Modulo QSPN - Esempio di uso degli indirizzi virtuali
Passo 1
Consideriamo un grafo connesso G = (V, E).
V = {πΌ, π½, πΎ, πΏ, π}
E = {πΌπ½, π½πΎ, πΎπΏ, πΏπ}
Ogni elemento di V Γ¨ un nodo. Diciamo, per semplicitΓ , che ogni nodo ha una interfaccia di rete, che chiamiamo "eth1".
Immaginiamola come una interfaccia radio, nel senso che tramite essa il singolo nodo rileva soltanto gli altri nodi che sono sufficientemente vicini. Con questo intendo dire che, ad esempio, il nodo π½ con la sua interfaccia Γ¨ direttamente collegato al nodo πΌ e al nodo πΎ. Invece il nodo πΌ non Γ¨ direttamente collegato al nodo πΎ.
Ogni nodo attiva la sua interfaccia di rete e si assegna un indirizzo link-local in IPv4 scelto a caso.
- πΌ = 169.254.69.30
- π½ = 169.254.96.141
- πΎ = 169.254.94.223
- πΏ = 169.254.253.216
- π = 169.254.119.176
Inoltre aggiunge una rotta verso i diretti vicini per ogni arco che ha realizzato.
Diamo questi comandi ai nodi:
- nodo πΌ
ip l set eth1 up ip a add 169.254.69.30 dev eth1 ip r add 169.254.96.141 dev eth1 src 169.254.69.30
- nodo π½
ip l set eth1 up ip a add 169.254.96.141 dev eth1 ip r add 169.254.69.30 dev eth1 src 169.254.96.141 ip r add 169.254.94.223 dev eth1 src 169.254.96.141
- nodo πΎ
ip l set eth1 up ip a add 169.254.94.223 dev eth1 ip r add 169.254.96.141 dev eth1 src 169.254.94.223 ip r add 169.254.253.216 dev eth1 src 169.254.94.223
- nodo πΏ
ip l set eth1 up ip a add 169.254.253.216 dev eth1 ip r add 169.254.94.223 dev eth1 src 169.254.253.216 ip r add 169.254.119.176 dev eth1 src 169.254.253.216
- nodo π
ip l set eth1 up ip a add 169.254.119.176 dev eth1 ip r add 169.254.253.216 dev eth1 src 169.254.119.176
Proseguiamo con il passo 2.