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GR ORE 13.00
IRAQ
Alcuni testimoni hanno riferito che l'uccisione di sei soldati britannici ieri a Majjar, nel sud del'Iraq, e' stata opera di civili esasperati dalle severe perquisizioni condotte a caccia di armi nella citta' a maggioranza sciita. I testimoni hanno rivelato inoltre che dietro queste morti potrebbe esservi un equivoco. I militari, infatti, avevano sparato proiettili di gomma per disperdere la folla ma gli iracheni, credendo si trattasse di munizioni vere, hanno aperto il fuoco con i fucili Ak-47. Nella sparatoria sono morti almeno due iracheni, hanno raccontato i testimoni. A scatenare il risentimento della popolazione e i giorni di tensione che hanno preceduto lo scontro a fuoco di Majjar sarebbero stati i metodi poco rispettosi seguiti dai militari britannici. Dopo le proteste dei residenti le ispezioni erano state sospese per due giorni, ma ieri sono riprese e migliaia di persone sono scese in strada per protestare. Un giovane ha raccontato di esser stato colpito con il calcio di un fucile da un soldato al quale aveva chiesto di non puntare l'arma contro un bambino e questo episodio averebbe dato il via alla sparatoria. Intanto si ha la notizia che Londra potrebbe essere costretta ad inviare migliaia di altri soldati in Iraq alla luce delle tensioni in cui ieri hanno perso la vita i sei soldati della polizia militare britannica. E' quanto ha indicato il ministro della Difesa Geoff Hoon durante un'intervista alla BBC. Il ministro ha spiegato che un esame urgente e' stato avviato sulla sicurezza delle forze britanniche in Iraq ed ha sottolineato che, a seconda del risultato di questo esame, se sara' necessario noi abbiamo altre truppe. Noi abbiamo a disposizione forze significative, se dovesse essere necessario. Hoon non ha voluto dare una stima precisa del numero di soldati che potrebbero essere inviati in Iraq ma, rispondendo a una domanda, ha affermato che 5.000 uomini rappresenta una cifra certamente non oltre i confini della possibilita. Il capo dell'amministrazione americana in Iraq Paul Bremer ha detto oggi che il black out di elettricita' che ha colpito Baghdad da piu' di 48 ore e dovuto a PALESTINA I soldati israeliani hanno ucciso due palestinesi nei pressi della citta' di Beit Hanoun nella Striscia di Gaza. Lo riportano testimonianze palestinesi e la radio israeliana secondo la quale i due sono rimasti uccisi durante uno scontro a fuoco nei pressi del posto di blocco di Erez. Diversa la versione fornita dai palestinesi, secondo i quali i due palestinesi uccisi erano agricoltori uccisi durante un bombardamento israeliano di Beit Hanoun. I militari israeliani hanno bloccato le ambulanze ed i medici inviati a soccorerli, hanno denunciato ancora fonti delle forze di sicurezza palestinesi. L'uccisione e' arrivata nel giorno in cui l'esercito israeliano ha fatto scattare la massima allerta lungo la In questo clima di tensione il ministro di stato palestinese per la sicurezza Mohammed Dahlan e il coordinatore delle attivita' governative israeliane nei Territori, generale Amos Gilad, si incontreranno in serata nell'ambito degli sforzi in atto per arrivare a un'intesa che permetta a Israele di trasferire all' Autorita' nazionale palestinese (Anp) la responsabilita' per la sicurezza nel settore nord di Gaza e nella citta' di Betlemme in Cisgiordania. Secondo la stampa israeliana la richiesta palestinese di avere libero uso dell' asse stradale che interseca la striscia di Gaza da nord a sud incontrera' l'opposizione dello stato maggiore delle forze armate israeliane che teme per la sicurezza di insediamenti ebraici nell' area. Negli ambienti della difesa in Israele, secondo il quotidiano Haaretz, si ritiene intanto vicino un accordo di 'hudna' (tregua) di tre mesi nella lotta armata contro Israele tra il movimento islamico Hamas e l' Autorita' palestinese. Secondo la radio pubblica israeliana il diplomatico americano John Wolf, capo del gruppo di controllori per il rispetto della roadmap, si e' incontrato a quattr'occhi a Gaza col premier palestinese Abu Mazen. Bolivia Un minatore è morto in Bolivia durante scontri che hanno coinvolto migliaia di lavoratori del settore minerario e truppe dell’esercito boliviano. Severino Macias, questo il nome della vittima, è stato ucciso nella notte tra lunedì e martedì da una pallottola sparata dai militari intervenuti per rimuovere i blocchi stradali posti sulle strade che collegano la capitale La Paz con le località di Oruro, Potosì, Cochabamba. L’intervento delle forze armate è stato seguito da violenti scontri che hanno provocato anche il ferimento di numerosi manifestanti. Per l’intera giornata di ieri le principali arterie viarie della capitale boliviana sono rimaste bloccate da migliaia di minatori in corteo. Le proteste dei lavoratori del settore minerario erano iniziate lunedì scorso e in quello stesso giorno una delegazione dei manifestanti si era incontrata, senza successo, con alcuni ministri. Le cooperative di minatori, che raccolgono 20mila affiliati in tutto il Paese, reclamano la creazione da parte dello Stato di un fondo speciale di 600 milioni di dollari che venga utilizzato per riattivare l’intero comparto minerario, paralizzato dalla diminuzione dei prezzi sul mercato internazionale. “È una cifra astronomica e difficile da ottenere” ha commentato il vice ministro dell’industria mineraria, Oswaldo Ramirez, il quale ha rilanciato l’offerta del governo: un milione di dollari. I minerali fino alla seconda metà degli anni ’80 erano la principale esortazione della Bolivia, ma la brusca caduta dei prezzi di quegli anni ha provocato la chiusura di un centinaio di imprese statali, lasciando senza lavoro 25mila persone. Le Conseil de la Fédération (chambre haute du parlement russe) a approuvé mercredi une série d'amendements restreignant les droits des médias lors des campagnes électorales.Ces amendements au code électoral, approuvés par 126 sénateurs (et une abstention), ont pour objectif affiché d'éviter de voir les médias se transformer en porte-parole militant d'un camp ou d'un autre lors des élections, comme ce fut le cas notamment lors des précédentes législatives de La dernière campagne électorale, en particulier sur les télévisions, s'était transformée en joute politique dans des articles et des reportages "sur commande", aux accents parfois ouvertement diffamatoires.Les nouveaux amendements interdisent toute "propagande électorale" sinon dans le cadre strict de la campagne officielle, ainsi que la publication d'éditoriaux visant explicitement la position d'un candidat ou sa politique, ou encore la publication d'informations critiques sur une personnalité "non liées à ses activités professionnelles".Un média qui aura violé par deux fois le code électoral sera soumis à une amende puis pourra être fermé jusqu'à la fin de la campagne sur demande de la commission électorale centrale ou d'une de ses antennes régionales.Ces nouvelles lois, qui doivent encore être signées par le président Vladimir Poutine pour pouvoir entrer en vigueur, ont été vivement critiquées par les défenseurs de la liberté de la presse et par les professionnels des médias russes.Ils estiment notamment que les termes, trop vagues, laissent la porte ouverte à tous les abus et vont empêcher la publication de toute opinion risquant de déplaire aux autorités.Les prochaines élections législatives sont prévues le 7 décembre, et la présidentielle en mars 2004. continuano nei paesi baschi gli arresti di giovani accusate di praticare la Kale Borroka ( "violenza urbana") come forma di opposizione. Sono saliti a tre gli arresti nell'operazione iniziata lunedì, che si vanno ad aggiungere a quelli della settimana scorsa. Le organizzazioni di solidarietà denunciano torture, maltrattamenti, minacce ai danni dei detenuti. In alcuni casi, la torura è servita per fare ammetere accuse inesistenti. Le associazioni citano il caso di un ragazzo sottosposto a tortura, che ha negato tutte le imputazioni mosse contro di lui, ma ha ammesso la sua conoscenza di un'altra persona, e per questo è stato accusato addirittura di collaborazione a banda armata. Per denunciare la situazione, presidi si sono svolti ieri in diverse località basche, a cui hanno parrtecipato decine di persone Continuano in belgio le manifestazioni di opposizone alla guerra in irak. Per domani a Brixelles è prevista una manifestazione sotto l'ambascita americana, per contestare l'approvazione della risoluzione 1483 che consegna il controllo politico ed economico dell'iraq agli occupanti anglo americani
Intanto OGGI ALLA CASA BIANCA IL Sul dibattiti parlamentare, la Lega torna indietro: 'Saremo in aula' La Lega fa marcia indietro e sarà presente all'informativa urgente del ministro Pisanu sull'immigrazione prevista per oggi nell'aula di Montecitorio. La decisione, cui si è giunti dopo una riunione notturna, è stata comunicata dal capogruppo del Carroccio alla Camera Alessandro Cè in una intervista al Gr-3. "Saremmo stati volentieri assenti - ha detto - per prendere le distanze dai continui dibattiti inutili e che servono a dare spazio solo alle strumentalizzazioni della sinistra e a portare solidarietà da Fassino a Pisanu, ma davanti a questa ipocrisia che sta montando andremo in aula a dire, a Pisanu ed a quanti nella maggioranza e nell'opposizione assecondano questa sbagliata politica di contrasto all'immigrazione che è una nuova colonizzazione del paese, quello che pensiamo in maniera chiara ed ultimativa". Ieri il presidente dei deputati della Lega aveva detto: "Credo che domani non parteciperemo a questo dibattito inutile, credo che non saremo in aula" G.R. 9,30
NUOVO VERTICE SU SICUREZZA TRA ISRAELIANI E PALESTINESI L'Anp è pronta ad assumere controllo di Betlemme e parte di Gaza . Il generale Amos Gilad, responsabile delle attività del governo israeliano nei Territori, e Mohammed Dahlan, ministro palestinese responsabile della sicurezza, si incontreranno questa sera per continuare i colloqui sull'assunzione da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese del controllo dell'ordine pubblico del settore nord della Striscia di Gaza e di Betlemme, in Cisgiordania. Lo riferisce il sito internet di Haaretz, che cita Radio Israele. Intanto l'esercito israeliano ha smantellato un avamposto illegale, fatto da appena poche tende, installate qualche giorno fa in Cisgiordania meridionale. Lo ha rivelato una fonte militare, precisando che l'insediamento era stato creato alla sommita' delLa collina Givat Harsina, tra le colonie di Kyriat Arba ed Hebron. La questione degli avamposti e' uno dei nodi cruciali della ripresa del processo di pace in Medio Oriente: al vertice di Aqaba del 4 giugno scorso, il primo ministro israeliano Ariel Sharon si era impegnato a smontare tutti gli insediamenti illegali, esattamante come previsto dalla 'roadmap', ma non sembra mantenere gli impegni, tranne in questo caso troppo eclatante. Secondo 'Shalom Achshav' ('Pace adesso'), il movimento pacifista israeliano che ha lanciato una campagna contro gli insediamenti, da quando Sharon e' arrivato al potere nel marzo del 2001 sono stati creati piu' di 60 avamposti illegali e un paio (uno vicino Revava, l'altro nei presi di Kochav Hashahar) anche nelle ultime ore. IRAQ Arrestato l'ex ministro dell'Informazione iracheno Mohammed Said al Sahhaf dalle truppe americane in un sobborgo di Baghdad, secondo quanto afferma oggi il quotidiano britannico Daily Mirror in un servizio dalla capitale irachena. Non vi è stata finora nessuna reazione da Washington né conferme indipendenti. L'ex ministro, secondo il quotidiano britannico, si nascondeva in casa di un parente, dove guardava le televisioni satellitari. E' stato catturato lunedì sera.