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= Modulo QSPN - Esempio di uso degli indirizzi virtuali = == Passo 4 == In questo passo aggiungiamo un nuovo nodo al g-nodo g~-,,1,,-~(𝛼). Il nuovo indirizzo ''virtuale'' ''definitivo'' [2, 1, 0] viene assegnato a 𝛽. Quello che si forma è un nodo completamente nuovo, che si assegna a caso un nuovo identificativo, chiamiamolo 𝛽~-,,B,,-~, mantenendo comunque lo stesso indirizzo link-local che aveva prima. Ad esso si associa un nuovo fingerprint, una nuova mappa dei percorsi vuota e un nuovo set di archi. La duplicazione di un arco esistente tra due nodi è una operazione che i due nodi eseguono in accordo, dialogando tra loro tramite il vecchio arco. Ad esempio, tramite l'arco 𝛼-𝛽~-,,i(1,2),,-~ il nodo 𝛽~-,,i(1,2),,-~ comunica a 𝛼 di avere una nuova identità: 𝛽~-,,B,,-~. Quindi i due nodi realizzano il nuovo arco 𝛼-𝛽~-,,B,,-~. Nel disegno seguente evidenziamo in rosso gli elementi nuovi. {{drawing:grafo5.adraw}} Riassumiamo l'esito di queste operazioni di concertazione nel seguente elenco di tutti gli archi ora esistenti: * 𝛼-𝛽~-,,B,,-~ * 𝛾-𝛽~-,,B,,-~ * 𝜀-𝛽~-,,B,,-~ * 𝛼-𝛽~-,,i(1,2),,-~ * 𝛾-𝛽~-,,i(1,2),,-~ * 𝛾-𝛿 * 𝛿-𝜇 * 𝜀-𝛽~-,,i(1,2),,-~ Non ci sono, comunque, da fare nuove assegnazioni di indirizzi né di rotte verso nodi vicini. L'assegnazione del nuovo indirizzo ''definitivo'' a 𝛽~-,,B,,-~ non comporta un comando di assegnazione di indirizzo per il nodo 𝛽, poiché anche questo indirizzo è ''virtuale'' al livello 0. Il nodo 𝛽 segnala al suo utilizzatore che non espone più il percorso verso il g-nodo [0], che prima si raggiungeva passando per l'arco 𝛼-𝛽~-,,i(1,2),,-~. Quindi diamo questi comandi: * nodo 𝛽 . {{{ ip r del 10.0.0.0/30 via 169.254.69.30 dev eth1 }}} Ora il nodo 𝛽~-,,B,,-~ chiede un ETP completo ai vicini tramite i suoi archi e li processa con questo nuovo indirizzo. Grazie ad essi: * Il nodo 𝛽~-,,B,,-~ sa di poter raggiungere il g-nodo [1] passando per l'arco 𝛾-𝛽~-,,B,,-~. . Questa destinazione però non sarà esposta dal modulo poiché si tratta del massimo distinto g-nodo di 𝛽~-,,i(1,2),,-~ per 𝛽~-,,B,,-~. * Il nodo 𝛽~-,,B,,-~ sa di poter raggiungere il nodo [0, 1, 0] passando per l'arco 𝛼-𝛽~-,,B,,-~. Quindi diamo questi comandi: * nodo 𝛽 . {{{ ip r add 10.0.0.2/32 via 169.254.69.30 dev eth1 }}} Il nodo 𝛽~-,,B,,-~ avendo ora completato il suo bootstrap, comunica via ETP ai suoi vicini 𝛼 e 𝛾 tutti i percorsi che conosce. Quindi ora: * Il nodo 𝛼 sa di poter raggiungere il g-nodo [1] passando per l'arco 𝛼-𝛽~-,,B,,-~. * Il nodo 𝛾 sa di poter raggiungere il g-nodo [0] passando per l'arco 𝛾-𝛽~-,,B,,-~. Sono due conoscenze nuove, ma che non cambiano il miglior percorso verso quelle destinazioni per 𝛼 e 𝛾. Quindi nessun comando verrà dato. Ora che il nodo 𝛽~-,,B,,-~ ha trasmesso i suoi primi ETP ai diretti vicini 𝛼 e 𝛾, dopo aver atteso qualche istante per permettere la loro processazione da parte di 𝛼 e 𝛾, il nodo 𝛽~-,,i(1,2),,-~ rimuove i suoi archi con nodi che non appartengono al suo g-nodo di livello 2. Si ricordi infatti che il livello più alto in cui i due g-nodi A e B differiscono è 2. Quindi 𝛽~-,,i(1,2),,-~ rimuove il suo arco con il nodo 𝛼. Questo fa si che il nodo 𝛼 non può più raggiungere il g-nodo [1] passando per l'arco 𝛼-𝛽~-,,i(1,2),,-~. Però abbiamo detto prima che aveva appreso di poterlo fare passando per l'arco 𝛼-𝛽~-,,B,,-~. Andrebbe quindi cambiata, dal nodo 𝛼, la rotta verso 10.0.0.4/30. Ma cambiare da 𝛽~-,,i(1,2),,-~ a 𝛽~-,,B,,-~ è superfluo trattandosi del medesimo indirizzo link-local. Andrebbe poi rimossa, dal nodo 𝛼, la sua rotta verso 𝛽~-,,i(1,2),,-~, ma poiché esso ha una rotta verso 𝛽~-,,B,,-~ che ha il medesimo indirizzo link-local non serve alcun comando. Andrebbe poi rimossa, dal nodo 𝛽, la rotta di 𝛽~-,,i(1,2),,-~ verso 𝛼, ma poiché 𝛽~-,,B,,-~, che è lo stesso nodo, ha una rotta verso 𝛼 non serve alcun comando. Riassumiamo l'elenco degli archi ora presenti e il grafo che descrive la rete. * 𝛼-𝛽~-,,B,,-~ * 𝛾-𝛽~-,,B,,-~ * 𝜀-𝛽~-,,B,,-~ * 𝛾-𝛽~-,,i(1,2),,-~ * 𝛾-𝛿 * 𝛿-𝜇 * 𝜀-𝛽~-,,i(1,2),,-~ {{drawing:grafo6.adraw}} Temporaneamente, il nodo 𝛽 non è in grado di comunicare con gli altri nodi della rete in quanto ha solo indirizzi ''virtuali'' al livello 0. Nonostante questo, il nodo è perfettamente in grado di inoltrare pacchetti provenienti da altri nodi e destinati ad altri nodi nella rete. Quindi sebbene 𝛽 sia un nodo punto di articolazione, il grafo resta connesso. Proseguiamo con il [[../Step5|passo 5]]. |
[[https://github.com/lukisi/documentation/blob/master/ita/ModuloQspn/UsoIndirizziVirtuali/Step4.md|Redirect]] |