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Possiamo verificare che il nodo 𝜆 raggiunge tutti gli indirizzi IP dei nodi esistenti.

Inoltre possiamo verificare che i nodi che hanno assunto una identità ''di connettività'' sono in grado di smistare correttamente pacchetti IP aventi per destinazione un indirizzo ''interno''.
 * Se il nodo 𝜀 invia un pacchetto a 10.0.2.0 (cioè verso il nodo [0, 0, x] nel g-nodo di livello 1 di cui fa parte 𝜀) raggiunge 𝛾.
 * Se il nodo 𝜆 invia un pacchetto a 10.0.2.0 (cioè verso il nodo [0, 0, x] nel g-nodo di livello 1 di cui fa parte 𝜆), sebbene passa da 𝜀 e da 𝛾, raggiunge 𝜇.

Proseguiamo con il [[../Step11|passo 11]].

Modulo QSPN - Esempio di uso degli indirizzi virtuali

Passo 10

Il nodo 𝜆 può ora entrare in [1] grazie al suo link con 𝜀i(2,2) e assegnarsi l'indirizzo [1, 1]. Poiché esso vuole fare da gateway verso una sottorete autonoma, diciamo che si assegna l'indirizzo [0, 1, 1] e riserva l'indirizzo [1, 1, 1] per un nodo nella sua sottorete.

grafo12.adraw

Si vede dal grafo che, pur non essendoci un link diretto tra 𝜆 e 𝛿, il g-nodo [1] resta internamente connesso.

Quindi diamo questi comandi:

  • nodo 𝜆
  • ip route add unreachable 10.0.0.0/29
    ip route add unreachable 10.0.2.0/30
    ip route add unreachable 10.0.1.0/31
    ip address add 10.0.0.6 dev eth1
    ip address add 10.0.2.2 dev eth1
    ip address add 10.0.1.0 dev eth1

Il nodo 𝜆 chiede e riceve un ETP completo da 𝜀i(2,2) e uno da 𝜀N. Tramite essi:

  • Il nodo 𝜆 sa di poter raggiungere il g-nodo [0] passando per il vicino 𝜀N.

  • Il nodo 𝜆 sa di poter raggiungere il g-nodo [0, 1] passando per il vicino 𝜀i(2,2).

Quindi diamo questi comandi:

  • nodo 𝜆
  • ip route add 10.0.0.0/30 src 10.0.0.6 via 169.254.163.36 dev eth1
    ip route add 10.0.0.4/31 src 10.0.0.6 via 169.254.241.153 dev eth1
    ip route add 10.0.2.0/31 src 10.0.2.2 via 169.254.241.153 dev eth1

Il nodo 𝜆 ha terminato il bootstrap. Esso ora invia un ETP che informa su come raggiugere [1, 1]. In quanto ricevuto da 𝜀i(2,2) (che fa parte di [1]) esso si propaga solo internamente a [1]. In quanto ricevuto da 𝜀N (che fa parte di [0]) esso informa di un nuovo percorso per raggiungere [1] e si propaga internamente a [0].

Per brevità, supponiamo che ad eccezione di 𝜀N, tutti gli altri nodi di [0] preferiscano il vecchio percorso per raggiungere [1].

Diamo questi comandi ai nodi:

  • nodo 𝜀
  • # come 𝜀N
    ip route change 10.0.0.4/30 via 169.254.109.22 dev eth1 src 10.0.0.1
    # come 𝜀i22
    ip netns exec ntkv1 ip route add 10.0.0.6/31 via 169.254.109.22 dev ntkv1_eth1
    ip netns exec ntkv1 ip route add 10.0.2.2/31 via 169.254.109.22 dev ntkv1_eth1
  • nodo 𝛽
  • # come 𝛽i12,i22
    ip netns exec ntkv1 ip route add 10.0.0.6/31 via 169.254.241.153 dev ntkv1_eth1
    ip netns exec ntkv1 ip route add 10.0.2.2/31 via 169.254.241.153 dev ntkv1_eth1
  • nodo 𝛾
  • # come 𝛾i22
    ip netns exec ntkv1 ip route add 10.0.0.6/31 via 169.254.42.4 dev ntkv1_eth1
    ip netns exec ntkv1 ip route add 10.0.2.2/31 via 169.254.42.4 dev ntkv1_eth1
  • nodo 𝛿
  • ip route add 10.0.0.6/31 via 169.254.24.198 dev eth1 src 10.0.0.5
    ip route add 10.0.2.2/31 via 169.254.24.198 dev eth1 src 10.0.2.1
  • nodo 𝜇
  • ip route add 10.0.0.6/31 via 169.254.253.216 dev eth1 src 10.0.0.4
    ip route add 10.0.2.2/31 via 169.254.253.216 dev eth1 src 10.0.2.0

Possiamo verificare che il nodo 𝜆 raggiunge tutti gli indirizzi IP dei nodi esistenti.

Inoltre possiamo verificare che i nodi che hanno assunto una identità di connettività sono in grado di smistare correttamente pacchetti IP aventi per destinazione un indirizzo interno.

  • Se il nodo 𝜀 invia un pacchetto a 10.0.2.0 (cioè verso il nodo [0, 0, x] nel g-nodo di livello 1 di cui fa parte 𝜀) raggiunge 𝛾.
  • Se il nodo 𝜆 invia un pacchetto a 10.0.2.0 (cioè verso il nodo [0, 0, x] nel g-nodo di livello 1 di cui fa parte 𝜆), sebbene passa da 𝜀 e da 𝛾, raggiunge 𝜇.

Proseguiamo con il passo 11.

Netsukuku/ita/docs/ModuloQSPN/Esempio1/Step10 (last edited 2016-07-27 10:24:13 by lukisi)