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Da Paula: ci lavoro dalle 14.50. Sarebbero oltremodo graditi suggerimenti!!! Un beso di buon anno a tutt@.


Gr di venerdi 3 gennaio - ore 19.30

SOMMARIO

Dal Mondo

Australia - Continua a salire il numero di richiedenti asilo e migranti sans papier, trasferiti in carceri di massima sicurezza o in celle di polizia a seguito delle proteste in centri di detenzione.

CONTRO LA GUERRA - Piccola ma significativa manifestazione oggi nell'Emirato del Barhein contro l'intervento statunitense in Iraq

PALESTINA - Oggi è stata fermata all'aeroporto di BEN Gurion una attivista italiana che dovrebbe essere stata ormai rispedita in Italia. Su questo da Rafah ascolteremo Stefano, recatosi in Palestina con altri del Forum sociale e che invece sta partecipando ad una azione di interposizione civile. Intanto la bozza della Costituzione palestinese e' stata ultimata e verra' presentata al Consiglio centrale palestinese il 9 gennaio.

IRAQ - Nuovi attacchi angloamericani contro installazioni militari irachene.

ISRAELE - Nuova richiesta di un'ingente prestito finanziario da parte di Tel Aviv all'amministrazione Bush per sostenere la lotta contro l'intifada palestinese ed un eventuale intervento nel Golfo.

TURCHIA - Passi in avanti da parte del governo di Ankara in materia di diritti umani in vista di un possibile ingresso nell'UNione Europea.

WTO - Riprenderanno questo mese le consultazioni per giungere ad un accordo sull'accesso ai medicinali da parte dei Paesi poveri senza capacita' di produzione.

BRASILE - LULA RIMANDA L'ACQUISTO DI AEREI DA GUERRA PER UTILIZZARE IL DENARO IN PROGETTI SOCIALI

INQUINAMENTO - Arriva anche in Francia il disastro ecologico provocato dalla petroliera Prestige

Dall'Italia

CRISI FIAT - Mentre si moltiplicano le voci su un possibile piano Colannino i metalmeccanici della CGIL tornano a proporre con forza l'idea di uno sciopero generale.

CREMA - Manifestazione antifascista domani nella città lombarda

PALERMO - Catturato uno dei 5 minori scappati dal carcere minorile Malaspina.

DAL MONDO

AUSTRALIA - Mano pesante del governo australiano dopo gli incidenti nei campi di detenzione per immigrati clandestini, mentre montano le critiche contro la politica sull'immigrazione del premier conservatore John Howard. E' salito ad almeno 40 il numero di richiedenti asilo e immigrati illegali accusati dei disordini e di aver appiccato gli incendi dolosi scoppiati la scorsa settimana in cinque centri di detenzione. E nonostante le proteste dei gruppi per i diritti umani, che denunciano abusi e maltrattamenti, alcuni degli arrestati sono stati spediti in carceri di massima sicurezza, altri si trovano in celle nelle centrali di polizia. Finora sono stati imputati formalmente quattro detenuti del centro di detenzione di Perth per aggressione e resistenza all'arresto. Il governo ha minacciato di imprigionare e poi espellere i responsabili dei danni causati dai disordini, valutati in 4,7 milioni di euro. Ieri il dipartimento immigrazione ha annunciato che verranno estese le perquisizioni personali, in cerca di armi, accendini o fiammiferi, mentre viene rafforzata la sicurezza nei diversi centri di detenzione, situati in buona parte nell'entroterra desertico del Paese. Le organizzazioni umanitarie impegnate a favore dei diritti dei profughi hanno descritto i disordini come proteste disperate contro le condizioni punitive in cui sono detenuti i richiedenti asilo. Secondo il gruppo Project SafeCom, la polizia e gli agenti di sicurezza in diversi centri hanno usato gas lacrimogeno e manganelli contro i detenuti, che sono stati ammanettati e lasciati a lungo senza acqua mentre venivano perquisite le stanze. Il ministro della giustizia, Daryl Williams, ha detto oggi che il governo ha agito secondo i poteri accordati dalle leggi sull'immigrazione e che i detenuti sono stati trasferiti per la protezione del personale dei centri e degli altri detenuti. Williams ha accusato i gruppi umanitari di incoraggiare i disordini, condonando attivamente o tacitamente le azioni di detenuti che hanno commesso violenze e distruzione, dichiarando di comprendere tali gesti come causati dalla disperazione.

NO WAR - Alcune centinaia di persone hanno manifestato oggi in Bahrein contro un'eventuale campagna militare in Iraq. Una manifestazione limitata, ma significativa per il piccolo e ricco emirato. Nella capitale Manama i dimostranti, in prevalenza emigrati arabi e asiatici, hanno scandito slogan contro l'America e Israele e contro la presenza di basi statunitensi nel Paese. Gia' lo scorso aprile, con l'acuirsi dell'irritazione per l'appoggio statunitense alla politica israeliana nei territori palestinesi, vi fu un tentativo di azione contro l'ambasciata nordamericana. E oggi il ministero dell'Interno ha offerto ricompense in danaro a quanti sapranno dare informazioni su coloro che il primo dell'anno provocarono disordini nei quartieri di Manama frequentati dai ricchi kuwaitiani e sauditi. Intanto decine di migliaia di persone hanno partecipato a manifestazioni anti-Usa che si sono svolte in diverse citta' pachistane per protestare contro un possibile attacco all'Iraq e contro la continuazione dei bombardamenti americani lungo la zona di confine con l'Afghanistan. Le manifestazioni sono state convocate da una coalizione di sei partiti religiosi che hanno ottenuto risultati significativi alle elezioni di ottobre. Le maggiori mobilitazioni si sono avute nelle citta' piu' vicine al confine con l'Afghanistan, come Peshawar dove migliaia di persone hanno sfilato scandendo slogan contro l'America e gridando lunga vita a Saddam Hussein. I dimostranti hanno anche protestato contro la presenza massiccia di agenti della Fbi nel paese. Anche ad Islambad si sono avute manifestazioni, con i dimostranti che issavano cartelli contro il terrorismo americano e per fermare l'olocausto contro i musulmani. Un leader dell'alleanza, Maulana Samiul Haq, ha detto che se gli Stati Uniti attaccheranno l'Iraq allora sara' guerra aperta: nessuno americano sara' piu' al sicuro.

PALESTINA - Oggi è stata fermata all'aeroporto di BEN Gurion una attivista italiana che dovrebbe essere stata ormai rispedita in Italia. La donna era già stata in Italia con il Medical Relief. Su questo da Rafah ascoltiamo Stefano, recatosi in Palestina con altri del Forum sociale e che invece sta partecipando ad una azione di interposizione civile contro le demolizioni delle case di paelstinesi che stanno continuando.

Intanto la bozza della Costituzione palestinese e' stata ultimata e verra' presentata al Consiglio centrale palestinese il 9 gennaio. Mentre continuano le demolizioni delle abitazioni di militanti palestinesi, si continua a lavorare alla futura costituzione palestinese. La bozza della Costituzione e' stata ultimata e verra' presentata al Consiglio centrale palestinese (Ccp, 120 membri) convocato per il 9 gennaio a Ramallah (Cisgiordania). Lo ha anticipato oggi il ministro palestinese per la cooperazione Nabil Shaath. Il ministro ha spiegato che il Ccp e' chiamato ad approvare o ad emendare il documento preparato da giuristi palestinesi, con la collaborazione di colleghi europei ed egiziani. Shaath ha aggiunto che il presidente palestinese Yasser Arafat sta incontrando l'opposizione di quei membri del Ccp che non risiedono nei Territori e che chiedono di esaminare il documento in anticipo sulla seduta del 9 gennaio

IRAQ - Nuovi attacchi angloamericani contro installazioni militari irachene. Aerei hanno colpito con missili alcuni centri radar nel sud del paese. Lo afferma il comando centrale statunitense di Tampa, in Florida. La base bombardata è quella di Al Kut, ad oltre 160 km a sud est di Baghdad. L’azione è stata causata dal fuoco aperto dalla contraerea irachena contro aerei Usa ed inglesi che sorvolavano la zona. Secondo i governi statunitense e di Londra lo spazio aereo in quell’area è da considerarsi sotto il loro controllo, anche se le Nazioni Unite non hanno mai accettato o autorizzato questo tipo di iniziative eseguite dagli aerei angloamericani. Le zone di non sorvolo sono a sud ed a nord dell’Iraq e furono istituite per ‘proteggere’ i curdi e gli sciiti, da sempre in contrasto col governo di Saddam Hussein. Gli iracheni, dal canto loro, rivendicano la sovranità sul loro territorio nazionale e considerano le missioni dei jet statunitensi e della Gran Bretagna come azioni ostili. Mentre non vi è ancora una stima dei danni non ci si può nascondere che questi bombardamenti, ormai all’ordine del giorno, non fanno che surriscaldare un clima già molto teso. In una conversazione coi giornalisti, ieri, il presidente Geroge W. Bush ha detto che la soluzione del contenzioso politico con Baghdad è nelle mani degli iracheni, i quali debbono rinunciare alle ‘armi di distruzione di massa’. Ad oggi gli ispettori dell’Onu incaricati di cercare tali armi, secondo le indiscrezioni filtrate, non avrebbero alcuna prova dell’esistenza di questo tipo di armamento.

ISRAELE - Il governo israeliano chiedera' agli Stati Uniti 4 miliardi di dollari a fondo perduto per fare fronte alle spese sostenute nel settore della difesa, sia nei due anni della nuova Intifada sia in previsione di una guerra nel Golfo Persico. La nuova richiesta di contributi si va a sommare ai 3 miliardi di dollari che Israele riceve ogni anno dagli Usa, fin dal 1979, per spese militari e civili. Ma non finisce qui: lo stato ebraico cerchera' di strappare fideiussioni bancarie per 8 miliardi di dollari. A presentare il progetto di finanziamento all'amministrazione Bush saranno domani, a Washington, dirigenti dell'ufficio del premier Ariel Sharon e dei ministeri di Finanze e Difesa.

TURCHIA - Il parlamento turco ha approvato una serie di nuove riforme nell'ambito dei diritti umani, considerate un passo verso la possibile adesione all'Unione Europea. Il pacchetto legislativo, approvato nella tarda serata di ieri, comprende misure a tutela dei diritti delle persone in stato d'arresto, facilita il processo e l'arresto dei poliziotti accusati di tortura, riduce le restrizioni nei confronti dei media e delle organizzazioni non governative, e rende piu' difficile la messa al bando dei partiti politici da parte dei tribunali. Il ministro della Giustizia Cemil Cicek, citato dall'agenzia Anadolou, ha voluto sottolineare che le riforme, anche se aiuteranno la Turchia ad entrare nella Ue, sono soprattutto intese a beneficio dei cittadini turchi. Altre riforme sarebbero in cantiere mentre la realizzazione di quelle gia' approvate dovrebbe essere rapida, sempre secondo il ministro turco. Al summit europeo di Copenaghen del mese scorso e' stato stabilito che i progressi delle riforme in Turchia verranno nuovamente esaminati nel dicembre 2004 per decidere se Ankara e' pronta ai negoziati per l'adesione alla Ue.

WTO - Riprenderanno questo mese le consultazioni per giungere ad un accordo sull'accesso ai medicinali da parte dei Paesi poveri senza capacita' di produzione. I 144 Paesi membri della Wto non hanno infatti trovato , nel corso dell'ultima riunione che risale al 20 dicembre, per favorire l'accesso ai medicinali ai Paesi poveri che non hanno capacita' di produzione farmaceutica a causa dell'opposizione degli Stati Uniti. In particolare, nei giorni scorsi il ministro belga delegato agli Affari Esteri, Annemie Neyts, si e' lamentato che i negoziati in sede Wto (World Trade Organization) per l'accesso dei Paesi poveri ai farmaci non hanno avuto un esito positivo e ha fatto appello a quei Paesi che si sono opposti ad un accordo di compromesso affinche' diano prova di flessibilita'. Dopo l'intervento della Francia che, a meta' dicembre, aveva denunciato l'abbandono del tavolo dei negoziati da parte dei rappresentanti americani, ora il ministro belga si e' augurato che nel prossimo futuro la situazione si possa sbloccare anche perche', salvo qualche rara eccezione, esisteva gia' un consenso di massima sulla maggior parte delle questioni ancora sul tappeto. In particolare, il rappresentante belga ha ricordato la dimensione umanitaria di questi negoziati e ha sottolineato che un fallimento in sede Wto potrebbe avere conseguenze negative sugli altri negoziati in corso.

BRASILE - LULA RIMANDA L'ACQUISTO DI AEREI DA GUERRA PER UTILIZZARE IL DENARO IN PROGETTI SOCIALI Il Governo di Luiz Inazio Lula da Silva ha deciso di rimandare al 2004 un appalto per l'acquisto di 12 caccia per l'Aviazione Militare brasiliana, per il valore di circa 760 milioni di dollari e di utilizzare questo denaro in progetti sociali, secondo quanto annunciato dal nuovo ministro della Difesa, José Viegas.

Questa decisione rappresenta la prima misura concreta ed incisiva di Lula, che ha assunto lo scorso 1 gennaio la pesidenza del Governo con la promessa che tutti i Brasiliani avranno "colazione, pranzo e cena".

Il ministro ha dato l'annuncio nel corso della cerimonia di insediamento del generale Francisco Roberto Albuquerque alla carica di nuovo comandante in capo dell'Esercito

INQUINAMENTO - Tutta la costa della regione costiera francese delle Lande, sotto Bordeaux, è stata investita da bollicine di nafta. "Le bollicine sono arrivate dappertutto, sono state trovate stamattina nel corso di ricognizioni a piedi", ha fatto sapere la prefettura della regione delle Lande. Sull'origine delle bollicine non c'è per ora certezza ma sono simili a quelle trovate già nei giorni scorsi, e che provengono dal relitto della petroliera 'Prestige'. Il primo ministro Jean-Pierre Raffarin ha in programma una riunione d'emergenza per questa sera per fare il punto sulla situazione. Nel pomeriggio, Raffarin ispezionerà le coste atlantiche. Un paio di giorni fa sono apparsi dei residui oleosi anche sulle spiagge del dipartimento Charente-Maritime, nella Francia occidentale, ma a quanto pare non si tratterebbe del combustile fuoriuscito dalla 'Prestige', ma degli scarichi lasciati dalle petroliere dopo la ripulitura delle cisterne.

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DALL'ITALIA

CRISI FIAT - I metalmeccanici della Cgil tornano a proporre con forza l'idea di uno sciopero generale. Se ne occuperà il direttivo del sindacato di categoria, la Fiom, il cui segretario generale Gianni Rinaldini ritiene necessaria una risposta forte "di fronte al precipitare della crisi industriale nel nostro paese, di cui la vicenda Fiat è soltanto una esemplificazione". "La proposta - ha chiarito il sindacalista - è per uno sciopero unitario, ma se non ci fossero le condizioni, a quel punto, la proposta sarà della Cgil". Rinaldini inoltre ha ribadito il no ad un "Olivetti bis" per risolvere la crisi della Fiat. "Se qualcuno pensa che possa ripetersi quanto accaduto per il settore informatico - ha detto Rinaldini - se prevale una logica puramente finanziaria, questo non va bene; se, invece, si tratta di un'altra cosa...". Intanto la Fiat continua ad insistere, di fronte al moltiplicarsi delle voci e delle notizie su un "piano Colaninno" per l'azienda automobilistica. Il Lingotto è tornato oggi a precisare "di non aver mai ricevuto alcuna proposta". Una nota dell'azienda torinese ribadisce inoltre che "l'unico piano industriale e finanziario valido è quello approvato dal consiglio di amministrazione della società, avallato dall'azionista di riferimento e dalle banche finanziatrici e, per quanto riguarda la ristrutturazione dell'auto, concordato con il governo". Il Cgil Rinaldini non è voluto entrare nel merito dell'operazione Colaninno perché, ha osservato, "non ne sappiano nulla, l'ipotesi l'abbiamo appresa dai giornali e sulla Fiat nei prossimi cinque mesi, fino cioè all'uscita di Fresco, ne sentiremo uno al giorno. L'unica cosa che sappiamo, invece, è a quanti lavoratori arriva la cassa integrazione".

CREMA - SABATO 4 GENNAIO, LA SEDICENTE ORGANIZZAZIONE CREMETE (LEGATA ALLE ORGANIZZAZIONI DELLA DESTRA ISTITUZIONALE E NON) SARÀ PRESENTE IN P.ZA DUOMO A CREMA PER UN BANCHETTO-RACCOLTA FIRME. IL FINE È QUELLO DI INTITOLARE UNA VIA CITTADINA AL FASCISTA SERGIO RAMELLI. GIÀ IL 30 NOVEMBRE SUDDETTA ORGANIZZAZIONE CERCÒ VISIBILITÀ (E PROVOCAZIONE), PROPONENDO IN UN SALA COMUNALE, LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO ”SERGIO RAMELLI UNA STORIA CHE FA ANCORA PAURA.” GLI ANTIFASCISTI CREMASCHI GIÀ IN QUELLA DATA DIEDERO PROVA DI COMPATTEZZA E DETERMINAZIONE USANDO UNA PRATICA MILITANTE ASSAI RADICATA NEL TERRITORIO, RIUSCENDO A cambiare il segno della manifestazione

PAELRMO - E' finita questa mattina la breve fuga di uno dei cinque minori migranti evasi la vigilia di Capodanno dal carcere minorile Malaspina di Palermo, segando le sbarre della finestra di un dormitorio. Gli agenti della polizia hanno bloccato il tunisino di 16 anni in un vicolo di Mazara del Vallo. Dopo un breve inseguimento, lo hanno portato nuovamente al carcere minorile palermitano. Sono, invece, ancora ricercati gli altri quattro minor stranieri spariti la notte di San Silvestro.

Gr Flash di venerdi 3 gennaio 2003 - ore 17.00

Dal mondo

NO WAR - Alcune centinaia di persone hanno manifestato oggi in Bahrein contro un'eventuale campagna militare in Iraq. Una manifestazione limitata, ma significativa per il piccolo e ricco emirato. Nella capitale Manama i dimostranti, in prevalenza emigrati arabi e asiatici, hanno scandito slogan contro l'America e Israele e contro la presenza di basi statunitensi nel Paese. Gia' lo scorso aprile, con l'acuirsi dell'irritazione per l'appoggio statunitense alla politica israeliana nei territori palestinesi, vi fu un tentativo di azione contro l'ambasciata nordamericana. E oggi il ministero dell'Interno ha offerto ricompense in danaro a quanti sapranno dare informazioni su coloro che il primo dell'anno provocarono disordini nei quartieri di Manama frequentati dai ricchi kuwaitiani e sauditi.

PALESTINA - Mentre continuano le demolizioni delle abitazioni di militanti palestinesi, si continua a lavorare alla futura costituzione palestinese. La bozza della Costituzione e' stata ultimata e verra' presentata al Consiglio centrale palestinese (Ccp, 120 membri) convocato per il 9 gennaio a Ramallah (Cisgiordania). Lo ha anticipato oggi il ministro palestinese per la cooperazione Nabil Shaath. Il ministro ha spiegato che il Ccp e' chiamato ad approvare o ad emendare il documento preparato da giuristi palestinesi, con la collaborazione di colleghi europei ed egiziani. Shaath ha aggiunto che il presidente palestinese Yasser Arafat sta incontrando l'opposizione di quei membri del Ccp che non risiedono nei Territori e che chiedono di esaminare il documento in anticipo sulla seduta del 9 gennaio.

Sarebbe attualmente trattenuta in una cella, in attesa dell'arrivo del console italiano, un'attivista italiana arrivata nella notte a Ben Gurion. Non appena mostrato il passaporto e visto che era stata in passato a Gaza le è stata intimata l'espulsione. Alla richiesta di spiegazioni le è stato risposto che per motivi di sicurezza non c'era alcun bisogno di dare motivazioni alla sua espulsione. A questo punto E. si è seduta per terra e ha rifiutato di lasciare il posto senza prima aver visto il console italiano. E' stata trascinata di peso verso un furgone e chiusa poi in una cella, dove si trova tuttora insieme ad una donna russa. Secondo le ultime notizie, comparse sempre su Indy media Italia, le sue condizioni psicofisiche sarebbero buone. Dovrebbe essere imbarcata su un volo per l'Italia alle 17 circa (16.00 ora italiana). In merito e' intervenuto il Consolato italiano a Gerusalemme.

ISRAELE - Il governo israeliano chiedera' agli Stati Uniti 4 miliardi di dollari a fondo perduto per fare fronte alle spese sostenute nel settore della difesa, sia nei due anni della nuova Intifada sia in previsione di una guerra nel Golfo Persico. La nuova richiesta di contributi si va a sommare ai 3 miliardi di dollari che Israele riceve ogni anno dagli Usa, fin dal 1979, per spese militari e civili. Ma non finisce qui: lo stato ebraico cerchera' di strappare fideiussioni bancarie per 8 miliardi di dollari. A presentare il progetto di finanziamento all'amministrazione Bush saranno domani, a Washington, dirigenti dell'ufficio del premier Ariel Sharon e dei ministeri di Finanze e Difesa.

TURCHIA - Il parlamento turco ha approvato una serie di nuove riforme nell'ambito dei diritti umani, considerate un passo verso la possibile adesione all'Unione Europea. Il pacchetto legislativo, approvato nella tarda serata di ieri, comprende misure a tutela dei diritti delle persone in stato d'arresto, facilita il processo e l'arresto dei poliziotti accusati di tortura, riduce le restrizioni nei confronti dei media e delle organizzazioni non governative, e rende piu' difficile la messa al bando dei partiti politici da parte dei tribunali. Il ministro della Giustizia Cemil Cicek, citato dall'agenzia Anadolou, ha voluto sottolineare che le riforme, anche se aiuteranno la Turchia ad entrare nella Ue, sono soprattutto intese a beneficio dei cittadini turchi. Altre riforme sarebbero in cantiere mentre la realizzazione di quelle gia' approvate dovrebbe essere rapida, sempre secondo il ministro turco. Al summit europeo di Copenaghen del mese scorso e' stato stabilito che i progressi delle riforme in Turchia verranno nuovamente esaminati nel dicembre 2004 per decidere se Ankara e' pronta ai negoziati per l'adesione alla Ue.

Dall'Italia

Il tribunale del riesame di Roma, presieduto da Ernesto Mineo, ha dichiarato l'inefficacia della misura cautelare eseguita nei confronti di Michele Pegna, arrestato con l'accusa di associazione eversiva e banda armata per la sua presunta partecipazione alle BR. I giudici si sono pronunciati per l'inefficacia per una questione tecnica, ovvero per la mancata trasmissione degli atti, così come avevano sollecitato i difensori dell'indagato, Mario D'Alessandro e Maria Russo. Mi fa piacere che sia tornata in liberta' una persona innocente, ma avrei preferito una pronuncia nel merito-, ha commentato l'avvocato D'Alessandro.Il legale ha ricordato, inoltre, che Pegna -andra' adesso nella casa di lavoro di Sulmona in virtu' del provvedimento del magistrato di sorveglianza di Bari che ha aggravato la misura della liberta' vigilata trasformandola in casa di lavoro per un anno.

FIAT - I metalmeccanici della Cgil tornano a proporre con forza l'idea di uno sciopero generale. Se ne occuperà il direttivo del sindacato di categoria, la Fiom, il cui segretario generale Gianni Rinaldini ritiene necessaria una risposta forte "di fronte al precipitare della crisi industriale nel nostro paese, di cui la vicenda Fiat è soltanto una esemplificazione". "La proposta - ha chiarito il sindacalista - è per uno sciopero unitario, ma se non ci fossero le condizioni, a quel punto, la proposta sarà della Cgil". Rinaldini inoltre ha ribadito il no ad un "Olivetti bis" per risolvere la crisi della Fiat. "Se qualcuno pensa che possa ripetersi quanto accaduto per il settore informatico - ha detto Rinaldini - se prevale una logica puramente finanziaria, questo non va bene; se, invece, si tratta di un'altra cosa...". Intanto la Fiat continua ad insistere, di fronte al moltiplicarsi delle voci e delle notizie su un "piano Colaninno" per l'azienda automobilistica. Il Lingotto è tornato oggi a precisare "di non aver mai ricevuto alcuna proposta". Una nota dell'azienda torinese ribadisce inoltre che "l'unico piano industriale e finanziario valido è quello approvato dal consiglio di amministrazione della società, avallato dall'azionista di riferimento e dalle banche finanziatrici e, per quanto riguarda la ristrutturazione dell'auto, concordato con il governo". Riguardo all'operato di Colaninno già in Telecom ascoltiamo un commento dei COBAS telecom.

Mentre andiamo ad ascoltare ora un commento di Stacchini della Cgil di Mirafiori sempre in merito a Colaninno.

PAELRMO - E' finita questa mattina la breve fuga di uno dei cinque minori migranti evasi la vigilia di Capodanno dal carcere minorile Malaspina di Palermo, segando le sbarre della finestra di un dormitorio. Gli agenti della polizia hanno bloccato il tunisino di 16 anni in un vicolo di Mazara del Vallo. Dopo un breve inseguimento, lo hanno portato nuovamente al carcere minorile palermitano. Sono, invece, ancora ricercati gli altri quattro minor stranieri spariti la notte di San Silvestro. (Ter/Zn/Adnkronos)

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gror 13.00

PALESTINA

La bozza della Costituzione palestinese e' stata ultimata e verra' presentata al Consiglio centrale palestinese (Ccp, 120 membri) convocato per il 9 gennaio a Ramallah (Cisgiordania). Lo ha anticipato oggi il ministro palestinese per la cooperazione Nabil Shaath. Il ministro ha spiegato che il Ccp e' chiamato ad approvare o ad emendare il documento preparato da giuristi palestinesi, con la collaborazione di colleghi europei ed egiziani. Shaath ha aggiunto che il presidente palestinese Yasser Arafat sta incontrando l'opposizione di quei membri del Ccp che non risiedono nei Territori e che chiedono di esaminare il documento in anticipo sulla seduta del 9 gennaio. Il Ccp e' un organo intermedio tra il Consiglio nazionale palestinese (Cnp, parlamento in esilio) e il Comitato esecutivo, ossia il governo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp). Diversi dei suoi membri risiedono all'estero e pertanto dovranno essere autorizzati da Israele a entrare nei Territori palestinesi.

IRAQ

Nuovi attacchi angloamericani contro installazioni militari irachene. Aerei hanno colpito con missili alcuni centri radar nel sud del paese. Lo afferma il comando centrale statunitense di Tampa, in Florida. La base bombardata è quella di Al Kut, ad oltre 160 km a sud est di Baghdad. L’azione è stata causata dal fuoco aperto dalla contraerea irachena contro aerei Usa ed inglesi che sorvolavano la zona. Secondo i governi statunitense e di Londra lo spazio aereo in quell’area è da considerarsi sotto il loro controllo, anche se le Nazioni Unite non hanno mai accettato o autorizzato questo tipo di iniziative eseguite dagli aerei angloamericani. Le zone di non sorvolo sono a sud ed a nord dell’Iraq e furono istituite per ‘proteggere’ i curdi e gli sciiti, da sempre in contrasto col governo di Saddam Hussein. Gli iracheni, dal canto loro, rivendicano la sovranità sul loro territorio nazionale e considerano le missioni dei jet statunitensi e della Gran Bretagna come azioni ostili. Mentre non vi è ancora una stima dei danni non ci si può nascondere che questi bombardamenti, ormai all’ordine del giorno, non fanno che surriscaldare un clima già molto teso. In una conversazione coi giornalisti, ieri, il presidente Geroge W. Bush ha detto che la soluzione del contenzioso politico con Baghdad è nelle mani degli iracheni, i quali debbono rinunciare alle ‘armi di distruzione di massa’. Ad oggi gli ispettori dell’Onu incaricati di cercare tali armi, secondo le indiscrezioni filtrate, non avrebbero alcuna prova dell’esistenza di questo tipo di armamento.

I diplomatici britannici in servizio all'estero sono stati richiamati a Londra il 6 e 7 gennaio prossimi per un incontro senza precedenti, dedicato ad una eventuale guerra contro l'Iraq e alla preoccupazione espressa a Capondanno dal premier Tony Blair contro i pericoli che minacciano la Gran Bretagna. La conferenza della prossima settimana riunira' oltre 200 ambasciatori ed alti funzionari. L'obbiettivo del Foreign Office e' delineare le strategie per diventare piu' efficace, cercando di anticipare le crisi anziche' reagire agli eventi. Alla conferenza interverranno Geoff Hoon, ministro della Difesa, e Clare Short, ministro dello Sviluppo Internazionale. Ancora una giornata di lavoro intenso per gli ispettori dell'Onu incaricati di verificare l'eventuale esistenza di armi di distruzione di massa in Iraq. Partite di buonora, due squadre di esperti hanno visitato due siti sospetti nei pressi di Baghdad: la compagnia Al-Rashid, specializzata nella fabbricazione di missili, una quindicina di chilometri a nord della capitale, e l'industria chimica Al-Bassel, a est della citta'. Un'altra squadra multidisciplinare e' diretta verso la citta' di Ramadi, e una di biologi verso la citta' meridionale di Bassora, la seconda del Paese, 550 chilometri a sud-est di Baghdad. Fra pochi giorni le squadre della Commissione Onu di controllo, verifica e ispezione (Unmovic), alle dipendenze di Hans Blix, e quelle dell'Agenzia per l'energia atomica (Aiea) dirette da Mohamed El Baradei, saranno in grado di compiere anche ricognizioni o spostamenti via aerea con elicotteri. Da quando lo scorso 27 novembre, in base a quanto previsto dalla risoluzione 1.441 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, hanno iniziato l'attivita' sul terreno, gli ispettori hanno lavorato tutti i giorni, compresi Natale e Capodanno. Martedi' scorso il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha sottolineato come agli ispettori finora sia stato lasciato libero accesso a tutti i siti che hanno voluto visitare.

MOSCA

E' ormai quasi un mese che la morsa del freddo non abbandona la Russia. Nelle ultime settimane la colonnina di mercurio ha più volte superato, verso il basso, la soglia dei venti gradi centigradi. A Mosca 223 senza-tetto hanno già perso la vita per assideramento.

Quello dei clochard moscoviti, ormai, sta diventando un vero e proprio allarme. Sono molti infatti coloro che si addormentano per strada e non si risvegliano più. Solo nella giornata di ieri ne sono morti cinque, tutti per "ipotermia". Tre sono stati raccolti per strada senza vita, due sono morti in ospedale. Fra le vittime però, non ci sono solo senzatetto. Soprattutto in questi giorni di festa, infatti, alzare troppo il gomito e addormentarsi per strada, può diventare letale.

PEGNA

Il tribunale del riesame di Roma, presieduto da Ernesto Mineo, ha dichiarato l'inefficacia della misura cautelare eseguita il 17 dicembre scorso nei confronti di Michele Pegna, arrestato con l'accusa di associazione eversiva e banda armata per la sua presunta partecipazione alle BR. I giudici si sono pronunciati per l'inefficacia per una questione tecnica, ovvero per la mancata trasmissione degli atti, così come avevano sollecitato i difensori dell'indagato, Mario D'Alessandro e Maria Russo. Mi fa piacere che sia tornata in liberta' una persona innocente, ma avrei preferito una pronuncia nel merito-, ha commentato l'avvocato D'Alessandro. Il penalista ha spiegato che la perdita dell'efficacia dell'ordinanza di custodio cautelare, firmata il 22 ottobre dal Gip Maria Teresa Covatta, e' dipesa dal fatto che -non sono stati trasmessi tutti gli atti posti a fondamento del provvedimento, ma soltanto quelli compiuti successivamente all'emissione della stessa ordinanza-. Il legale ha ricordato, inoltre, che Pegna -andra' adesso nella casa di lavoro di Sulmona in virtu' del provvedimento del magistrato di sorveglianza di Bari che ha aggravato la misura della liberta' vigilata trasformandola in casa di lavoro per un anno-

Ore 9.30

Palestina

Dopo le incursioni nella Striscia di Gaza durate per tutta la giornata di ieri, nel corso della notte l'esercito israeliano ha demolito l'abitazione del capo della Jihad Islamica nella citta' cisgiordana di Hebron, accusato di reclutare manovalanza per gli attentati e finanziare le cellule terroristiche. Ieri a tarda notte, centinaia di prigionieri del campo di detenzione di Ofer, a ovest di Ramallah,dove sono detenuti 700 palestinesi, hanno inscenato manifestazioni di protesta, represse con gas lacrimogeni e bombe da stordimento dalle guardie israeliane; I detenuti giovedi' mattina avevano annunciato l'inizio di uno sciopero della fame in segno di protesta per i maltrattamenti subiti. L'intervento dei soldati israeliani ha messo fine alla rivolta durata diverse ore .Una quarantina di palestinesi sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni usati dai soldati. La rivolta e' scoppiata la scorsa notte, quando i prigionieri hanno cominciato a lanciare oggetti contro i guardiani, tentato di scavalcare le palizzate e dato fuoco alle tende. Secondo Khalida Jarrar, del gruppo palestinese per i diritti umani al-Damer, i prigionieri avevano iniziato ieri mattina uno sciopero della fame affermando che venivano picchiati dalle guardie dal campo quando venivano portati davanti al tribunale militare. Lo riferisce il sito online del quotidiano Ha'aretz.

Sono ormai oltre mille i palestinesi arrestati dalle autorita' militari israeliane. Lo afferma oggi il gruppo umanitario Betselem, che rileva che dodici mesi fa erano solo 36 i palestinesi sottoposti ai cosiddetti arresti amministrativi, prolungati cioe' di volta in volta su richiesta di ufficiali dell'esercito e non convalidati da un giudice. Ad Ofer i detenuti 'amministrativi' sono, secondo Betselem 111, su un totale di circa 700 internati. Altri 881 si trovano nel carcere di Ketziot, nel deserto del Neghev. In una intervista alla radio militare, la parlamentare comunista israeliana Tamar Gojansky ha oggi criticato le condizioni di reclusione nel campo di Ofer dove, a quanto le risulta, minorenni sono internati assieme con maggiorenni. Gli internati, ha aggiunto Gojansky, sono custoditi sotto tende che non proteggono dalle intemperie. Molti di loro, ha rilevato, non dispongono dell'abbigliamento necessario per ripararsi dal freddo intenso e denunciano sistematiche umiliazioni di cui sono oggetto - affermano - da parte del personale di guardia.

Con un investimento complessivo pari a 9,2 milioni di euro, ben otto progetti congiunti hanno ricevuto il via libera nello scorso fine settimana nell'ambito del nuovo programma di cooperazione italo-israeliana per la ricerca e lo sviluppo industriale, scientifico e tecnologico. Ben 16 societa' italiane ed israeliane hanno presentato le loro offerte per progetti in joint venture relativi alla ricerca e allo sviluppo, sulla base del bando di gara pubblicato in novembre. Secondo quanto riferito dal numero uno del programma, Eli Opper, il Comitato congiunto ha deciso che ogni governo conceda un supporto diretto alle societa' del suo Paese ed ha anche stabilito differenti livelli di finanziamento. Per i progetti piu' piccoli le risorse non potranno superare i 500.000 euro, mentre per quelli piu' grandi il finanziamento potra' essere superiore. E per quest'anno si raddoppia. Il direttore generale del Centro industriale israeliano preposto alle attivita' di ricerca e di sviluppo (Matimop), Yair Amitai, ha annunciato come all'inizio di quest'anno sara' pubblicato un nuovo bando di gara e che l'approvazione dei progetti e' prevista entro il prossimo giugno.

Iraq

Nella notte, caccia alleati anglo-americani hanno bombardato centri di comunicazione della difesa anti-aerea irachena, nella zona di interdizione al volo nel sud del Paese, a circa 160km a sud-est di Baghdad. Lo ha annunciato il Comando centrale delle forze armate statunitensi, che ha sede a Tampa, in Florida. L'episodio e' l'ultimo di una serie, che, a questo punto, fanno pensare a una strategia coordinata di demoliziopne della contraerea irachena. Intanto prosegue il lavoro degli ispettori dell'Onu in Iraq dove, tra due settimane dovrebbe arrivare anche il capo, Hans Blix, per incontrare il rais, Saddam Hussein, che poi tornera' a New York dove riferira' dinanzi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul lavoro fin qui compiuto. E la macchina da guerra non si ferma: il quotidiano 'inglese 'Daily Telegraph' ha annunciato l'invio di una nave ospedale britannica, con 120 medici a bordo, verso il Golfo.

Australia

E' salito ad almeno 40 il numero di richiedenti asilo e immigrati illegali, fra cui un cittadino britannico, trasferiti in carceri di massima sicurezza o in celle di polizia a seguito delle proteste in cinque centri di detenzione in Australia la settimana scorsa. Ma mentre il governo conservatore di John Howard ha minacciato di imprigionare ed espellere tutti i responsabili dei danni causati , le organizzazioni umanitarie impegnate a favore dei diritti dei profughi denunciano abusi da parte della polizia e descrivono i disordini come proteste disperate contro le condizioni punitive in cui sono detenuti i richiedenti asilo. Secondo il gruppo Project SafeCom, la polizia e gli agenti di sicurezza in diversi centri hanno usato gas lacrimogeno e manganelli contro i detenuti, che sono stati ammanettati e lasciati a lungo senza acqua mentre venivano perquisite le stanze.

WTO

Riprenderanno questo mese le consultazioni per giungere ad un accordo sull'accesso ai medicinali da parte dei Paesi poveri senza capacita' di produzione. I 144 Paesi membri della Wto non hanno infatti trovato , nel corso dell'ultima riunione che risale al 20 dicembre, per favorire l'accesso ai medicinali ai Paesi poveri che non hanno capacita' di produzione farmaceutica a causa dell'opposizione degli Stati Uniti. In particolare, nei giorni scorsi il ministro belga delegato agli Affari Esteri, Annemie Neyts, si e' lamentato che i negoziati in sede Wto (World Trade Organization) per l'accesso dei Paesi poveri ai farmaci non hanno avuto un esito positivo e ha fatto appello a quei Paesi che si sono opposti ad un accordo di compromesso affinche' diano prova di flessibilita'. Dopo l'intervento della Francia che, a meta' dicembre, aveva denunciato l'abbandono del tavolo dei negoziati da parte dei rappresentanti americani, ora il ministro belga si e' augurato che nel prossimo futuro la situazione si possa sbloccare anche perche', salvo qualche rara eccezione, esisteva gia' un consenso di massima sulla maggior parte delle questioni ancora sul tappeto. In particolare, il rappresentante belga ha ricordato la dimensione umanitaria di questi negoziati e ha sottolineato che un fallimento in sede Wto potrebbe avere conseguenze negative sugli altri negoziati in corso.

FIAT

La famiglia Agnelli e le banche creditrici della Fiat "sono aperte ad ulteriori discussioni con Roberto Colaninno sul suo piano di salvataggio da 4 miliardi di euro". Il Financial Times non ha dubbi: l'ex-numero uno di Telecom Italia ha già esposto il piano alla famiglia e alle banche, che hanno chiesto ulteriori dettagli sul progetto. Che potrebbe portare in Fiat anche il boss della Formula 1, Bernie Ecclestone.Il piano prevede che Colaninno prenda il controllo di Fiat e ceda la maggior parte delle attività non-auto. Per il Ft la disponibilità degli Agnelli e delle banche ad ascoltare la proposta di Colaninno, "che gode di sostegno politico", aumenta le possibilità della sopravvivenza della Fiat come casa automobilistica indipendente.Quanto alle banche, "si è ancora all'inizio, ma sono abbastanza ben disposte verso Colaninno" da approfondire i contatti, indica un'altra fonte vicina agli istituti. Restano ancora incerte, per contro, le intenzioni di General Motors: per il Giornale, i nuovi assett in Fiat, con Colaninno amministratore delegato e azionista di rilievo al fianco della famiglia Agnelli e delle banche, prevedono un accordo con il gigante americano e un aumento di capitale da 2,5 miliardi per rilanciare l'Auto. Il piano Colaninno, già illustrato a Grande Stevens, uomo di fiducia della famiglia Agnelli e vicepresidente Fiat, e al governatore di Bankitalia Antonio Fazio, verrà perfezionato nelle sue articolazioni inn una serie di incontri nei prossimi giorni. A GM si proporrebbe l'annullamento dell'opzione put che obbliga il colosso americano ad acquisire nel 2004 il restante 80% di Fiat Auto, con una sorta di rescissione negoziata da 1,5 miliardi di euro. Denaro che alleggerirebbe la posizione debitoria di Fiat, nella quale ad operazione conclusa, con il nuovo assetto societario, si inietterebbero più o meno 8 miliardi 'freschi'. Determinante, nei prossimi giorni, la posizione delle banche creditrici, poste di fronte ad un nuovo piano che prevede per loro un ruolo diverso nel futuro di Fiat.

Carcere

Circa 150 persone si sono ritrovate al presidio indetto da varie realtà genovesi e non, sotto il carcere di Marassi per esprimere ancora una volta la propria solidarietà nei confronti dei detenuti ed essere vicini agli arrestati per le vicende relative al G8, Ricordiamo tuttora detenuti anche a Marassi. Già nel pomeriggio una delegazione si era recata al carcere femminile di Pontedecimo per salutare tutte le detenute e Marina, l'altra arrestata il giorno 4 e ancora trattenuta in carcere a Genova. Come per tutti gli altri presidi la partecipazione dei detenuti all'iniziativa è stata particolarmente sentita. Con loro, assieme a parenti ed amici di alcuni detenuti, abbiamo ascoltato musica, sparato botti, lanciato slogan e dialogato per il possibile per qualche ora. Anche i vigili del fuoco in servizio in quella zona si sono fermati a brindare. Verso la fine il presidio ha deciso di salutare anche i detenuti delle celle che sono collocate dall'altra parte del carcere. A questo punto (nel frattempo erano arrivati due mezzi della polizia mentre fino a quel momento erano presenti solo agenti in borghese) la polizia ha iniziato ad insultare e provocare scatenando una reazione con due conseguenti cariche con pestaggi particolarmente violenti, alcune persone sono state ferite, una in modo abbastanza grave. In seguito qualcuno è stato identificato e due ragazze, che volevano ripartire con il loro furgone, sono state bloccate dalla Digos che si è accanita all'interno del mezzo.

gror030103 (last edited 2008-06-26 09:55:31 by anonymous)