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== BIOGRAFIA ==
 * Laureato in filosofia,intraprende gli studi di filosofia orientale presso la Scuola Superiore di filosofia Orientale (RIMINI).Musicista percussionista , inizia lo studio delle percussioni latino americane a 13 anni, negli anni della formazione studia con G. Ortega , R. Evangelisti e al Timba (ROMA).
 *E' interessato a molteplici forme di espressione musicali quali Salsa, Jazz, Funky, Etnica ed elettronica, ha partecipato a numerosi spettacoli come percussionista e performer. Ha sempre abbinato spontaneamente l'apprendimento tecnico-musicale con la propria ricerca esistenziale e l'uso rituale del tamburo, affascinato dal concetto sciamanico e maieutico della musica.
 *Ha inoltre alimentato il proprio aspetto intuitivo ed apprendimento esoterico inerente alla musica, formulando tre tipi di tracciato esperienzale:
http://kabubi.dyne.org
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== SIMULAZIONI DI RITUALI == == WORKSHOP ==
  * Il workshop vuole essere inteso come un incontro vivo tra i partecipanti, lo scopo e' quello di neutralizzare l'iper controllo della percezione ordinaria di se stessi e di cio' che ci circonda. L'analisi dei vari schematismi trascendentali che dominano la recezione e la codificazione spesso inconsapevole degli input interni ed esterni, dei "messaggi dal mondo", permettera' lo sviluppo di un'auto-osservazione consapevole e di un'attenzione particolare al corpo, alla sua funzione ritmica essenziale. L'interazione con lo spazio e con il ritmo difatti, lascera' esperire l'aspetto unificatorio del proprio centro (stomaco) e la sua capacita' riequilibrante.
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 * E' una tecnica il cui obiettivo è quello di fornire lo sviluppo della capacità abbandonica attraverso l'evocatività della musica e l'uso di linguaggi primitivi ed ancestrali quali percussioni, il canto e la danza.
 * Attraverso le simulazioni di rituali, appunto, i partecipanti saranno guidati lungo un percorso di ispirazione tribale, dove l'esclusivo uso di questi linguaggi essenziali, non ordinari, propri dell'emisfero cerebrale destro, favorirà la neutralizzazione dell'iper controllo e della conseguente azione inibente dell'emisfero sinistro, permettendo di scoprire l'aspetto unificatorio del proprio centro e la sua capacità riequilibrante, sviluppando un'attenzione consapevole su se stessi e cio' che ci circonda nello spazio .
    
  * Il lavoro si svolge esclusivamente in gruppo.
== Linee generali ==
 * 1 fase
  * lo schematismo trascendentale
  * codifica/decodifica degli input
  * il suono
  * il ritmo
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== CENTRALITA' ==
 * Partendo dalla originaria funzione guaritrice della musica, nata come veicolo spirituale, mezzo riequilibrante delle energie sottili e strumento posseduto da tutti indistintamente, la centralità è un invito a riconoscere e coltivare il proprio mezzo espressivo imparando ad assecondare la nostra inclinazione artistica attraverso un percorso guidato dal maieuta e scandito dall'improvvisazione.
 * L'obiettivo è riconoscere di essere un canale tra cielo e terra, una piccola ma potente antenna inserita nell'infinita rete delle connessioni umane.
Si imparerà a permettere alla musica di agire e vibrare attraverso di noi come un diapason, sintonizzandoci esclusivamente con la capacità di essere, di non pensare, per far fluire incondizionatamente e semplicemente l'energia.
  *La centralità è un tipo di lavoro che si svolge preferibilmente ad incontri individuali.
 * 2 fase
  * il suono e lo spazio
  * il suono e l'immagine
  * ritmo e movimento
  * il ritmo del corpo
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== TAMBURI RITUALI ==  * 3 fase
  * osservare se stessi
  * l'appercezione
  * lo stomaco, la vibrazione e il senso dell'equilibrio
  * la capacita' di essere, di non pensare
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 *Il panorama generico afrocubano offre una ricchissima varietà di ritmi e strumenti atti a scandire e a dare una precisa identità alle molteplici situazioni ed avvenimenti etnoculturali.Questa tradizione ormai millenaria, è talmente articolata da essere un vero e proprio linguaggio adatto a descrivere qualsiasi evento evocando, quindi, anche le diverse atmosfere ad essi collegate; così un ritmo do carnevale è strutturato per evocare energie e forze terrene, mentre un ritmo di preghiera evocherà forze celesti.
 *L'apprendimento di ognuno di questi ritmi chiamati toque gravita intorno alle conoscenze delle etnie e dei culti afrocubani quali Yoruba, Bantù, Ararà, Abakuà.

 * 4 fase
  * panorama e ritmi afrocubani
  * ritmo e corpo
  * descrizione di eventi con il ritmo e l'immagine
  
 
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http://kabubi.dyne.org

WORKSHOP

  • Il workshop vuole essere inteso come un incontro vivo tra i partecipanti, lo scopo e' quello di neutralizzare l'iper controllo della percezione ordinaria di se stessi e di cio' che ci circonda. L'analisi dei vari schematismi trascendentali che dominano la recezione e la codificazione spesso inconsapevole degli input interni ed esterni, dei "messaggi dal mondo", permettera' lo sviluppo di un'auto-osservazione consapevole e di un'attenzione particolare al corpo, alla sua funzione ritmica essenziale. L'interazione con lo spazio e con il ritmo difatti, lascera' esperire l'aspetto unificatorio del proprio centro (stomaco) e la sua capacita' riequilibrante.

Linee generali

  • 1 fase
    • lo schematismo trascendentale
    • codifica/decodifica degli input
    • il suono
    • il ritmo
  • 2 fase
    • il suono e lo spazio
    • il suono e l'immagine
    • ritmo e movimento
    • il ritmo del corpo
  • 3 fase
    • osservare se stessi
    • l'appercezione
    • lo stomaco, la vibrazione e il senso dell'equilibrio
    • la capacita' di essere, di non pensare
  • 4 fase
    • panorama e ritmi afrocubani
    • ritmo e corpo
    • descrizione di eventi con il ritmo e l'immagine


ShezZan (last edited 2008-06-26 09:53:53 by anonymous)