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'''Sommario'''

'''In primo Piano'''

'''Editoriale'''

'''NOTIZIE BREVI'''

'''ESTERI'''
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Questa mattina, ancora una volta, gli studenti e le studentesse di Roma hanno dimostrato che non ci può essere alcuno spazio per il fascismo nelle scuole della nostra città.

Si doveva infatti tenere la assemblea plenaria della Consulta degli Studenti, convocata in modo arrogante e provocatoria dal sedicente Presidente Moi, che provvedeva persino ad inviare una lettera a tutti i rappresentanti con il suo personale punto di vista sulla giornata dell'8 Febbraio, quando migliaia di studenti si sono mobilitati per impedire una strumentalizzazione vergognosa ad opera di alleanza nazionale e fiamma tricolore, portando all'annullamento di una iniziativa al teatro brancacccio ed assediando un ridicolo corteo di duecento neofascisti.

I rappresentanti della Consulta, insieme agli studenti e le studentesse della città, in almeno duecento stamattina sono rimasti sotto la sede dell'Ufficio Scolastico Regionale, in via Ostiense per poi spostarsi in corteo, lungo via ostiense e viale marconi, fino all'ex cinodromo occupato per tenere una assemblea.

Nel corso dell'assemblea, si è ribadito che il Consiglio di Presidenza della Consulta è un organismo illegittimo, in quanto eletto con rappresentanti dichiaratamente neofascisti con una votazione inficiata da brogli ed intimidazione.

Quindi gli studenti si sono dichiarati come l'unica reale Consulta degli Studenti e si aspettano le istituzioni della città di riconoscere questo dato di fatto.

La autoconvocata e democratica Consulta degli Studenti ha quindi deciso di farsi promotrice di una manifestazione contro il fascismo nelle scuole per il 25 Aprile, nonché di iniziative artistiche e culturali nel mese di Marzo.

Ha poi denunciato la gestione della giornata di oggi da parte delle istituzioni. Sia le forze dell'ordine, che hanno consentito a cinque provocatori neofascisti – tutt'altro che studenti - di tenere un proprio comizio (anche oggi i patetici individui hanno scandito "dove sono gli antifascisti", ormai dimostrando di avere seri problemi di vista) sotto la sede dell'Ufficio Scolastico Regionale mentre invece facevano pressione sugli studenti antifascisti. Sia del Direttore Sanzo, che si ostina a legittimare un organismo privo di ogni validità , rifiutando persino di rinviare la seduta di oggi per allentare la tensione.

Ha poi ricordato che i neanche cinquanta rappresentanti (su circa quttrocento) che hanno partecipato alla sedicente Consulta degli Studenti non avevano neppure il numero legale previsto dal regolamente, come testimoniato dallo stesso Sanzo, e pertanto non hanno potuto tenere la seduta prevista ed in ogni caso illegittima.

La Consulta degli Studenti, riunita all'ex cinodromo, ha infine espresso la propria solidarietà al compagno Simone, vigliaccamente aggredito la scorsa domenica sotto casa.

Ancora una volta gli studenti e le studentesse, e tutta la città di roma, hanno dimostrato che non esiste – al di là di quanto possono fare con aggressioni e brogli – alcuni spazio per i neofascisti con la loro schifosa pratica e cultura di odio, sopraffazione, intolleranza.

Consulta democratica degli Studenti di Roma

studenti e studentesse antifascisti di roma
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Si è concluisa domenica scorsa FLAT, femministe e lesbiche ai tavoli, la due giorni di discussione tenutasi alla Casa delle donne e presso l'auditorium della chiesa valdese.
L'appuntamento segue il percorso iniziato già all'indomani della manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne, tenutasi il 24 novembre scorso, tornando a rompere il silenzio sulla violenza maschile espressa nelle sue vaire forme: in famiglia, nelle istituzioni che controllano i corpi delle donne, nel sistema economico che precarizza la vita di tutte....Otto i tavoli di discussione tavolo 1: VIOLENZA,tavolo 2: AUTODETERMINAZIONE,tavolo 3: COMUNICAZIONE,tavolo 4: PRECARIETA',tavolo 5: SESSISMO,tavolo 6: PRATICHE E PROSPETTIVE,tavolo 7: FEMMINISMO E SPAZIO PUBBLICO,tavolo 8: RAZZISMO .

ascoltiamo la corrispondenza ror

dalle discussioni sono usciti anche una serie di appuntamenti: un presidio il 4 marzo a Bologna nel corso di un processo per stupro.Un presidio il 5 marzo sotto la sede della Corte di Cassazione di Roma in solidarietà alle donne che hanno denunciato per stupro un medico anestesista, un presidio il 18 marzo, sotto il tribunale dove si terrà l'udienza preliminare per l'uccisione di Barbara Cicioni da parte del marito.L'altra proposta è quella di un 8 marzo autorganizzato da femministe e lesbiche a livello territoriale che rilanci la lotta per l'autodeterminazione, con in aperturta uno striscione comune:Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta!.

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Parigi, 25 feb. - (Adnkronos) - Dopo la Fiera internazionale del  Dopo la Fiera internazionale del
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Le proteste antiisraeliane sono state respinte dal ministero
degli Affari esteri francese, che ha definito fuori luogo le critiche
al Salone del Libro per l'ospitalita' concessa ad autori ed editori
israeliani. ''Ogni anno la manifestazione ha un paese come invitato
d'onore - ha spiegato un portavoce del ministro - e tutto fa pensare
che il prossimo Salone si terra' nelle migliori condizioni,
permettendo uno scambio aperto, positivo e fruttuoso di idee''.
Anche in Egitto si registrano reazioni di ostilita' verso la
scelta di Israele. Una quindicina di organizzazioni egiziane, e non
Una quindicina di organizzazioni egiziane, e non
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'''Il Kosovo boccia l'dea della partizione'''
   
  
Rada Trajkovic, vicepresidentessa del Consiglio Nazionale del Kosovo, ha bocciato l'idea di dividere il Kosovo per separare le aree non albanesi e lasciarle nell'orbita serba. ''Se procedessimo ad una partizione, gli albanesi non avrebbero più ragione di proteggere i serbi e cercherebbero di costringerli a lasciare il Kosovo'', ha dichiarato l'esponente serba in Kosovo.



Israele - Palestina


'''Secondo Olmert incerta firma accordo entro fine 2008'''
  
  
  
Il premier israeliano Ehud Olmert ha dichiarato, durante la sua prima visita ufficiale in Giappone, che Israele e l'Autorità nazionale palestinese hanno "il desiderio di raggiungere un accordo entro la fine del 2008", come previsto dai colloqui di Annapolis dello scorso novembre, ma, ha aggiunto, "non sono sicuro che ci riusciremo". Ha però spiegato che "siamo determinati a fare passi da giganti verso la fine di questa contesa una volta per tutte". Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas e Olmert hanno deciso la scorsa settimana di velocizzare i colloqui di pace.




Libano -

'''Elezione del presidente della Repubblica in Libano rinviata all'11 marzo'''
  
  
  
Ancora un rinvio, e sono quindici, per l'elezione del presidente della Repubblica in Libano. Il parlamento di Beirut, ieri in serata, ha ancora una volta mancato il raggiungimento dell'intesa sul nuovo capo dello Stato del 'paese dei cedri', nonostante la mediazione di Amr Moussa, segretario generale della Lega Araba.



Sud Africa -

'''Minatori verso sciopero per la riduzione dei posti di lavoro'''
  
  
  
Il sindacato dei minatori più grande del Sud Africa ha minacciato di ricorrere allo sciopero generale se dei lavoratori perderanno il posto in seguito alla riduzione della fornitura di corrente elettrica. La compagnia elettrica nazionale Eskom, infatti, ha annunciato che ridurrà del 10 percento l'erogazione di energia. La crisi elettrica arriva in un momento delicato per Gold Fields, la principale compagnia di estrazione di oro del Sud Africa, che già in passato aveva rivelato che sarebbe stata possibile una riduzione della forza lavoro del 13 percento (6900 impiegati).


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Embryon de polémique autour des invités israéliens
Salon du livre. En choisissant 39 auteurs écrivant seulement en hébreu, la manifestation parisienne suscite des critiques.
Natalie Levisalles

QUOTIDIEN : mercredi 13 février 2008
10 réactions

Comme chaque année, le Salon du livre se tient à Paris au mois de mars. Comme chaque année (ou presque), quelques semaines avant l’ouverture, démarre une polémique autour du pays invité, cette fois, Israël. Et comme chaque année (ou presque), la polémique est en partie à côté de la plaque ou, simplement et finalement assez naturellement, l’occasion pour des groupes politiques de se faire entendre. L’idée est toujours plus ou moins la même : les choix sont mauvais parce qu’ils sont politiques.

Que le choix des auteurs invités par le Salon du livre soit à une certaine distance de la perfection, c’est incontestable. Et qu’il ne soit pas totalement indépendant de questions politiques, une évidence. La sélection (cette année, 39 écrivains israéliens) est le résultat d’une négociation entre le Centre national du livre (avec ses experts, en général des spécialistes en littérature) et l’ambassade à Paris du pays invité. Autant dire qu’il entre, dans le casting final, en plus de la littérature, une certaine dose de politique, variable selon le pays.

Parmi les critiques faites cette année aux organisateurs du Salon de Paris - comme à ceux de la Foire de Turin (lire page suivante) -, il y a celle qui concerne la venue - ou non - d’écrivains palestiniens. Le romancier israélien Amos Oz avait même un moment menacé de boycotter le Salon s’il n’invitait pas d’auteurs palestiniens et arabes israéliens. Pour ce qui est des Palestiniens, la question est un peu étrange. La Palestine n’est pas Israël (et réciproquement). Ce serait par ailleurs une absurdité (ou une naïveté) de penser qu’une invitation à Israël doit être équilibrée (compensée ?) par une invitation à la Palestine.

Sans compter qu’imaginer que des Palestiniens seraient heureux de faire partie d’une délégation israélienne relève pour le moment de la science-fiction.

C’est pourtant en relation avec la Palestine que Benny Ziffer, responsable du supplément littéraire de Haaretz (quotidien de centre gauche) a appelé au boycott du Salon de Paris. Lorsque nous l’avons joint à Tel-Aviv, il a expliqué qu’il était indécent que «des écrivains israéliens viennent à Paris recevoir des honneurs pendant que des mères palestiniennes restent coincées dans le froid aux check-points».

Autre question : comment se fait-il que tous les auteurs invités soient des auteurs écrivant en hébreu, alors que l’arabe est l’autre langue officielle du pays et qu’un certain nombre d’écrivains s’expriment en russe, polonais… ou français par exemple ?

Sur ce point, le romancier Yoshua Kenaz, lui aussi contacté à Tel-Aviv, affirme ne pas «être choqué que ces 39 auteurs écrivent en hébreu. Chez les gens qui contestent ça, il y a souvent une arrière-pensée : ils ne veulent pas reconnaître qu’il y a une nation israélienne dont la langue est l’hébreu. Ils voudraient une mosaïque de langues, de communautés, mais le communautarisme, vous le savez en France, c’est le contraire de la République».

A l’opposé, d’autres observateurs de la vie culturelle font remarquer que ce choix est lié au climat politique israélien et que, à d’autres époques, l’ambassade à Paris n’aurait pas fait ce choix d’une seule langue.

Pour Michel Valensi, directeur des éditions l’Eclat, qui a longtemps travaillé en Israël et édite en France des auteurs israéliens, l’affaire est plus compliquée.

«Je suis pas sûr qu’avoir des auteurs s’exprimant en arabe ou en français aurait résolu le problème. Les menaces de boycott ont toujours pour arrière-fond l’idée que l’existence de cet Etat est insuportable pour un certain nombre de gens». Cela dit, «ce pays est construit sur un volcan, sa langue», ajoute-t-il, citant Gershom Sholem (1926). «N’avoir pris que des auteurs écrivant en hébreu, c’est dommage. A une époque, il y avait un slogan qui disait : "Seulement l’hébreu." Il fallait imposer la langue face au yiddish et au judéo-arabe. Ça a changé. Aujourd’hui, l’arabe est la deuxième langue officielle et il y a 1,5 million de citoyens qui parlent russe. Ça aurait été mieux d’ouvrir le Salon à d’autres langues, à commencer par l’arabe. Avec ce point d’interrogation : combien d’auteurs écrivant en arabe auraient accepté de venir ?»

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Gr 19:30

ITALIA

Questa mattina, ancora una volta, gli studenti e le studentesse di Roma hanno dimostrato che non ci può essere alcuno spazio per il fascismo nelle scuole della nostra città.

Si doveva infatti tenere la assemblea plenaria della Consulta degli Studenti, convocata in modo arrogante e provocatoria dal sedicente Presidente Moi, che provvedeva persino ad inviare una lettera a tutti i rappresentanti con il suo personale punto di vista sulla giornata dell'8 Febbraio, quando migliaia di studenti si sono mobilitati per impedire una strumentalizzazione vergognosa ad opera di alleanza nazionale e fiamma tricolore, portando all'annullamento di una iniziativa al teatro brancacccio ed assediando un ridicolo corteo di duecento neofascisti.

I rappresentanti della Consulta, insieme agli studenti e le studentesse della città, in almeno duecento stamattina sono rimasti sotto la sede dell'Ufficio Scolastico Regionale, in via Ostiense per poi spostarsi in corteo, lungo via ostiense e viale marconi, fino all'ex cinodromo occupato per tenere una assemblea.

Nel corso dell'assemblea, si è ribadito che il Consiglio di Presidenza della Consulta è un organismo illegittimo, in quanto eletto con rappresentanti dichiaratamente neofascisti con una votazione inficiata da brogli ed intimidazione.

Quindi gli studenti si sono dichiarati come l'unica reale Consulta degli Studenti e si aspettano le istituzioni della città di riconoscere questo dato di fatto.

La autoconvocata e democratica Consulta degli Studenti ha quindi deciso di farsi promotrice di una manifestazione contro il fascismo nelle scuole per il 25 Aprile, nonché di iniziative artistiche e culturali nel mese di Marzo.

Ha poi denunciato la gestione della giornata di oggi da parte delle istituzioni. Sia le forze dell'ordine, che hanno consentito a cinque provocatori neofascisti – tutt'altro che studenti - di tenere un proprio comizio (anche oggi i patetici individui hanno scandito "dove sono gli antifascisti", ormai dimostrando di avere seri problemi di vista) sotto la sede dell'Ufficio Scolastico Regionale mentre invece facevano pressione sugli studenti antifascisti. Sia del Direttore Sanzo, che si ostina a legittimare un organismo privo di ogni validità , rifiutando persino di rinviare la seduta di oggi per allentare la tensione.

Ha poi ricordato che i neanche cinquanta rappresentanti (su circa quttrocento) che hanno partecipato alla sedicente Consulta degli Studenti non avevano neppure il numero legale previsto dal regolamente, come testimoniato dallo stesso Sanzo, e pertanto non hanno potuto tenere la seduta prevista ed in ogni caso illegittima.

La Consulta degli Studenti, riunita all'ex cinodromo, ha infine espresso la propria solidarietà al compagno Simone, vigliaccamente aggredito la scorsa domenica sotto casa.

Ancora una volta gli studenti e le studentesse, e tutta la città di roma, hanno dimostrato che non esiste – al di là di quanto possono fare con aggressioni e brogli – alcuni spazio per i neofascisti con la loro schifosa pratica e cultura di odio, sopraffazione, intolleranza.

Consulta democratica degli Studenti di Roma

studenti e studentesse antifascisti di roma

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

Si è concluisa domenica scorsa FLAT, femministe e lesbiche ai tavoli, la due giorni di discussione tenutasi alla Casa delle donne e presso l'auditorium della chiesa valdese. L'appuntamento segue il percorso iniziato già all'indomani della manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne, tenutasi il 24 novembre scorso, tornando a rompere il silenzio sulla violenza maschile espressa nelle sue vaire forme: in famiglia, nelle istituzioni che controllano i corpi delle donne, nel sistema economico che precarizza la vita di tutte....Otto i tavoli di discussione tavolo 1: VIOLENZA,tavolo 2: AUTODETERMINAZIONE,tavolo 3: COMUNICAZIONE,tavolo 4: PRECARIETA',tavolo 5: SESSISMO,tavolo 6: PRATICHE E PROSPETTIVE,tavolo 7: FEMMINISMO E SPAZIO PUBBLICO,tavolo 8: RAZZISMO .

ascoltiamo la corrispondenza ror

dalle discussioni sono usciti anche una serie di appuntamenti: un presidio il 4 marzo a Bologna nel corso di un processo per stupro.Un presidio il 5 marzo sotto la sede della Corte di Cassazione di Roma in solidarietà alle donne che hanno denunciato per stupro un medico anestesista, un presidio il 18 marzo, sotto il tribunale dove si terrà l'udienza preliminare per l'uccisione di Barbara Cicioni da parte del marito.L'altra proposta è quella di un 8 marzo autorganizzato da femministe e lesbiche a livello territoriale che rilanci la lotta per l'autodeterminazione, con in aperturta uno striscione comune:Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta!.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

"FORUMPALESTINA" <forumpalestina@libero.it>

Dopo Torino anche a Parigi esplode la polemica per Israele ospite d'onore al Salone del libro

  • Dopo la Fiera internazionale del

Libro di Torino, che si terra' dall'8 al 12 maggio, anche il Salone del Libro di Parigi, che avra' luogo dal 14 al 19 marzo, finisce nell'occhio del ciclone per avere come ospite d'onore Israele, in occasione del sessantesimo anniversario della fondazione dello stato ebraico. Per l'occasione, il Salon du Livre, la piu' prestigiosa vetrina editoriale internazionale dopo la Buchmesse di Francoforte, ha invitato 39 anni scrittori israeliani di tutte le generazioni, da Aharon Appelfeld a Etgar Keret. Una scelta che e' tuttavia contestata da numerose associazioni e intellettuali arabi. Gli editori del Marocco e dell'Algeria hanno gia' fatto sapere che quest'anno boicotteranno il Salone parigino in segno di solidarieta' con il popolo palestinese. Una quindicina di organizzazioni egiziane, e non solo di scrittori, hanno definito inaccettabile la scelta di fare di Israele l'ospite d'onore del Salon, tanto da inviare una nota di protesta ufficiale all'ambasciatore francese al Cairo. E' stata annunciata anche una dura presa di posizione dell'Unione degli scrittori arabi, che raggruppa autori di 15 Paesi. (fonte Adn Kronos)

Il Kosovo boccia l'dea della partizione

Rada Trajkovic, vicepresidentessa del Consiglio Nazionale del Kosovo, ha bocciato l'idea di dividere il Kosovo per separare le aree non albanesi e lasciarle nell'orbita serba. Se procedessimo ad una partizione, gli albanesi non avrebbero più ragione di proteggere i serbi e cercherebbero di costringerli a lasciare il Kosovo, ha dichiarato l'esponente serba in Kosovo.

Israele - Palestina

Secondo Olmert incerta firma accordo entro fine 2008

Il premier israeliano Ehud Olmert ha dichiarato, durante la sua prima visita ufficiale in Giappone, che Israele e l'Autorità nazionale palestinese hanno "il desiderio di raggiungere un accordo entro la fine del 2008", come previsto dai colloqui di Annapolis dello scorso novembre, ma, ha aggiunto, "non sono sicuro che ci riusciremo". Ha però spiegato che "siamo determinati a fare passi da giganti verso la fine di questa contesa una volta per tutte". Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas e Olmert hanno deciso la scorsa settimana di velocizzare i colloqui di pace.

Libano -

Elezione del presidente della Repubblica in Libano rinviata all'11 marzo

Ancora un rinvio, e sono quindici, per l'elezione del presidente della Repubblica in Libano. Il parlamento di Beirut, ieri in serata, ha ancora una volta mancato il raggiungimento dell'intesa sul nuovo capo dello Stato del 'paese dei cedri', nonostante la mediazione di Amr Moussa, segretario generale della Lega Araba.

Sud Africa -

Minatori verso sciopero per la riduzione dei posti di lavoro

Il sindacato dei minatori più grande del Sud Africa ha minacciato di ricorrere allo sciopero generale se dei lavoratori perderanno il posto in seguito alla riduzione della fornitura di corrente elettrica. La compagnia elettrica nazionale Eskom, infatti, ha annunciato che ridurrà del 10 percento l'erogazione di energia. La crisi elettrica arriva in un momento delicato per Gold Fields, la principale compagnia di estrazione di oro del Sud Africa, che già in passato aveva rivelato che sarebbe stata possibile una riduzione della forza lavoro del 13 percento (6900 impiegati).

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ITALIA

Questa mattina studenti e steudentesse antifasciste/i di Roma hanno contestato la consulta provinciale degli studenti con un presidio sotto la sede dell'ufficio scolastico regionale in via ostiense. la protesta era diretta in partisolare contro la presenza di gruppi fascisti nella consulta. Al presidio è seguita una assemblea .

corrispondenza ror

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror0080226 (last edited 2008-06-26 09:48:09 by anonymous)