Modulo QSPN - Esempio di uso degli indirizzi virtuali

Passo 6

Il nodo πœ€ puΓ² ora entrare in [1, 1] grazie al suo link con 𝛽i(1,2) e assegnarsi l'indirizzo [1, 1, 1].

grafo7.adraw

Si vede dal grafo che, pur non essendoci un link diretto tra πœ€ e 𝛾, che sono i soli nodi in [1, 1] con un indirizzo reale, il g-nodo [1, 1] resta internamente connesso.

Quindi diamo questi comandi:

Il nodo πœ€ chiede e riceve un ETP completo da 𝛽i(1,2) e uno da 𝛽B. Tramite essi:

Quindi diamo questi comandi:

Il nodo πœ€ ha terminato il bootstrap. Esso ora invia un ETP che informa su come raggiugere [1, 1, 1]. In quanto ricevuto da 𝛽i(1,2) (che fa parte di [1, 1]) esso si propaga solo internamente a [1, 1], cioΓ¨ interessa 𝛽i(1,2) e 𝛾. In quanto ricevuto da 𝛽B (che fa parte di [0]) esso informa di un nuovo percorso per raggiungere [1]. Ma supponiamo che 𝛽B preferisce il vecchio percorso per il suo arco verso 𝛾.

Quindi diamo questi comandi:

Possiamo verificare che il nodo πœ€ raggiunge tutti gli indirizzi IP dei nodi esistenti.

Ora possiamo verificare che il nodo 𝛽, che giΓ  fa parte del g-nodo [1, 0] con la sua identitΓ  𝛽B, Γ¨ in grado di smistare correttamente pacchetti IP aventi per destinazione un indirizzo interno sia nel g-nodo [1, 0], sia nel g-nodo [1, 1].

Proseguiamo con il passo 7.