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Notizie dal Venezuela - fine Dicembre (da Workers World)

Gli operai del Venezuela rompono il blocco della produzione petrolifera di Andy Mc Inerney

Sin dal 2 Dic., il principale obbiettivo dell’opposizione della borghesia al presidente Chavez è stato il blocco della produzione petrolifera, la principale entrata economica del paese. Ma il vasto sostegno popolare e la mobilitazione di massa degli operai, insieme alla solidarietà di vari paesi latinoamericani, ha permesso al governo di resistere. Anche sui media statunitensi cominciano a emergere alcune verità. Il 24 Dic., il Philadelphia Inquirer titolava, "Lo sciopero in Venezuela divide la capitale tra ricchi e poveri”. Nei quartieri operai occidentali, migliaia di persone riempiono le strade per gli acquisti del fine settimana, mentre nei quartieri ricchi orientali, negozi e ristoranti sono tutti chiusi e quasi nessuno gira per strada. Nell’industria petrolifera, dirigenti e quadri hanno organizzato lo “sciopero”, ma la massa degli operai e con Chavez, anche secondo il New York Times del 29 Dic. Nella raffineria di Puerto La Cruz, il cronista scrive: "Dopo quasi un mese di devastante sciopero nazionale, tutti le sezioni produttive sono attive e funzionano quasi a livello normale; la raffineria continua a rifornire la parte orientale del paese. Gli operai del turno di notte lavorano senza sosta e sono orgogliosi di farlo, dimostrando – dice l’operaio Wilfredo Bastardo – che sono in grado di fare a meno dei loro capi. Intanto sia il Brasile che Trinidad hanno inviato petrolio con le loro navi, Dominica ha inviato riso, Colombia ed Ecuador hanno mandato esperti e tecnici petroliferi.

Gli oppositori accusano Chávez di essere un dittatore, eppure il suo governo ha tollerato questo complotto sostenuto dagli Stati Uniti come nessun altra “democrazia capitalista” avrebbe fatto. I media sono controllati dall’oligarchia che ha depredato il paese fino a ieri, e attaccano quotidianamente il presidente. Una piccola minoranza di militari ribelli si riuniscono apertamente nei quartieri alti della capitale. Ma il sostegno popolare a Chavez cresce. Oltre 300,000 Venezuelani hanno firmato per un referendum che sospenda le concessioni governative alle televisioni private, che cospirano apertamente contro la Costituzione. Altre migliaia hanno firmato una petizione di sostegno al direttore di Petróleos de Venezuela, Felix Rodriguez, che ha chiesto alla Corte Suprema di dichiarare illegittimo il blocco della produzione petrolifera. I Circoli Bolivariani, organizzazioni di quartieri nati per difendere la "rivoluzione Bolivariana", sono stati il motore delle mobilitazioni popolari che sostengono Chavez, con manifestazioni quotidiane. La Associated Press il 9 Nov. ha intervistato la comandante Lina Ron, una dei leaders più in vista dei Circoli Bolivariani, che sui desideri di rivincita della classe dominante venezuelana dice: “Stando così le cose, io mi sto preparando alla guerra. Faremo una campagna di terra bruciata contro di loro.