Ore 17.00
Palestina
Sottoposto a tortura in carcere il dirigente del FDLP palestinese scomparso sotto gli occhi dei figli. “Meretz” chiede chiarimenti al ministro della difesa israeliano riguardo all’arresto di Tayseer Khaled. Israele continua ad isolare Tayseer Khaled e a non permettere l’incontro con il suo avvocato. Un portavoce del gruppo dei difensori di Tayseer Khaled, membro del comitato esecutivo dell’OLP, e membro dell’ufficio politico del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, ha espresso tutta la sua preoccupazione riguardo al fatto che le autorità israeliane continuino a tenere prigioniero Khaled e ad isolarlo e ad impedirgli di incontrare gli avvocati ed i parenti, nonostante le loro ripetute richieste; ciò conferma le intenzioni delle autorità israeliane di nascondere la verità riguardo al duro trattamento riservato al leader palestinese durante il suo interrogatorio nel carcere di Betehtekva. Il portavoce ha fatto notare come le direttive della direzione del centro di interrogatorio e degli organi di sicurezza siano quelle di stancare i suoi avvocati inventandosi scuse inesistenti cercando così di impedire al suo avvocato Raid Mahammid di incontrarlo per la terza volta consecutiva questa settimana. Mohammid è l’unico che sia riuscito ad incontrare Khaled dal giorno del suo arresto, avvenuto due settimane fa, ha riportato che Khaled sta subendo un durissimo trattamento, gli vengono inflitte le peggiori torture, tra le quali il famoso “shabah” e viene percosso sulla colonna vertebrale in continuazione fino allo sfinimento. Mohammid ha inoltre riferito che Khaled ha sottolineato di aver avuto un interrogatorio di tipo politico e che i servizi preposti all’interrogatorio hanno minacciato l’espulsione sua e di tutta l’autorità palestinese, chiamando l’operazione “transfer politico”.
Guerra
Come previsto, il presidente George W. Bush ha ripreso, questa mattina, la diplomazia telefonica per ottenere l'approvazione, da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, della risoluzione che coprirebbe l'attacco statunitense all'Iraq. Fonti della Casa Bianca indicano che Bush ha chiamato, i leader cinese e giapponese. Quanto alla minaccia della Russia di votare contro la risoluzione, il portavoce del presidente Ari Fleischer s'e' limitato a dire Speriamo che non sia il caso.
Dal canto sua il governo tedesco e' convinto che una seconda risoluzione sulla crisi irachena non otterra' la maggioranza in Consiglio di sicurezza. Berlino radicalizza cosi' la sua opposizione a Washington, dopo che ieri il segretario di Stato americano, Colin Powell, aveva detto di poter contare sul voto di 9 o 10 Paesi membri. Bela Nada, portavoce della cancelleria, ha riferito che Gerhard Schroeder ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo, Vladimir Putin e si e' unito alla posizione espressa ieri da Mosca e Parigi sull'impossibilita' che la risoluzione angloamericana ottenga la maggioranza. A Putin, Schroeder ha anche assicurato che sara' domani a New York per partecipare alla sessione del Consiglio di sicurezza in cui dovrebbe essere messo ai voti il documento preparato da Londra, Washington e Madrid.Nonostante ciò il governo tedesco ha ribadito oggi che concedera' agli Stati Uniti spazio aereo e uso delle loro basi anche nel caso di un attacco americano all'Iraq senza copertura dell'Onu.Il portavoce governativo Bela Anda ha detto che le assicurazioni in questo senso date nei mesi scorsi agli Usa dal cancelliere Gerhard Schroeder non sono legate ad alcuna condizione. Per Anda non vi e' alcun motivo per limitare i movimenti delle truppe alleate in Germania indipendentemente dalle affermazioni di questo o quell'esponente politico.
In caso di guerra in Iraq, l'Onu stima un movimento di profughi pari a 600 mila unita'. Il dato e' stato fornito da Augustine Mahiga, delegato per l'Italia dell' Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel corso di un incontro stampa organizzato dalla Caritas Italiana durante il quale ha espresso riserve sulla legge Bossi-Fini nella parte relativa allo status di rifugiato. Mahiga si e' augurato che la guerra non ci sia, che abbiano successo le iniziative diplomatiche e che la risoluzione dell' Onu venga attuata. Dobbiamo pero' essere pronti a tutto - ha osservato - perche' in caso di guerra ci troveremmo di fronte a sfollati interni e richiedenti asilo nei paesi limitrofi o anche in paesi piu' lontani. Abbiamo ipotizzato una cifra di profughi e richiedenti asilo, circa 600 mila unita.Il delegato dell'agenzia dell'Onu ha fra l'altro espresso riserve sulla legge Bossi-Fini per quanto riguarda la parte che interessa lo status di rifugiato. In particolare, nei confronti della composizione della Commissione che deve riesaminare un diniego (rimane pressoche' la stessa) e per quanto riguarda la mancanza della sospensione del rimpatrio in caso di appello. Intanto starebbero per iniziare le operazioni di carico delle armi nel porto di Livorno, due navi, infatti, sono già in rada fuori dal porto.Stanno presumibilmente per iniziare le operazioni di carico delle armi, anche se il prefetto di Livorno si è visto rifiutare da parte di alcune compagnie marittime l'utilizzo delle varie banchine. Le armi dovrebbero transitare via gomma o, molto più probabilmente, dal Canale dei Navicelli. Polizia e Carabinieri sono già schierati all'entrata del Varco Galvani, sul ponte che attraversa lo Scolmatore dell'Arno in località Calambrone (strada litoranea Calambrone-Tirrenia-Marina di Pisa). Cobas E' una vicenda vecchia, gia' da tempo chiarita. Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas, tirato in ballo da un rapporto del Ros, pubblicato da alcuni giornali, replica tranquillo alle accuse di avere "amicizie pericolose" e spiega che il nome Bernocchi che figura su un foglio di carta potrebbe essere addirittura un "riferimento geografico", vale a dire di un posto chiamato Colle Bernocchi. Ma il ritrovamento del foglio risale al 1999, subito dopo l'omicidio D'Antona e per un periodo lo stesso esponente sindacale venne pedinato e il suo telefono rimase sotto controllo per tre mesi. Tutti accertamenti che non hanno dato alcun esito. "A inizio febbraio - dice - sono stato chiamato dalla Digos per chiarire definitivamente la faccenda. Loro sono stati tranquillizzanti. Ora, mi pare, qualcun altro va in giro a distribuire carte a destra e sinistra. E' chiaro che affidero' l'intera vicenda ai miei legali".
Il leader palestinese Arafat ha chiesto oggi alla comunità internazionale di prevenire una offensiva americana contro l'iraq, sottolineando come il conflitto andrebbe ad accrescere l'instabilità in Medio Oriente. "Io chiedo alla comunità internazionale di fermare la guerra contro i nostri fratelli iraqueni e di dareuna vera possibilità agli ispettori dell'onu perchè venga applicata la decisione dell'ONU". Le dichiarazioni di araft sono arrivate nel corso della riunione del consiglio legislativo palestinese, in corso a Ramallah. Nella riunione si devono fissare ipoteri del futuro primo ministro, nel quadro dio una riforma dell'ANP che diminuirà i poteri oggi di competenza di arafat. Clamorosa gaffe degli Stati Uniti. Dinanzi al Consiglio di sicurezza Onu, il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Mohammed ElBaradei, aveva accusato Stati Uniti e Gran Bretagna di aver prodotto documenti falsi su un presunto legame tra Iraq e Niger per la compravendita di uranio. Oggi il segretario di Stato Usa, Colin Powell, e la responsabile della sicurezza nazionale, Condoleeza Rice, sono stati costretti ad ammettere il falso. A poco è valso il tentativo della Rice di sottolineare che per tre volte - nel 1991, nel 1995 e nel 1998 - l'Aiea è stata sul punto di dichiarare l'Iraq libero da ogni programma militare nucleare quando poi è stato verificato che non era così. "Quando si ha a che fare con un Paese totalitario come l'Iraq - ha detto la Rice - bisogna essere cauti prima di giungere a conclusioni simili". LONDRA, 10 MAR - Gran Bretagna e Stati Uniti faranno pressioni sul capo degli ispettori delle Nazioni Unite, Hans Blix, affinche' ammetta di aver trovato una pistola fumante in Iraq. La notizia e' in prima pagina sul quotidiano britannico The Times, che sottolinea come un'ammissione del genere potrebbe persuadere i paesi con diritto di voto al Consiglio di Sicurezza ad appoggiare l'ultimatum del 17 marzo. La pistola fumante di cui parla il giornale sarebbe un aereo teleguidato iracheno del quale Blix non ha parlato nel corso del suo rapporto ai ministri degli esteri al Consiglio di Sicurezza di venerdi' scorso. Gli ambasciatori britannici ed americani vogliono maggiori dettagli sulla sua esistenza. La presenza dell'apparecchio e' emersa in seguito ad un rapporto di 173 pagine diffuso alla fine della riunione: un apparente tentativo di Blix - scrive The Times - di nascondere prove nel tentativo di evitare una guerra. AUSTRALIA PRONTA A GUERRA PREME SU STATI SCETTICI SYDNEY - L'Australia e' in prima linea, a fianco di Usa e Gran Bretagna, nella campagna diplomatica dell'ultim'ora per persuadere i membri 'scettici' del Consiglio di sicurezza dell'Onu ad autorizzare un attacco militare all'Iraq. Il premier conservatore John Howard e il suo ministro degli esteri Alexander Downer - riferisce oggi il quotidiano 'The Australian' - sono personalmente impegnati nel tentativo di raccogliere adesioni alla risoluzione sostenuta da Usa e Gb, fra i Paesi del Consiglio di sicurezza il cui voto resta in dubbio, cioe' Messico, Pakistan, Cile e tre Paesi africani. Di fronte alla decisione piu' difficile in sette anni a capo del governo, Howard attende con ansia il risultato della votazione sulla risoluzione. l'Australia ha gia' dispiegato 'preventivamente' nel Golfo 2.000 soldati oltre a mezzi aereonavali, e si impegnera' formalmente in una campagna guidata dagli Usa contro l'Iraq. Il premier australiano ha concluso oggi una visita ufficiale, accompagnata da proteste ad ogni tappa, nella pacifista Nuova Zelanda. Questa mattina ad Auckland, Howard e' stato bersagliato con pomodori da diverse centinaia di dimostranti che lo hanno definito, negli slogan che scandivano e nei cartelli che recavano, GERMANIA E RUSSIA E' POSSIBILE RISOLVERE PACIFICAMENTE LA CRISI - MOSCA- Il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e il presidente russo Vladimir Putin hanno oggi ribadito, durante una conversazione telefonica, la loro convinzione che e' possibile una soluzione pacifica della crisi irachena E' stato il cancelliere Schroeder, informa il Cremlino citato dall'agenzia Interfax, a telefonare a Putin. I due leader si sono detti ANGOLA: NO ALLA RISOLUZIONE USA - Continua l’epico confronto all’interno del Consiglio di Sicurezza per approvare o respingere la risoluzione promossa da Stati Uniti e Gran Bretagna che concederebbe al regime di Saddam Hussein fino al 17 marzo per disarmare o affrontare la guerra. La raccolta di voti tra i membri non permanenti dell’organo esecutivo delle Nazioni Unite, che da più parti si dice sia condotta senza esclusione di colpi, trova un argine nella posizione dell’Angola (che con Guinea e Camerun è tra i tre paesi africani oggi in riunione al Palazzo di vetro). “Non sono 50 o 100 milioni di dollari o l’incremento degli aiuti internazionali che risolveranno i problemi dell’Angola”, ha detto parlando oggi ad una radio in lingua portoghese il sottosegretario agli esteri angolano, Jorge Chicoty, annunciando che il suo Paese non appoggerà la risoluzione Usa-G.B. “Non appoggeremo questa risoluzione, in primo luogo perché non è stata votata ma anche perché i suoi contenuti non sono condivisi da tutti”, ha detto Chicoty. “Lo spirito che guida le Nazioni Unite è quello di negoziare fino a che non si ottengano soluzioni unanimi”, ha ricordato l’alto funzionario angolano. “Francia, Cina e Russia sono ancora convinte che ci si possa trovare una soluzione migliore”. Otre i tre paese africani, anche Messico, Cile e Pakistan stanno subendo pressioni per appoggiare la risoluzione Washington-Londra SCIOPERO CONTRO LA GUERRA FERMATA DI UN QUARTO D'ORA IN CONCOMITANZA CON CONSIGLIO SICUREZZA ONU - ANCHE L'IRAN NEL MIRINO SECONDO GLI USA IL PROGRAMMA NUCLEARE DELL’IRAN E' AVANZATISSIMO - Washington, Il programma iraniano per la produzione di uranio arricchito a fini militari ha fatto piu' progressi di quanto gli ispettori internazionali non pensino: lo ha detto il segretario di Stato Usa Colin Powell, secondo il quale G.R. 13,00
PALESTINA
ALTRE NOTIZIE INTERNAZIONALI GIAPPONE - Oggi Tokyo ha rispedito al mittente un ordine di arresto dell’agenzia di polizia internazionale Interpol nei confronti di Alberto Fujimori, ex presidente del Peru destituito nel 2000. “Non abbiamo intenzione di prendere alcun provvedimento di sorta contro Fujimori al momento”, ha detto a chiare lettere il portavoce del ministro degli Esteri giapponese. Lima sta cercando di ottenere l’estradizione di Fujimori dal Giappone da quando vi si rifugiò nel 2000, prendendo di lì a poco la cittadinanza nipponica. L’ex capo di Stato, conosciuto nel paese andino come ‘El Chino’, è accusato di omicidio, lesioni gravi, sparizioni forzate, massacri ( nel 1991 nel sobborgo di Barrio Altos ‘squadroni della morte’ assassinarono 15 persone e nel 1992 furono torturati e uccisi 9 studenti e un professore dell’università di Lima La Cantuta, sospettati di appartenere a gruppi terroristi di sinistra), malversazione di fondi pubblici, peculato, associazione a delinquere, falsità materiale e ideologica, abbandono di incarico e mancato compimento dei propri doveri. La seconda sezione dell'audiencia provincial ha cominciato oggi gli inetrrogatori dell'ex dirigente del Cesid e di quattro agenti, accusati tutti di spionaggio nella sede locale di herri Batasuna. Il fatto venne reso noto nel 1998, quando dei tecnici del telefono scoprirono delle connessioni estranee nella linea telefonica, inserite col proposito di ascoltare le chiamate che venivano fatte dalla sede. Una vicenda che durava da almeno dieci anni: l'inchiesta ha messo alla luce che proprio il Casid aveva affittato tre abitazioni nella stessa strada per realizzare il suo intento. Gli interrogatori proseguiranno nei prossimi giorni, per ascoltare i testimoni di entrambe le parti. Ben prima dell'illegalizzazione di Batasuna, dunque, il governo aveva deciso di spiare un legittimo partito politico, atto gravissimo all'interno delle democrazie occidentali, e che si configura non solo come un reato, ma come una sospensione dei diritti di espressione a cui tutti i cittadini hanno diritto. IMMIGRAZIONE: IN 128 sono SBARCATI A LAMPEDUSA Centoventotto migranti sono sbarcati in mattinata nell'isola di Lampedusa. La loro imbarcazione era stata intercettata da una motovedetta della Guardia costiera al largo dell'isola, a dare l'allarme e' stato il comandante del motopesca Romagna. La Capitaneria di porto ha coordinato le operazioni per lo sbarco dei migranti, tra cui due donne, una delle quali al settimo mese di gravidanza. I migranti sono quasi tutti nordafricani. Al momento sono in corso le operazioni per l'identificazione, subito dopo saranno trasferiti nel centro di prima accoglienza dell'isola. E' il terzo sbarco in due giorni a Lampedusa, sabato erano arrivati Protestano ancora i lavoratori della ligabue, da mesi ormai in lotta contro gli Areoporti di Roma, che hanno deciso di licenziare in blocco i lavoratori della cooperativa. Questa mattina, per cercare di sblocacre la situazione, hanno nuovamente occupato l'aereoporto, per essere ricevuti dalla direzione, alla quale chiedono di rispettare gli accordi recentemente firmati e ancora inapplicati.
RASA AL SUOLO LA CASA DEL PALESTINESE UCCISO A KIRYAT ARBA Gerusalemme, 10 mar. - I militari israeliani hanno raso al suolo, ad Hebron, l'abitazione di Mahmoud Kawasme, uno dei militanti pèalestinesi che venerdi' notte, travestiti da seminaristi ebrei ultra-ortodossi, erano penetrati nell'insediamento di Kiryat Arba e avevano ucciso una coppia coloni. Le due vittime, Dina e Eliahu Horowitz, erano stati sorpresi in casa dai due guerriglieri, che erano stati poi uccisi dagli uomini della sorveglianza. L'offensiva di sangue era stata rivendicata dal Movimento di resistenza islamica. ABU MAZEN; UN PREMIER CHE FA BEN SPERARE, LARSEN (ONU) La nomina di Mahmud Abbas (Abu Mazen) alla carica di primo ministro - che sara' discussa oggi dal Consiglio legislativo palestinese di Ramallah - fa ben sperare: questo il parere espresso dall'inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente, Roed Terje Larsen. Abu Mazen - secondo Larsen - e' una persona ponderata e giudiziosa. Ha dimostrato ripetutamente in passato il proprio impegno per la costituzione di strutture democratiche per i palestinesi e si e' espresso per una pacifica riconciliazione con Israele.
Ancora velate minaccie dell'amministrazione Bush alla Francia:Il veto della Francia al Consiglio6 di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la risoluzione statunitense potrebbe avere conseguenze gravi nelle relazioni tra USA e Francia. Lo ha dichiarato Powell in un intervista ad un canale televisivo. "Nonostante la Francia sia sempre stata nostra amica, e continuerà ad esserlo, credo che almeno nell'immediato questo significherà un raffreddamento dei nostri rapporti.La Francia non sarà più vista bene in molte parti del mondo. Powell si è detto anche convinto, come ormai va ripetendo da giorni, di poter contare sul voto favorevole del consiglio di sicurezza. Se le posizioni dei paesi membri permanenti sono ormai note, e sicuramente non soggette a modifiche, sono invece tutte da vedere quelle dei paesi non permanenti. Solo la Spagna e la Bulgaria da un lato, e la siria e la germania dall'altro, hanno epsresso nettamente il loro si o il loro no alla risoluzione, mentre gli altri paesi continuano con generici appelli alla soluzione pacifica della crisi che però non indicano quale posizione assumeranno. GB DECANO DEI DEPUTATI LABURISTI, VIA BLAIR SUBITO Tam Dalyell, deputato laburista e decano dei parlamentari britannici, ha chiesto oggi che il premier Tony Blair lasci subito l'incarico a causa della sua posizione sulla crisi irachena. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno torto, credo che sia troppo tardi per Tony Blair. Io voglio cambiare il primo ministro, cercheremo un politico diverso da Tony Blair ha dichiarato stamattina Dalyell alla radio francese France Inter, sottolineando che Blair dovrebbe andarsene subito. Siamo estremamente sdegnati per la posizione della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, ha aggiunto il deputato prevedendo un ricorso all'uso della forza contro l'Iraq. Dalyell afferma che la maggioranza dei parlamentari laburisti condivide le sue posizioni e che, a suo parere, l'abbandono di Blair e' possibile. Germania e Francia hanno ragione, spero che un altro premier possa parlare seriamente con loro. ha concluso Dalyell. Blair deve vedersela con un fronte interno di opposizione alla guerra sempre piu' ampio. Ieri si e' dimesso il segretario parlamentare del ministro per l'ambiente ed altri quattro suoi colleghi sono sul punto di farlo. Due settimane fa 121 dei 410 deputati laburisti avevano votato contro la guerra. Intanto proseguono le incursioni aeree di Usa e Gb sull’Iraq – WASHINGTON, Aerei da guerra americani e britannici hanno condotto, domenica, incursioni contro centri di telecomunicazione della difesa irachena sul Sud dell'Iraq. Secondo il comando centrale di Tampa, in Florida, responsabile delle operazioni nel Golfo, gli aerei alleati hanno risposto ad azioni ostili da parte irachena. Con munizioni di precisione, sono stati presi di mira cinque centri di telecomunicazione automatici e sotterranei, a un centinaio di 2chilometri a sud-est di Baghdad, collegati al sistema della difesa aerea irachena. L'attacco e' avvenuto poco prima della mezzanotte di domenica, ora irachena. Incursioni del genere sono 2ormai quotidiane, sulle zone di non sorvolo istituite dopo la Guerra del Golfo del 1991. Nella giornata di domenica, ha inoltre reso noto il Comando Centrale, sono stati lanciati su localita' a sud di Baghdad 180 mila volantini per indurre i militari a non resistere a un attacco e per fornire ai civili le lunghezze d'onda delle emissioni radio anti-Saddam.
LANCIATO UN ALTRO MISSILE NEL MAR DEL GIAPPONE Tokyo, 10 mar. - La Corea del Nord ha lanciato dalle sue coste un altro missile terra-nave 2nel Mar del Giappone. Lo ha reso noto il governo di Tokyo, precisando tuttavia che il missile, lanciato intorno alle 13.00 (le 4 in Italia), non era diretto contro il Giappone. "Non riteniamo che il lancio costituisse una minaccia seria alla pace ed alla sicurezza del nostro Paese", ha detto il ministro della Difesa, Shigeru Ishiba, dinanzi a una commissione parlamentare subito dopo la diffusione della notizia. Il lancio del missile da crociera e' stato confermato anche dal governo sud-coreano, secondo il quale il missile e' dello stesso tipo di quello scagliato il 24 febbraio scorso piu' o meno nella stessa zona, le acque orientali della penisola. L'episodio e' destinato ad accrescere la tensione tra Pyongyang e Stati Uniti, da mesi ai ferri corti per via del programma di sviluppo nucleare del regime comunista; ed e' probabilmente un tentativo del governo nordcoreano per sollecitare la ripresa dei colloqui bilaterali.
USA MERCOLEDI' TEXAS RAGGIUNGE QUOTA 300 Mercoledi' il Texas avra' un triste primato: con l'esecuzione di Delma Banks, lo stato del presidente George W. Bush raggiungera' il record di 300 condannati messi nelle mani di un boia dal 1982, anno in cui Austin ripristino' la pena di morte. La cifra rappresenta oltre un terzo di tutte le esecuzioni effettuate negli Stati Uniti dal 1976, quando la Corte Suprema diede agli Stati luce verde per la reintroduzione della pena capitale. Con i nove condannati giustiziati quest'anno, il Texas e' avviato a superare nel 2003 il proprio record annuale di 40 esecuzioni, raggiunto nel 2000. L'anno scorso 33 persone sono state messe a morte con un'iniezione letale.
INTERCETTATI 70 CLANDESTINI A LARGO LAMPEDUSA LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 10 MAR - Un' imbarcazione con una settantina di migranti a bordo e' 2stata intercettata da una motovedetta della Guardia costiera al largo dell' isola di Lampedusa. A dare l' allarme alla Capitaneria di porto e' stato il comandante del motopesca Romagna, che ha incrociato una barca in legno lunga circa 10 metri, a 3 miglia a sud dell' isola. Il barcone con gli immigrati, raggiunto in prossimita' dell' isola dei Conigli, si sta dirigendo verso il porto, scortato da una motovedetta. Ieri a Lampedusa erano sbarcati altri 67 migranti. G.R. 9,30
PALESTINA
GUERRA ALL’IRAQ
NORDCOREA
PENA DI MORTE
IMMIGRAZIONE