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PALESTINA - A due giorni di distanza dall’attentato che ha insanguinato l’Università ebraica di Gerusalemme (7 morti, di cui 6 stranieri), rivendicato dagli estremisti di Hamas, il governo presieduto da Ariel Sharon ha deciso di reagire con la consueta violenza. Già ieri sera una bambina palestinese di 9 anni era stata uccisa da colpi sparati da militari nel sud della striscia di Gaza, non lontano da un posto di blocco nei pressi delle colonie ebraiche di Gush Katif, secondo quanto hanno riferito fonti della sicurezza palestinese. Ma nella notte una colonna di decine di carri armati e mezzi blindati israeliani è entrata a Nablus, nel nord della Cisgiordania. Due palestinesi, Rael el Amad e Naaman Zaloun, sono rimasti uccisi durante i violenti scontri a fuoco con le truppe di Tel Aviv. Non lontano da Nablus, nel villaggio di Salem, truppe israeliane hanno aperto il fuoco contro un attivista del movimento islamico Hamas, Amjad Jabur, 28 anni, uccidendolo. Secondo un racconto di un vicino, l’uomo si era arreso e i militari avrebbe sparato a bruciapelo. Anche nella striscia di Gaza, nella notte ci sono state vittime. Mezzi dell’esercito israeliano hanno compiuto un’incursione nei territori autonomi del sud della striscia, a Rafah. Ahmed el Durji, 20 anni, è stato ucciso dai soldati, mentre un 14enne è rimasto ferito, stando a ciò che riferiscono fonti palestinesi. Mezzi dell’esercito hanno poi abbattuto una casa palestinese nei pressi del confine con l’Egitto. La lunga scia di sangue, apertasi con l’uccisione di una ragazzina, si chiude con la morte di una donna anziana. Il figlio di una palestinese di 85 anni ha riferito a un’agenzia internazionale che sua madre è morta in seguito alle ferite riportate dopo essere stata colpita da tiri israeliani. Infine i militari di Israele, sempre secondo fonti palestinesi, avrebbero distrutto due edifici a Rafah, vicino a Gaza (la sede della polizia palestinese e l’altro una palazzina di 4 piani), a Tulkarem, nel nord della Cisgiordania, e a Hebron, nel sud.
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MESSICO - Resa del governo messicano sulla spinosa questione della costruzione di un nuovo aeroporto internazionale a San Salvador Atenco, a venti chilometri dalla capitale. Le autorità federali, in una conferenza stampa tenuta ieri sera, hanno annunciato la cancellazione del progetto di espropriazione dei terreni dei contadini 'prendendo atto della posizione negativa espressa in merito dalle comunità locali'. 'Il governo vuole governare con e per la società, non solamente per la società' ha detto il segretario del ministero delle comunicazioni e dei trasporti Pedro Cerisola, che ha poi precisato come il presidente Vicente Fox abbia dato 'precise istruzioni per trovare altre soluzioni per la costruzione di un nuovo terminale aeroportuario nel centro del Paese'. E quindi l'aeroporto si farà comunque ma da un'altra parte. Grande è stata la soddisfazione espressa dal leader del movimento di protesta dei contadini, David Pajaro, che durante un incontro con le comunità ha però precisato di aspettare di vedere 'per iscritto' la deroga al progetto iniziale. Pajaro ha anche rinnovato la richiesta di una 'libertà piena e incondizionata' per i contadini processati per gli incidenti occorsi durante la manifestazione di protesta dello scorso 11 luglio. La vicenda ha avuto inizio il 22 ottobre del 2001, quando il governo annunciò una legge che prevedeva l'esproprio di circa 5mila ettari presso l'antico lago di Texcoco (presso la capitale). Il decreto colpiva 13 villaggi della zona, tra cui proprio Salvador Atenco, divenuto in seguito il vero e proprio 'fulcro strategico' della protesta. Il nuovo piano proposto in seguito dal governo di Fox non aveva trovato il L'ASSENSO degli agricoltori, che in occasione dell'ultimo incontro di mediazione, lo scorso 24 luglio, hanno più volte precisato come non si trattasse di una questione economica, ma del 'diritto a vivere nella propria terra'. Intanto la maggioranza degli israeliani si dichiara insoddisfatta del premier Ariel Sharon per la sua gestione dell' economia e si oppone al progetto di bilancio 2003, approvato di stretta misura dal governo e che prevede pesanti tagli alla spesa pubblica. Lo ha riferito oggi il quotidiano Maariv, rendendo noti i risultati del suo settimanale sondaggio d' opinione. Dal sondaggio e' emerso che il 75 per cento degli israeliani e' insoddisfatto della gestione dell'economia da parte di Sharon e che il 69 per cento si oppone al progetto di bilancio, mentre il 59 per cento afferma di avvertire gia' le conseguenze della crisi economica.
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URUGUAY - Ore di altissima tensione vissute da ieri in Uruguay. Almeno 16 negozi sono stati saccheggiati e 20 persone sono finite agli arresti a Montevideo. Questo il bilancio fornito dal ministro dell'interno, Guillermo Stirling. Secondo quanto riferito dal ministro, la maggior parte dei disordini è avvenuta nella periferia della capitale per opera di 'gruppi organizzati'. Stirling ha puntualizzato che esiste la certezza che si sia trattato di azioni premeditate e pianificate', sebbene non sia ancora possibile stabilire con certezza quale gruppo si nasconda dietro tutto questo'. Le forze dell'ordine restano in stato d'allerta permanente. Già mercoledì aveva destato preoccupazione l'assalto sferrato da una cinquantina di persone ad un supermercato vicino alla sede del Congresso al grido di 'rubiamo perché abbiamo fame'. A seguito degli incidenti, il capo dello Stato Jorge Batlle ha indetto una riunione d'emergenza. All'ordine del giorno, la legge con cui si pensa di rafforzare il sistema bancario e finanziario e le misure per frenare la fuga di capitali dalle banche. Va ricordato che le attività finanziarie nazionali restano sospese fino a tutta la giornata odierna e dunque, tenendo conto della normale interruzione per il fine settimana, non riprenderanno prima di lunedì. L'Uruguay è ormai al suo quarto anno consecutivo di recessione. Su 3,2 milioni di abitanti, almeno il 25 per cento vive in condizioni di povertà mentre la disoccupazione si è attestata ormai al 16 per cento. E la tensione mediorientale fa irruzione nella campagna elettorale in Georgia. A scatenarla la rielezione di Cynthia McKinney, deputato democratico al quinto mandato, la prima afro-americana eletta nello stato famosa per la sua appassionata difesa dei diritti palestinesi. Che l'hanno portata, lo scorso maggio, insieme a soli altri 20 colleghi, a votare contro la risoluzione pro Israele, approvata con 352 voti a favore. Una posizione che non e' stata perdonata dalla comunita' ebraica locale che ora finanzia massicciamente la sua sfidante alle primarie democratiche, l'ex giudice Denise Majette, che arrivera' a spendere fino a mezzo milione di dollari fino alla data delle primarie, il 20 agosto. Ma a difesa della McKinney e' scesa la comunita' islamica americana, che ha contribuito ad almeno i due terzi dei circa 250mila dollari della campagna elettorale della democratica. La McKinney e' famosa a Washington per le sue esternazioni anti-Israele
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CILE - Violenti incidenti, con saccheggi di negozi, sono avvenuti oggi a Santiago del Cile durante una manifestazione di 5mila studenti delle scuole medie che chiedevano un congelamento fino al 2005 del prezzo del biglietto dei trasporti pubblici urbani. Durante i disordini gli studenti hanno lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con idranti e cariche. Le forze dell'ordine hanno arrestato una cinquantina di persone, mentre si segnalano ingenti danni a infrastrutture pubbliche, auto e vetrine di negozi.
Attualmente il biglietto costa 100 pesos (14 centesimi di euro) e le autorità stanno progettando un suo aumento, vivacemente contestato dalle organizzazioni studentesche.
IRAQ - In una lettera al segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, il ministro degli esteri iracheno Najil Sabri ha ufficialmente invitato Hans Blix, capo del team di ispettori dell'Onu, a recarsi a Baghdad per "colloqui tecnici" sulla possibile ripresa delle ispezioni Onu. Le ispezioni cessarono nel 1998, per le accuse che il governo iracheno rivolse all'allora capo degli ispettori, Richard Butler, molto vicino alla Cia. La lettera irachena ha spiazzato Usa e Gran Bretagna, decisi a creare le condizioni per un'azione militare contro l'Iraq (a cui si accoderebbe anche l'Italia, se il ministro Martino dovesse spuntarla). Nel consiglio di sicurezza, la Gran Bretagna ha reagito molto freddamente all'apertura irachena, che è stata invece elogiata dalla Russia (non estranea a questa iniziativa). L'ambasciatore di Mosca all'Onu ha detto che "si tratta di un importante passo nella giusta direzione per una soluzione politica alla questione delle ispezioni". Non ci sono state ancora reazioni ufficiali dell'Onu e dello stesso Blix.
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TURCHIA - La Turchia dice addio alla pena di morte. Il Parlamento di Ankara ha votato oggi a larghissima maggioranza un articolo che cancella questo genere di condanna inumana dal codice penale di pace. Resta invece in vigore per quanto riguarda il codice militare e per quelle che vengono definite situazioni di “guerra imminente”. La decisione è stata presa su pressione delle autorità continentali di Bruxelles, che hanno posto l’eliminazione della pena capitale dal sistema giuridico come precondizione per l’avvio dei negoziati per l’adesione all’Unione Europea. Il provvedimento odierno fa parte di un pacchetto più ampio di misure che dovrebbero essere approvate nel loro complesso nelle prossime ore. Alcune riguardano la sfera dei diritti umani e in particolare quelli della minoranza curda, che dovrebbe ottenere la libertà di insegnamento della propria lingua e la possibilità di utilizzarla per la produzione di programmi radiotelevisivi. L’abolizione della pena di morte incide inoltre sul futuro di Abdullah Ocalan, l’ex leader del movimento separatista curdo Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), condannato a morte nel 1999 e detenuto nel carcere di Imrali in seguito a una rocambolesca operazione di arresto. Ocalan, in ogni caso, non ha alcuna speranza di tornare in libertà, poiché la nuova legge prevede che la pena capitale venga commutata in carcere a vita, senza possibilità di grazia o sconti di alcun genere.

COLOMBIA - È stato ucciso con almeno 15 colpi di arma da fuoco Alonso Pamplona, ex dirigente dell’Unione sindacale operaia (Uso), trovato cadavere ieri. Il leader sindacale era stato rapito 24 ore prima del macabro ritrovamento assieme ad un operaio dell’Impresa petrolifera colombiana, di cui non si hanno notizie. Al momento gli inquirenti non sono in grado di stabilire l’identità dei killer, ma va rilevato che da tempo l’Uso è nel mirino dei paramilitari. L’ultimo sindacalista del settore petrolifero a finire assassinato dai paramilitari era stato a giugno Cesar Blanco, leader sindacale del settore petrolifero di Bucamaranga. L'Uso si è dichiarata in stato d'allerta e potrebbe indire uno sciopero di protesta. In base ai dati forniti dalla Confederazione internazionale dei sindacati liberi, nel 2001 in Colombia sono stati uccisi o risultano ‘desaparecidos’ ben 201 sindacalisti, un quarto in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di scomparse da imputare a gruppi paramilitari, braccio occulto delle forze armate colombiane. Spesso i 'paras' vengono utilizzati direttamente dalle trasnazionali presenti nel paese per 'liberarsi' delle proteste scomode dei lavoratori. Caso emblematico è quello del sindacato del SINALTRAINAL, lavoratori della Coca Cola, che ha visto la scomparsa di molti propri dirigenti.

MESSICO - Resa del governo messicano sulla spinosa questione della costruzione di un nuovo aeroporto internazionale a San Salvador Atenco, a venti chilometri dalla capitale. Le autorità federali, in una conferenza stampa tenuta ieri sera, hanno annunciato la cancellazione del progetto di espropriazione dei terreni dei contadini “prendendo atto della posizione negativa espressa in merito dalle comunità locali”. “Il governo vuole governare con e per la società, non solamente per la società” ha detto il segretario del ministero delle comunicazioni e dei trasporti Pedro Cerisola, che ha poi precisato come il presidente Vicente Fox abbia dato “precise istruzioni per trovare altre soluzioni per la costruzione di un nuovo terminale aeroportuario nel centro del Paese”. Grande soddisfazione è stata espressa dal leader del movimento di protesta dei contadini, David Pajaro, che durante un incontro con le comunità ha però precisato di aspettare di vedere “per iscritto” la deroga al progetto iniziale. Pajaro ha anche rinnovato la richiesta di una “libertà piena e incondizionata” per i contadini processati per gli incidenti occorsi durante la manifestazione di protesta dello scorso 11 luglio. La vicenda ha avuto inizio il 22 ottobre del 2001, quando il governo annunciò una legge che prevedeva l’esproprio di circa 5mila ettari presso l’antico lago di Texcoco (presso la capitale). Il decreto colpiva 13 villaggi della zona, tra cui proprio Salvador Atenco, divenuto in seguito il vero e proprio ‘fulcro strategico’ della protesta. Il contrasto tra le autorità federali e i movimenti dei contadini sfociò quindi nella manifestazione dell’11 luglio, che provocò 30 feriti, una ventina di arresti e il sequestro, da parte dei contadini, di 19 tra funzionari locali e membri delle forze di polizia. Liberati gli ostaggi in seguito alla scarcerazione di alcuni dei manifestanti da parte della corte locale, Città del Messico propose formalmente di modificare il progetto iniziale offrendo un risarcimento superiore per i terreni espropriati e impegnandosi per la costruzione di alcune infrastrutture nella zona dei villaggi. Il nuovo piano, tuttavia, non aveva trovato il consenso degli agricoltori, che in occasione dell’ultimo incontro di mediazione, lo scorso 24 luglio, hanno più volte precisato come non si trattasse di una questione economica, ma del “diritto a vivere nella propria terra”.

URUGUAY - Ore di altissima tensione si vivono da ieri in Uruguay. Almeno 16 negozi sono stati saccheggiati e 20 persone sono finite agli arresti a Montevideo. Questo il bilancio fornito dal ministro dell'interno, Guillermo Stirling. Secondo quanto riferito dal ministro, la maggior parte dei disordini è avvenuta nella periferia della capitale per opera di 'gruppi organizzati'. Stirling ha puntualizzato che esiste la certezza che si sia trattato di azioni premeditate e pianificate', sebbene non sia ancora possibile stabilire con certezza quale gruppo si nasconda dietro tutto questo'. Le forze dell'ordine restano in stato d'allerta permanente. Già mercoledì aveva destato preoccupazione l'assalto sferrato da una cinquantina di persone ad un supermercato vicino alla sede del Congresso al grido di 'rubiamo perché abbiamo fame'. A seguito degli incidenti, il capo dello Stato Jorge Batlle ha indetto una riunione d'emergenza. All'ordine del giorno, la legge con cui si pensa di rafforzare il sistema bancario e finanziario e le misure per frenare la fuga di capitali dalle banche. Va ricordato che le attività finanziarie nazionali restano sospese fino a tutta la giornata odierna e dunque, tenendo conto della normale interruzione per il fine settimana, non riprenderanno prima di lunedì. L'Uruguay è ormai al suo quarto anno consecutivo di recessione. Su 3,2 milioni di abitanti, almeno il 25 per cento vive in condizioni di povertà mentre la disoccupazione si è attestata ormai al 16 per cento.

CILE - Violenti incidenti, con saccheggi di negozi, sono avvenuti oggi a Santiago del Cile durante una manifestazione di 5mila studenti delle scuole medie che chiedevano un congelamento fino al 2005 del prezzo del biglietto dei trasporti pubblici urbani. Durante i disordini gli studenti hanno lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con idranti e cariche. Le forze dell'ordine hanno arrestato una cinquantina di persone, mentre si segnalano ingenti danni a infrastrutture pubbliche, auto e vetrine di negozi. Attualmente il biglietto costa 100 pesos (14 centesimi di euro) e le autorità stanno progettando un suo aumento, fortemente contestato dalle organizzazioni studentesche.
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Bologna - Durissima contestazione della folla presente nel piazzale della stazione di Bologna per ricordare le vittime della strage del 2 agosto 1980: violenti fischi sono iniziati attorno alle 10,25, quando, forse a causa di un iniziale equivoco, non e' stato rispettato il tradizionale momento di silenzio in ricordo delle vittime. Il minuto di silenzio e' stato coperto dagli applausi per il discorso del presidente dell'associazione vittime Paolo Bolognesi ma subito dopo sono iniziati i fischi e le contestazioni durante la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Presidente della Camera Pierferdinando Casini. Bolognesi e' stato costretto a chiedere un minuto di silenzio attorno alle 10,45 che e' stato in parte osservato, ma quando la manifestazione pareva conclusa ha preso la parola il ministro Rocco Buttiglione. In quel momento dalla piazza si sono levati solo urla e fischi, le grida di "buffone, vergogna". La contestazione e' terminata solo alla fine del discorso di Buttiglione. Anche per il sindaco Guazzaloca che ha parlato subito dopo Bolognesi non sono mancate le contestazioni. Fischi si sono levati durante tutto il suo intervento. In piazza, secondo i dati forniti dalla Questura, erano presenti circa settemila persone.

LAMPEDUSA - ''Quel centro e' un lager''. Questo è stato il commento di alcuni deputati al termine dell' ispezione svolta ieri al centro di accoglienza per migranti di Lampedusa. I deputati hanno annunciato la presentazione di un esposto in Procura e di un' interpellanza urgente alla Camera dei Deputati. Ma riguardo alle condizioni del centro siciliano ascoltiamo Federicca Sassi del Social Forum milanese presente anche lei all'ispezione.

CASTELLAMMARE - A Castellammare di Stabia la Digos ha sequestrato cinque manifesti di protesta contro il governo, affissi da ignoti sulla serranda dell'ex sezione elettorale di Forza Italia. Le frasi sono scritte a mano con vernice rossa sul retro di alcuni manifesti dei No global.
Sui manifesti c'erano le scritte: "Un altro mondo è possibile". "Giustizia, sconti: solo per ricchi e potenti". "Diritti, esaurito: terminate le scorte durante il periodo luglio 2001 a Genova e mai più ordinati causa deterioramento". "Costituzione, affarone: come nuova (50 anni), mai usata in cambio di 6 reti Tv e un po' di falsi in bilancio".

Aperto da massimo ore 9.30 buona giornata. Da Paula: Ci lavoro dalle 16.00.


Gr di venerdi 2 agosto - ore 19.30

SOMMARIO

DAL MONDO

PALESTINA - A due giorni di distanza dall’attentato che ha insanguinato l’Università ebraica di Gerusalemme (7 morti, di cui 6 stranieri), rivendicato dagli estremisti di Hamas, il governo presieduto da Ariel Sharon ha deciso di reagire con la consueta violenza. Già ieri sera una bambina palestinese di 9 anni era stata uccisa da colpi sparati da militari nel sud della striscia di Gaza, non lontano da un posto di blocco nei pressi delle colonie ebraiche di Gush Katif, secondo quanto hanno riferito fonti della sicurezza palestinese. Ma nella notte una colonna di decine di carri armati e mezzi blindati israeliani è entrata a Nablus, nel nord della Cisgiordania. Due palestinesi, Rael el Amad e Naaman Zaloun, sono rimasti uccisi durante i violenti scontri a fuoco con le truppe di Tel Aviv. Non lontano da Nablus, nel villaggio di Salem, truppe israeliane hanno aperto il fuoco contro un attivista del movimento islamico Hamas, Amjad Jabur, 28 anni, uccidendolo. Secondo un racconto di un vicino, l’uomo si era arreso e i militari avrebbe sparato a bruciapelo. Anche nella striscia di Gaza, nella notte ci sono state vittime. Mezzi dell’esercito israeliano hanno compiuto un’incursione nei territori autonomi del sud della striscia, a Rafah. Ahmed el Durji, 20 anni, è stato ucciso dai soldati, mentre un 14enne è rimasto ferito, stando a ciò che riferiscono fonti palestinesi. Mezzi dell’esercito hanno poi abbattuto una casa palestinese nei pressi del confine con l’Egitto. La lunga scia di sangue, apertasi con l’uccisione di una ragazzina, si chiude con la morte di una donna anziana. Il figlio di una palestinese di 85 anni ha riferito a un’agenzia internazionale che sua madre è morta in seguito alle ferite riportate dopo essere stata colpita da tiri israeliani. Infine i militari di Israele, sempre secondo fonti palestinesi, avrebbero distrutto due edifici a Rafah, vicino a Gaza (la sede della polizia palestinese e l’altro una palazzina di 4 piani), a Tulkarem, nel nord della Cisgiordania, e a Hebron, nel sud.

Intanto la maggioranza degli israeliani si dichiara insoddisfatta del premier Ariel Sharon per la sua gestione dell' economia e si oppone al progetto di bilancio 2003, approvato di stretta misura dal governo e che prevede pesanti tagli alla spesa pubblica. Lo ha riferito oggi il quotidiano Maariv, rendendo noti i risultati del suo settimanale sondaggio d' opinione. Dal sondaggio e' emerso che il 75 per cento degli israeliani e' insoddisfatto della gestione dell'economia da parte di Sharon e che il 69 per cento si oppone al progetto di bilancio, mentre il 59 per cento afferma di avvertire gia' le conseguenze della crisi economica.

E la tensione mediorientale fa irruzione nella campagna elettorale in Georgia. A scatenarla la rielezione di Cynthia McKinney, deputato democratico al quinto mandato, la prima afro-americana eletta nello stato famosa per la sua appassionata difesa dei diritti palestinesi. Che l'hanno portata, lo scorso maggio, insieme a soli altri 20 colleghi, a votare contro la risoluzione pro Israele, approvata con 352 voti a favore. Una posizione che non e' stata perdonata dalla comunita' ebraica locale che ora finanzia massicciamente la sua sfidante alle primarie democratiche, l'ex giudice Denise Majette, che arrivera' a spendere fino a mezzo milione di dollari fino alla data delle primarie, il 20 agosto. Ma a difesa della McKinney e' scesa la comunita' islamica americana, che ha contribuito ad almeno i due terzi dei circa 250mila dollari della campagna elettorale della democratica. La McKinney e' famosa a Washington per le sue esternazioni anti-Israele

IRAQ - In una lettera al segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, il ministro degli esteri iracheno Najil Sabri ha ufficialmente invitato Hans Blix, capo del team di ispettori dell'Onu, a recarsi a Baghdad per "colloqui tecnici" sulla possibile ripresa delle ispezioni Onu. Le ispezioni cessarono nel 1998, per le accuse che il governo iracheno rivolse all'allora capo degli ispettori, Richard Butler, molto vicino alla Cia. La lettera irachena ha spiazzato Usa e Gran Bretagna, decisi a creare le condizioni per un'azione militare contro l'Iraq (a cui si accoderebbe anche l'Italia, se il ministro Martino dovesse spuntarla). Nel consiglio di sicurezza, la Gran Bretagna ha reagito molto freddamente all'apertura irachena, che è stata invece elogiata dalla Russia (non estranea a questa iniziativa). L'ambasciatore di Mosca all'Onu ha detto che "si tratta di un importante passo nella giusta direzione per una soluzione politica alla questione delle ispezioni". Non ci sono state ancora reazioni ufficiali dell'Onu e dello stesso Blix.

TURCHIA - La Turchia dice addio alla pena di morte. Il Parlamento di Ankara ha votato oggi a larghissima maggioranza un articolo che cancella questo genere di condanna inumana dal codice penale di pace. Resta invece in vigore per quanto riguarda il codice militare e per quelle che vengono definite situazioni di “guerra imminente”. La decisione è stata presa su pressione delle autorità continentali di Bruxelles, che hanno posto l’eliminazione della pena capitale dal sistema giuridico come precondizione per l’avvio dei negoziati per l’adesione all’Unione Europea. Il provvedimento odierno fa parte di un pacchetto più ampio di misure che dovrebbero essere approvate nel loro complesso nelle prossime ore. Alcune riguardano la sfera dei diritti umani e in particolare quelli della minoranza curda, che dovrebbe ottenere la libertà di insegnamento della propria lingua e la possibilità di utilizzarla per la produzione di programmi radiotelevisivi. L’abolizione della pena di morte incide inoltre sul futuro di Abdullah Ocalan, l’ex leader del movimento separatista curdo Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), condannato a morte nel 1999 e detenuto nel carcere di Imrali in seguito a una rocambolesca operazione di arresto. Ocalan, in ogni caso, non ha alcuna speranza di tornare in libertà, poiché la nuova legge prevede che la pena capitale venga commutata in carcere a vita, senza possibilità di grazia o sconti di alcun genere.

COLOMBIA - È stato ucciso con almeno 15 colpi di arma da fuoco Alonso Pamplona, ex dirigente dell’Unione sindacale operaia (Uso), trovato cadavere ieri. Il leader sindacale era stato rapito 24 ore prima del macabro ritrovamento assieme ad un operaio dell’Impresa petrolifera colombiana, di cui non si hanno notizie. Al momento gli inquirenti non sono in grado di stabilire l’identità dei killer, ma va rilevato che da tempo l’Uso è nel mirino dei paramilitari. L’ultimo sindacalista del settore petrolifero a finire assassinato dai paramilitari era stato a giugno Cesar Blanco, leader sindacale del settore petrolifero di Bucamaranga. L'Uso si è dichiarata in stato d'allerta e potrebbe indire uno sciopero di protesta. In base ai dati forniti dalla Confederazione internazionale dei sindacati liberi, nel 2001 in Colombia sono stati uccisi o risultano ‘desaparecidos’ ben 201 sindacalisti, un quarto in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di scomparse da imputare a gruppi paramilitari, braccio occulto delle forze armate colombiane. Spesso i 'paras' vengono utilizzati direttamente dalle trasnazionali presenti nel paese per 'liberarsi' delle proteste scomode dei lavoratori. Caso emblematico è quello del sindacato del SINALTRAINAL, lavoratori della Coca Cola, che ha visto la scomparsa di molti propri dirigenti.

MESSICO - Resa del governo messicano sulla spinosa questione della costruzione di un nuovo aeroporto internazionale a San Salvador Atenco, a venti chilometri dalla capitale. Le autorità federali, in una conferenza stampa tenuta ieri sera, hanno annunciato la cancellazione del progetto di espropriazione dei terreni dei contadini “prendendo atto della posizione negativa espressa in merito dalle comunità locali”. “Il governo vuole governare con e per la società, non solamente per la società” ha detto il segretario del ministero delle comunicazioni e dei trasporti Pedro Cerisola, che ha poi precisato come il presidente Vicente Fox abbia dato “precise istruzioni per trovare altre soluzioni per la costruzione di un nuovo terminale aeroportuario nel centro del Paese”. Grande soddisfazione è stata espressa dal leader del movimento di protesta dei contadini, David Pajaro, che durante un incontro con le comunità ha però precisato di aspettare di vedere “per iscritto” la deroga al progetto iniziale. Pajaro ha anche rinnovato la richiesta di una “libertà piena e incondizionata” per i contadini processati per gli incidenti occorsi durante la manifestazione di protesta dello scorso 11 luglio. La vicenda ha avuto inizio il 22 ottobre del 2001, quando il governo annunciò una legge che prevedeva l’esproprio di circa 5mila ettari presso l’antico lago di Texcoco (presso la capitale). Il decreto colpiva 13 villaggi della zona, tra cui proprio Salvador Atenco, divenuto in seguito il vero e proprio ‘fulcro strategico’ della protesta. Il contrasto tra le autorità federali e i movimenti dei contadini sfociò quindi nella manifestazione dell’11 luglio, che provocò 30 feriti, una ventina di arresti e il sequestro, da parte dei contadini, di 19 tra funzionari locali e membri delle forze di polizia. Liberati gli ostaggi in seguito alla scarcerazione di alcuni dei manifestanti da parte della corte locale, Città del Messico propose formalmente di modificare il progetto iniziale offrendo un risarcimento superiore per i terreni espropriati e impegnandosi per la costruzione di alcune infrastrutture nella zona dei villaggi. Il nuovo piano, tuttavia, non aveva trovato il consenso degli agricoltori, che in occasione dell’ultimo incontro di mediazione, lo scorso 24 luglio, hanno più volte precisato come non si trattasse di una questione economica, ma del “diritto a vivere nella propria terra”.

URUGUAY - Ore di altissima tensione si vivono da ieri in Uruguay. Almeno 16 negozi sono stati saccheggiati e 20 persone sono finite agli arresti a Montevideo. Questo il bilancio fornito dal ministro dell'interno, Guillermo Stirling. Secondo quanto riferito dal ministro, la maggior parte dei disordini è avvenuta nella periferia della capitale per opera di 'gruppi organizzati'. Stirling ha puntualizzato che esiste la certezza che si sia trattato di azioni premeditate e pianificate', sebbene non sia ancora possibile stabilire con certezza quale gruppo si nasconda dietro tutto questo'. Le forze dell'ordine restano in stato d'allerta permanente. Già mercoledì aveva destato preoccupazione l'assalto sferrato da una cinquantina di persone ad un supermercato vicino alla sede del Congresso al grido di 'rubiamo perché abbiamo fame'. A seguito degli incidenti, il capo dello Stato Jorge Batlle ha indetto una riunione d'emergenza. All'ordine del giorno, la legge con cui si pensa di rafforzare il sistema bancario e finanziario e le misure per frenare la fuga di capitali dalle banche. Va ricordato che le attività finanziarie nazionali restano sospese fino a tutta la giornata odierna e dunque, tenendo conto della normale interruzione per il fine settimana, non riprenderanno prima di lunedì. L'Uruguay è ormai al suo quarto anno consecutivo di recessione. Su 3,2 milioni di abitanti, almeno il 25 per cento vive in condizioni di povertà mentre la disoccupazione si è attestata ormai al 16 per cento.

CILE - Violenti incidenti, con saccheggi di negozi, sono avvenuti oggi a Santiago del Cile durante una manifestazione di 5mila studenti delle scuole medie che chiedevano un congelamento fino al 2005 del prezzo del biglietto dei trasporti pubblici urbani. Durante i disordini gli studenti hanno lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con idranti e cariche. Le forze dell'ordine hanno arrestato una cinquantina di persone, mentre si segnalano ingenti danni a infrastrutture pubbliche, auto e vetrine di negozi. Attualmente il biglietto costa 100 pesos (14 centesimi di euro) e le autorità stanno progettando un suo aumento, fortemente contestato dalle organizzazioni studentesche.

DALL'ITALIA

Bologna - Durissima contestazione della folla presente nel piazzale della stazione di Bologna per ricordare le vittime della strage del 2 agosto 1980: violenti fischi sono iniziati attorno alle 10,25, quando, forse a causa di un iniziale equivoco, non e' stato rispettato il tradizionale momento di silenzio in ricordo delle vittime. Il minuto di silenzio e' stato coperto dagli applausi per il discorso del presidente dell'associazione vittime Paolo Bolognesi ma subito dopo sono iniziati i fischi e le contestazioni durante la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Presidente della Camera Pierferdinando Casini. Bolognesi e' stato costretto a chiedere un minuto di silenzio attorno alle 10,45 che e' stato in parte osservato, ma quando la manifestazione pareva conclusa ha preso la parola il ministro Rocco Buttiglione. In quel momento dalla piazza si sono levati solo urla e fischi, le grida di "buffone, vergogna". La contestazione e' terminata solo alla fine del discorso di Buttiglione. Anche per il sindaco Guazzaloca che ha parlato subito dopo Bolognesi non sono mancate le contestazioni. Fischi si sono levati durante tutto il suo intervento. In piazza, secondo i dati forniti dalla Questura, erano presenti circa settemila persone.

LAMPEDUSA - Quel centro e' un lager. Questo è stato il commento di alcuni deputati al termine dell' ispezione svolta ieri al centro di accoglienza per migranti di Lampedusa. I deputati hanno annunciato la presentazione di un esposto in Procura e di un' interpellanza urgente alla Camera dei Deputati. Ma riguardo alle condizioni del centro siciliano ascoltiamo Federicca Sassi del Social Forum milanese presente anche lei all'ispezione.

CASTELLAMMARE - A Castellammare di Stabia la Digos ha sequestrato cinque manifesti di protesta contro il governo, affissi da ignoti sulla serranda dell'ex sezione elettorale di Forza Italia. Le frasi sono scritte a mano con vernice rossa sul retro di alcuni manifesti dei No global. Sui manifesti c'erano le scritte: "Un altro mondo è possibile". "Giustizia, sconti: solo per ricchi e potenti". "Diritti, esaurito: terminate le scorte durante il periodo luglio 2001 a Genova e mai più ordinati causa deterioramento". "Costituzione, affarone: come nuova (50 anni), mai usata in cambio di 6 reti Tv e un po' di falsi in bilancio".

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Gr Flash di venerdi 2 agosto - ore 17.00

MESSICO - Resa del governo messicano sulla spinosa questione della costruzione di un nuovo aeroporto internazionale a San Salvador Atenco, a venti chilometri dalla capitale. Le autorità federali, in una conferenza stampa tenuta ieri sera, hanno annunciato la cancellazione del progetto di espropriazione dei terreni dei contadini 'prendendo atto della posizione negativa espressa in merito dalle comunità locali'. 'Il governo vuole governare con e per la società, non solamente per la società' ha detto il segretario del ministero delle comunicazioni e dei trasporti Pedro Cerisola, che ha poi precisato come il presidente Vicente Fox abbia dato 'precise istruzioni per trovare altre soluzioni per la costruzione di un nuovo terminale aeroportuario nel centro del Paese'. E quindi l'aeroporto si farà comunque ma da un'altra parte. Grande è stata la soddisfazione espressa dal leader del movimento di protesta dei contadini, David Pajaro, che durante un incontro con le comunità ha però precisato di aspettare di vedere 'per iscritto' la deroga al progetto iniziale. Pajaro ha anche rinnovato la richiesta di una 'libertà piena e incondizionata' per i contadini processati per gli incidenti occorsi durante la manifestazione di protesta dello scorso 11 luglio. La vicenda ha avuto inizio il 22 ottobre del 2001, quando il governo annunciò una legge che prevedeva l'esproprio di circa 5mila ettari presso l'antico lago di Texcoco (presso la capitale). Il decreto colpiva 13 villaggi della zona, tra cui proprio Salvador Atenco, divenuto in seguito il vero e proprio 'fulcro strategico' della protesta. Il nuovo piano proposto in seguito dal governo di Fox non aveva trovato il L'ASSENSO degli agricoltori, che in occasione dell'ultimo incontro di mediazione, lo scorso 24 luglio, hanno più volte precisato come non si trattasse di una questione economica, ma del 'diritto a vivere nella propria terra'.

URUGUAY - Ore di altissima tensione vissute da ieri in Uruguay. Almeno 16 negozi sono stati saccheggiati e 20 persone sono finite agli arresti a Montevideo. Questo il bilancio fornito dal ministro dell'interno, Guillermo Stirling. Secondo quanto riferito dal ministro, la maggior parte dei disordini è avvenuta nella periferia della capitale per opera di 'gruppi organizzati'. Stirling ha puntualizzato che esiste la certezza che si sia trattato di azioni premeditate e pianificate', sebbene non sia ancora possibile stabilire con certezza quale gruppo si nasconda dietro tutto questo'. Le forze dell'ordine restano in stato d'allerta permanente. Già mercoledì aveva destato preoccupazione l'assalto sferrato da una cinquantina di persone ad un supermercato vicino alla sede del Congresso al grido di 'rubiamo perché abbiamo fame'. A seguito degli incidenti, il capo dello Stato Jorge Batlle ha indetto una riunione d'emergenza. All'ordine del giorno, la legge con cui si pensa di rafforzare il sistema bancario e finanziario e le misure per frenare la fuga di capitali dalle banche. Va ricordato che le attività finanziarie nazionali restano sospese fino a tutta la giornata odierna e dunque, tenendo conto della normale interruzione per il fine settimana, non riprenderanno prima di lunedì. L'Uruguay è ormai al suo quarto anno consecutivo di recessione. Su 3,2 milioni di abitanti, almeno il 25 per cento vive in condizioni di povertà mentre la disoccupazione si è attestata ormai al 16 per cento.

CILE - Violenti incidenti, con saccheggi di negozi, sono avvenuti oggi a Santiago del Cile durante una manifestazione di 5mila studenti delle scuole medie che chiedevano un congelamento fino al 2005 del prezzo del biglietto dei trasporti pubblici urbani.

Durante i disordini gli studenti hanno lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con idranti e cariche. Le forze dell'ordine hanno arrestato una cinquantina di persone, mentre si segnalano ingenti danni a infrastrutture pubbliche, auto e vetrine di negozi.

Attualmente il biglietto costa 100 pesos (14 centesimi di euro) e le autorità stanno progettando un suo aumento, vivacemente contestato dalle organizzazioni studentesche.

ITALIA Continuano le audizioni della Commissione Ambiente della Provincia di Cosenza incaricata di prendere in esame il Piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti, in particolare per quanto riguarda la proposta di localizzazione degli impianti del sistema integrato “Calabria – Nord”. Dopo la delegazione del Comune di Castrovillari (dove è previsto un maxi-impianto da 132.500 tonnellate di rifiuti all’anno), altri analoghi e duri giudizi negativi sul Piano, sul dimensionamento e sulla collocazione degli impianti ). Il comprensorio, il più importante del Centro-Sud, ha nella produzione agro-alimentare, il 50% della quale destinata all’esportazione, il suo punto di forza economico ed occupazionale. Una iniziativa quale quella di far confluire nella zona i rifiuti dalla gran parte della provincia di Cosenza, determinerebbe un danno di immagine irreparabile con gravissime ricadute sull’occupazione del settore trainante l’economia del comprensorio. L’avvio dell’attività della Centrale del Latte, prevista per fine anno, è stato indicato come ulteriore, importante elemento contrario all’insediamento dell’impianto di selezione dei rifiuti. Gli Ambientalisti, da parte loro hanno criticato duramente il Piano regionale sia nell’impostazione generale che per le ricadute nelle singole realtà locali. Gli ambiti territoriali spropositatamente ampi (come gli stessi estensori del Piano hanno più volte riconosciuto), l’assoluta mancanza di coinvolgimento delle popolazioni e degli Enti locali nel processo decisionale, in nome di un malinteso modo di intendere il concetto di Commissariamento – che non vuol dire arbitrio incontrollato -, nonché la “passione” per i megaimpianti, così lontani dalle necessità di una terra come la Calabria, caratterizzata da piccoli Comuni dispersi in una realtà geografica dalla viabilità assai spesso problematica e non certo da agglomerati urbani numericamente imponenti, sono stati tra le argomentazioni più ricorrenti. Unanime la richiesta, da parte degli ambientalisti, della fine del Commissariamento, già inspiegabilmente prorogato ad onta dei disastrosi risultati fin qui conseguiti. Tra le motivazioni, oltre a quelle già ricordate, il fallimento di obiettivi fondamentali e prioritari come la raccolta differenziata, inchiodata a percentuali irrisorie (attorno, forse, al 4 – 5 %, invece del 35 % previsto dalla legge Ronchi), la mancata riduzione dei rifiuti, la grave ed evidente ignoranza della realtà calabrese, dall’economia, alla orografia, alla viabilità.


Aggiornamento ore 10.20

Palestina

Oltre un centinaio di carri armati israeliani hanno fatto irruzione durante la notte a Nablus, penetrando fin nel centro urbano mentre truppe di fanteria si sparpagliavano per i vicoli della citta' vecchia alla ricerca di presunti terroristi. In quella che oggi viene definita come operazione contro le infrastrutture di Hamas è stata occupata la casbah (citta' vecchia) gia' semidistrutta lo scorso aprile durante l'operazione 'Muraglia di difesa'. Testimoni oculari hanno riferito che sono divampati intensi combattimenti, accompagnati dall'eco di continue raffiche di mitragliatrice sparate dai tank. Durante l'aggressione dell'esercito israeliano sono morti almeno tre palestinesi. Secondo un alto ufficiale dell'esercito israeliano , in base alle informazioni raccolte dai servizi di sicurezza,il potente ordigno utilizzato mercoledi' per l'attentato all'Universita' Ebraica di Gerusalemme sarebbe stato confezionato proprio in un laboratorio sotterraneo a Nablus. Incursione di carri armati e bulldozer israeliani anche a Rafah, nel sud della striscia di Gaza dove si registra un'altra vittima palestinese : un uomo, identificato come Ahmed al-Turyi, e' stato ucciso da una cannonata sparata da un carro armato israeliano mentre camminava per strada , nel settore sud dell'enclave. Nella stessa occasione e' stato ferito un ragazzo di 14 anni. I soldati ebraici hanno quindi demolito tre case da cui sarebbero partiti colpi di arma da fuoco rivolti contro di loro. Piu' a nord e' stata localizzata e fatta brillare dagli artificieri una carica esplosiva da circa 120 chilogrammi di dinamite; fonti militari hanno spiegato che si ritiene servisse per sbarrare la strada ai loro blindati nel caso di una nuova offensiva. Ieri sera nella Striscia di Gaza una bimba palestinese di 9 anni era caduta sotto i colpi esplosi da soldati ebraici di guardia a un insediamento, i quali hanno poi sostenuto di aver soltanto risposto al fuoco; nella stessa circostanze e' stato ferito un uomo di 65 anni.

Leggittimo sospetto

Dopo una maratona parlamentare durata quattro giorni, la maggioranza è riuscita ad approvare ieri alle 21.15 il disegno di legge sul legittimo processo. Il 'sì' al provvedimento è arrivato al termine di una giornata convulsa, in cui l'Ulivo ha fatto di tutto per bloccare l'approvazione della legge. Il centrodestra ha sconfitto l'ostruzionismo dell'opposizione, usando le possibilità offerte dal regolamento: il testo della legge Cirami è stato sostituito da un maxi-emendamento, che non ha modificato la sostanza delle cose, ma ha avuto l'effetto di far decadere in un colpo solo tutti gli emendamenti dell' Ulivo. L'opposizione, che non ha partecipato alle votazioni in aula, e ha manifestato in tutti i modi il suo dissenso - alcuni senatori si sono messi una benda intorno agli occhi "per non vedere questo orrore" - grida allo scandalo, parla di colpo di mano e annuncia che la battaglia non si fermerà. Fuori da Palazzo Madama, per l'intero pomeriggio hanno stazionato i 'girotondini', per protestare contro la decisione della maggioranza. Con la nuova legge - a questo punto non più ddl Cirami, ma ddl Carrara, dal nome dell' autore del maxiemendamento, che peraltro è un ex sostenitore di Di Pietro passato poi al centrodestra -, sarà possibile chiedere il trasferimento in un'altra città dei processi, avanzando il 'legittimo sospetto' sulla mancanza di imparzialità dei giudici. La decisione, prevede il disegno di legge, dovrà essere presa dalla Cassazione; e nel frattempo, il processo sarà di fatto congelato, perché non sarà permesso arrivare alla sentenza. Nel maxiemendamento si prevede anche la possibilità di presentare più di una volta la richiesta di trasferimento per legittimo sospetto: i termini per la prescrizione del reato vengono sospesi fino alla decisione della Cassazione. Secondo l'opposizione parlamentare si tratta di una "legge-fotografia" fatta apposta per togliere dai guai giudiziari Silvio Berlusconi e Cesare Previti, imputati a Milano nel processo Imi-Sir.

Aggiornamento ore 13.00

Palestina

Ancora una vittima dopo l'attacco di questa notte una donna palestinese di 85 anni, colpita all'alba di oggi da tiri israeliani nel sud della Striscia di Gaza e' morta nella tarda mattinata a causa delle ferite riportate, ha detto il figlio alla France presse.

Bologna

Durissima contestazione della folla presente nel piazzale della stazione di Bologna per ricordare le vittime della strage del 2 agosto 1980: violenti fischi sono iniziati attorno alle 10,25, quando, forse a causa di un iniziale equivoco, non e' stato rispettato il tradizionale momento di silenzio in ricordo delle vittime. Il minuto di silenzio e' stato coperto dagli applausi per il discorso del presidente dell'associazione vittime Paolo Bolognesi ma subito dopo sono iniziati i fischi e le contestazioni durante la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Presidente della Camera Pierferdinando Casini. Bolognesi e' stato costretto a chiedere un minuto di silenzio attorno alle 10,45 che e' stato in parte osservato, ma quando la manifestazione pareva conclusa ha preso la parola il ministro Rocco Buttiglione. In quel momento dalla piazza si sono levati solo urla e fischi, le grida di "buffone, vergogna". La contestazione e' terminata solo alla fine del discorso di Buttiglione. Anche per il sindaco Guazzaloca che ha parlato subito dopo Bolognesi non sono mancate le contestazioni. Fischi si sono levati durante tutto il suo intervento. In piazza, secondo i dati forniti dalla Questura, erano presenti circa settemila persone.

DDL Omnibus

Il governo ha deciso di porre la fiducia sul decreto legge "Omnibus", cosi' come e' stato licenziato dalla Camera: senza apportare modifiche, il provvedimento diventera' quindi legge. Lo ha spiegato il ministro dei Rapporti con il parlamento Carlo Giovanardi, facendo osservare nell'aula di Palazzo Madama che al decreto legge dovrebbero essere votati 200 emendamenti. Il voto dell'aula di Palazzo Madama è previsto per il primo pomeriggio.

SANITA' - Il tribunale per i diritti del malato e' preoccupato per le conseguenze sui cittadini delle misure sulla farmaceutica in via di approvazione definitiva dal Senato. Secondo Stefano Inglese, segretario nazionale del Tdm, le ricadute di questo decreto saranno pesanti e gli italiani saranno costretti a pagarsi di tasca propria farmaci che oggi ottengono gratuitamente. Le garanzie che il Governo ha offerto sino ad oggi - prosegue Inglese - sostenendo che non cambiera' nulla e che i cittadini disporranno di farmaci gratuiti di pari efficacia si basano sul convincimento che le case produttrici accetteranno di autoridurre i prezzi. Ma cosa accadra' in caso contrario? I cittadini che potranno permetterselo continueranno a curasi pagando di tasca propria, gli altri dovranno accontentarsi di cio' che il Servizio sanitario nazionale mettera' a loro disposizione. E quale idea si faranno di queste nuove misure gli italiani che vivono in regioni come la Puglia o il Lazio e la Campania, che hanno gia' visto restringere considerevolmente la disponibilita' di farmaci gratuiti da parte del Ssn? La verita' e' che - dice il segretario del Tdm - il sistema sanitario del nostro paese sta assumendo sempre piu' la fisionomia di un sistema a due velocita', una per chi puo' spendere e una per chi deve accontentarsi. Dopo un anno di provvedimenti non abbiamo piu' un prontuario unico ma ventuno prontuari regionali diversi, e i cittadini, anche a pochi chilometri di distanza, sono trattati in maniera diseguale. Cancellate le multiprescrizioni per i malati cronici, ricorda il Tdm, e' stata reintrodotta una classe di farmaci a pagamento con ticket sino al 50% del costo del farmaco, si sono imposti qua e la' balzelli di ogni genere, si e' messa la CUF sotto tutela del Ministero del tesoro.

gror020802 (last edited 2008-06-26 09:53:37 by anonymous)