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Iraq - poche ore alla presentazione all'Onu del rapporto preliminare sulla missione Unmovic per il disarmo del paese - oggi a Pittsburgh migliaia di persone contro la guerra Iraq - L'Iraq collabora, ma non disarma. Il dossier presentato a dicembre da Bagdad sulle armi di distruzione di massa è "incompleto". E' questo il senso della relazione che il capo degli ispettori dell'Onu Blix ha fatto oggi al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, accompagnata da un nuovo, pressante invito a "dichiarare e distruggere le armi di distruzione di massa" - oggi a Pittsburgh migliaia di persone contro la guerra

= = = Gr serale Lun 27 Gen 03 = = =

Sommario

Esteri

Iraq - L'Iraq collabora, ma non disarma. Il dossier presentato a dicembre da Bagdad sulle armi di distruzione di massa è "incompleto". E' questo il senso della relazione che il capo degli ispettori dell'Onu Blix ha fatto oggi al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, accompagnata da un nuovo, pressante invito a "dichiarare e distruggere le armi di distruzione di massa" - oggi a Pittsburgh migliaia di persone contro la guerra

Palestina - DENUNCIA Barghouti, ATTIVISTA DIRITTI UMANI: negli ultimi due giorni UCCISO UN PALESTINESE OGNI DUE ORE - decisione del governo Sharon di sigillare i Territori palestinesi in vista delle elezioni israeliane in programma per domani

Italia

Magneti Marelli, 200 operai in cassa integrazione

Ambiente - affondata davanti al promontorio del parco regionale del Conero, la 'Nicole', carica di minerali per la lavorazione del vetro e gasolio

Carceri - A rebibbia riprende lo sciopero della fame per l' indulto

Elettrosmog - rinviata a data da destinarsi la sentenza della Corte di Cassazione del processo a Radio Vaticana

NAPOLI, NO GLOBAL CHIEDONO DI ISPEZIONARE BASI NATO

Iraq

L'Iraq collabora, ma non disarma. Il dossier presentato a dicembre da Bagdad sulle armi di distruzione di massa è "incompleto". E' questo il senso della relazione che il capo degli ispettori dell'Onu Blix ha fatto oggi al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, accompagnata da un nuovo, pressante invito a "dichiarare e distruggere le armi di distruzione di massa".. Blix ha detto che "l' Iraq coopera piuttosto bene con gli ispettori sul disarmo nel dare accesso ai siti sospetti", ma "non ha fornito elementi per appurare che fine abbiano fatto 6.500 bombe chimiche, i missili scud, il gas nervino, i documenti riguardanti i programmi nucleari. Inoltre e' stata prodotta una quantità di antrace maggiore di quanto dichiarato, in qualche caso è stato violato l'embargo per "acquistare agenti chimici", alcuni missili sono stati importati illegalmente e la loro gittata è "oltre i limiti". Blix non ha chiesto esplicitamente al consiglio una "proroga" per le ispezioni. Ma lo ha fatto subito dopo il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica El Baradei, che ha chiesto sostegno al processo delle ispezioni in Iraq per raggiungere "una soluzione pacifica". Poco prima il segretario generale dell'Onu Annan aveva espresso la speranza che in futuro "l' Iraq faccia quel che l'Onu chiede, e se i capi degli ispettori avranno bisogno di più tempo, l'Onu glielo deve dare". Un tempo che però sia ragionevole, perche "non può essere eterno". I paesi dell'Ue oggi a Bruxelles sono riusciti a trovare una posizione comune. Nella riunione di concertazione fra i ministri degli Esteri dei quattro paesi europei che fanno parte del consiglio di sicurezza (Francia, Regno Unito, Germania, Spagna) e la troika comunitaria (Grecia e Italia più l'Alto rappresentante per la politica estera Solana e il commissario europeo alle relazioni esterne Patten), è stato infatti raggiunto un accordo su un documento che sottolinea il pieno appoggio dell'Unione agli sforzi dell'Onu, e che l' obiettivo resta il disarmo dell'Iraq dalle armi di sterminio di massa, e che le autorità irachene "hanno l'obbligo di fornire tutte le informazioni aggiuntive e complete sulle questioni sollevate dalla comunità internazionale".

Il ministro degli esteri iracheno Sabri ha detto che il Consiglio di Sicurezza deve revocare l' embargo criminale e fermare le aggressioni degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nel Nord e nel Sud del Paese. Sabri ha poi precisato che dallo scorso 27 novembre, quando gli esperti dell'Onu hanno cominciato la loro missione, hanno ispezionato complessivamente 490 siti sospetti. Il capo della diplomazia irachena ha inoltre definito menzogne le accuse mosse - ieri a Davos - dal segretario di Stato Usa Powell all' Iraq secondo cui Baghdad ha collegamenti con il terrorismo, compresa al Qaida. Sabri ha concluso ribadendo che il principale obiettivo di Washington nella regione e' quello di impadronirsi delle risorse petrolifere e di proteggere Israele.

Allo scetticismo di Washington sulla possibilita' che gli ispettori possano trovare le armi di proibite di Saddam, la squadra dell'Onu risponde che sono ancora troppo poche, e non efficaci, le informazioni che hanno ricevuto dall'intelligence americana. E' quanto hanno dichiarato fonti dell' Onu al Washington Post. Il capo degli ispettori Hans Blix, nel suo rapporto al Consiglio di sicurezza Onu, ha dichiarato che l' Iraq ha fornito accesso a tutti i siti visitati dagli esperti delle Nazioni Unite.

La neve e temperature polari non hanno oggi impedito a migliaia di persone di manifestare contro la guerra all'Iraq a Pittsburgh: studenti, genitori con figli piccoli, religiosi e reduci del Vietnam erano fra la folla che ha marciato scandendo lo slogan tipico di questa campagna pacifista, 'Sganciamo Bush, non le bombe'. A seconda delle stime, i manifestanti erano tra i tre e i cinque mila. Un centinaio di persone di sono sdraiati per terra, per simbolizzare l' atrocita' della guerra e la morte degli innocenti. La polizia non ha compiuto arresti. Secondo gli organizzatori si e' tratato di una delle manifestazioni piu' grosse mai svoltesi a Pittsburgh, anche rispetto a quelle delle lotte per i diritti civili e contro la guerra del Vietnam.

Palestina

Negli ultimi due giorni e' stato ucciso un palestinese ogni due ore, senza obiezioni rilevanti da parte della comunita' internazionale. E' questa la denuncia di Mustafa Barghouthi, medico e attivista per i diritti umani, personalita' di spicco della societa' civile palestinese. Lo ha reso noto "Palestine Monitor", il network delle ong palestinesi. Barghouthi, direttore del Medical relief center e dell' Istituto per la salute, lo sviluppo, l?informazione e la politica di Ramallah, stigmatizza anche la decisione del governo Sharon di sigillare i Territori palestinesi in vista delle elezioni israeliane in programma per domani, impedendo a 3,6 milioni di palestinesi di muoversi liberamente tra le localita' della Cisgiordania. "Chiediamo alla comunita' internazionale di prendere immediatamente delle azioni per fermare l' assassinio dei palestinesi da parte di Israele" - ha dichiarato Barghouthi - e di mettere fine agli sforzi del primo ministro Sharon di distruggere qualsiasi possibilita' per un cessate-il-fuoco ed un' eventuale pace. Ieri le forze dello Stato ebraico hanno lanciato una sanguinosa operazione militare contro la striscia di Gaza, in cui sono rimasti uccisi 12 palestinesi e 65 feriti (5 dei quali in gravi condizioni). L' incursione e' stata una delle piu' dure degli ultimi mesi, con i militari israeliani che hanno quasi raggiunto Piazza Palestina, nel centro di Gaza. Secondo Palestine Monitor nel corso del loro attacco, condotto con una cinquantina di carri armati, mezzi blindati con l' appoggio di elicotteri, i soldati di Tel Aviv hanno demolito oltre un centinaio di edifici. Audio

Italia

Magneti Marelli, 200 operai in cassa integrazione

Duecento lavoratori della Magneti Marelli di Sulmona, provincia dell' Aquila, sono da questa mattina in cassa integrazione ordinaria per una settimana. Il provvedimento è scattato in seguito al blocco produttivo degli stabilimenti Fiat di Termini Imerese e Cassino. Lo stabilimento produce componentistica e sospensioni per i modelli di Fiat auto.

Ambiente

E' affondata in uno dei mari piu' puliti d' Italia, davanti al promontorio del parco regionale del Conero, la 'Nicole', carica di 3.100 tonnellate di feldspato ( un minerale per la lavorazione del vetro) e gasolio, che è filtrato in mare, creando una chiazza lunga circa sette di miglia e larga 30 metri. Una catastrofe le cui proporzioni sono ancora tutte da valutare, ma che minaccia uno degli ultimi paradisi ambientali del nostro Paese. La riviera del Conero si estende per una lunghezza di 50 chilometri. Le sue localita' balneari hanno ripetutamente conquistato la bandiera Blu europea e i primi posti nelle classifiche di Legambiente per aver saputo sposare sviluppo turistico e salvaguardia dell' ambiente. Questo tratto di costa e' infatti uno dei pochi della rivera Adriatica risparmiato dalla cementificazione selvaggia. Ma a minacciare la costa c' e' anche il far west del mare: traffici costanti (purtroppo ancora consentiti dalle legislazioni europea e italiana) di petroliere e navi portacontainer di vecchia fabbricazione, concepite per il trasporto di merci pericolose ma prive di moderne tecnologie di sicurezza (come il doppio scafo) in caso di incidente. Dopo l' affondamento, la Capitaneria di porto, che esclude un disastro ecologico, ha inviato mezzi specializzati al recupero.

CARCERI

Comunicato dell'Associazione Papillon. Dopo che alla Camera è stato di fatto deriso e mortificato l'appello dei detenuti e di Giovanni Paolo II per un atto di clemenza, i detenuti di Rebibbia Nuovo Complesso hanno iniziato un vero e proprio sciopero totale della fame per chiedere un provvedimento di indulto. Gli oltre 1.000 detenuti impegnati nella pacifica protesta di queste settimane, hanno deciso che, a rotazione, gruppi di 10-15 persone per ogni reparto inizino lo sciopero della fame, sostenuti dalla solidarietà di tutti gli altri. La stessa forma di protesta è oggi in discussione tra i detenuti della gran parte deglle carceri italiane. I detenuti di Rebibbia chiedono ai capigruppo di ogni partito di riprendere con serenità il dibattito su un vero e proprio provvedimento di indulto che sia premessa di una generale riforma del sistema penitenziario e auspicano un intervento diretto del Presidente del Consiglio. Inoltre si appellano a tutte le istanze della società civile affinchè il loro grido di dolore venga ripreso ed amplificato nelle piazze, nelle scuole, nelle chiese e ovunque all'esterno delle carceri. Audio

Radio Vaticana

E' stata rinviata a data da destinarsi la sentenza della Corte di Cassazione del processo a Radio Vaticana. Lo ha affermato uno degli avvocati delle parti, Corrado Marini, precisando che la decisione dei giudici della prima sezione nasce per una omissione di notifica agli avvocati della parte avversa. Di qui l' annuncio, di questa mattina, di un rinvio della Cassazione che deve decidere sul ricorso del pm Gianfranco Amendola che chiede il rinvio a giudizio dell'emittente della Santa Sede.L'avvocato Carlo Rienzi, che assiste il Codacons e il coordinamento dei comitati di Roma Nord, costituitisi parte civile nel procedimento, punta il dito contro l' ennesimo ritardo nella decisione: "Si va inesorabilmente verso la prescrizione - ha commentato -. La Santa Sede ha avuto la mano del Signore, anzi di un signore, non si sa se di un dipendente della cancelleria o di un ufficiale giudiziario. Comunque sia il miracolo lo hanno fatto anche stavolta. Noi comunque confidiamo nella giustizia della Cassazione, oltre che in quella divina".

NAPOLI, NO GLOBAL CHIEDONO DI ISPEZIONARE BASI NATO

Chiediamo immediatamente l'accesso a tutte le basi militari americane presenti in Italia da parte degli ispettori internazionali della societa' civile che possano verificare se in queste basi militari ci siano depositi di armi chimiche, biologiche e nucleari. E' quanto si legge in una nota dei no global della Campania. I disobbedienti chiedono che le delegazioni degli ispettori internazionali siano composte da parlamentari italiani ed europei, esponenti del mondo scientifico, accademico, personalita' del mondo della cultura, il segretario della Cgil Epifani, e altri esponenti sindacali. Ci presenteremo davanti alle basi Nato con le auto bianche, le casacche bianche e con la bandiera della pace, dicono i no global che, prima della grande manifestazione internazionale contro la guerra del 15 febbraio a Roma, presenteranno i gruppi di ispettori internazionali e il programma di lavoro per i controlli nelle basi Usa in Italia. Le basi Nato di Bagnoli e di Camp Derby - si legge nella nota - sono le basi piu' sospette e pericolose che vogliamo assolutamente ispezionare. Nel caso in cui ci venga negato l'accesso a queste zone, provvederemo con azioni di disobbedienza civile a sanzionare dal basso queste basi-canaglia.

= G.R. ore 17.00

DENUNCIA ATTIVISTA DIRITTI UMANI: ?UCCISO UN PALESTINESE OGNI DUE ORE? (STANDARD, PEACE/JUSTICE)

Negli ultimi due giorni ?tato ucciso un palestinese ogni due ore, senza obiezioni rilevanti da parte della comunit?nternazionale. E? questa la denuncia di Mustafa Barghouthi, medico e attivista per i diritti umani, personalit?i spicco della societ?ivile palestinese. Parlando questa mattina a Ramallah, ha condannato come ?incosciente? il silenzio mediatico di fronte a questa ?carneficina su larga scala?. Lo ha reso noto ?Palestine Monitor?, il network delle ong palestinesi. Barghouthi, direttore del ?Medical relief center? e dell?Istituto per la salute, lo sviluppo, l?informazione e la politica di Ramallah, stigmatizza anche la decisione del governo di Ariel Sharon di sigillare i Territori palestinesi in vista delle elezioni israeliane in programma per domani, impedendo a 3,6 milioni di palestinesi di muoversi liberamente tra le citt? le localit?ella Cisgiordania. ?Chiediamo alla comunit?nternazionale di prendere immediatamente delle azioni per fermare l?assassinio dei palestinesi da parte di Israele ? ha dichiarato ancora Barghouthi ? e di mettere fine agli sforzi del primo ministro Sharon di distruggere qualsiasi possibilit?er un cessate-il-fuoco e un?eventuale pace?. Ieri le forze dello Stato ebraico hanno lanciato una sanguinosa operazione militare contro la striscia di Gaza, in cui sono rimasti uccisi 12 palestinesi e 65 feriti (5 dei quali in gravi condizioni). L?incursione ?tata una delle pi??re degli ultimi mesi, con i militari israeliani che hanno quasi raggiunto Piazza Palestina, nel centro di Gaza. Secondo ?Palestine Monitor? nel corso del loro attacco, condotto con una cinquantina di carri armati, mezzi blindati e l?appoggio di elicotteri, i soldati di Tel Aviv hanno demolito oltre un centinaio di edifici.

A poche ore dalla presentazione all'Onu del rapporto preliminare sulla missione Unmovic per il disarmo dell'Iraq da parte del capo degli ispettori Hans Blix e del direttore dell'Aiea Mohammed el Baradei, il ministro degli esteri iracheno Naji Sabri ha detto che Baghdad spera che i loro rapporti siano imparziali e riflettano i fatti sul terreno. In particolare il ministro ha ribadito che essi dovrebbero attestare che in Iraq non vi sono armi o attivita' proibite dall' Onu, che la parte irachena ha cooperato attivamente con gli ispettori e che il Consiglio di Sicurezza deve mettere in atto le risoluzioni a cio' connesse e revocare questo embargo criminale e fermare le aggressioni degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nel Nord e nel Sud del Paese. Sabri ha inoltre precisato che dallo scorso 27 novembre, quando gli esperti dell'Onu hanno cominciato la loro missione, hanno ispezionato complessivamente 490 siti sospetti. Il capo della diplomazia irachena ha inoltre definito menzogne le accuse mosse - ieri a Davos - dal segretario di Stato Usa Colin Powell all'Iraq secondo cui Baghdad non ha cooperato con gli ispettori ed ha collegamenti con il terrorismo, compresa al Qaida. Sabri ha concluso ribadendo che il principale obiettivo di Washington nella regione e' quello di impadronirsi delle risorse petrolifere e di proteggere Israele.

Allo scetticismo di Washington sulla possibilita' che gli ispettori possano trovare le armi di proibite di Saddam, la squadra dell'Onu risponde che sono ancora troppo poche, e non efficaci, le informazioni che hanno ricevuto dall'intelligence americana. E' quanto hanno dichiarato fonti dell'Onu al Washington Post, che ricorda comunque come nelle ultime settimane di lavoro gli ispettori abbiano ricevuto maggiori soffiate dai servizi che hanno permesso loro di cambiare la strategia dei controlli. Non piu' solo depositi di munizioni, impianti chimici ed industriali e laboratori di ricerca, ma anche abitazioni private, aeroporti abbandonati e persino un allevamento di galline. Le nuove informazioni, pero', non sono state cosi' determinanti lamenta uno dei funzionari della missione degli ispettori. Noi sappiamo che gli americani hanno dei timori -riconosce - ma se vogliono dimostrare le loro ragioni devono essere piu' aperti con noi. Sempre blix ha dichiarato cheL'Iraq coopera con gli ispettori sul disarmo nel dare accesso ai siti sospetti.capo o meglio che - L'Iraq ha fornito accesso a tutti i siti visitati dagli esperti delle Nazioni Unite. Lo ha assicurato il capo degli ispettori Hans Blix, nel suo rapporto al Consiglio di sicurezza Onu.

(ANSA) - WASHINGTON, 27 GEN - La neve e temperature polari non hanno oggi impedito a migliaia di persone di manifestare contro la guerra all'Iraq a Pittsburgh: studenti, genitori con figli piccoli, religiosi e reduci del Vietnam erano fra la folla che ha marciato scandendo lo slogan tipico di questa campagna pacifista, 'Sganciamo Bush, non le bombe'. A seconda delle stime, i manifestanti erano tra i tre e i cinque mila. Un centinaio di persone di sono sdraiati per terra, per simbolizzare l'atrocita' della guerra e la morte degli innocenti. La polizia non ha compiuto arresti. Secondo gli organizzatori si e' tratato di una delle manifestazioni piu' grosse mai svoltesi a Pittsburgh, anche rispetto a quelle delle lotte per i diritti civili e contro la guerra del Vietnam. (ANSA). 2003-01-27 - 04:04:00 FORUM ECONOMICO MONDIALE: POWELL A DAVOS, AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA RISCHIO DISASTRO UMANITARIO (STANDARD, PEACE/JUSTICE)

L?azione militare degli Stati Uniti in Iraq potrebbe ?facilmente precipitare in un enorme disastro?. E? questa la preoccupazione di Amnesty International, che di fronte alla minaccia sempre pi??ncreta di una nuova guerra nel Golfo prefigura scenari apocalittici: ?Come nel 1991, potremmo trovarci ancora di fronte a un milione di rifugiati e a un incubo umanitario, qualora Iran e Turchia confermassero l'annunciata intenzione di chiudere i confini?. Irene Khan, segretaria generale dell?organizzazione per la difesa dei diritti umani con sede a Londra, si ?spressa cos?eri intervenendo al Forum economico mondiale di Davos, che si chiude domani in Svizzera. Dopo l?intervento del segretario di Stato Usa, Colin Powell, la Khan gli ha rivolto questo interrogativo: ?Quanto pesa la minaccia posta oggi dall'Iraq rispetto a quella che un'azione militare americana rappresenta per i diritti umani e le vite innocenti in Medio Oriente??. Attraverso la sua segretaria generale, Amnesty ha voluto esprimere la preoccupazione di molti gruppi della societ?ivile per la situazione umanitaria in Iraq, estremamente fragile dopo un decennio di sanzioni e di gravi violazioni dei diritti umani compiute dal regime iracheno. La Khan ha anche messo in guardia circa il rischio di rappresaglie all'interno dell'Iraq: ?Conoscendo il modo in cui Saddam tratta il suo popolo quando ?esso in difficolt? ha detto - l'eventualit?i un bagno di sangue sarebbe assai probabile. Questa non ?olo una congettura: ?i??e ?ccaduto in passato e potrebbe accadere ancora?. L?effetto dell'azione militare nei confronti dell'Iraq non sarebbe limitato a questo Paese. La segretaria dell?organizzazione ha paventato infatti un ?effetto onda? ovunque: peggioramento del conflitto in Medio Oriente, proteste e violenze in altri paesi musulmani, la vita di molte persone a rischio. Secondo Amnesty International sacrificare i diritti umani in nome di considerazioni geopolitiche ??naccettabile?. (EB)

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Magneti Marelli, 200 operai in cassa integrazione

Duecento lavoratori della Magneti Marelli di Sulmona, provincia dell'Aquila, sono da questa mattina in cassa integrazione ordinaria per una settimana. Il provvedimento è scattato in seguito al blocco produttivo degli stabilimenti Fiat di Termini Imerese e Cassino. Lo stabilimento produce componentistica e sospensioni per i modelli di Fiat auto. (cor)

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Ambiente

E' affondata in uno dei mari piu' puliti d' Italia, davanti a coste ancora incontaminate e al promontorio del parco regionale del Conero, la 'Nicole', carica di minerali per la lavorazione del vetro e gasolio.Una catastrofe le cui proporzioni sono ancora tutte da valutare, ma che minaccia uno degli ultimi paradisi ambientali del nostro Paese.La riviera del Conero si estende per una lunghezza di 50 chilometri.Le sue localita' balneari hanno ripetutamente conquistato la bandiera Blu europea e i primi posti nelle classifiche di Legambiente per aver saputo sposare sviluppo turistico e salvaguardia dell' ambiente. Questo tratto di costa e' infatti uno dei pochi della rivera Adriatica risparmiato dalla cementificazione selvaggia. Ma a minacciare la costa , e non certo da oggi, c' e' sempre stato il far west del mare: traffici costanti (purtroppo ancora consentiti dalle legislazioni europea e italiana) di petroliere e navi portacontainer di vecchia fabbricazione, concepite per il trasporto di merci pericolose ma sostanzialmente prive di moderne tecnologie di sicurezza (come il doppio scafo) in caso di incidente. E quello che per anni si e' temuto, l' inabissarsi in mare di una di queste 'carrette', oggi e' successo.L'imbarcazione e' affondata nell'Adriatico, al largo di Numana, davanti alla costa del Conero. L'equipaggio, 13 uomini e una donna, tutti ucraini, e' stato tratto in salvo. La Capitaneria di porto, che esclude un disastro ecologico, ha comunque inviato mezzi specializzati al recupero.

CARCERI

Comunicato dell'Associazione Papillon. Dopo che alla Camera è stato di fatto deriso e mortificato l'appello dei detenuti e di Giovanni Paolo II per un atto di clemenza, i detenuti di Rebibbia Nuovo Complesso hanno iniziato un vero e proprio sciopero totale della fame per chiedere un provvedimento di indulto. Gli oltre 1.000 detenuti impegnati nella pacifica protesta di queste settimane, hanno deciso che, a rotazione, gruppi di 10-15 persone per ogni reparto inizino lo sciopero della fame, sostenuti dalla solidarietà di tutti gli altri. La stessa forma di protesta è oggi in discussione tra i detenuti della gran parte deglle carceri italiane.

I detenuti di Rebibbia chiedono ai capigruppo di ogni partito di riprende con serenità il dibattito su un vero e proprio provvedimento di indulto che sia premessa di una generale riforma del sistema penitenziario e auspicano un intervento diretto del Presidente del Consiglio.

Inoltre si appellano a tutte le istanze della società civile affinchè il loro grido di dolore venga ripreso ed amplificato nelle piazze, nelle scuole, nelle chiese e ovunque all'esterno delle carceri.

G.R. ore 13.00

Radio Vaticana

E' stata rinviata a data da destinarsi la sentenza della Corte di Cassazione del processo a Radio Vaticana. Lo ha affermato uno degli avvocati delle parti, Corrado Marini, precisando che la decisione dei giudici della prima sezione nasce per una omissione di notifica agli avvocati della parte avversa. Di qui l'annuncio, di questa mattina, di un rinvio della Cassazione che deve decidere sul ricorso del pm Gianfranco Amendola che chiede il rinvio a giudizio dell'emittente della Santa Sede.L'avvocato Carlo Rienzi, che assiste il Codacons e il coordinamento dei comitati di Roma Nord, costituitisi parte civile nel procedimento contro Radio Vaticana, punta il dito contro l'ennesimo ritardo nella decisione: "Si va inesorabilmente verso la prescrizione - ha commentato -. La Santa Sede ha avuto la mano del Signore, anzi di un signore, non si sa se di un dipendente della cancelleria o di un ufficiale giudiziario. Comunque sia il miracolo lo hanno fatto anche stavolta. Noi comunque confidiamo nella giustizia della Cassazione, oltre che in quella divina".

Ambiente

E' affondata in uno dei mari piu' puliti d' Italia, davanti a coste ancora incontaminate e al promontorio del parco regionale del Conero, la 'Nicole', carica di minerali per la lavorazione del vetro e gasolio.Una catastrofe le cui proporzioni sono ancora tutte da valutare, ma che minaccia uno degli ultimi paradisi ambientali del nostro Paese.La riviera del Conero si estende per una lunghezza di 50 chilometri.Le sue localita' balneari hanno ripetutamente conquistato la bandiera Blu europea e i primi posti nelle classifiche di Legambiente per aver saputo sposare sviluppo turistico e salvaguardia dell' ambiente. Questo tratto di costa e' infatti uno dei pochi della rivera Adriatica risparmiato dalla cementificazione selvaggia. Ma a minacciare la costa , e non certo da oggi, c' e' sempre stato il far west del mare: traffici costanti (purtroppo ancora consentiti dalle legislazioni europea e italiana) di petroliere e navi portacontainer di vecchia fabbricazione, concepite per il trasporto di merci pericolose ma sostanzialmente prive di moderne tecnologie di sicurezza (come il doppio scafo) in caso di incidente. E quello che per anni si e' temuto, l' inabissarsi in mare di una di queste 'carrette', oggi e' successo.L'imbarcazione e' affondata nell'Adriatico, al largo di Numana, davanti alla costa del Conero. L'equipaggio, 13 uomini e una donna, tutti ucraini, e' stato tratto in salvo. La Capitaneria di porto, che esclude un disastro ecologico, ha comunque inviato mezzi specializzati al recupero.

Giornata della memoria

Oggi, 27 gennaio, in tutta Italia si celebra la Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime dell'Olocausto.

Due ragazzi friulani sono stati denunciati dai carabinieri perche' sorpresi la scorsa notte a scrivere frasi antisemite su un muro dell' Universita' Roma Tre, in via Ostiense. I due, 25 e 26 anni, nella capitale per alcuni giorni e ospiti di amici, avevano appena tracciato scritte, con una bomboletta spray Morte a Sion - Juden Rauss su un muro che appartiene alla facolta' di Lettere e Filosofia della Terza Universita' della capitale. I carabinieri li hanno fermati e denunciati per danneggiamento e trasmessi gli atti al pool antieversione della Procura di Roma. I due giovani hanno dichiarato agli investigatori dell'Eur di appartenere ad un gruppo di estrema destra friulano. I controlli intorno all' Universita' Roma Tre erano stati decisi dopo che alcune settimane fa era stato preso di mira un professore dell' Ateneo: sulla porta era stata trovata la scritta cane ebreo. Per questo motivo il rettore aveva ritenuto necessario intensificare i servizi di controllo nelle varie sedi dell'universita'.

FIAT

Sono stati riaperti questa mattina alle 6 i cancelli dello stabilimento della Fiat di Termini Imerese, chiusi dall' 11 novembre scorso quando era cominciato il lungo sciopero degli operai contro il piano industriale dell' azienda. Si comincia con i lavori di manutenzione in vista dello start alla produzione. I primi ad entrare in fabbrica sono stati gli operai di Comau e Fenice, due aziende terzializzate del gruppo. Con loro sono tornati al proprio posto anche alcuni impiegati. Sara' formato da 150 unita', invece, il primo gruppo di dipendenti Fiat, fra operai e impiegati, che rimettera' piede in fabbrica il 3 febbraio. Altri 50 varcheranno i cancelli nei giorni seguenti per preparare le strutture e gli impianti alla produzione che riprendera', per due settimane consecutive, dal 10 fino al 23 febbraio.A conclusione di questo periodo, lo stabilimento chiudera' nuovamente per 21 giorni. Si tornera' in fabbrica il 17 marzo per tre settimane consecutive: 17-23, 24-30 e 31 marzo-6 aprile. Nelle cinque settimane di ripresa produttiva, dallo stabilimento usciranno le vetture che sono rimaste bloccate per gli scioperi contro il piano industriale dell' azienda.Ma la produzione - dice Roberto Mastrosimone delegato FIOM- riprendera' soltanto il 10 febbraio prossimo. In questo momento, parlare di riapertura e' esagerato. Gli operai che questa mattina hanno fatto il loro ingresso in fabbrica stanno mettendo a punto i macchinari in vista dell'apertura per alcune settimane, cosi' come previsto dal piano industriale Fiat.

Processo IMI-SIR

Applicare la legge Cirami alle richieste di rimessione dei processi milanesi, avanzate dai legali di Silvio Berlusconi e Cesare Previti, non per spostare i processi ad altra sede giudiziaria, ma per ricusare i giudici. Sarebbe questa la richiesta, non ancora definita, dell'avvocato generale della Cassazione Antonio Siniscalchi, che sta ancora proseguendo la sua requisitoria. Secondo quanto riferito da Luca D'Auria, uno degli avvocati dell'Imi (parte civile), il Pg avrebbe pero' sottolineato come le questioni proposte dalla difesa riguardino piu' l'istituto della ricusazione del giudice che non quello della rimessione dei processi. E questo anche se e' intervenuta la legge sul legittimo sospetto.

Guerra in Iraq

A poche ore dalla presentazione all'Onu del rapporto preliminare sulla missione Unmovic per il disarmo dell'Iraq da parte del capo degli ispettori Hans Blix e del direttore dell'Aiea Mohammed el Baradei, il ministro degli esteri iracheno Naji Sabri ha detto che Baghdad spera che i loro rapporti siano imparziali e riflettano i fatti sul terreno. In particolare il ministro ha ribadito che essi dovrebbero attestare che in Iraq non vi sono armi o attivita' proibite dall' Onu, che la parte irachena ha cooperato attivamente con gli ispettori e che il Consiglio di Sicurezza deve mettere in atto le risoluzioni a cio' connesse e revocare questo embargo criminale e fermare le aggressioni degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nel Nord e nel Sud del Paese. Sabri ha inoltre precisato che dallo scorso 27 novembre, quando gli esperti dell'Onu hanno cominciato la loro missione, hanno ispezionato complessivamente 490 siti sospetti. Il capo della diplomazia irachena ha inoltre definito menzogne le accuse mosse - ieri a Davos - dal segretario di Stato Usa Colin Powell all'Iraq secondo cui Baghdad non ha cooperato con gli ispettori ed ha collegamenti con il terrorismo, compresa al Qaida. Sabri ha concluso ribadendo che il principale obiettivo di Washington nella regione e' quello di impadronirsi delle risorse petrolifere e di proteggere Israele.

Allo scetticismo di Washington sulla possibilita' che gli ispettori possano trovare le armi di proibite di Saddam, la squadra dell'Onu risponde che sono ancora troppo poche, e non efficaci, le informazioni che hanno ricevuto dall'intelligence americana. E' quanto hanno dichiarato fonti dell'Onu al Washington Post, che ricorda comunque come nelle ultime settimane di lavoro gli ispettori abbiano ricevuto maggiori soffiate dai servizi che hanno permesso loro di cambiare la strategia dei controlli. Non piu' solo depositi di munizioni, impianti chimici ed industriali e laboratori di ricerca, ma anche abitazioni private, aeroporti abbandonati e persino un allevamento di galline. Le nuove informazioni, pero', non sono state cosi' determinanti lamenta uno dei funzionari della missione degli ispettori. Noi sappiamo che gli americani hanno dei timori -riconosce - ma se vogliono dimostrare le loro ragioni devono essere piu' aperti con noi.

Il presidente russo Vladimir Putin sara' dal 9 al 12 febbraio in visita ufficiale in Germania e Francia. La crisi in Iraq sara' il tema centrale della missione del capo del Cremlino nelle capitali dei due Stati che si oppongono, come la Russia, a una guerra unilaterale senza mandato Onu. Putin sara' a Berlino il 9 e 10 febbraio e incontrera' il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder; a Parigi, fino al 12, incontrera' il presidente Jacques Chirac, come ha riferito un portavoce a Mosca.

BERLINO

L'Unicef, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia, ha avviato preparativi per la protezione dei bambini in caso di guerra in Iraq. Le donne e i bambini sono stati i piu' colpiti dagli effetti della guerra del Golfo nel '91 e dalle sanzioni negli anni successivi, ha indicato oggi l'organizzazione a Colonia. Una interruzione degli aiuti a causa di una nuova guerra colpirebbe soprattutto i circa 3,5 milioni di bambini sotto i cinque anni, e' stato precisato. L'Unicef ha gia' preparato aiuti per circa sette milioni di euro: sono diretti essenzialmente in Iraq ma anche nei vicini Iran e Giordania. Nonostante un lieve miglioramento della situazione nutrizionale, quasi un milione di bambini iracheni soffrono cronicamente di insufficiente alimentazione.

Alle 10,30 di oggi ora di New York, le 16:30 in Italia, i capi dell'Unscom e dell'Aiea, Hans Blix e Mohamed El Baradei, presenteranno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite le relazioni sui due mesi di ispezioni condotte in Iraq per la verifica del disarmo. E' prevedibile che il resoconto degli oltre 350 sopralluoghi inneschi le argomentazioni di Stati Uniti e Gran Bretagna sull'opportunita' di disarmare con la forza il regime di Saddam Hussein e, allo stesso tempo, quelle degli altri tre membri permenenti del Consiglio di sicurezza - Francia, Russia e Cina - di concedere altro tempo agli ispettori. Attestata su quest'ultima posizione e' anche la Germania, membro a rotazione del Consiglio, che per il mese di febbraio rilevera' la presidenza di turno e gradirebbe per il 14 di quel mese un'altra relazione degli ispettori. Ascoltata la relazione dei Blix e di ElBaradei il Consiglio di sicurezza si aggiornera' a mercoledi' per discutere sul tema Iraq.

Palestina

Si profila una vittoria netta per il partito del primo ministro Ariel Sharon alle elezioni politiche che si svolgeranno domani in Israele. Gli ultimi sondaggi indicano un consistente successo per il Likud, il partito del premier che si aggiudicherebbe 33 seggi sui 120 totali mentre oggi il partito di Sharon detiene solo 19 seggi. Il partito laburista guidato da Amram Mitzna scenderebbe a 18-19 seggi, il livello piu' basso dal 1949 ad oggi rispetto ai 25 seggi attualmente detenuti nella Knesset.

Proseguono nei territori occupati le operazioni dell'esercito israeliano contro la resistenza palestinese. Dieci presunti militanti sono stati arrestati questa mattina nel corso di retate in diverse localita' della Cisgiordania, sulla cui popolazione da ieri e' stato reimposto un rigido coprifuoco nell'ambito delle misure di sicurezza per le elezioni di domani in Israele. Anche nella Striscia di Gaza vigono le stesse limitazioni che resteranno in vigore fino a mercoledi'.

RIFUGIATI

Il coordinamento nazionale delle Caritas diocesane impegnate nella protezione e nell'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati si è riunito nei giorni scorsi a Roma. I rappresentanti di oltre trenta Caritas diocesane hanno espresso forti perplessità sulle modalità di trattenimento nei centri di identificazione di coloro che giungono in Italia per presentare una domanda di asilo, situazione gravemente peggiorata dalla legge n. 189/2002 (legge Bossi-Fini. Su natura e finalità di questi centri permangono inoltre gravi incertezze. Di essenziale importanza, vista la brevità della nuova procedura, sarà il ruolo delle istituende Commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato, rispetto alle quali si richiama l'esigenza di una partecipazione altamente qualificata. Inoltre, è stato rilevato come il Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, che consentirebbe il funzionamento delle attività di accoglienza dei richiedenti asilo e di tutela dei rifugiati, sia ancora da definire concretamente, rispetto ai tempi e alla dotazione finanziaria.

CARCERI

Comunicato dell'Associazione Papillon. Dopo che alla Camera è stato di fatto deriso e mortificato l'appello dei detenuti e di Giovanni Paolo II per un atto di clemenza, i detenuti di Rebibbia Nuovo Complesso hanno iniziato un vero e proprio sciopero totale della fame per chiedere un provvedimento di indulto. Gli oltre 1.000 detenuti impegnati nella pacifica protesta di queste settimane, hanno deciso che, a rotazione, gruppi di 10-15 persone per ogni reparto inizino lo sciopero della fame, sostenuti dalla solidarietà di tutti gli altri. La stessa forma di protesta è oggi in discussione tra i detenuti della gran parte deglle carceri italiane.

I detenuti di Rebibbia chiedono ai capigruppo di ogni partito di riprende con serenità il dibattito su un vero e proprio provvedimento di indulto che sia premessa di una generale riforma del sistema penitenziario e auspicano un intervento diretto del Presidente del Consiglio.

Inoltre si appellano a tutte le istanze della società civile affinchè il loro grido di dolore venga ripreso ed amplificato nelle piazze, nelle scuole, nelle chiese e ovunque all'esterno delle carceri.

G.R. ore 9,30

Guerra in Iraq

MOSCA

La Russia ritiene, a poche ore dalla riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che gli ispettori debbano continuare il loro lavoro e che per questo non e' necessaria nessuna ulteriore decisione dell'Onu. Lo ha detto il portavoce del ministero degli esteri Aleksandr Jakovenko citato dall'agenzia Itar-Tass. Il portavoce ha sottolineato che i rapporti che saranno presentati oggi da Hans Blix e Mohammed Al- Baradei non saranno definitivi, ma avranno un carattere transitorio. Qualsiasi ulteriore decisione per la continuazione del lavoro degli ispettori non e' necessaria ha detto Yakovenko. Nei giorni scorsi il presidente russo Vladimir Putin aveva ribadito a George W. Bush che il criterio principale per valutare la situazione in Iraq deve restare il lavoro degli ispettori. Venerdi' il ministro degli esteri Igor Ivanov aveva avvertito che qualsiasi tentativo di discutere oggi al Consiglio di Sicurezza un eventuale uso della forza contro l'Iraq si sarebbe scontrato con la decisa opposizione di Mosca. La posizione di Mosca sull'Iraq sembra essersi irrigidita, per timore di una guerra i cui effetti si temono devastanti, sia in virtu' della linea ferma assunta da Francia e Germania, sia parallelamente all'emergere di forti contrasti con Washington sulla Cecenia. Ieri Ivanov aveva denunciato il rifiuto americano a iscrivere nella lista dei terroristi gruppi di ribelli ceceni, definendolo un rigurgito di guerra fredda

USA

Washington

Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha iniziato a preparare la bozza di una possibile seconda risoluzione delle Nazioni Unite che autorizzerebbe il ricorso alla forza militare contro l'Iraq. E' quanto rivela oggi, sul suo sito Internet, la Cnn, a poche ore dall'atteso rapporto degli ispettori al Consiglio di Sicurezza. La risoluzione sarebbe presentata solo nel caso che Washington avesse la certezza di poter contare sul voto di almeno nove dei 15 membri del Consiglio, cioe' la maggioranza necessaria all'approvazione.

Washington

MARCIA DELLA PACE SOTTO LA NEVE A PITTSBURGH La neve e temperature polari non hanno oggi impedito a migliaia di persone di manifestare per la pace e contro la guerra all'Iraq a Pittsburgh: studenti, genitori con figli piccoli, religiosi e reduci del Vietnam erano fra la folla che ha marciato scandendo lo slogan tipico di questa campagna pacifista, Sganciamo Bush, non le bombe. A seconda delle stime, i manifestanti erano tra i tre e i cinque mila. Un centinaio di persone di sono sdraiati per terra, per simbolizzare l'atrocita' della guerra e la morte degli innocenti. La polizia non ha compiuto arresti. Secondo gli organizzatori, quella di domenica e' stata una delle manifestazioni piu' grosse mai svoltesi a Pittsburgh, anche all'epoca delle lotte per i diritti civili e contro la guerra del Vietnam.

BORSA

ASIA TEME VENTI DI GUERRA, TOKYO ARRETRA CON L'EXPORT Seduta pesante per i listini del Far East, con Tokyo in frenata dell'1,40%, sui timori di un attacco Usa all'Iraq, dopo che il Segretario di Stato americano Colin Powell ha detto che il paese e' pronto ad agire da solo per disarmare Baghdad. In giornata gli ispettori dell'Onu presenteranno il proprio rapporto al Consiglio di Sicurezza, mentre sembra che gli Usa siano favorevoli ad una proroga del loro mandato, con un conseguente slittamento delle prospettive di guerra. Sui mercati asiatici il pessimismo ha pero' avuto la meglio.

INDIA

Ribelli assaltano villaggio in India, undici morti Undici morti, tra cui cinque donne, sono il bilancio di un attacco di militanti di una tribù separatista contro un villaggio nel nordest dell'India. Stando a quanto riferito dalla polizia, il villaggio, abitato prevalentemente da coloni bengalesi, è stato attaccato ieri sera, nonostante lo stato di allerta delle forze di sicurezza per le celebrazioni in tutto il Paese della Giornata della Repubblica. "I ribelli avevano armi automatiche e si sono messi a sparare all'impazzata", ha riferito il sovrintendente di polizia, Anurag Dhankar. Nell'India nordorientale operano decine di gruppi guerriglieri che si battono per l'indipendenza o per una maggiore autonomia politica da New Delhi

Israele

Cento milioni di dollari di denaro pubblico saranno spesi domani per le elezioni politiche anticipate in Israele. La cifra non avrebbe gran rilievo se il Paese fosse in uno stato florido, ma dopo 54 anni e mezzo di esistenza la situazione è disastrosa. In questo momento il dieci per cento degli oltre 6 milioni di cittadini è disoccupato. Lo stato di guerra permanente se da una parte nasconde le difficoltà in cui versa lo Stato ebraico da un'altra divora risorse ingentissime. In questo quadro, con una miopia pericolosa, si affrontano i due principali contendenti nelle consultazioni del 28 prossimo: Ariel Sharon, attuale primo ministro del partito Likud e Amram Mitzna, semi leader del partito laburista. I temi della campagna elettorale non sono cambiati rispetto alle precedenti consultazioni e poichè tutti i sondaggi danno il Likud vincente non si comprende quale potrà essere la soluzione della crisi, non risolta da Sharon fino ad oggi, ma anzi aggravata.La questione palestinese appare a tutti come perno del dibattito politico, l'economia è totalmente legata ai venti di guerra, una popolazione largamente militarizzata, i territori palestinesi chiusi e la mano d'opera immigrata ormai quasi sparita non disegnano un orizzonte rassicurante.

Livorno

Volantino distribuito all'interno della curva nord dello stadio di Livorno durante la partita di ieri.

ECCO CHI ERA GIANNI AGNELLI

"La storia della famiglia Agnelli è costellata di connessioni col potere politico ufficiale e coi poteri occulti, massoneria, servizi segreti, da quando la famiglia entrò in possesso della Fiat nel 1906.." Il 23 giugno 1908 Giovanni Agnelli (suo nonno), venne denunciato dal questore di Torino per “illecita coalizione, aggiotaggio in borsa e falsi in bilancio”. Alla vigilia della prima guerra mondiale, la Fiat venne favorita dal governo e ricevette moltissime commesse militari anche dall'estero. Giovanni Agnelli ottenne dal governo che Torino venisse dichiarata zona di guerra. Gli operai vennero militarizzati e persero le pur minime tutele sindacali, il diritto di sciopero e furono sottoposti al codice militare di guerra. Col fascismo, commesse belliche, militarizzazione delle fabbriche e della società divennero fattori costitutivi del regime, e Giovanni Agnelli un fervente sostenitore di Mussolini, anche presso il re piemontese. Successivamente Agnelli fu nominato senatore del fascismo e benemerito del regime, premiato personalmente da Mussolini l' 1 marzo 1923 col Laticlavio.Gianni Agnelli prende il suo posto a capo della Fiat e di 130000 operai a metà degli anni ’60, alla vigilia di un periodo molto caldo in cui “l’avvocato” iniziò un ciclo di 24000 espulsioni fino a cacciare il sindacato dalla fabbrica. Nell'agosto del 1971 il pretore Raffaele Guariniello scoprì una colossale attività di schedature messa in atto dall'azienda di Torino. Nell'ufficio "servizi generali" erano custodite 354.000 schede informative. Dalla tipologia degli assunti e dei respinti, risultò che l'operaio ideale per la Fiat doveva essere apolitico, frequentatore della parrocchia, godere di buona reputazione pubblica, e andava bene anche se iscritto ai partiti di centro, oppure monarchico e missino. I dirigenti della Fiat addetti alla selezione del personale avevano libero accesso agli schedari dei servizi segreti. La Fiat di Gianni Agnelli ha finanziato abbondantemente la massoneria di Lino Salvini messo sotto inchiesta per il golpe Borghese, per l'assassinio del giudice Occorsio e per l'Italicus.Dagli anni ’70 la Fiat ha iniziato a farsi giustizia da sola, con il licenziamento dei sessantuno accusati di terrorismo, è poi passata all'uso selvaggio della cassa integrazione a zero ore, affiancata dalla ristrutturazione tecnologica che ha portato all'espulsione senza ritorno di decine di migliaia di lavoratori e, tra essi, tutta la struttura dei delegati dell'Flm. La Fiat è poi passata all'attacco delle grandi conquiste operaie, come la contrattazione aziendale, il controllo sull'organizzazione del lavoro, per arrivare all'attacco frontale alla scala mobile. Fu Gianni Agnelli in persona l'ispiratore della cacciata di 61 operai accusati di terrorismo nel `79, poi nella battaglia campale dell'80 (la marcia dei 40000). L'ordine venne ristabilito, gli operai tornarono a essere «suoi» e iniziò il ventennio del liberismo made in Italy. Gianni Agnelli fu per l'Italia quello che Reagan e la Tatcher furono per gli Usa e la Gran Bretagna. La storia di oggi passa da Termini Imerese, dalla crisi, dal cambiamento di strategie e in particolare dal disinteressato abbandono delle sorti di migliaia di operai considerati dal padronato solo uno strumento per fare profitto. Il volantino porta la firma:

PROLETARIATO UNITO LIVORNESE

Radio Vaticana

Oggi Lunedì 27 gennaio 2003 la sentenza della Cassazione sui daanni causati dalle emissioni delle antenne di radio Vaticana nella zona di Cesano. Ancora oggi . nonostante l'impegno mai rispettato di far rientrare le emissioni, radio Vaticana continua ad utilizzare iu suoi ripetitori ad una potenza che espone la località limitrofe all'inquinamento che è la possibile causa delle leucemie infantili che colpiscono in maniera drammatica la zona di Cesano

Il comitato bambini senza onde di Cesano invita tutti a Manifestare dalle ore 9.30 a P.zza Cavour per chiedere che la pronuncia della corte di Cassazione non sacrifichi i cittadini all'altere della diplomazia.

gror030127 (last edited 2008-06-26 09:51:29 by anonymous)