Differences between revisions 1 and 12 (spanning 11 versions)
Revision 1 as of 2003-02-28 08:25:33
Size: 10829
Editor: anonymous
Comment:
Revision 12 as of 2008-06-26 09:55:34
Size: 40874
Editor: anonymous
Comment: converted to 1.6 markup
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 1: Line 1:
=== GR ORE 19.30 ===

'''ESTERI'''

'''Iraq''' lega araba

Comincerà domani la distruzione dei missili Al Samoud 2 da parte del governo iracheno, così come richiesto dagli ispettori ONU. L’annuncio è stato dato oggi pomeriggio, ed è stato apprezzato da tutti, tranne dai paesi fautori dell aguerra che vedono sfumare ancora una volta l’occasione di condurre una guerra sotto l’egida dell’ONU. Blair, pur ammettendo il lato positivo della decisione, ha tenuto a sottolineare che il gesto fa parte della tattica di saddam, di prendere tempo.
E a contrastare la voglia di guerra di Bush ci si mette anche suo padre:Non sente ragioni dalla diplomazia, non sente ragioni dall'ONU, non sente ragioni dal Papa: forse, però potrebbe risolversi in famiglia il conflitto: per la seconda volta in pochi mesi la squadra di George Bush padre torna a frenare il figlio: secondo indiscrezioni del 'New York Times', la famiglia Bush, incluso il padre del presidente e i suoi piu' stretti collaboratori, hanno espresso preoccupazione per il crollo dell'unita' dell'Occidente sull'Iraq. ''Non si puo' andare alla guerra senza consenso'', ha detto al quotidiano uno stretto collaboratore della famiglia Bush davanti alla prospettiva che Washington vinca all'Onu, ma solo con una stretta maggioranza. E' la seconda volta dalla scorsa estate che la squadra di Bush Sr. scende in campo per frenare Bush Jr.: in settembre, quando Washington comincio' a suonare i primi tamburi di guerra contro l'Iraq, alcuni collaboratori dell'ex presidente degli Stati Uniti come l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Brent Scowcroft e l'ex segretario di Stato James Baker uscirono allo scoperto suggerendo il passaggio attraverso l'Onu prima di premere il grilletto contro Saddam


'''Lega araba'''

La Lega Araba e' contraria all'esilio di Saddam Hussein. I ministri degli Esteri dell'organizzazione pan-araba, riuniti a Sharm el-Sheikh, sulla riva egiziana del Mar Rosso, per preparare il vertice di domani, non intendono accogliere le pressioni statunitensi per una risoluzione che esorti il leader iracheno a scegliere la strada dell'esilio. I capi delle diplomazie della Lega hanno sottolineato che il proposito dell'organizzazione e' la ricerca della pace, senza interferire negli affari interni dell'Iraq. Il segretario di Stato americano, Colin Powell, aveva inviato un messaggio al segretario generale della Lega Araba, l'egiziano Amr Moussa, esortandolo a adoperarsi affinche' dal vertice uscisse un forte appello al disarmo iracheno e anche in favore dell'esilio di Saddam. Ma i ministri degli Esteri di Egitto, Libia e Bahrein hanno fatto sapere che sta ai leader arabi decidere quale sara' il messaggio per gli iracheni e a questi ultimi scegliere il loro governo. "Se iniziamo con il dire che per evitare la guerra bisogna cambiare la leadership, introdurremmo nel diritto internazionale un'innovazione tale di cui non saprei prevedere gli effetti", ha affermato il ministro degli Esteri egiziano, Ahmed Meher
La Lega Araba si oppone alla guerra, ma vi sono profonde divergenze tra gli stretti alleati degli Usa, come Egitto e Bahrein, e Paesi come la Siria che Washington ancora considera fiancheggiatori del terrorismo. L'egiziano Maher ha da parte sua affermato che "quanto si chiede all'Iraq, cosi' come ad altri soggetti, e' di rispettare rigorosamente le risoluzioni delle Nazioni Unite". Un'esortazione che chiama in causa indirettamente anche Israele. Al vertice di domani, stando a quanto riferito da fonti della Lega, sara' istituito un comitato incaricato di avviare una serie di contatti internazionali per ricercare una soluzione pacifica della crisi. Gli interlocutori saranno Stati Uniti, Unione europea, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e Saddam Hussein.





'''Palestina''' omicidi

Gli israeliani hanno riservato una accoglienza tiepida al nuovo governo di Ariel Sharon (Likud) che la scorsa notte ha ottenuto la fiducia del parlamento. Alla Knesset, su un totale di 120 deputati, il premier beneficia del sostegno di 68 membri: del Likud, dei centristi di Shinui, del Partito Nazional-Religioso e della lista di estrema destra Unione Nazionale. Ad un editorialista di Maariv, il nuovo governo Sharon ricorda ''una frittata'': allusione ai molti intoppi verificatisi durante la scelta dei ministri. Due altri editorialisti, uno di Maariv e l'altro di Yediot Ahronot, accusano Sharon di aver mostrato debolezza di fronte al suo compagno di partito Silvan Shalom che, dopo essere ricorso a minacce, ha ottenuto la nomina di ministro degli esteri. Sharon ''comprende solo la lingua della forza'', concludono. Umori analoghi sono stati rilevati da Yediot Ahronot in un sondaggio di opinione. La maggioranza degli interpellati non credono che il nuovo governo sapra' debellare il terrorismo palestinese, ne' rilanciare le trattative con i palestinesi.

Tre bambine palestinesi sono rimaste ferite oggi da colpi di mitraglietta sparati da un carro armato israeliano sul campo profughi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Stando a quanto riferito da fonti palestinesi, una delle bambine, di 8 anni, e' stata ferita alla testa e versa in gravi condizioni. Il blindato era uno dei mezzi di pattuglia a un vicino insediamento ebraico, quando ha ricevuto l'ordine di muovere verso il campo profughi.
Jenin si trova dalla scorsa notte sotto coprifuoco e ingenti reparti militari israeliani compiono perlustrazioni ed arresti,gia' nei giorni scorsi i soldati israeliani hanno catturato una ventina di palestinesi con l'accusa di compiere attentati. In particolare sembra che i soldati israeliani siano alla ricerca di militanti del Fronte popolare per la liberazione della Palestina e di parenti del leader di quella organizzazione, Ahmed Saadat. Saadat e' detenuto da mesi nel carcere palestinese di Gerico accusato dell'assassinio del ministro israeliano di estrema destra Rahavam Zeevi.




'''Unione Europea''' razzismo

Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea si e' concluso oggi senza alcun accordo sulla decisione-quadro che mira a stabilire definizioni e regimi sanzionatori comuni nell'Ue per i reati razzisti e xenofobi. Lo hanno riferito all'Ansa fonti ben informate, sottolineando che ''sono emerse chiare resistenze da parte dell'Italia al testo proposto''. Le stesse fonti hanno riferito che, commentando il testo della decisione-quadro, il ministro della Giustizia italiano Roberto Castelli lo ha definito ''uno strumento per colpire avversari politici''.


'''Unione europea''' cybercrime

Approvata invece dai Ministri della giustizia una decisione quadro che stabilisce pene da uno a tre anni di reclusione per coloro che ''minacciano l'integrita' di un sistema informatico o dei dati da esso contenuti''. In particolare i ministri dei Quindici propongono il giro di vite anche in caso di accesso ''illecito ai sistemi di informazione''. Le sanzioni penali potranno scattare nei confronti di coloro che ''provochino intenzionalmente una perturbazione grave o una interruzione del funzionamento di un sistema informatico'' e nei confronti di coloro che ''cancellino, danneggino, deteriorino, modifichino o sopprimano in maniera intenzionale i dati informatici di un sistema''



'''ITALIA'''

'''Azioni per la pace''' catania (audio)


Conclusa poco prima delle 15 la manifestazione a catania, che aveva tentato pèer tutta la mattina di blioccare lo sbarco dei mezzi militari americani imvbarcati ieri sera a napoli sulla nave passeggeri Partenope'. IL blocco era stato caricato due volte dalle forze di polizia, che si erano poste a difesa della nave.


'''Azioni per la pace''' palermo (audio)



'''Azioni per la pace''' fiumicino (audio)

Denunciata oggi la presenza di volòi irregolari nell'aereoporto di fiumicino, dove da giorni si regitrano violi non autiorizzati, che fanno ipotizzare l'utlizzo dello scalo come passaggio militare.


'''Azioni per la pace''' sapienza pirata (audio)

Fuori programma, stamani, durante il convegno in Campidoglio dei sindaci e dei rettori europei. Poco dopo le 12, al grido di ''No global war'', sono entrati nella sala delle Protomoteca 50 giovani che portavano la bandiera della pace. ''Siamo studenti europei - ha detto uno di loro - e vogliamo interrompere questo convegno''. In quel momento stava parlando la parlamentare europea Pasqualina Napoletano e, di comune accordo con gli organizzatori del convegno, si e' deciso di farli intervenire. I giovani hanno allora srotolato il loro striscione dove c'era lo slogan 'No alla guerra' in 5 lingue e poi sono intervenuti in tre, due ragazzi e una ragazza, parlando in italiano, in inglese ed in spagnolo. Nei loro interventi hanno espresso la necessita' dell' impegno nel difendere la pace e hanno criticato le universita' per la loro subalternita' alle imprese. Conclusi gli interventi, hanno lasciato l'aula e il convegno e' ripreso regolarmente

'''Azioni per la pace''' Milano. (audio)

Mentre domani a Roma, giornata di carnevale, si svolgeranno diversi cortei di carnevale cobntro la guerra (ricordiamo i tre cortei di centocelle, pigneto e prenestino, che convergeranno a Villa gordiani, e quello di cinecittà ,che dà appuntamento anch'essso alla 15, a Milano gli studdenti manifesteranno contro la guerra.


'''Processo curdi''' (audio)

Non erano presenti gli imputati, oggi in aula, al processo ai 22 curdi che il 16 febbraio 1991 occuparono il consolato greco di Milano dopo la cattura di Abdullah Ocalan. Gli imputati erano rappresentati dagli avvocati Ugo Gianangeli, Giuliano Pisapia e Milena Mottalini. Stamani, in occasione del processo, davanti a Palazzo di Giustizia hanno manifestato rappresentanti del centro culturale Kurdistan Italia e del gruppo Adza per la liberta' del popolo turco. I 22 a giudizio sono accusati di una serie di reati che vanno dal sequestro di persona di sei dipendenti del consolato greco alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale, dalle lesioni a due agenti della Questura all' occupazione arbitraria della sede diplomatica greca e al falso nella dichiarazione delle generalita'. Sono state raccolte le testimonianze del proconsole greco e altri funzionari dello stesso ufficio, i quali hanno attenuato la gravita' dei fatti, precisando che nelle due ore del sequestro fu concesso al personale sequestrato di uscire dalla stanza per le proprie necessita' personali o anche per farsi un caffe'. Tra gli altri testi e' stato sentito l'on. Ramon Mantovani, il parlamentare del Prc che, nella veste di membro della commissione esteri della Camera, accompagno' Ocalan da Mosca a Roma. Il deputato ha ricostruito i fatti di quel periodo, e il movimento di protesta creatosi in vari paesi europei dopo la materiale consegna di Ocalan dalla Grecia al governo turco. Un altro teste della difesa ha sostenuto che l'occupazione era stata assolutamente pacifica. Il processo continuera' 21 marzo prossimo per raccogliere le dichiarazioni di altri testimoni


'''Fiat''' (audio)


Oggi almeno 200 operai dell'Alfa Romeo si sono spostati a Torino.
Hanno presidiato il Lingotto insieme ai compagni della FIAT di Mirafiori.
Al Lingotto si teneva infatti il passaggio di consegne alla presidenza del gruppo tra Paolo Fresco ed Umberto Agnelli.
Ora è in corso un'assemblea comune.


'''Carcere''' (audio)

Il carcere è solo punizione. sembra decisamente essere questo l'orientamento della giustizia italiana e del parlamento. Mentre ancora sull'indultino non si riesce a trovare una soluzione parlamentare, e il presidente del Consiglio sbeffeggia gli stessi deputati, il tribunale di sorveglianza di Firenze nega ad Adriano Sofri il permesso premio per recarsi a strasburgo alla corte dei diritti dell'uomo.
''Nessuna limitazione puo' essere imposta a tali movimenti e spostamenti diversa da quelle che, previste dalla legge, rappresentano misure necessarie, in una societa' democratica, per la sicurezza nazionale, l' ordine pubblico e il suo mantenimento, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale o della protezione dei diritti e delle liberta' altrui'': e' quanto stabilisce l' art.4 (al paragrafo 1 comma b) dell' ''Accordo europeo concernente le persone che partecipano alle procedure davanti alla Corte europea dei diritti dell' uomo'' sottoscritto dall' Italia il 5 marzo 1996 che consente la partecipazione dalle udienze della Corte Europea di Giustizia di tutte le persone interessate, ''sia in quanto parti, sia come rappresentanti o consulenti legali di una parte''. Ed e' in base a questo articolo che i difensori di Adriano Sofri, a meno di non considerarlo una minaccia per la sicurezza dell' Italia e dell' ordine pubblico, davano per scontata la traduzione a Strasburgo dell' ex leader di Lotta Continua detenuto da sei anni nel carcere di Pisa
== GR ORE 17.00 ==

'''ESTERI'''

'''Guerra'''

La Lega Araba e' contraria all'esilio di Saddam Hussein. I ministri degli Esteri dell'organizzazione pan-araba, riuniti a Sharm el-Sheikh, sulla riva egiziana del Mar Rosso, per preparare il vertice di domani, non intendono accogliere le pressioni statunitensi per una risoluzione che esorti il leader iracheno a scegliere la strada dell'esilio. I capi delle diplomazie della Lega hanno sottolineato che il proposito dell'organizzazione e' la ricerca della pace, senza interferire negli affari interni dell'Iraq. Il segretario di Stato americano, Colin Powell, aveva inviato un messaggio al segretario generale della Lega Araba, l'egiziano Amr Moussa, esortandolo a adoperarsi affinche' dal vertice uscisse un forte appello al disarmo iracheno e anche in favore dell'esilio di Saddam. Ma i ministri degli Esteri di Egitto, Libia e Bahrein hanno fatto sapere che sta ai leader arabi decidere quale sara' il messaggio per gli iracheni e a questi ultimi scegliere il loro governo. "Se iniziamo con il dire che per evitare la guerra bisogna cambiare la leadership, introdurremmo nel diritto internazionale un'innovazione tale di cui non saprei prevedere gli effetti", ha affermato il ministro degli Esteri egiziano, Ahmed Meher
La Lega Araba si oppone alla guerra, ma vi sono profonde divergenze tra gli stretti alleati degli Usa, come Egitto e Bahrein, e Paesi come la Siria che Washington ancora considera fiancheggiatori del terrorismo. L'egiziano Maher ha da parte sua affermato che "quanto si chiede all'Iraq, cosi' come ad altri soggetti, e' di rispettare rigorosamente le risoluzioni delle Nazioni Unite". Un'esortazione che chiama in causa indirettamente anche Israele. Al vertice di domani, stando a quanto riferito da fonti della Lega, sara' istituito un comitato incaricato di avviare una serie di contatti internazionali per ricercare una soluzione pacifica della crisi. Gli interlocutori saranno Stati Uniti, Unione europea, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e Saddam Hussein.

'''Guerra 2'''

Non sente ragioni dalla diplomazia, non sente ragioni dall'ONU, non sente ragioni dal Papa: forse, però potrebbe risolversi in famiglia la voglia di guerra di Bush Junior: Per la seconda volta in pochi mesi la squadra di George Bush padre torna a frenare il figlio: secondo indiscrezioni del 'New York Times', la famiglia Bush, incluso il padre del presidente e i suoi piu' stretti collaboratori, hanno espresso preoccupazione per il crollo dell'unita' dell'Occidente sull'Iraq. ''Non si puo' andare alla guerra senza consenso'', ha detto al quotidiano uno stretto collaboratore della famiglia Bush davanti alla prospettiva che Washington vinca all'Onu, ma solo con una stretta maggioranza. E' la seconda volta dalla scorsa estate che la squadra di Bush Sr. scende in campo per frenare Bush Jr.: in settembre, quando Washington comincio' a suonare i primi tamburi di guerra contro l'Iraq, alcuni collaboratori dell'ex presidente degli Stati Uniti come l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Brent Scowcroft e l'ex segretario di Stato James Baker uscirono allo scoperto suggerendo il passaggio attraverso l'Onu prima di premere il grilletto contro Saddam

'''Palestina'''

Tre bambine palestinesi sono rimaste ferite oggi da colpi di mitraglietta sparati da un carro armato israeliano sul campo profughi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Stando a quanto riferito da fonti palestinesi, una delle bambine, di 8 anni, e' stata ferita alla testa e versa in gravi condizioni. Il blindato era uno dei mezzi di pattuglia a un vicino insediamento ebraico, quando ha ricevuto l'ordine di muovere verso il campo profughi.


'''Unione Europea'''


Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea si e' concluso oggi senza alcun accordo sulla decisione-quadro che mira a stabilire definizioni e regimi sanzionatori comuni nell'Ue per i reati razzisti e xenofobi. Lo hanno riferito all'Ansa fonti ben informate, sottolineando che ''sono emerse chiare resistenze da parte dell'Italia al testo proposto''. Le stesse fonti hanno riferito che, commentando il testo della decisione-quadro, il ministro della Giustizia italiano Roberto Castelli lo ha definito ''uno strumento per colpire avversari politici''.
Approvata invece dai Ministri della giustizia una decisione quadro che stabilisce pene da uno a tre anni di reclusione per coloro che ''minacciano l'integrita' di un sistema informatico o dei dati da esso contenuti''. In particolare i ministri dei Quindici propongono il giro di vite anche in caso di accesso ''illecito ai sistemi di informazione''. Le sanzioni penali potranno scattare nei confronti di coloro che ''provochino intenzionalmente una perturbazione grave o una interruzione del funzionamento di un sistema informatico'' e nei confronti di coloro che ''cancellino, danneggino, deteriorino, modifichino o sopprimano in maniera intenzionale i dati informatici di un sistema''

'''Colombia'''


Le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) hanno minacciato di uccidere i tre statunitensi che tengono in ostaggio di fronte a qualsiasi tentativo di riscattarli da parte delle truppe regolari. Capo della commissione internazionale delle Farc, Reyes ha ribadito che le condizioni per il rilascio dei tre ostaggi americani, così come dei 23 politici e di decine di militari e poliziotti ancora nelle loro mani sono sempre le stesse. Solo attraverso uno ‘scambio’ con i guerriglieri detenuti nelle carceri nazionali, pareltro ripetutamente respinto dal governo di Bogotá, i ‘prigionieri di guerra’ potranno riacquistare la libertà. Va ricordato che oltre 2mila soldati regolari sono impegnati da giorni nelle ricerche dei tre statunitensi, catturati dalle Farc dopo che il loro Cessna – impegnato in un’operazione di ‘intelligence’ – era precipitato il 13 febbraio scorso a Florencia (capoluogo del dipartimento di Caquetá, sud del Paese). La Casa Bianca ha inviato anche una cinquantina di esperti militari – in principio si riteneva dovessero essere 150 – a collaborare alle operazioni.

'''Venezuela'''

L’assenza di esponenti del governo di Caracas ha fatto slittare ancora una volta la prevista sessione del ‘Tavolo del negoziato’ tra esecutivo e opposizione. Dopo una settimana di inattività, i delegati governativi hanno sostenuto ieri di non avere garanzie per la propria incolumità, rifiutandosi di raggiungere un noto hotel a est della capitale venezuelana, luogo scelto per la riunione. All’esterno dell’albergo si era radunata una cinquantina di borsisti dell’industria petrolifera nazionale, ‘Petróleso de Venezuela’ (Pdvsa), decisi a consegnare un documento a Cèsar Gaviria, segretario generale dell’Organizzazioni degli Stati americani (Osa). Tanto è bastato per spingere i rappresentanti dell’esecutivo a non presentarsi. Con ogni probabilità, a far posticipare ancora la riunione ha contribuito anche la secca presa di posizione del presidente Hugo Chavez in merito all’arresto del leader di ‘Fedecamaras’, Carlos Fernández, contestato da gran parte della comunità internazionale. A Gaviria, che aveva chiesto “rispetto” nei confronti di Fernández, accusato di ‘sedizione’ e ‘incitamento alla ribellione’, Chavez ha replicato: “Questo è un Paese sovrano. Sappia che qui non esistono privilegiati di alcun tipo”. Da parte sua, gli esponenti dell’opposizione speravano di poter riaprire il dialogo sulla possibilità di trovare una soluzione elettorale alla crisi socio-politica in corso da ormai tre mesi. Va segnalato, tra l’altro, che nelle ultime ore un falso allarme bomba ha generato apprensione all’aeroporto di Maiquetía (25 chilometri a nord di Caracas). Una telefonata anonima, che segnalava la presenza di un ordigno piazzato sotto la torre di controllo, ha fatto scattare i meccanismi di sicurezza. Secondo il direttore dello scalo, José Vielma, dietro la segnalazione “c’era l’intenzione di testare l’operatività delle forze di vigilanza in caso di attentato”.


'''Italia'''

'''Azioni di pace'''

Conclusa poco prima delle 15 la manifestazione a catania, che aveva tentato pèer tutta la mattina di blioccare lo sbarco dei mezzi militari americani imvbarcati ieri sera a napoli sulla nave passeggeri Partenope'. IL blocco era stato caricato due volte dalle forze di polizia, che si erano poste a difesa della nave.
Fuori programma, stamani, durante il convegno in Campidoglio dei sindaci e dei rettori europei. Poco dopo le 12, al grido di ''No global war'', sono entrati nella sala delle Protomoteca 50 giovani che portavano la bandiera della pace. ''Siamo studenti europei - ha detto uno di loro - e vogliamo interrompere questo convegno''. In quel momento stava parlando la parlamentare europea Pasqualina Napoletano e, di comune accordo con gli organizzatori del convegno, si e' deciso di farli intervenire. I giovani hanno allora srotolato il loro striscione dove c'era lo slogan 'No alla guerra' in 5 lingue e poi sono intervenuti in tre, due ragazzi e una ragazza, parlando in italiano, in inglese ed in spagnolo. Nei loro interventi hanno espresso la necessita' dell' impegno nel difendere la pace e hanno criticato le universita' per la loro subalternita' alle imprese. Conclusi gli interventi, hanno lasciato l'aula e il convegno e' ripreso regolarmente
In una caserma nel cuore di Roma, quella di viale Angelico, ''si prepara materiale di supporto logistico per l'esercito italiano e per gli interventi fuori dai confini nazionali''. Questa la denuncia del deputato dei Verdi Paolo Cento, che ha presentato anche un'interpellanza sui voli militari atterrati stamani a Fiumicino. Dopo un'ispezione al Polo di mantenimento di mezzi di telecomunicazione elettronici e optoelettronici dello Stato Maggiore dell'Esercito Cento ha dichiarato che ''nell' ultimo personale operativo militare e civile di questo stabilimento e' stato impegnato nella preparazione di supporti per l'operazione Nibbio, dei mille Alpini inviati in Afghanistan, ed e' assai probabile che le squadre esterne di questa struttura militare verranno impegnate direttamente in Afghanistan e se vi sara' l' impiego dell'esercito italiano in Irak anche in quell'area''. ''Nello stabilimento che occupa 16 mila metri quadri di superficie - continua Cento - viene effettuato il supporto logistico su gruppi elettrogeni di artiglieria, l'allestimento di kit per apparati radio su cingolati, la taratura e la calibrazione di apparecchiature e strumentazioni per sistemi missilistici filoguidati''. Cento, oltre ad essere ricevuto dal generale di brigata Biondi, ha incontrato le Rsu dei civili ai quali ha consegnato una bandiera della pace.


'''Processi'''

Non erano presenti gli imputati, oggi in aula, al processo ai 22 curdi che il 16 febbraio 1991 occuparono il consolato greco di Milano dopo la cattura di Abdullah Ocalan. Gli imputati erano rappresentati dagli avvocati Ugo Gianangeli, Giuliano Pisapia e Milena Mottalini. Stamani, in occasione del processo, davanti a Palazzo di Giustizia hanno manifestato rappresentanti del centro culturale Kurdistan Italia e del gruppo Adza per la liberta' del popolo turco. I 22 a giudizio sono accusati di una serie di reati che vanno dal sequestro di persona di sei dipendenti del consolato greco alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale, dalle lesioni a due agenti della Questura all' occupazione arbitraria della sede diplomatica greca e al falso nella dichiarazione delle generalita'. Sono state raccolte le testimonianze del proconsole greco e altri funzionari dello stesso ufficio, i quali hanno attenuato la gravita' dei fatti, precisando che nelle due ore del sequestro fu concesso al personale sequestrato di uscire dalla stanza per le proprie necessita' personali o anche per farsi un caffe'. Tra gli altri testi e' stato sentito l'on. Ramon Mantovani, il parlamentare del Prc che, nella veste di membro della commissione esteri della Camera, accompagno' Ocalan da Mosca a Roma. Il deputato ha ricostruito i fatti di quel periodo, e il movimento di protesta creatosi in vari paesi europei dopo la materiale consegna di Ocalan dalla Grecia al governo turco. Un altro teste della difesa ha sostenuto che l'occupazione era stata assolutamente pacifica. Il processo continuera' 21 marzo prossimo per raccogliere le dichiarazioni di altri testimoni

'''Fiat'''


Oggi almeno 200 operai dell'Alfa Romeo si sono spostati a Torino.
Hanno presidiato il Lingotto insieme ai compagni della FIAT di Mirafiori.
Al Lingotto si teneva infatti il passaggio di consegne alla presidenza del gruppo tra Paolo Fresco ed Umberto Agnelli.
Ora è in corso un'assemblea comune.





= Ore 13.00 =


'''Palestina'''


Jenin si trova dalla scorsa notte sotto coprifuoco e ingenti reparti militari israeliani compiono perlustrazioni ed arresti,gia' nei giorni scorsi i soldati israeliani hanno catturato una ventina di palestinesi con l'accusa di compiere attentati. In particolare sembra che i soldati israeliani siano alla ricerca di militanti del Fronte popolare per la liberazione della Palestina e di parenti del leader di quella organizzazione, Ahmed Saadat. Saadat e' detenuto da mesi nel carcere palestinese di Gerico accusato dell'assassinio del ministro israeliano di estrema destra Rahavam Zeevi.


'''Iraq'''


Il premier spagnolo Jose' Maria Aznar e' riunito con il suo omologo britannico Tony Blair nel palazzo della Moncloa, sede del governo spagnolo a Madrid, per esaminare gli sviluppi della crisi irachena. Blair, arrivato la scorsa notte a Madrid, ha gia' avuto un incontro di lavoro con Aznar, al termine del quale fonti ufficiali, citate dalla stampa spagnola, hanno indicato che esiste un ''certo ottimismo'' sulla possibilita' di ottenere l'appoggio necessario alla risoluzione presentata da Usa, Regno Unito e Spagna al Consiglio di Sicurezza dell'Onu''. Al termine dell'incontro i due premier terranno una conferenza stampa congiunta.

I contribuenti britannici hanno pagato, senza saperlo, il riarmo di Saddam Hussein poco prima della prima Guerra del Golfo. E' quanto rivela oggi il quotidiano britannico ''Guardian'' precisando che il governo inglese ha, segretamente, pagato oltre 33 milioni di sterline alle ditte produttrici di armi che rifornivano il rais di Baghdad negli anni ottanta. Sono rimasti segreti per oltre 12 anni questi disastrosi prestiti autorizzati, sempre in gran segreto, dall'allora premier Margaret Thatcher. Ed ora supera il miliardo di dollari il totale delle perdite registrate dall'erario pubblico britannico in relazione a quei crediti, per spese militari e civili, concessi all'Iraq.

L'Iraq comincera' domani a distruggere i suoi missili al Samoud 2 e i suoi componenti, come richiesto dalle Nazioni Unite, nonostante il regime di Saddam Hussein consideri questo provvedimento ''ingiusto''. Lo hanno reso noto fonti ufficiali irachene.

Intanto continuano le proteste contro l'utilizzo del nostro territorio da parte dell'esercito statunitense per le perazioni di guerra questa mattina una cinquantina di pacifisti hanno protestato al porto di Catania contro il trasporto a bordo del traghetto "Partenope" di mezzi militari americani destinati alla base di Sigonella. I dimostranti hanno atteso l'approdo del traghetto, alle 9.20, e hanno esibito cartelli con le scritte "La Sicilia non e' una zona di guerra" e "Via le basi Nato".La polizia ha risposto con una violenta carica.La "Partenope" era salpata ieri sera da Napoli con due ore di ritardo a causa di una protesta dei pacifisti, alcuni dei quali erano saliti a bordo ed erano stati sgomberati dalla polizia.

Gli studenti palermitani sono scesi in piazza questa mattina per dire no alla guerra contro L'iraq. Circa duemila giovani hanno formato un corteo, che si e' mosso nel centro della citta', aperto dalle bandiere arcolnaleno della pace. La manifestazione e' partita da piazza Politeama per dirigerisi in piazza Indipendenza, dove a Palazzo d'Orleans ha sede la presidenza della Regione Siciliana.

'''Caro vita'''


Per le bollette della luce e del gas "si apre una stagione di aumenti". E' quanto ha sottolineato il presidente dell'Authority per l'energia, Pippo Ranci, parlando con i giornalisti a margine di un'audizione a Montecitorio.Il presidente dell' Autorità che entro fine marzo dovrà aggiornare le tariffe in vigore dal 1 aprile in base all' andamento dei prezzi del greggio, non ha comunque voluto fornire indicazioni sulla possibile entità dei rincari.Se le previsioni dovessero trovare conferma si tratterebbe di un nuovo aumento dopo quello già scattato sulle bollette della luce e del gas dal 1 gennaio scorso quando, proprio in seguito all'incremento dei costi della materia prima sui mercati internazionali, le tariffe dell' elettricità sono cresciute del 2,5% mentre quelle del gas hanno registrato un incremento pari al 2,2%.





GR ORE 19.30

ESTERI

Iraq lega araba

Comincerà domani la distruzione dei missili Al Samoud 2 da parte del governo iracheno, così come richiesto dagli ispettori ONU. L’annuncio è stato dato oggi pomeriggio, ed è stato apprezzato da tutti, tranne dai paesi fautori dell aguerra che vedono sfumare ancora una volta l’occasione di condurre una guerra sotto l’egida dell’ONU. Blair, pur ammettendo il lato positivo della decisione, ha tenuto a sottolineare che il gesto fa parte della tattica di saddam, di prendere tempo. E a contrastare la voglia di guerra di Bush ci si mette anche suo padre:Non sente ragioni dalla diplomazia, non sente ragioni dall'ONU, non sente ragioni dal Papa: forse, però potrebbe risolversi in famiglia il conflitto: per la seconda volta in pochi mesi la squadra di George Bush padre torna a frenare il figlio: secondo indiscrezioni del 'New York Times', la famiglia Bush, incluso il padre del presidente e i suoi piu' stretti collaboratori, hanno espresso preoccupazione per il crollo dell'unita' dell'Occidente sull'Iraq. Non si puo' andare alla guerra senza consenso, ha detto al quotidiano uno stretto collaboratore della famiglia Bush davanti alla prospettiva che Washington vinca all'Onu, ma solo con una stretta maggioranza. E' la seconda volta dalla scorsa estate che la squadra di Bush Sr. scende in campo per frenare Bush Jr.: in settembre, quando Washington comincio' a suonare i primi tamburi di guerra contro l'Iraq, alcuni collaboratori dell'ex presidente degli Stati Uniti come l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Brent Scowcroft e l'ex segretario di Stato James Baker uscirono allo scoperto suggerendo il passaggio attraverso l'Onu prima di premere il grilletto contro Saddam

Lega araba

La Lega Araba e' contraria all'esilio di Saddam Hussein. I ministri degli Esteri dell'organizzazione pan-araba, riuniti a Sharm el-Sheikh, sulla riva egiziana del Mar Rosso, per preparare il vertice di domani, non intendono accogliere le pressioni statunitensi per una risoluzione che esorti il leader iracheno a scegliere la strada dell'esilio. I capi delle diplomazie della Lega hanno sottolineato che il proposito dell'organizzazione e' la ricerca della pace, senza interferire negli affari interni dell'Iraq. Il segretario di Stato americano, Colin Powell, aveva inviato un messaggio al segretario generale della Lega Araba, l'egiziano Amr Moussa, esortandolo a adoperarsi affinche' dal vertice uscisse un forte appello al disarmo iracheno e anche in favore dell'esilio di Saddam. Ma i ministri degli Esteri di Egitto, Libia e Bahrein hanno fatto sapere che sta ai leader arabi decidere quale sara' il messaggio per gli iracheni e a questi ultimi scegliere il loro governo. "Se iniziamo con il dire che per evitare la guerra bisogna cambiare la leadership, introdurremmo nel diritto internazionale un'innovazione tale di cui non saprei prevedere gli effetti", ha affermato il ministro degli Esteri egiziano, Ahmed Meher La Lega Araba si oppone alla guerra, ma vi sono profonde divergenze tra gli stretti alleati degli Usa, come Egitto e Bahrein, e Paesi come la Siria che Washington ancora considera fiancheggiatori del terrorismo. L'egiziano Maher ha da parte sua affermato che "quanto si chiede all'Iraq, cosi' come ad altri soggetti, e' di rispettare rigorosamente le risoluzioni delle Nazioni Unite". Un'esortazione che chiama in causa indirettamente anche Israele. Al vertice di domani, stando a quanto riferito da fonti della Lega, sara' istituito un comitato incaricato di avviare una serie di contatti internazionali per ricercare una soluzione pacifica della crisi. Gli interlocutori saranno Stati Uniti, Unione europea, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e Saddam Hussein.

Palestina omicidi

Gli israeliani hanno riservato una accoglienza tiepida al nuovo governo di Ariel Sharon (Likud) che la scorsa notte ha ottenuto la fiducia del parlamento. Alla Knesset, su un totale di 120 deputati, il premier beneficia del sostegno di 68 membri: del Likud, dei centristi di Shinui, del Partito Nazional-Religioso e della lista di estrema destra Unione Nazionale. Ad un editorialista di Maariv, il nuovo governo Sharon ricorda una frittata: allusione ai molti intoppi verificatisi durante la scelta dei ministri. Due altri editorialisti, uno di Maariv e l'altro di Yediot Ahronot, accusano Sharon di aver mostrato debolezza di fronte al suo compagno di partito Silvan Shalom che, dopo essere ricorso a minacce, ha ottenuto la nomina di ministro degli esteri. Sharon comprende solo la lingua della forza, concludono. Umori analoghi sono stati rilevati da Yediot Ahronot in un sondaggio di opinione. La maggioranza degli interpellati non credono che il nuovo governo sapra' debellare il terrorismo palestinese, ne' rilanciare le trattative con i palestinesi.

Tre bambine palestinesi sono rimaste ferite oggi da colpi di mitraglietta sparati da un carro armato israeliano sul campo profughi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Stando a quanto riferito da fonti palestinesi, una delle bambine, di 8 anni, e' stata ferita alla testa e versa in gravi condizioni. Il blindato era uno dei mezzi di pattuglia a un vicino insediamento ebraico, quando ha ricevuto l'ordine di muovere verso il campo profughi. Jenin si trova dalla scorsa notte sotto coprifuoco e ingenti reparti militari israeliani compiono perlustrazioni ed arresti,gia' nei giorni scorsi i soldati israeliani hanno catturato una ventina di palestinesi con l'accusa di compiere attentati. In particolare sembra che i soldati israeliani siano alla ricerca di militanti del Fronte popolare per la liberazione della Palestina e di parenti del leader di quella organizzazione, Ahmed Saadat. Saadat e' detenuto da mesi nel carcere palestinese di Gerico accusato dell'assassinio del ministro israeliano di estrema destra Rahavam Zeevi.

Unione Europea razzismo

Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea si e' concluso oggi senza alcun accordo sulla decisione-quadro che mira a stabilire definizioni e regimi sanzionatori comuni nell'Ue per i reati razzisti e xenofobi. Lo hanno riferito all'Ansa fonti ben informate, sottolineando che sono emerse chiare resistenze da parte dell'Italia al testo proposto. Le stesse fonti hanno riferito che, commentando il testo della decisione-quadro, il ministro della Giustizia italiano Roberto Castelli lo ha definito uno strumento per colpire avversari politici.

Unione europea cybercrime

Approvata invece dai Ministri della giustizia una decisione quadro che stabilisce pene da uno a tre anni di reclusione per coloro che minacciano l'integrita' di un sistema informatico o dei dati da esso contenuti. In particolare i ministri dei Quindici propongono il giro di vite anche in caso di accesso illecito ai sistemi di informazione. Le sanzioni penali potranno scattare nei confronti di coloro che provochino intenzionalmente una perturbazione grave o una interruzione del funzionamento di un sistema informatico e nei confronti di coloro che cancellino, danneggino, deteriorino, modifichino o sopprimano in maniera intenzionale i dati informatici di un sistema

ITALIA

Azioni per la pace catania (audio)

Conclusa poco prima delle 15 la manifestazione a catania, che aveva tentato pèer tutta la mattina di blioccare lo sbarco dei mezzi militari americani imvbarcati ieri sera a napoli sulla nave passeggeri Partenope'. IL blocco era stato caricato due volte dalle forze di polizia, che si erano poste a difesa della nave.

Azioni per la pace palermo (audio)

Azioni per la pace fiumicino (audio)

Denunciata oggi la presenza di volòi irregolari nell'aereoporto di fiumicino, dove da giorni si regitrano violi non autiorizzati, che fanno ipotizzare l'utlizzo dello scalo come passaggio militare.

Azioni per la pace sapienza pirata (audio)

Fuori programma, stamani, durante il convegno in Campidoglio dei sindaci e dei rettori europei. Poco dopo le 12, al grido di No global war, sono entrati nella sala delle Protomoteca 50 giovani che portavano la bandiera della pace. Siamo studenti europei - ha detto uno di loro - e vogliamo interrompere questo convegno. In quel momento stava parlando la parlamentare europea Pasqualina Napoletano e, di comune accordo con gli organizzatori del convegno, si e' deciso di farli intervenire. I giovani hanno allora srotolato il loro striscione dove c'era lo slogan 'No alla guerra' in 5 lingue e poi sono intervenuti in tre, due ragazzi e una ragazza, parlando in italiano, in inglese ed in spagnolo. Nei loro interventi hanno espresso la necessita' dell' impegno nel difendere la pace e hanno criticato le universita' per la loro subalternita' alle imprese. Conclusi gli interventi, hanno lasciato l'aula e il convegno e' ripreso regolarmente

Azioni per la pace Milano. (audio)

Mentre domani a Roma, giornata di carnevale, si svolgeranno diversi cortei di carnevale cobntro la guerra (ricordiamo i tre cortei di centocelle, pigneto e prenestino, che convergeranno a Villa gordiani, e quello di cinecittà ,che dà appuntamento anch'essso alla 15, a Milano gli studdenti manifesteranno contro la guerra.

Processo curdi (audio)

Non erano presenti gli imputati, oggi in aula, al processo ai 22 curdi che il 16 febbraio 1991 occuparono il consolato greco di Milano dopo la cattura di Abdullah Ocalan. Gli imputati erano rappresentati dagli avvocati Ugo Gianangeli, Giuliano Pisapia e Milena Mottalini. Stamani, in occasione del processo, davanti a Palazzo di Giustizia hanno manifestato rappresentanti del centro culturale Kurdistan Italia e del gruppo Adza per la liberta' del popolo turco. I 22 a giudizio sono accusati di una serie di reati che vanno dal sequestro di persona di sei dipendenti del consolato greco alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale, dalle lesioni a due agenti della Questura all' occupazione arbitraria della sede diplomatica greca e al falso nella dichiarazione delle generalita'. Sono state raccolte le testimonianze del proconsole greco e altri funzionari dello stesso ufficio, i quali hanno attenuato la gravita' dei fatti, precisando che nelle due ore del sequestro fu concesso al personale sequestrato di uscire dalla stanza per le proprie necessita' personali o anche per farsi un caffe'. Tra gli altri testi e' stato sentito l'on. Ramon Mantovani, il parlamentare del Prc che, nella veste di membro della commissione esteri della Camera, accompagno' Ocalan da Mosca a Roma. Il deputato ha ricostruito i fatti di quel periodo, e il movimento di protesta creatosi in vari paesi europei dopo la materiale consegna di Ocalan dalla Grecia al governo turco. Un altro teste della difesa ha sostenuto che l'occupazione era stata assolutamente pacifica. Il processo continuera' 21 marzo prossimo per raccogliere le dichiarazioni di altri testimoni

Fiat (audio)

Oggi almeno 200 operai dell'Alfa Romeo si sono spostati a Torino. Hanno presidiato il Lingotto insieme ai compagni della FIAT di Mirafiori. Al Lingotto si teneva infatti il passaggio di consegne alla presidenza del gruppo tra Paolo Fresco ed Umberto Agnelli. Ora è in corso un'assemblea comune.

Carcere (audio)

Il carcere è solo punizione. sembra decisamente essere questo l'orientamento della giustizia italiana e del parlamento. Mentre ancora sull'indultino non si riesce a trovare una soluzione parlamentare, e il presidente del Consiglio sbeffeggia gli stessi deputati, il tribunale di sorveglianza di Firenze nega ad Adriano Sofri il permesso premio per recarsi a strasburgo alla corte dei diritti dell'uomo. Nessuna limitazione puo' essere imposta a tali movimenti e spostamenti diversa da quelle che, previste dalla legge, rappresentano misure necessarie, in una societa' democratica, per la sicurezza nazionale, l' ordine pubblico e il suo mantenimento, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale o della protezione dei diritti e delle liberta' altrui: e' quanto stabilisce l' art.4 (al paragrafo 1 comma b) dell' Accordo europeo concernente le persone che partecipano alle procedure davanti alla Corte europea dei diritti dell' uomo sottoscritto dall' Italia il 5 marzo 1996 che consente la partecipazione dalle udienze della Corte Europea di Giustizia di tutte le persone interessate, sia in quanto parti, sia come rappresentanti o consulenti legali di una parte. Ed e' in base a questo articolo che i difensori di Adriano Sofri, a meno di non considerarlo una minaccia per la sicurezza dell' Italia e dell' ordine pubblico, davano per scontata la traduzione a Strasburgo dell' ex leader di Lotta Continua detenuto da sei anni nel carcere di Pisa

GR ORE 17.00

ESTERI

Guerra

La Lega Araba e' contraria all'esilio di Saddam Hussein. I ministri degli Esteri dell'organizzazione pan-araba, riuniti a Sharm el-Sheikh, sulla riva egiziana del Mar Rosso, per preparare il vertice di domani, non intendono accogliere le pressioni statunitensi per una risoluzione che esorti il leader iracheno a scegliere la strada dell'esilio. I capi delle diplomazie della Lega hanno sottolineato che il proposito dell'organizzazione e' la ricerca della pace, senza interferire negli affari interni dell'Iraq. Il segretario di Stato americano, Colin Powell, aveva inviato un messaggio al segretario generale della Lega Araba, l'egiziano Amr Moussa, esortandolo a adoperarsi affinche' dal vertice uscisse un forte appello al disarmo iracheno e anche in favore dell'esilio di Saddam. Ma i ministri degli Esteri di Egitto, Libia e Bahrein hanno fatto sapere che sta ai leader arabi decidere quale sara' il messaggio per gli iracheni e a questi ultimi scegliere il loro governo. "Se iniziamo con il dire che per evitare la guerra bisogna cambiare la leadership, introdurremmo nel diritto internazionale un'innovazione tale di cui non saprei prevedere gli effetti", ha affermato il ministro degli Esteri egiziano, Ahmed Meher La Lega Araba si oppone alla guerra, ma vi sono profonde divergenze tra gli stretti alleati degli Usa, come Egitto e Bahrein, e Paesi come la Siria che Washington ancora considera fiancheggiatori del terrorismo. L'egiziano Maher ha da parte sua affermato che "quanto si chiede all'Iraq, cosi' come ad altri soggetti, e' di rispettare rigorosamente le risoluzioni delle Nazioni Unite". Un'esortazione che chiama in causa indirettamente anche Israele. Al vertice di domani, stando a quanto riferito da fonti della Lega, sara' istituito un comitato incaricato di avviare una serie di contatti internazionali per ricercare una soluzione pacifica della crisi. Gli interlocutori saranno Stati Uniti, Unione europea, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e Saddam Hussein.

Guerra 2

Non sente ragioni dalla diplomazia, non sente ragioni dall'ONU, non sente ragioni dal Papa: forse, però potrebbe risolversi in famiglia la voglia di guerra di Bush Junior: Per la seconda volta in pochi mesi la squadra di George Bush padre torna a frenare il figlio: secondo indiscrezioni del 'New York Times', la famiglia Bush, incluso il padre del presidente e i suoi piu' stretti collaboratori, hanno espresso preoccupazione per il crollo dell'unita' dell'Occidente sull'Iraq. Non si puo' andare alla guerra senza consenso, ha detto al quotidiano uno stretto collaboratore della famiglia Bush davanti alla prospettiva che Washington vinca all'Onu, ma solo con una stretta maggioranza. E' la seconda volta dalla scorsa estate che la squadra di Bush Sr. scende in campo per frenare Bush Jr.: in settembre, quando Washington comincio' a suonare i primi tamburi di guerra contro l'Iraq, alcuni collaboratori dell'ex presidente degli Stati Uniti come l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Brent Scowcroft e l'ex segretario di Stato James Baker uscirono allo scoperto suggerendo il passaggio attraverso l'Onu prima di premere il grilletto contro Saddam

Palestina

Tre bambine palestinesi sono rimaste ferite oggi da colpi di mitraglietta sparati da un carro armato israeliano sul campo profughi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Stando a quanto riferito da fonti palestinesi, una delle bambine, di 8 anni, e' stata ferita alla testa e versa in gravi condizioni. Il blindato era uno dei mezzi di pattuglia a un vicino insediamento ebraico, quando ha ricevuto l'ordine di muovere verso il campo profughi.

Unione Europea

Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea si e' concluso oggi senza alcun accordo sulla decisione-quadro che mira a stabilire definizioni e regimi sanzionatori comuni nell'Ue per i reati razzisti e xenofobi. Lo hanno riferito all'Ansa fonti ben informate, sottolineando che sono emerse chiare resistenze da parte dell'Italia al testo proposto. Le stesse fonti hanno riferito che, commentando il testo della decisione-quadro, il ministro della Giustizia italiano Roberto Castelli lo ha definito uno strumento per colpire avversari politici. Approvata invece dai Ministri della giustizia una decisione quadro che stabilisce pene da uno a tre anni di reclusione per coloro che minacciano l'integrita' di un sistema informatico o dei dati da esso contenuti. In particolare i ministri dei Quindici propongono il giro di vite anche in caso di accesso illecito ai sistemi di informazione. Le sanzioni penali potranno scattare nei confronti di coloro che provochino intenzionalmente una perturbazione grave o una interruzione del funzionamento di un sistema informatico e nei confronti di coloro che cancellino, danneggino, deteriorino, modifichino o sopprimano in maniera intenzionale i dati informatici di un sistema

Colombia

Le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) hanno minacciato di uccidere i tre statunitensi che tengono in ostaggio di fronte a qualsiasi tentativo di riscattarli da parte delle truppe regolari. Capo della commissione internazionale delle Farc, Reyes ha ribadito che le condizioni per il rilascio dei tre ostaggi americani, così come dei 23 politici e di decine di militari e poliziotti ancora nelle loro mani sono sempre le stesse. Solo attraverso uno ‘scambio’ con i guerriglieri detenuti nelle carceri nazionali, pareltro ripetutamente respinto dal governo di Bogotá, i ‘prigionieri di guerra’ potranno riacquistare la libertà. Va ricordato che oltre 2mila soldati regolari sono impegnati da giorni nelle ricerche dei tre statunitensi, catturati dalle Farc dopo che il loro Cessna – impegnato in un’operazione di ‘intelligence’ – era precipitato il 13 febbraio scorso a Florencia (capoluogo del dipartimento di Caquetá, sud del Paese). La Casa Bianca ha inviato anche una cinquantina di esperti militari – in principio si riteneva dovessero essere 150 – a collaborare alle operazioni.

Venezuela

L’assenza di esponenti del governo di Caracas ha fatto slittare ancora una volta la prevista sessione del ‘Tavolo del negoziato’ tra esecutivo e opposizione. Dopo una settimana di inattività, i delegati governativi hanno sostenuto ieri di non avere garanzie per la propria incolumità, rifiutandosi di raggiungere un noto hotel a est della capitale venezuelana, luogo scelto per la riunione. All’esterno dell’albergo si era radunata una cinquantina di borsisti dell’industria petrolifera nazionale, ‘Petróleso de Venezuela’ (Pdvsa), decisi a consegnare un documento a Cèsar Gaviria, segretario generale dell’Organizzazioni degli Stati americani (Osa). Tanto è bastato per spingere i rappresentanti dell’esecutivo a non presentarsi. Con ogni probabilità, a far posticipare ancora la riunione ha contribuito anche la secca presa di posizione del presidente Hugo Chavez in merito all’arresto del leader di ‘Fedecamaras’, Carlos Fernández, contestato da gran parte della comunità internazionale. A Gaviria, che aveva chiesto “rispetto” nei confronti di Fernández, accusato di ‘sedizione’ e ‘incitamento alla ribellione’, Chavez ha replicato: “Questo è un Paese sovrano. Sappia che qui non esistono privilegiati di alcun tipo”. Da parte sua, gli esponenti dell’opposizione speravano di poter riaprire il dialogo sulla possibilità di trovare una soluzione elettorale alla crisi socio-politica in corso da ormai tre mesi. Va segnalato, tra l’altro, che nelle ultime ore un falso allarme bomba ha generato apprensione all’aeroporto di Maiquetía (25 chilometri a nord di Caracas). Una telefonata anonima, che segnalava la presenza di un ordigno piazzato sotto la torre di controllo, ha fatto scattare i meccanismi di sicurezza. Secondo il direttore dello scalo, José Vielma, dietro la segnalazione “c’era l’intenzione di testare l’operatività delle forze di vigilanza in caso di attentato”.

Italia

Azioni di pace

Conclusa poco prima delle 15 la manifestazione a catania, che aveva tentato pèer tutta la mattina di blioccare lo sbarco dei mezzi militari americani imvbarcati ieri sera a napoli sulla nave passeggeri Partenope'. IL blocco era stato caricato due volte dalle forze di polizia, che si erano poste a difesa della nave. Fuori programma, stamani, durante il convegno in Campidoglio dei sindaci e dei rettori europei. Poco dopo le 12, al grido di No global war, sono entrati nella sala delle Protomoteca 50 giovani che portavano la bandiera della pace. Siamo studenti europei - ha detto uno di loro - e vogliamo interrompere questo convegno. In quel momento stava parlando la parlamentare europea Pasqualina Napoletano e, di comune accordo con gli organizzatori del convegno, si e' deciso di farli intervenire. I giovani hanno allora srotolato il loro striscione dove c'era lo slogan 'No alla guerra' in 5 lingue e poi sono intervenuti in tre, due ragazzi e una ragazza, parlando in italiano, in inglese ed in spagnolo. Nei loro interventi hanno espresso la necessita' dell' impegno nel difendere la pace e hanno criticato le universita' per la loro subalternita' alle imprese. Conclusi gli interventi, hanno lasciato l'aula e il convegno e' ripreso regolarmente In una caserma nel cuore di Roma, quella di viale Angelico, si prepara materiale di supporto logistico per l'esercito italiano e per gli interventi fuori dai confini nazionali. Questa la denuncia del deputato dei Verdi Paolo Cento, che ha presentato anche un'interpellanza sui voli militari atterrati stamani a Fiumicino. Dopo un'ispezione al Polo di mantenimento di mezzi di telecomunicazione elettronici e optoelettronici dello Stato Maggiore dell'Esercito Cento ha dichiarato che nell' ultimo personale operativo militare e civile di questo stabilimento e' stato impegnato nella preparazione di supporti per l'operazione Nibbio, dei mille Alpini inviati in Afghanistan, ed e' assai probabile che le squadre esterne di questa struttura militare verranno impegnate direttamente in Afghanistan e se vi sara' l' impiego dell'esercito italiano in Irak anche in quell'area. Nello stabilimento che occupa 16 mila metri quadri di superficie - continua Cento - viene effettuato il supporto logistico su gruppi elettrogeni di artiglieria, l'allestimento di kit per apparati radio su cingolati, la taratura e la calibrazione di apparecchiature e strumentazioni per sistemi missilistici filoguidati. Cento, oltre ad essere ricevuto dal generale di brigata Biondi, ha incontrato le Rsu dei civili ai quali ha consegnato una bandiera della pace.

Processi

Non erano presenti gli imputati, oggi in aula, al processo ai 22 curdi che il 16 febbraio 1991 occuparono il consolato greco di Milano dopo la cattura di Abdullah Ocalan. Gli imputati erano rappresentati dagli avvocati Ugo Gianangeli, Giuliano Pisapia e Milena Mottalini. Stamani, in occasione del processo, davanti a Palazzo di Giustizia hanno manifestato rappresentanti del centro culturale Kurdistan Italia e del gruppo Adza per la liberta' del popolo turco. I 22 a giudizio sono accusati di una serie di reati che vanno dal sequestro di persona di sei dipendenti del consolato greco alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale, dalle lesioni a due agenti della Questura all' occupazione arbitraria della sede diplomatica greca e al falso nella dichiarazione delle generalita'. Sono state raccolte le testimonianze del proconsole greco e altri funzionari dello stesso ufficio, i quali hanno attenuato la gravita' dei fatti, precisando che nelle due ore del sequestro fu concesso al personale sequestrato di uscire dalla stanza per le proprie necessita' personali o anche per farsi un caffe'. Tra gli altri testi e' stato sentito l'on. Ramon Mantovani, il parlamentare del Prc che, nella veste di membro della commissione esteri della Camera, accompagno' Ocalan da Mosca a Roma. Il deputato ha ricostruito i fatti di quel periodo, e il movimento di protesta creatosi in vari paesi europei dopo la materiale consegna di Ocalan dalla Grecia al governo turco. Un altro teste della difesa ha sostenuto che l'occupazione era stata assolutamente pacifica. Il processo continuera' 21 marzo prossimo per raccogliere le dichiarazioni di altri testimoni

Fiat

Oggi almeno 200 operai dell'Alfa Romeo si sono spostati a Torino. Hanno presidiato il Lingotto insieme ai compagni della FIAT di Mirafiori. Al Lingotto si teneva infatti il passaggio di consegne alla presidenza del gruppo tra Paolo Fresco ed Umberto Agnelli. Ora è in corso un'assemblea comune.

Ore 13.00

Palestina

Jenin si trova dalla scorsa notte sotto coprifuoco e ingenti reparti militari israeliani compiono perlustrazioni ed arresti,gia' nei giorni scorsi i soldati israeliani hanno catturato una ventina di palestinesi con l'accusa di compiere attentati. In particolare sembra che i soldati israeliani siano alla ricerca di militanti del Fronte popolare per la liberazione della Palestina e di parenti del leader di quella organizzazione, Ahmed Saadat. Saadat e' detenuto da mesi nel carcere palestinese di Gerico accusato dell'assassinio del ministro israeliano di estrema destra Rahavam Zeevi.

Iraq

Il premier spagnolo Jose' Maria Aznar e' riunito con il suo omologo britannico Tony Blair nel palazzo della Moncloa, sede del governo spagnolo a Madrid, per esaminare gli sviluppi della crisi irachena. Blair, arrivato la scorsa notte a Madrid, ha gia' avuto un incontro di lavoro con Aznar, al termine del quale fonti ufficiali, citate dalla stampa spagnola, hanno indicato che esiste un certo ottimismo sulla possibilita' di ottenere l'appoggio necessario alla risoluzione presentata da Usa, Regno Unito e Spagna al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Al termine dell'incontro i due premier terranno una conferenza stampa congiunta.

I contribuenti britannici hanno pagato, senza saperlo, il riarmo di Saddam Hussein poco prima della prima Guerra del Golfo. E' quanto rivela oggi il quotidiano britannico Guardian precisando che il governo inglese ha, segretamente, pagato oltre 33 milioni di sterline alle ditte produttrici di armi che rifornivano il rais di Baghdad negli anni ottanta. Sono rimasti segreti per oltre 12 anni questi disastrosi prestiti autorizzati, sempre in gran segreto, dall'allora premier Margaret Thatcher. Ed ora supera il miliardo di dollari il totale delle perdite registrate dall'erario pubblico britannico in relazione a quei crediti, per spese militari e civili, concessi all'Iraq.

L'Iraq comincera' domani a distruggere i suoi missili al Samoud 2 e i suoi componenti, come richiesto dalle Nazioni Unite, nonostante il regime di Saddam Hussein consideri questo provvedimento ingiusto. Lo hanno reso noto fonti ufficiali irachene.

Intanto continuano le proteste contro l'utilizzo del nostro territorio da parte dell'esercito statunitense per le perazioni di guerra questa mattina una cinquantina di pacifisti hanno protestato al porto di Catania contro il trasporto a bordo del traghetto "Partenope" di mezzi militari americani destinati alla base di Sigonella. I dimostranti hanno atteso l'approdo del traghetto, alle 9.20, e hanno esibito cartelli con le scritte "La Sicilia non e' una zona di guerra" e "Via le basi Nato".La polizia ha risposto con una violenta carica.La "Partenope" era salpata ieri sera da Napoli con due ore di ritardo a causa di una protesta dei pacifisti, alcuni dei quali erano saliti a bordo ed erano stati sgomberati dalla polizia.

Gli studenti palermitani sono scesi in piazza questa mattina per dire no alla guerra contro L'iraq. Circa duemila giovani hanno formato un corteo, che si e' mosso nel centro della citta', aperto dalle bandiere arcolnaleno della pace. La manifestazione e' partita da piazza Politeama per dirigerisi in piazza Indipendenza, dove a Palazzo d'Orleans ha sede la presidenza della Regione Siciliana.

Caro vita

Per le bollette della luce e del gas "si apre una stagione di aumenti". E' quanto ha sottolineato il presidente dell'Authority per l'energia, Pippo Ranci, parlando con i giornalisti a margine di un'audizione a Montecitorio.Il presidente dell' Autorità che entro fine marzo dovrà aggiornare le tariffe in vigore dal 1 aprile in base all' andamento dei prezzi del greggio, non ha comunque voluto fornire indicazioni sulla possibile entità dei rincari.Se le previsioni dovessero trovare conferma si tratterebbe di un nuovo aumento dopo quello già scattato sulle bollette della luce e del gas dal 1 gennaio scorso quando, proprio in seguito all'incremento dei costi della materia prima sui mercati internazionali, le tariffe dell' elettricità sono cresciute del 2,5% mentre quelle del gas hanno registrato un incremento pari al 2,2%.

GROR 9:30

AFGHANISTAN

Due razzi sono esplosi nel centro della citta' meridionale afghana di Kandahar, senza provocare vittime, prima che un'equipe di artificeri riuscisse a metterli in sicurezza. Lo hanno detto fonti della polizia'. I razzi erano stati scoperti in una strada dove sorgono gli edifici che ospitano uffici dell'amministrazione e organizzazioni straniere non governative, ma non c'e' stato tempo per disinnescarli. Non e' chiaro come questi siano esplosi, ma secondo una fonte militare potrebbeero essere stati fatti detonare con un congegno a distanza. L'episodio e' solo l'ultimo di una serie di incidenti avvenuti nelle ultime settimane nella citta' una volta feudo incontrastato dei taleban e c'è chi teme che gli ex studenti di teologia si stiano riorganizzando.

IRAQ

Per il terzo giorno consecutivo caccia-bombardieri anglo-americani sono tornati a colpire strutture militari in Iraq, prendendo di mira almeno cinque bersagli differenti situati sia nell'una sia nell'altra 'no fly-zone' alle estremita' del territorio del Paese arabo, e sempre a seguito di mosse minacciose da terra: le batterie anti-aeree non si sarebbero limitate al puntamento, giungendo anzi ad aprire il fuoco.

Fonti del Comando Centrale Usa hanno precisato che nella zona d'interdizione al volo settentrionale sono stati attaccati tre obiettivi della contraerea: tutti centri di comunicazione, a onde corte o a fibre ottiche, nei pressi di Mosul. Due i raid al sud, contro un radar di primo avvistamento e contro un altro centro per comunicazioni, alle porte di Bassora. I velivoli sono poi potuti rientrare regolarmente alla base aerea alleata di Incirlik, nella Turchia sud-orientale.

Intanto in una lettere al capo degli spettori ONU Hans Blix, l'Iraq si e' detto pronto, in linea di massima, a distruggere i suoi missili al Samud 2, come gli hanno intimato le Nazioni Unite. Nel messaggio, l'assenso e' condizionato a richieste di chiarimenti.

Fonti dell'Onu ammettono che molto resta da chiarire: secondo le prime indicazioni, ad esempio, la lettera di Baghdad non indica se l'Iraq intende avviare la distruzione dei missili entro sabato, giorno per cui gli ispettori hanno tassativamente chiesto l'inizio delle operazioni d'eliminazione degli al Samud 2, che superano di circa 30 km la gittata massima di circa 150 km autorizzata dagli accordi internazionali.

L'annuncio delle intenzioni di Baghdad e' venuto nell'imminenza della distribuzione al Consiglio di Sicurezza del rapporto di Blix sullo stato delle ispezioni in Iraq. La relazione copre i tre mesi di ispezioni finora effettuati ed affermerebbe, in base a delle anticipazioni fornite dalla BBC, che la cooperazione dell'Iraq sul fronte del disarmo e' stata finora molto limitata.

E mentre l'amministrazione Bush continua a battere i tamburi di guerra, la maggiore organizzazione sindacale americana, la Afl-Cio, che riunisce 65 sindacati di categoria e che rappresenta decine di milioni di lavoratori, si e' dichiarata apertamente contraria alla guerra contro l'Iraq ora, e sostiene che il presidente George W. Bush non ha dimostrato la necessita' di agire in modo unilaterale, senza il sostegno degli alleati e l'avallo dell'Onu.

L'organizzazione sindacale, che e' affiliata alla Cisl internazionale, denuncia che gli Stati Uniti hanno dilapidato il capitale di simpatia e di solidarieta' di cui godevano dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 e hanno insultato i loro alleati.

Sul fronte diplomatico il ministro degli Esteri francese De Villepin, intervistato dal Corriere della Sera, ha dichiaratoNoi restiamo fedeli all'obiettivo del disarmo iracheno. Gli amici americani sono scivolati nella logica del cambiamento di regime. La Francia, afferma de Villepin, sostiene l'idea di fare delle ispezioni uno strumento per risolvere in modo pacifico altre crisi di proliferazione di armi pericolose. E Parigi sottolinea il ministro, e' libera di decidere sulla base di diritto e morale, la guerra non si puo' fare con pretesti o modificando in corsa l'obiettivo che resta il disarmo di Saddam.

Risponde dalle colonne di Repubblica il vice presidente del parlamento iranniano Mohammad Reza Khatam Nessuno in Iran si commuovera' per la sorte di Saddam Hussein e chiediamo che nella malaugurata ipotesi di una guerra, possa essere la comunita' internazionale a decidere.

La Russia potrebbe porre il veto ad una nuova risoluzione Onu sull'Iraq se cio' sara' necessario per proteggere la stabilita' internazionale. Lo ha detto a Pechino il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov, aggiungendo: la Russia non sosterra' una risoluzione che permettera' direttamente o indirettamente un attacco militare all'Iraq. Ivanov ha tuttavia sottolineato che Mosca cerchera' di promuovere l'unita' fra i membri del Consiglio di Sicurezza e usera' il veto solo come ultima opzione.

FILIPPINE

La presidente delle Filippine, Gloria Arroyo, ha dato ai militari 90 giorni di tempo per estirpare il gruppo armato indipendentista islamico Abu Sayyaf, gruppo specializzato nei rapimenti che Washington e Manila ritengono sia legato al network terrorista di Osama bin Laden, al Qaida.

La presenza nel sud delle Filippine di militari americani, che ufficialmente partecipano solo all'addestramento delle unita' antiguerriglia filippine, sta infatti creando crescenti malumori e opposizione nel Paese. Le polemiche sono cresciute d'intensita' soprattutto dopo che una settimana fa si e' appreso che il Pentagono intende inviare nell'arcipelago un contingente di oltre 1.700 soldati per affiancare le truppe filippine sull'isola di Jolo.

Malgrado le assicurazioni da parte del governo che i militari americani non parteciperanno ai combattimenti ma solo all'addestramento, gruppi nazionalisti hanno raccolto e dato voce al crescente malumore di chi vi vede una violazione della Costituzione, che vieta esplicitamente a soldati stranieri di combattere in territorio filippino.

Alcune centinaia di militari Usa sono gia' presenti quali addestratori da circa un anno nel sud dell'arcipelago.

PERU

Anche la Bulgaria e la Polonia si sono unite a Germania, all’Italia e al Costarica, dicendosi pronte ad estradare il destituito presidente Alberto Fujimori, rifugiato dal novembre 2000 in Giappone, nel caso venisse catturato nel loro territorio. Lo ha reso noto l’ufficio stampa del capo dello Stato peruviano, Alejandro Toledo. Su Fujimori pende infatti un ordine di cattura internazionale emanato dalla Corte suprema peruviana. Va ricordato che Fujimori, residente attualmente a Tokyo, è accusato, tra l’altro, di omicidio, lesioni gravi, sparizioni forzate, massacri (Barrio Altos e La Cantuta), malversazione di fondi pubblici, peculato, associazione a delinquere, falsità materiale e ideologica, abbandono di incarico e mancato compimento dei propri doveri.

Se da un lato Toledo si compiace dall'altro il presidente del Perù ha fatto sapere di non avere intenzione di intavolare un dialogo con i ‘cocaleros’ (produttori di coca) della Valle dell’Apurimac, da giorni in sciopero contro la politica antidroga di Lima.

I contadini intanto hanno fatto sapere che oggi daranno il via alla cosiddetta 'marcia del sacrificio', per chiedere al governo "attenzione immediata" alle loro rivendicazioni. I coltivatori di coca esigono anche il rilascio del loro leader, Nelson Palomino, arrestato con le accuse di ‘apologia del terrorismo’ e ‘incitamento alla violenza’. Per la manifestazione a Lima sono attesi ben 35 mila 'cocaleros', provenienti da 10 dipartimenti diversi, che con la loro marcia daranno vita ad una protesta massiccia e inedita.

I leader contadini continuano a chiedere la depenalizzazione della coltivazione della foglia di coca e la sua commercializzazione. Reclamano, inoltre, un'indagine sull’utilizzo dei fondi statali destinati a finanziare il cosiddetto ‘Programma di sviluppo alternativo’ (Pda), sostenendo che degli oltre 70 milioni di dollari stanziati finora i ‘campesinos’ non hanno avuto per il momento alcun beneficio.

ZIMBABWE

La riforma agraria voluta dal presidente dello Zimbabwe, Robert Gabriel Mugabe, è un fallimento. È questo il giudizio implicito fornito dal Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite che ieri ha fatto sapere come, nella lista delle persone che per sopravvivere hanno bisogno di aiuti alimentari, figurino buona parte dei contadini neri a cui nei mesi scorsi è stata affidata da Harare la gestione delle terre sottratte ai potenti ‘white farmer’.

L’organismo delle Nazioni Unite tira così un primo bilancio della riforma agraria fortemente voluta da Mugabe due anni or sono ed entrata nel vivo l’estate scorsa, quando lo Stato africano ha deciso di procedere alla confisca di 2900 delle oltre 4mila aziende agricole di proprietà dei latifondisti bianchi.

La politica di confisca delle terre dei ‘white farmer’ della scorsa estate ha progressivamente isolato a livello internazionale lo Zimbabwe che ha visto l’Unione Europea e il Commonwealth emettere delle sanzioni contro il presidente Mugabe e una settantina dei suoi più stretti collaboratori. A guidare la crociata occidentale anti Mugabe si trova Londra, ex potenza coloniale. Il programma di riassegnazione delle terre è andato, infatti, a cozzare contro gli interessi dei potenti 'white farmer', 400mila bianchi, perlopiù di origine britannica, che detenevano oltre il 70 per cento dei migliori terreni coltivabili del Paese.

SOMALIA

Secondo giorno di battaglia a Mogadiscio (Somalia) dove da ieri due fazioni opposte si fronteggiano aspramente. Teatro dei combattimenti l'enclave di Medina, a sud est della capitale somala, dove oggi sono proseguiti intensi scontri a fuoco tra i gruppi legati a due diversi 'signori della guerra': Musa Sudi Yalahow e Omar Mohamud Mohamed.

Al momento avrebbero perso la vita 11 persone, tra cui 3 civili, mentre i feriti sarebbero una ventina. In realtà le informazioni che giungono sono frammentarie e si teme che il bilancio possa salire ulteriormente nelle prossime ore.

Stando ad alcune testimonianze, la battaglia è scoppiata ieri dopo che un uomo al volante della sua vettura è stato freddato dai miliziani della parte avversa. La reazione dell’altra banda armata ha scatenato la pioggia di fuoco che ha investito le strade del quartiere di Medina. Ieri per sbloccare la situazione, alcuni anziani della zona avevano tentato una mediazione ed erano riusciti a far accettare alle parti un ‘cessate-il-fuoco’ che però ha messo fine alla battaglia solo per poche ore.

gror030228 (last edited 2008-06-26 09:55:34 by anonymous)