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= Hackers che girano la Ruota del Dharma (pallotron sucone) = | = Hackers che girano la Ruota del Dharma = |
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Questo documento e' una specie di "Magna Carta" aperta: e' programmatico, visionario ed inclusivo. Vuole proporre un piano da condividere, ed e' gia' condiviso da molti. Proprio ora il nostro network ha raggiunto gli 8 anni di vita, e potete immaginare come questo numero sia molto importante per noi. Se siete curiosi di sapere cosa sta succedendo, allora continuate a leggere; non vi stupiremo con effetti speciali, ma con i nostri sogni, pensieri e progetti, che siamo pronti a realizzare. Ovviamente, questo testo non parla solamente di "noi": essendo un network aperto, includiamo varie realta' in giro per il mondo, con cui adottiamo una politica di reciproco aiuto e collaborazione. Questa collaborazione e' prevalentemente tecnica, cosi' come lo e' la nostra attivita' nello sviluppo di Software Libero ed Open Source. Infatti, al di la' della generica idea di FOSS, noi siamo spinti dai seguenti sogni, che stanno lentamente ma costantemente diventando realta'... Per tutto questo siamo infinitamente grati al Progetto GNU, che ci ha permesso di scoprire come ottenere conoscenza, prendere controllo dell'ambiente in cui viviamo ed anche iniziare a costruire un nuovo pianeta :) = La Giovinezza del Dharma (pallotron frocione) = '''cerco la traduzione di Fernanda Pivano sul libro da lei tradotto in italiano - asb''' |
Questo documento e' una nostra "Magna Carta" programmatica, visionaria ed inclusiva. Vuole proporre un piano da condividere, che e' gia' condiviso da molti. Proprio ora il nostro network ha raggiunto gli 8 anni di vita. Otto, un numero che ha segnato la vita per molti di noi. Se siete curiosi di sapere cosa sta accadendo, allora continuate a leggere; non vi stupiremo con effetti speciali, ma con i nostri sogni, pensieri e progetti, che siamo pronti a realizzare. Ovviamente, questo testo non parla solamente di "noi": essendo un network aperto, includiamo varie realta' in giro per il mondo, con cui adottiamo una politica di reciproco aiuto e collaborazione. Questa collaborazione e' prevalentemente tecnica, cosi' come lo e' la nostra attivita' nello sviluppo di Software Libero ed Open Source. Infatti, al di la' della generica idea di FOSS, noi siamo spinti da sogni, che pur procedendo lentamente, stanno diventando realta'... Per tutto questo siamo infinitamente grati al Progetto GNU, che ci ha permesso di scoprire come acquisire conoscenza, prendere controllo dell'ambiente in cui viviamo e iniziare a costruire un nuovo pianeta :) == La Giovinezza del Dharma == ''Perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh! - Jack Kerouac, On The Road'' |
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= La liberta' della Creativita' (pallotron cazzone) = | == La liberta' della Creativita' == |
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??? e questo da dove minchia viene? '', senza renderli dipendenti dai mercanti del software e della conoscenza, i quali impongono licenze sulle loro creazioni, che costituiscono poi gli strumenti che gli studenti stessi hanno imparato'' ??? ''e che sono costretti ad utilizzare (aggiunta di asbesto)''. Infine considerate (e sentitevi liberi di inventare nuovi percorsi) come l'impatto del FOSS nei campi della comunicazione, del social networking, dei giochi, dei media, e della evoluzione umana.... cosa ? |
??? e questo da dove minchia viene? '', senza renderli dipendenti dai mercanti del software e della conoscenza, i quali impongono licenze sulle loro creazioni, che costituiscono poi gli strumenti che gli studenti stessi hanno imparato '' ''(e che sono costretti ad utilizzare (aggiunta di asbesto)) '' ''Infine considerate (e sentitevi liberi di inventare nuovi percorsi) come l'impatto del FOSS nei campi della comunicazione, del social networking, dei giochi, dei media, e della evoluzione umana. '' ''(cosa? il periodo non e' concluso!)'' ??? e questo da dove minchia viene? |
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= No nationhood (pallotron done) = . ''Per far che i secoli tacciano di quel Trattato^[2]^ che trafficò la mia patria, insospettì le nazioni e scemò dignità al tuo nome.'' (A Bonaparte liberatore, Ugo Foscolo, 1778-1827) ''One Planet, One Nation'' (Public Enemy) Le nostre patrie e luoghi di origine sono sparsi e qualche volta molto differenti, difficile manternersi o mettersi in contatto a causa dei limiti imposti dal concetto di Nazione. Per questo pensiamo che il concetto di Stato e Nazione dovrebbe diventare obsoleto, i confini che impongono non coincidono con le nostre aspirazioni e le nostre abilita' di relazionarci l'un l'altro. Duranti i pochi anni delle nostre vite abbiamo pensato di interagire e descrivere noi stessi all'interno di schemi nazionali, ma i veri limiti tra di noi sono stati la differenza tra i nostri linguaggi, nel frattempo abbiamo studiato per oltrepassare questi limiti. Abbiamo ereditato dalle nostre storie nazionali paure e angherie, ma grazie al nostro network abbiamo imparato come gestirle, come se non appartenessero piu' a noi. Quello che rimane e' solo un problema che puo' essere risolto: finiremo di rappresentarci come parte di differenti nazioni. Anche se potremmo, non intendiamo costruire la nostra propria nazione, o proporvi una nuova idea di contratto sociale, piuttosto proporvi di oltrepassare questi bordi e prendere la forma di un unico pianeta interconnesso, e creare quindi una nuova cartografia. Noi possediamo un pianeta! Ed e' sufficientemente giovane per curare le ferite lasciate dagli ultimi secoli di guerra, imperialismo, colonialismo e prevaricazione che hanno lasciato molta della gente attorno a noi coltivare differenze e false identita' rappresentate da bandiere e propaganda nazionalista. Non stiamo reclamando di aprire i confini alla speculazione delle multinazionali, visto che siamo tutti coscienti che questa possa essere la retorica usata dagli interessi neo-liberali per calpestare l'autonomia delle nazioni in via di sviluppo. La integrita' Contestuale[3] di differenti ecosistemi sociali necessita di essere rispettata, tuttavia ancora oggi i confini nazionali non hanno avuto successo nel preservarla. Con alcune eccezioni, molti dei programmi nazionali e dei fondi culturali con il quale abbiamo collaborato pretendevano che ognuno di noi vestisse la propria bandiera nazionale, come se fossimo reclutati in un decadente gioco di orgoglio nazionale e competizione, con una agenda di dominazione fisica, economica e culturale, tracciando tutti i nostri movimenti, come se fossimo pedine di un gioco a scacchi di cui noi siamo solo pezzi insignificanti. Questo non ha piu' senso per la nostra generazione, noi rifiutiamo di essere identificati coi governi che possiedono i nostri passaporti, noi guardiamo avanti e ci relazioniamo fra di noi basandoci sul dialogo e lo scambio, approcci e infrastrutture che possono essere immaginate come globali ma sviluppate localmente, in una maniera aperta, come i canali che ci permettono di parlarti proprio in questo momento. Percio' noi dichiariamo la '''fine delle nazioni''', in quanto la nostra generazione e' connessa in maniera molto complicata, intersezioni di voleri, destini e, molto piu' importante, problemi da risolvere. |
== Nessuna nazionalita' == ''Per far che i secoli tacciano di quel Trattato^[2]^ che trafficò la mia patria, insospettì le nazioni e scemò dignità al tuo nome.'' (A Bonaparte liberatore, Ugo Foscolo, 1778-1827) ''One Planet, One Nation'' (Public Enemy) Le nostre patrie e luoghi di origine sono sparpagliati e qualche volta molto differenti tra loro; difficile manternersi o mettersi in contatto, a causa dei limiti imposti dal concetto di Nazione. Per questo pensiamo che i concetti di Stato e Nazione dovrebbero diventare obsoleti: i confini che questi impongono non coincidono con le nostre aspirazioni e le nostre capacita' di relazionarci l'un l'altro. ''(nota: "siano gia' obsoleti" invece di "dovrebbe diventare" ? ho corretto in plurale - asb)'' Duranti i pochi anni delle nostre vite abbiamo pensato di interagire e descrivere noi stessi all'interno di schemi nazionali; ma i veri limiti tra noi sono stati la differenza tra i nostri linguaggi. Nel frattempo abbiamo studiato per oltrepassare questi limiti. Abbiamo ereditato dalle nostre storie nazionali paure e angherie, ma grazie al nostro Network abbiamo imparato a gestirle, come se non appartenessero piu' a noi. Cio' che rimane e' solo un problema che puo' essere risolto: la finiremo di rappresentarci come parte di differenti nazioni. Anche se potremmo, non intendiamo costruire la nostra propria nazione, o proporvi una nuova idea di contratto sociale, ma piuttosto proporvi di oltrepassare questi confini e prendere la forma di un unico pianeta interconnesso, e creare quindi una nuova cartografia. ''(ci starebbe una citazione di ghost in the shell qui -asb)'' Noi possediamo un pianeta! Ed e' sufficientemente giovane per curare le ferite lasciate dagli ultimi secoli di guerra, imperialismo, colonialismo e prevaricazione, che hanno lasciato molta della gente attorno a noi a coltivare differenze e false identita', rappresentate da bandiere e da propaganda nazionalista. Non stiamo reclamando di aprire i confini alla speculazione delle multinazionali, visto che siamo tutti coscienti che questa possa essere la retorica usata dagli interessi neo-liberisti per calpestare l'autonomia delle nazioni in via di sviluppo. L'integrita' Contestuale[3] di differenti ecosistemi sociali necessita di essere rispettata; tuttavia ancora oggi i confini nazionali non hanno avuto alcun successo nel preservarla. Con alcune eccezioni, molti dei programmi nazionali e dei fondi culturali con i quali abbiamo collaborato, pretendevano che ognuno di noi vestisse la propria bandiera nazionale, come se fossimo reclutati in un decadente gioco di orgoglio nazionale e competizione, con una agenda di dominazione fisica, economica e culturale, tracciando tutti i nostri movimenti, come fossimo pedine di una partita di scacchi di cui siamo solo pedine insignificanti. Questo non ha piu' senso per la nostra generazione: noi rifiutiamo di essere identificati con i governi che possiedono i nostri passaporti. Noi guardiamo avanti e ci relazioniamo basandoci sul dialogo e sullo scambio, approcci e infrastrutture che possono essere immaginate come globali ma sviluppate localmente, in maniera aperta, come i canali che ci permettono di parlarti proprio in questo preciso momento. Percio' noi dichiariamo la '''fine delle nazioni''', in quanto la nostra generazione e' connessa in maniera molto complicata, con intersezioni di voleri, destini e, molto piu' importante, di problemi da risolvere. |
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= Networked cities (pallotron done) = | = Citta' in rete == |
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Naturlamente la nostra cartografia disegna connessioni attraverso nodi, hub di intelligenza che sono piu' vicini nel cyberspazio che nella vita reale. Nell'ultimo secolo abbiamo imparato a condividere musica, testi, storie e immagini, nelle ultime decadi siamo stati in grado di copiare queste informazioni per il mondo senza costi. Questo ci ha consentito di relazionarci tra di noi con una estensione che e' amplificata dalla densita degli ambienti in cui viviamo, gli ambienti urbani, che in qualche modo hanno offerto sufficienti lacune e buchi da sfruttare. Quelli che pretendono di governare le nostre vite sono ora impegnati a controllare questi vuoti, e ogni albero in una pubblica piazza rappresenta un ostacolo per le loro telecamere, occhi onnipresenti che vogliono controllare le nostre evoluzioni. Abbiamo trovato riparo nelle pratiche ancestrali del trance[4], aprendo le porte della nostra percezione verso l'ignoto, risonando le nostre ossa, migliorando l'agilita' delle nostre lingue per segure il flusso hip hop dei pensieri radicali, fare skating attraverso in cui siamo costretti, dipingendo fantasie sopra i muri imposti nelle nostre citta', saltando in alto per unirci alle questioni in sospesi dei nostri parkour. Queste pratiche sono adesso presenti nelle nostre citta', farcite da bisogni non necessari e dai miraggi di successo delle "industrie della creativita'", nel frattempo abbiamo gia' elaborato una visione concentrica che e' collegata alla densita' delle nostre vite e al flusso culturale della nostra conoscenza errante. Percio' noi dichiariamo la nascita di un pianeta di citta interconnesse [6], strutture a spirale di vite roteanti sopra le nostre teste and attorno alle nostra dita, che si evolvono in una pratica comune di scissione e ricongiungimento, unendo le questioni in sospeso del nostro futuro. Il nostro piano e' semplice e il nostro progetto e' gia' in movimento. Infatti, se vi guardate intorno, ci troverete gia' vicini. Mentre gli attuali sistemi politici e econimici stanno combattendo la difficolta' di nascondere le loro poprie incoerenze, noi siamo capaci di implementare i loro principi meglio, e, cosa piu' importante, ne stiamo elaborando di nuovi. Noi stiamo reclamando una infrastruttura, la liberata' di adattarle ai nostri bisogni, il nostro diritto di proprieta' senza lacci, la liberta' di confrontare idee senza nessuna manipolazione mediatica, peer to peer, faccia a faccia, da citta' a citta', da uomo/donna a uomo/donna. La possibilita' di crescere comunita' locali ed economie, la eliminazione dei monopoli globali, la possibilita' di vivere grazie alle nostre creazioni, e' li. Stiamo riempiendo gli spazi vuoti lasciati nelle nostre citta', stiamo definiendo i nostri desideri e siamo collettivamente in grado di soddisfarli. In piu', alcuni di noi stanno cercando contatti con gli strati bassi delle societa', per condividere una autonomia crescente: piu' sono esclusi dalla societa' che servono, piu' sono vicini alla liberta', e' chiaro che questa autonomia e' la soluzione della crisi corrente. Queste comunita' marginali erano i contadini delle zone rurali che, principalmente a causa della poverta' rurale, non potevano sopravvivere solo sull'agricoltura, cosi' come immigrati o rifugiati che hanno dovuto fuggire dai luoghi dove sono nati, o che hanno mai avuto una casa. Queste persone sono venute nelle citta' e non hanno trovato ne lavoro ne rifugio. Hanno creato i loro propri spazi di lavoro in barba alle ciniche logiche del capitalismo, molti di loro nel campo del riciclo dei rifiuti. Queste persone appaiono brutte nei confronti della minoranza che e' al potere, molti architetti e pianificatori urbani chiamano ingiustificamente "stanziamenti illegali" i loro rifugi. Alcuni di loro si organizzano per guadagnare potere con la solidarieta', e sono chiamati gli "squatter". Durante i decenni passati abbiamo imparato a migliorare la nostra autonomia all'interno dei contesti urbani^[7]^, navigando attraverso i differenti contesti che compongono le citta', svelando la struttura interna delle loro reti vicine, e sviluppando una differente trama fatta di relazioni che le compagnia non possono comprare. Noi siamo i Weawer Birds, burung-burung manyar ^[8]^, noi condividiamo i nostri nidi nella rete, scorriamo come il fiume degli stanziamenti spontanei di codice nello Yogyakarta^[9]^, i vicini zingari di Sulukule ad Instanbul, il Chaos Computer Club, tutti gli hacklab in giro per il mondo, gli squatter auto-gestiti ad Amsterdam, Berlino, Barcellona etc, i nascondigli di 2600 e tutti gli altri spazi hacker temporanei dove il nostro futuro, il tuo futuro, viene costrituto. Questo documento e' solo l'inizio di un nuovo corso, tira fuori un'analisi che e' condivisa con un numero crescente di giovani hacker ed artisti, accresciuto dalla loro autonomia e conoscenza. I nostri spazi hacker stanno proliferando rapidamente in quanto non necessitiamo di creare nuovi spazi invece di penetrare altri spazi vuoti, ci adattiamo velocemente e puntiamo a connetterci invece di separarci, puntiamo ad essere inclusivi invece che esclusivi, ad essere effettivi invece che di acquisire uno status. Per quelli che si sentono minacciati chiediamo: non resisteteci, lasciateci spazio. Fatelo per il bene di tutti noi, perche' noi siamo i vostri figli. |
Naturlamente, la nostra cartografia disegna connessioni tra i nodi, hub di intelligenza che sono piu' vicini nel cyberspazio piuttosto che nella vita reale. Nell'ultimo secolo abbiamo imparato a condividere musica, testi, storie ed immagini; nelle ultime decadi siamo stati in grado di copiare queste informazioni in tutto il mondo, senza alcun costo aggiuntivo. Questo ci ha consentito di relazionarci tra noi con una estensione che e' amplificata dalla densita degli ambienti in cui viviamo, ambienti urbani che in qualche modo hanno offerto sufficienti lacune da sfruttare. Quelli che pretendono di governare le nostre vite sono ora impegnati a controllare questi vuoti, e ogni albero in una pubblica piazza rappresenta un ostacolo per le loro telecamere, occhi onnipresenti che vogliono controllare le nostre evoluzioni. Abbiamo trovato riparo nelle pratiche ancestrali della Trance[4], aprendo le porte della nostra percezione verso l'ignoto, mandando in risonanza le nostre ossa, migliorando l'agilita' delle nostre lingue, per segure il flusso Hip-Hop dei pensieri radicali, surfando attraverso l'universo in cui siamo costretti, dipingendo fantasie sopra i muri imposti nelle nostre citta', saltando piu' in alto, per unirci alle questioni in sospeso dei nostri Parkour. Queste pratiche sono adesso presenti nelle nostre citta'[5], seminate dai nostri bisogni di evolvere e di influenzare un governo che non ci da ascolto. Alcuni bambini si riversano nell'armata nera della vendetta, alcuni hanno perso la fede nel futuro, alcuni cadono negli inganni virtuali di magnetici startup scaturiti dal boom delle dot.com. Abbiamo bisogno di offrire a noi stessi un'alternativa a questo conflitto senza speranza, ed il primo passo sta nel costruirci una storia che rispetti tutte le scelte, che non dimentichi la tolleranza. Tutta questa creativita' e disperazione e' condivisa tra le nostre citta', farcita di bisogni inutili e miraggi di successo delle "industrie della creativita'". Nel frattempo, abbiamo gia' elaborato una visione concentrica che e' collegata alla densita' delle nostre vite ed al flusso culturale della nostra conoscenza errante. Percio' noi dichiariamo la nascita di un '''pianeta di citta interconnesse''' [6], strutture a spirale di vite roteanti sopra le nostre teste e fra le nostra dita, che si evolvono in una pratica comune di scissione e ricongiungimento, unendo le questioni in sospeso del nostro futuro. Il nostro piano e' semplice e il nostro progetto e' gia' in movimento. Infatti, se vi guardate intorno, ci troverete gia' vicini a voi. Mentre gli attuali sistemi politici e econimici stanno combattendo la difficolta' di nascondere le proprie incoerenze, noi siamo in grado di implementare meglio i loro principi e, cosa piu' importante, ne stiamo elaborando di nuovi. Noi stiamo reclamando una infrastruttura, la liberata' di adattarla ai nostri bisogni, il nostro diritto di proprieta' senza lacci, la liberta' di confrontare idee senza nessuna manipolazione mediatica, peer to peer, faccia a faccia, citta' a citta', essere umano ad essere umano. La possibilita' di crescere in comunita' locali ed economiche, l'eliminazione dei monopoli globali, la possibilita' di vivere grazie alle nostre creazioni, e' li. Stiamo riempiendo gli spazi vuoti lasciati nelle nostre stesse citta', stiamo definendo i nostri desideri e siamo collettivamente gia' in grado di soddisfarli. In piu', alcuni di noi stanno cercando contatti con gli strati bassi delle societa', per condividere una autonomia crescente: piu' sono esclusi dalla societa' che servono, piu' sono vicini alla liberta'; e' chiaro che questa autonomia e' la soluzione della crisi corrente. Queste comunita' marginali erano i contadini delle zone rurali che, principalmente a causa della poverta' rurale, non potevano sopravvivere solo sull'agricoltura, cosi' come gli immigrati e rifugiati che hanno dovuto fuggire dai luoghi di nascita, o che non hanno mai avuto una casa. Queste persone sono venute nelle citta' e non hanno trovato ne' lavoro ne' rifugio. Hanno creato i propri spazi di lavoro in barba alle ciniche logiche del capitalismo, principalmente riciclando rifiuti. Queste persone appaiono brutte nei confronti della minoranza che e' al potere, mentre architetti e pianificatori urbani ingiustamente chiamano "stanziamenti illegali" i loro rifugi. Alcuni di loro si organizzano per guadagnare potere con la solidarieta', e sono chiamati gli "squatter". Durante i decenni passati abbiamo imparato a migliorare la nostra autonomia all'interno dei contesti urbani^[7]^, immergendoci nei differenti contesti che compongono le citta', svelando la struttura interna delle loro reti chiuse, e sviluppando una differente trama fatta di relazioni che nessuna azienda puo' comprare. Noi siamo i Weaver Birds, burung-burung manyar ^[8]^, noi condividiamo i nostri nidi nella rete, scorriamo come il fiume degli insediamenti spontanei di codice nello Yogyakarta^[9]^, i vicini zingari di Sulukule ad Instanbul, il Chaos Computer Club, tutti gli hacklab sparsi per il mondo, gli squatter auto-gestiti ad Amsterdam, Berlino, Barcellona eccetera, i nascondigli di 2600 e tutti gli altri spazi hacker temporanei dove il nostro ed il vostro futuro viene costruito. Questo documento e' solo l'inizio di un nuovo corso, contestualizza un'analisi che e' condivisa da un numero sempre crescente di giovani hacker ed artisti, ed e' nutrito dalla loro autonomia e conoscenza. I nostri spazi hacker stanno proliferando rapidamente, in quanto non necessitiamo di nuovi spazi ma penetriamo quelli spazi vuoti; ci adattiamo velocemente e puntiamo a connetterci invece che a separarci; puntiamo ad essere inclusivi invece che esclusivi, ad essere effettivi invece di acquisire uno status. A coloro che si sentono minacciati chiediamo: non resisteteci, lasciateci spazio. Fatelo per il bene di tutti noi, perche' noi siamo i vostri figli. |
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[[http://jaromil.dyne.org/journal/first_dharma_dyne.html#fnr.9|9.]] la riva del fiume Code fu considerata uno stanziamento illegale di squatter, mentre Romo Mengun e' stato attivo tra il 1981 e il 1986, raccogliendo le simpatie degli intellettuali che credevano che questi poveri membri della societa' dovessere essere accettati e aiutati per migliorare le loro condizioni di vita. Il governo dell'Indonesia pianifico' la rimozione forzata nel 1983, ma proteste seguirono e i piani furono cancellati. Nove anni dopo nel 1992 il Kampung Code fu selezionato come vincitore dell'Aga Khan Award for Architecture in the Muslim World. Lo stanziamento sulla riva del fiume Code continua ad esistere fino ai giorni nostri, come un esempio notevole di architettura urbana. = Horizontal media (pallotron done) = |
[[http://jaromil.dyne.org/journal/first_dharma_dyne.html#fnr.9|9.]] la riva del fiume Code fu considerata uno stanziamento illegale di squatter, mentre Romo Mengun e' stato attivo tra il 1981 e il 1986, raccogliendo le simpatie degli intellettuali che credevano che questi poveri membri della societa' dovessero essere accettati e aiutati per migliorare le loro condizioni di vita. Il governo dell'Indonesia pianifico' la rimozione forzata nel 1983, ma in seguito alle proteste, i piani furono cancellati. Nove anni dopo nel 1992 il Kampung Code fu selezionato come vincitore dell'Aga Khan Award for Architecture in the Muslim World. Lo stanziamento sulla riva del fiume Code continua ad esistere fino ai giorni nostri, come un esempio notevole di architettura urbana. == Media orizzontali == |
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Le nostre preoccupazioni riguardo alla liberta' nei media e' seria, la situazione corrente e' urgente e giustifica le nostre azioni di ribellione, in quanto necessarie. Una delle nostre attivita' principali e' tessere pazientemente i fili di reti aperte che mettano tutti noi in contatto. Ma gli avidi regimi nazionali e le organizzazioni criminali ci trattano come se loro potessero evitare la loro natura fascista, mentre i provocatori opportunisti usano la nostra apertura per ottenere il diritto di offendere e generare nuove guerre. Riguardo ai media abbiamo certamente accumulato abbastanza conoscenza per tracciare un perco chiaro per il nostro sviluppo, come abbiamo iniziato a fare fin dai primi anni della nostra esistenza: siamo attivi nell'implementare le liberta' che la era digitale puo' garantirci. Questa liberta' intellettuale e' molto importante per lo sviluppo dell'umanita', per la sua capacita' di analizzare le proprie azioni, e tessere la propria fiducia in armonia. Il nostro piano e' di continuare a sviluppare molti spazi di discussione on-site e on-line, seguendo un '''pattern decentralizzato''' che garantisca accesso alla maggioranza di persone nel nostro pianeta. Abbiamo creato tool e strumenti per i media indipendenti, per moltiplicare le voci per proteggere le visioni comuni, per evitare che pochi magnati della comunicazione e dei media controllino le democrazie, come sta succedendo in molte parti differenti del mondo. Siamo consci dei limiti della implementazione presente della democrazia: mentre loro sono impegnati il loro successi personali sopra i regimi arcaici, questi sistemi non riescono ad aggiornare le loro strutture e hanno fallito nel controllo dei nuovi nemici che loro non riescono piu' a riconoscere. La soluzione che noi proponiamo e' semplice: massimizzare le possibilita' di riciclare le infrastrutture dei media esistenti, aprire piu' canali possibile, liberare le onde radio, lasciare che la comunicazione fluisca nella sua molteplicita', evitare l'uso monodirezionale che se ne fa', dare a chiunque la possibilita' di fare la propria radio o stazione TV per i suoi vicini fisici o digitali, seguento una pattern organico che modularizzera' la condivisione dei sensi e consentira' alle idee di propagarsi in un modalita' orizzantale e non gerarchica. Se queste strutture di media saranno collegate con i modelli educativi che allevano tolleranza avremo speranze di accellelare l'evoluzione del nostro pianete e di garantire protezione alle minoranze che la popolano. = Freedom of identity (pallotron done, but help needed at the end) = Noi crediamo che lo sforzo corrente dei governi riguardo alle tecnologie biometriche, al data mining privato operato dalle compagnie e dalle scuole sopra le attivita' di cittadini e studenti, programmi di profiling che hanno come target tutta la popolazione mondiale sia un crimine contro l'umanita'. Ciascuno di questi sforzi non stanno tenenendo attentamente in considerazione cosa puo' essere fatto quando regimi dittatoriali prendono il controllo di questi sistemi, questo e' infatti gia' successo mezzo secolo fa' quando le prime azioni Naziste furono censire la popolazione e marchiare con simboli che si riferivano alla loro etnia biologica (come la biometria puo' fare oggi giorno). Consci della mancanza di responsabilita' dei governi in tutto il mondo, ci opporremo con tutti le motivazioni necessarie ai loro sfrozi di numerare e controllare tutte le persone nel nome della sicurezza irraggiungibile che, come hacker possiamo dimostrare, e che non puo' essere utilizzate come scusante. Come hacker siamo ben coscienti che le informazioni scorrano e di come diverse falle nel dominio digitale stiano attualmente svelando informazioni personali di un largo numero di persone in tutto il mondo. Noi creiamo fermamente che la gente non dovrebbe essere catalogata e inclusa nei database, questo e' probabilmente quello che ancora differenzia i governi da sistemi operativi meschinamente ('''HELP SU QUESTO PUNTO PLEASE''') = Education (pallotron done) = |
Le nostre preoccupazioni riguardo la liberta' nei media e' seria: la situazione corrente e' urgente e giustifica le nostre azioni di ribellione, in quanto necessarie. Una delle nostre attivita' principali e' tessere pazientemente i fili di reti aperte, che mettano tutti noi in contatto. Ma gli avidi regimi nazionali e le organizzazioni criminali ci trattano come se loro potessero evitare la loro natura fascista, mentre i provocatori opportunisti usano la nostra apertura per ottenere il diritto di offendere e generare nuove guerre. Riguardo ai media, abbiamo certamente accumulato abbastanza conoscenza per tracciare un percorso chiaro per il nostro sviluppo, come abbiamo iniziato a fare fin dai primi anni della nostra esistenza: siamo attivi nell'implementare le liberta' che l'era digitale puo' garantirci. Questa liberta' intellettuale e' molto importante per lo sviluppo dell'umanita', per la sua capacita' di analizzare le proprie azioni, e tessere la propria fiducia in armonia. Il nostro piano e' di continuare a sviluppare molti spazi di discussione on-site e on-line, seguendo un '''pattern decentralizzato''' che garantisca accesso alla maggioranza di persone nel nostro pianeta. Abbiamo creato strumenti per i media indipendenti, per moltiplicare le voci, per proteggere le visioni comuni, per evitare che pochi magnati della comunicazione e dei media controllino le democrazie, come sta succedendo in molte parti del mondo. Siamo consci dei limiti dell'implementazione presente della democrazia: mentre loro sono impegnati con i loro successi personali sopra i regimi arcaici, questi sistemi non riescono ad aggiornare le loro strutture, ed hanno fallito nel controllo dei nuovi nemici che non riescono piu' a riconoscere. La soluzione che noi proponiamo e' semplice: massimizzare le possibilita' di riciclare le infrastrutture dei media esistenti, aprire piu' canali possibile, liberare le onde radio, lasciare che la comunicazione fluisca nella sua molteplicita', evitarne l'uso monodirezionale, dare a chiunque la possibilita' di fare la propria radio o stazione TV per i suoi vicini fisici o digitali, seguendo un pattern organico che modularizzera' la condivisione dei sensi e consentira' alle idee di propagarsi in modo orizzantale e non gerarchico. Se queste strutture di media saranno collegate con i modelli educativi che allevano tolleranza, avremo speranze di accelerare l'evoluzione del nostro pianeta, e di garantire protezione alle minoranze che lo popolano. == Liberta' di identita' == Noi crediamo che lo sforzo attuale dei governi riguardo alle tecnologie biometriche, al data mining privato operato dalle compagnie e dalle scuole sulle attivita' di cittadini e studenti, con programmi di profiling che hanno come target tutta la popolazione mondiale, sia un crimine contro l'umanita'. Ciascuno di questi sforzi non sta tenenendo in considerazione cosa puo' essere fatto quando regimi dittatoriali prendono il controllo di questi sistemi; questo e' infatti gia' successo mezzo secolo fa, quando le prime azioni Naziste furono quelle di censire la popolazione e marchiarla con simboli relativi alla loro etnia biologica (come la biometria puo' fare oggi). Consci della mancanza di responsabilita' dei governi in tutto il mondo, ci opporremo con tutti le motivazioni necessarie ai loro sforzi di numerare e controllare tutte le persone, nel nome della sicurezza irraggiungibile che, come hacker, possiamo dimostrare, e che non puo' essere utilizzata come scusante. Come hacker siamo ben coscienti che le informazioni scorrono libere, e ci rendiamo conto di come diverse falle nel dominio digitale stiano attualmente svelando informazioni personali di un largo numero di persone in tutto il mondo. Noi crediamo fermamente che la gente non dovrebbe essere catalogata ed inclusa nei database: questo e' cio' che probabilmente ancora differenzia i governi dai sistemi operativi, che sopprimono meschinamente i processi che non sono ottimizzati per i task previsti. ('''vedete se va bene cosi -asb''') == Educazione == |
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Man mano che la privatizzazione delle strutture educative continua, le accademie assumono modelli aziendali, nel frattempo assistiamo ad uno spostamento della missione educativa nella societa' da un modello''inclusivo''ad uno''esclusivo''. Il gioco influente delle compagnie e delle industrie ha permeato molte discipline accademiche, in particolare a riguardo delle tecnologie adottate. La scelta degli educatori e' stata influenzata dalle logiche del profitto a breve termine, invece che sul concetto di''' robusta conoscenza.''' Dall'altro lato, le nozioni stanno rapidamente diventando disponibili universalmente. Le funzioni''euristiche, maieutiche''e''strutturali ''fornite dalle accademie e dalle universita' vanno piu' di comune accordo con l'azione globale mossa dalle communita' del free software grazie ai loro metodi''' orizzontali''', ai loro metodi di condivisione, alla loro modo di lavorare sulla ricerca e sviluppo basandosi su piattaforme distribuite. Siccome i componenti possono essere combinati e ri-distribuiti, copiati e modificati [10] gli studenti elaborano una conoscenza che e' durabile, libera dalle ''"proprieta' intellettuali"'' che restringono i loro diritti di produrre e ridistribuire le creazioni. Questa situazione portera' un vantaggio per le nuove generazioni, cosi' come per i paesi in via di sviluppo. I media hub e gli spazi hacker costituisce un grande potenziale per attivare una crescita culturale, soddisfacente ed un ruolo educativo che sta proggressivamente svanendo nelle scuole superiori e nelle universita'. Nel 1998 ci fu' la prima edizione dell'hackmeeting[11] a Firenze. In quella occasione la sua assemblea lancio' l'idea delle ''Indipendenti universita' dell'hacking'', generando numerosi hacklab lungo le varie citta' collegate in rete, con meeting annuali che hanno avuto luogo fino ad oggi in varie parti del sud Europa. Noi crediamo che i risultati di queste iniziative hanno avuto grande influenza per la nostra crescita tecnica e culturale, in quando hanno ospitato una conoscenza errante altrimenti dispersa e trascurata dalle accademia, con la partecipazione di gente come Wau Holland, Richard Stallman, Tetsuo Kogawa, Andy Muller-Magoon, Emmanuel Goldstein ed anche molti altri collettivi e individui. Con questa storia cosi' breve ma anche intensa noi siamo ben motivati a continuare lo sviluppo dei nostri percorsi alternativi di conoscenza, una letteratura auto-didatta che libera gli studenti dagli interessi delle corporation e apre un orizzonte di varieta' e creativita' che non puo' essere raffigurata dalle piu' avanzate, ed ancora difettose, implementazioni della cosidetta "industria creativa". |
Man mano che la privatizzazione delle strutture educative continua, le accademie assumono modelli aziendali; nel frattempo assistiamo ad uno spostamento della missione educativa nella societa', da un modello''inclusivo''ad uno''esclusivo''. Il gioco influente delle compagnie e delle industrie ha permeato molte discipline accademiche, in particolare riguardo le tecnologie adottate. La scelta degli educatori e' stata influenzata dalle logiche del profitto a breve termine, invece che sul concetto di''' robusta conoscenza.''' Dall'altro lato, le nozioni stanno rapidamente diventando disponibili universalmente. Le funzioni''euristiche, maieutiche'' e ''strutturali ''fornite dalle accademie e dalle universita' vanno piu' di comune accordo con l'azione globale mossa dalle comunita' del Free Software, grazie ai loro metodi '''orizzontali''', di condivisione, al loro modo di lavorare sulla ricerca e sviluppo basandosi su piattaforme distribuite. ''ma molte universita' non funzionano assolutamente in questo modo! -asbesto'' Siccome i componenti possono essere combinati e ri-distribuiti, copiati e modificati[10], gli studenti elaborano una conoscenza che e' durabile, libera dalle ''"proprieta' intellettuali"'' che restringono i loro diritti di produrre e ridistribuire le creazioni. Questa situazione portera' un vantaggio per le nuove generazioni, cosi' come per i paesi in via di sviluppo. I media hub e gli spazi hacker costituiscono un grande potenziale per attivare una crescita culturale soddisfacente ed un ruolo educativo che sta progressivamente scomparendo dalle scuole superiori e dalle universita'. Nel 1998 si tenne la prima edizione dell'hackmeeting[11] a Firenze. In quella occasione la sua assemblea lancio' l'idea delle ''Universita' Indipendenti dell'hacking'', generando numerosi hacklab lungo le varie citta' collegate in rete, con meeting annuali che hanno avuto luogo fino ad oggi in varie parti del sud Europa. Noi crediamo che i risultati di queste iniziative abbiano avuto grande influenza per la nostra crescita tecnica e culturale, in quando hanno ospitato una conoscenza errante altrimenti dispersa e trascurata dalle accademie, con la partecipazione di gente come Wau Holland, Richard Stallman, Tetsuo Kogawa, Andy Muller-Magoon, Emmanuel Goldstein e molti altri, individui e collettivi. Con questa storia cosi' breve, ma anche intensa, noi siamo ben motivati a continuare lo sviluppo dei nostri percorsi alternativi di conoscenza: una letteratura auto-didatta che libera gli studenti dagli interessi delle corporation, ed apre un orizzonte di varieta' e creativita' che non puo' essere raffigurato dalle piu' avanzate, ed ancora difettose, implementazioni della cosidetta "industria creativa". |
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= Consolidation (newmark working on this!) = = Infrastructure (newmark working on this!) = == On site == == On line == = Collaboration (newmark working on this!) = |
== Consolidamento == . ''Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.(Giuseppe Ungaretti, 1888-1970)'' Se hai letto fin qui e pensi che i nostri piani meritano un supporto, allora dovresti sapere che stiamo lavorando per migliorare la qualita' che, nella nostra visione, non abbiamo ancora raggiunto. Questo e' cio' che chiamiamo ''consolidamento''. Anche se le nostre attivita' sono principalmente mirate allo sviluppo di Software Libero ed OpenSource, dobbiamo ammettere che non siamo ancora arrivati a soddisfare tutti i bisogni delle comunita' che si basano su questo tipo di lavoro. Per esempio, il software di streaming online MuSE[12], in sviluppo da 8 anni, che fornisce un tool user-friendly per le comunita' delle radio online, e che e' usato da varie radio in tutto il mondo, non e' ancora arrivato allo stadio di sviluppo che ci siamo prefissati, ed abbiamo ancora molto duro lavoro per riuscire a mantenerlo aggiornato. Un altro esempio e' la distribuzione LIVE multimediale GNU/Linux dyne:bolic[[http://jaromil.dyne.org/journal/first_dharma_dyne.html#fn.13|13]], cominciata nel 2001, che ha ora raggiunto la versione 2.5.2 rilasciata questo inverno: e' mirata a risolvere molte importanti questioni come il supporto di vecchio hardware, l'implementazione della privacy per gli utenti, offrire prodotti e strumenti per il multimedia e strumenti di sviluppo; il tutto su un LIVE CD. Non nascondiamo che stiamo affrontando grossi problemi nel mantenere vivo il progetto, per mancanza di fondi che ci consentano di coinvolgere piu' sviluppatori su un lavoro cosi' enorme. Infatti, da quando ci sono degli startup "filantropici" piu' recenti partiti "dal basso" (che, considerando la natura dei loro fondi, non nascono affatto dal basso) i quali hanno oscurato il nostro lungo lavoro di sviluppo, non abbiamo piu' avuto l'attenzione mediatica che e' necessaria per raccogliere il supporto necessario; tutto cio' segue perfettamente la logica del pesce grosso che mangia i pesci piccoli, uccidendo la varieta' anche in un contesto opensource. Un altro esempio e' il software per il mixing video Freej[[http://jaromil.dyne.org/journal/first_dharma_dyne.html#fn.14|14]], sviluppato fin dal 2002, il quale implementa una piattaforma aperta per la produzione ed il broadcast di contenuti audio/video online in un modo completamente nuovo, anche grazie allo sviluppo fatto dalla fondazione xiph.org[[http://jaromil.dyne.org/journal/first_dharma_dyne.html#fn.15|15]]. Con Freej speriamo di riabilitare le vaste conoscenze che abbiamo sul linguaggio javascript con uno strumento capace di essere usato per la produzione di video, come una alternativa 100% libera al Flash e ad altre recenti startup commerciali. L'orizzonte di questo progetto e' molto promettente, dato che finalmente il supporto OGG/Vorbis/Theora e' stato integrato come nativo in Mozilla Firefox [[http://jaromil.dyne.org/journal/first_dharma_dyne.html#fn.16|16]]; stiamo infatti cercando attivamente un supporto per un'accelerazione immediata, che pero' ancora non arriva. In termini economici, tutti questi progetti sono stati fin'ora sviluppati con pochissimo supporto, ed attualmente non ne serve molto per andare avanti, anche se hanno bisogno di conoscenze molto specifiche e, nella maggior parte dei casi, necessitano di un budget per mantenere le persone coinvolte a medio e lungo termine. Quello che stiamo cercando per il nostro consolidamento e' di sviluppare una piattaforma di pubblicazione che ci permetta modestamente di vendere questi prodotti, mantenendo comunque libero e disponibile il software online, piu' eventualmente qualche benefattore che confidi nel nostro lavoro e possa investire, grazie al suo istinto filatropico, nella nostra visione, fin qui descritta. Comunque, qualsiasi suggerimento riguardante il consolidamente e' molto apprezzato, come un vecchio proverbio Yiddish dice, ''un centesimo sono molti soldi, se non hai un centesimo''. 12. vedere http://muse.dyne.org - uno strumento il cui uso e' ben documentato su flossmanuals project su http://flossmanuals.net/muse 13. vedere http://dynebolic.org - nominato tra le poche distribuzioni 100% free dalla Free Software Foundation, cosi' come e' stato nominato tra la top-10 dei progetti open source nel 2005 dall'Indipendent (UK). 14. vedere http://freej.dyne.org 15. vedere http://www.xiph.org 16. vedere http://www.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-0808/msg00003.html == Infrastruttura == . ''Conquistare un regno senza produrre danni è preferibile; distruggerlo è solo una seconda opzione. (Wu Sun Tzu, L'Arte della Guerra, VI secolo dell'Era Volgare)'' Stiamo pianificando (e realizzando) una struttura decentralizzata di strutture di supporto online e sul territorio, che sia indipendentemente condivisa tra noi. PER QUANTO RIGUARDA LE STRUTTURE LOCALI, abbiamo creato con successo connessioni con le occupazioni nelle città' della nostra rete, sviluppando schemi che possono essere implementati localmente e condivisi a livello globale. Il riutilizzo di strutture inutilizzate pre-esistenti e' un punto cruciale, cosi' come mantenere queste iniziative indipendenti dall'influenza nazionale e corporativa, liberando il potenziale delle varie culture che le compongono. Online siamo ancora piu' potenti, avendo stabilito delle reti ridondate di server le quali, anche se ostracizzate da interessi corporativi, sono efficienti e __capillarmente diffuse.__ Per noi questa e' ancora una fase iniziale, abbiamo bisogno del vostro aiuto per rimanere indipendenti, sostenere i nostri sforzi nei diversi contesti ed aumentare la nostra visibilita'. La volonta' di dare traccia in maniera comprensiva di tutti gli sforzi finora realizzati, creando una “cartografia” in itinere, e' prova per chi ci vorra' supportare economicamente e/o praticamente che il suo contributo verra' debitamente diffuso e condiviso da tutti i nodi della rete, attraverso una crescente letteratura composta da esempi, fatti e report periodici, che ha proprio lo scopo di mantenere informato costantemente il network. == SUL TERRITORIO == Da molto tempo stiamo sostenendo 2 luoghi/siti: il Poetry Hacklab[17] di Palazzolo Acreide, vicino Siracusa, dove stiamo creando il “Museo dell'Informatica Funzionante”[18], esibizione permanente interattiva (consultabile anche online), dove i visitatori possano vivere, attraverso le macchine, un'esperienza educativa che in termini generali implica la conservazione del nostro passato digitale. Il secondo luogo e' la comunità squatter ad/di Amsterdam, probabilmente uno degli ultimi luoghi al mondo dove e' tollerata l'occupazione di spazi inutilizzati e dove, di conseguenza, si e' sviluppata un'architettura urbana equilibrata, aperta a iniziative culturali indipendenti e movimenti sociali di base, che sostengono il controllo della crescente tendenza speculativa sulla proprieta' privata da parte dei magnati della finanza e dei criminali, in cerca di facili sistemi per riciclare il denaro. In futuro ci sono moltri altri luoghi di base che stanno emergendo, con i quali vogliamo condividere progetti comuni che puntino alla sostenibilita', alle pratiche dell'open source ed agli spazi condivisi dalle comunita' locali e globali che li attraversano. == Online == La rete di server sulla quale stiamo da tempo lavorando e' influenzata anche dalle nostre strutture locali, dove l'accoglienza gioca un ruolo primario; molte organizzazioni indipendenti o istituzioni ci hanno offerto spazio per i nostri progetti, ma ancora la meta' della flotta e' appoggiata su un numero limitato di hosting commerciali, finanziati dall'autotassazione. Tutto il software impiegato e' Free Software od Open Source: i server girano con la versione stabile di Debian GNU/Linux, lo sviluppo del codice e' appoggiato a GIT[19], le pagine WEB sono fornite da una customizzazione (che abbiamo intenzione di evolvere seguendo la spinta di questo momento) di Apache, PHP e Mysql, mentre quando e' possibile utilizziamo pagine statiche. I luoghi di discussione sono implementati utilizzando Mailman, IRC, e nel prossimo futuro phpBB; la parte editoriale e di libera pubblicazione e' gestita usando le piattaforme wiki MoinMoin e Mediawiki. La maggior parte delle strutture e' stata progettata ed implementata come una struttura ridondante ed ovviamente affiancata da una struttura di backup, avendo preservato ogni singolo bit che compone la nostra storia digitale. Infine, lo stesso sito web Dyne.org, sul quale ospitiamo diversi artisti ed attivisti, impegnati in vari progetti come Streamtime[20], Idiki[21], ib-arts[22], Morisena[23] ed altri, piu' qualche radio indipendente[24] ed in futuro qualche TV, dato che software come Freej saranno presto pronti a gestirle. (nota di asbesto: infine COSA?!?) 17: vedi [[http://poetry.freaknet.org/|http://poetry.freaknet.org]] 18: vedi [[http://museum.dyne.org/|http://museum.dyne.org]] 19: sistema di versioning del codice veloce e distribuito, vedi [[http://git.or.cz/|http://git.or.cz]] 20: blog libero dall'Iraq, vedi [[http://streamtime.org/|http://streamtime.org]] 21: un software wiki per la gestione di idee, vedi [[http://idiki.dyne.org/|http://idiki.dyne.org]] 22: ib_project per l'arte, vedi [[http://ib.dyne.org/|http://ib.dyne.org]] 23: campo estivo di yoga arte ecologia e sostenibilita', vedi [[http://www.morisena.org/|http://www.morisena.org]] 24: vedi http://radio.dyne.org == Collaborazioni == . ''Nadie es patria, Todos lo somos. (Jorge Luis Borges, 1899-1986)'' Grazie per aver letto fino a questo punto. Nel caso che questo documento avesse solleticato in voi qualche interesse, lasciateci puntualizzare qualche metodo pratico per coinvolgervi e collaborare con noi. Essendo ancora in una fase giovane della nostra evoluzione, abbiamo bisogno di economizzare la partecipazione del nostro sviluppo; stiamo quindi cercando hacker talentuosi che desiderino contribuire allo sviluppo del software, ma anche comunita' indipendenti che vogliano entrare nella nostra rete ed amplificare le nostre pratiche. Dato che speriamo di avere dei fondi (e questa fase principalmente apre la nostra rete a queste opportunita'), non sara' negata una forma di supporto economico alla vostra partecipazione: infatti stiamo pianificando di pagare specifici task di sviluppo come quelli descritti nel capitolo ''Consolidare'', i quali saranno progressivamente dettagliati nel nostro sito web. Stiamo anche progettando di aprire residenze e programmi di formazione a distanza, in collaborazione con istituzioni educative che riconoscano i nostri sforzi, tramite il coinvolgimento dei loro studenti. Quindi, resta in contatto! Utilizzando la pagina http://dyne.org/hackers_contact.php e specificando la tua email, potremo risponderti e pianificare le nostre future collaborazioni. Grazie, ''migliaia di fiori sbocceranno''. |
Original page:http://jaromil.dyne.org/journal/first_dharma_dyne.html
Hackers che girano la Ruota del Dharma
Sei il benvenuto a far girare con noi la Ruota del Dharma della nostra storia!
Questo documento e' una nostra "Magna Carta" programmatica, visionaria ed inclusiva. Vuole proporre un piano da condividere, che e' gia' condiviso da molti. Proprio ora il nostro network ha raggiunto gli 8 anni di vita. Otto, un numero che ha segnato la vita per molti di noi. Se siete curiosi di sapere cosa sta accadendo, allora continuate a leggere; non vi stupiremo con effetti speciali, ma con i nostri sogni, pensieri e progetti, che siamo pronti a realizzare.
Ovviamente, questo testo non parla solamente di "noi": essendo un network aperto, includiamo varie realta' in giro per il mondo, con cui adottiamo una politica di reciproco aiuto e collaborazione. Questa collaborazione e' prevalentemente tecnica, cosi' come lo e' la nostra attivita' nello sviluppo di Software Libero ed Open Source. Infatti, al di la' della generica idea di FOSS, noi siamo spinti da sogni, che pur procedendo lentamente, stanno diventando realta'...
Per tutto questo siamo infinitamente grati al Progetto GNU, che ci ha permesso di scoprire come acquisire conoscenza, prendere controllo dell'ambiente in cui viviamo e iniziare a costruire un nuovo pianeta
La Giovinezza del Dharma
Perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh! - Jack Kerouac, On The Road
Prima di tutto, vediamo chi siamo: dopo 8 anni possiamo tracciare un comune denominatore tra le persone attive nel nostro Network, interconnesse grazie ad un approccio nomadico allo sviluppo ed alla vita.
Noi siamo giovani sognatori, in quanto spesso amiamo oltrepassare i limiti ed inventare differenti modelli per imparare, comunicare, condividere e vivere, rispetto a quelli proposti dalle societa' nelle quali siamo ingabbiati. Abbiamo in comune il fatto che siamo sopravvissuti fuori dai luoghi comuni, che abbiamo coltivato le nostre speranze ed i nostri metodi di condivisione, di conoscenza ed i nostri attrezzi, tenendoli fuori da qualsiasi scatola chiusa.
Questo e' un periodo della nostra storia in cui parleremo con giovani voci; stiamo muovendo passi cruciali sui quali fonderemo la nostra struttura, sperando di mescolare l'Interiore con l'Esteriore, lo Yin con lo Yang.
Alcuni di noi sono nomadi, stanziati in differenti posti di volta in volta, alcuni vivono ai margini dei luoghi del mondo dove sono nati, alcuni lavorano per multinazionali IT, altri girano il mondo in bicicletta, alcuni danno letture nelle scuole, alcuni si esibiscono in gallerie artistiche, altri sono impegnati nell'occupazione di case abbandonate.
Quello che proponiamo qui e' un nuovo modello, ed abbiamo finalmente acquisito una visione pratica che ci consenta di svilupparlo in armonia con i nostri differenti ambienti.
Continuate a leggere se siete interessati a capire come e perche'
La liberta' della Creativita'
La crescita della Rete ha interpretato una alternativa alla "non-proprieta'" in una maniera ancora piu' pratica. Quello che gli eruditi e gli scrittori popolari denominano come una cosa ("la rete Internet") e' in verita' il nome di una condizione sociale: cioe' il fatto che ognuno nella Network Society e' connesso direttamente, senza intermediazione, a qualcun altro. La interconnessione globale delle reti elimina il collo di bottiglia che richiedeva un produttore di software centralizzato per razionalizare e distribuire il risultato delle innovazioni individuali nell'era dei mainframe. (Eben Moglen)
Il Software Libero ed Open Source (spesso denominati con l'acronimo FOSS) sono, quando ci si riferisce ai principi originali sviluppati dalla Free Software Foundation[1] (FSF), un nuovo modello di distribuzione, sviluppo e marketing dei beni immateriali. Sebbene vi consigliamo di dare uno sguardo alle pagine riguardanti la filosofia del Free Software, pubblicate nel sito della FSF, sottolineeremo alcune implicazioni che sono molto importanti per noi, e che hanno reso molte delle nostre attivita' possibili e motivanti.
Il FOSS implica un modello economico basato sulla collaborazione, invece che sulla competizione; e' coerente con gli ambienti della ricerca accademica, dove la condivisione della conoscenza e' fondamentale(*); lo sviluppo e' l'unione degli sforzi di differenti sviluppatori, e puo' essere meglio sostenuto quando distribuito attraverso piu' nodi. Riguardo a questo, ci piace citare John Nash (premio Nobel nel 1994): "i migliori risultati vengono da un qualsiasi elemento del gruppo che fa il meglio per se stesso ma anche per il gruppo".
(*) sarebbe, dato che l'ambiente della ricerca accademica e' purtroppo tutt'altra cosa. - asbesto
Immaginate allora che tutte le creazioni riprodotte in questo modo possano anche essere liberamente vendute a chiunque in ogni contesto: questo apre un orizzonte di nuovi modelli di business che sono locali, e che evitano lo sfruttamento globalizzato, mantenendo la condivisione della conoscenza globale, utile a chiunque.
In piu', nei campi come quelli dell'educazione, noi crediamo che l'independenza intrinseca del FOSS dalle influenze commerciali sia fondamentale per fornire agli studenti la conoscenza che possa appartenere veramente a loro.
??? e questo da dove minchia viene? , senza renderli dipendenti dai mercanti del software e della conoscenza, i quali impongono licenze sulle loro creazioni, che costituiscono poi gli strumenti che gli studenti stessi hanno imparato
(e che sono costretti ad utilizzare (aggiunta di asbesto))
Infine considerate (e sentitevi liberi di inventare nuovi percorsi) come l'impatto del FOSS nei campi della comunicazione, del social networking, dei giochi, dei media, e della evoluzione umana.
(cosa? il periodo non e' concluso!) ??? e questo da dove minchia viene?
Qui e' dove la differenza tra Free Software ed Open Source inizia a farsi sentire. L'Open Source si focalizza su un nuovo modello per lo sviluppo di software. Il Free Software non e' interessato in come il programma viene sviluppato. Noi siamo interessati all'Etica di come il programma viene distribuito. (Richard M. Stallman)
1. vedere http://www.fsf.org
Nessuna nazionalita'
Per far che i secoli tacciano di quel Trattato[2] che trafficò la mia patria, insospettì le nazioni e scemò dignità al tuo nome. (A Bonaparte liberatore, Ugo Foscolo, 1778-1827)
One Planet, One Nation (Public Enemy)
Le nostre patrie e luoghi di origine sono sparpagliati e qualche volta molto differenti tra loro; difficile manternersi o mettersi in contatto, a causa dei limiti imposti dal concetto di Nazione. Per questo pensiamo che i concetti di Stato e Nazione dovrebbero diventare obsoleti: i confini che questi impongono non coincidono con le nostre aspirazioni e le nostre capacita' di relazionarci l'un l'altro. (nota: "siano gia' obsoleti" invece di "dovrebbe diventare" ? ho corretto in plurale - asb)
Duranti i pochi anni delle nostre vite abbiamo pensato di interagire e descrivere noi stessi all'interno di schemi nazionali; ma i veri limiti tra noi sono stati la differenza tra i nostri linguaggi. Nel frattempo abbiamo studiato per oltrepassare questi limiti.
Abbiamo ereditato dalle nostre storie nazionali paure e angherie, ma grazie al nostro Network abbiamo imparato a gestirle, come se non appartenessero piu' a noi. Cio' che rimane e' solo un problema che puo' essere risolto: la finiremo di rappresentarci come parte di differenti nazioni. Anche se potremmo, non intendiamo costruire la nostra propria nazione, o proporvi una nuova idea di contratto sociale, ma piuttosto proporvi di oltrepassare questi confini e prendere la forma di un unico pianeta interconnesso, e creare quindi una nuova cartografia. (ci starebbe una citazione di ghost in the shell qui -asb)
Noi possediamo un pianeta! Ed e' sufficientemente giovane per curare le ferite lasciate dagli ultimi secoli di guerra, imperialismo, colonialismo e prevaricazione, che hanno lasciato molta della gente attorno a noi a coltivare differenze e false identita', rappresentate da bandiere e da propaganda nazionalista.
Non stiamo reclamando di aprire i confini alla speculazione delle multinazionali, visto che siamo tutti coscienti che questa possa essere la retorica usata dagli interessi neo-liberisti per calpestare l'autonomia delle nazioni in via di sviluppo. L'integrita' Contestuale[3] di differenti ecosistemi sociali necessita di essere rispettata; tuttavia ancora oggi i confini nazionali non hanno avuto alcun successo nel preservarla.
Con alcune eccezioni, molti dei programmi nazionali e dei fondi culturali con i quali abbiamo collaborato, pretendevano che ognuno di noi vestisse la propria bandiera nazionale, come se fossimo reclutati in un decadente gioco di orgoglio nazionale e competizione, con una agenda di dominazione fisica, economica e culturale, tracciando tutti i nostri movimenti, come fossimo pedine di una partita di scacchi di cui siamo solo pedine insignificanti.
Questo non ha piu' senso per la nostra generazione: noi rifiutiamo di essere identificati con i governi che possiedono i nostri passaporti. Noi guardiamo avanti e ci relazioniamo basandoci sul dialogo e sullo scambio, approcci e infrastrutture che possono essere immaginate come globali ma sviluppate localmente, in maniera aperta, come i canali che ci permettono di parlarti proprio in questo preciso momento.
Percio' noi dichiariamo la fine delle nazioni, in quanto la nostra generazione e' connessa in maniera molto complicata, con intersezioni di voleri, destini e, molto piu' importante, di problemi da risolvere.
2. Trattato di Campoformio
3. vedere Nissenbaum, H, (2007) Contextual Integrity - http://crypto.stanford.edu/portia/papers/RevnissenbaumDTP31.pdf
= Citta' in rete ==
Creo que con el tiempo mereceremos no tener gobiernos. (Jorge Luis Borges, 1899-1986)
Naturlamente, la nostra cartografia disegna connessioni tra i nodi, hub di intelligenza che sono piu' vicini nel cyberspazio piuttosto che nella vita reale. Nell'ultimo secolo abbiamo imparato a condividere musica, testi, storie ed immagini; nelle ultime decadi siamo stati in grado di copiare queste informazioni in tutto il mondo, senza alcun costo aggiuntivo.
Questo ci ha consentito di relazionarci tra noi con una estensione che e' amplificata dalla densita degli ambienti in cui viviamo, ambienti urbani che in qualche modo hanno offerto sufficienti lacune da sfruttare. Quelli che pretendono di governare le nostre vite sono ora impegnati a controllare questi vuoti, e ogni albero in una pubblica piazza rappresenta un ostacolo per le loro telecamere, occhi onnipresenti che vogliono controllare le nostre evoluzioni.
Abbiamo trovato riparo nelle pratiche ancestrali della Trance[4], aprendo le porte della nostra percezione verso l'ignoto, mandando in risonanza le nostre ossa, migliorando l'agilita' delle nostre lingue, per segure il flusso Hip-Hop dei pensieri radicali, surfando attraverso l'universo in cui siamo costretti, dipingendo fantasie sopra i muri imposti nelle nostre citta', saltando piu' in alto, per unirci alle questioni in sospeso dei nostri Parkour.
Queste pratiche sono adesso presenti nelle nostre citta'[5], seminate dai nostri bisogni di evolvere e di influenzare un governo che non ci da ascolto. Alcuni bambini si riversano nell'armata nera della vendetta, alcuni hanno perso la fede nel futuro, alcuni cadono negli inganni virtuali di magnetici startup scaturiti dal boom delle dot.com. Abbiamo bisogno di offrire a noi stessi un'alternativa a questo conflitto senza speranza, ed il primo passo sta nel costruirci una storia che rispetti tutte le scelte, che non dimentichi la tolleranza.
Tutta questa creativita' e disperazione e' condivisa tra le nostre citta', farcita di bisogni inutili e miraggi di successo delle "industrie della creativita'". Nel frattempo, abbiamo gia' elaborato una visione concentrica che e' collegata alla densita' delle nostre vite ed al flusso culturale della nostra conoscenza errante.
Percio' noi dichiariamo la nascita di un pianeta di citta interconnesse [6], strutture a spirale di vite roteanti sopra le nostre teste e fra le nostra dita, che si evolvono in una pratica comune di scissione e ricongiungimento, unendo le questioni in sospeso del nostro futuro.
Il nostro piano e' semplice e il nostro progetto e' gia' in movimento. Infatti, se vi guardate intorno, ci troverete gia' vicini a voi. Mentre gli attuali sistemi politici e econimici stanno combattendo la difficolta' di nascondere le proprie incoerenze, noi siamo in grado di implementare meglio i loro principi e, cosa piu' importante, ne stiamo elaborando di nuovi.
Noi stiamo reclamando una infrastruttura, la liberata' di adattarla ai nostri bisogni, il nostro diritto di proprieta' senza lacci, la liberta' di confrontare idee senza nessuna manipolazione mediatica, peer to peer, faccia a faccia, citta' a citta', essere umano ad essere umano.
La possibilita' di crescere in comunita' locali ed economiche, l'eliminazione dei monopoli globali, la possibilita' di vivere grazie alle nostre creazioni, e' li. Stiamo riempiendo gli spazi vuoti lasciati nelle nostre stesse citta', stiamo definendo i nostri desideri e siamo collettivamente gia' in grado di soddisfarli.
In piu', alcuni di noi stanno cercando contatti con gli strati bassi delle societa', per condividere una autonomia crescente: piu' sono esclusi dalla societa' che servono, piu' sono vicini alla liberta'; e' chiaro che questa autonomia e' la soluzione della crisi corrente. Queste comunita' marginali erano i contadini delle zone rurali che, principalmente a causa della poverta' rurale, non potevano sopravvivere solo sull'agricoltura, cosi' come gli immigrati e rifugiati che hanno dovuto fuggire dai luoghi di nascita, o che non hanno mai avuto una casa. Queste persone sono venute nelle citta' e non hanno trovato ne' lavoro ne' rifugio. Hanno creato i propri spazi di lavoro in barba alle ciniche logiche del capitalismo, principalmente riciclando rifiuti. Queste persone appaiono brutte nei confronti della minoranza che e' al potere, mentre architetti e pianificatori urbani ingiustamente chiamano "stanziamenti illegali" i loro rifugi. Alcuni di loro si organizzano per guadagnare potere con la solidarieta', e sono chiamati gli "squatter".
Durante i decenni passati abbiamo imparato a migliorare la nostra autonomia all'interno dei contesti urbani[7], immergendoci nei differenti contesti che compongono le citta', svelando la struttura interna delle loro reti chiuse, e sviluppando una differente trama fatta di relazioni che nessuna azienda puo' comprare.
Noi siamo i Weaver Birds, burung-burung manyar [8], noi condividiamo i nostri nidi nella rete, scorriamo come il fiume degli insediamenti spontanei di codice nello Yogyakarta[9], i vicini zingari di Sulukule ad Instanbul, il Chaos Computer Club, tutti gli hacklab sparsi per il mondo, gli squatter auto-gestiti ad Amsterdam, Berlino, Barcellona eccetera, i nascondigli di 2600 e tutti gli altri spazi hacker temporanei dove il nostro ed il vostro futuro viene costruito.
Questo documento e' solo l'inizio di un nuovo corso, contestualizza un'analisi che e' condivisa da un numero sempre crescente di giovani hacker ed artisti, ed e' nutrito dalla loro autonomia e conoscenza. I nostri spazi hacker stanno proliferando rapidamente, in quanto non necessitiamo di nuovi spazi ma penetriamo quelli spazi vuoti; ci adattiamo velocemente e puntiamo a connetterci invece che a separarci; puntiamo ad essere inclusivi invece che esclusivi, ad essere effettivi invece di acquisire uno status.
A coloro che si sentono minacciati chiediamo: non resisteteci, lasciateci spazio. Fatelo per il bene di tutti noi, perche' noi siamo i vostri figli.
4. Lapassade, G. (1976) Essai sur la transe, Éditions universitaires
5. De Jong, A, Schuilenburg, M. (2006) Mediapolis. Popular culture and the city, Rotterdam: 010-Publishers
6. Batten, D.F. (1995), Network Cities: Creative Urban Agglomerations for the 21st Century, SAGE
7. Lapassade, G. (1971), L'Autogestion pédagogique, Gauthiers-Villars
8. Burung-Burung Manyar means "Weaver Birds" in bahasa indonesia, is a book by Romo Mengun published in 1992 by Gramedia (Jakarta)
9. la riva del fiume Code fu considerata uno stanziamento illegale di squatter, mentre Romo Mengun e' stato attivo tra il 1981 e il 1986, raccogliendo le simpatie degli intellettuali che credevano che questi poveri membri della societa' dovessero essere accettati e aiutati per migliorare le loro condizioni di vita. Il governo dell'Indonesia pianifico' la rimozione forzata nel 1983, ma in seguito alle proteste, i piani furono cancellati. Nove anni dopo nel 1992 il Kampung Code fu selezionato come vincitore dell'Aga Khan Award for Architecture in the Muslim World. Lo stanziamento sulla riva del fiume Code continua ad esistere fino ai giorni nostri, come un esempio notevole di architettura urbana.
Media orizzontali
Chiunque controlli i media - le immagini - controlla la cultura. (Allen Ginsberg, 1926-1997)
Le nostre preoccupazioni riguardo la liberta' nei media e' seria: la situazione corrente e' urgente e giustifica le nostre azioni di ribellione, in quanto necessarie. Una delle nostre attivita' principali e' tessere pazientemente i fili di reti aperte, che mettano tutti noi in contatto. Ma gli avidi regimi nazionali e le organizzazioni criminali ci trattano come se loro potessero evitare la loro natura fascista, mentre i provocatori opportunisti usano la nostra apertura per ottenere il diritto di offendere e generare nuove guerre.
Riguardo ai media, abbiamo certamente accumulato abbastanza conoscenza per tracciare un percorso chiaro per il nostro sviluppo, come abbiamo iniziato a fare fin dai primi anni della nostra esistenza: siamo attivi nell'implementare le liberta' che l'era digitale puo' garantirci. Questa liberta' intellettuale e' molto importante per lo sviluppo dell'umanita', per la sua capacita' di analizzare le proprie azioni, e tessere la propria fiducia in armonia.
Il nostro piano e' di continuare a sviluppare molti spazi di discussione on-site e on-line, seguendo un pattern decentralizzato che garantisca accesso alla maggioranza di persone nel nostro pianeta. Abbiamo creato strumenti per i media indipendenti, per moltiplicare le voci, per proteggere le visioni comuni, per evitare che pochi magnati della comunicazione e dei media controllino le democrazie, come sta succedendo in molte parti del mondo.
Siamo consci dei limiti dell'implementazione presente della democrazia: mentre loro sono impegnati con i loro successi personali sopra i regimi arcaici, questi sistemi non riescono ad aggiornare le loro strutture, ed hanno fallito nel controllo dei nuovi nemici che non riescono piu' a riconoscere.
La soluzione che noi proponiamo e' semplice: massimizzare le possibilita' di riciclare le infrastrutture dei media esistenti, aprire piu' canali possibile, liberare le onde radio, lasciare che la comunicazione fluisca nella sua molteplicita', evitarne l'uso monodirezionale, dare a chiunque la possibilita' di fare la propria radio o stazione TV per i suoi vicini fisici o digitali, seguendo un pattern organico che modularizzera' la condivisione dei sensi e consentira' alle idee di propagarsi in modo orizzantale e non gerarchico.
Se queste strutture di media saranno collegate con i modelli educativi che allevano tolleranza, avremo speranze di accelerare l'evoluzione del nostro pianeta, e di garantire protezione alle minoranze che lo popolano.
Liberta' di identita'
Noi crediamo che lo sforzo attuale dei governi riguardo alle tecnologie biometriche, al data mining privato operato dalle compagnie e dalle scuole sulle attivita' di cittadini e studenti, con programmi di profiling che hanno come target tutta la popolazione mondiale, sia un crimine contro l'umanita'.
Ciascuno di questi sforzi non sta tenenendo in considerazione cosa puo' essere fatto quando regimi dittatoriali prendono il controllo di questi sistemi; questo e' infatti gia' successo mezzo secolo fa, quando le prime azioni Naziste furono quelle di censire la popolazione e marchiarla con simboli relativi alla loro etnia biologica (come la biometria puo' fare oggi).
Consci della mancanza di responsabilita' dei governi in tutto il mondo, ci opporremo con tutti le motivazioni necessarie ai loro sforzi di numerare e controllare tutte le persone, nel nome della sicurezza irraggiungibile che, come hacker, possiamo dimostrare, e che non puo' essere utilizzata come scusante.
Come hacker siamo ben coscienti che le informazioni scorrono libere, e ci rendiamo conto di come diverse falle nel dominio digitale stiano attualmente svelando informazioni personali di un largo numero di persone in tutto il mondo. Noi crediamo fermamente che la gente non dovrebbe essere catalogata ed inclusa nei database: questo e' cio' che probabilmente ancora differenzia i governi dai sistemi operativi, che sopprimono meschinamente i processi che non sono ottimizzati per i task previsti. (vedete se va bene cosi -asb)
Educazione
Siccome questo nostro Nuovo Ordine e' un ordine militare, un ordine autoritario, in stile commando, non c'e' educazione. C'e' solo istruzione, un mero addomesticamento. (Romo Mangun)
Man mano che la privatizzazione delle strutture educative continua, le accademie assumono modelli aziendali; nel frattempo assistiamo ad uno spostamento della missione educativa nella societa', da un modelloinclusivoad unoesclusivo. Il gioco influente delle compagnie e delle industrie ha permeato molte discipline accademiche, in particolare riguardo le tecnologie adottate. La scelta degli educatori e' stata influenzata dalle logiche del profitto a breve termine, invece che sul concetto di robusta conoscenza.
Dall'altro lato, le nozioni stanno rapidamente diventando disponibili universalmente. Le funzionieuristiche, maieutiche e strutturali fornite dalle accademie e dalle universita' vanno piu' di comune accordo con l'azione globale mossa dalle comunita' del Free Software, grazie ai loro metodi orizzontali, di condivisione, al loro modo di lavorare sulla ricerca e sviluppo basandosi su piattaforme distribuite.
ma molte universita' non funzionano assolutamente in questo modo! -asbesto
Siccome i componenti possono essere combinati e ri-distribuiti, copiati e modificati[10], gli studenti elaborano una conoscenza che e' durabile, libera dalle "proprieta' intellettuali" che restringono i loro diritti di produrre e ridistribuire le creazioni. Questa situazione portera' un vantaggio per le nuove generazioni, cosi' come per i paesi in via di sviluppo.
I media hub e gli spazi hacker costituiscono un grande potenziale per attivare una crescita culturale soddisfacente ed un ruolo educativo che sta progressivamente scomparendo dalle scuole superiori e dalle universita'.
Nel 1998 si tenne la prima edizione dell'hackmeeting[11] a Firenze. In quella occasione la sua assemblea lancio' l'idea delle Universita' Indipendenti dell'hacking, generando numerosi hacklab lungo le varie citta' collegate in rete, con meeting annuali che hanno avuto luogo fino ad oggi in varie parti del sud Europa. Noi crediamo che i risultati di queste iniziative abbiano avuto grande influenza per la nostra crescita tecnica e culturale, in quando hanno ospitato una conoscenza errante altrimenti dispersa e trascurata dalle accademie, con la partecipazione di gente come Wau Holland, Richard Stallman, Tetsuo Kogawa, Andy Muller-Magoon, Emmanuel Goldstein e molti altri, individui e collettivi.
Con questa storia cosi' breve, ma anche intensa, noi siamo ben motivati a continuare lo sviluppo dei nostri percorsi alternativi di conoscenza: una letteratura auto-didatta che libera gli studenti dagli interessi delle corporation, ed apre un orizzonte di varieta' e creativita' che non puo' essere raffigurato dalle piu' avanzate, ed ancora difettose, implementazioni della cosidetta "industria creativa".
10. seguire la filosofia del progetto GNU e altre applicazioni in vari campi della conoscenza umana.
11. vedere http://www.hackmeeting.org e il libro Networking Art http://www.networkingart.eu/english.html (Costa & Nolan) 88-7437-047-4 978-88-7437-047-4
Consolidamento
Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.(Giuseppe Ungaretti, 1888-1970)
Se hai letto fin qui e pensi che i nostri piani meritano un supporto, allora dovresti sapere che stiamo lavorando per migliorare la qualita' che, nella nostra visione, non abbiamo ancora raggiunto. Questo e' cio' che chiamiamo consolidamento.
Anche se le nostre attivita' sono principalmente mirate allo sviluppo di Software Libero ed OpenSource, dobbiamo ammettere che non siamo ancora arrivati a soddisfare tutti i bisogni delle comunita' che si basano su questo tipo di lavoro.
Per esempio, il software di streaming online MuSE[12], in sviluppo da 8 anni, che fornisce un tool user-friendly per le comunita' delle radio online, e che e' usato da varie radio in tutto il mondo, non e' ancora arrivato allo stadio di sviluppo che ci siamo prefissati, ed abbiamo ancora molto duro lavoro per riuscire a mantenerlo aggiornato.
Un altro esempio e' la distribuzione LIVE multimediale GNU/Linux dyne:bolic13, cominciata nel 2001, che ha ora raggiunto la versione 2.5.2 rilasciata questo inverno: e' mirata a risolvere molte importanti questioni come il supporto di vecchio hardware, l'implementazione della privacy per gli utenti, offrire prodotti e strumenti per il multimedia e strumenti di sviluppo; il tutto su un LIVE CD. Non nascondiamo che stiamo affrontando grossi problemi nel mantenere vivo il progetto, per mancanza di fondi che ci consentano di coinvolgere piu' sviluppatori su un lavoro cosi' enorme. Infatti, da quando ci sono degli startup "filantropici" piu' recenti partiti "dal basso" (che, considerando la natura dei loro fondi, non nascono affatto dal basso) i quali hanno oscurato il nostro lungo lavoro di sviluppo, non abbiamo piu' avuto l'attenzione mediatica che e' necessaria per raccogliere il supporto necessario; tutto cio' segue perfettamente la logica del pesce grosso che mangia i pesci piccoli, uccidendo la varieta' anche in un contesto opensource.
Un altro esempio e' il software per il mixing video Freej14, sviluppato fin dal 2002, il quale implementa una piattaforma aperta per la produzione ed il broadcast di contenuti audio/video online in un modo completamente nuovo, anche grazie allo sviluppo fatto dalla fondazione xiph.org15. Con Freej speriamo di riabilitare le vaste conoscenze che abbiamo sul linguaggio javascript con uno strumento capace di essere usato per la produzione di video, come una alternativa 100% libera al Flash e ad altre recenti startup commerciali. L'orizzonte di questo progetto e' molto promettente, dato che finalmente il supporto OGG/Vorbis/Theora e' stato integrato come nativo in Mozilla Firefox 16; stiamo infatti cercando attivamente un supporto per un'accelerazione immediata, che pero' ancora non arriva.
In termini economici, tutti questi progetti sono stati fin'ora sviluppati con pochissimo supporto, ed attualmente non ne serve molto per andare avanti, anche se hanno bisogno di conoscenze molto specifiche e, nella maggior parte dei casi, necessitano di un budget per mantenere le persone coinvolte a medio e lungo termine.
Quello che stiamo cercando per il nostro consolidamento e' di sviluppare una piattaforma di pubblicazione che ci permetta modestamente di vendere questi prodotti, mantenendo comunque libero e disponibile il software online, piu' eventualmente qualche benefattore che confidi nel nostro lavoro e possa investire, grazie al suo istinto filatropico, nella nostra visione, fin qui descritta. Comunque, qualsiasi suggerimento riguardante il consolidamente e' molto apprezzato, come un vecchio proverbio Yiddish dice, un centesimo sono molti soldi, se non hai un centesimo.
12. vedere http://muse.dyne.org - uno strumento il cui uso e' ben documentato su flossmanuals project su http://flossmanuals.net/muse 13. vedere http://dynebolic.org - nominato tra le poche distribuzioni 100% free dalla Free Software Foundation, cosi' come e' stato nominato tra la top-10 dei progetti open source nel 2005 dall'Indipendent (UK). 14. vedere http://freej.dyne.org 15. vedere http://www.xiph.org 16. vedere http://www.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-0808/msg00003.html
Infrastruttura
Conquistare un regno senza produrre danni è preferibile; distruggerlo è solo una seconda opzione. (Wu Sun Tzu, L'Arte della Guerra, VI secolo dell'Era Volgare)
Stiamo pianificando (e realizzando) una struttura decentralizzata di strutture di supporto online e sul territorio, che sia indipendentemente condivisa tra noi.
PER QUANTO RIGUARDA LE STRUTTURE LOCALI, abbiamo creato con successo connessioni con le occupazioni nelle città' della nostra rete, sviluppando schemi che possono essere implementati localmente e condivisi a livello globale. Il riutilizzo di strutture inutilizzate pre-esistenti e' un punto cruciale, cosi' come mantenere queste iniziative indipendenti dall'influenza nazionale e corporativa, liberando il potenziale delle varie culture che le compongono.
Online siamo ancora piu' potenti, avendo stabilito delle reti ridondate di server le quali, anche se ostracizzate da interessi corporativi, sono efficienti e capillarmente diffuse.
Per noi questa e' ancora una fase iniziale, abbiamo bisogno del vostro aiuto per rimanere indipendenti, sostenere i nostri sforzi nei diversi contesti ed aumentare la nostra visibilita'.
La volonta' di dare traccia in maniera comprensiva di tutti gli sforzi finora realizzati, creando una “cartografia” in itinere, e' prova per chi ci vorra' supportare economicamente e/o praticamente che il suo contributo verra' debitamente diffuso e condiviso da tutti i nodi della rete, attraverso una crescente letteratura composta da esempi, fatti e report periodici, che ha proprio lo scopo di mantenere informato costantemente il network.
SUL TERRITORIO
Da molto tempo stiamo sostenendo 2 luoghi/siti: il Poetry Hacklab[17] di Palazzolo Acreide, vicino Siracusa, dove stiamo creando il “Museo dell'Informatica Funzionante”[18], esibizione permanente interattiva (consultabile anche online), dove i visitatori possano vivere, attraverso le macchine, un'esperienza educativa che in termini generali implica la conservazione del nostro passato digitale.
Il secondo luogo e' la comunità squatter ad/di Amsterdam, probabilmente uno degli ultimi luoghi al mondo dove e' tollerata l'occupazione di spazi inutilizzati e dove, di conseguenza, si e' sviluppata un'architettura urbana equilibrata, aperta a iniziative culturali indipendenti e movimenti sociali di base, che sostengono il controllo della crescente tendenza speculativa sulla proprieta' privata da parte dei magnati della finanza e dei criminali, in cerca di facili sistemi per riciclare il denaro.
In futuro ci sono moltri altri luoghi di base che stanno emergendo, con i quali vogliamo condividere progetti comuni che puntino alla sostenibilita', alle pratiche dell'open source ed agli spazi condivisi dalle comunita' locali e globali che li attraversano.
Online
La rete di server sulla quale stiamo da tempo lavorando e' influenzata anche dalle nostre strutture locali, dove l'accoglienza gioca un ruolo primario; molte organizzazioni indipendenti o istituzioni ci hanno offerto spazio per i nostri progetti, ma ancora la meta' della flotta e' appoggiata su un numero limitato di hosting commerciali, finanziati dall'autotassazione.
Tutto il software impiegato e' Free Software od Open Source: i server girano con la versione stabile di Debian GNU/Linux, lo sviluppo del codice e' appoggiato a GIT[19], le pagine WEB sono fornite da una customizzazione (che abbiamo intenzione di evolvere seguendo la spinta di questo momento) di Apache, PHP e Mysql, mentre quando e' possibile utilizziamo pagine statiche. I luoghi di discussione sono implementati utilizzando Mailman, IRC, e nel prossimo futuro phpBB; la parte editoriale e di libera pubblicazione e' gestita usando le piattaforme wiki MoinMoin e Mediawiki. La maggior parte delle strutture e' stata progettata ed implementata come una struttura ridondante ed ovviamente affiancata da una struttura di backup, avendo preservato ogni singolo bit che compone la nostra storia digitale.
Infine, lo stesso sito web Dyne.org, sul quale ospitiamo diversi artisti ed attivisti, impegnati in vari progetti come Streamtime[20], Idiki[21], ib-arts[22], Morisena[23] ed altri, piu' qualche radio indipendente[24] ed in futuro qualche TV, dato che software come Freej saranno presto pronti a gestirle. (nota di asbesto: infine COSA?!?)
17: vedi http://poetry.freaknet.org
18: vedi http://museum.dyne.org
19: sistema di versioning del codice veloce e distribuito, vedi http://git.or.cz
20: blog libero dall'Iraq, vedi http://streamtime.org
21: un software wiki per la gestione di idee, vedi http://idiki.dyne.org
22: ib_project per l'arte, vedi http://ib.dyne.org
23: campo estivo di yoga arte ecologia e sostenibilita', vedi http://www.morisena.org
24: vedi http://radio.dyne.org
Collaborazioni
Nadie es patria, Todos lo somos. (Jorge Luis Borges, 1899-1986)
Grazie per aver letto fino a questo punto. Nel caso che questo documento avesse solleticato in voi qualche interesse, lasciateci puntualizzare qualche metodo pratico per coinvolgervi e collaborare con noi.
Essendo ancora in una fase giovane della nostra evoluzione, abbiamo bisogno di economizzare la partecipazione del nostro sviluppo; stiamo quindi cercando hacker talentuosi che desiderino contribuire allo sviluppo del software, ma anche comunita' indipendenti che vogliano entrare nella nostra rete ed amplificare le nostre pratiche.
Dato che speriamo di avere dei fondi (e questa fase principalmente apre la nostra rete a queste opportunita'), non sara' negata una forma di supporto economico alla vostra partecipazione: infatti stiamo pianificando di pagare specifici task di sviluppo come quelli descritti nel capitolo Consolidare, i quali saranno progressivamente dettagliati nel nostro sito web.
Stiamo anche progettando di aprire residenze e programmi di formazione a distanza, in collaborazione con istituzioni educative che riconoscano i nostri sforzi, tramite il coinvolgimento dei loro studenti.
Quindi, resta in contatto! Utilizzando la pagina http://dyne.org/hackers_contact.php e specificando la tua email, potremo risponderti e pianificare le nostre future collaborazioni.
Grazie, migliaia di fiori sbocceranno.