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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Parte ufficialmente la campagna nazionale “obiettiamo gli obiettori

In Italia fra i tanti diritti negati si sta aggravando la situazione per quanto riguarda l’interruzione volontaria di gravidanza. Negli anni recenti si è infatti assistito al moltiplicarsi esponenziale del numero di obiettori e obiettrici negli ospedali e le donne si trovano costrette a subire continue umiliazioni e a sopportare interminabili pellegrinaggi fra ospedali nella speranza di poter usufruire di un diritto garantito dalla legge 194/78, spesso finendo con l’optare per forme di aborto clandestino che mettono in serio pericolo la propria vita. Per contrastare efficacemente questo stato di cose, nel febbraio scorso il collettivo Mai State zitte di Milano ha lanciato a livello nazionale la campagna Obiettiamo gli obiettori, che è stata immediatamente recepita e rilanciata in diversi territori italiani.

Perché questa campagna sia efficace è nato in questi giorni il sito nazionale della campagna: ogo.noblogs.org che raccoglierà informazioni e che permetterà ai diversi gruppi che hanno aderito di coordinarsi. Il sito e la campagna saranno presentati domani a Milano con una assemblea cittadina

Ascoltiamo la corrispondenza con una compagna di Mai State Zitte

Ferrara contestato a Torino, Livorno, Firenze e altre città italiane

Vita dura per la lista elettorare di Ferrara "aborto? no grazie!", che, nel suo tour di presentazione in Italia, sta raccogliendo più contestazioni che consensi.

A Torino, il coordinamento di donne "Sommosse-Torino" ha dato vita a un presidio spontaneo in piazza Castello. In una piazza blindata per garantire lo svolgersi di un comizio che si è in realtà configurato come una conferenza stampa di poco più di 15 minuti data la totale assenza di pubblico – raccontano – le donne hanno contestato Ferrara.

A Livorno stessa situazione: in una strada chiusa da due transenne, da un cordone di Digos e uno di carabinieri a protezione, Ferrara è stato contestato da oltre 200 donne al grido di Ferrara stai zitto, l'aborto è un diritto!

Anche a Firenze il comizio di Giuliano Ferrara è stato accolto da una iniziativa di protesta promossa dalle “Donne in movimento” di Firenze. Un nutrito gruppo di persone, in massima parte donne, hanno gridato il loro no a quello che appare come un uso strumentale di un tema caro al Vaticano. Striscioni in difesa della legge 194 e slogan sono stati lanciati durante tutta la durata del comizio della lista antiaborista. Il comizio di Ferrara non ha raccolto più di una trentina di persone.

Contestazioni ci sono state anche a Padova.

Insomma, il tentativo di Ferrara di acquisire consensi si è rivelato vano se non fosse per l'attenzione che gli viene tributata dai media sempre pronti a prestare attenzione persino ad un comizio inesistente.

FRANCIA Suicidio a causa del mobbing, ottavo caso in Francia in due anni

Una dipendente della sede parigina del gruppo Peugeot-Citroën, in cassa integrazione dal mese di dicembre, in attesa di un licenziamento di fatto, mascherato da dimissione volontaria, si è uccisa il 21 marzo scorso perché non ha retto lo stress psicologico a cui era sottoposta.

Nel giro di due anni, sono stati 8 i siucidi in Francia per motivi di mobbing e maltrattamenti psicologici: sei nella aziende Peugeot e due nel gruppo Renault.

In Gran Bretagna, proposta di legge antiterrorismo viene rifiutata dalla commissione sui diritti umani

Una proposta di legge antiterrorismo, che sarà discussa domani nella Camera dei Comuni, è stata fermamente criticata dalla Commissione per l'Uguaglianza e i diritti umani (Ehrc) che ha minacciato azioni legali; si legge oggi sul quotidiano The Guardian. Un articolo della normativa, presentata dal ministro dell'interno del governo laburista Jaqui Smith, autorizzerebbe la detenzione preventiva dei sospettati di terrorismo, senza formulazione di accuse, per 42 giorni, estendendo l'attuale periodo già previsto in 28 giorni. La Ehrc, organo governativo di vigilanza nato lo scorso anno per monitorare il rispetto della legge sulle relazioni razziali, ha avvertito oggi che intraprenderà un'azione legale contro la normativa, qualora fosse approvato l'articolo in questione. La Commissione sostiene che la legge sembra essere stata scritta pensando a particolari minoranze religiose e razziali e che rischia di essere applicata in modo sproporzionato nei confronti di cittadini musulmani, aumentano il pericolo di errori giudiziari.

PAESI BASCHI Garzon rinvia a giudizio dirigenti Batasuna

Baltasar Garzon, giudice dell'Audencia Nacional spagnola che si occupa dei reati di terrorismo, ha concluso l'istruttoria e ha rinviato a giudizio tutti i 41 dirigenti del movimento indipendentista basco Batasuna, ritenuto il braccio politico dell'Eta. Con questa decisione si conclude l'indagine, avviata nel 2002, che aveva portato alla dichiarazione d'illegalità del movimento nel marzo 2003. Sono invece già in carcere i leader del movimento Arnaldo Otegi e Joseba Permach.

TURCHIA Scontri tra esercito e Pkk: undici morti

Tre militari turchi e nove ribelli curdi del Pkk, il Partito separatista dei Lavoratori del Kurdistan, sono rimasti uccisi la scorsa notte in violenti scontri a fuoco avvenuti presso la localita' di Sirnak nella regione di Bestler-Dereler nella parte sud-orientale della Turchia. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa turca Anadolu citando un comunicato diffuso dalle forze armate turche.

“INACCETTABILE LA POLITICA DI ISRAELE VERSO MALATI PALESTINESI”, SECONDO OMS

Sono almeno 32 i pazienti palestinesi deceduti tra il 1 ottobre 2007 e il 2 marzo 2008 in attesa o dopo essersi visti rifiutare la concessione di un visto per uscire dalla Striscia di Gaza. Lo ha detto oggi durante una conferenza stampa da Gerusalemme il responsabile dell'Oms per i territori palestinesi, Ambrogio Manenti. “Non possiamo dire che questa gente sia morta a causa del rifiuto di un visto, ma possiamo dire che persone gravemente malate non ricevono le cure necessarie e muoiono in attesa di un permesso. Questo è inaccettabile” ha affermato Manenti in un colloquio telefonico con la MISNA. “Quella di rifiutare o ritardare la concessione di visti ai malati della Striscia di Gaza che necessitano cure è una punizione intollerabile da parte di Israele verso le fasce più deboli della popolazione palestinese” ha detto Manenti, aggiungendo che “nella seconda parte del 2007 è stato registrato un aumento dei rifiuti nella concessione di visti a malati palestinesi che necessitano di cure all'estero e molte persone sono morte aspettando di ricevere il permesso di uscire da Gaza”. Gli ospedali della Striscia, logorati dal lungo blocco imposto sul territorio “sono ormai privi di medicinali e apparecchiature – ha affermato ancora il responsabile – e comunque non posseggono le strutture adatte ad eseguire interventi chirurgici delicati o seguire malati cronici e lunghi decorsi”

L'Ue stabilisce il diritto alla reversibilità previdenziale per gli omosessuali

La Corte di Giustizia di Lussemburgo ha stabilito oggi che, nell'ambito di un'unione solidale fra partner dello stesso sesso, uno di essi può aver diritto ad una pensione di vedovo concessa da un regime previdenziale di categoria.

BRASILE Dirigente Sem assassinato nella sua abitazione

Quattro colpi di rivoltella hanno ucciso il dirigente del movimento Sem Terra brasiliano (Mst), Eli Dallemole, mentre si trovava con i familiari nella sua abitazione in un accampamento dello Stato del Paranà. Gli assassini, armati e con il viso coperto da passamontagna, hanno fatto irruzione nella casa simulando una rapina, ma si sono invece limitati a fare fuoco su Dallemole, freddandolo. La polizia ha arrestato i quattro sospetti esecutori, già ricercati per associazione a delinquere, incendio doloso e tentato omicidio in un attacco ad un accampamento Sem Terra lo scorso 8 marzo. Fermato anche il presidente del sindacato dei commercianti della città di Cornelio Procopio, Adilson Honorio de Carvalho, presunto mandante del delitto.


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Suicidio a causa del mobbing, ottavo caso in Francia in due anni

Una dipendente della sede parigina del gruppo Peugeot-Citroën, in cassa integrazione dal mese di dicembre, in attesa di un licenziamento di fatto, mascherato da dimissione volontaria, si è uccisa il 21 marzo scorso perché non ha retto lo stress psicologico a cui era sottoposta.

Nel giro di due anni, sono stati 8 i siucidi in Francia per motivi di mobbing e maltrattamenti psicologici: sei nella aziende Peugeot e due nel gruppo Renault.

Attacco israeliano a Gaza, muoiono due palestinesi

Due palestinesi sono stati uccisi da forze speciali israeliane durante una veloce incursione di terra condotta prima dell'alba nella Striscia di Gaza; lo hanno riferito fonti di Hamas e fonti mediche palestinesi. Le due vittime sarebbero state uomini di Hamas, ma durante la sparatoria sono rimasti feriti anche due civili. Lo scontro a fuoco è avvenuto nei pressi della cittadina di Bir el-Balah, a sud di Gaza. L'operazione è stata confermata dal portavoce dell'esercito israeliano che ha anche riferito dell'arresto di un numero imprecisato di palestinesi.

Iraq - Scontri nelle zona verde a Baghdad

Il bilancio dei sadristi parla di almeno 600 morti

Una fonte vicina alla corrente dell'ayatollah Moqtada al-Sadr, intervistata dal giornale arabo al-Hayat, ha dichiarato che la cifra reale delle vittime della battaglia di Bassora, solo tra le fila dell'Esercito del Mahdi, il gruppo armato fedele all'Imam al-Sadr, sarebbero 600. Circa duemila i feriti e gli arrestati dall'esercito iracheno. Molte vittime si registrano anche nei quartieri sciiti di Baghdad, Sadr City e al-Qathimiya, dove secondo fonti mediche sarebbero 200 i morti e circa mille i feriti. Non si conoscono invece i dati delle vittime registrate nella provincia di Babele. Secondo una fonte dell'esercito iracheno, invece, sarebbero in tutto 210 i morti e 600 i feriti solo a Bassora. Si è conclusa lunedì scorso l'offensiva militare dell'esercito iracheno nelle zone sciite denominata 'carica dei cavalleggeri', che per sette giorni ha affrontato le milizie sciite sadriste nelle principali città sciite del sud dell'Iraq.

RUSSIA

Nasce un club dei filantropi ortodossi che si propone di allargare la diffusione della religione cristiana ortodossa

Non è che una delle varianti di un revival religioso che in Russia sta prendendo sempre più piede. Dal momento dell’ascesa al potere di Putin si è verificata una nuova ondata di nazionalismo, e la retorica anti-occidentale dell'ex presidente ha alimentato una frenetica riscoperta dei simboli, delle istituzioni e della cultura slava. In questo rinascimento identitario è stata la chiesa ortodossa a farsi veicolo della coscienza e dell’orgoglio nazionale. Ma ciò che preoccupa, più del nuovo - e sospetto - afflato spirituale della Russia post-comunista, è il livello di saldatura della confessione religiosa con elementi nazionalisti radicali, anche di tipo fascista. Nella Russia odierna, il patriarca Alexei II ha avuto, e sta tutt'ora avendo, grandi difficoltà nel confrontarsi con la parte più conservatrice dell'ortodossia, storicamente anti-semita e ferocemente anti-musulmana. Secondo molti, per evitare fratture all'interno del Patriarcato, Alexei non avrebbe limitato adeguatamente le spinte dei settori conservatori, consentendo così all'estremismo e alle forze politiche anti-democratiche di trovare nella Chiesa un terreno fertile dove far prosperare un'atmosfera di esclusione e di intolleranza.

Raul Castro liberalizza l'ingresso negli laberghi, finora riservati ai soli turisti

Il governo dell’Avana ha revocato il divieto d’accesso ai cubani agli alberghi per stranieri deciso negli anni ’90 all’epoca della grande crisi economica conosciuta come ‘periodo especial’: si tratta della terza misura decisa dal nuovo presidente Raúl Castro, insediato il 24 febbraio, per abolire “alcuni dei divieti che limitano la vita dei cittadini”, dopo quelli relativi all’acquisto di attrezzature elettroniche, come computer, Dvd e telefoni cellulari, ed elettrodomestici.

In Gran Bretagna, proposta di legge antiterrorismo viene rifiutata dalla commissione sui diritti umani

Una proposta di legge antiterrorismo, che sarà discussa domani nella Camera dei Comuni, è stata fermamente criticata dalla Commissione per l'Uguaglianza e i diritti umani (Ehrc) che ha minacciato azioni legali; si legge oggi sul quotidiano The Guardian. Un articolo della normativa, presentata dal ministro dell'interno del governo laburista Jaqui Smith, autorizzerebbe la detenzione preventiva dei sospettati di terrorismo, senza formulazione di accuse, per 42 giorni, estendendo l'attuale periodo già previsto in 28 giorni. La Ehrc, organo governativo di vigilanza nato lo scorso anno per monitorare il rispetto della legge sulle relazioni razziali, ha avvertito oggi che intraprenderà un'azione legale contro la normativa, qualora fosse approvato l'articolo in questione. La Commissione sostiene che la legge sembra essere stata scritta pensando a particolari minoranze religiose e razziali e che rischia di essere applicata in modo sproporzionato nei confronti di cittadini musulmani, aumentano il pericolo di errori giudiziari.

ITALIA

Spinetta conferma il piano per alitalia, rinviatop a domani 2 aprile l'incontro con i sindacati

Alitalia e Air France hanno prorogato di due giorni, a domani mercoledì 2 aprile, il termine ultimo previsto dall'accordo con AF-Klm per raggiungere un primo accordo quadro con i sindacati. Il termine originario entro cui raggiungere le condizioni previste dall'accordo scadeva oggi 31 marzo.

Una brusca "sospensione" della trattativa annunciata a sorpresa dopo due domande a Spinetta: "E' vero che serve il via libera del prossimo governo? Ed è vero che ci sono altre condizioni da raggiungere, come una soluzione al contenzioso con Sea per le scelte di Alitalia su Malpensa?", hanno chiesto i sindacalisti della Uil. Il presidente di Air France-Klm non poteva che ribadire una posizione già più volte espressa: le condizioni da soddisfare sono previste dall'accordo firmato con Alitalia, e per chiudere l'operazione Air France-Klm vuole il via libera di chi andrà al governo dopo le elezioni. Lo stesso Angeletti riconosce che "con un governo ostile è difficile cedere la compagnia". Quindi "é una trattativa inutile", sintetizza il leader della Uil: "Rinviamo a quando Air France sarà in grado di fare una trattativa vera", anche perché è stato un errore far coincidere i tempi con la campagna elettorale che ha portato a "strumentalizzare questa vicenda".

E se le altre sigle non sono d'accordo, dice Angeletti, "possono continuare loro, qual'é il problema?". Un braccio di ferro sul filo di tempi sempre più stretti. Il rischio imminente di una crisi di liquidità non permette di guardare lontano. Il presidente di Alitalia, Maurizio Prato, lo ha ribadito nel riaprire il tavolo con i sindacati: è possibile andare oltre il termine del 31 marzo, che sarebbe scaduto oggi, ma i tempi restano "contenuti", non più di "pochi giorni". Un primo accordo quadro va raggiunto, ha ammonito il presidente di Alitalia, "entro domani", poi si può andare avanti con eventuali approfondimenti. Otto sigle sindacali, tutte tranne la Uil, torneranno domani alle 11.30 al centro direzionale di Alitalia alla Magliana. Jean-Cyril Spinetta dovrà rispondere alla richiesta di ammorbidire le condizioni previste per l'acquisizione di Alitalia, bocciate da tutte le sigle. Sul tavolo, in particolare, i tagli alla flotta che per i sindacati sono troppo severi per poter pensare ad un piano di sviluppo che segua la ristrutturazione, la decisione di Air France di chiudere i voli full cargo nel 2010 con un forte impatto sugli esuberi previsti per i piloti, ed il nodo delle attività di Az Servizi ancora non comprese nel perimetro dell'offerta. Su quest'ultimo fronte i francesi già hanno fatto aperture (comprendendo manutenzione e handling di Fiumicino) ma restano nodi preoccupanti, come il futuro degli stabilimenti Atitech di Napoli: i dipendenti che anche oggi presidiato la sede di Alitalia, lanciando anche fuochi d'artificio, hanno minacciato di bloccare domani l'aeroporto di Napoli Capodichino. Le posizioni restano distanti, c'é chi parla di "trattativa in stallo", ma tra i sindacalisti c'é chi ha colto una cauta possibilità di aperture. "Stanotte ci penso, pensateci anche voi", avrebbe detto Spinetta lasciando i sindacalisti.

Siparietto

Un'iniziativa il 2 aprile sul piazzale in via Casilina 890

Comunicato stampa - 30/03/2008

Chi, passando lungo via Casilina, verso fuori Roma, poco prima dell’incrocio con via Palmiro Togliatti, gira gli occhi verso destra, vedrà questa scritta: "Figli di uno stesso padre", sull’edificio dell’ex benzinaio, in alto, a significare lo sforzo e l’impegno che tante persone, enti, associazioni o privati cittadini hanno messo e mettono nel sostenere gli abitanti del campo chiamato “Casilino 900” nella loro battaglia per il riconoscimento dei diritti fondamentali di ogni essere umano. Tra l’altro questa frase è il titolo del giornalino, appena iniziato, che vorrebbe essere un foglio di collegamento tra gli amici di Casilino 900 e la città.

Dallo scorso 11 marzo l’intero insediamento è privo di energia elettrica e come se non bastasse il 12 marzo gli abitanti del campo hanno saputo che da qui a breve il campo sarà trasferito altrove. Questi fatti non possono che aggiungere disperazione a disperazione e degrado a degrado, rendendo ancora più drammatiche le condizioni di vita degli 800 Rom che vivono nel Municipio VII da più di 30 anni. Crediamo che siano proprio questi ultimi 30 anni la base da cui ripartire per affrontare con sensatezza il futuro di queste famiglie, 30 anni in cui pur fra molte contraddizioni e difficoltà esse hanno costruito relazioni e percorsi di integrazione con le associazioni del quartiere, le istituzioni territoriali e con gli istituti scolastici del Municipio VII presso i quali sono iscritti 245 minori residenti nel campo. Per questo crediamo che il principio della continuità territoriale e la tutela dei diritti umani fondamentali insieme ad un giusto approccio alle diversità debbano essere le coordinate su cui orientare i passi che riguarderanno Casilino 900.

Per favorire la nascita di questo percorso gli abitanti di Casilino 900 insieme alla Cooperativa ERMES, al Servizio di Medicina Solidale e delle Migrazioni del Policlinico di Tor Vergata, al prof.Marco Brazzoduro dell’Università “la Sapienza”,a don Paolo Lojudice del Pontificio Seminario Romano hanno deciso di convocare una iniziativa pubblica che si terrà mercoledì 2 aprile dalle h.16 proprio nel suddetto piazzale, sito in via Casilina 890.

PROGRAMMA dell’ INIZIATIVA del 2 APRILE 2008 h. 16 in Via CASILINA 890:

Animazione per i bambini del campo e del quartiere a cura della COOP ERMES

Musica e canzoni della tradizione Rom a cura dell’ Associazione Nuova Vita

Stand gastronomici con prodotti tipici Rom

Proiezione di materiale video sul mondo Rom

Mostra sulla Scolarizzazione a Casilino 900

Stand dei vari gruppi e delle Associazioni operanti nel campo.


Gr 9:30

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gror0080401 (last edited 2008-06-26 10:06:51 by anonymous)