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''' palestina'''


un kamikaze palestinese si è fatto esplodere su di un pulman nella periferia di Haifa, nel nord di Israele. Fonti della sicurezza palestinese avrebbero identificato la citta' di provenienza dell'attentatore in Jenin, subito sigillata dalle forze militari israeliana, insieme al paesino vicino di Qabatiyah. al momento il numero dei morti ammonterebbe a 15 e un numero impreciatodi feriti. L'ultimo atacco contro israeliani era avvenuto lo scorso gennaio, quando 23 persone erano rimaste uccise alla periferia di Tel Aviv dopo che due palestinesi si erano fatti saltare in aria. Le autorita' israeliane avevano tuttavia sollevato nuovi allarmi negli ultimi giorni.
al momento non è pervenuta nessuna rivendicazione dell'attacco, nessuna dichiarazione neanche da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese. Negli ultimi giorni le incursioni israeliane nella Striscia di Gaza avevano preso di mira l'organizzazione di Hamas. Stesso nella mattinata di oggi molte sono state le incursioni nei campi profughi e i rastrellamenti. Le forze armate israeliane hanno arrestato nelle ultime ore almeno 34 palestinesi in diverse zone della Cisgiordania. Secondo fonti militari israeliane alcuni degli arrestati erano nella lista dei ricercati da parte dei servizi di sicurezza.
I rastrellamenti hanno seguito le incursioni israeliane, ieri, in diversi campi profughi situati nella Striscia di Gaza: da quello di Khan Younis, domenica, a quelli el-Bureji e di Nouseirat. Il bilancio dell'offensiva è stato di undici morti, cui si è a aggiunta un'altra vittima in serata a un posto di blocco tra Nablus e Ramallah.
Durante gli scontri avuti per tutta la mattinata a Jenin un palestinese è stato ucciso dai soldati israeliani Un ragazzo palestinese di 14 anni è stato ferito gravemente sempre stamane dai colpi esplosi da alcuni coloni ebraici, a Asawya, a poca distanza da Nablus. Il ragazzo ferito, Bassam al Khatib, è stato colpito allo stomaco ed è stato ricoverato in un ospedale di Nablus.

'''Guerra'''


Parigi, Berlino e Mosca, il fronte del rifiuto alla guerra in Iraq, hanno detto ancora una volta 'no' ad una nuova risoluzione che autorizzi l'uso della forza contro l'Iraq. Lo hanno scritto a chiare lettere in una 'dichiarazione comune' resa nota al termine dell'incontro al quai d'Orsay dei ministri degli esteri dei tre paesi, Dominique de Villepin, Joshka Fischer e Igor Ivanov, in cui insistono per il proseguimento delle ispezioni, anche se ''non possono durare in eterno''. ''Non ci sara' una seconda risoluzione, non la lasceremo passare'', ha assicurato de Villepin, affermando che la Russia e la Francia ''assumeranno tutte le loro responsabilita''' al consiglio di sicurezza. Un'allusione al diritto di veto dei due paesi, ma alle insistenti domande dei giornalisti se intendono realmente farne uso, de Villepin e Ivanov hanno ribattuto che il problema non si pone in tali termini ''perche' la risoluzione non ci sara'''. Ivanov ha aggiunto che anche la Cina - altro paese che ha il diritto di veto- condivide la posizione dei tre paesi e ha affermato che ''le possibilita' di un regolamento pacifico esistono. Bisogna assolutamente fare tutto il possibile per una soluzione pacifica''. ''Constatiamo che ci sono progressi specie nella distruzione dei missili'', ha detto Fischer. ''Non vedo come si potrebbe giustificare di interrompere le ispezioni e quindi non portare fino in fondo l'applicazione della risoluzione 1441, per ricorrere alla forza''
Dal canto suo l’amministrazione americana si è detta fiduciosa sull’orientamento del consiglio di sicurezza, anche se tutti tendono a pensare che la risoluzione elebotata nei giorni scorsi non verrà presentata.


'''Vertice doha'''

Non sembra francamente potersi affermare che sia stato un successo, l'odierno vertice straordinario dell'Organizzazione della Conferenza Islamica a Doha, capitale del Qatar: convocato appositamente per cercare una via d'uscita alla pericolosissima tensione internazionale che ha nell'Iraq il suo epicentro; apertosi con un appello all'unita' d'intenti da parte del padrone di casa, lo sceicco Hamad Ben Khalifa al-Thani, emiro qatariota; il summit pan-islamico si e' concluso in un clima mesto, con un comunicato finale congiunto nel quale, tanto per dire dell'atmosfera di profonda divisione confermata dai fatti, la crisi irachena nemmeno e' citata. Per la semplice e pessima ragione per cui non e' stato possibile trovare alcun minimo comun denominatore tra i 56 Stati membri.

'''mobilitazioni'''

Oltre mille studenti dei licei di Losanna, in Svizzera, hanno manifestato oggi nelle strade del capoluogo vodese, nell'ambito dell'azione internazionale ''Libri non bombe''. Per protestare contro un eventuale intervento armato in Iraq, alcuni ragazzi hanno scelto di astenersi dalle lezioni e sfilare in corteo, altri hanno esposto lenzuola bianche alle finestre delle scuole

Presidio all'ingresso della caserma "D'Avossa" a Salerno da parte dei pacifisti, alcune centinaia con bandiere della pace impegnati a ribadire il loro "no" alla guerra. Il presidio della caserma e' notevolmente simbolico, essendo sede del Reggimento "Cavalleggeri Guide", impegnato sempre nelle missioni all'estero delle truppe italiane (Somalia, Kosovo, Afghanistan ecc.) per l'alto grado di efficienza dei militari e la dotazione di mezzi semicingolati fra i piu' funzionali. La manifestazione e' stata indetta dalle parrocchie del Volto Santo e del Gesu' Redentore, con la partecipazione di sindacati, politici, associazioni di volontariato sociale e delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil portuali che hanno ribadito la ferma volonta' di impedire l'uso dello scalo per trasporto di uomini o mezzi destinati all'eventuale conflitto in Iraq.

'''Pisanu'''

Un richiamo all'unità nazionale contro le br, la dichiarazione di un pericolo immenente nei prossimi giorni, l'allerta massima di tutte le forze istituzionali: cos'ì il discorso di Pisanu oggi alla camera, per relazionare sugli sviluppi di quanto avvenuto domenica mattina. E un avvertimento a tutti: non saranno tollerate forme sia pur minime di illegalità, che preparano il terreno alle Br. Testualwemnte, Pisanu ha detto:

''La violenza politica diffusa e le relative forme di illegalita' operano, seppur con minore intensita', nella stessa direzione delle Br e cioe' l'inquinamento e la deviazione del conflitto politico-sociale dal suo naturale alveo democratico. Non va in alcun modo sottovalutata la pericolosita' di questi comportamenti 'a bassa intensita' eversiva': chi infrange le vetrine, chi formula minacce di morte ed esalta gli omicidi dei terroristi, chi arriva ad aggredire fisicamente l'avversario, chi incendia la sede di un partito, di un sindacato o di un'altra associazione non solo si pone al di fuori del confronto politico e della civile convivenza, ma puo', come il passato ci insegna, al verificarsi di determinate condizioni, favorire oggettivamente il ricorso alla lotta armata''. Lo ha detto, nell'aula del Senato, il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, citando i dati del 2002: ''119 attentati incendiari dinamitardi, 1.242 minacce rivolte a persone attraverso lettere, scritte murali o a mezzo telefono; 30 episodi di intolleranza politica e razziale''

Ma per evitare la rivolta della sinistra istituzioasnle, Pisanu ha tenuto a precvisare che:
"Il governo considera tutte le associazioni e i movimenti pacifi una autentica risorsa democratica del nostro Paese, e si guarda bene dal confonderli con i violenti di ogni grado, e tanto meno, con i terroristi". E' quanto ha affermato al Senato il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, durante le comunicazioni del governo al Parlamento in tema di terrorismo


flashhhhh ore 17

palestina

un kamikaze palestinese si è fatto esplodere su di un pulman nella periferia di Haifa, nel nord di Israele. Fonti della sicurezza palestinese avrebbero identificato la citta' di provenienza dell'attentatore in Jenin, subito sigillata dalle forze militari israeliana, insieme al paesino vicino di Qabatiyah. al momento il numero dei morti ammonterebbe a 15 e un numero impreciatodi feriti. L'ultimo atacco contro israeliani era avvenuto lo scorso gennaio, quando 23 persone erano rimaste uccise alla periferia di Tel Aviv dopo che due palestinesi si erano fatti saltare in aria. Le autorita' israeliane avevano tuttavia sollevato nuovi allarmi negli ultimi giorni. al momento non è pervenuta nessuna rivendicazione dell'attacco, nessuna dichiarazione neanche da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese. Negli ultimi giorni le incursioni israeliane nella Striscia di Gaza avevano preso di mira l'organizzazione di Hamas. Stesso nella mattinata di oggi molte sono state le incursioni nei campi profughi e i rastrellamenti. Le forze armate israeliane hanno arrestato nelle ultime ore almeno 34 palestinesi in diverse zone della Cisgiordania. Secondo fonti militari israeliane alcuni degli arrestati erano nella lista dei ricercati da parte dei servizi di sicurezza. I rastrellamenti hanno seguito le incursioni israeliane, ieri, in diversi campi profughi situati nella Striscia di Gaza: da quello di Khan Younis, domenica, a quelli el-Bureji e di Nouseirat. Il bilancio dell'offensiva è stato di undici morti, cui si è a aggiunta un'altra vittima in serata a un posto di blocco tra Nablus e Ramallah. Durante gli scontri avuti per tutta la mattinata a Jenin un palestinese è stato ucciso dai soldati israeliani Un ragazzo palestinese di 14 anni è stato ferito gravemente sempre stamane dai colpi esplosi da alcuni coloni ebraici, a Asawya, a poca distanza da Nablus. Il ragazzo ferito, Bassam al Khatib, è stato colpito allo stomaco ed è stato ricoverato in un ospedale di Nablus.

Guerra

Parigi, Berlino e Mosca, il fronte del rifiuto alla guerra in Iraq, hanno detto ancora una volta 'no' ad una nuova risoluzione che autorizzi l'uso della forza contro l'Iraq. Lo hanno scritto a chiare lettere in una 'dichiarazione comune' resa nota al termine dell'incontro al quai d'Orsay dei ministri degli esteri dei tre paesi, Dominique de Villepin, Joshka Fischer e Igor Ivanov, in cui insistono per il proseguimento delle ispezioni, anche se non possono durare in eterno. Non ci sara' una seconda risoluzione, non la lasceremo passare, ha assicurato de Villepin, affermando che la Russia e la Francia assumeranno tutte le loro responsabilita al consiglio di sicurezza. Un'allusione al diritto di veto dei due paesi, ma alle insistenti domande dei giornalisti se intendono realmente farne uso, de Villepin e Ivanov hanno ribattuto che il problema non si pone in tali termini perche' la risoluzione non ci sara. Ivanov ha aggiunto che anche la Cina - altro paese che ha il diritto di veto- condivide la posizione dei tre paesi e ha affermato che le possibilita' di un regolamento pacifico esistono. Bisogna assolutamente fare tutto il possibile per una soluzione pacifica. Constatiamo che ci sono progressi specie nella distruzione dei missili, ha detto Fischer. Non vedo come si potrebbe giustificare di interrompere le ispezioni e quindi non portare fino in fondo l'applicazione della risoluzione 1441, per ricorrere alla forza Dal canto suo l’amministrazione americana si è detta fiduciosa sull’orientamento del consiglio di sicurezza, anche se tutti tendono a pensare che la risoluzione elebotata nei giorni scorsi non verrà presentata.

Vertice doha

Non sembra francamente potersi affermare che sia stato un successo, l'odierno vertice straordinario dell'Organizzazione della Conferenza Islamica a Doha, capitale del Qatar: convocato appositamente per cercare una via d'uscita alla pericolosissima tensione internazionale che ha nell'Iraq il suo epicentro; apertosi con un appello all'unita' d'intenti da parte del padrone di casa, lo sceicco Hamad Ben Khalifa al-Thani, emiro qatariota; il summit pan-islamico si e' concluso in un clima mesto, con un comunicato finale congiunto nel quale, tanto per dire dell'atmosfera di profonda divisione confermata dai fatti, la crisi irachena nemmeno e' citata. Per la semplice e pessima ragione per cui non e' stato possibile trovare alcun minimo comun denominatore tra i 56 Stati membri.

mobilitazioni

Oltre mille studenti dei licei di Losanna, in Svizzera, hanno manifestato oggi nelle strade del capoluogo vodese, nell'ambito dell'azione internazionale Libri non bombe. Per protestare contro un eventuale intervento armato in Iraq, alcuni ragazzi hanno scelto di astenersi dalle lezioni e sfilare in corteo, altri hanno esposto lenzuola bianche alle finestre delle scuole

Presidio all'ingresso della caserma "D'Avossa" a Salerno da parte dei pacifisti, alcune centinaia con bandiere della pace impegnati a ribadire il loro "no" alla guerra. Il presidio della caserma e' notevolmente simbolico, essendo sede del Reggimento "Cavalleggeri Guide", impegnato sempre nelle missioni all'estero delle truppe italiane (Somalia, Kosovo, Afghanistan ecc.) per l'alto grado di efficienza dei militari e la dotazione di mezzi semicingolati fra i piu' funzionali. La manifestazione e' stata indetta dalle parrocchie del Volto Santo e del Gesu' Redentore, con la partecipazione di sindacati, politici, associazioni di volontariato sociale e delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil portuali che hanno ribadito la ferma volonta' di impedire l'uso dello scalo per trasporto di uomini o mezzi destinati all'eventuale conflitto in Iraq.

Pisanu

Un richiamo all'unità nazionale contro le br, la dichiarazione di un pericolo immenente nei prossimi giorni, l'allerta massima di tutte le forze istituzionali: cos'ì il discorso di Pisanu oggi alla camera, per relazionare sugli sviluppi di quanto avvenuto domenica mattina. E un avvertimento a tutti: non saranno tollerate forme sia pur minime di illegalità, che preparano il terreno alle Br. Testualwemnte, Pisanu ha detto:

La violenza politica diffusa e le relative forme di illegalita' operano, seppur con minore intensita', nella stessa direzione delle Br e cioe' l'inquinamento e la deviazione del conflitto politico-sociale dal suo naturale alveo democratico. Non va in alcun modo sottovalutata la pericolosita' di questi comportamenti 'a bassa intensita' eversiva': chi infrange le vetrine, chi formula minacce di morte ed esalta gli omicidi dei terroristi, chi arriva ad aggredire fisicamente l'avversario, chi incendia la sede di un partito, di un sindacato o di un'altra associazione non solo si pone al di fuori del confronto politico e della civile convivenza, ma puo', come il passato ci insegna, al verificarsi di determinate condizioni, favorire oggettivamente il ricorso alla lotta armata. Lo ha detto, nell'aula del Senato, il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, citando i dati del 2002: 119 attentati incendiari dinamitardi, 1.242 minacce rivolte a persone attraverso lettere, scritte murali o a mezzo telefono; 30 episodi di intolleranza politica e razziale

Ma per evitare la rivolta della sinistra istituzioasnle, Pisanu ha tenuto a precvisare che: "Il governo considera tutte le associazioni e i movimenti pacifi una autentica risorsa democratica del nostro Paese, e si guarda bene dal confonderli con i violenti di ogni grado, e tanto meno, con i terroristi". E' quanto ha affermato al Senato il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, durante le comunicazioni del governo al Parlamento in tema di terrorismo

ore 13.00

GUERRA

L'amministrazione Bush non esclude di abbandonare il progetto di far votare una seconda risoluzione Onu sull'Iraq se fosse evidente che questa sarebbe respinta.Gli Stati Uniti non sono riusciti ad assicurarsi i nove voti necessari a fare passare la mozione. Tra le nazioni con diritto di veto solo la Gran Bretagna può essere considerata un sicuro alleato degli Stati Uniti. Le altre tre nazioni sono Francia, Cina e Russia che sull'argomento mantengono un atteggiamento critico. Fonti ufficiali avevano detto in precedenza che gli Usa si preparavano a chiedere il voto dell'Onu dopo la relazione di venerdì sul disarmo iracheno dei due ispettori Hans Blix e Mohammed ElBaradei , ma la dichiarazione del ministro degli esteri russo Igor Ivanov sul fatto che la Russia si oppone alle nuova risoluzione ed è pronta a usare il veto potrebbe aver provocato un ripensamento. Pressato dai giornalisti che gli chiedevano conferma dell'abbandono delle seconda risoluzione se non fossero riusciti a garantirsi il sostegno, Fleischer ha risposto che la storia "non ha basi ... Il presidente ha già chiarito che, indipendentemente dal voto dell'Onu, disarmerà Saddam Hussein con una coalizione di volontari".Funzionari del Pentagono dichiarano che il Presidente Bush sta valutando la questione di dare un ultimatum di 11 ore a Saddam prima di lanciare l'attacco.Non hanno specificato quali richieste conterrebbe l'ultimatum, ma hanno aggiunto che servirebbe per annunciare l'attacco imminente in modo da dare tempo ai giornalisti, alle forze umanitarie e ad altri di lasciare Baghdad per tempo.L'attenzione americana si sta concentrando ora sul gruppo dei sei Paesi non permanenti nel Consiglio di Sicurezza. Messico, Cile, Guinea, Camerun, Angola e Pakistan, a cui si accenna a Washington come i "sei indecisi"

Intanto 'a mezzogiorno locali (le 10:00 in Italia) i tecnici iracheni hanno completato la distruzione dei nove missili' ha detto al Tai, il portavoce dell'Onu a Baghdad, Hiro Ueki, non e' tuttavia stato in grado di confermare tale informazione: Il lavoro continua; non posso confermare questa cifra prima del rientro delle nostre equipes, ha aggiunto Ueki. Se le cifre di oggi fossero confermate, da sabato l'Iraq avrebbe cosi' eliminato 28 vettori proibiti.

E contoniuano le iniziative contro la guerra oggi una quarantina di persone, disobbedienti ed aderenti al movimento giovanile di Rifondazione Comunista, con striscioni e bandiere arcobaleno hanno manifestato stamani dinanzi all'aeroporto militare di Bari-Palese, fermandosi al primo ingresso della base militare. Nell'occasione i giovani comunisti hanno annunciato una prossima manifestazione regionale il 22 marzo a Taranto dinanzi alla base navale nell'ambito della mobilitazione nazionale indetta dai Social Forum. La manifestazione e' stata organizzata dal 'Laboratorio per la disobbedienza pugliese' e oltre alla bandiere della pace, sulla pista dell'aeroporto militare e' stato esposto anche uno striscione con la scritta 'Stop the global War'. I manifestanti hanno invitato i militari a 'disobbedire' in caso di guerra e a cercare di lavorare per la pace. Scopo dell'iniziativa - hanno reso noto componenti del 'Laboratorio' - e' stato manifestare non solo contro la guerra, ma anche contro i suoi effetti e per la chiusura degli spazi utilizzati per detenere gli immigrati. L'area dell'aeroporto militare di Bari-Palese e' stata piu' volte utilizzata dal '97 in poi per ospitare grandi quantita' di immigrati, dagli albanesi ai curdi giunti su carrette del mare. Secondo una circolare del ministero dell'Interno di alcune settimane fa, il centro di Bari e' uno dei 14 nuovi centri che verrebbero istituiti per tenere gli immigrati da espellere e quelli che chiedono asilo.

PALESTINA

Le truppe israeliane hanno arrestato venti palestinesi nei territori e distrutto la casa di un palestinese. Gli uomini arrestati erano tutti ricercati dalle forze di sicurezza di Tel Aviv perche' ritenuti coinvolti in episodi di violenze. Per portare a termine l'operazione, le truppe israeliane hanno fatto irruzione a Quaqilya, Gerico e Betlemme. Immediata la condanna dell'Autorita' palestinese: Gli israeliani - ha detto Saeb Erekat, rappresentante del gabinetto palestinese - stanno esercitando il loro potere o con la rioccupazione o con incursioni condotte per arrestare, uccidere, assassinare. Negli ultimi giorni sia Gran Bretagna che Stati Uniti hanno criticato il governo israeliano per le vittime civili delle recenti incursioni.

Interrogatorio Lioce

Il gip di Roma Maria Teresa Covatta è entrata nel carcere di Sollicciano per interrogare Nadia Desdemona Lioce, arrestata domenica scorsa dopo la sparatoria in treno e che era ricercata per un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dallo stesso gip nell'ambito delle indagini sull'omicidio D'Antona.Con lei c'erano anche i pm romani Franco Ionta e Pietro Saviotti, titolari delle indagini su questo omicidio. Alla Lioce l'ordine di custodia per il quale era ricercata è stato notificato dopo l'arresto e questo è quindi il suo primo interrogatorio sulla vicenda D'Antona.E' difesa dall'avvocato Attilio Baccioli, anche lui già arrivato in carcere.

Ore 9.30

Rai

Un presidente della Rai gradito all'opposizione e gli altri quattro consiglieri in quota alla maggioranza. Su questo criterio si sarebbero trovati d'accordo i presidenti di Camera e Senato, Pierferdinando Casini e Marcello Pera, nel loro primo incontro, ieri pomeriggio.Lo schema che ispira i presidenti del Parlamento è quello della commissione parlamentare di Vigilanza sulla tv pubblica, quattro consiglieri sarebbero scelti fra esponenti vicini alla maggioranza. Pera e Casini ritengono che “un’autentica funzione di garanzia possa essere svolta da un presidente autorevole appartenente all'opposizione e da un Cda composto da figure di alto profilo istituzionale”.L’Ulivo si riserva di valutare la proposta .I presidenti di Camera e Senato torneranno ad incontrarsi in settimana.

LAVORO

L'occupazione nelle grandi imprese ha registrato a dicembre 2002 un calo degli addetti pari al 3,8% nell'industria pari a meno 34.400 posti di lavoro, e dello 0,1% nel comparto dei servizi, rispetto allo stesso mese del 2001. E' quanto ha reso noto l'Istat.

GUERRA

Iraq

Venerdì prossimo, 7 marzo, il capo degli ispettori Onu Hans Blix parlerà di nuovo davanti al Consiglio di sicurezza del Palazzo di vetro per un aggiornamento sull’andamento del disarmo iracheno. Ieri è stata fissata la data della riunione delle Nazioni Unite . Oltre a Blix prenderà la parola anche Mohammed El Baradei, responsabile dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Ieri il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, ha espresso un giudizio positivo sulla distruzione dei missili proibiti ‘al Salmoud II’ da parte del regime di Baghdad. Annan ricorda che la valutazione sull’andamento del disarmo spetta al Consiglio di sicurezza, ma ha ammonito che “l’Onu è più importante della crisi irachena” mentre da Washington arrivano segnali sempre più insistenti che la Casa Bianca potrebbe agire unilateralmente. Il che significarebbe una definitiva delegittimazione dell’Onu.Ora che l’agenda degli interventi di Blix ed el Baradei è stata fissata, la diplomazia del Palazzo di vetro deve valutare se e quando affrontare la discussione su una seconda risoluzione. Usa, Gran Bretagna e Spagna (il cui parlamento ha espresso in nottata il suo appoggio alla linea del premier José Maria Aznar) hanno già elaborato una bozza, sulla quale stanno cercando di raccogliere i consensi. Voci insistenti da Washington indicano che – se all’Onu non ci sarà una maggioranza in appoggio al fronte pro-guerra - gli Usa potrebbero anche rinunciare al voto. In questo caso, Bush si preparerebbe a lanciare un ultimatum a Saddam Hussein su base unilaterale, a seguito del quale scatenare l’attacco.L’ultima data possibile per l’eventuale dibattito alle Nazioni Unite potrebbe essere il 13 o 14 marzo. Dopodiché, ne sono ormai convinti anche molti osservatori, gli Stati Uniti daranno il via alla guerra.

Intanto oggi altri 60mila soldati statunitensi sono partiti alla volta del Golfo, andando a rinforzare così l’immensa forza d’urto a stelle e strisce, che presto potrebbe contare su oltre 300mila unità .

Il Dipartimento alla Difesa americano ha disposto il rafforzamento della propria presenza militare nel Pacifico, ordinando il dispiegamento - cosi' rivela la Cnn - di 24 bombardieri, 12 B-1 e 12 B-52, nell'isola di Guam, ad est delle Filippine. La decisione si inserisce nel quadro delle crescenti tensioni con le autorita' di Pyongyang, in seguito alla decisione del governo nordcoreano di riattivare il programma nucleare del paese e - da ultimo - l'intercettazione di un velivolo spia statunitense da parte di quattro MIG nordcoreani sul Mare del Giappone.

Il 'no' del Parlamento di Ankara al dispiegamento di truppe americane in Turchia costringera' gli Stati Uniti a riaggiustare i piani ma non impedira' loro di raggiungere i loro obiettivi. Lo ha dichiarato il segretario di stato Usa Colin Powell, in una delle diverse interviste concesse ieri a televisioni europee. Il voto del Parlamento turco ha provocato delusione a Washington, ma, anche se non vi sara' un suo ripensamento, le nostre autorita' militari hanno opzioni che danno la certezza che potremo compiere questa missione militare in maniera efficace e raggiungere i nostri obiettivi, ha detto Powell alla tv britannica Channel 4. Il tempo stringe. Aspetteremo e vedremo quel che gli ispettori dicono venerdi'. Non parliamo di un periodo lungo, non voglio pronunciarmi definitivamente, ha aggiunto, Ma penso che la settimana prossima dovremo riflettere molto seriamente su quale sara' la prossima tappa. La realta' e' che gli iracheni cercano di ingannarci (...) che non hanno preso la decisione strategica di rispettare la risoluzione del Consiglio di sicurezza 1441. Gli ispettori non sono il mezzo per farli cooperare. Dovevano cooperare e, se non l'hanno fatto, hanno perduto la loro ultima occasione e dovranno affrontare le serie conseguenze che erano evocate nella risoluzione 1441, ha insistito. Quando l'Iraq non avra' piu' armi di distruzione di massa e il suo popolo si rendera' conto che vive meglio dopo la partenza di codesto dittatore (Saddam Hussein), penso che l'opinione pubblica cambiera' rapidamente il suo modo di vedere, ha concluso Powell, preconizzando che l'azione militare contro Baghdad sara' allora considerata saggia, illuminata e coraggiosa, e tutti i dirigenti politici ne beneficeranno

PALESTINA

Una decisa denuncia delle uccisioni di civili palestinesi a Gaza (nel corso di ripetuti raid militari contro le infrastrutture di Hamas) viene espressa oggi dal quotidiano Haaretz, nel proprio editoriale. Nel solo mese di febbraio - scrive il giornale - 72 palestinesi sono stati uccisi a Gaza e in Cisgiordania. Di questi, 25 erano civili, fra cui tre bambini sotto ai 10 anni. Il giornale critica il comportamento del premier Ariel Sharone e del ministro della difesa Shaul Mofaz, e attribuisce la durezza degli attacchi a Gaza anche a considerazioni di prestigio personale. Le condanne giunte da Washington, scrive Haaretz, sono deboli per via dei preparativi per le operazioni in Iraq. Il giornale conclude che sta alla opposizione parlamentare - guidata dai laburisti di Amram Mitzna - di compiere uno sforzo affinche' cessino le uccisioni a Gaza. Nei giorni scorsi anche la televisione commerciale, Canale 10, aveva riferito di dure critiche nei confronti di Mofaz espresse - in maniera discreta - dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno. Secondo lo Shin Bet nella lotta a Hamas sono preferibili piccole azioni di commando che non incursioni di decine di mezzi blindati assistiti da elicotteri.

gror030305 (last edited 2008-06-26 09:52:44 by anonymous)