Ore 19.30

MONDO

Paesi Baschi

Il procuratore spagnolo Olga Sanchez ha chiesto oggi la prigione preventiva per i dieci responsabili di Euskaldon Egunkaria, unico quotidiano in lingua basca pubblicato in Spagna, arrestati con l'accusa di collaborare con il gruppo armato separatista Eta. Juan del Olmo, giudice dell'Audiencia Nacional - massima istanza giudiziaria spagnola - ha concluso oggi l'interrogatorio dei dieci detenuti, compreso quello del direttore della testata, Peio Zubiria, che tutt’ora si trova ricoverato all' Ospedale Gregorio Maranon. Zubira che soffre di una maltiia incurabile, è stato ricoverato sabato contempraneamente all'interrogatorio degli altri 9 arrestati. Conclusa la fase degli interrogatori, e tenendo conto delle richieste della procura e degli avvocati degli arrestati, il giudice dovra' ora decidere caso per caso se procedere a incriminazioni o meno. Contro la chiusura del quotidiano si erano espresse nei giorni scorsi le autorità municipali delel città basche, sindacati e movimenti politici, che avevano dato vita a una manifestazione di piazza sabato scorso.

Iraq

"L'Iraq ha perso l'ultima chance che gli era stata offerta dalla risoluzione 1441" per liberarsi degli arsenali proibiti di cui il regime iracheno viene accusato di essere in possesso. È questo il messaggio contenuto nel nuovo progetto di risoluzione, a cui hanno lavorato Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna, presentato ieri alle Nazioni Unite. Il documento, che occupa una sola pagina, afferma che il rapporto presentato dall'Iraq sui suoi armamenti di distruzione di massa "contiene dichiarazioni false ed omissioni" ed afferma che Baghdad resta in violazione palese degli obblighi sul disarmo.

Intanto, anche Germania, Russia e Francia hanno fatto nuove proposte alle Nazioni Unite per il disarmo in Iraq. Lo ha dichiarato ieri sera il presidente francese Jacques Chirac mentre si trovava a Berlino. Chirac ha fatto sapere che Germania e Francia non sono favorevoli a una nuova risoluzione dell'Onu riguardo l'Iraq. Secondo il Memorandum franco-russo-tedesco, infatti, Il pieno ed effettivo disarmo, in accordo con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza attinenti, resta l'obiettivo imperativo della comunità internazionale”, tuttavia si sottolinea come “La nostra priorità dovrebbe essere di ottenere questo obiettivo pacificamente attraverso il regime delle ispezioni” che, si legge “hanno raggiunto il loro pieno regime; funzionano senza ostacoli e producono già i primi risultati”.

L'Australia ha espresso preoccupazione a Washington riguardo ai suoi piani di governare direttamente l'Iraq per un periodo fino a due anni, dopo la deposizione di Saddam Hussein. A quanto riferisce oggi il Sydney Morning Herald, Canberra ha comunicato i suoi timori dopo che suoi osservatori hanno preso parte ad una riunione segreta di due giorni a Washington su come governare l'Iraq dopo la guerra. La riunione, convocata dall'ufficio del Pentagono incaricato della pianificazione dell'Iraq dopoguerra, e' stata descritta come una prova generale dell'amministrazione del Paese da parte di funzionari e militari Usa e di Paesi della coalizione anti Saddam, finche' non sara' costituito un nuovo governo iracheno. L'Australia, come la Gran Bretagna, i due Paesi che hanno gia' dispiegato truppe e mezzi aeronavali nel Golfo a fianco delle truppe Usa, vogliono un maggiore coinvoglimento dell'Onu nell'Iraq dopo la guerra, maggiori opportunita' di partecipazione per gli esponenti dell'opposizione, e un processo piu' rapido verso elezioni democratiche.

La Cina definisce inutile la nuova proposta di risoluzione sull'Iraq presentata ieri da Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Per Pechino la priorita' in questo momento e' la completa realizzazione della 1441 che era stata approvata all'unanimita' dal Consiglio di sicurezza dell'Onu.

E intanto il vice premier turco Mehmet Ali Shahin, citato dall'agenzia Anadolu ha affermato che il decreto preparato dal governo turco prevede il passaggio di circa 62.000 soldati americani sulla via dell'Iraq per un tempo di sei mesi.

E mentre la situazione resta in stallo, e le Nazioni Unite esaminano i due documenti contrapposti, anche i Vescovi di Gerusalemme, Sarajevo e Baghdad hanno lanciato al mondo, in una nota congiunta, il loro appello per la pace. "La nostra è una voce debole - affermano - ma vogliamo essere voce della nostra gente che ha subìto e sta subendo la guerra, con le sue oppressioni e ingiustizie, e che vive nelle nostre terre, diventate tragicamente simbolo di sofferenza, non solo negli anni scorsi ma anche oggi”. "Se la guerra è distruzione e morte - spiegano i vescovi - non meno tragiche sono le conseguenze che una guerra porta inevitabilmente con sé: divisioni, odi e tanti profughi. Sono davanti agli occhi del mondo i milioni di profughi della Bosnia e di tutta la ex Jugoslavia; le condizioni invivibili dei Palestinesi, profughi nella loro terra o in terra straniera. E, in caso di guerra” si chiedono “quanti saranno i profughi dall'Iraq?. "La pace è la sola strada da percorrere” concludono “è la direzione obbligatoria”.

Proseguono intanto le mobilitazioni contro la guerra, in Italia e nel mondo

Una ventina di cittadini spagnoli ha occupato l'ambasciata del paese a Baghdad, per protestare contro la politica del premier Jose' Maria Aznar nei confronti della crisi irachena. I dipendenti della sede diplomatica hanno lasciato Baghdad da diversi giorni, richiamati in patria in vista del possibile conflitto.Tra le ipotesi al vaglio del ministero della Difesa l'invio della portaerei 'Principe de Asturias' o il dispiegamento di cacciabombardieri F - 18 a difesa della Turchia.

E mentre continuano i blocchi in vista della manifestazione di domani a Pisa. Il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu ha affermato che contro le azioni di disobbedienza che bloccano i treni Usa sono state messe in campo "tutte le misure preventive possibili e, quando è necessario, ricorreremo alla giusta forza repressiva dello Stato". ."Ci sono stati comportamenti illegali e li abbiamo puntualmente denunciati evitando che avessero conseguenze negative sulla sicurezza dell'ordine pubblico".

FERROVIERI CGIL A PREMIER,NON VOGLIO GUIDARE QUEL TRENO INVIO CARTOLINE CGIL ANCHE A LUNARDI E DIFFUSIONE IN STAZIONI (ANSA) 'Io, ferroviere della Cgil, chiedo di essere esentato dal compiere attivita' sui treni che trasportano materiale bellico': sara' questo, in sostanza, il contenuto di cartoline che i dipendenti delle Fs aderenti alla Cgil invieranno al premier Silvio Berlusconi e al ministro dei Trasporti Pietro Lunardi. La forma di protesta sara' accompagnata dalla distribuzione di altrettante cartoline nella stazioni ferroviarie, questa volta per spiegare all'utenza i motivi della mobilitazione.

Camp Derby

(ANSA) - Tre parlamentari chiedono di conoscere il contenuto del trattato bilaterale che regola la concessione del territorio italiano alle basi Usa. Paolo Cento, Elettra Deiana e Mauro Bulgarelli che sono ancora ospiti a Camp Darby del comandante italiano della base militare Ilio Venuti, spiegano: 'Ci siamo messi in contatto col gabinetto del ministro della difesa per ottenere questa risposta e siamo in attesa'.

ESSO:

La Esso, la piu grande multinazionale in campo petrolifero, continua, non solo ad ignorar6e e negare ogni diretta responsabilità per i danni ambientali e cambiamenti climatici causati dalle emanazioni tossiche e inquinanti del’ estrazione e lavorazione del petrolio, ma è direttamente implicata in questa guerra contro l’Iraq che gli Stati Uniti stanno preparando,infatti la Esso ha vinto la gara di appalto per i rifornimenti di carburante per l’esercito e per l'estrazione del petrolio dell'Iraq. Continua quindi anche la campagna di boicottaggio.

Audio greenpeace (fabbrizio Fabbri)

Pisa: Prosegue a Pisa l'iniziativa contro i treni della morte.

A Pisa cinque attivist* si sono incatenati all'interno della direzione-movimenti della stazione centrale. Nel frattempo, sempre all'interno della stazione, altr* attivist*, con striscioni e fumogeni, stanno megafonando e spiegando alla gente le iniziative che da sabato si susseguono in tutta Italia, contro i treni della morte che portano armi e armamenti per l'attacco all'Iraq. Il presidio sì è sciolto pochi minuti fa. La polizia ha tagliato le catene e i manifestanti non hanno fatto resistenza.

CORRISPONDENZE: Sentiamo prima un compagno di Indymedia e poi Anubi dei dissobbedienti

Firenze: entrati negli uffici regionali delle ferrovie

dopo milano i disobedienti colpiscono anche a firenze; Disobbedienti hanno occupato dalle 5 di oggi pomeriggio la sede fiorentina di Trenitalia, in piazza dell'unità, non molto lontano dalla stazione centrale. La sede fiorentina e piazza dell'unità in questo momento aspettano dei dirigenti di trenitalia per chiedere la sospensione del passaggio dei treni della morte. Dalle finestre del palazzo, i manifestanti hanno esposto uno striscione con scritto 'no war' e con un megafono dalle finestre invitano tutti a bloccare "i treni della guerra". In questo momento la sede e blindata dalla polizia Sono in corso trattative con le forze dell'ordine per capire quali siano le intenzioni degli occupanti.

(L'indirizzo e il numero di fax per protestare contro l'utilizzo della rete ferroviaria per trasporti di materiale bellico sono:Trenitalia SpA - Divisione Passeggeri - Rapporti Esterni Piazza della Croce Rossa, 1 - 00161 Roma - Fax 06.44102879)

Ultimissima da indymedia di pochi minuti fa: BERGAMO:invasione del consiglio comunale

un gruppo di cittadini ha occupato la sala dei gruppi consiliari pretendendo una presa di posizione contro la guerra da parte del comune di bergamo. il gruppo di cittadini e attivisti ha ottenuto la stesura, da parte dei consiglieri dell'opposizione, di una interrogazione per una seduta straordinaria del consiglio comunale, che discuta la posizione nei confronti di una eventuale aggressione all'iraq. seguiranno aggiornamenti

Palestina

Continuano le azioni di guerra israeliane contro la popolazione palestinese

Nel giorno in cui i Laburisti israeliani hanno deciso di non voler far parte del nuovo governo guidato ancora da Ariel Sharon, otto palestinesi ed un soldato israeliano sono rimasti uccisi nell'offensiva sferrata dall'esercito di Israele nella Striscia di Gaza, mentre un altro palestinese è stato ucciso in uno dei tanti posti di blocco, dai militari israeliani, che gli hanno sparato perché - secondo la versione dell'esercito - era "sospetto" e non aveva risposto all'ordine di fermarsi. Sono adesso 42 i palestinesi uccisi dall'inizio della settimana, almeno secondo il conteggio ufficiale. Stanotte la cittadina di Beit Hanoun, nel settore settentrionale della Striscia di Gaza, è stata invasa da colonne corazzate dell'esercito di Israele appoggiate dagli elicotteri da combattimento Apache: dopo avere sostenuto un combattimento contro gli armati palestinesi, i militari israeliani hanno abbattuto sei case palestinesi, ed hanno sventrato le carreggiate delle strade, occupando inoltre posizioni strategiche dalle quali controllano tutta la zona. Un responsabile dell'Ospedale Shifa di Gaza ha riferito che due delle vittime hanno in apparenza subito mutilazioni da parte dei militari israeliani. Queste accuse non sono ancora state commentate da parte israeliana. L'esercito israeliano ha inoltre arrestato un cameraman palestinese della Reuters impegnato a filmare i durissimi scontri tra truppe israeliane e la popolazione locale di Beit Hanoun. Un portavoce militare ha spiegato che il giornalista è sospettato di "coinvolgimento in attività terroristiche". La Reuters ha inviato una protesta scritta alle autorità israeliane. L'anno scorso, un altro cameraman palestinese del gruppo editoriale fu arrestato a Hebron, in Cisgiordania, e passò cinque mesi in carcere senza che contro di lui fosse stata formulata un'accusa. Sono poi proseguiti, per il quinto giorno consecutivo, anche i rastrellamenti del centro storico di Nablus, in Cisgiordania, e un portavoce militare ha riferito alla radio che l'assedio durerà ancora a lungo. Nella battaglia che si era scatenata ieri avevano perso la vita due palestinesi mentre un ragazzino di 14 anni, ferito gravemente, è morto oggi in ospedale.

(Peace link) Oggi Haaretz, quotidiano israeliano noto per la sua linea progressista, non fa alcun accenno negli articoli di cronaca all’identità delle vittime civili palestinesi, ne´ tantomeno alle ragioni o alle modalita´ della loro uccisione. Il titolo di un approfondimento di Amos Harel su quanto accaduto si potrebbe tradurre con "Attenti a non impantanarsi a Gaza": in sostanza un´obiezione alla linea dura di Sharon per evitare all’esercito un´inutile e pericoloso stallo sul campo. Nessuna obiezione sulle vittime tra i civili palestinesi.

Intanto, ieri, collegato in videoconferenza al Vertice dei Paesi Non Allineati, dove non ha potuto partecipare di persona per il timore di non poter più rientrare in Palestina, Yasser Arafat ha affermato che nell'esecutivo del nuovo governo Sharon, siedono i veri responsabili dell'assassinio dell'ex premier israeliano Yitzhak Rabin, ucciso dall'estremista sionista Yigal Amir nel corso di un comizio a Tel Aviv nel novembre '95.

CHI FA LA GEOGRAFIA? - Indymedia Intanto, il Nuovo Atlante Geografico e storico pubblicato da pochi mesi dal Touring Club Italiano e curato da eminenti geografi e professori universitari italiani, dimentica la realtà dei Territori Occupati della Palestina. E’ quanto denuncia la Carovana Milanese in Palestina: nel nuovo Atlante geografico i confini dello Stato di Israele sono segnati con continuità sulla linea del Giordano. Come se il regime di apartheid instaurato dall'esercito israeliano nei territori occupati nel 1967 e le colonie israeliane non esistessero. Come se i campi profughi, città come Gerico, Gaza e Gerusalemme araba non esistessero. Come se tutta la Cisgiordania fosse Israele. Preoccupati per questa manipolazione che annulla e confonde verità storiche, la Carovana Milanese in Palestina, ha indetto un’iniziativa di protesta per Giovedì 27 Febbraio dalle 18.00 presso sede del Touring Club di Milano, per ricordare loro che la Palestina esiste. Per adesioni: micaravanpalestina@libero.it

CONGO BRAZAVILLE: SI AGGRAVA L’EMERGENZA EBOLA - Misna Si fa sempre più drammatica l'emergenza Ebola che sta sconvolgendo il nord della Repubblica del Congo. L'ultimo bilancio diffuso ieri dalle autorità sanitarie di Brazzaville parla di ben 93 morti. Una cifra che dimostra chiaramente tutta la virulenza di questa nuova epidemia di febbre emorragica che in meno di due settimane è riuscita a quadruplicare le sue vittime. L'area colpita continua ad essere la provincia nordorientale della Cuvette, vicino al confine con il Gabon dove, lo scorso anno, un analoga epidemia causò la morte di oltre 70 persone. Sul posto sono al lavoro da quasi due settimane le squadre di esperti inviate dal governo di Brazzaville e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Lo staff medico presente sul posto lamenta da giorni di trovarsi ad operare in condizioni estremamente difficili, e per questo, nei giorni scorsi, hanno lanciato un appello alla comunità internazionale affinché vengano stanziati al più presto fondi di emergenza per combattere il diffondersi di Ebola. In attesa degli aiuti, le autorità congolesi hanno allestito una speciale tendopoli in cui sono stati messi in quarantena le persone contagiate. Intanto la paura legata ad una nuova epidemia di Ebola, ha portato il confinante Gabon a chiudere la frontiera con la Cuvette occidentale.

ALLARME URANIO IN AFGHANISTAN

Dopo un anno dalla tempesta di bombe sull’Afghanistan, come già successo in Iraq, Bosnia e Kosovo, la verità sul tipo di armi utilizzate dagli Stati Uniti e dai loro alleati comincia ad emergere solo ora, quando l’attenzione dell’opinione pubblica si è spostata su un’altra imminente guerra. In Afghanistan erano state lanciate circa 12.000 bombe, di cui il 60% “intelligenti”. I militari giustificano l’uso dell’uranio nella testata di queste bombe perché è in grado di penetrare in profondità e distruggere bunker e altre strutture del genere. In realtà l’utilizzo (criminale) dell’uranio ha anche uno scopo a lungo termine, ovvero come previsto dalla dottrina militare degli Stati Uniti: la contaminazione radioattiva dell’ambiente e della popolazione civile. I ricercatori dell’Uranium Medical Research Centre, un’organizzazione indipendente fondata nel 1997, si sono recati in Afghanistan a giugno e a ottobre 2002 e hanno raccolto campioni di schegge, acqua, terra, e urina della popolazione civile nelle zone di Jalalabad e Kabul. I risultati sono preoccupanti: nei campioni di urine analizzati si trovano concentrazioni di isotopi dell’uranio superiori di 100 volte alla norma. Più in genere “il team di ricercatori è rimasto scioccato dalla portata dell’impatto dei bombardamenti sulla salute della popolazione. Senza eccezioni, in ogni località colpita dai bombardamenti, la gente è ammalata. Una parte significativa della popolazione presenta sintomi tipici della contaminazione interna da uranio”. L’aspetto ancora più inquietante che emerge è che non si tratta di uranio impoverito: è stata riscontrata una presenza di uranio naturale fino a 20 volte superiore rispetto alla norma. Ciò farebbe supporre che in Afghanistan gli Stati Uniti abbiano utilizzato un tipo nuovo di testate per le loro bombe, contenenti uranio naturale, la cui radioattività è 2 volte superiore rispetto a quella dell’uranio impoverito. Info: www.curandero.ch/articoli/index.php?numeroid=80

ITALIA

FIAT

Indymedia - Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese ha riaperto stamane. Alle 6.03 e' ripartita la linea di produzione della Punto. La fabbrica, che da cinque mesi non era in produzione, rimarra' aperta, secondo gli accordi siglati tra Fiat e governo fino al 7 marzo. Quindi si fermera' per altri 10 giorni e riprendera' fino al 4 aprile. Poi riaprira' in settembre con una linea di produzione ed un unico turno. Tra i sindacalisti serpeggia l' ipotesi di scioperare in queste settimane di riapertura. Il delegato della Fiom, Roberto Mastrosimone, ha detto che questo e' un giorno molto importante e sentito dagli operai che sono riusciti a modificare il piano industriale con le loro lotte. Per settimane prima della chiusura dello stabilimento gli operai avevano scioperato mettendo in atto numerose forme di protesta tra cui il blocco dei trasporti sullo Stretto di Messina, interruzioni del traffico lungo strade, ferrovie e autostrade. A settembre - aggiunge Mastrosimone - si giochera' il futuro dello stabilimento e delle fabbriche dell' indotto. Le 5 settimane di apertura ci danno la possibilita' di parlare con gli operai. Mercoledi' faremo un' assemblea e decideremo un pacchetto di scioperi. Vogliamo un segnale preciso dall' azienda affinche' modifichi quel piano industriale.

AUDIO – Silvana Bova – Coordinamento Donne Termini Imerese

Indulto

L'indultino andra' in aula a palazzo Madama dopo il 6 aprile. Questo sarebbe l'orientamento della conferenza dei capigruppo del Senato, che si e' riunita questa mattina. Domani e' prevista una seconda riunione della conferenza dei capigruppo per decidere la data dell'esame in aula. Alla commissione Giustizia sono stati assegnati due mesi per l'esame del disegno di legge, al termine dei quali il provvedimento andra' in aula anche se la commissione non ha terminato l'esame.

APPROFONDIMENTO DEL MARTEDì SOS SANITA’ PUBBLICA

Alcune associazioni che lavorano nell’ambito della sanità hanno costituito il Coordinamento per la Salute pubblica per supplire alla mancanza di informazione sulle attività e sui servizi primari sanitari, sempre più ceduti alle multinazionali, di cui i mass media ufficiali non danno conto. Esempio ne è l’inaugurazione, presso l’ospedale di malattie infettive Spallanzani, di un laboratorio per il “bioterrorismo” dove si manipoleranno pericolosi batteri e virus con dubbie misure di sicurezza. Il Coordinamento per la Salute pubblica, costituito da varie organizzazioni ha già organizzato, il 21 febbraio, un sit-in sotto il Ministero della Salute e un’assemblea pubblica cittadina presso lo Spallanzani. Sono in programma altre iniziative.

AUDIO

Ore 13.00

Paesi Baschi

Il procuratore spagnolo Olga Sanchez ha chiesto oggi la prigione preventiva per i dieci responsabili di Euskaldon Egunkaria, unico quotidiano in lingua basca pubblicato in Spagna, arrestati con l'accusa di collaborare con il gruppo armato separatista Eta. Juan del Olmo, giudice dell'Audiencia Nacional - massima istanza giudiziaria spagnola - ha concluso oggi l'interrogatorio dei dieci detenuti, compreso quello del direttore della testata, Peio Zubiria, che ha cercato di suicidarsi domenica scorsa nell'ospedale di un carcere madrileno. Conclusa la fase degli interrogatori, e tenendo conto delle richieste della procura e degli avvocati degli arrestati, il giudice dovra' ora decidere caso per caso se procedere a incriminazioni o meno. Contro la chiusura del quotidiano si erano espresse nei giorni scorsi le autorità municipali delel città basche, sindacati e movimenti politici, che avevano dato vita a una manifestazione di piazza sabato scorso.

Iraq

L'Australia ha espresso preoccupazione a Washington riguardo ai suoi piani di governare direttamente l'Iraq per un periodo fino a due anni, dopo la deposizione di Saddam Hussein. A quanto riferisce oggi il Sydney Morning Herald, Canberra ha comunicato i suoi timori dopo che suoi osservatori hanno preso parte ad una riunione segreta di due giorni a Washington su come governare l'Iraq dopo la guerra. La riunione, convocata dall'ufficio del Pentagono incaricato della pianificazione dell'Iraq dopoguerra, e' stata descritta come una prova generale dell'amministrazione del Paese da parte di funzionari e militari Usa e di Paesi della coalizione anti Saddam, finche' non sara' costituito un nuovo governo iracheno. L'Australia, come la Gran Bretagna, i due Paesi che hanno gia' dispiegato truppe e mezzi aeronavali nel Golfo a fianco delle truppe Usa, vogliono un maggiore coinvoglimento dell'Onu nell'Iraq dopoguerra, maggiori opportunita' di partecipazione per gli esponenti dell'opposizione, e un processo piu' rapido verso elezioni democratiche.

La Cina definisce inutile la nuova proposta di risoluzione sull'Iraq presentata ieri da Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Abbiamo espresso con chiarezza la nostra posizione -ha dichiarato oggi il portavoce del ministero degli Esteri, Kong Quan- una nuova risoluzione e' inutile perche' la risoluzione 1441 non e' stata del tutto attuata. Per Pechino la priorita' in questo momento e' la completa realizzazione della 1441 che era stata approvata all'unanimita' dal Consiglio di sicurezza dell'Onu.

A proposito della nuova risoluzione presentata dagli USA l'ambasciatore americano a Parigi, Howard Leach, ha affermato che gli Stati Uniti considererebbero un eventuale veto francese alla risoluzione sull'Iraq presentata ieri al Consiglio di sicurezza come un atto di grande inimicizia

Una ventina di cittadini spagnoli ha occupato l'ambasciata del paese a Baghdad, per protestare contro la politica del premier Jose' Maria Aznar nei confronti della crisi irachena. I dipendenti della sede diplomatica hanno lasciato Baghdad da diversi giorni, richiamati in patria in vista del possibile conflitto.Tra le ipotesi al vaglio del ministero della Difesa l'invio della portaerei 'Principe de Asturias' o il dispiegamento di cacciabombardieri F - 18 a difesa della Turchia.

E mentre continuano i blocchi in vista della manifestazione di domani a Pisa.Il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu ha affermato che contro le azioni di disobbedienza che bloccano i treni Usa sono state messe in campo "tutte le misure preventive possibili e, quando è necessario, ricorreremo alla giusta forza repressiva dello Stato". ."Ci sono stati comportamenti illegali e li abbiamo puntualmente denunciati evitando che avessero conseguenze negative sulla sicurezza dell'ordine pubblico".

Palestina

Una esplosione stamane a Gaza ha provocato il ferimento di un aiutante dello sceicco Ahmed Yassin, il leader di Hamas. Lo ha riferito la radio militare.Fonti locali hanno precisato che l'assistente di Yassin si chiama Abu Ali al-Baghdadi e che e' rimasto ferito in modo grave, assieme ad altre due persone. L'esplosione si e' verificata all'interno di una abitazione e - secondo la radio militare - potrebbe essere avvenuta durante la confezione di un ordigno. Hamas, da parte sua, non ha ancora commentato l'episodio

Intanto un palestinese e' deceduto la scorsa notte in ospedale a Nablus (Cisgiordania), per le ferite riportate una settimana fa durante una aggressioe dei soldati israeliani. Lo ha riferito radio 'Voce della Palestina'. L'uomo, Ala Abu Sharaf, era stato colpito al collo da un proiettile sparato dai militari israeliani ed e' rimasto in coma fino al momento del decesso. Nei giorni scorsi l'esercito israeliano ha effettuato una nuova incursione all'interno di Nablus alla ricerca di militanti armati dell'Intifada e di armi. Secondo dati forniti dai centri per i diritti umani almeno 24 palestinesi sono stati uccisi nell'ultimo mese nel distretto di Nablus.

Francia

Continua la battaglia della municipalità di parigi contro i sans papier. Dopo le norme restrittive inserite nella legge di sicurezza interna, dopo le occupazioni delle cattedrali riprese a gennaio, ieri l’amministrazione parigina ha deciso di colpire direttamnente le associazioni di sostegno, chiudendo la sede dei sans papier à Saint Denis, nei sobborghi di parigi. Un’operazione condotta senza che ai sans papier fosse stato notificato nulla, e senza possibilità di appello. Sequestrati mobili, computer e tutto il contenuto del locale. I sans papier hanno invitato tutti a ascrivere al municipio per contestare la decisione., Il timore è che dopo la sede, vengano espulsi tutti i suoi collaboratori.

Italia

Il settimanale VITA, vicino all'area cattolica, ha effettuato un sondaggio sul suo sito, dal quale emerge che il 42 per cento delle persone contattate ritiene che le axzxioni di boicottaggio dei treni suiano un grosso aiuto alla pace.

Indulto

. L'indultino andra' in aula a palazzo Madama dopo il 6 aprile. Questo sarebbe l'orientamento della conferenza dei capigruppo del Senato, che si e' riunita questa mattina. Domani e' prevista una seconda riunione della conferenza dei capigruppo per decidere la data dell'esame in aula. Alla commissione Giustizia sono stati assegnati due mesi per l'esame del disegno di legge, al termine dei quali il provvedimento andra' in aula anche se la commissione non ha terminato l'esame.

GR ORE 9.30

ESTERI

Esplosioni

Notte di esplosioni in cina e in venezuela. Almeno sei persone sono rimaste ferite in un'esplosione avvenuta nella mensa dell'Universita' 'Qinghua' a Pechino. Lo riferisce un responsabile dell'Universita'. Un'altra esplosione, di cui per il momento non si conoscono le cause, ha scosso la mensa di un secondo ateneo, l'Universita' di Pechino, causando tre feriti lievi. Nel primo caso lo scoppio e' avvenuto alle 11:50 (locale) al primo piano della mensa 'Heyuan', mentre oltre 30 persone stavano mangiando in quel momento. Anche la seconda esplosione e' avvenuta in una mensa, questa volta dell'Universita' di Pechino. Lo ha confermato un resposabile dell'ateneo precisando che lo scoppio e' avvenuto alle 13:20 (locale) nella mensa 'Nongyuan'. Sicuramente non legate ma coincidenti temporalmente , le due esplosioni sono risuonate quasi simultaneamente intorno all'alba a Caracas, capitale del Venezuela. una di esse ha investito un edificio annesso all'ambasciata di Spagna, situata nella parte est della citta', nel quale sono alloggiati uffici tecnici; la seconda ha colpito invece un'ala del consolato di Colombia. Lo hanno reso noto fonti di polizia. Stando a testimoni oculari, nel caso dell'ambasciata spagnola l'onda d'urto dell'a deflgrazione ha scardinato in cancello d'accesso, aprendo un vasto squarcio nel muro di cinta; in frantumi i vetri alle finestre di un palazzo antistante. Non si sa al momento se vi siano stati feriti. Per il momento non si ha notizia di vittime e sono ancora oscure le cause delle esplosioni. Polizia e testimoni hanno detto che uno dei due scoppi ha investito un ufficio dell'ambasciata di Spagna nella zona est della capitale venezuelana. Il cancello dell'edificio e' stato deformato dall'esplosione che ha anche mandato in frantumi tutte le finestre della zona. La seconda esplosione ha investito invece il consolato della Colombia che si trova in un'altra zona della citta'.

Palestina

Mentre gerusalemme si sveglia sotto in inusuale neve, il ministro palestinese delle Collettivita' locali, Saeb Erekat, ha affermato che il nuovo governo israeliano che il primo ministro incaricato Ariel Sharon sta formando non vuole la pace con i palestinesi. Il prossimo governo israeliano sara' un governo che consacrera' la colonizzazione e rifiutera' la pace, ha detto Erekat all'Afp. Dopo l'accordo tra il Likud e il Partito nazionale religioso, e' chiaro che la politica del prossimo governo israeliano sara' di continuare la colonizzazione e l'escalation militare, ha aggiunto. Secondo il responsabile palestinese, gli accordi di coalizione conclusi dal Likud rappresentano un rifiuto assoluto del 'tracciato' del Quartetto (Usa, Russia, Onu e Ue), che prevede una cessazione della colonizzazione e non un ampliamento delle coloniesso.

Iraq

La Siria votera' contro la seconda risoluzione sull'Iraq al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo ha detto il vicepresidente siriano Abdel HGalim Khaddam a margine dei lavori del Vertice dei paesi del Movimento dei Non Allineati. Khaddam ha detto che non c'e' alcuna giustificazione per suggerire una risoluzione. Gli ispettori stanno facendo il loro lavoro su mandato della risoluzione numero 1441 e quindi non siamo d'accordo con tale risoluzione presentata dalla Gran Bretagna.

Il Portogallo e' favorevole a una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu come elemento di pressione politica e diplomatica per costringere l'Iraq al disarmo. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri portoghese Antonio Martins da Cruz. Il Portogallo e' favorevole a una seconda risoluzione del Consiglio di sicurezza se i membri del Consiglio di sicurezza ritengono che essa sia utile perche' l'Onu e il Consiglio di sicurezza continuino a svolgere un ruolo centrale, ha detto Martins da Cruz, citato dall'agenzia portoghese, al termine della riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue ieri a Bruxelles. L'Iraq deve capire che, se oggi la guerra puo' essere evitata, non potra' piu' esserlo se non adempie (i suoi obblighi), ha aggiunto il ministro. Il Portogallo e', con l'Italia, uno degli otto Paesi europei che hanno firmato un messaggio di appoggio agli Stati Uniti nella crisi irachena

Colombia

Nella ridda di conferme e smentite sull'invio in Colombia di un contingente statunitense per collaborare con le ricerche dei tre cittadini statunitensi in mano alla guerriglia, l'emittente Radio Caracol di Bogota' sostiene che 150 uomini delle forze speciali sono pronti a partire dal Comando Sud degli Stati Uniti a Miami. Secondo la radio il contingente arrivera' prima nella localita' di Tolemaida, quindi si trasferira' a Florencia (nel cuore della zona controllata dalle Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e infine effettueranno simulazioni operative nella base militare di Larandia, nel dipartimento di Caqueta'. Attualmente gli Usa hanno personale militare nel dipartimento di Arauca, dove stanno formando l'esercito alla protezione dell'oleodotto Cano Limon-Covenas, a Tolemaida, dove si occupano di preparazione dei reparti colombiani di lotta antiguerriglia, a Larandia, dove si occupano della formazione di agenti della polizia contro il narcotraffico, e nella base area di Tres Esquinas (Caqueta'), dove appoggiano le unita' dei battaglioni specializzati nella lotta al narcotraffico dell'esercito. Nella giornata di ieri, praticamente tutti i principali portavoce governativi statunirtensi (Casa Bianca, Dipartimento di Stato e Difesa) sono intervenuti sull'ipotesi di invio del contingente, fornendo su numero e natura della missione informazioni contrastanti.

Congo

Si fa sempre più drammatica l'emergenza Ebola che sta sconvolgendo il nord della Repubblica del Congo. L'ultimo bilancio diffuso ieri dalle autorità sanitarie di Brazzaville parla di ben 93 morti. Una cifra che dimostra chiaramente tutta la virulenza di questa nuova epidemia di febbre emorragica che in meno di due settimane è riuscita a quadruplicare le sue vittime. L'area colpita continua ad essere la provincia nordorientale della Cuvette, vicino al confine con il Gabon dove, lo scorso anno un analoga epidemia causò la morte di oltre 70 persone. Le autorità sanitarie congolesi ritengono che l'epidemia sia esplosa il 4 gennaio scorso e fanno sapere che ad essere stati letteralmente investiti dall'emergenza sanitaria sono due piccoli villaggi: Kelle e Mbou, situati 800 chilometri a nord di Brazzaville. Sul posto sono al lavoro da quasi due settimane le squadre di esperti inviate dal governo di Brazzaville e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Lo staff medico presente sul posto lamenta da giorni di trovarsi ad operare in condizioni estremamente difficili, sia a causa dell'isolamento delle zone interessate dall'epidemia sia per la scarsa collaborazione della popolazione locale che si rifiuta di cooperare, attribuendo proprio ai medici il dilagare della malattia. Il governo di Brazzaville e i responsabili dell'Oms nei giorni scorsi hanno lanciato un appello alla comunità internazionale affinché vengano stanziati al più presto fondi di emergenza per combattere il diffondersi di Ebola. In attesa degli aiuti, le autorità congolesi hanno allestito una speciale tendopoli in cui sono stati messi in quarantena le persone contagiate. Intanto la paura legata ad una nuova epidemia di Ebola ha portato il confinante Gabon ad innalzare il livello di sicurezza nella zona di frontiera. Libreville, che nei giorni scorsi aveva inviato nelle provincie gabonesi considerate a rischio alcune squadre mediche, ha chiuso la frontiera con la Cuvette occidentale.

Corea del Sud

Si insedia oggi alla presidenza della Corea del Sud il progressista Roh Moo-hyun del Mdp (Partito democratico del millennio). In una cerimonia che si svolgerà alle 11:00 locali nella piazza del parlamento, il 56enne Roh sarà designato 16esimo presidente della nazione asiatica in luogo del suo predecessore Kim Dae Jung, proveniente dal medesimo partito. Uscito vincente dallo scontro elettorale del 19 dicembre scorso contro il conservatore Lee Joi Chang, il nuovo capo di Stato si troverà ad affrontare molteplici sfide. L’ex avvocato attivista per i diritti umani ha infatti incentrato la sua campagna elettorale sulla necessità di proseguire la ‘sunshine policy’, politica di riavvicinamento tra le due Coree avviata da Kim Dae Jung grazie allo storico incontro del giugno 2000 con il leader nordcoreano Kim Jong Il. Ma, adesso più che mai, l’impresa sembra farsi ardua, soprattutto da quando è scoppiata una grave crisi tra Corea del Nord e Stati Uniti sulla questione del programma bellico nucleare nelle mani del Paese asiatico. Per il momento Roh ha preso apertamente le difese di Pyongyang, dichiarandosi contrario ad eventuali sanzioni contro lo Stato comunista ed inviando nelle scorse settimane un emissario sudcoreano negli Usa proprio allo scopo di intercedere a favore del Paese confinante. Occorre vedere quale sarà a breve la reazione statunitense, tenendo anche conto che a Seul, da mesi, sta montando un forte sentimento anti-americano. Sul fronte economico, il neo presidente dovrà completare le riforme già avviate da Kim Dae Jung. In particolare Roh ha detto che si impegnerà per una più oculata distribuzione della ricchezza nel Paese e non ha nascosto l’ambizione di fare della Corea del Sud uno dei principali centri economici e finanziari dell’Asia orientale. Nell’agenda presidenziale è infine prevista una particolare attenzione al mondo di Internet. Con una mossa a sorpresa, nei giorni scorsi Roh ha rilasciato un’intervista al quotidiano online ‘OhmyNews’, nella quale ha giurato di "non scendere a compromessi con i grandi giornali su carta". In ogni caso, la prima prova a cui dovrà sottoporsi il neo capo di Stato avverrà già oggi, quando il parlamento dovrà confermare o meno la fiducia a Goh Kun, l’uomo che lui ha indicato quale futuro primo ministro.

Corea del Nord

La Corea del Nord ha lanciato nella notte un missile che è finito nel mare del Giappone al largo della costa nordorientale della Corea del Sud. Secondo fonti del ministero della difesa sudcoreano, quando nella penisola coreana era l’alba, un vettore del tipo ‘Silkworm’, di fabbricazione cinese, ha attraversato i cieli prima di cadere in acqua. Si tratterebbe, infatti, di un tipo di missile non a lunga gittata, capace al massimo di coprire 200 chilometri. La ‘prova di forza’ è avvenuta poche ore prima della cerimonia di insediamento a Seul del presidente Roh Moo-Hyun alla quale partecipa anche il segretario di Stato americano Colin Powell. Quest’ultimo non sembra aver raccolto la provocazione ed ha affermato che il lancio del missile nel mar del Giappone è stato solo ‘un vecchio sistema d’arma lanciato in esercitazioni di routine’ ed ha assicurato il neopresidente sudcoreano che gli Usa non hanno nessun piano militare di attacco contro la Corea del Nord. Il volo del razzo ha fatto comunque scattare l’allerta tra le forze armate di Seul. Il presidente dell’Assemblea suprema del popolo di Pyongyang, Kim Yong Nam, parlando da Kuala Lumpur (Malaysia) dove è in corso il Summit del Movimento dei Paesi non allineati (Nam), ha spiegato il perché del lancio del missile adducendo ‘ragioni di sicurezza’. Ha poi ribadito che il suo governo chiede colloqui bilaterali diretti con gli Stati Uniti per risolvere la crisi nucleare nordcoreana aggravatasi con la decisione di Pyongyang di riavviare i propri reattori atomici e di uscire dal trattato di proliferazione nucleare (Tnp). Kim Yong Nam ha aggiunto che i reattori nordcoreani, che alcuni ritengono in grado di produrre materiale fissile per ordigni militari, “in questa fase verranno usati a scopi pacifici, come generare energia elettrica” per affrontare la crisi energetica in cui versa il Paese. Da Seul Colin Powell ha annunciato l’intenzione dell’amministrazione Usa di concedere alla Corea del Nord un aiuto alimentare di 100.000 tonnellate di cibo per quest'anno. Si tratta di una quantità ridotta rispetto agli anni precedenti e legata a specifiche condizioni, tra queste il controllo da parte di ispettori della loro effettiva distribuzione. Nei mesi scorsi gli Usa avevano minacciato di tagliare completamente gli aiuti.

Italia

Blocchi

Sono continuati per tutta la notte i blocchi ferroviari per impedire il passaggio dei treni che trasportano armi. In ogni stazioni sono stati effettuati blocchi che hanno rallemntato la corsa. Il brallentamento più forte si è avuto nelle prime ore della notte a Fornovo, in provincia di parma, dove bancali sono stati messi di traverso sui binari. Una decina di persone si sono incatenati ai binari della stazione di Cascina in segno di protesta. Sui binari sono rimasti qualche minuto, tempestivo l'intervento di polizia e carabinieri attrezzati con cesoie che hanno tagliato le catene, li hanno liberati e trasportati via di peso fin sul marciapiede.. Fitto lo schieramento delle forze dell'ordine in un rapporto di tre uomini per ogni dimostrante. A precedere i convogli militari un treno carico di polizia e carabinieri e poco dopo due treni che trasportavano mezzi ruotati, tra cui gip e camioncini con camouflage.

Cinema

E’ morto alberto sordi

gror030225 (last edited 2008-06-26 09:55:36 by anonymous)