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TRASMISSIONE SULL’RFID del 28 aprile 2005

Audio 73 minuti (12,5 MB) http://radiobase.ondarossa.it/monitor/050428rfid.mp3

Premessa

Domande di Postman (Come sopravvivere al futuro, Orme edizioni)

  • Neil Postman, studioso dei media e della politica della New York university, «Come sopravvivere al futuro» (Orme edizioni) incita tutti noi a porsi alcune domande tanto semplici nella formulazione quanto difficili nella risposta. Eccole:
  1. Di quale problema questa tecnologia è la soluzione?
  2. Di chi è il problema?
  3. Quali persone e istituzioni potranno essere maggiormente danneggiate da una certa soluzione tecnologica?
  4. Quali nuovi problemi potrebbero sorgere?
  5. Che tipo di persone e istituzioni potrebbero ottenere uno speciale potere economico e politico dai cambiamenti tecnologici?
  6. Quali cambiamenti nel linguaggio sono rafforzati dalle nuove tecnologie, e cosa si guadagna e si perde da simili cambiamenti?

Oggi ne parleremo a proposito di Radio Frequency Identification = Identificazione attraverso frequenze radio

RFID

Cos’è?

Radio Frequency Identification = Identificazione attraverso frequenze radio

Dati digitali contenuti in microchip (TAG) e trasmessi via onde radio.

Pochi Kb, ma sufficienti a contenere una gran mole di dati (leggeri).

Frequenze radio che vanno dai KHz ai MHz a seconda del tipo di tag.

TAG PASSIVI

  • Dimensioni ridottissime (Hitachi produce tag grandi come un granello di sabbia – antenna esclusa)
  • Economici (poche decine di centesimi di euro + boxatura 0.10-1.00 euro. Lettore sui 900 euro)
  • No alimentazione – lunga durata
  • Corto raggio (20 metri)
  • No movimento (non come GPS)
  • Antenna per trasmettere i dati quando richiesto da lettore

TAG ATTIVI

  • Dimensioni sufficienti a contenere la batteria
  • Più costosi
  • Batteria d’alimentazione – durata limitata
  • Ampio raggio
  • Sì movimento (come GPS, ma non satellitare)
  • No antenna, trasmettono per proprio conto

Esempi

Trasporti e merci

  • Telepass utilizza RFID attivi e lancia un segnale dalla macchina al lettore posto sul casello autostradale.
  • Wal-Mart (grande catena distributiva negli USA) tra i pionieri dell’RFID
  • DHL (multinazionale delle spedizioni)

Animali

Tag RFID sottopelle obbligatorio = Passaporto per animali (dati sanitari)

Carcere + Ospedale + Scuole

Braccialetti RFID

  • La sicurezza è stata uno degli scopi principali di alcune applicazioni anche negli Stati Uniti. Una società dell’Arizona, chiamata Technology Systems International, per esempio, ha migliorato la sicurezza in carcere con un sistema simile a RFID per detenuti e sorveglianti. Il prodotto è stato lanciato nel 2001 ed è basato su una tecnologia concessa in licenza da Motorola, che l’ha sviluppata per l’esercito, per recuperare le attrezzature perse in battaglia. I bracciali per detenuti di TSI trasmettono segnali ogni due secondi a una batteria di antenne montate sul penitenziario. Esaminando il tempo che l’antenna impiega a ricevere il segnale, un computer è in grado di determinare la posizione esatta di ogni detenuto in un dato momento e in seguito ne può ricostruire gli spostamenti, se necessario per indagare sulle sue azioni.

Esercito (USA)

Lavoro

Badge aziendali (in alcuni casi obbligatori per accedere a determinate aree interne oltreché all’ingresso principale)

  • "Microchip spia per dipendenti" la Cgil denuncia Mediaset Secondo il sindacato, nel tesserino di riconoscimento c’è uno strumento per controllare gli spostamenti dei lavoratori di LUCA FAZZO (1 aprile 2005) da www.repubblica.it fonte Cgil I vertici di Mediaset sono accusati di avere inserito nei nuovi badge con banda magnetica distribuiti alla fine del 2004 ai circa 2.500 dipendenti, un microcircuito Rfid. Mediaset manifesta "stupore". "Per due volte - spiegano i portavoce di Cologno Monzese - abbiamo rassicurato a voce e per iscritto i sindacati sull’utilizzo di queste tecnologie. Si tratta semplicemente di un chip che agevola gli spostamenti interni. Noi lo chiamiamo chip di prossimità: le porte si aprono da sole all’avvicinarsi del dipendente senza bisogno di strisciare la tessera, le sbarre dei parcheggi si alzano da sole. Per spazzare via i dubbi sulle reali finalità dell’innovazione, sostengono gli avvocati del sindacato, sarebbe bastato che Mediaset rendesse noto l’elenco delle antenne piazzate all’interno degli uffici e dei reparti che rilevano la "presenza" del lavoratore dotato dei nuovi tesserini. Ma i vertici dell’azienda - secondo quanto si legge nella denuncia - hanno sempre rifiutato di fornire questo elenco.

  • Messico Stando a quanto riportato da LA Times, il governo messicano ha deciso di richiedere che venga impiantato un chip sottopelle a tutti coloro che intendono accedere al Centro Nazionale dell'Informazione diretto dal procuratore generale del Messico. Si tratta di un nuovo database nazionale di interesse primario per le autorità di pubblica sicurezza. A dare il "buon esempio" è stato proprio il procuratore Rafael Macedo de la Concha che ha dichiarato di avere già un chip installato sottopelle.

    Barcelona I frequentatori più assidui della discoteca Baja Beach Club di Barcellona, che ha avuto questa pensata, potranno partecipare martedì prossimo a quello che il locale ha già definito il Giorno dell'Impianto: sarà infatti possibile far installare il Veri Chip di Applied Digital su qualsiasi parte del corpo che possa poi essere passata accanto ad uno speciale scanner. È questo il dispositivo che consente alla discoteca di identificare il proprio cliente e addebitare così a suo nome i drink, il guardaroba o altri servizi.

Storia

  • Nascono negli anni '50 in ambito militare
  • In passato (primi anni ’90) partenza timida
    • Rinuncia Benetton nel 2003 dopo una campagna contro il tracciamento degli indumenti Congresso WSIS
      • Per dare un’idea delle applicazioni pratiche di questa tecnologia basterà ricordare quanto riportato dal Washington Times sullo svolgimento di un congresso del WSIS (World Summit on the Information Society) tenutosi a Ginevra nel dicembre 2003; i partecipanti al congresso, al momento dell’accredito, venivano muniti di un (apparentemente) comune badge di riconoscimento. Scienziati, giornalisti, rappresentanti governativi, funzionari sono stati sistematicamente controllati e schedati nei loro movimenti – nelle diverse aree delle conferenze- nell’arco dei tre giorni di durata del congresso, attraverso il microchip RFID inserito nel badge (a loro insaputa). La notizia è successivamente emersa e alcuni scienziati inglesi hanno denunciato gli organizzatori per violazione della legge sulla protezione dei dati personali e della direttiva europea sulla privacy.
  • Sono decollati in ambito veterinario con gli impianti sottopelle negli animali
  • Adesso: grande diffusione e interesse
  • Esiste già la standardizzazione ISO 10374
  • Marketing:
    • Chip di prossimità (Mediaset) Etichetta verde (Auto-ID Center)

      Tag blocker (della RSA statunitense per disattivare i tag fuori dall’area autorizzata)

Legislazione

  • PRO-RFID

    • Direttiva del Parlamento Europeo IRPED (Intellectual Property Rights Enforcement Directive) prevede "il divieto di disattivazione, neutralizzazione, rimozione o la manipolazione di dispositivi RFID (Radio Frequency ID)
  • CONTRO-RFID

    • Statuto dei lavoratori vieta il controllo a distanza. Garante della Privacy
      • Il Garante per la privecy ha così tracciato alcune norme per l'utilizzo di tali dispositivi. Per prima cosa i luoghi che trovano installati dispositivi e lettori devono esporre una chiara segnalazione della loro presenza. Chi tratta i dati personali tramite Rfid deve richiedere e ottenere il permesso degli individui. Le etichette apposte sui prodotti da acquistare devono essere sempre asportabili o disattivabili in modo gratuito e agevole. Di norma non sono consentite etichette attive oltre la barriera delle cassse presso cui effettuare il pagamento di quanto acquistato. L'installazione di etichette Rfid sui posti di lavoro deve essere cautelata da quanto previsto dallo statuto dei lavoratori. Occorre inoltre prevedere la possibilità di ingresso anche di chi non acconsenta all'utilizzo di dispositvi Rfid. Chip sottopelle: tali impianti devono ritenersi in via di principio esclusi in quanto in contrasto con i diritti, le libertà fondamentali e la dignità della persona. In casi eccezionali, la presenza del chip non deve essere palese e deve comunque essere prevista la modalità di rimozione. Si sottolineano inoltre i possibili rischi di salute e di sicurezza dei dati personali. In generale i dati possono essere utilizzati solo per lo scopo prefissato e conservati per un periodo di tempo minimo. Chiunque tratti dati personali ha l'obbligo di adottare misure di sicurezza per ridurre i rischi di distruzione, perdita o furto dei dati. In ultimo, l'avvio di trattamenti di dati che indicano la posizione geografica di persone o oggetti mediante reti di comunicazione elettronica o che siano effettuati allo scopo di costruire profili o personalità di un individuo devono essere comunicati preventivamente al Garante.
      La Conferenza Mondiale dei Garanti della Privacy (Sidney 2003) ha sottolineato che sinora le etichette RFID vengono utilizzate soprattutto per l’identificazione e la gestione di oggetti (prodotti), per il controllo della catena distributiva, o per tutelare l’autenticità di singoli marchi; tuttavia, esse potrebbero essere messe in relazione con dati personali come quelli ricavabili dalle carte di credito, e potrebbero essere utilizzate persino per raccogliere tali dati, oppure per localizzare o profilare individui in possesso di oggetti che rechino tali etichette. La tecnologia in questione potrebbe consentire di ricostruire le attività di singoli individui e istituire collegamenti fra le informazioni raccolte e banche dati preesistenti.

Sviluppi futuri

  • Supermercati (sostituisce le etichette con codice a barre - elimina code e casse)
  • Banconote – Alex Jones banconote nel microonde, quelle con i tag RFID esplodono, sia con i dollari USA sia con gli Euro, (solo quelli taggati dalle banche, dalla polizia, ??? …)
  • Divise aziendali, tute da lavoro (all’insaputa dei lavoratori)
  • Stadi di calcio
    • Al progetto di microchip sul polso dei tifosi sta lavorando Alessandro Mecocci, docente al dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Siena e tra i massimi esperti al mondo di tecnologie applicate ai musei. Non è fantascienza, perché un sistema simile, finanziato dal Comune di Siena, è stato appena inaugurato al museo dell'ospedale monumentale di Santa Maria della Scala. «Grazie a un piccolo ciondolo e a un sistema di rilevazione radio spiega Mecocci i visitatori sono controllati in tutte le sale» . Il sistema radio può essere ancor più miniaturizzato e trasferito dai ciondoli del museo ai biglietti dello stadio e applicato sul polso di un tifoso. «Stiamo cercando di realizzare una grande rete che riesca a creare un database di tutti gli spettatori di uno stadio» , continua Mecocci. Il sistema funzionerà così: il tifoso acquista un biglietto mostrando un documento di identità e un sistema elettronico inserisce i suoi dati nel biglietto. All'entrata dello stadio una macchina lo legge con il nominativo memorizzato e poi, grazie a uno speciale gel indelebile, lo applica sul polso della persona. Il timbro in realtà nasconde un chip rilevatore e in una stanza dello stadio (o in un laboratorio mobile) un sistema di computer memorizza l' esatta posizione di ogni tifoso.
  • Chip sottopelle
    • La ditta statunitense Veri Chip produce etichette RFID di 11 millimetri che vengono impiantate nel tessuto adiposo sotto il tricipite destro.
  • Sinergia con reti telefoniche mobili – (diventerebbero sensibili a grandi distanze e in movimento come il GPS)
  • Grande Fratello
    • Attorno a RFID è nato l' Auto-ID Center, un consorzio di aziende e università che ha nel suo programma un obiettivo preciso: marchiare con tag RFID tutti gli oggetti prodotti sulla terra e 'controllarli' via Internet. Una Internet diversa da quella che conosciamo e che loro stessi definiscono 'Internet di oggetti'. L'attività dell'Auto-ID Center è venuta alla ribalta quando un'associazione americana per la tutella della privacy e dei diritti dei consumatori (CASPIAN) ha scoperto sul sito una serie di documenti sulle strategie di comunicazione, se così si può dire, da adottare per facilitare la diffusione di RFID. Gli uomini del Centro sono consapevoli di muoversi su un terreno scivoloso, a rischio di proteste a valanga. Che fare? Giocare con le parole. RFID è in effetti un po' sinistro come termine. Nei loro piani l'idea è di passare ad un più rassicurante "etichetta verde". L’impianto di chip RFID su vasta scala potrebbe incrementare molto le possibilità di sorveglianza dei cittadini da parte delle autorità di polizia. Teoricamente, ogni presa elettrica potrebbe trasformarsi in un lettore RFID in grado di comunicare dati a un database governativo. Secondo i critici, se l’uso delle etichette elettroniche diventasse incontrollato, si arriverebbe al punto di riuscire a ricollegare la spazzatura di un cassonetto pubblico a chi ce l’ha gettata. "

Conclusione

Risposte di Carlini alle domande di Postman su RFID per le merci dei supermercati

  • Gli RFID vengono immaginati come un sostituto delle etichette con i codici a barre e i risparmi previsti sono dell'ordine del 20% nella gestione delle merci e dei magazzini. Il problema che risolvono è dunque essenzialmente quello della riduzione dei costi e riguarda le aziende che operano nella catena distributiva. Che questi risparmi si ripercuotano come beneficio sul prezzo dei prodotti non è affatto detto e nella fase iniziale, che richiederà investimenti massicci di tecnologia, semmai produrranno degli aumenti di prezzo: oggi un RFID costa attorno ai 25-50 centesimi di dollaro e i loro promotori contano di farli scendere a 5 cents. Certamente li pagheranno i consumatori. Per i clienti dei grandi magazzini l'unico vantaggio sarà quello di abbreviare o annullare le code alla cassa: si passa davanti al casello, il lettore legge e il totale diventa immediatamente un accredito bancario al negozio. Le iniziative più spinte in questo settore sono quelle della catena Wal-Mart, che ha già deciso di imporre a tutti i suoi subfornitori le etichette, a partire dal prossimo gennaio. Chi volesse seguire il filo delle domande di Postman dovrebbe concludere dunque che questa tecnologia di controllo essenzialmente rafforza gli operatori dominanti e non provoca particolari benefici agli altri. Per i cittadini poi c'è forte la preoccupazione di violazione della privacy se le etichette rimangono attive anche una volta usciti dal supermercato.

Fonti:

  • Come sopravvivere al futuro. Libro di Neil Postman (Orme edizioni)

  • Microchip sul polso dei tifosi. Articolo di Marco Gasperetti, Corriere della Sera.

  • Le nuove frontiere del controllo sui lavoratori (il chip RFID) di Mario Fezzi

  • Il lato sempre oscuro dell’offerta tecnologica. Articolo di Franco Carlini su il manifesto

  • Microchip spia per dipendenti la Cgil denuncia Mediaset. Articolo di Luca Fazzo su La Repubblica

  • RFID: come il Grande Fratello? Articolo di Cesare Lamanna

  • Sito di Punto Informatico

  • Sito del Garante per la protezione dei dati personali

RFID050428 (last edited 2008-06-26 09:59:23 by anonymous)