Marco Trotta:

Abbiamo appreso dal resoconto della due giorni dei fori sociali a Roma che, finalmente, anche all'interno delle discussioni plenarie del movimento ci si sta rendendo conto dell'importanza di dotarsi di strumenti di comunicazione ed informazione efficaci. Da circa un anno come SF e gruppi comunicazione all'interno del movimento dei movimenti abbiamo lavorato alla comunicazione *verso l'esterno* affinché le tematiche e le ragioni di questo movimento raggiungano settori sempre più ampi di opinione pubblica, sensibilizzando, creando coscienza dei problemi. Al tempo stesso abbiamo lavorato alla comunicazione *interna* . Abbiamo dunque agito per creare Movimento attraverso la comunicazione, per dare accesso alla comunicazione al più gran numero di persone, per rendere oggetto di comunicazione non solo decisioni già prese ma tutti i processi di discussione e di decisione. Il problema è, come distinguere *interno* ed *esterno* del Movimento? Dove finisce il potere di decidere e dove resta solo il potere di dire cose già decise? Noi non possiamo saperlo e crediamo che nessuno possa stabilire questa frontiera, perché il Movimento non esclude di coinvolgere tutte e tutti per un altro mondo possibile. Restano *esterne* solo entità non personali, come le agenzie di stampa. La nostra interpretazione di Comunicazione è dunque più vicina al distribuire potere, che all'orientare razionalmente le risorse in cerca di impiego. Riteniamo che questo tipo di comunicazione sia fra l'altro quella propria di un Forum, una piazza, pubblica e senza gerarchie.

Con questa visione del mondo abbiamo cominciato un percorso a Genova due anni fa e ci siamo impegnati all'interno del media center del Forum Sociale Europeo di Firenze e in tutti gli ambiti di comunicazione lì convenuti, abbiamo approfondito le tematiche sulla comunicazione così strettamente collegate al modello sociale, politico ed economico che questo movimento contesta all'interno di seminari e workshop, abbiamo impegnato risorse, competenze ed energie nella cura del sito ufficiale dell'evento come di tutti gli altri strumenti (giornali, radio, tv, ecc.) che sono stati importanti per informare e documentare di un evento così straordinario, creando ponti di collegamento essenziali oggi che l'attenzione e la discussione si sposta sempre più a livello europeo e mondiale. Noi crediamo che tutto questo patrimonio progettuale ed ideale debba trovare una centralità ed una attenzione rinnovata da parte del movimento e degli spazi di discussione al suo interno per diversi motivi:

Crediamo infatti che nemmeno il criterio dell'efficacia politica possa creare ineguaglianza nell'informazione, perché se c'è ineguaglianza nell'informazione, c'è ineguaglianza nel potere di decisione, e quindi l'efficacia politica ai fini del Movimento non ci può essere. Per noi "Social Forum" significa prima di tutto un modo di fare le cose insieme, fondato su un certo modo molto inclusivo e completo di comunicare. Noi consideriamo questo modo un diritto politico fondamentale e vogliamo darlo tutto a tutt*.

Crediamo pertanto sia importante rilanciare una discussione ampia e plurale che concepisca la risorsa informazione e comunicazione come un bene che insieme dobbiamo costruire e tutelare e che si colloca, strategicamente, all'interno di un percorso molto più complesso e approfondito dell'impegno a costruire un sito italiano per i social forum. Un percorso che in molti hanno già avviato parallelamente e che crediamo sia utile promuovere in rete, con tutte le esperienze già fatte. Per questo esiste già una mailing list (da preferirsi senza dubbio a un indirizzo di posta semplice) [DATI] e la proposta di una scadenza comune l'11 Gennaio a [DATI] per parlarne insieme.

Firmano