Modulo QSPN - Analisi Funzionale

Il modulo realizza lo scambio di ETP con i vicini del nodo per l'esplorazione della rete (vedi documento esplorazione). Il dialogo avviene soltanto fra nodi che hanno già costituito degli archi; il modulo ignora i messaggi ricevuti da un nodo con il quale non è stato costituito un arco. Questo comporta che il dialogo avviene solo fra nodi che appartengono alla stessa rete.

L'obiettivo è di mantenere per ogni destinazione dst fino a max_paths percorsi disgiunti (vedi documento percorsi disgiunti), che siano i più rapidi. Inoltre occorre mantenere per ogni destinazione dst e per ogni proprio vicino v, almeno 1 percorso, se esiste, indipendentemente dal valore di max_paths e dalle regole di disgiunzione, verso dst che non contiene v tra i suoi passaggi.

Struttura gerarchica della rete

La rete è strutturata gerarchicamente in levels livelli. Al livello 0 ogni singolo nodo della rete costituisce una entità a se stante. Al livello 1 un certo numero di singoli nodi sono raggruppati a costituire un gruppo (o cluster) che chiamiamo g-nodo di livello 1. Al livello 2 un certo numero di g-nodi di livello 1 costituisce un g-nodo di livello 2. E così via. Anche il singolo nodo a volte viene chiamato (impropriamente) un g-nodo di livello 0.

Nel livello più alto levels è presente un solo gruppo che costituisce tutta la rete.

Ogni g-nodo di livello l contiene un numero massimo fissato di g-nodi di livello l-1.

Il numero massimo di elementi di un g-nodo è detto gsize. Ogni livello da 0 a levels-1 può avere un valore gsize diverso. Chiamiamo gsize(l) il numero massimo di elementi in un g-nodo di livello l+1.

Ogni g-nodo di livello l ha un identificativo che lo individua univocamente all'interno del suo g-nodo di livello l+1. Tale identificativo è un numero intero da 0 a gsize(l) - 1.

Questa strutturazione gerarchica è adottata per evitare che la mappa della rete che ogni nodo tiene in memoria diventi troppo grande.

Mappa gerarchica della rete

In ogni singolo nodo, il modulo QSPN ha il compito di costruire e tenere in memoria una mappa a topologia gerarchica della rete.

Per ogni livello della rete in tale mappa sono memorizzati tutti i g-nodi di quel livello (e il cui g-nodo di livello direttamente superiore coincide con il nostro) di cui il nodo conosce l'esistenza (e di conseguenza almeno un percorso). Per ognuno vanno memorizzati tutti i percorsi noti con le relative informazioni (che riassumeremo più sotto).

Affinché questa mappa gerarchica sia sufficiente al nodo per raggiungere ogni possibile destinazione, ogni g-nodo deve essere internamente connesso. E' compito del modulo QSPN scoprire e segnalare se un g-nodo di cui si conosce l'esistenza (e almeno 2 diversi percorsi) è divenuto disconnesso. Eventuali successive azioni volte a porre rimedio non sono di competenza del modulo.

A questo scopo ogni g-nodo ha anche un altro identificativo chiamato fingerprint. Vediamo come si genera un fingerprint e come viene "assegnato" ad un g-nodo.

Fingerprint

A livello 0, il fingerprint di un nodo è composto da un identificativo del nodo, univoco a livello di rete, e da una lista di valori che rappresentano l'anzianità ai vari livelli dal livello 0 al livello levels-1. L'anzianità a livello 0 indica quanto è vecchio il nodo rispetto agli altri nodi del suo stesso g-nodo di livello 1; a livello i indica quanto è vecchio il suo g-nodo di livello i rispetto agli altri g-nodi di livello i del suo stesso g-nodo di livello i+1. L'oggetto fingerprint del nodo viene passato al modulo QSPN dal suo utilizzatore; quindi come vengano generati o recuperati i dati in esso contenuti non è di pertinenza del modulo, e nemmeno in che modo sia implementato il confronto fra due valori di anzianità.

Il fingerprint di un g-nodo di livello 1 ha come identificativo l'identificativo del nodo più anziano in esso contenuto e i suoi stessi valori di anzianità dal livello 1 in su (valori che dovrebbero risultare gli stessi per tutti i nodi del g-nodo). Come vedremo subito, quando un nodo viene a conoscenza dell'esistenza di un altro nodo di livello 0 nel suo g-nodo di livello 1, cioè viene a conoscenza di un percorso per raggiungerlo, viene anche portato a conoscenza del fingerprint di quel nodo. Di conseguenza ogni nodo è in grado di computare il fingerprint del suo g-nodo di livello 1.

Il fingerprint di un g-nodo di livello i ha come identificativo l'identificativo del g-nodo di livello i-1 più anziano in esso contenuto e i suoi stessi valori di anzianità dal livello i in su (valori che dovrebbero risultare gli stessi per tutti i g-nodi di livello i-1 del g-nodo). Anche a livello i abbiamo che quando un nodo viene a conoscenza dell'esistenza di un altro g-nodo di livello i-1 nel suo g-nodo di livello i, cioè viene a conoscenza di un percorso per raggiungerlo, viene anche portato a conoscenza del fingerprint di quel g-nodo. Di conseguenza ogni nodo è in grado di computare il fingerprint del suo g-nodo di livello i.

Proseguendo così si ottiene che il fingerprint a livello levels non ha valori di anzianità ma solo un identificativo. Questo è l'identificativo della rete.

Questo meccanismo di costruzione del fingerprint di un g-nodo a partire da quelli dei g-nodi in esso contenuti (sulla base della conoscenza del nodo corrente) fa in modo che al variare della rete ogni nodo rilevi immediatamente il verificarsi dello split di un g-nodo (o dell'intera rete). Con questo termine indichiamo che il g-nodo non è più internamente connesso, ma si sono formate 2 o più isole.

Vediamo con un esempio come avviene questo rilevamento.

Sia g un g-nodo di livello 1; sia f il nodo più anziano in esso. Siano v e w due border-nodi appartenenti al g-nodo g di livello 1; il termine border-nodo di g indica un nodo appartenente a g che ha almeno un vicino che non appartiene a g. Sia x il vicino di v esterno a g; sia y il vicino di w esterno a g; supponiamo che entrambi siano appartenenti allo stesso g-nodo a di livello 2 in cui si trova anche tutto il g-nodo g.

I nodi v e w sono entrambi a conoscenza di alcuni percorsi per raggiungere f. Quindi entrambi hanno calcolato il fingerprint del g-nodo g ottenendo come identificativo lo stesso di f. Supponiamo che g diventi disconnesso, per esempio per via della rimozione di un arco; che si siano formate due isole; che v ed f si trovino nella prima isola; che w si trovi nella seconda isola. Quando w scopre di non avere più alcun percorso verso f lo considera morto, e ricalcola il fingerprint del g-nodo g ottenendo come identificativo quello di un altro nodo h. Per via di questa variazione il nodo w trasmette un ETP al nodo y. Supponiamo ora che il g-nodo a sia ancora internamente connesso. Quindi esiste un percorso che collega x ad y senza passare per g. Allora l'ETP ricevuto da y si propagherà e raggiungerà x. Ora x sarà a conoscenza di 2 percorsi verso la destinazione g che hanno informazioni diverse riguardo il fingerprint di g. Se questa situazione rimarrà tale per un certo tempo, allora x avrà rilevato lo split del g-nodo g.

Si intuisce che questo meccanismo si ripresenta in maniera analoga qualsiasi sia il livello del g-nodo che diventa disconnesso, basta che il g-nodo di livello superiore sia ancora connesso. Se invece lo split avviene sul livello più alto, cioè se si divide su tutta la rete, quello che si ottiene è che le 2 isole diventano reti distinte con identificativi di rete distinti. Per entrambe le situazioni, come detto in precedenza, il compito del modulo QSPN è solo quello di permetterne il rilevamento, non quello di porre rimedio.

Elementi memorizzati nella mappa

Riassumendo, per ogni g-nodo nella topologia gerarchica del nodo corrente, la mappa mantiene queste informazioni:

Nota: da spostare nei dettagli tecnici

Nota: da spostare nei dettagli tecnici

Netsukuku Address

Il Netsukuku address è l'indirizzo di una risorsa all'interno della rete, ad esempio un nodo o un g-nodo. Devono essere noti i parametri della topologia gerarchica della rete:

Dati questi parametri, un indirizzo di nodo è composto da un identificativo per ogni livello da levels-1 a 0. Invece, un indirizzo di g-nodo di livello l è composto da un identificativo per ogni livello da levels-1 a l.

Per convenienza, diciamo che i parametri della topologia fanno parte dell'indirizzo.

Per rappresentare gli indirizzi di nodi e g-nodi definiamo la classe Naddr. Gli indirizzi di g-nodi li chiamiamo PartialNaddr anche se la classe che li istanzia è la stessa.

Un nodo conosce, per requisito, il suo indirizzo e da questo può costruire gli indirizzi che rappresentano ognuno dei g-nodi di cui fa parte.

Un nodo può venire a conoscenza di Naddr e PartialNaddr di qualsiasi punto della topologia, cioè che non hanno necessariamente in comune il livello direttamente superiore con uno dei g-nodi di cui il nodo è membro.

Se un Naddr o PartialNaddr ha il suo livello direttamente superiore in comune con il nodo corrente, tale indirizzo può essere espresso sotto forma di HCoord (coordinate gerarchiche).

Nota: spostare nei dettagli tecnici. L'interfaccia del proprio indirizzo è distinta dalla interfaccia di un comune Naddr o PartialNaddr, perché solo partendo dal proprio indirizzo per il nodo corrente ha senso fare operazioni che coinvolgano le HCoord.

Requisiti

Deliverables

Classi e interfacce

La classe HCoord è nota a questo modulo. Una sua istanza contiene le coordinate gerarchiche di un g-nodo nella mappa del nodo: livello e identificativo nel livello.

Con tali coordinate e l'istanza di IQspnMyNaddr del proprio nodo si può ottenere una istanza di IQspnPartialNaddr che rappresenta il g-nodo.


In vari casi è necessario rappresentare una serie di hops percorsi da un TP, oppure un percorso noto verso una destinazione. Questa serie di hop la chiamiamo TP-List. Si tratta di una lista di HCoord. Include in testa la coordinata che rappresenta il vicino che usiamo come gateway e in coda la coordinata che rappresenta la destinazione.

Una TP-List è sempre in termini di g-nodi che hanno il g-nodo superiore in comune con questo nodo.

Non viene definita una classe per contenere questa informazione: si usa una lista di HCoord.


L'oggetto che rappresenta i percorsi scritti in un ETP (Npath) non è del tutto noto a questo modulo, che conosce la sua interfaccia IQspnPath. Una istanza di IQspnPath rappresenta un percorso e contiene i dati che sono scritti in un ETP. L'interfaccia ci consente di leggere:


La classe NodePath è nota a questo modulo. Una sua istanza rappresenta un percorso da questo nodo alla destinazione comprensivo dell'arco dal nodo al vicino che ha pubblicizzato il percorso. Contiene:


Il percorso fornito dal metodo pubblico del modulo non è necessariamente l'oggetto usato internamente, cioè NodePath. L'interfaccia nota all'esterno del modulo (IQspnNodePath) consente di:


L'oggetto che rappresenta gli indirizzi (Naddr) non è del tutto noto a questo modulo, che conosce alcune sue interfacce a seconda dell'uso che può farne.

Per il proprio indirizzo il nodo conosce l'interfaccia IQspnMyNaddr, per gli indirizzi di altri nodi conosce l'interfaccia IQspnNaddr, per gli indirizzi di g-nodi conosce l'interfaccia IQspnPartialNaddr.

Questi i metodi delle interfacce note al modulo:


La stub factory è un oggetto di cui il modulo conosce l'interfaccia IQspnStubFactory. Tramite essa il modulo può:


Se per un g-nodo g vengono rilevati due percorsi (istanze di IQspnNodePath) che differiscono per il loro fingerprint e se questa situazione si mantiene per un certo lasso di tempo, questo è sintomo dello split del g-nodo g.

Per valutare quanto deve attendere prima di segnalare lo split del g-nodo, al modulo viene fornito un oggetto dal suo utilizzatore, che implementa l'interfaccia IQspnThresholdCalculator. Tramite essa il modulo può:


Un arco è un oggetto il cui contenuto non è del tutto noto al modulo QSPN. L'interfaccia di questo oggetto nota al modulo (IQspnArc) gli consente di:


Il costo di un arco e il costo di un percorso sono rappresentati da istanze di una classe non del tutto nota a questo modulo. La sua interfaccia nota al modulo (IQspnREM) gli consente di:

Il costo di un percorso, che viene pubblicizzato al modulo QSPN da un vicino, può essere un costo fittizio per indicare una certa situazione – come null per indicare che la destinazione è proprio il vicino, o dead per indicare che il percorso non è più funzionante. Invece il costo di un arco, che viene passato al modulo QSPN dal suo utilizzatore, è sempre un valore frutto di una reale misurazione. Infatti non ha alcun significato un arco verso me stesso, e un arco non funzionante viene semplicemente rimosso.


Il fingerprint di un g-nodo è un oggetto che il modulo non istanzia da solo; gli viene passato il suo fingerprint di nodo (a livello 0) e il modulo ne conosce l'interfaccia IQspnFingerprint. Il modulo inoltre richiede che tale oggetto sia serializzabile.

L'interfaccia IQspnFingerprint consente di:


Un ETP è un oggetto serializzabile che il modulo QSPN deve poter produrre. Si veda il relativo documento.