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'''Esteri'''

'''Francia'''

Josè Bovè dovrà scontare dieci mesi di prigione per le sue azioni ogm dopo la conferma, mercoledì 26 febbraio, della corte di appello di montpellier della revoca di una parte della sua condizionale.
La corte d’appello, che aveva condannato il sindacalista contadino a sei mesi di prigione nel 2001, dopo laa distruzioen di piante di mais transgenico nella regione dell’herault, ha confermato, a metà, la revoca della condizionale ddi otto mesi, pronunciata nel 1998 dal tribunale di Agen. Il porta parola della confederation paysanne, dovrà cumulare quindi le pene di quattro e sei mesi inflittegli.
L’unica sua speranza è la grazia presidenziale, come richiesto da diversi sindacalisti e personalità politiche. In caso contrario, dovrà scontare la sua pena nella stessa prigione dove già aveva passato 44 giorni di reclusione.


GR ORE 17.00

Esteri

Francia

Josè Bovè dovrà scontare dieci mesi di prigione per le sue azioni ogm dopo la conferma, mercoledì 26 febbraio, della corte di appello di montpellier della revoca di una parte della sua condizionale. La corte d’appello, che aveva condannato il sindacalista contadino a sei mesi di prigione nel 2001, dopo laa distruzioen di piante di mais transgenico nella regione dell’herault, ha confermato, a metà, la revoca della condizionale ddi otto mesi, pronunciata nel 1998 dal tribunale di Agen. Il porta parola della confederation paysanne, dovrà cumulare quindi le pene di quattro e sei mesi inflittegli. L’unica sua speranza è la grazia presidenziale, come richiesto da diversi sindacalisti e personalità politiche. In caso contrario, dovrà scontare la sua pena nella stessa prigione dove già aveva passato 44 giorni di reclusione.

GR FLASH 13.00

Iraq

Gli americani potranno quindi utilizzare il centro di comando e controllo dell'Air Force di Prince Sultan (la base aperta nel 2001 a sud di Riad) e far decollare dalle altre basi saudite aerei per il rifornimento, e da ricognizione (Awacs e JStars). Aerei da combattimento inviati in missioni di intercettazione contro aerei militari iracheni e per continuare a pattugliare la zona di interdizione aerea nel sud dell'Iraq. Ma anche per missioni di bombardamento (quest'ultimo punto rimane implicito, e da non rendere pubblico, secondo quanto spiega la fonte diplomatica). Al contrario, la Siria ha fatto sapere che non riconoscera' e non avra' alcun tipo di rapporti diplomatici con qualsiasi governatore militare americano che dovesse essere installato in Iraq dopo l'eventuale cacciata di Saddam Hussein. Lo ha detto il vicepresidente Abdel Halim Khaddam.

Mentre il Parlamento di Ankara annunciava per domani l'atteso dibattito che portera' alla votazione sull'eventuale ingresso in Turchia di circa 62.000 soldati americani, e sull'uso da parte degli stessi delle basi militari in territorio nazionale, l'agenzia di stampa 'Anadolou' ha riferito che il segretario di Stato americano Colin Powell ha telefonato al primo ministro turco, il filo-islamico Abdullah Gul, per sottolineare l'urgenza degli Stati Uniti di ottenere il via libera. Powell ha quindi sollecitato l'interlocutore a fare si' che le necessarie autorizzazioni giungano rapidamente, e a quanto pare e' stato particolarmente insistente nel chiedere a Gul quando si pronuncera' il Parlamento.Il dibattito e la successiva votazione in aula sono slittati piu' volte perche', in cambio dell'accesso per le truppe Usa, le autorita' della Turchia pretendono un pacchetto di aiuti economici, e di compensazioni per le conseguenze di un conflitto, piu' consistente rispetto a quello finora offerto loro da Washington.

Continuano le iniziative del Vaticano contro la guerra una delegazione del Consiglio delle Chiese Cristiane degli Stati Uniti e' stata ricevuta da papa al termine dell'Udienza Generale. Come e' noto l'organismo, del quale fa parte anche la Chiesa metodista di cui e' membro il presidente George W. Bush, ha pubblicato un documento contro la guerra all'Iraq. Il testo e' stato consegnato al Papa con l'adesione all'iniziativa da lui lanciata di un giorno di digiuno per la pace che si celebrera' il prossimo 5 marzo. L'adesione delle chiese americane al digiuno proposto dal Papa segue a quella della Comunione Anglicana decisa ieri a Londra.

Fermati per un liquido sospetto: era solo detergente. Colin Powell all'Onu aveva parlato di un cellula spagnola Saranno rilasciati entro la settimana, a meno che non vengano prodotte altre prove a loro carico, i 16 presunti terroristi arrestati in Spagna il mese scorso e sospettati di voler preparare un attentato con armi chimiche.Sono stati infatti confermati i risultati dei test sul liquido sequestrato agli uomini fermati: si tratta di detergente e non di ricina come sospettato dagli inquirenti, a quanto riporta oggi il quotidiano El Pais.Campioni delle sostanze sospette sono stati inviati anche negli Stati Uniti. Il giudice che segue il caso, Guillermo Ruiz Polanco, ha fatto sapere che gli uomini saranno presto rilasciati: alcuni di loro, pero', potrebbero essere trattenuti con l'accusa di falsificazione di documenti. L'arresto dei presunti terroristi, di nazionalita' algerina e marocchina, aveva creato grane allarme in Spagna, anche perche' molto vicino in ordine di tempo ad altre operazioni che avevano condotto all'arresto di presunti militanti a Parigi e Londra.Il segretario di stato Colin Powell, nel presentare le prove di intelligence contro l'Iraq al Consiglio di sicurezza aveva anche fatto esplicito riferiemento a una cellula di Al Qaeda spagnola.

Palestina

A Rafah l'esercito di israeliano uccide un ragazzo di 13 anni e ferisce altre 10 persone di cui 5 bambini nel quartiere di Tel el Sultan. Un poliziotto palestinese viene ferito nella quartiere di Saleh e-Deen. L'esercito di occupazione israeliano, nel pomeriggio del 25 febbraio 2003, ha aperto il fuoco dalle postazioni militari del checkpoint di Al Mawasi e da un tank contro le abitazioni e gli abitanti del quartiere di Tel el Sultan a Rafah (Striscia di Gaza - Palestina Occupata). Vengono ferite 11 persone e le ambulanze accorse sono ugualmente sottoposte al fuoco israeliano che impedisce i soccorsi; un ragazzo di 13 anni, Ahmad Abu Elwan, colpito da una pallottola penetrata in casa attraverso la finestra, muore per le ferite riportate: l'ambulanza e' arrivata troppo tardi... Degli altri 10 feriti sopravvissuti, 5 sono bambini.In un altra zona della citta' di Rafah, vicino a Salah e-Deen Gate, viene anche ferito un poliziotto palestinese, mentre si trovava nel proprio ufficio, dai soldati israeliani appostati nella torre di difesa del "Muro dell'Apartheid" che il Governo di Israele sta costruendo lungo il confine con l'Egitto costringendo la popolazione ad evacuare la zona per i massicci spari e bombardamenti e demolendo centinaia di abitazioni. Cinque attivisti dell'ISM presenti a Rafah dormiranno nelle case del quartiere per proteggere le famiglie che vi abitano.

Paesi Baschi

Il direttore di Egunkaria, Martxelo Otamendi, ha affermato di aver subito torture da parte della Guardia Civil durante il periodo di isolamento al quale è stato sottoposto dopo l'arresto; ha denunciato di essere stato tenuto in cella di isolamento, nudo ed in manette, e di aver subito l'ormai abituale rito della "bolsa",l'applicazione di una busta di plastica chiusa in testa fino al limite del soffocamento.Otamendi era stato arrestato la settimana scorsa assieme agli altri redattori di Egunkaria e posto in isolamento secondo la legislazione antiterrorista spagnola che lascia per tre o cinque giorni gli arrestati nella "sapienti" mani della polizia più violenta ed impunita d'Europa.Ricordiamo che Egunkaria, unico quotidiano scritto interamente in ligua basca, è stato chiuso manu militari dalla Guardia Civil per decisione del magistrato spagnolo Garzon con l'accusa di essere parte di ETA. Otamendi ha inoltre dichiarato che anche gli altri giornalisti arrestati, i quali non hanno ancora potuto rilasciare dichiarazioni, sono stati sottoposti a pestaggi e maltrattamenti, in particolare l'intellettuale basco Joan Mari Torrealdi, che avrebbe addirittura tentato il suicidio pur di sfuggire alle torture. Il direttore di Egunkaria ha quindi concluso la propria conferenza stampa ribadendo l'assoluta mancanza di legami, sia politici che economici, fra la testata che dirige e l'organizzazione armata ETA, ed ha chiamato la cittadinanza basca alla mobilitazione per il diritto alla libertà di espressione e di parola.

CARCERE

Il cosiddetto "indultino" al senato. Il provvedimento per la sospensione condizionale della pena per i detenuti che hanno da scontare un residuo di tre anni di carcere, recentemente approvato alla Camera dei deputati, è ora approdato al Senato. I tempi del dibattito e dell'eventuale approvazione, stabiliti dalla conferenza dei capigruppo del Senato sono i seguenti: due mesi di discussione in Commissione giustizia del Senato, e poi, il 6 aprile andrà in aula per le dichiarazioni di voto e successivo voto conclusivo. Se anche il Senato approverà la stesura del provvedimento di legge così come è stato licenziato dalla Camera, diventerà legge dello stato e sarà operativo, se al contrario vi saranno modifiche, il testo ritornerà alla Camera. Le valutazioni dello stesso Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria calcolano in non più di 3.000 i possibili beneficiari del provvedimento, da più parte criticato, soprattutto dai detenuti e dalle detenute, perchè è totalmente inadeguato a decongestionare il sovraffollamento delle carceri italiane.

GR FLASH 9.30

IRAQ: SU TRUPPE USA DOMANI IL DIBATTITO AL PARLAMENTO TURCO = - Ankara, 26 feb. - Si svolgera' domani in seno al Parlamento di Ankara l'atteso dibattito sulla mozione governativa per autorizzare l'ingresso in territorio turco di circa 62.000 soldati americani, e l'uso da parte degli stessi delle basi militari nazionali in vista della creazione di un fronte nord in caso di guerra all'Iraq, dal quale procedere a un'eventuale invasione. Lo hanno riferito fonti parlamentari riservate. Il dibattito e la successiva votazione in aula sono slittati piu' volte perche' le autorita' della Turchia pretendono, in cambio dell'accesso per le truppe Usa, un pacchetto di aiuti economici e di compensazioni per le conseguenze di un conflitto piu' consistente rispetto a quello offerto da Washington. Il governo di Ankara e' inoltre dominato dal filo-islamico Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, e deve fare i conti con una base non certo favorevole a concessioni asll'Occidente che andrebbero a detrimento di un altro Paese musulmano, quale e' l'Iraq.

IRAQ: OGGI BLAIR AFFRONTA VOTO AI COMUNI SULLA GUERRA Londra, 26 feb. - I ribelli alla guerra sfidano Blair. Cosi' il Guardian sintentizza, in un titolo, la situazione che si trovera' ad affrontare oggi il premier britannico alla Camera dei Comuni dove, dopo un dibattito che si preannuncia rovente, si votera' sull'azione militare contro l'Iraq. Oltre 70 dei deputati laburisti infatti hanno gia' espresso la loro contrarieta' alla politica di guerra affrettata intrapresa dal loro premier, che rischia quindi oggi di affrontare la piu' ampia rivolta alla sua autorita' mai avvenuta nei suoi sei anni di premiership. La scorsa notte il partito trasversale degli oppositori alla guerra ha annunciato di poter contare sul voto contro la guerra, o sull'astensione, di almeno 160 deputati, di tutti gli schieramenti.

COLLINS (SETAF VICENZA), MANIFESTAZIONI NON CAMBIERANNO I PIANI Vicenza, 26 feb. - Siamo preoccupati, ma siamo sempre in grado di dispiegare quanto preventivato. Naturalmente tenendo conto delle proteste e di quanto ci dicono questure, carabinieri e governo. E' quanto afferma a 'Il Corriere della Sera' il colonnello americano Thomas Collins, ufficiale del Setaf (Southern european task force) dalla caserma Ederle di Vicenza, a proposito delle proteste dei pacifisti disobbedienti. Operiamo in strettissimo collegamento -aggiunge- nelle autorita' italiane abbiamo la massima fiducia e ci muoveremo secondo le loro disposizioni e suggerimenti

ISRAELE - Il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, ha raggiunto questa mattina l'accordo che allarga la coalizione che sosterra' il suo nuovo governo. L'accordo, annuncia una dichiarazione del Likud, verra' firmato ufficialmente oggi fra il partito di Sharon vincitore delle elezioni dello scorso 28 gennaio senza pero' ottenere una sicura maggioranza alla Knesset, con il centrista Shinui e le formazioni di estrema destra, il partito Nazionale d'Unione ed il Partito religioso nazionale (Nrp), il 'paladino' dei coloni e dell’estensione degli insediamenti israeliani nei territori. In questo modo Sharon si assicura una maggioranza di 68 dei 120 voti della Knesset.

KUALA LUMPUR, PAESI ISLAMICI VALUTANO STRUMENTI DI PRESSIONE (ANSA-AFP-REUTERS) - KUALA LUMPUR, 26 FEB - I leader dei Paesi islamici che hanno partecipato al vertice del movimento dei non allineati di Kuala Lumpur hanno deciso di sostenere la posizione di Francia, Germania e Russia nella crisi irachena e hanno preso in considerazione, nel tentativo di evitare una guerra, l'eventualita' di usare l'arma del petrolio. La proposta e' stata presentata dal premier malaysiano Mahatir Mohamad, il quale - parlando al termine di una riunione informale di una cinquantina di Paesi dell'Oci - ha detto: C'e' stata una proposta di valutare l'eventuale uso del petrolio come strumento di pressione. Come questo puo' essere attuato - ha aggiunto il premier - e' un altro discorso, ma c'e' un consenso sul fatto che occorre anche pensare a cio'. E' qualcosa di molto pericoloso, alcuni dicono che potrebbe causare molte ripercussioni ma se non riflettiamo su questo non saremo in grado di esercitare alcuna influenza

Mobilitazioni

Ci si mobilita in tuta italia e in particolar modo nelle città interessatae dalle tratte ferroviarie dei treni della morte, per partecipare alla giornata nazionale di mobilitazione contro la guerra. Dalle otto e trenta sono in corso presidi a Vicenza e a Milano, mentre alla stessa ora era indetto un appuntamento a verona per raggiungere grisignano, dove dalle sette e trenta si sono radunati i manifetstanti. Da genova, l'appuntamento è alle dieci e trenta per raggiungere pisa, mentre un presidio resterà nel capoluogo ligure. A pisa già nella mattina sono organizati presidi nelle stazioni, mentre si attende la manifestazione nazionale che partirà alle ore 17.

Alberto Sordi

Il centro della capitale è rimasto a lungo paralizzato da un'enorme folla che voleva porgere un ultimo saluto all'attore scomparso. Piazza del Campidoglio, in prossimità della Camera ardente allestita nella sala Giulio Cesare. Numerose sono le persone che entrano nella sala del Consiglio in una fila composta, in silenzio, per salutare il loro Alberto Sordi, il loro attore preferito, da molti definito come uno di famiglia. Tanti i fiori lasciati ai margini del feretro, i baci lanciati, i segni della croce.Tanti gli sguardi che incrociano il sorriso irresistibile di Albertone che campeggia da una gigantografia allestita nella sala, che lo ritrae mentre nel '95 ritira il Leone d'oro alla carriera.Il traffico è stato bloccato per tutta la serata da un flusso interminabile di cittadini in attesa. Un percorso transennato lungo diverse decine di metri conduce verso la camera ardente, controllato da poliziotti e carabinieri. Taxi e automobili sono stati deviati fino a tarda sera verso strade secondarie. I funerali del grande attore saranno celebrati a Roma, giovedi mattina, nella basilica di San Giovanni e saranno trasmessi in diretta sulla Rete 1 della Rai. Secondo le prime stime si prevede un afflusso di 500 mila persone. Per facilitare gli spostamenti è stato approntato un piano di emergenza dei trasporti.

gror030226 (last edited 2008-06-26 09:55:37 by anonymous)