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ore 19;30

ONU - IRAK

La distruzione dei misili al samud 2 è un vero disarmo. Questa operazione richiede tempo perché smantellare gli al samud 2 non è come spezzare degli stuzzicadenti. È impossibile che Saddam abbia ordinato la costruzione di altri missili a lunga gettata perché abbiamo smantellato le stanze dove era possibile produrre i materiali utili utili alla fabbricazione di tali bombe. Rispetto i tempi passati l’Irak ha fornito una reale collaborazione, grazie agli strumenti tecnologici fornitida Russia e Germania siamo riusciti a monitorare tutti i possibili spostamenti di armi. Per completare le verifiche sulle armi proibite irachene servono ancora mesi. Non c'è nessuna prova dell'esistenza di armi biologiche in Iraq. Per avere la certezza di un totale disarmo da parte dell’Irak necessitiamo di tempo e di maggiori informazioni. Questi i passi salienti dell’intervento di Hans Blix oggi al consiglio di sicurezza dell’Onu. Blix ha ringraziato della preziosa collaborazione Russia e Germania denunciando implicitamente la mancata collaborazione di USA e Gran Bretagna a fornire informazioni. Blix cerca tempo assicurando che il disarmo dell’Irak è reale.

Il regime di Baghdad non ha preso la decisione strategica di disarmare, il suo cambiamento di atteggiamento e' "solo di facciata" e dunque "Questo il momento di mandare un chiaro messaggio all'Iraq, di manifestare la volonta' politica del Consiglio di usare la forza, se necessario": cosi' il segretario di stato Usa, Colin Powell, ha concluso il suo intervento al Consiglio di Sicurezza. Powell ha annunciato l'imminente presentazione di un ultimatum.

Colin Powell è intervenuto poco dopo Blix dichiarando che il disarmo irakeno è solo di facciata. I passi fatti dall'Iraq non sono iniziative, ma misure prese solamente sotto la pressione e la minaccia della comunità internazionale. Se il segretario di stato americano fa orecchie da mercante Dominique de Villepin Poi toglie ogni speranza ad una guerra approvata dai Quindici, dicendo che la Francia non permetterà una nuova risoluzione. Esercitando quindi il diritto di veto.

E aggiunge che Baghdad sta ormai collaborando attivamente, che le ispezioni non possono continuare all'infinito e che il cambio di regime in Iraq non è l'obiettivo della Risoluzione 1441. Il modo in cui la comunità internazionale disarmerà l'Iraq determinerà non solo il futuro del paese del Golfo ma anche la pace e la sicurezza nel mondo. Lo ha detto il ministro degli esteri russo Igor Ivanov. Ivanov ha aggiunto che la Russia è risolutamente in favore al proseguimento e al rafforzamento delle ispezioni per il disarmo dell'Iraq. "Per la prima volta da molti anni a questa parte, c'è concretamente un processo di disarmo in corso". Nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza il rappresentante russo si è dichiarato a favore della continuazione delle ispezioni Onu in Iraq, opzione presentata come risposta implicita alla domanda: "sarebbe logico ritirare ora gli ispettori, con un processo di disarmo in corso?". La proroga delle ispezioni, ha detto Ivanov, è l'unica alternativa al ricorso alla forza, che "porterebbe moltissime vittime, destabilizzerebbe la regione" e, in generale, "avrebbe terribili conseguenze". La Russia sottoscrive l'idea che gli ispettori presentino entro breve un calendario preciso, con le tappe del disarmo che l'Iraq deve onorare. Il capo della diplomazia russa ha concluso il suo intervento con un appello all'unità in seno all'Onu. "Tutti ci ci troviamo di fronte ad una scelta difficile - ha detto Ivanov - nessuno ha la verità in tasca, quindi è naturale che vi siano delle posizioni divergenti. Ma siamo tutti dalla stessa parte della barricata", ha sottolineato il ministro degli Esteri russo, auspicando che le Nazioni Unite escano dalla crisi irachena rafforzate e più compatte. Ma tutte queste parole serviranno a poco se come prevede la CNN L'ultimatum che Stati Uniti e Gran Bretagna propongono di dare all'Iraq perché disarmi, prima di ricorrere all'uso della forza, sarà di dieci giorni. Un'indicazione formale dovrebbe essere fornita dal ministro degli esteri britannico Jack Straw

Discorso in gran parte vanificato e reso nullo da quello effettuato ieri sera dal presidente degli stati uniti, che ha ribadito la sua volontà di guerra e ha escluso qualsisi possibilità che il consiglio possa dare uno stop ad un attacco. Diventa così insanabile la frattura tra stati uniti e ONU, e si dimostra un tutta la sua evidenza il concetto che l'amministrazione americana ha del consiglio stesso, un organo di ratifica delle decisioni statunitensi e non di discussione e decisione per gli altri paesi membri.. (audio)

La Commissione europea e' tornata oggi ad augurarsi che qualsiasi svolta nella crisi irachena venga decisa dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Commentando le dichiarazioni rese ieri sera dal presidente americano George Bush, una portavoce dell'esecutivo Ue ha affermato oggi a Bruxelles che c'e' fortemente da augurarsi che tutto quello che accadra' sia stato deciso dal Consiglio di sicurezza all'Onu. Questa resta la nostra posizione, rafforzata dalle ripetute dichiarazioni del consiglio Ue. I governi dei paesi europei, ha aggiunto la portavoce del commissario europeo alle relazioni esterne Chris Patten, hanno dichiarato in sede di cosiglio Ue che si vuole vedere il consiglio di sicurezza come il luogo dove sono prese le decisioni rilevanti su tale questione ma intanto continuano i prepparativi per l'intervento: un nuovo convoglio militare turco, il secondo in 24 ore, ha percorso oggi l'estremo lembo sud-orientale dell'Anatolia e ha attraversato la cittadina di Silopi, diretto alla frontiera con l'Iraq che dista una manciata di chilometri. Se ieri si era pero' trattato di poco piu' di un centinaio di veicoli, questa volta lo spiegamento e' apparso assai piu' massiccio, stando ai testimoni oculari il maggiore tra quanti in tempi recenti sono passati per la zona di confine: circa cinquecento mezzi tra carri armati, autoblindo, pezzi di artiglieria semoventi, fuoristrada, camion e ambulanze, in coda ai quali sono sfilati anche una trentina di pullman carichi di soldati.

PALESTINA

Tre palestinesi sono stati uccisi dall'esercito dello stato di Israele in uno scontro a fuoco avvenuto presso la colonia di Netzarim, nelle vicinanze di Gaza. Nel campo profughi di Jabalya alcuni palestinesi sono rimasti feriti o ustionati nel corso di un incendio sviluppatosi quando la popolazione ha cercato di impedire a soldati israeliani di passare con le ruspe sopra le zone agricole. Pratica consueta dell'esercito israeliano è quella di ostacolare le protiche di sostentamento della popolazione civile palestinese. nei mesi passati Israele ha impedito ai contandini palestinesi la raccolta delle olive e distrutto le piantagioni di patate. Oggi i comandanti militari israeliani hanno ordinato si spianare i campi per prevenire il fantomatico lancio di razzi contro i vicini insediamenti del Neghev.

Gran parte dei 122 membri del Consiglio centrale dell'Olp sono riusciti a raggiungere Ramallah, in Cisgiordania, dove domani e' prevista l'apertura del dibattito sulla nomina di un primo ministro palestinese. I rimanenti 27 membri del Consiglio cemtrale dell'Olp, tutti residenti in Libano e in Siria, non potranno entrare in Cisgiordania e partecipare ai lavori perche' Israele li ritiene coinvolti nelle attivita' di organizzazioni che attuano la lotta armata. Ieri il presidente Yasser Arafat ha fatto sapere, attraverso un alto dirigente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), che chiedera' al Consiglio centrale Olp di approvare la nomina a premier del segretario generale dell'Olp e n.2 dell'Anp, Mahmud Abbas (Abu Mazen). La nomina di un primo ministro palestinese con poteri reali - gia' invocata mesi fa dai dirigenti di al-Fatah - e' una delle richieste principali rivolte ad Arafat dagli Stati Uniti e da Israele.

Israele ha catturato uno dei presunti artificieri di Hamas in Cisgiordania. Lo ha reso noto lo Shin Beth, il servizio segreto interno, che accusa Abdallah Jamal Barghouti, 31 anni, di aver confezionato gli ordigni che negli ultimi 12 mesi sono costati la vita a una cinquantina di israeliani. Barghouti e' stato catturato mercoledi' scorso a Ramallah, al termine di un'indagine duranta un anno. Secondo una fonte dei servizi si tratta "del piu' importante arresto degli ultimi mesi". Nato in Kuwait e residente in Cisgiordania dal '99, Barghouti e' stato consigliere militare di gruppi di miliani legati a Fatah, il partito di Yasser Arafat, prima di diventare istruttore e capo artificiere del braccio armato di Hamas. Gli uomini dello Shin Beth lo hanno catturato mentre era alla guida della sua auto. La figlia di tre anni, che era con lui, e' stata affidata ad alcuni passanti che casualmente si trovavano in quel posto che l'hanno riportata a casa, nel villaggio di Beit Rima. L'abitazione di Barghouti e' stata perquisita, nulla di compromettente è stato trovato ma quattro dei suoi familiari sono stati arrestati.

intanto il regista israeliano Eyal Sivan, noto per le sue prese di posizione a favore dei palestinesi, ha ricevuto minacce di morte e accusa gli ambienti ultrasionisti di Parigi. Al ritorno a Parigi da Israele dove ha partecipato ad un seminario di cineasti arabi e israeliani, ha trovato una lettera contenente un proiettile di 22 mm accompagnata da un biglietto su cui era scritto a mano con una calligrafia elegante la prossima non arrivera' per posta'. Qualche giorno dopo, un misterioso interlocutore gli ha telefonato per avvertirlo che ricevera' la prossima 'in piena testa'. 'Verremo a cercarti fino a Ramallah, gli ha detto. Dopo la pubblicazione all'inizio dell'anno scorso di un articolo su 'Le Monde' in cui denunciava la politica palestinese del governo israeliano, Sivan e' oggetto di violente critiche da parte della comunita' ebraica. 'Tribune juive' ha scritto che il suo caso 'fa parte della lotta antiterrorista', il presidente del Consiglio rappresentativo della comunita' ebraica Roger Cukierman lo ha accusato di comportarsi come un terrorista di 'Hamas'. Sivan ha realizzato 15 film, la maggior parte sul conflitto israelo-palestinese. L'ultimo, 'Un specialiste', sul processo Eichmann, e' stato realizzato con Rony Brauman, ex presidente di Medecins sans frontieres, noto anch'egli per le sue posizioni anti-Sharon.

Usa torture

Ufficiali dell'esercito americano hanno riconosciuto ieri che due prigionieri catturati in Afghanistan a Dicembre sono stati uccisi mentre erano sotto interrogatorio alla base aerea di Bagram a nord di Kabul. La notizia ha fatto rivivere i timori che gli Usa abbiano ripristinato l'uso della tortura nel trattamento dei guerriglieri talebani e i sospetti operativi di al Qaeda. Ne dà notizia il quotidiano britannico "The Independent".

Confermato l'omicidio Un portavoce della base aerea ha confermato che le cause ufficiali della morte dei due uomini è "omicidio", contraddicendo le affermazioni iniziali che uno era morto di attacco cardiaco e l'altro di embolia polmonare. Uno di loro si chiamava Dilawar, 22 anni, dalla regione di Khost, l'altro Mullah Habibullah, 30 anni.

Ufficiali americani in principio avevano ammesso di usare metodi duri e stressanti sui prigionieri, inclusa la privazione del sonno, la negazione di cure mediche per ferite da combattimento, costringendoli a stare in piedi o in ginocchio per ore, costringendoli a subire rumori forti o lampi di luce improvvisi a pratiche di umiliazione culturale come essere presi a calci da ufficiali donne. Mentre gli Stati uniti reclamano che questi metodi possono ancora essere considerati "trattamenti umani", i gruppi che si battono per i diritti umanitari, inclusi Amnesty International e Human Rights Watch, li denunciano come torture, secondo la definizione dei trattati internazionali.

Gli Stati Uniti sono stati anche criticati fortemente per la loro politica di consegnare i sospetti nelle mani di paesi, come la Giordania, l'Egitto e il Marocco, in cui le tecniche di tortura sono una parte stabile dell'apparato militare. Legalmente - dice Human Rights Watch - non c'è nessuna differenza tra usare la tortura e direttamente o appaltandola a terzi.

La tortura fa parte di una lunga lista di timori della violazione della legge internazionale da parte dell'amministrazione Bush - scrive l'Independent -, dopo l'uccisione extragiudiziale di sospetti di al Qaeda da un aereo telecomandato nello Yemen e la detenzione a tempo indeterminato di "combattenti nemici" alla bae Usa di Guantanamo a Cuba, alcuni dei quali hanno cercato di suicidarsi, a volte riuscendoci.

Il presidente Usa Bush nel suo discorso di Gennaio allo Stato dell'Unione, parlò di membri di al Qaeda arrestati o andati incontro a un "fato differente". "Mettiamola su questo piano - disse - non sono più un problema per gli Stati Uniti, per i nostri amici e alleati".

Indonesia

È stata approvata in Indonesia una legislazione anti-terrorismo che prevede la pena di morte e la detenzione senza processo per i responsabili di atti terroristici. La Camera dei rappresentanti ha espresso ieri voto favorevole ai due decreti contro il terrorismo emanati dopo l’attentato dello scorso 12 ottobre nell’isola indonesiana di Bali, costato la vita ad oltre 202 persone. I decreti votati dai parlamentari sono stati presentati sei giorni dopo l’atto terroristico, il 18 ottobre 2002, ed è stato dato loro valore retroattivo proprio per poterli applicare ai responsabili della strage. Ciò significa che gli imputati al processo, che si dovrebbe aprire alla fine di aprile, rischiano la pena capitale, che comunque da tempo è in vigore in Indonesia per crimini contro la sicurezza dello Stato, omicidio, sovversione, ribellione e reati di droga. Le esecuzioni avvengono per fucilazione mediante plotone. I condannati a morte da tribunali civili possono appellarsi alla Corte Suprema ed in seguito chiedere la clemenza al presidente, che raramente la concede. Quali responsabili dell’attentato di Bali, la polizia ha individuato i componenti del gruppo terroristico asiatico ‘Jemaah Islamiyah’ (Ji) - sospettato di collegamenti con al Qaida del milionario saudita Osama bin Laden - arrestando in tutto una trentina di persone.

OGM

Il governo brasiliano ha ribadito la proibizione alle culture transgeniche nel paese, che esporta l'80 per cento della sua produzione agricola in Europa, dove gli organismi geneticamente modificati (Ogm) sono proibiti. Dopo una burrascosa riunione ministeriale (parte dei ministri si sono espressi a favore di una soluzione 'doppia', con libera scelta degli agricoltori), il presidente Inacio Lula da Silva ha annunciato che il governo non permettera' l'esistenza di nuove piantagioni transgeniche, applicando con rigore la legge gia' esistente. In un'intervista all'Ansa, il ministro dell'ambiente Marina Silva ha rivolto un appello all'Unione europea perche' contribuisca a rafforzare la posizione brasiliana (contro gli Usa e l'Argentina, che invece permettono gli Ogm) comprando prodotti brasiliani, in particolare soia. Il Brasile, secondo produttore mondiale di soia, e' adesso l'unico dei grandi produttori a garantire un raccolto non geneticamente modificato. Resta pero' il problema del raccolto attuale, perche' il governo del presidente Fernando Henrique Cardoso aveva chiuso un occhio sulla produzione illegale di Ogm. Ereditiamo dal governo precedente milioni di tonnellate di soia transgenica illegale, e allo stesso tempo dobbiamo proteggere i piccoli produttori trovando uno sbocco per il raccolto attuale, prima di pensare all'applicazione rigorosa della legge - ha detto il portavoce presidenziale - Si tratta di un grosso problema sociale e economico. Almeno l'8 per cento del raccolto attuale di soia sarebbe ancora transgenico, e nello stato del Rio Grande do Sul la percentuale arriva all'80 per cento

Mobilitazioni contro la guerra

Audio vari, da presentare

Continuano intanto le proteste in italia, e il tentativo di bloccare i convogli che arrivano sul nostro territorio. Oggi sono stati occupati i binari della stazione di Battipaglia, dove era previsto il passaggio di un treno carico di armi e mezzi militari, che secondo la polizia non sarebbe in alcun modo coinvolto nelle operazioni militari in iraq. Le forze dell'ordine hanno tirato su di peso i manifestanti che erano sul treno merci. Soltanto il prete no global don Vitaliano Della Sala e un anziano che ha solidarizzato con i manifestanti sono rimasti sul binario. Il sacerdote si e' incatenato al cannone di un carro armato e sara' necessario l'intervento dei vigili del fuoco. I mezzi militari sul treno sono diretti in Puglia e provengono dalla caserma di Persano; Stessa operazione a POtenza, dove è atteso lo stesso treno: in questo momento dioversi manifestanti stanno bloccando al stazione. Il Movimento antagonista toscano ha occupato stamani un ex complesso industriale, oggi in ristrutturazione, situato sulla statale Aurelia, a due passi dal Canale dei Navicelli ed a quattro chilometri da Camp Darby. Il Movimento antagonista, come ha spiegato Bruno Paladini, intende utilizzare il complesso, che si trova nella zona della Darsena Pisana, davanti alla Fabbrica Saint Gobain, come base logistica e organizzativa per le prossime iniziative tese a bloccare il trasporto di materiale bellico lungo il Canale dei Navicelli. Già oggi, ha spiegato Paladini, i militanti del Movimento si metteranno al lavoro per preparare striscioni e cartelli in vista del corteo dei 'no war', in programma per domani a Pisa, com partenza da San Piero in Grado, alle 14, e arrivo davanti alla base Usa di Camp Darby

ore 17

PALESTINA

Tre palestinesi sono stati uccisi dall'esercito dello stato di Israele in uno scontro a fuoco avvenuto presso la colonia di Netzarim, nelle vicinanze di Gaza. Nel campo profughi di Jabalya alcuni palestinesi sono rimasti feriti o ustionati nel corso di un incendio sviluppatosi quando la popolazione ha cercato di impedire a soldati israeliani di passare con le ruspe sopra le zone agricole. Pratica consueta dell'esercito israeliano è quella di ostacolare le protiche di sostentamento della popolazione civile palestinese. nei mesi passati Israele ha impedito ai contandini palestinesi la raccolta delle olive e distrutto le piantagioni di patate. Oggi i comandanti militari israeliani hanno ordinato si spianare i campi per prevenire il fantomatico lancio di razzi contro i vicini insediamenti del Neghev. intanto il regista israeliano Eyal Sivan, noto per le sue prese di posizione a favore dei palestinesi, ha ricevuto minacce di morte e accusa gli ambienti ultrasionisti di Parigi. Al ritorno a Parigi da Israele dove ha partecipato ad un seminario di cineasti arabi e israeliani, ha trovato una lettera contenente un proiettile di 22 mm accompagnata da un biglietto su cui era scritto a mano con una calligrafia elegante la prossima non arrivera' per posta. Qualche giorno dopo, un misterioso interlocutore gli ha telefonato per avvertirlo che ricevera' la prossima in piena testa. Verremo a cercarti fino a Ramallah, gli ha detto. Dopo la pubblicazione all'inizio dell'anno scorso di un articolo su 'Le Monde' in cui denunciava la politica palestinese del governo israeliano, Sivan e' oggetto di violente critiche da parte della comunita' ebraica. 'Tribune juive' ha scritto che il suo caso fa parte della lotta antiterrorista, il presidente del Consiglio rappresentativo della comunita' ebraica Roger Cukierman lo ha accusato di comportarsi come un terrorista di 'Hamas'. Sivan ha realizzato 15 film, la maggior parte sul conflitto israelo-palestinese. L'ultimo, 'Un specialiste', sul processo Eichmann, e' stato realizzato con Rony Brauman, ex presidente di Medecins sans frontieres, noto anch'egli per le sue posizioni anti-Sharon.

Guerra

E' cominciato poco fa al consiglio di sicurezza dell'ONU il discorso del capo degli ispetori Hans Blix. Hans Blix ha dichiarato che notevoli passi in avanti l’Irak ha compiuto verso il disarmo ma che tuttavia non tutti i nodi sono stati sciolti. C’è bisogno di altro tempo ma anche di maggiori informazioni che alcuni paesi dovrebbero mettere a disposizione. Blix ha ringraziato la Russia e la Germania per i mezzi tecnologici forniti all’ONU, con questi si è potuta avere una monitoraggio completo dei movimenti Irakeni. La distruzione di 34 missili al-samud è reale e sono state distrutte anche le stanze che ne permettevano la fabbricazione. Discorso in gran parte vanificato e reso nullo da quello effettuato ieri sera dal presidente degli stati uniti, che ha ribadito la sua volontà di guerra e ha escluso qualsisi possibilità che il consiglio possa dare uno stop ad un attacco. Diventa così insanabile la frattura tra stati uniti e ONU, e si dimostra un tutta la sua evidenza il concetto che l'amministrazione americana ha del consiglio stesso, un organo di ratifica delle decisioni statunitensi e non di discussione e decisione per gli altri paesi membri.. La Commissione europea e' tornata oggi ad augurarsi che qualsiasi svolta nella crisi irachena venga decisa dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Commentando le dichiarazioni rese ieri sera dal presidente americano George Bush, una portavoce dell'esecutivo Ue ha affermato oggi a Bruxelles che c'e' fortemente da augurarsi che tutto quello che accadra' sia stato deciso dal Consiglio di sicurezza all'Onu. Questa resta la nostra posizione, rafforzata dalle ripetute dichiarazioni del consiglio Ue. I governi dei paesi europei, ha aggiunto la portavoce del commissario europeo alle relazioni esterne Chris Patten, hanno dichiarato in sede di cosiglio Ue che si vuole vedere il consiglio di sicurezza come il luogo dove sono prese le decisioni rilevanti su tale questione E allora continuano i prepparativi per l'intervento: un nuovo convoglio militare turco, il secondo in 24 ore, ha percorso oggi l'estremo lembo sud-orientale dell'Anatolia e ha attraversato la cittadina di Silopi, diretto alla frontiera con l'Iraq che dista una manciata di chilometri. Se ieri si era pero' trattato di poco piu' di un centinaio di veicoli, questa volta lo spiegamento e' apparso assai piu' massiccio, stando ai testimoni oculari il maggiore tra quanti in tempi recenti sono passati per la zona di confine: circa cinquecento mezzi tra carri armati, autoblindo, pezzi di artiglieria semoventi, fuoristrada, camion e ambulanze, in coda ai quali sono sfilati anche una trentina di pullman carichi di soldati.

Continuano intanto le proteste in italia, e il tentativo di bloccare i convogli che arrivano sul nostro territorio. Oggi sono stati occupati i binari della stazione di Battipaglia, dove era previsto il passaggio di un treno carico di armi e mezzi militari, che secondo la polizia non sarebbe in alcun modo coinvolto nelle operazioni militari in iraq. Le forze dell'ordine hanno tirato su di peso i manifestanti che erano sul treno merci. Soltanto il prete no global don Vitaliano Della Sala e un anziano che ha solidarizzato con i manifestanti sono rimasti sul binario. Il sacerdote si e' incatenato al cannone di un carro armato e sara' necessario l'intervento dei vigili del fuoco. I mezzi militari sul treno sono diretti in Puglia e provengono dalla caserma di Persano; Stessa operazione a POtenza, dove è atteso lo stesso treno: in questo momento dioversi manifestanti stanno bloccando al stazione. Il Movimento antagonista toscano ha occupato stamani un ex complesso industriale, oggi in ristrutturazione, situato sulla statale Aurelia, a due passi dal Canale dei Navicelli ed a quattro chilometri da Camp Darby. Il Movimento antagonista, come ha spiegato Bruno Paladini, intende utilizzare il complesso, che si trova nella zona della Darsena Pisana, davanti alla Fabbrica Saint Gobain, come base logistica e organizzativa per le prossime iniziative tese a bloccare il trasporto di materiale bellico lungo il Canale dei Navicelli. Già oggi, ha spiegato Paladini, i militanti del Movimento si metteranno al lavoro per preparare striscioni e cartelli in vista del corteo dei 'no war', in programma per domani a Pisa, com partenza da San Piero in Grado, alle 14, e arrivo davanti alla base Usa di Camp Darby.

Bin laden

Due figli di Osama bin Laden sono stati arrestati in territorio afghano, al confine con il Pakistan. Ne dà notizia da Islamabad l'agenzia Associated Press.

L'operazione è stata eseguita da reparti speciali americani e militari pachistani. L'Ap cita come fonte un ministro di una provincia pachistana, Sanaullah Zehri.

Secondo Zehri, nel corso dell'operazione che ha portato alla cattura dei due figli di bin Laden sono stati uccisi sette militanti di Al Qaida. "Sono stati arrestati nell'area di Rabat, in Afghanistan", ha detto Zehri.

Indonesia

È stata approvata in Indonesia una legislazione anti-terrorismo che prevede la pena di morte e la detenzione senza processo per i responsabili di atti terroristici. La Camera dei rappresentanti ha espresso ieri voto favorevole ai due decreti contro il terrorismo emanati dopo l’attentato dello scorso 12 ottobre nell’isola indonesiana di Bali, costato la vita ad oltre 202 persone. I decreti votati dai parlamentari sono stati presentati sei giorni dopo l’atto terroristico, il 18 ottobre 2002, ed è stato dato loro valore retroattivo proprio per poterli applicare ai responsabili della strage. Ciò significa che gli imputati al processo, che si dovrebbe aprire alla fine di aprile, rischiano la pena capitale, che comunque da tempo è in vigore in Indonesia per crimini contro la sicurezza dello Stato, omicidio, sovversione, ribellione e reati di droga. Le esecuzioni avvengono per fucilazione mediante plotone. I condannati a morte da tribunali civili possono appellarsi alla Corte Suprema ed in seguito chiedere la clemenza al presidente, che raramente la concede. Quali responsabili dell’attentato di Bali, la polizia ha individuato i componenti del gruppo terroristico asiatico ‘Jemaah Islamiyah’ (Ji) - sospettato di collegamenti con al Qaida del milionario saudita Osama bin Laden - arrestando in tutto una trentina di persone.

Usa torture

Ufficiali dell'esercito americano hanno riconosciuto ieri che due prigionieri catturati in Afghanistan a Dicembre sono stati uccisi mentre erano sotto interrogatorio alla base aerea di Bagram a nord di Kabul. La notizia ha fatto rivivere i timori che gli Usa abbiano ripristinato l'uso della tortura nel trattamento dei guerriglieri talebani e i sospetti operativi di al Qaeda. Ne dà notizia il quotidiano britannico "The Independent".

Confermato l'omicidio Un portavoce della base aerea ha confermato che le cause ufficiali della morte dei due uomini è "omicidio", contraddicendo le affermazioni iniziali che uno era morto di attacco cardiaco e l'altro di embolia polmonare. Uno di loro si chiamava Dilawar, 22 anni, dalla regione di Khost, l'altro Mullah Habibullah, 30 anni.

Torture Ufficiali americani in principio avevano ammesso di usare metodi duri e stressanti sui prigionieri, inclusa la privazione del sonno, la negazione di cure mediche per ferite da combattimento, costringendoli a stare in piedi o in ginocchio per ore, costringendoli a subire rumori forti o lampi di luce improvvisi a pratiche di umiliazione culturale come essere presi a calci da ufficiali donne.

Violazione trattati internazionali Mentre gli Stati uniti reclamano che questi metodi possono ancora essere considerati "trattamenti umani", i gruppi che si battono per i diritti umanitari, inclusi Amnesty International e Human Rights Watch, li denunciano come torture, secondo la definizione dei trattati internazionali.

Gli Stati Uniti sono stati anche criticati fortemente per la loro politica di consegnare i sospetti nelle mani di paesi, come la Giordania, l'Egitto e il Marocco, in cui le tecniche di tortura sono una parte stabile dell'apparato militare. Legalmente - dice Human Rights Watch - non c'è nessuna differenza tra usare la tortura e direttamente o appaltandola a terzi.

La tortura fa parte di una lunga lista di timori della violazione della legge internazionale da parte dell'amministrazione Bush - scrive l'Independent -, dopo l'uccisione extragiudiziale di sospetti di al Qaeda da un aereo telecomandato nello Yemen e la detenzione a tempo indeterminato di "combattenti nemici" alla bae Usa di Guantanamo a Cuba, alcuni dei quali hanno cercato di suicidarsi, a volte riuscendoci.

La risposta di Bush Il presidente Usa Bush nel suo discorso di Gennaio allo Stato dell'Unione, parlò di membri di al Qaeda arrestati o andati incontro a un "fato differente". "Mettiamola su questo piano - disse - non sono più un problema per gli Stati Uniti, per i nostri amici e alleati".

indagini

Perquisizioni nell'università di Modena, dove insegnava Marco Biagi, determinate dal ritrovamento, tra le carte d Nadia Desdemona Lioce, di un numero di telefonoi riconducilbile ad una impiegata dell'Università. La famiglia di Nadia Desdemona Lioce avrebbe manifestato la propria disponibilita' a provvedere ai funerali di Mario Galesi, la cui salma non e' stata al momento richiesta da alcun parente. Lo spiega l'avvocato Attilio Baccioli, legale di Nadia Desdemona Lioce, che in queste ore, ha affermato, sta contattando il Comune di Arezzo per verificare se ci possano essere problemi di legittimazione a provvedere ai funerali. Sembra comunque che sia necessario, si spiega in Comune ad Arezzo, che intervenga un nullaosta da parte della magistratura. L'avvocato Baccioli ha parlato ieri al telefono con i parenti della sua cliente. Nel corso del colloquio si e' parlato anche delle esequie di Galesi di cui si sarebbe interessata la stessa Nadia dal carcere. La famiglia avrebbe espresso, dice il legale, la propria disponibilita' ad occuparsi dei funerali. L'avvocato ha invece escluso di aver avuto contatti con i parenti di Galesi. Mi sto occupando di lui - ha spiegato - per una questione di umanita. Ieri era stato spiegato che se entro la fine del mese nessuno dei parenti di Galesi richiederà la salma dell'uomo, che si trova all'obitorio della Misericordia ad Arezzo, i funerali saranno fatti a carico del Comune

OGM

Il governo brasiliano ha ribadito la proibizione alle culture transgeniche nel paese, che esporta l'80 per cento della sua produzione agricola in Europa, dove gli organismi geneticamente modificati (Ogm) sono proibiti. Dopo una burrascosa riunione ministeriale (parte dei ministri si sono espressi a favore di una soluzione 'doppia', con libera scelta degli agricoltori), il presidente Inacio Lula da Silva ha annunciato che il governo non permettera' l'esistenza di nuove piantagioni transgeniche, applicando con rigore la legge gia' esistente. In un'intervista all'Ansa, il ministro dell'ambiente Marina Silva ha rivolto un appello all'Unione europea perche' contribuisca a rafforzare la posizione brasiliana (contro gli Usa e l'Argentina, che invece permettono gli Ogm) comprando prodotti brasiliani, in particolare soia. Il Brasile, secondo produttore mondiale di soia, e' adesso l'unico dei grandi produttori a garantire un raccolto non geneticamente modificato. Resta pero' il problema del raccolto attuale, perche' il governo del presidente Fernando Henrique Cardoso aveva chiuso un occhio sulla produzione illegale di Ogm. Ereditiamo dal governo precedente milioni di tonnellate di soia transgenica illegale, e allo stesso tempo dobbiamo proteggere i piccoli produttori trovando uno sbocco per il raccolto attuale, prima di pensare all'applicazione rigorosa della legge - ha detto il portavoce presidenziale - Si tratta di un grosso problema sociale e economico. Almeno l'8 per cento del raccolto attuale di soia sarebbe ancora transgenico, e nello stato del Rio Grande do Sul la percentuale arriva all'80 per cento

Ore 13.00

Devono essere distrutte entro tre giorni le strutture della controversa Moschea Shihab ed-Din eretta a Nazaret (Galilea) a breve distanza dalla Basilica dell'Annunciazione. Lo ha stabilito il tribunale di Nazaret, secondo cui il Waqf - l'ente per la protezione dei beni islamici in Palestina - ha infranto un ordine di sospensione dei lavori emesso nel 2001. A quanto risulta, finora sono state completate soltanto le fondamenta dell'edificio che - secondo i piani - dovrebbe avere due piani e sarebbe in grado di ospitare alcune migliaia di fedeli. La decisione del tribunale ha subito provocato reazioni nella comunità palestinese a Nazaret, dove per oggi e' prevista una prima manifestazione di protesta. Il leader del partito arabo-israeliano Ra'am, Abdel Malek Dahamshe, ha detto al quotidiano 'Haaretz' che la decisione del tribunale e' stata influenzata dal governo e che essa rappresenta una dichiarazione di guerra contro i musulmani, in occasione della guerra in Iraq.

In Cisgiordania un Palestinese e' stato ucciso la scorsa notte presso la colonia di Hamra dove, secondo fonti militari israeliane, cercava di infiltrarsi. Sempre in Cisgiordania la scorsa notte sono stati catturati sedici militanti palestinesi. Il principale fra di loro sembra essere Muhammed Abu Ghob, un esponente della Jihad islamica catturato nel villaggio di Kabatya

L'esercito israeliano ha occupato il nord della striscia di Gaza con truppe di fanteria e decine di mezzi corazzati. Secondo fonti palestinesi, confermate da parte israeliana, una sessantina tra carri armati, bulldozer e blindati per il trasporto truppe sono stati schierati in campo aperto tra le citta' di Beit Lahia e Beit Hanun, vicino al campo profughi di Jabalya. Un poliziotto palestinese e' stato ferito da colpi sparati dai soldati. Secondo una fonte israeliana, le truppe resteranno nell'area tutto il tempo necessario a impedire il lancio di razzi rudimentali contro la citta' israeliana di Sderot.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat, ha sciolto il nodo della nomina del primo ministro. In serata ha designato Abu Mazen (conosciuto anche come Mahmud Abbas) alla guida del governo. L’annuncio è stato dato da Ahmed Qrei, presidente del Consiglio legislativo palestinese (il Parlamento). "Arafat – ha spiegato Qrei all’agenzia Reuters - ha nominato Abu Mazen alla carica di primo ministro". Il futuro premier del governo di Ramallah è anche il ‘numero due’ dell’Olp, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina. Ora il Parlamento e il comitato centrale della stessa Olp dovrebbero muoversi per avviare le procedure necessarie alla ratifica della nomina. Già da domenica prossima, secondo fonti palestinesi, potrebbero venire adottate le delibere ufficiali per la designazione di Mazen. Il futuro premier è da tempo uno degli uomini più vicini ad Arafat, insieme al quale ha fondato al-Fatah, il principale movimento politico dell'Olp. Nel 1993, Mazen ha svolto un ruolo-chiave per la firma degli accordi di Oslo con gli israeliani. Da tempo la comunità internazionale, sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti, avevano intensificato le pressioni su Arafat per l’avvio di un processo di riforme all’interno dell’Anp e per la nomina di un primo ministro. Fin dall’inizio il nome circolato con maggiore insistenza era stato proprio quello di Mazen. Per ora il premier incaricato ha fatto sapere che accetterà l’incarico soltanto se non si tratta di una carica “simbolica”. Mazein, al momento non ha ancora deciso se accettare o meno la proposta di Arafat. Ma ha posto chiaramente le proprie condizioni: “Risponderò sì o no – ha dichiarato alla Reuters – dopo che avrò saputo quali sono i poteri del primo ministro”.

iraq

- Caccia-bombardieri anglo-americani sono tornati a colpire un obiettivo militare situato all'interno della 'no fly-zone' nell'Iraq meridionale. Lo hanno riferito fonti del Comando Centrale Usa dal quartier generale di Tampa, in Florida.

IRAQ: EL BARADEI, LE ISPEZIONI CONTINUINO

In questi tre mesi, ha proseguito El Baradei, le autorita' irachene hanno autorizzato l'accesso a tutte le installazioni senza condizioni e senza ritardi e hanno messo a disposizione dei documenti in risposta alle richieste degli ispettori. Salvo circostanze impreviste, e supponendo che il livello di cooperazione dell'Iraq aumenti e il sostegno degli altri Paesi continui, l'Aiea dovrebbe essere in grado nel prossimo futuro di fornire al Consiglio di Sicurezza assicurazioni credibili riguardo l'esistenza o meno di un programma di armi nucleari in Iraq.

utto il personale diplomatico giapponese a Baghdad lascera' l'Iraq entro oggi. Lo ha annunciato un portavoce del governo di Tokyo, precisando che l'esecutivo sta anche incoraggiando i giapponesi che vogliono restare a Baghdad come scudi umani di lasciare al piu' presto il Paese. Secondo il ministero degli Esteri, in Iraq hanno chiesto di restare sette giapponesi, tra cui tre giornalisti.

Le truppe britanniche nel Golfo saranno pronte ad agire non appena arrivera' l'ordine dell'attacco contro l'Iraq. Lo ha assicurato il capo di Stato maggiore delle Forze armate britanniche, il generale Mike Jackson, che oggi ha visitato il primo battaglione del reggimento reale irlandese, di stanza in Kuwait. Quattro o cinque giorni ancora sarebbero l'ideale - ha detto ai giornalisti - ma se anche fosse oggi, saremmo pronti ad andare.

cuba Niente di nuovo sul fronte politico cubano. Fidel Castro 蠳tato infatti rieletto oggi all'unanimitࠤall'Assemblea nazionale del potere popolare (Anpp) - il nuovo parlamento unicamerale uscito dalle elezioni del 19 gennaio scorso - per un altro mandato di cinque anni. Un voto scontato che ha confermato Castro alla presidenza del Consiglio di Stato, carica che gli conferisce, in base alla Costituzione dell’isola caraibica, il mandato di capo dello Stato e del governo. L’unica novit࠲iguarda il vice presidente, il fratello minore del ‘l�r mḩmo’ Raul Castro, che questa volta non sarࠡffiancato da altri omologhi. Ricardo Alarcon resta alla guida dell’Annp ed 蠳tato confermato anche il suo numero due, Jaime Cromber. L’Annp 蠣omposta da 609 deputati, di cui 219 donne, scelti in grande maggioranza dal Partito comunista cubano, l’unico schieramento presente alla chiamata alle urne di gennaio.

colombia

NON SI FERMA LA VIOLENZA CONTRO I POPOLI INDIGENI, 36 AUTOCTONI UCCISI DALL’INIZIO DELLANNO

Non ha tregua la strage degli indios colombiani da parte dei movimenti armati che da decenni insanguinano il Paese sudamericano. Le ultime cifre di questo ‘massacro silenzioso’ sono state fornite questa settimana dal titolare della ‘Defensor�del pueblo’ (ufficio per i diritti civili), Eduardo Cifuentes: dall’inizio del 2003 sono gi࠳6 gli autoctoni assassinati, per la maggior parte dalle forze paramilitari. Quattordici uccisioni sono infatti state attribuite ai combattenti delle Auc (Autodifese unite della Colombia), quattro ai guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e tre a quelli dell’Eln (esercito di liberazione nazionale) e infine, almeno due a una brigata di fanteria della Marina militare. Altri 65 autoctoni e 65 famiglie indigene sono stati costretti ad abbandonare le proprie case nel dipartimento di Amazonas (sud) e nella Sierra Nevada de Santa Marta (nord) a causa delle minacce e delle pressioni degli antigovernativi. “Queste azioni violano in modo flagrante il diritto internazionale umanitario – ha denunciato Cifuentes, gi࠰residente della Corte Costituzionale – ma anche i diritti economici, sociali e culturali dei popoli indigeni”. Il rispetto dell’autonomia di queste comunitࠖ ha aggiunto – implica il riconoscimento del loro contributo storico, culturale e sociale alla vita del Paese. Cifuentes ha concluso comunicando che si metterࠩn contatto con il relatore speciale delle Nazioni Unite per le questioni indigene, Rodolfo Stavenhagen, affinch頬a Commissione dei diritti umani dell’Onu “faccia conoscere al mondo le violazioni che patiscono i popoli autoctoni colombiani.

italia

Inail: 972.000 infortuni sul lavoro nel 2002 , 1.360 mortali

Infortuni sul lavoro in calo nel 2002: l'anno scorso gli incidenti sul lavoro sono stati 972.404 nel complesso, di cui 1.360 mortali. Rispetto al 2001 - secondo i dati diffusi dall'Inail in una conferenza stampa tenuta con l'Anmil sulla condizione della donna infortunata - il calo è stato del 4,7% sul complesso degli incidenti e del 3,4% sui casi mortali. In crescita sono risultati gli infortuni in itinere, ovvero quelli avvenuti nel percorso verso il lavoro con un +2,8% nel complesso e un +8,3% per i casi mortali. Il calo generale comunque si è avuto rispetto a un picco di incidenti totali che si era registrato nel 2001.

Le donne nel 2002 hanno avuto 228.167 incidenti sul lavoro (-2,3%) con 112 casi mortali

perquisizioni a modena

Modena, 11:06 Br, perquisizioni in corso all'università

Alcune perquisizioni sono in corso a Modena per le indagini sulle Brigate rosse. Sono state disposte dalla procura della Repubblica di Firenze. L'attività è concentrata negli uffici dell'università, dopo il ritrovamento nella borsa di Nadia Desdemona Lioce di un numero di telefono riconducibile a un'impiegata dell'ateneo modenese, dove insegnava il professor Marco Biagi, ucciso dalle Br a Bologna il 19 marzo 2002.

Già ieri investigatori della Digos, secondo indiscrezioni, hanno interrogato alcuni dipendenti dell'università di Modena. Gli interrogatori sarebbero avvenuti a Bologna. (red)

il M0vimento antagonista toscano

Il Movimento antagonista toscano ha occupato stamani un ex complesso industriale, oggi in ristrutturazione, situato sulla statale Aurelia, a due passi dal Canale dei Navicelli ed a quattro chilometri da Camp Darby. Il Movimento antagonista, come ha spiegato Bruno Paladini, intende utilizzare il complesso, che si trova nella zona della Darsena Pisana, davanti alla Fabbrica Saint Gobain, come base logistica e organizzativa per le prossime iniziative tese a bloccare il trasporto di materiale bellico lungo il Canale dei Navicelli. Già oggi, ha spiegato Paladini, i militanti del Movimento si metteranno al lavoro per preparare striscioni e cartelli in vista del corteo dei 'no war', in programma per domani a Pisa, com partenza da San Piero in Grado, alle 14, e arrivo davanti alla base Usa di Camp Darby.

Ore 9.30

Palestina

Devono essere distrutte entro tre giorni le strutture della controversa Moschea Shihab ed-Din eretta a Nazaret (Galilea) a breve distanza dalla Basilica dell'Annunciazione. Lo ha stabilito il tribunale di Nazaret, secondo cui il Waqf - l'ente per la protezione dei beni islamici in Palestina - ha infranto un ordine di sospensione dei lavori emesso nel 2001. A quanto risulta, finora sono state completate soltanto le fondamenta dell'edificio che - secondo i piani - dovrebbe avere due piani e sarebbe in grado di ospitare alcune migliaia di fedeli. La decisione del tribunale ha subito provocato reazioni nella comunità palestinese a Nazaret, dove per oggi e' prevista una prima manifestazione di protesta. Il leader del partito arabo-israeliano Ra'am, Abdel Malek Dahamshe, ha detto al quotidiano 'Haaretz' che la decisione del tribunale e' stata influenzata dal governo e che essa rappresenta una dichiarazione di guerra contro i musulmani, in occasione della guerra in Iraq.

In Cisgiordania un Palestinese e' stato ucciso la scorsa notte presso la colonia di Hamra dove, secondo fonti militari israeliane, cercava di infiltrarsi. Sempre in Cisgiordania la scorsa notte sono stati catturati sedici militanti palestinesi. Il principale fra di loro sembra essere Muhammed Abu Ghob, un esponente della Jihad islamica catturato nel villaggio di Kabatya

L'esercito israeliano ha occupato il nord della striscia di Gaza con truppe di fanteria e decine di mezzi corazzati. Secondo fonti palestinesi, confermate da parte israeliana, una sessantina tra carri armati, bulldozer e blindati per il trasporto truppe sono stati schierati in campo aperto tra le citta' di Beit Lahia e Beit Hanun, vicino al campo profughi di Jabalya. Un poliziotto palestinese e' stato ferito da colpi sparati dai soldati. Secondo una fonte israeliana, le truppe resteranno nell'area tutto il tempo necessario a impedire il lancio di razzi rudimentali contro la citta' israeliana di Sderot.

Iraq

Il direttore dell'Agenzia di Vienna per l'energia atomica Mohamed El Baradei, responsabile della ricerca di armi nucleari in Iraq, non vede alcun motivo per abbandonare le ispezioni e ricorrere all'uso della forza. Lo ha detto lo stesso El Baradei, alla vigilia del rapporto che fara' al Consiglio di sicurezza, insieme al capo degli ispettori per le armi chimiche e biologiche, Hans Blix.

George Bush lancia la sua sfida alle Nazioni Unite. Entro pochi giorni chiedera' al Consiglio di sicurezza di votare una risoluzione che autorizzi l'attacco contro l'Iraq, ma e' pronto ad agire contro Saddam Hussein anche senza il via libera della comunita' internazionale. Durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente statunitense ha minimizzato la distruzione dei missili iracheni 'al Samoud II', avviata nei giorni scorsi, definendola una sciarada e ha ribadito di essere pronto a lanciarsi in una guerra anche senza l'autorizzazione dell'Onu perche' la sicurezza degli Stati Uniti viene prima di ogni cosa.Gli Stati Uniti sono in grado di intervenire in Iraq anche senza l'appoggio della Turchia. Lo ha detto il presidente George Bush durante un conferenza stampa alla Casa Bianca. Il capo di stato americano ha anche smentito le voci secondo cui Washington potrebbe ostacolare l'adesione di Ankara all'Unione Europea in rappresaglia a un 'no' del parlamento turco al dislocamento di truppe Usa sul territorio nazionale.Mentre continuano ormai inesorabili le operazioni di guerra la recinzione che delimita l'area smilitarizzata lungo il confine tra il Kuwait e l'Iraq e' stata tagliata. Lo hanno denunciato gli osservatori delle Nazioni Unite e secondo alcuni analisti si tratta di una mossa in preparazione di un attacco contro l'Iraq. Secondo il portavoce della missione Unikom, incaricata di vigilare sul rispetto della zona smilitarizzata, alcuni sconosciuti hanno tagliato la rete in sette punti.

guerra all'iraq

IRAQ: AEREI ANGLO-AMERICANI DISTRUGGONO POSTAZIONE RADAR AL SUD 7 mar. - Caccia-bombardieri anglo-americani sono tornati a colpire un obiettivo militare situato all'interno della 'no fly-zone' nell'Iraq meridionale. Lo hanno riferito fonti del Comando Centrale Usa dal quartier generale di Tampa, in Florida. A poche ore dal nuovo rapporto che fara' sul disarmo iracheno insieme al capo degli ispettori dell'Onu, Hans Blix, il direttore generale dell'Aiea, Mohammed el Baradei, ha chiesto che gli esperti possano continuare le ispezioni a Baghdad. Le ispezioni sulle armi nucleari in Iraq stanno facendo dei progressi significativi, ha affermato El Baradei in un articolo scritto per il Wall Street journal, ribadendo che al momento non sono state trovate prove sostanziali su una ripresa del programma di riarmo nucleare. Il capo dell'Aiea ha pero' ammesso che alcuni processi di verifica non possono dare la garanzia assoluta del disarmo: C'e' sempre un certo grado di rischio e, per questa ragione, noi dovremo per lungo tempo in futuro mantenere una presenza in Iraq nel settore della sorveglianza e della verifica. (segue) (Ses/Gs/Adnkronos) 07-MAR-03 11:05

IRAQ: EL BARADEI, LE ISPEZIONI CONTINUINO

  • In questi tre mesi, ha proseguito El Baradei, le autorita' irachene hanno autorizzato l'accesso a tutte le installazioni senza condizioni e senza ritardi e hanno messo a disposizione dei documenti in risposta alle richieste degli ispettori. Salvo circostanze impreviste, e supponendo che il livello di cooperazione dell'Iraq aumenti e il sostegno degli altri Paesi continui, l'Aiea dovrebbe essere in grado nel prossimo futuro di fornire al Consiglio di Sicurezza assicurazioni credibili riguardo l'esistenza o meno di un programma di armi nucleari in Iraq.

utto il personale diplomatico giapponese a Baghdad lascera' l'Iraq entro oggi. Lo ha annunciato un portavoce del governo di Tokyo, precisando che l'esecutivo sta anche incoraggiando i giapponesi che vogliono restare a Baghdad come scudi umani di lasciare al piu' presto il Paese. Secondo il ministero degli Esteri, in Iraq hanno chiesto di restare sette giapponesi, tra cui tre giornalisti.

  • Le truppe britanniche nel Golfo saranno pronte ad agire non appena arrivera' l'ordine dell'attacco contro l'Iraq. Lo ha assicurato il capo di Stato maggiore delle Forze armate britanniche, il generale Mike Jackson, che oggi ha visitato il primo battaglione del reggimento reale irlandese, di stanza in Kuwait. Quattro o cinque giorni ancora sarebbero l'ideale - ha detto ai giornalisti - ma se anche fosse oggi, saremmo pronti ad andare.

cuba Niente di nuovo sul fronte politico cubano. Fidel Castro 蠳tato infatti rieletto oggi all'unanimitࠤall'Assemblea nazionale del potere popolare (Anpp) - il nuovo parlamento unicamerale uscito dalle elezioni del 19 gennaio scorso - per un altro mandato di cinque anni. Un voto scontato che ha confermato Castro alla presidenza del Consiglio di Stato, carica che gli conferisce, in base alla Costituzion

gror030307 (last edited 2008-06-26 09:52:43 by anonymous)