ore 19.30

ESTERI

Palestina

Prima le incursioni nei campi profughi, poi i rastrellamenti. Le forze armate israeliane hanno arrestato nelle ultime ore almeno 34 presunti estremisti palestinesi in diverse zone della Cisgiordania. I rastrellamenti hanno seguito le operazioni di guerra israeliane, ieri, in diversi campi profughi situati nella Striscia di Gaza: da quello di Khan Younis, domenica, a quelli el-Bureji e di Nouseirat, dove nove palestinesi sono stati uccisi e una quarantina feriti. Fra i morti ci sono anche civili, tra cui una donna di 33 anni incinta e un bambino di 13 anni. Un'altra donna, ferita ad ottobre in un analogo raid israeliano, è deceduta stamane in un ospedale di Rafah, a sud di Gaza. Il bilancio dell'offensiva è stato di undici morti, cui si è a aggiunta un'altra vittima in serata a un posto di blocco tra Nablus e Ramallah. Tra gli altri, l’esercito israeliano ha arrestato Mohammed Taha, 67 anni, uno dei fondatori del movimento islamico Hamas, sfuggito per miracolo lo scorso anno ad una "esecuzione mirata" da parte dell'aviazione israeliana. In prigione sono finiti anche i figli di Taha. -

Stamane un bambino palestinese di 12 anni e' stato ferito allo stomaco da colpi sparati da coloni israeliani all'ingresso del villaggio di Sawiyeh, vicino Nablus (Cisgiordania). Lo ha riferito radio 'Voce della Palestina'. Secondo l'emittente i coloni hanno aperto il fuoco contro un un gruppo di ragazzini che avevano lanciato sassi contro le loro automobili. 'Voce della Palestina' ha aggiunto che continuano i rastrellamenti dell'esercito israeliano nella 'casbah' di Nablus, ancora sotto coprifuoco. Nel corso della notte inoltre sono stati arrestati almeno 20 palestinesi in varie localita' della Cisgiordania ed e' stata demolita l'abitazione di Ahmad Hawad, un attivista dell' Intifada.

Intanto anche le molestie e le umiliazioni quotidiane nei confronti della popolazione palestinese, una routine che non fa notizia ma che è bene non dimenticare. La scorsa settimana, ad esempio, il Centro Internazionale della stampa di Gaza, informava di quanto accaduto a Fatma Al Najar, una donna palestinese di 42 anni, che, affrontando coprifuoco e posti di blocco, era riuscita a recarsi nella città di Rafahe (striscia di Gaza) per comprare dei vestiti per i suoi figli e una bottiglia di liquido per le barche utilizzato da suo marito pescatore. La donna, come è facile immaginare, è stata fermata al posto di blocco sulla strada del ritorno ed obbligata da una soldata israeliana a bere il liquido contenuto nella bottiglia. La donna è entrata in coma subito dopo ed è stata portata all’ospedale di Nasser da un passante palestinese, dove è rimasta tre giorni in terapia intensiva.

Intanto continua l’attività politica del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat, per giungere alla nomina di un primo ministro. Il nome che circola insistentemente in queste ore è quello di Munib Al-Masri, ricco uomo d’affari. Nato a Nablus, in Cisgiordania, al-Masri è a capo della ‘Padico’, società di investimenti importantissima per i palestinesi e mantiene rapporti cordiali con molti Paesi, arabi ed europei e con gli Stati Uniti. Membro del comitato centrale dell’Olp, il magnate permise ad Arafat di fuggire dalla Giordania nel 1970.

AUDIO

"Addameer", Associazione di solidarietà con le/i prigioniere/i politici denuncia: Molestate e minacciate donne palestinesi imprigionate in detenzione amministrativa. Il 30 gennaio 2003, dopo 8 giorni di sciopero della fame per protestare contro le condizioni di detenzione, le detenute palestinesi Abla Sa’adat e Iman Abu Farah sono state trasferite alla prigione di Ramleh all’interno dei confini del ’48 di Israele. Una delle due detenute afferma che erano state trasferite nella prigione di Ramleh e che invece di essere portate insieme alle altre detenute politiche palestinesi, erano state messe nella sezione con le comuni israeliane, dove hanno subito continue molestie da parte delle altre detenute. Le molestie sono state incoraggiate dalle guardie . Entrambe sono state soggette a molestie estreme e umilianti, insultate, minacciate di percosse e minacciate di morte, fino al punto che non erano in grado di dormire senza la paura di correre rischi per la loro vita. Dopo 5 giorni in questa sezione, Abla e Iman hanno iniziato a rifiutare il cibo. Abla Sa’adat e Iman Abu Farah non sono state accusate di nessun reato e non hanno avuto la possibilità di difendersi contro nessuna accusa. Il loro arresto è stato solo un avvertimento, come ha detto l’ufficiale del servizio di sicurezza israeliano a Abla. Ciò conferma quello che le associazioni per i diritti umani da anni sostengono: la detenzione amministrativa è usata contro i/le civili palestinesi come forma di punizione collettiva.. Ci sono circa 6.000 donne palestinesi imprigionati in questo momento in carceri israeliane, di cui circa 1000 detenute amministrative.

Iraq

Nonostante l'Iraq abbia reso noto di aver distrutto oggi tre missili Al Samud 2, una rampa di lancio e cinque motori (diciannove missili Al Samud 2 sono stati distrutti dall'inizio del processo di eliminazione di questo ordigni cominciato il 1 marzo), l’amministrazione americana sembra non retrocedere dal suo proposito di attaccare militarmente il paese.

Per la Casa Bianca, infatti, non sembra pesare più di tanto il no della Turchia al passaggio delle truppe americane: il portavoce Fleischer assicura che, anche senza il sostegno di Ankara, gli Stati Uniti vinceranno la guerra contro l'Iraq. Forse perchè potrebbero contare sull'aiuto della Albania per avere una base di appoggio il più possibile sposstata verso l'iraq. L'Albania infatti mette a disposizione della Nato le sue basi aeree e navali nel caso di guerra contro l'Iraq. Nei giorni scorsi, in un'intervista al quotidiano americano Boston Globe, il premier albanese Fatos Nano si era detto pronto a sostenere un'azione militare contro l'Iraq, ricordando ai leader europei l'aiuto concesso dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna durante la Seconda guerra mondiale.

Nel frattempo, il cardinale Pio Laghi è da ieri sera a Washington per consegnare un messaggio del Papa al presidente americano. L'atteggiamento del Papa, contrario alla guerra, puo' porre un problema a Bush, perche' i cattolici negli Usa sono 65,3 milioni e rappresentano un quarto dell'elettorato. Nel corso di una conferenza dedicata alla donne in politica, persino l'ex segretario di stato americano Madeleine Albright, 'ideatrice' dell'intervento militare in Kosovo deciso dall'allora presidente Bill Clinton, chiede all'attuale inquilino della Casa Bianca, George W. Bush, di ritardare l'ipotesi di un attacco contro l'Iraq, giudicando che le pressioni internazionali in corso stanno dando risultati.

Le prossime mosse sembrano dunque già decise: gli Stati Uniti si aspettano che il Consiglio di sicurezza dell'Onu voti senza dibattito sulla mozione che dà il via libera alla guerra.

Ma il Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe non votare prima della prossima settimana la bozza di risoluzione presentata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna e, prima del voto, è previsto per venerdi' prossimo 7 marzo, un dibattito sul rapporto al Consiglio del capo degli ispettori Hans Blix, che potrebbe integrare oralmente il documento depositato la scorsa settimana. Gli Stati Uniti mettono fretta all'ONU, e chiedono che la risoluzione venga discussa anche senza attendere il nuovo rapporto degli ispettori. Insomma Washington vuole che la risoluzione presentata insieme a Gran Bretagna e Spagna venga messa ai voti, a prescindere da quello che dira' dopodomani il capo degli ispettori Hans Blix nel suo rapporto finale sui risultati della missione. E non importa se Francia e Cina hanno minacciato di impedire l'adozione della risoluzione esercitando, come membri permanenti del Consiglio, il loro diritto di veto (la Cina, invece, dovrebbe astenersi). Sul voto pesa anche l'incognita dell'atteggiamento che assumeranno alcuni dei 10 membri non permanenti del Consiglio: fino a questo momento, Washington puo' contare solo sull'appoggio sicuro della Spagna e della Bulgaria, mentre Germania e Siria sono decise a votare no. Angola, Cile, Messico, Pakistan, Camerun e la stessa Guinea Conakry, cui compete la presidenza del Consiglio per il mese di marzo, sono ancora indecisi, e la diplomazia Usa sta cercando di portarseli dalla sua parte. Ma anche se Washington dovesse riuscire a mettere insieme i nove si' indispensabili, l'eventuale veto della Francia o della Russia, o di entrambe, vanificherebbe tutto. Proprio la russia sta effettuando in queste ore un giro diplomatico in europa, per sondare le opinioni dei governi in vista di un'accellerazione dei tempi, pur ribadendo la sua netta contrarietà a qualsiaasi intervento militare.

AUDIO

Valutazioni sul disastro che colpira' il popolo iracheno

Le stime sono drammatiche, anche se per ragioni di diplomazia interna e di pressioni americane, le N.U. non le hanno rese pubbliche. Un rapporto di una speciale taskforce delle N.U. che riassume tutte le statistiche, calcola che circa 500.000 persone potrebbero "richiedere trattamento medico piu' o meno immediato per ferite dirette o indirette", di queste, 100.000 potrebbero essere ferite direttamente dai bombardamenti, mentre altre 400.000 potrebbero ammalarsi in seguito alla distruzione di impianti idrici e fognari e a causa della penuria di cibo. I quattro quinti di queste vittime saranno bambini al di sotto dei cinque anni d'eta'. L'Alta Commissione dell'ONU per i rifugiati stima in almeno 900.000 il numero di profughi che si riverseranno in Iran. Non sono state fatte stime per coloro che si rifugeranno in Kuwait, Siria, Giordania e Turchia. Almeno due milioni si sposteranno all'interno del paese. Altre ONG in questi giorni stanno facendo le loro valutazioni. La Medact, affiliata britannica dei Medici Internazionali per la Prevenzione della Guerra Nucleare, afferma che "L'obiettivo USA di rovesciare il regime significa che il conflitto sara' piu' intenso e distruttivo di quello del 1991 e coinvolgera' armi piu' letali sviluppate nell'intervallo tra le due guerre”. Allora, nel ’91, furono uccisi tra i 3.500 e i 15.000 civili (e tra i 100.000 ed i 120.000 soldati iracheni). Una nuova guerra del genere progettata dagli USA potrebbe uccidere direttamente fino a 50.000 civili nella sola Baghdad e fino a 30.000 civili nel fronte sud e nord. Se saranno usate armi chimiche e biologiche, il numero di casualita' aumentera' sensibilmente. (www.arabcomint.com)

Afghanistan

Per quanto frammentarie, le informazioni che arrivano dall’Afghanistan non descrivono una situazione di calma. Alcune testimonianze parlano di una rilevante attività di intelligence Usa per, a detta loro, “evitare fratture e scontri tra le diverse fazioni che controllano le diverse aree del Paese”. In questi giorni, inoltre, sarebbero in corso trattative per stabilire l’entità del compenso dovuto al governo di Kabul per il passaggio di un oleodotto. Le stesse fonti parlano di cifre largamente inferiori alle ‘quotazioni di mercato’. (Intanto, Ruud Lubbers, responsabile dell’Acnur (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), in visita oggi a Islamabad, ha annunciato che "Per il 2003 l’Acnur programma di far ritornare in Afghanistan 1,2 milioni di rifugiati, che è un numero enorme ma di fatto inferiore a quello dell’anno scorso che erano 2 milioni".

Indonesia

È stato inaugurato oggi ad Aceh (estremo lembo nordoccidentale dell’isola di Sumatra, Indonesia) il primo tribunale per l’applicazione della sharía (legge islamica). Il governatore della provincia, Abdullah Puteh, ha dichiarato che i giudici attueranno la sharía “in modo moderato e graduale” ed ha assicurato che non verranno commesse discriminazioni né violazioni dei diritti umani. Per i primi tempi il tribunale si concentrerà su questioni di natura religiosa, punendo per esempio i musulmani che non prendono parte alle preghiere del venerdì o che vendono cibo e sigarette durante il mese sacro del Ramadan. In entrambi i casi i colpevoli potrebbero essere condannati ad essere bastonati in pubblico. Le intenzioni dei giudici sono di trattare in seguito casi più impegnativi quali omicidio, adulterio e furto, ma anche reati di natura economica e finanziaria. La sharía è stata introdotta ad Aceh a partire dal gennaio 2002, nell’ambito di un ‘pacchetto legislativo per l’autonomia’ concesso alla tormentata provincia occidentale dal governo centrale di Giakarta, dove, tra l’altro, da diversi anni è attiva la guerriglia indipendentista che invoca la creazione di uno Stato islamico. Con i suoi oltre 209 milioni di abitanti, l’Indonesia è il Paese musulmano più popoloso del mondo, ma l’Islam non è la religione di Stato.

Brasile

Nell'ambito della campagna ‘Nós existimos’ (‘Noi esistiamo’), lanciata durante il III Forum Sociale Mondiale del gennaio scorso a Porto Alegre, si terrà oggi e domani nella comunità indigena di Maturuca (Territorio di Raposa/Serra do Sol, Stato settentrionale di Roraima) il primo incontro di ‘interscambio e solidarietà’. Si tratta di una iniziativa che ha per scopo l’avvicinamento tra gli indios, gli agricoltori ed i lavoratori urbani nell'intento di costituire un fronte unico degli ‘esclusi’ nella lotta contro l'impunità ed in difesa della vita. La campagna ‘Nós existimos’ si sta svolgendo su tre fronti differenti, a livello regionale, nazionale e internazionale. La strategia è quella di rafforzare l'alleanza tra le varie realtà dei settori più emarginati presenti a Roraima e cercare alleati esterni per fare pressione sul governo locale di Boa Vista affinché riconoscano i diritti costituzionali degli indios e definiscano un modello di sviluppo che assicuri la dignità dei lavoratori agricoli e delle aree urbane e non rechi danni all'ambiente. La ‘due giorni’ verterà sulla lotta alla corruzione, l'incentivazione al latifondo, la degradazione ambientale e la demarcazione delle terre indigene. Gli organizzatori della campagna auspicano di poter arrivare ad un'alleanza solida e reale che riesca a far sentire con forza la propria voce.

Etiopia

La Conférence Inter-Africaine sur l'excision féminine en Ethiopie Tuesday, February 18, 2003. Il 18 febbraio si è tenuta, ad Addis Abeba, una conferenza intitolata « Tolleranza zero alle mutilazioni genitali femminili ». La conferenza è stata indetta dal Comitato inter-africano sulle pratiche tradizionali dannose che hanno effetti sulle donne e sui bambini. In particolare il comitato è stato creato allo scopo di eliminare le mutilazioni genitali femminili, ma anche di promuovere le pratiche tradizionali utile e benefiche quali l’allattamento al seno, la presa a carico delle persone anziane ecc.Le conclusioni della conferenza sono stati: l’ elaborazione e l’adozione di un’agenda comune a tutte le realtà che intervengono nell’ambito della lotta alle mutilazioni genitali femminili attraverso attività di sensibilizzazione, ricerca, formazione, presa a carico delle vittime, creazione di attività alternative per le donne che praticano le mutilazioni. Verranno fatti una serie di apelli ai capi di stato africani perché facciano della lotta alle mutilazioni genitali femminili una priorità nei loro programmi di sviluppo socio-economico e alle Nazioni Unitte perché rafforzino il loro impegnoInfine è stata proposta la data del 6 febbraio come giornata internazionale di lotta alle mutilazioni genitali femminili.

Guatemala

La giornalista guatemalteca Marta Altolaguirre è stata eletta nuova presidente della Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa). È la prima guatemalteca e la seconda donna, nei 40 anni di vita della Cidh, ad essere scelta alla guida dell’organismo, che presiederà fino al gennaio 2004. La sua nazionalità le impedirà di fatto di pronunciarsi nei casi di violazione dei diritti umani denunciati presso la Cidh contro i cittadini o lo Stato guatemalteco.

Strasburgo

Si tiene oggi in Europa, ma senza il principale protagonista, il processo numero dieci, forse l'ultimo, della vicenda Sofri. Davanti alla Corte dei diritti umani gli avvocati dell'ex-leader di Lotta Continua, di Ovidio Bompressi e di Giorgio Pietrostefani, con lui condannati a 22 anni di carcere per l'omicidio Calabresi, denunceranno lo Stato italiano e chiederanno giustizia all'Europa. I giudici, dopo l'udienza, si pronunceranno prima sulla ricevibilità del ricorso, nel giro di 15-20 giorni. Poi, se la risposta sarà un “sì”, la sentenza finale dovrebbe arrivare fra luglio e ottobre. Sofri, in carcere da sei anni a Pisa e che si è sempre detto innocente, non parteciperà all'udienza. La giustizia italiana non lo ha autorizzato ad andare né libero, con un permesso, né con una scorta. Non ci sarà neanche Bompressi, per motivi di salute, e dovrebbe mancare anche Pietrostefani, latitante in Francia.

ITALIA

Indagini br

'A me assolutamente non risulta, a me personalmente non consta". Cosi' il procuratore di Arezzo, Ennio Di Cicco, ha replicato ad una domanda se sul treno Roma-Firenze vi fossero altri, oltre a Galesi e alla Lioce."Va pero' detto che le indagini sono in corso e sono condotte dalla procura distrettuale di Firenze". Rispondendo ad una domanda su alcuni testimoni che avrebbero sostenuto di aver visto fuggire una donna alla stazione di Castiglion Fiorentino, il procuratore ha detto che "sono tutte ipotesi che vanno accertate. Non e' che adesso come adesso possiamo dire erano tre o due". Domani alle 15 il ministro dell'Interno, Beppe Pisanu riferira' in aula al Senato sui primi risultati delle indagini dopo l'arresto di domenica. Lo ha comunicato il presidente del Senato, Marcello Pera all'inizio dei lavori in Aula, al termine del minuto di silenzio osservato in memoria di Petri. Alla comunicazione, ha aggiunto Pera, seguira' un dibattito. Per la definizione dei termini e delle modalita' di quest'ultimo si e' rimandato alla conferenza dei capigruppo.

Iniziativa comunista

E' cominciata l'udienza preliminare davanti al gip Maria Grazia Giammarinaro che riguarda gli otto militanti di Iniziativa Comunista arrestati il 3 maggio del 2001 con l'accusa di essere fiancheggiatori delle Brigate Rosse e accusati di associazione sovversiva. Secondo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma, firmata dai pm Italo Ormanni, Franco Ionta e Pietro Saviotti, gli otto militanti di I.C. avrebbero organizzato e diretto una associazione tendente alla lotta armata per sovvertire con metodi violenti gli ordinamenti economici e sociali dello Stato. Gli imputati sono Norberto Natali, il leader dell' organizzazione politica, la sorella Sabrina, Barbara Battista, Rita Casillo, Stefano De Francesco, Raffaele Palermo, Franco Gennaro e Luca Ricaldone. Nel corso degli interrogatori ai quali sono stati sottoposti durante le indagini, gli imputati hanno respinto sempre ogni addebito, in particolare hanno sostenuto di non essere mai stati in interlocuzione politica con le Br. Nel respingere l' estraneita' del loro movimento a qualsiasi fatto sovversivo e nel denunciare l'intento persecutorio della magistratura, gli otto esponenti di Iniziativa Comunista hanno sempre sostenuto che non c'e' alcun legame tra la loro difesa del marxismo- leninismo e l'ideologia che ispira le Brigate Rosse.

Milano: dalla Prefettura al centro di via Corelli: espulsione di migranti regolarizzande/i

Secondo un comunicato dello Slai Cobas di Milano, stanno espellendo le/i migranti convocate/i in Prefettura, che hanno ottenuto valutazione negativa sulla compilazione del formulario, al fine del rilascio del contratto di soggiorno/lavoro. Dalla Prefettura vengono condotte/i alla Questura e poi al Centro di Detenzione Temporanea di via Corelli, per poi essere espulse/i. Non viene notificato alla/al migrante neppure un regolare rifiuto di rilascio di permesso e quindi un ordine di allontanamento (come previsto anche dalla Comunicazione del Ministero dell'Interno pubblicata on-line sul sito del Ministero), ma solo un "normale" decreto di espulsione che non fa alcun riferimento in motivazione al rifiuto di P.S. per la regolarizzazione e il relativo decreto di trattenimento, e al datore un formale rigetto dell'istanza. Tutto cio', sostiene lo Slai Cobas nel suo comunicato, aggravera' la condizione della/del migrante e causera' innumerevoli espulsioni illegittime e perciò occorre pretendere che, nella Commissione di valutazione sulla concessione dei permessi di soggiorno/lavoro, siano presenti con titolo anche le/i rappresentanti dei sindacati di base ed autorganizzati, delle associazioni di migranti, per contrastare ogni azione discriminatoria, razzista e contro il diritto al lavoro e alla libera circolazione delle/dei migranti.

Dopo la RIFORMA - Bossi-Fini: più clandestini

Piu' ingressi clandestini in Italia negli ultimi sei mesi, ossia dall'applicazione della legge Bossi-Fini: tra agosto 2002 e febbraio 2003 sono stati oltre 50.000 gli immigrati entrati clandestinamente nel Paese, mentre gli ingressi regolari non hanno superato le mille unita'. Nello stesso periodo anche gli sbarchi irregolari sono aumentati del 35%. A fare un primo bilancio sugli effetti della nuova normativa in materia di immigrazione, entrata in vigore all'inizio dello scorso settembre, e' Ares 2000 Onlus, nel cui rapporto traccia un quadro sostanzialmente negativo per gli immigrati: condizioni piu' precarie, salari piu' bassi per quelli irregolari, pratiche di regolarizzazione con il contagocce. Il processo di regolarizzazione si rivela: 'UN FLOP PILOTATO'. Delle 697.000 domande di emersione presentate, circa 120.000 sono state quelle definite, dice l'Ares, sottolineando che le pratiche di regolarizzazione vanno avanti con il contagocce. Il tutto - aggiunge - sembra un flop annunciato, pilotato. Se continuera' cosi' l'espletamento di tutte le pratiche si realizzera' fra 19 anni. Nel frattempo, secondo l'Ares, il 20% del totale degli extracomunitari continua a lavorare in nero. Sull'altro fronte, nonostante siano circa 184.000, di cui 47.000 donne, gli immigrati imprenditori (il 10% della forza lavoro straniera), la legge Bossi-Fini ignora cio' e solo incidentalmente parla di lavoro autonomo.

Internet:sequestrata radio clandestina

(ANSA) - SAVONA, 28 FEB - E' stata sequestrata dalla polizia postale Radio Golfo Ligure,una radio via internet clandestina con sede a Savona. I titolari sono stati indagati dalla Procura della Repubblica per violazione dell' articolo 171 della legge 633/41 sul diritto d'autore e delle norme sulla radiodiffusione. L' emittente virtuale trasmetteva 24 ore al giorno musica ed informazioni.

Aggressione a Carrara

Questa mattina un membro del Comitato di solidarietà con i Popoli dell'America Latina mentre stava distribuendo a Carrara un volantino riguardante l'assemblea pubblica organizzata per l'8 marzo con le Madres de Plaza de Mayo ed Hebe de Bonafini, è stato aggredito con sputi e insulti da un razzista che è poi scappato ed è stato successivamente preso dalla polizia. Questa aggressione, commenta il Comitato in un comunicato, pur non avendo avuto conseguenze fisiche, è molto preoccupante perché è indice di un montante clima di intolleranza che alcune scelte politiche (come l'approvazione della legge Bossi-Fini) ed una campagna d'odio contro gli immigrati, hanno sicuramente concorso ad alimentare. Per questa ragione domani pomeriggio alle 17 il Comitato ha indetto a Carrara, in piazza Matteotti, con un piccolo presidio per dare il nostro contibuto alla lotta contro il razzismo e per i diritti di tutti e tutte.

La svendita del patrimonio pubblico

Demanio: Bush Senior Si Aggiudica Immobili Per 230 Mln Euro (ASCA) - Roma, 3 mar - Il fondo Usa Carlyle, appartenente al Carlyle Group rappresentato dall'ex presidente degli Stati Uniti, George Bush Senior, si e' aggiudicato la gara indetta dal demanio italiano per alienazioni di immobili del valore di 230 milioni di euro. L'operazione, ha precisato il Ministero del Tesoro, e' stata realizzata con una regolare asta indetta nell'ambito del programma di cartolarizzazioni Scip 2. La vendita riguarda immobili situati nel centro di Roma, Napoli, Genova, Bari e Reggio Emilia e nella periferia di Milano. Il legame con la vecchia amministrazione Bush del fondo non si ferma alla figura del presidente. I due advisor della Carlyle sono infatti Frank Carlucci e James Baker, appartenenti all'ex gabinetto Bush. Nel board del fondo statunitense compare anche l'attuale ministro italiano della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti. Come si evince dal suo curriculum, pubblicato nel sito del ministero, la Moratti ha fatto parte nel 2001 dell'advisory board europeo della Carlyle.

Mobilitazioni

Pisa: Stamani, alle 10.30 circa, una cinquantina di studenti e studentesse antagonisti/e contro la guerra, sono entrati/e in rettorato durante la riunione del Senato Accademico, chiedendo che prendesse posizioni contro la guerra senza se e senza ma e contro le denunce per i fatti di venerdi al consiglio comunale. Hanno chiesto inoltre chiarimenti sui legami tra l'università e la base di Camp darby. Di fronte al rettorato dalla prima mattina erano presenti digos "in incognito" e la celere che hanno tentato di impedire agli studenti l'ingresso alla riunioone. Il rettore ha convocato un'assemblea aperta agli studenti, è prevista per oggi pomeriggio alle 17.30, nell'aula magna nuova al primo piano del rettorato

Torino occupazione consolato spagnolo è in questo momento in corso l'occupazione del consolato spagnolo di Torino contro la guerra. seguiranno aggiornamenti (Da RadioOndad'Urto)

Ore 13.00

Palestina

Un bambino palestinese di 12 anni e' stato ferito allo stomaco da colpi sparati da coloni israeliani stamane all'ingresso del villaggio di Sawiyeh, vicino Nablus (Cisgiordania). Lo ha riferito radio 'Voce della Palestina'. Secondo l'emittente i coloni hanno aperto il fuoco contro un un gruppo di ragazzini che avevano lanciato sassi contro le loro automobili. 'Voce della Palestina' ha aggiunto che continuano i rastrellamenti dell'esercito israeliano nella 'casbah' di Nablus, ancora sotto coprifuoco. Nel corso della notte inoltre sono stati arrestati almeno 20 palestinesi in varie localita' della Cisgiordania ed e' stata demolita l'abitazione di Ahmad Hawad, un attivista dell' Intifada.

Iraq

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe non votare prima della prossima settimana la bozza di risoluzione presentata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna che apre le porte al ricorso alla forza per disarmare l'Iraq. Lo confermano fonti al Palazzo di Vetro dell'Onu citate da media americani. Prima del voto, ci sarebbe venerdi' prossimo 7 marzo, un dibattito sul rapporto al Consiglio del capo degli ispettori Hans Blix, che potrebbe integrare oralmente il documento depositato la scorsa settimana. Gli appuntamenti, che restano al momento ipotetici, saranno definiti nella giornata di oggi (martedi') e dovrebbero essere annunciati dalla presidenza di turno della Guinea. Ma gli stati uniti mettono fretta all'ONU, e chiedono che la risoluzione venga discussa anche senza attendere il nuovo rapporto degli ispettori. Insomma Washington vuole che la risoluzione presentata insieme a Gran Bretagna e Spagna venga messa ai voti, a prescindere da quello che dira' dopodomani il capo degli ispettori Hans Blix nel suo rapporto finale sui risultati della missione degli ispettori Onu che stanno verificando in loco il disarmo degli iracheni. E non importa se Francia e Cina hanno minacciato di impedire l'adozione della risoluzione esercitando, come membri permanenti del Consiglio, il loro diritto di veto (la Cina, invece, dovrebbe astenersi). Sul voto pesa anche l'incognita dell'atteggiamento che assumeranno alcuni dei 10 membri non permanenti del Consiglio: fino a questo momento, Washington puo' contare solo sull'appoggio sicuro della Spagna e della Bulgaria, mentre Germania e Siria sono decise a votare no. Angola, Cile, Messico, Pakistan, Camerun e la stessa Guinea Conakry, cui compete la presidenza del Consiglio per il mese di marzo, sono ancora indecisi, e la diplomazia Usa sta cercando di portarseli dalla sua parte. Ma anche se Washington dovesse riuscire a mettere insieme i nove si' indispensabili, l'eventuale veto della Francia o della Russia, o di entrambe, vanificherebbe tutto. Proprio la russia sta effettuando in queste ore un giro diplomatico in europa, per sondare le opinioni dei governi in vista di un'accellerazione dei tempi, pur ribadendo la sua netta contrarietà a qualsiaasi intervento militare. Contrarietà che è stata espressa anche dall'ex segretario di stato americano Madeleine Albright, 'ideatrice dell'intervento militare in Kosovo deciso dall'allora presidente Bill Clinton, che chiede all'attuale inquilino della Casa Bianca, George W. Bush, di ritardare l'ipotesi di un attacco contro l'Iraq, giudicando che le pressioni internazionali in corso stanno dando risultati.

Staati in prestito

Dopo il no momentaneo della turchia, gli stati uniti potrebbero contare sull'aiuto della Albania per avere una base di appoggio il più possibile sposstata verso l'iraq. L'Albania infatti mette a disposizione della Nato le sue basi aeree e navali nel caso di guerra contro l'Iraq. Il Parlamento autorizza il governo a mettere a disposizione dell'Alleanza atlantica il suo spazio navale, aereo e terrestre in caso di attacco contro il regime di Saddam Hussein - si legge nella risoluzione adottata ieri all'unanimita' dall'assemblea di Tirana - Il Parlamento autorizza allo stesso tempo il governo a sostenere, in caso di bisogno, con tutte le sue capacita' militari, la Nato nei suoi sforzi contro il regime di Saddam Hussein. Nel testo, si sottolinea inoltre che Baghdad continua a rappresentare un pericolo potenziale per la pace e la sicurezza. Nei giorni scorsi, in un'intervista al quotidiano americano Boston Globe, il premier albanese Fatos Nano si era detto pronto a sostenere un'azione militare contro l'Iraq, ricordando ai leader europei l'aiuto concesso dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna durante la Seconda guerra mondiale. Oggi - aveva affermato - puo' essere arrivato il momento in cui i dirigenti europei visitino la spiaggia della Normandia per vedere con i loro occhi quello che gli Stati Uniti hanno fatto per la liberta'. E' grazie al coraggio e alla generosita' degli americani che oggi Paesi come Francia e Germania, cosi' come gli altri Paesi europei, sono Paesi liberi

ITALIA

Indagini br

'A me assolutamente non risulta, a me personalmente non consta". Cosi' il procuratore di Arezzo, Ennio Di Cicco, ha replicato ad una domanda se sul treno Roma-Firenze vi fossero altri, oltre a Galesi e alla Lioce."Va pero' detto che le indagini sono in corso e sono condotte dalla procura distrettuale di Firenze". Rispondendo ad una domanda su alcuni testimoni che avrebbero sostenuto di aver visto fuggire una donna alla stazione di Castiglion Fiorentino, il procuratore ha detto che "sono tutte ipotesi che vanno accertate. Non e' che adesso come adesso possiamo dire erano tre o due". Domani alle 15 il ministro dell'Interno, Beppe Pisanu riferira' in aula al Senato sui primi risultati delle indagini dopo l'arresto di domenica. Lo ha comunicato il presidente del Senato, Marcello Pera all'inizio dei lavori in Aula, al termine del minuto di silenzio osservato in memoria di Petri. Alla comunicazione, ha aggiunto Pera, seguira' un dibattito. Per la definizione dei termini e delle modalita' di quest'ultimo si e' rimandato alla conferenza dei capigruppo.

Iniziativa comunista

E' cominciata l'udienza preliminare davanti al gip Maria Grazia Giammarinaro che riguarda gli otto militanti di Iniziativa Comunista arrestati il 3 maggio del 2001 con l'accusa di essere fiancheggiatori delle Brigate Rosse e accusati di associazione sovversiva. Secondo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma, firmata dai pm Italo Ormanni, Franco Ionta e Pietro Saviotti, gli otto militanti di I.C. avrebbero organizzato e diretto una associazione tendente alla lotta armata per sovvertire con metodi violenti gli ordinamenti economici e sociali dello Stato. Gli imputati sono Norberto Natali, il leader dell' organizzazione politica, la sorella Sabrina, Barbara Battista, Rita Casillo, Stefano De Francesco, Raffaele Palermo, Franco Gennaro e Luca Ricaldone. Nel corso degli interrogatori ai quali sono stati sottoposti durante le indagini, gli imputati hanno respinto sempre ogni addebito, in particolare hanno sostenuto di non essere mai stati in interlocuzione politica con le Br. Nel respingere l' estraneita' del loro movimento a qualsiasi fatto sovversivo e nel denunciare l'intento persecutorio della magistratura, gli otto esponenti di Iniziativa Comunista hanno sempre sostenuto che non c'e' alcun legame tra la loro difesa del marxismo- leninismo e l'ideologia che ispira le Brigate Rosse.

Indultino

La maggioranza si spacca sull' indultino al Senato. Durante la conferenza dei capigruppo, che si e' riunita questa mattina, il rappresentante della Lega Roberto Calderoli ha contestato la decisione di inviare il ddl sull'indultino in aula anche se la commissione Giustizia non dovesse concluderne l'esame.Anche An ha espresso le sue perplessita' sull'orientamento dei capigruppo. Il calendario sara' dunque discusso in aula, con il rischio di un voto contrario di Lega e Alleanza Nazionale. La conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso che l'indultino andra' in Aula dal 6 aprile, come chiesto dall'opposizione. La decisione, tuttavia, ha trovato contrari Lega e An. Il calendario sara' quindi esaminato in Aula, dove Lega e An hanno gia' promesso che voteranno no.

Mobilitazioni

Pisa: Stamani, alle 10.30 circa, una cinquantina di studenti e studentesse antagonisti/e contro la guerra, sono entrati/e in rettorato durante la riunione del Senato Accademico, chiedendo che prendesse posizioni contro la guerra senza se e senza ma e contro le denunce per i fatti di venerdi al consiglio comunale. hanno chiesto inoltre chiarimenti sui legami tra l'università e la base di Camp darby. Di fronte al rettorato dalla prima mattina erano presenti digos "in incognito" e la celere che hanno tentato di impedire agli studenti l'ingresso alla riunioone. Il rettore ha convocato un'assemblea aperta agli studenti, è prevista per oggi pomeriggio alle 17.30, nell'aula magna nuova al primo piano del rettorato.

Ore 9.30

Iraq

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrebbe non votare prima della prossima settimana la bozza di risoluzione presentata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna che apre le porte al ricorso alla forza per disarmare l'Iraq. Prima del voto, ci sarebbe venerdi' prossimo 7 marzo, un dibattito sul rapporto al Consiglio del capo degli ispettori Hans Blix, che potrebbe integrare oralmente il documento depositato la scorsa settimana. In attesa gli Stati Uniti hanno ordinato il dispiegamento nel Golfo di altri 60mila uomini: a firmare l'ordine e' stato il fine settimana scorso il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld. Il nuovo ordine di mobilitazione riguarderebbe tra l'altro la prima Divisione blindata - forte di 17.500 uomini, che ha il proprio quartier generale in Germania - e la prima Divisione di cavalleria, che ha il proprio quartier generale a Fort Hood in Texas e conta circa 17mila uomini. Il ministro degli esteri russo Igor Ivanov e' partito oggi per Londra per una visita che, secondo fonti diplomatiche russe, punta a cercare di riavvicinare le posizioni sull'Iraq onde evitare spaccature al Consiglio di Sicurezza. Dopo Londra, dove incontrera' il ministro degli esteri Jack Straw, Ivanov proseguira' per Parigi.

Ottocento persone hanno sfilato a lato del carnevale per dire no alla guerra in Irak. Verso le 14:35 il corteo è partito dalla stazione centrale applaudito e appoggiato dalla cittadinanza che lo salutava dai balconi,l'iniziativa ha avuto un grande successo.

Una delegazione si è portata sul palco centrale del carnevale dove due ragazze hanno letto, in un silenzio irreale per 5 minuti sono state fermate musiche e balli su tutti i viali a mare un comunicato che denunciava l'aggressione americana all'Irak e che ha dato appuntamento alla manifestazione dell'8 marzo a Camo Darby. Il corteo ha poi sfilato fino a p.zza Campioni ( sempre sul viale a mare ) dove dopo qualche ora si è sciolto.

Korea

Iniziano oggi nuove manovre militari congiunte tra l’esercito statunitense e le truppe sudcoreane in Corea del Sud, vicino al confine con la Corea del Nord. Migliaia di soldati nordamericani sono stati dispiegati lungo la linea smilitarizzata per partecipare ad una battaglia simulata, il cui obiettivo è testare la capacità di resistenza delle truppe ‘alleate’ a lottare contro un’invasione del Sud da parte delle forze armate di Pyongyang. Seul e Washington non hanno voluto rivelare il numero di soldati impegnati nelle esercitazioni, ma è certo che vi sarà coinvolta buona parte dei 37mila militari statunitensi di stanza nelle basi sudcoreane, oltre a numerosi reparti in arrivo da altre regioni del Pacifico, con l’appoggio di unità navali e aerei

Palestina

Almeno 34 palestinesi sono stati catturati in diverse zone della Cisgiordania nel corso di rastrellamenti a tappeto condotti dalle truppe israeliane.I rastrellamenti hanno fatto seguito alle incursioni israeliane in diversi campi profughi situati nella Striscia di Gaza: da quello di Khan Younis, domenica, a quelli el-Bureji e di Nouseirat, ieri; il numero dei palestinesi rimasti uccisi in tali raid e' stato complessivamente di unidici, cui va aggiunta un'ulteriore vittima in serata a un posto di blocco tra Nablus e Ramallah. E' proprio in questi due distretti, nonche' a Hebron, che sono stati compiuti gli arresti piu' recenti in ordine di tempo.

Immigrazione

Stanno espellendo migranti convocati in Prefettura, che hanno ottenuto valutazione negativa sulla compilazione del formulario, al fine del rilascio del contratto di soggiorno/lavoro. Dalla Prefettura vengono condotti alla Questura e poi al Centro di Detenzione Temporanea di via Corelli, per poi essere espulsi. Non viene notificato migrante neppure un regolare rifiuto di rilascio di permesso e quindi un ordine di allontanamento (come previsto anche dalla Comunicazione del Ministero dell'Interno pubblicata on-line sul sito del Ministero), ma solo un "normale" decreto di espulsione che non fa alcun riferimento in motivazione al rifiuto di P.S. per la regolarizzazione e il relativo decreto di trattenimento, e al datore un formale rigetto dell'istanza. Questo provvedimento sospende ulteriormente lo stato di diritto, poiche' autorizza a non giustificare alcunche', anche in presenza di uno dei motivi ostativi previsti dalla leggi Bossi-Fini, e stabilisce che non e' necessario notificare il provvedimento di rifiuto alla/al migrante.Tutto cio' aggravera' la condizione dei migranti e causera' innumerevoli espulsioni illegittime.

gror030304 (last edited 2008-06-26 09:52:44 by anonymous)