Differences between revisions 2 and 10 (spanning 8 versions)
Revision 2 as of 2003-01-13 08:28:07
Size: 2680
Editor: anonymous
Comment:
Revision 10 as of 2003-01-13 16:26:06
Size: 22644
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 1: Line 1:
= GR ORE 19.00 =

'''Proposta sommario'''


'''ESTERI'''

'''IRAQ''' (testo da riscrivere con quanto già asbbiamo)

'''Corea''' (da tradurre)

'''Palestina''' (da riscrivere e cercare altre notizie)

'''Turchia''' ( da scrivere)

'''Londra''' (audio) (testo che già abbiamo)


'''ITALIA'''

'''Carceri''' (audio) (da riscrivere e cercare altro)

'''Fiat''' (audio) (da riscrivere e aggiornare)

'''Genova''' (audio) (da scrivere e cercare, non abbiamo nulla già fatto)



= GR ORE 17.00 =

'''ESTERI'''

'''Iraq'''

Continuano le impressioni altalemnati sull’ipotesi di una Guerra in iraq: se oggi schreder si è dettio ancora una volta convinto che la guierra si sta allontanando, blair dal canto suo getta ancora benzina sul fuoco, e sostiene oggi, nella sua conferenza stampa mensile,

Le document remis par l'Irak en décembre sur son arsenal est "insuffisant et probablement faux", a affirmé lundi le Premier ministre britannique Tony Blair lors de sa conférence de presse mensuelle.Jeudi, le porte-parole de Downing Street avait déjà déclaré que Londres savait "très clairement que la déclaration de Saddam Hussein (sur l'état de l'armement irakien, NDLR) est fausse", en se référant à des propos du chef des inspecteurs en désarmement des Nations unies, Hans Blix.M. Blair qui, comme les Etats-Unis, accuse l'Irak de détenir ou de développer des armes de destruction massive, a toutefois réaffirmé qu'il estimait nécessaire de suivre la voie fixée par les Nations unies."Nous devons maintenir l'autorité de l'Onu", a affirmé M. Blair, qui s'est toutefois dit persuadé que les Nations unies prendraient une deuxième résolution pour désarmer l'Irak en cas de violation des résolutions du Conseil de sécurité."Saddam devrait suivre la voie pacifique et désarmer. S'il ne le fait pas, il sera désarmé par la force", a-t-il dit.L'Irak de Saddam Hussein "constitue une réelle menace pour les intérêts nationaux britanniques", a réaffirmé M. Blair.
Blair si è anche detto dispiosto ad agire a fianco degli stati unitier senza mandato onu, se questo sarà necessario


'''Corea'''

Les Etats-Unis ne doivent pas utiliser l'AIEA contre Pyongyang (ambassadeur)
L'ambassadeur de Corée du Nord à Moscou, Pak Ui Chun, a jugé lundi que les Etats-Unis devaient s'engager à ne pas utiliser l'Agence internationale pour l'énergie atomique (AIEA) contre Pyongyang, a rapporté l'agence Interfax.Il a aussi évoqué la possibilité pour les Etats-Unis de mener des vérifications prouvant que la Corée du nord ne produisait pas d'armes nucléaires.L'AIEA "doit cesser de se comporter en créature de l'Amérique et les Etats-Unis doivent renoncer à leurs tentatives d'utiliser l'AIEA comme instrument pour porter des coups à la Corée du Nord", a déclaré l'ambassadeur."C'est l'une des principales raisons pour laquelle la Corée a abandonné le TNP (Traité de non-prolifération nucléaire)", a-t-il ajouté, en soulignant qu'une réintégration du TNP n'était pas exclue. "Cette question doit se décider en fonction de la situation", a-t-il dit.L'AIEA et les Etats-Unis ont dénoncé la décision annoncée vendredi dernier par Pyongyang de se retirer avec effet immédiat du TNP.Des sanctions contre la Corée du Nord à la suite de cette décision équivaudraient à "une déclaration de guerre", a rappelé l'ambassadeur nord-coréen. "On peut comprendre ce terme au sens propre", a-t-il souligné."Si les Etats-Unis renoncent à leur politique hostile et à leurs menaces nucléaires contre la Corée du nord, alors nous n'excluons pas la possibilité de prouver, par le biais de vérifications séparées entre les Etats-Unis et la Corée du nord, que nous ne produisons pas d'armes nucléaires", a déclaré M. Pak.A ce sujet l'ambassadeur nord-coréen a accusé le secrétaire d'Etat adjoint américain pour l'Extrême orient et le Pacifique, James Kelly, d'être responsable de la montée de la tension entre Pyongyang et Washington."C'est Kelly qui est responsable de la montée des tensions autour de la Corée du nord, puisque c'est lui qui a lancé l'hypothèse d'un développement en secret d'un programme nucléaire par Pyongyang".Washington avait annoncé en octobre que la Corée du Nord avait reconnu, à l'occasion d'une visite de M. Kelly à Pyongyang, qu'elle développait un programme nucléaire militaire.


'''Palestina'''

L’atteggiamento sospetto è un reato punibile con la pena di morte. E’ questo l’orientamento dell’esercito israeliano, che così ha ucciso oggi due adoloscenti palestinesi, colpevoli di essersi trooppo avvicinati ad un bus di coloni che transitaava lungo la striscia di gaza. E un altro bambino palestinerse è morto oggi, dopo una lunga agonia, in oaspedale. Era stato gravemente ferito in dicembre dall’esercito, che aveva invaso il suo villaggioo nellla striscia di gaza.



'''Argentina'''

Il governo argentino, da mesi impegnato in un complesso negoziato con il Fondo monetario internazionale (Fmi) riguardante la riprogrammazione del suo debito estero, si accingerebbe a versare questa settimana 2.500 milioni di dollari agli organismi internazionali per facilitare un accordo globale. Il portavoce presidenziale Luis Verdi ha assicurato oggi che l'Argentina paghera' le scadenze imminenti, ma a condizione che il Fmi annunci la firma di un accordo. Secondo fonti affidabili, Duhalde avrebbe accettato il principio di far ricorso alle riserve della banca centrale per onorare 726 milioni di dollari dovuti alla Banca mondiale, 700 milioni in scadenza domani della Banca interamericana di sviluppo (Bid) e 1.056 milioni da rimborsare al Fmi venerdi'. Attualmente le riserve argentine ammontano a 10.652 milioni di dollari


'''ITALIA'''

'''Fiat'''

Una scelta di ‘coerenza’. Cosi' la Fiom motiva la decisione di non firmare oggi al ministero del Lavoro l'accordo sulla mobilita' corta per 101 lavoratori del gruppo Fiat, sottoscritto, invece, da Fim, Uilm e Sismic. Conferma, quindi, la decisione di uno sciopero di otto ore a difesa dei lavoratori Fiat che verra' fatto entro la fine di gennaio. "Firmare oggi avrebbe significato - ha spiegato il coordinatore nazionale Fiom del settore auto, Lello Raffo - accettare la logica di ridimensionamento di Fiat Auto. Confermiamo, quindi, lo sciopero di otto ore che si terra' entro la fine di gennaio e la data verra' decisa a livello provinciale". E per il 21 gennaio è stato deciso lo scipopero di tutto il settore dell’industria.



= G.R. 13,00 =



'''Apertura anno giudiziario'''


Parte all'attacco, il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Francesco Favara, nella relazione con cui apre ufficialmente l'anno giudiziario alla presenza delle massime cariche dello Stato. Dando voce ai timori della magistratura di fronte all'annunciata 'stagione di grandi riforme nell'organizzazione dello Stato che dovrebbe coinvolgere anche l'ordinamento giudiziario'.'Solo se non sarà intaccata l'indipendenza dei magistrati - sostiene Favara - la crisi del rapporto tra politica e amministrazione della giustizia, che sembra caratterizzare i nostri giorni, potrà allora, nella condivisione dei valori e dei principi sopra ricordati, avviarsi finalmente a soluzione, ristabilendo la normalità nei rapporti istituzionali'. Con questa 'convinzione e con questi auspici' il Procuratore generale della Suprema Corte chiederà al primo presidente, Nicola Marvulli, di voler 'dichiarare aperto l'Anno giudiziario 2003'.


'''Carcere'''


Sono riprese stamane le proteste nelle carceri italiane per sollecitare la discussione e approvazione da parte del Parlamento delle proposte di legge di indulto e sospensione della pena (chiamato impropriamente “indultino”)
Aderiscono allo sciopero della fame, attuato da oggi in oltre cinquantina di case di pena di tutta Italia. Si hanno notizie dalla Sicilia, dove i reclusi dell'Ucciardone e Pagliarelli, del Malaspina di Caltanissetta, e del carcere di San Cataldo hanno iniziato la protesta. Ma anche a Bari a Roma, a Milano, Genova, Torino e in molti altre carceri delle 2principali città italiane.
A Cosenza, il Social forum, Rifondazione comunista e i Verdi hanno annunciato per questo pomeriggio un sit in sotto il carcere di Cosenza in adesione allo sciopero della fame dei detenuti che chiedono la pronuncia del Parlamento sull' indulto. Intendono protestare anche contro la annunciata chiusura della casa circondariale cosentina, dovuta a lavori di straordinaria manutenzione. In un documento, chiedono di mantenere aperta un' ala dell' edificio per evitare disagi 2ai detenuti cosentini e alle loro famiglie e di indirizzare gli altri detenuti verso case circondariali dei territori di provenienza.
2Daniele Capezzone, segretario dei radicali, Sergio D'Elia, segretario di nessuno tocchi Caino e Rita Bernardini, presidente dei radicali, alla mezzanotte di oggi riprendono lo sciopero dalle fame per chiedere la data certa del voto finale sui provvedimenti in materia di indulto, sospensione della pena, liberazione anticipata e condizionale.
In senso contrario si esprime Giovanna Chelli, vicepresidente dell'associazione delle vittime di via dei Georgofili, boccia le proposte di indulto da domani all'esame del Parlamento. ''I familiari delle vittime della strage di Firenze del 27 maggio '93 ancora una volta devono constatare come attraverso forme di clemenza si cerchi di andare sempre incontro alle aspettative dei colpevoli.

Anche sulla sponda istituzionale la situazione delle carceri "appare sempre piu' grave". A denunciarlo e' sempre il Procuratore Generale di Cassazione Francesco Favara che individua nel sovraffollamento l'emergenza piu' grave. L'amministrazione - sottolinea Favara - ha valutato in 41602 la recettivita' complessiva di tutti gli istituti in condizioni di rispetto del regolamento e delle finalita' rieducative, indicando una piu' elevata soglia di capienza di necessita' (circa 60mila) legata alla contingenza del momento: ebbene "il numero di detenuti al 30 giugno 2002 era di 56.271 unita' (dei quali il 39,3% in custodia cautelare), con un incremento di circa 900 unita' rispetto al 30 giugno 2001. Si e' vicini, quindi, alla cosiddetta capienza di necessita'".



'''LONDRA'''


Diciannove attivisti di Greenpeace hanno occupato la centrale nucleare Sizewell B di Suffolk, nell'est della Gran Bretagna. I militanti sono riusciti ad eludere la sicurezza e ad entrare nella centrale questa mattina alle 6:00. Secondo l'organizzazione ambientalista, l'intrusione mira a dimostrare l'insufficienza delle misure di sicurezza delle centrali nucleari britanniche, oltre che la loro vulnerabilita' ad attacchi terroristici. Dieci attivisti sono riusciti ad entrare nell'edificio in cui si trova la postazione di comando della centrale. Alle 8:20 il servizio di sicurezza li ha cacciati. Gli altri nove militanti, invece, si sono arrampicati sul tetto vicino alla cupola che copre il reattore nucleare, dove si trovano ancora.



'''Unione Europea'''


In occasione della presentazione del programma del semestre greco di presidenza dell'Unione Europea, domani a Bruxelles con il premier greco Costas Simitis, Amnesty International ha diffuso un documento intitolato 'Affermare i diritti umani in Europa e nel mondo: memorandum di Amnesty International alla presidenza greca',che contiene dettagliata serie di raccomandazioni. Tra queste: affrontare le piu' gravi crisi mondiali dei diritti umani dando una piu' alta priorita' agli obblighi in materia di diritti umani, garantire la protezione dei diritti umani nella lotta al 'terrorismo' e all'immigrazione illegale', stabilire adeguati meccanismi per chiamare l'Ue a rispondere dell'osservanza dei diritti umani al proprio interno.'Ci auguriamo che il semestre di presidenza della Grecia possa costituire un buon viatico in vista dell'analogo impegno che spettera' all'Italia nella seconda meta' del 2003 - ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty International - Di fronte alle numerose crisi dei diritti umani in atto, l'Ue e' chiamata ad intraprendere azioni coerenti ed efficaci, al proprio interno come nelle relazioni esterne, per garantire il rispetto dei diritti umani'



'''Processo Milosevic'''



Nuova sospensione del processo all'Aja dovuta alle cattive condizioni di salute dell'ex presidente jugoslavo, chiamato a rispondere di genocidio e crimini contro l'umanità. Milosevic nelle prossime ore sarà visitato dai medici, che poi riferiranno alla corte del Tribunale penale per l'ex Jugoslavia sul suo stato di salute. Il processo, iniziato il 12 febbraio 2002, ha già subito diverse interruzioni per malattia di Milosevic.Nel novembre scorso i giudici del Tpi avevano ordinato anche un esame psichiatrico di Milosevic, per determinare "la pressione mentale" esercitata dal processo cui è sottoposto l'imputato all'Aja da febbraio. La Corte, dopo aver oggi annunciato l'assenza dell'ex presidente jugoslavo all'udienza, si è riunita a porte chiuse per discutere del testimone "K2", il nome di codice del kosovaro che giovedì scorso ha deposto sull'implicazione dei servizi del ministero dell'interno serbo nel conflitto in Kosovo nel 1999.


'''FIAT'''


Gnutti e Berlusconi, soci nella finanziaria Hopa, si sarebbero incontrati venerdì e potrebbero investire in Fiat circa 500 milioni di euro.
Secondo un banchiere citato da Financial Time, mentre il piano di Colaninno sarebbe "un piano manageriale che si appoggia a una discreta quantità di soldi", quello di Gnutti "sarebbe una proposta con molti soldi e una discreta quantità di politica". A sostenere l'ipotesi Gnutti, il fatto che l'advisor del finanziere è Jp Morgan, lo stesso della casa torinese in relazione all'opzione put con General Motors esercitabile a partire dal 2004.Se Gnutti avanzerà ufficialmente le sue proposte agli Agnelli, Roberto Colaninno, che entro la fine di questa settimana dovrebbe rendere note le linee del suo piano, troverebbe un pericoloso concorrente al suo tentativo di entrare in Fiat.A spingere Berlusconi verso il sostegno a Gnutti sarebbe, inoltre, la volontà del governo di dare "una soluzione italiana" alla crisi Fiat, anche se l'ipotesi formulata da FT sembra presentare un elevato rischio di conflittualità politica proprio per il coinvolgimento di Silvio Berlusconi.




Line 16: Line 135:
GUERRA IRAQ- Nonostante dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna continuano le partenze di militari per il Golfo Persico, le possibilità che si vada in tempi rapidi verso una guerra con Saddam Hussein sono sempre meno probabili. Ora - citano diverse fonti di stampa - a dire che "le probabilità a favore della guerra sono diminuite" sono anche, dopo i britannici, alti ufficiali statunitensi. Secondo gli ufficiali statunitensi ora bisogna dare più tempo agli ispettori delle Nazioni Unite. Era di ieri, però, l'annuncio dell'invio di altri 27 mila soldati americani nel Golfo Arabo, dopo i 35 mila mobilitati solo il giorno prima. Ed è salpata da Portsmouth, in Gran Bretagna, la portaerei Ark Royal, la prima di una flotta di quindici navi da guerra con almeno 3mila marines britannici a bordo. In una significativa dichiarazione rilasciata al Washington Post, un "alto funzionario Usa" si esprime per la prima volta con molta nettezza sulla possibilità di una svolta sulla questione irachena. "Le probabilità a favore della guerra sono diminuite. Noi non abbiamo un buon piano di guerra mentre gli ispettori hanno adesso un accesso senza precedenti in Iraq e solo da poco noi abbiamo iniziato a fornire loro nuovi elementi di intelligence. Ora dobbiamo dargli più tempo per vedere cosa riescono a fare. Non c'è ragione di fermare il processo delle ispezioni adesso, almeno finché non saremo in grado di agire diversamente".
ARABIA SAUDITA- Non c'è dubbio che tutte le ragioni conducano alla guerra ma personalmente credo che non ci sarà una guerra. Vedo le flotte armate, ma, se Dio vuole, non ci sarà una guerra". L'alleato chiave degli USA nel Golfo Persico, principe Abdullah d'Arabia si professa ottimista sull'evoluzione della questione irachena e rivela: il Regno Saudita ha una proposta di composizione politica della crisi, già proposta agli Stati arabi vicini.
Line 17: Line 138:
COSTA D’AVORIO - I due gruppi ribelli, attivi in Costa d’Avorio, che non avevano ancora siglato un ‘cessate il fuoco’ con il governo del presidente Laurent Gbagbo, lo faranno oggi a Lomé (Togo), grazie alla mediazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Cedeao, conosciuta anche con l’acronimo inglese di Ecowas). Si tratta del Movimento popolare ivoriano del Grande Ovest (Mpigo) e del Movimento per la giustizia e la pace (Mjp), ambedue attivi nel settore occidentale dell’ex colonia francese. I due gruppi inoltre parteciperanno ai colloqui di pace a Parigi, seguendo l'esempio del più consistente Movimento patriottico della Costa d’Avorio (Mpca) la prima e principale formazione a sottoscrivere una tregua con le autorità ivoriane. Una tregua, è bene ricordarlo, che è stata tuttavia più volta violata da entrambe le parti. A questo punto non resta che attendere i colloqui di pace previsti a mercoledì prossimo nella capitale francese con l’intento di porre fine a quasi 4 mesi di scontro politico-militare nel cosiddetto ‘Paese del cacao, ma ben più verosimilmente paese del petrolio.
Line 18: Line 140:
Il presidente del Malawi, Bakili Muluzi, ha dichiarato “lo stato di calamità nazionale” e si è rivolto alla comunità internazionale affinché intervenga in soccorso della popolazione civile colpita da violente alluvioni. Sono diverse migliaia gli sfollati dei sei distretti del Paese maggiormente colpiti dal maltempo ed al momento è impossibile avere un bilancio esatto delle vittime e dei danni in quanto alcune zone sono totalmente isolate. Fonti governative parlano di otto morti, ma si tratta quasi certamente di una cifra ancora provvisoria. Fonti missionarie rilevano che la calamità che si è abbattuta sul Malawi acuisce le sofferenze della gente, già provata da una grave carestia dovuta ad una prolungata siccità. Il presidente ha compiuto sabato un sopralluogo nelle zone maggiormente alluvionate e ha dichiarato di essere rimasto impressionato dalla gravità della situazione.

La giustizia italiana non puo' perseguire i trafficanti di armi stranieri che vivono nel nostro paese e che hanno fornito armi a paesi un guerra colpiti dall'embargo dell'Onu. Nel nostro codice, infatti, non esistono sanzioni per chi infrange le decisioni del Palazzo di vetro. Lo afferma la prima sezione penale della Corte di Cassazione nelle motivazioni con le quali lo scorso settembre ha disposto la scarcerazione di Leonid Minin, accusato di aver venduto ai militanti del Ruf della Sierra Leone centinaia di tonnellate di armi. ''E' opportuno precisare -spiega i supremi giudici- che non risultando emanate apposite norme operanti nell'ordinamento interno, con la previsione di sanzioni penali, per effetto di convenzioni internazionali, non si puo' procedere nei confronti del trafficante straniero''. Inoltre, aggiungono ancora gli alti magistrati, l'arresto e il processo ''non possono trovare base giustificativa neanche nel fatto che il traffico d'armi e' stato posto in essere in violazione dell'embargo stabilito da risoluzioni dell'Onu''. Tali risoluzioni, prosegue la Cassazione, ''impegnano gli Stati aderenti sul piano politico senza assumere valore vincolante, in mancanza di puntuali atti di produzione legislativa, all'interno dei singoli ordinamenti''. Per Minin era scattata la custodia cautelare il 22 dicembre del 2001 per ordine del gip di Monza. E la misura carceraria era stata confermata dal Tribunale di Milano lo scorso 14 marzo.
Line 30: Line 155:


GR ORE 19.00

Proposta sommario

ESTERI

IRAQ (testo da riscrivere con quanto già asbbiamo)

Corea (da tradurre)

Palestina (da riscrivere e cercare altre notizie)

Turchia ( da scrivere)

Londra (audio) (testo che già abbiamo)

ITALIA

Carceri (audio) (da riscrivere e cercare altro)

Fiat (audio) (da riscrivere e aggiornare)

Genova (audio) (da scrivere e cercare, non abbiamo nulla già fatto)

GR ORE 17.00

ESTERI

Iraq

Continuano le impressioni altalemnati sull’ipotesi di una Guerra in iraq: se oggi schreder si è dettio ancora una volta convinto che la guierra si sta allontanando, blair dal canto suo getta ancora benzina sul fuoco, e sostiene oggi, nella sua conferenza stampa mensile,

Le document remis par l'Irak en décembre sur son arsenal est "insuffisant et probablement faux", a affirmé lundi le Premier ministre britannique Tony Blair lors de sa conférence de presse mensuelle.Jeudi, le porte-parole de Downing Street avait déjà déclaré que Londres savait "très clairement que la déclaration de Saddam Hussein (sur l'état de l'armement irakien, NDLR) est fausse", en se référant à des propos du chef des inspecteurs en désarmement des Nations unies, Hans Blix.M. Blair qui, comme les Etats-Unis, accuse l'Irak de détenir ou de développer des armes de destruction massive, a toutefois réaffirmé qu'il estimait nécessaire de suivre la voie fixée par les Nations unies."Nous devons maintenir l'autorité de l'Onu", a affirmé M. Blair, qui s'est toutefois dit persuadé que les Nations unies prendraient une deuxième résolution pour désarmer l'Irak en cas de violation des résolutions du Conseil de sécurité."Saddam devrait suivre la voie pacifique et désarmer. S'il ne le fait pas, il sera désarmé par la force", a-t-il dit.L'Irak de Saddam Hussein "constitue une réelle menace pour les intérêts nationaux britanniques", a réaffirmé M. Blair. Blair si è anche detto dispiosto ad agire a fianco degli stati unitier senza mandato onu, se questo sarà necessario

Corea

Les Etats-Unis ne doivent pas utiliser l'AIEA contre Pyongyang (ambassadeur) L'ambassadeur de Corée du Nord à Moscou, Pak Ui Chun, a jugé lundi que les Etats-Unis devaient s'engager à ne pas utiliser l'Agence internationale pour l'énergie atomique (AIEA) contre Pyongyang, a rapporté l'agence Interfax.Il a aussi évoqué la possibilité pour les Etats-Unis de mener des vérifications prouvant que la Corée du nord ne produisait pas d'armes nucléaires.L'AIEA "doit cesser de se comporter en créature de l'Amérique et les Etats-Unis doivent renoncer à leurs tentatives d'utiliser l'AIEA comme instrument pour porter des coups à la Corée du Nord", a déclaré l'ambassadeur."C'est l'une des principales raisons pour laquelle la Corée a abandonné le TNP (Traité de non-prolifération nucléaire)", a-t-il ajouté, en soulignant qu'une réintégration du TNP n'était pas exclue. "Cette question doit se décider en fonction de la situation", a-t-il dit.L'AIEA et les Etats-Unis ont dénoncé la décision annoncée vendredi dernier par Pyongyang de se retirer avec effet immédiat du TNP.Des sanctions contre la Corée du Nord à la suite de cette décision équivaudraient à "une déclaration de guerre", a rappelé l'ambassadeur nord-coréen. "On peut comprendre ce terme au sens propre", a-t-il souligné."Si les Etats-Unis renoncent à leur politique hostile et à leurs menaces nucléaires contre la Corée du nord, alors nous n'excluons pas la possibilité de prouver, par le biais de vérifications séparées entre les Etats-Unis et la Corée du nord, que nous ne produisons pas d'armes nucléaires", a déclaré M. Pak.A ce sujet l'ambassadeur nord-coréen a accusé le secrétaire d'Etat adjoint américain pour l'Extrême orient et le Pacifique, James Kelly, d'être responsable de la montée de la tension entre Pyongyang et Washington."C'est Kelly qui est responsable de la montée des tensions autour de la Corée du nord, puisque c'est lui qui a lancé l'hypothèse d'un développement en secret d'un programme nucléaire par Pyongyang".Washington avait annoncé en octobre que la Corée du Nord avait reconnu, à l'occasion d'une visite de M. Kelly à Pyongyang, qu'elle développait un programme nucléaire militaire.

Palestina

L’atteggiamento sospetto è un reato punibile con la pena di morte. E’ questo l’orientamento dell’esercito israeliano, che così ha ucciso oggi due adoloscenti palestinesi, colpevoli di essersi trooppo avvicinati ad un bus di coloni che transitaava lungo la striscia di gaza. E un altro bambino palestinerse è morto oggi, dopo una lunga agonia, in oaspedale. Era stato gravemente ferito in dicembre dall’esercito, che aveva invaso il suo villaggioo nellla striscia di gaza.

Argentina

Il governo argentino, da mesi impegnato in un complesso negoziato con il Fondo monetario internazionale (Fmi) riguardante la riprogrammazione del suo debito estero, si accingerebbe a versare questa settimana 2.500 milioni di dollari agli organismi internazionali per facilitare un accordo globale. Il portavoce presidenziale Luis Verdi ha assicurato oggi che l'Argentina paghera' le scadenze imminenti, ma a condizione che il Fmi annunci la firma di un accordo. Secondo fonti affidabili, Duhalde avrebbe accettato il principio di far ricorso alle riserve della banca centrale per onorare 726 milioni di dollari dovuti alla Banca mondiale, 700 milioni in scadenza domani della Banca interamericana di sviluppo (Bid) e 1.056 milioni da rimborsare al Fmi venerdi'. Attualmente le riserve argentine ammontano a 10.652 milioni di dollari

ITALIA

Fiat

Una scelta di ‘coerenza’. Cosi' la Fiom motiva la decisione di non firmare oggi al ministero del Lavoro l'accordo sulla mobilita' corta per 101 lavoratori del gruppo Fiat, sottoscritto, invece, da Fim, Uilm e Sismic. Conferma, quindi, la decisione di uno sciopero di otto ore a difesa dei lavoratori Fiat che verra' fatto entro la fine di gennaio. "Firmare oggi avrebbe significato - ha spiegato il coordinatore nazionale Fiom del settore auto, Lello Raffo - accettare la logica di ridimensionamento di Fiat Auto. Confermiamo, quindi, lo sciopero di otto ore che si terra' entro la fine di gennaio e la data verra' decisa a livello provinciale". E per il 21 gennaio è stato deciso lo scipopero di tutto il settore dell’industria.

G.R. 13,00

Apertura anno giudiziario

Parte all'attacco, il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Francesco Favara, nella relazione con cui apre ufficialmente l'anno giudiziario alla presenza delle massime cariche dello Stato. Dando voce ai timori della magistratura di fronte all'annunciata 'stagione di grandi riforme nell'organizzazione dello Stato che dovrebbe coinvolgere anche l'ordinamento giudiziario'.'Solo se non sarà intaccata l'indipendenza dei magistrati - sostiene Favara - la crisi del rapporto tra politica e amministrazione della giustizia, che sembra caratterizzare i nostri giorni, potrà allora, nella condivisione dei valori e dei principi sopra ricordati, avviarsi finalmente a soluzione, ristabilendo la normalità nei rapporti istituzionali'. Con questa 'convinzione e con questi auspici' il Procuratore generale della Suprema Corte chiederà al primo presidente, Nicola Marvulli, di voler 'dichiarare aperto l'Anno giudiziario 2003'.

Carcere

Sono riprese stamane le proteste nelle carceri italiane per sollecitare la discussione e approvazione da parte del Parlamento delle proposte di legge di indulto e sospensione della pena (chiamato impropriamente “indultino”) Aderiscono allo sciopero della fame, attuato da oggi in oltre cinquantina di case di pena di tutta Italia. Si hanno notizie dalla Sicilia, dove i reclusi dell'Ucciardone e Pagliarelli, del Malaspina di Caltanissetta, e del carcere di San Cataldo hanno iniziato la protesta. Ma anche a Bari a Roma, a Milano, Genova, Torino e in molti altre carceri delle 2principali città italiane. A Cosenza, il Social forum, Rifondazione comunista e i Verdi hanno annunciato per questo pomeriggio un sit in sotto il carcere di Cosenza in adesione allo sciopero della fame dei detenuti che chiedono la pronuncia del Parlamento sull' indulto. Intendono protestare anche contro la annunciata chiusura della casa circondariale cosentina, dovuta a lavori di straordinaria manutenzione. In un documento, chiedono di mantenere aperta un' ala dell' edificio per evitare disagi 2ai detenuti cosentini e alle loro famiglie e di indirizzare gli altri detenuti verso case circondariali dei territori di provenienza. 2Daniele Capezzone, segretario dei radicali, Sergio D'Elia, segretario di nessuno tocchi Caino e Rita Bernardini, presidente dei radicali, alla mezzanotte di oggi riprendono lo sciopero dalle fame per chiedere la data certa del voto finale sui provvedimenti in materia di indulto, sospensione della pena, liberazione anticipata e condizionale. In senso contrario si esprime Giovanna Chelli, vicepresidente dell'associazione delle vittime di via dei Georgofili, boccia le proposte di indulto da domani all'esame del Parlamento. I familiari delle vittime della strage di Firenze del 27 maggio '93 ancora una volta devono constatare come attraverso forme di clemenza si cerchi di andare sempre incontro alle aspettative dei colpevoli.

Anche sulla sponda istituzionale la situazione delle carceri "appare sempre piu' grave". A denunciarlo e' sempre il Procuratore Generale di Cassazione Francesco Favara che individua nel sovraffollamento l'emergenza piu' grave. L'amministrazione - sottolinea Favara - ha valutato in 41602 la recettivita' complessiva di tutti gli istituti in condizioni di rispetto del regolamento e delle finalita' rieducative, indicando una piu' elevata soglia di capienza di necessita' (circa 60mila) legata alla contingenza del momento: ebbene "il numero di detenuti al 30 giugno 2002 era di 56.271 unita' (dei quali il 39,3% in custodia cautelare), con un incremento di circa 900 unita' rispetto al 30 giugno 2001. Si e' vicini, quindi, alla cosiddetta capienza di necessita'".

LONDRA

Diciannove attivisti di Greenpeace hanno occupato la centrale nucleare Sizewell B di Suffolk, nell'est della Gran Bretagna. I militanti sono riusciti ad eludere la sicurezza e ad entrare nella centrale questa mattina alle 6:00. Secondo l'organizzazione ambientalista, l'intrusione mira a dimostrare l'insufficienza delle misure di sicurezza delle centrali nucleari britanniche, oltre che la loro vulnerabilita' ad attacchi terroristici. Dieci attivisti sono riusciti ad entrare nell'edificio in cui si trova la postazione di comando della centrale. Alle 8:20 il servizio di sicurezza li ha cacciati. Gli altri nove militanti, invece, si sono arrampicati sul tetto vicino alla cupola che copre il reattore nucleare, dove si trovano ancora.

Unione Europea

In occasione della presentazione del programma del semestre greco di presidenza dell'Unione Europea, domani a Bruxelles con il premier greco Costas Simitis, Amnesty International ha diffuso un documento intitolato 'Affermare i diritti umani in Europa e nel mondo: memorandum di Amnesty International alla presidenza greca',che contiene dettagliata serie di raccomandazioni. Tra queste: affrontare le piu' gravi crisi mondiali dei diritti umani dando una piu' alta priorita' agli obblighi in materia di diritti umani, garantire la protezione dei diritti umani nella lotta al 'terrorismo' e all'immigrazione illegale', stabilire adeguati meccanismi per chiamare l'Ue a rispondere dell'osservanza dei diritti umani al proprio interno.'Ci auguriamo che il semestre di presidenza della Grecia possa costituire un buon viatico in vista dell'analogo impegno che spettera' all'Italia nella seconda meta' del 2003 - ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty International - Di fronte alle numerose crisi dei diritti umani in atto, l'Ue e' chiamata ad intraprendere azioni coerenti ed efficaci, al proprio interno come nelle relazioni esterne, per garantire il rispetto dei diritti umani'

Processo Milosevic

Nuova sospensione del processo all'Aja dovuta alle cattive condizioni di salute dell'ex presidente jugoslavo, chiamato a rispondere di genocidio e crimini contro l'umanità. Milosevic nelle prossime ore sarà visitato dai medici, che poi riferiranno alla corte del Tribunale penale per l'ex Jugoslavia sul suo stato di salute. Il processo, iniziato il 12 febbraio 2002, ha già subito diverse interruzioni per malattia di Milosevic.Nel novembre scorso i giudici del Tpi avevano ordinato anche un esame psichiatrico di Milosevic, per determinare "la pressione mentale" esercitata dal processo cui è sottoposto l'imputato all'Aja da febbraio. La Corte, dopo aver oggi annunciato l'assenza dell'ex presidente jugoslavo all'udienza, si è riunita a porte chiuse per discutere del testimone "K2", il nome di codice del kosovaro che giovedì scorso ha deposto sull'implicazione dei servizi del ministero dell'interno serbo nel conflitto in Kosovo nel 1999.

FIAT

Gnutti e Berlusconi, soci nella finanziaria Hopa, si sarebbero incontrati venerdì e potrebbero investire in Fiat circa 500 milioni di euro. Secondo un banchiere citato da Financial Time, mentre il piano di Colaninno sarebbe "un piano manageriale che si appoggia a una discreta quantità di soldi", quello di Gnutti "sarebbe una proposta con molti soldi e una discreta quantità di politica". A sostenere l'ipotesi Gnutti, il fatto che l'advisor del finanziere è Jp Morgan, lo stesso della casa torinese in relazione all'opzione put con General Motors esercitabile a partire dal 2004.Se Gnutti avanzerà ufficialmente le sue proposte agli Agnelli, Roberto Colaninno, che entro la fine di questa settimana dovrebbe rendere note le linee del suo piano, troverebbe un pericoloso concorrente al suo tentativo di entrare in Fiat.A spingere Berlusconi verso il sostegno a Gnutti sarebbe, inoltre, la volontà del governo di dare "una soluzione italiana" alla crisi Fiat, anche se l'ipotesi formulata da FT sembra presentare un elevato rischio di conflittualità politica proprio per il coinvolgimento di Silvio Berlusconi.

Ore 9.30

Iraq

Per completare le ispezioni attualmente in corso in Iraq, alla ricerca di eventuali armi di distruzione di massa o degli impianti per produrle, potrebbe occorrere ancora "intorno a un altro anno di lavoro"; e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel garantire loro pieno e unanime appoggio, sarebbe disposto a concedere agli esperti impegnati nelle operazioni di controllo "tutto il tempo che ci serve". Lo ha dichiarato Mark Gwozdecky , portavoce della Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica che si trova anch'essa sotto l'egida del Palazzo di Vetro Ieri a Los Angeles 20.000 persone hanno marciato contro la guerra in Iraq,il corteo era formato da varie sigle del movimento Statunitense, Black Block, Gruppi di lavoratori,gruppi cristiani di base. Intanto gran parte degli elettori britannici ritiene che un'eventuale guerra contro l'Iraq sia ingiustificata. E' qanto emerge da un sondaggio realizzato dalla società di ricerche YouGov per l'emittente televisiva inglese ITV. Il 58% degli intervistati ha affermato che il presidente dell'Iraq Saddam Hussein non è abbastanza pericoloso da giustificare un'azione militare. Il 30% degli interpellati è convinto che Washington e Londra in realtà vogliano assicurarsi con la forza il controllo dei giacimenti di petrolio del Paese. Secondo il sondaggio, solo il 13% degli elettori approverebbe un intervento militare della Gran Bretagna al fianco degli Stati Uniti senza un'apposita risoluzione dell'Onu.

GUERRA IRAQ- Nonostante dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna continuano le partenze di militari per il Golfo Persico, le possibilità che si vada in tempi rapidi verso una guerra con Saddam Hussein sono sempre meno probabili. Ora - citano diverse fonti di stampa - a dire che "le probabilità a favore della guerra sono diminuite" sono anche, dopo i britannici, alti ufficiali statunitensi. Secondo gli ufficiali statunitensi ora bisogna dare più tempo agli ispettori delle Nazioni Unite. Era di ieri, però, l'annuncio dell'invio di altri 27 mila soldati americani nel Golfo Arabo, dopo i 35 mila mobilitati solo il giorno prima. Ed è salpata da Portsmouth, in Gran Bretagna, la portaerei Ark Royal, la prima di una flotta di quindici navi da guerra con almeno 3mila marines britannici a bordo. In una significativa dichiarazione rilasciata al Washington Post, un "alto funzionario Usa" si esprime per la prima volta con molta nettezza sulla possibilità di una svolta sulla questione irachena. "Le probabilità a favore della guerra sono diminuite. Noi non abbiamo un buon piano di guerra mentre gli ispettori hanno adesso un accesso senza precedenti in Iraq e solo da poco noi abbiamo iniziato a fornire loro nuovi elementi di intelligence. Ora dobbiamo dargli più tempo per vedere cosa riescono a fare. Non c'è ragione di fermare il processo delle ispezioni adesso, almeno finché non saremo in grado di agire diversamente". ARABIA SAUDITA- Non c'è dubbio che tutte le ragioni conducano alla guerra ma personalmente credo che non ci sarà una guerra. Vedo le flotte armate, ma, se Dio vuole, non ci sarà una guerra". L'alleato chiave degli USA nel Golfo Persico, principe Abdullah d'Arabia si professa ottimista sull'evoluzione della questione irachena e rivela: il Regno Saudita ha una proposta di composizione politica della crisi, già proposta agli Stati arabi vicini.

COSTA D’AVORIO - I due gruppi ribelli, attivi in Costa d’Avorio, che non avevano ancora siglato un ‘cessate il fuoco’ con il governo del presidente Laurent Gbagbo, lo faranno oggi a Lomé (Togo), grazie alla mediazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Cedeao, conosciuta anche con l’acronimo inglese di Ecowas). Si tratta del Movimento popolare ivoriano del Grande Ovest (Mpigo) e del Movimento per la giustizia e la pace (Mjp), ambedue attivi nel settore occidentale dell’ex colonia francese. I due gruppi inoltre parteciperanno ai colloqui di pace a Parigi, seguendo l'esempio del più consistente Movimento patriottico della Costa d’Avorio (Mpca) la prima e principale formazione a sottoscrivere una tregua con le autorità ivoriane. Una tregua, è bene ricordarlo, che è stata tuttavia più volta violata da entrambe le parti. A questo punto non resta che attendere i colloqui di pace previsti a mercoledì prossimo nella capitale francese con l’intento di porre fine a quasi 4 mesi di scontro politico-militare nel cosiddetto ‘Paese del cacao, ma ben più verosimilmente paese del petrolio.

Il presidente del Malawi, Bakili Muluzi, ha dichiarato “lo stato di calamità nazionale” e si è rivolto alla comunità internazionale affinché intervenga in soccorso della popolazione civile colpita da violente alluvioni. Sono diverse migliaia gli sfollati dei sei distretti del Paese maggiormente colpiti dal maltempo ed al momento è impossibile avere un bilancio esatto delle vittime e dei danni in quanto alcune zone sono totalmente isolate. Fonti governative parlano di otto morti, ma si tratta quasi certamente di una cifra ancora provvisoria. Fonti missionarie rilevano che la calamità che si è abbattuta sul Malawi acuisce le sofferenze della gente, già provata da una grave carestia dovuta ad una prolungata siccità. Il presidente ha compiuto sabato un sopralluogo nelle zone maggiormente alluvionate e ha dichiarato di essere rimasto impressionato dalla gravità della situazione.

La giustizia italiana non puo' perseguire i trafficanti di armi stranieri che vivono nel nostro paese e che hanno fornito armi a paesi un guerra colpiti dall'embargo dell'Onu. Nel nostro codice, infatti, non esistono sanzioni per chi infrange le decisioni del Palazzo di vetro. Lo afferma la prima sezione penale della Corte di Cassazione nelle motivazioni con le quali lo scorso settembre ha disposto la scarcerazione di Leonid Minin, accusato di aver venduto ai militanti del Ruf della Sierra Leone centinaia di tonnellate di armi. E' opportuno precisare -spiega i supremi giudici- che non risultando emanate apposite norme operanti nell'ordinamento interno, con la previsione di sanzioni penali, per effetto di convenzioni internazionali, non si puo' procedere nei confronti del trafficante straniero. Inoltre, aggiungono ancora gli alti magistrati, l'arresto e il processo non possono trovare base giustificativa neanche nel fatto che il traffico d'armi e' stato posto in essere in violazione dell'embargo stabilito da risoluzioni dell'Onu. Tali risoluzioni, prosegue la Cassazione, impegnano gli Stati aderenti sul piano politico senza assumere valore vincolante, in mancanza di puntuali atti di produzione legislativa, all'interno dei singoli ordinamenti. Per Minin era scattata la custodia cautelare il 22 dicembre del 2001 per ordine del gip di Monza. E la misura carceraria era stata confermata dal Tribunale di Milano lo scorso 14 marzo.

Marco Camenisch

Il Soccorso Rosso della Svizzera informa che la situazione di Marco Camenisch, dopo il trasferimento nel carcere di Thorberg, è peggiorata. Marco continua ad essere in isolamento, non ha i suoi vestiti ed è obbligato ad indossare i vestiti -già utilizzati dagli altri detenuti- che gli passa il carcere. Inoltre si tratta d'indumenti leggeri, ciò gli impedisce di sfruttare dell'ora d'aria. Non può avere pubblicazioni politiche, non può avere libri; mentre continua la censura della corrispondenza. Può avere colloqui solo attraverso il doppio vetro. Alla sua compagna, prima del colloquio, hanno fatto le radiografie alle scarpe e alla giacca che indossava. Marco ha già annunciato di iniziare uno sciopero della fame, se la situazione non migliorerà, a partire dai primi giorni di gennaio. Per questo il Soccorso Rosso (http://www.aufabau.org) propone una mobilizzazione internazionale, nel caso inizi lo sciopero. In particolare c'è già una data in cui esprimere la nostra solidarietà, ed è quella del 17-18 gennaio, quando in Svizzera si terrà il WEF (forum economico mondiale)

gror030113 (last edited 2008-06-26 09:59:22 by anonymous)