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il gr non è andato in onda alle 13, perchè stavamo trasmettendo la conferenza stampa del forte. Quindi, le notizie che qui vedete non sono state trasmesse. Cose di interesse: Oggi pomeriggio c'è la conferenza stampa di presentazione delle iniziative su Paolo Persichetti. La sta seguendo cristina la lunga, quindi va chiamata lei per avere notizie. Sulla conferenza stampa del forte, un resoconto lo può fare sia danielina sia manu del forte. Oggi c'era un'altra conferenza stampa, su iniziativa comunista. Erano presenti sia simonetta sia alessandro mantovani. Su repubblica, se non sbaglio a pagina 27, c'è un articolo riferito ad una proposta di una deputata leghista di diminuire il numero delle donne insegnanti, perchè trasmetterebbero un'idea di cultura legata alla sottomissione e allo sfruttamento. C'è anche una intervista ad una sociologa. Al di là di come l'ho scritto io adesso, mi sembra argomento interessante. Su peacelink, avete i numeri per chiamarli. Io lo farei, perchè la questione riguarda il mondo più complesso delle informazioni in rete. Tra le altre cose, è uscita una direttiva del garante della privacy sullo spamming mail, che in qualche modo è legata a questo discorso. Ieri è iniziato un giro di alcuni parlamentari nelle basi militari usa in italia. Noi non abbiamo avuto occasione di sentirli, però abbiamo dato la notizia. Tra loro c'è elettra dejana, se volete sentirla. Ieri Fini ha presentato un emendamento alla costituzione europea per sancire la sua origine cristiano-giudaica. L'emendamento nasce da una richiesta esplicita fatta dal vaticano, e il punto in cui dice che sui valori cristiani etici e morali deve essere formata l'europa, è molto pericoloso. Questo potrebbe dare la spinta a rivedere poi una serie di norme relative all'interruzione di gravidanza, ai matrimoni tra gay e lesbiche, alle coppie di fatto. Ultima cosa: in palestina si trova tiziana, il numero lo trovate nel cassetto, magari non sarebbe male fare una corrispondenza anche con lei. Una sola raccomandazione: mettete sul sito le corrispondenze realizzate? è importante anche quello..... baci e buon lavoro, paoletta

GR ORE 13.00

ESTERI

Iraq

L'Arabia Saudita mette in guardia gli Usa dall'intraprendere un'azione militare contro l'Iraq senza l'avallo delle Nazioni Unite. Con un'intervista alla televisione britannica Bbc che segna la piu' dura presa di posizione nei confronti dell'alleato statunitense, il principe Saud al-Faisal, ministro degli Esteri saudita, ha detto che un intervento non autorizzato dal Palazzo di Vetro sarebbe considerato alla stregua di "una guerra d'aggressione", particolarmente pericolosa perche' destabilizzerebbe l'intera regione. Il capo della diplomazia saudita ha fatto capire che, piuttosto che un intervento armato dalle conseguenze disastrose per la popolazione irachena, il governo di Riad preferirebbe che il regime di Saddam Hussein venisse rovesciato senza spargimento di sangue: "Non si e' mai vista nella storia - ha fatto osservare il ministro - una nazione in cui un cambio di regime attraverso i colpi delle baionette abbia condotto alla stabilita'". Contro l'idea di un intervento armato si è pronunciato nuovamente l'egitto: il presidente egiziano Hosni Mubarak, che oggi giunge in visita a Berlino, ha detto di appoggiare la posizione di Germania e Francia volta a esperire tutte le possibilita' di risolvere pacificamente la crisi irachena. Secondo Mubarak secondo un rafforzamento del regime di ispezioni e' la sola via per evitare un conflitto armato in Iraq, sottolineando anche che fino a quando il problema palestinese restera' insoluto l'intera regione non ritrovera' la pace. Hosni Mubarak ha al tempo stesso espresso l'auspicio che il vertice della Lega araba della prossima settimana a Sharm el Sheikh possa sfociare in una posizione comune dei paesi arabi. Secondo fonti egiziane, nei colloqui a Berlino e Parigi Mubarak proporra' a Schroeder e Chirac lo svolgimento di un vertice euro-arabo sulla crisi irachena. anche la Turchia contnua a ripetere che non è scontato che le sue basi sianop messe a disposizione degli Usa. E intanto c'attesa per i risultati della mediazione diplomatica del Vaticano (nel pomeriggio Sua Santita' Giovanni Paolo II ricevera' il segretario Generale dell'Onu, Kofi Annan) e per le conclusioni della riunione del Movimento dei Paesi Non Allineati (115 nazioni, nessuna delle quali siede nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu) che in serata (le 21.00 in Italia) si riuniranno al Palazzo di Vetro per cercare una linea comune. Ma dopo la riunione dei capi di Stato e di governo europei, che hanno definito la guerra come "l'ultima risorsa" , gli occhi del mondo sono puntati ancora una volta su Stati Uniti e Gran Bretagna, da giorni al lavoro su una nuova risoluzione, che non dovrebbe essere pronta prima di domani, mercoledi'. L'obiettivo delle diplomazie di Washington e Londra e' quello di conquistare il favore del Consiglio di Sicurezza, un'impresa non facile pero' considerato che il presidente francese, Jacques Chirac, ha gia' detto chiaramente che in questo momento, quando le ispezioni dell'Onu sono ancora in corso in Iraq, il suo Paese non votera' una seconda risoluzione. Proprio per questo Stati Uniti e Gran Bretagna non presenteranno la risoluzione in questi giorni, ma si limiteranno per il momento a consultarsi a voce con gli altri membri del Consiglio di Sicurezza, anticipando quello che vorrebbero fosse il linguaggio del testo. Perche' la presentazione di una nuova risoluzione a cosi' breve distanza dalla mobilitazione di massa contro la guerra e dalla presentazione del rapporto di Blix ed El Baradei potrebbe risultare controproducentee: Washington e Londra sembrerebbero non tener conto minimamente ne' dell'opinione pubblica mondiale, ne' del contenuto del rapporto dei capi ispettori.

Palestina

Dopo l'uccisione ieri di un militante di Hames Israele ha iniziato la sua campagna preventiva di arresti nel timore di una reazione da parte palestinese. E lo ha fatto nella nottata uccidendo un altro militante, nel corso di un rastrellamento

  • i soldati hanno circondato casa sua a Yata, un villaggio situato a sud di Hebron, e gli hanno intimato di arrendersi: l'uomo si e' pero' rifiutato di consegnarsi, e a quel punto gli israeliani hanno aperto il fuoco, uccidendolo. Nel frattempo un po' in tutti i territori autonomi sono proseguite le operazioni alla ricerca di supposti elementi integralisti: ne sono stati arrestati in tutto almeno 27 solo nelle ultime ore tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, di cui ben quindici in un'unica retata a Rafah, nel settore sud dell'enclave.

Tre donne palestinesi sono state catturate la scorsa notte da soldati israeliani nella zona di Betlemme, secondo quanto ha riferito la radio militare. La loro affiliazione politica non e' stata precisata. E intanto a londra si riunuisce nuovamente il cosidetto quartetto: William Burns, sottosegretario di stato per gli affarmi mediorientali, si incontra a Londra con colleghi della Russia, dell'Unione europea e delle Nazioni unite per lavorare alla cosiddetta tracciata dal Quartetto di mediatori che dovrebbe portare alla creazione di uno stato palestinese entro il 2005. Il Dipartimento di stato ha accolto come passo serio verso le riforme la decisione del presidente dell'Anp Yasser Arafat di nominare un primo ministro. Il numero due palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) sara' scelto come primo ministro, secondo quanto riferiscono fonti palestinesi citate dalla radio israeliana. Il ministro delle Finanze Salam Fayyad, indicato fra i candidati favoriti, manterra' invece il suo incarico. A quanto hanno spiegato le fonti, saranno il presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese (Anp) Yasser Arafat e il comitato centrale di Fatah a scegliere il primo ministro. Arafat manterra' la responsabilita' per la sicurezza e gli affari esteri, e il primo ministro sara' il numero due nella gerarchia dell'AnpL'Amministrazione Bush aveva promesso, mentre cercava di ottenere appoggi per una campagna militare contro Saddam Hussein, di intensificare la diplomazia per il Medio Oriente dopo le elezioni in Israele. Israele e l'Autorita' nazionale palestinese hanno inviato delegazioni a Londra per incontrare i membri del Quartetto. Contro il progetto avanzato da Arafat si sono pronunciati alcuni Paesi arabi vicini all'Autorita' nazionale palestinese (Anp) di Yasser Arafat, che hanno espresso riserve nei confronti della bozza di costituzione palestinese resa nota nei giorni scorsi. Lo riferisce oggi il quotidiano 'Al-Quds', edito nel settore arabo di Gerusalemme. Secondo il quotidiano questi Paesi, non meglio precisati, avrebbero detto ad Arafat che la bozza di costituzione rischia di risultare inaccettabile agli Stati Uniti e all'Unione europea, poiche' delinea la creazione di una repubblica presidenziale palestinese dove al capo dello stato vengono assegnati gran parte dei poteri esecutivi. Sul fronte interno, Shaul Mofaz, ministro della Difesa israeliano, ha revocato il blocco dei territori autonomi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, imposto la settimana scorsa per ragioni di sicurezza in coincidenza con la festivita' islamica di Eid al-Adha, o del Sacrificio. Decine di migliaia di salariati pendolari palestinesi di conseguenza possono nuovamente rientrare entro i confini dello Stato ebraico e ritornare ai rispettivi posti di lavoro. Mofaz, un generale a riposo che gia' fu il promotore della discussa campagna 'Muro Difensivo' nella primavera 2002, ha al contempo smentito le voci circolate negli ultimi giorni, secondo cui le truppe d'Israele si appresterebbero a ritirarsi da sette citta' palestinesi, occupate da otto mesi a titolo di ritorsione contro una serie di attentati suicidi.

Corea

Va assumendo di ora in ora proporzioni sempre piu' tragiche il bilancio di un incendio, con ogni probabilita' doloso, divampato nella stazione della metropolitana di Joongang a Taegu, terza citta' per importanza della Corea del Sud: al momento il numero dei morti accertati e' di almeno 134; 128 sono i feriti e mancano ancora all'appello tra le dodici e le venti persone. Fumo e fiamme stanno impedendo ai vigili del fuoco di operare a pieno regime, e dunque non si esclude che altre vittime vadano ad aggiungersi al computo. Sarebbe un uomo di 56 anni, identificato dagli inquirenti come Kim Dae-hwan, ad aver appiccato il rogo: stando a testimoni oculari, avrebbe incendiato un cartone per il latte pieno di liquido infiammabile e lo avrebbe poi scagliato all'interno di uno dei sei vagoni del convoglio che stava transitando per la stazione; anch'egli avrebbe riportato ustioni. Arrestato, e' attualmente sottoposto a interrogatorio

Corea del Nord

La Corea del Nord ha minacciato oggi di ritirarsi dall'armistizio che nel 1953 mise fine alla guerra di Corea, se gli gli Stati Uniti decideranno l'avvio di sanzioni contro Pyongyang. Con una dichiarazione diffusa dall'agenzia stampa ufficiale Kcna, l'esercito nordcoreano ha affermato che se gli Stati Uniti violeranno l'armistizio la Corea del Nord non si riterra' piu' vincolata da quell'accordo. Il comunicato giunge all'indomani di un articolo pubblicato sul New York Times, secondo il quale gli Stati Uniti stanno mettendo a punto un piano per sanzioni contro Pyongyang, nel caso la crisi nucelare dovesse aggravarsi. Fra le misure prese in considerazione, un blocco navale americano per impedire l'esportazione di missili e materiale nucleare nordcoreano verso altri paesi, uno stop alle rimesse degli emigrati dal Giappone e misure contro il traffico di droga dalla Corea del Nord. Pyongyang ha gia' dichiarato in passato che considererebbe il varo di sanzioni come un atto di guerra. Nonostante la minaccia del regime nord-coreano di abbandonare unilateralmente l'armistizio del '53 secondo la Corea del Sud non sussiste il pericolo di un nuovo conflitto. Lo ha dichiarato Kim Dae-jung, presidente sud-coreano uscente, nel corso di una riunione di gabinetto. Kim ha sottolineato come gli atteggiamenti dei bellicosi vicini abbiano costretto il suo esecutivo a prendere in considerazione la eventualita' di un riaccendersi delle ostilita', nonche' le potenziali conseguenze che ne deriverebbero non soltanto per la pace e la sicurezza ma altresi' per l'economia nazionale.

Spagna

Continua in Spagna la campagna di isolamento dell'eta portata avanti dal giudice baltazar garzon: almeno nove persone sono state arrestate durante le ultime ore dalla Ertzaintza (polizia autonoma basca) nel Paese Basco, perche' sospettate di aver partecipato in azioni della cosidetta kale borroka,le azioni di piazza che accompagnano le campagne dell'Eta. L'operazione e' stata coordinata dal giudice Baltasar Garzon e gli arresti sono avvenuti nella citta' di San Sebastian e nel comune di Ondarroa (Biscaglia): tre degli arrestati sono minorenni, e il piu' grande ha 22 anni.

ITALIA

Genova

E' durata solo un quarto d' ora ed e' stata rinviata al 17 aprile, per impedimento di uno degli avvocati, l' udienza del Gip Elena Daloiso sulla richiesta di archiviazione, formulata dal pm Silvio Franz, nei confronti dei due carabinieri indagati per la morte di Carlo Giuliani, avvenuta in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001 durante gli scontri del G8. L' udienza si e' tenuta in una delle aule del settimo piano di palazzo di giustizia. Erano assenti i due carabinieri indagati Mario Placanica, accusato di aver sparato a Carlo Giuliani, e Filippo Cavataio, autista del defender sul quale i militari si trovavano. In aula erano presenti i difensori dei due carabinieri, l' avvocato Giuseppe Gallo per Placanica e Umberto Pruzzo per Cavataio, e i legali della parte civile, cioe' la famiglia Giuliani, Giuliano Pisapia e Sara Pinton. Per quanto riguarda il terzo militare che si trovava sul defender, Dario Raffone, la sua posizione e' gia' stata archiviata.

Peacelink

Inizierà domani a Taranto l’annunciato processo a PeaceLink, citata per danni da un consulente Nato che ha chiesto un risarcimento di 50mila euro per la pubblicazione (citando le fonti e in versione integrale) nel sito Internet http://www.peacelink.it di un appello ambientalista in cui compariva anche il suo nome tra i 69 firmatari. Alle ore 11:00, al di fuori del cancello del Tribunale (Via Marche) gli esponenti di PeaceLink saranno disponibili a rispondere alle domande dei giornalisti. Alle 12:00 PeaceLink consegnerà alla Procura della Repubblica, nelle mani del dott. Franco Sebastio, la bandiera della pace. Va ricordato che la denuncia contro PeaceLink è arrivata a tre anni dalla pubblicazione (sul sito di PeaceLink e nella mailing-list), il 10 febbraio 2000, del testo completo del ‘Manifesto per un forum ambientalista’, contenente prese di posizione contro la politica antiecologista e militarista degli Stati Uniti e della Nato. Tra i firmatari del documento ambientalista compare anche il consulente Nato che però, nel novembre del 2002, due anni e nove mesi dopo, ha dichiarato di non avere mai sottoscritto l’appello, citando in giudizio i responsabili dell’associazione.

Lavoro

Questa mattina si è svolto un presidio di un centinaio di lavoratrici e lavoratori della Postalmarket davanti all'Agenzia Regionale del Lavoro. I lavoratori sono tutti in cassa integrazione. La Pistalmarket si trascina ormai da anni in una situazione di grave crisi. I lavoratori chiedono la proroga dalla C.i.g. e sperano che qualche imprenditore si faccia avanti per comprare l'azienda.

Dibattito parlamentare

Il dibattito sull' Iraq in Parlamento si fara': durante la riunione dei capigruppo di Palazzo Madama e' stato deciso che il dibattito si svolgera', partendo dal Senato, o nella giornata di domani o, al piu' tardi, in quella di giovedi'. La decisione finale, ha riferito il vice presidente del Senato, Lamberto Dini, sara' presa dopo la riunione dei capigruppo della Camera e dopo una consultazione con il governo.

gror030218 (last edited 2008-06-26 09:48:44 by anonymous)