gRor ore 19.30

sommario

serbia: attentato (ivan bonfani)

iraq: aggiornamento (orsola casagrande)(un ponte per...)

ocalan: testo (dino frisullo)

palestina: testo

scuola: in senato riforma moratti (audio)

bologna: ordini arresto (audio)

melfi: operia in cassaintegrazione (audio)

esteri

Serbia

Il primo ministro serbo Zoran Djindjic è stato ucciso in un attentato. L'esponente politico è stato colpito da uno o due colpi di arma da fuoco davanti all'edificio del governo, poco prima delle 13:00. Il governo della Serbia, riunito in seduta d'emergenza subito dopo l'attentato che è costato la vita al primo ministro Zoran Djindjic, ha proposto al presidente ad interim e presidente del parlamento Natasa Micic l'introduzione dello stato di emergenza. Ha anche proposto tre giorni di lutto nazionale. L'esecutivo si trova ad affrontare questa emergenza istituzionale all'indomani della nascita del nuovo Stato federale di Serbia e Montenegro. Tra i primi provvedimenti di urgenza presi dalle autorità inquirenti è stata la chiusura dell'aeroporto di Belgrado, il centro della città è bloccato dalla polizia e su tutti i ponti sono stati messi dei posti di controllo. Gli agenti bloccano tutte le automobili di lusso e di grande cilindrata.

Inoltre il Consiglio supremo di difesa di Serbia e Montenegro è stato convocato per oggi pomeriggio.

IRAQ

è da riscrivere la seconda risoluzione. Rinviata la discussione in Consiglio di Sicurezza, saltato l'ultimatum del 17 marzo, registrati i molti 'no' alla guerra anche da parte di membri permanenti del massimo organo Onu, la diplomazia internazionale si concentra sugli strumenti politici per condurre fuori da una pericolosa empasse e tenere lontani gli USA da tentazioni militari unilaterali. E fra le proposte che circolano negli uffici del Palazzo di Vetro per arrivare ad un compromesso accettabile da un numero maggiore di Paesi, c'è anche quella del Canada: diamo a Saddam Hussein altre 3 settimane per convincere il mondo del suo disarmo. Nel corso della seduta pubblica del Consiglio di Sicurezza, con diritto di prendere la parola per tutti i Paesi appartenenti all'Onu e non solo per i membri del Consiglio di sicurezza, il Canada ha proposto di concedere al regime iracheno altre tre settimane di tempo per dimostrare "in maniera concludente" la propria volontà di collaborare con le Nazioni Unite, e in particolare con gli ispettori, rinunciando in via definitiva ai suoi arsenali proibiti.

Pressato dall'opinione pubblica, incalzato dai dirigenti del partito laburista, alle prese con le preannunciate dimissioni di alcuni sottosegretari e ministri, Blair cerca un compromesso alle Nazioni Unite riscrivendo il testo della seconda risoluzione da sottoporre al voto del Consiglio di Sicurezza. Che pone a Saddam Hussein sei condizioni. Tra queste, l'impegno del rais a dichiarare in televisione che consegnerà tutte le armi di sterminio in suo possesso. Mike O'Brien, sottosegretario agli Esteri britannico, ha precisato che Saddam deve anche permettere a 30 scienziati iracheni e alle loro famiglie di andare a Cipro per avere colloqui con gli ispettori delle Nazioni Unite lontano dai condizionamenti del regime. Gli Stati Uniti, poco inclini a considerare le dichiarazioni ONU, progettano il dopo guerra per l'Iraq. secondo il Pentagono L'iraq sarà diviso in tre zone di occupazione, e si avvarranno della collaborazione di esuli iracheni. L'esercito iracheno verra' ingaggiato per la ricostruzione e che sia soldati che impiegati dei ministeri continueranno a ricevere il loro salario. Gli Stati Uniti nomineranno tre civili americani per l'amministrazione delle diverse zone: una a nord, l'altra a sud, l'ultima per la citta' di Baghdad. Il governo esistente nella zona autonoma curda verra' lasciato in carica, per essere poi successivamente integrato con il governo centrale di Baghdad. ieri un aereo C-131 ha sganciato la prima Moab, la cosiddetta "madre di tutte le bombe" e cioè la più potente tra quelle convenzionali di cui dispone l'esercito americano: l'esperimento è stato eseguito in Florida e la "superbomba", dal peso di quasi 10 tonnellate, potrebbe essere utilizzata in un'eventuale guerra in Iraq.

L'esplosione della Moab ha prodotto una nube a forma di fungo e il boato è stato avvertito in una vasta area vicino alla base militare Eglin Air Force, nei pressi di Pensacola, nel nord della Florida vicino all'Alabama.

OCALAN

La Corte Europea dei Diritti umani ha condannato la Turchia per come ha gestito l'arresto e il processo di Abdullah Ocalan, il leader curdo in carcere a Imrali. La corte di Strasburgo ritiene che la Turchia abbia violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani che proibisce il trattamento disumano degli imputati. Ocalan fu arrestato mentre peregrinava per vari stati del mondo in cerca di ospitalità, l'esilio non gli fu concesso neppure dal governo italiano allora presieduto da D'Alema. Oggi la Corte ha decretato che l'arresto è avvenuto con procedure non consentite, cosi anche la traduzione del prigioniero e che il processo e' stato iniquo per la presenza ad alcune udienze di un giudice militare e per gli scarsi contatti consentiti a Ocalan con il suo avvocato. Teoricamente Ankara sarebbe tenuta a ripetere il processo, ma di fatto non e' obbligata.

ITALIA

Scuola

passata al senato con 146 voti favorevoli, 101 contrari e 2 astenuti la riforma scolastica fortemente voluta dal ministro Moratti. Prima riforma organica che rivede la ormai obsoleta riforma Gentile in vigore dal 1923. Quello che non convince sindacati e studenti è l'impianto dei nuovi cicli come le nuove forme di fininanziamento concesse agli istituti. sindacati e collettivi sostengono che il reale intento della riforma è cancellare e privatizzare l'istruzione tecnica e professionale come il taglio di almeno 100.000 posti di lavoro tra personale docente e non. altro intento è quello di stravolgere limpianto educativo delle scuole primarie degradandole a mero servizio assistenziale. ma anche la distruzzione del servizio pubblico eper quello privato. I Cobas hanno indetto uuno sciopero per l'intera giornata del 24 marzo.

gror 17

Serbia

Il primo ministro serbo Zoran Djindjic è stato ucciso in un attentato. L'esponente politico è stato colpito da uno o due colpi di arma da fuoco davanti all'edificio del governo, poco prima delle 13:00. Il governo della Serbia, riunito in seduta d'emergenza subito dopo l'attentato che è costato la vita al primo ministro Zoran Djindjic, ha proposto al presidente ad interim e presidente del parlamento Natasa Micic l'introduzione dello stato di emergenza. Ha anche proposto tre giorni di lutto nazionale. L'esecutivo si trova ad affrontare questa emergenza istituzionale all'indomani della nascita del nuovo Stato federale di Serbia e Montenegro. Tra i primi provvedimenti di urgenza presi dalle autorità inquirenti è stata la chiusura dell'aeroporto di Belgrado, il centro della città è bloccato dalla polizia e su tutti i ponti sono stati messi dei posti di controllo. Gli agenti bloccano tutte le automobili di lusso e di grande cilindrata.

Inoltre il Consiglio supremo di difesa di Serbia e Montenegro è stato convocato per oggi pomeriggio.

Iraq

Pressato dall'opinione pubblica, incalzato dai dirigenti del partito laburista, alle prese con le preannunciate dimissioni di alcuni sottosegretari e ministri, Blair cerca un compromesso alle Nazioni Unite riscrivendo il testo della seconda risoluzione da sottoporre al voto del Consiglio di Sicurezza. Che pone a Saddam Hussein sei condizioni. Tra queste, l'impegno del rais a dichiarare in televisione che consegnerà tutte le armi di sterminio in suo possesso. Mike O'Brien, sottosegretario agli Esteri britannico, ha precisato che Saddam deve anche permettere a 30 scienziati iracheni e alle loro famiglie di andare a Cipro per avere colloqui con gli ispettori delle Nazioni Unite lontano dai condizionamenti del regime

Consiglio di sicurezza

Mancano solo due voti alla risoluzione sull'uso della forza per disarmare l'Iraq per raggiungere i nove necessari per essere approvata. Lo afferma la Cnn, citando fonti dell'Amministrazione americana. Dei 6 cosiddetti Paesi Indecisi del Consiglio di Sicurezza, Angola, Camerun e Guinea avrebbero assicurato il loro voto, mentre Cile, Messico e Pakistan sarebbero ancora riluttanti. Non e' chiaro, pero', su quale testo (e su quale scadenza d'ultimatum) ci sia accordo. Inoltre, resta la minaccia di un veto da parte di Francia e Russia, che impedirebbe, comunque, alla risoluzione di essere approvata

Scudi umani

Hebe De Bonafini, presidente dell' associazione 'Madres de Plaza de Mayo', reduce dalle manifestazioni dei giorni scorsi a Camp Darby, e' in procinto di partire per l' Iraq, ai primi di aprile, insieme a un gruppo di persone intenzionate a fare da scudi umani contro un eventuale attacco statunitense. Sono 26 anni - ha detto la presidente dell' associazione argentina, - che le 'Madres', percorrendo il mondo, lottano e scambiano idee, soprattutto con le donne, per opporsi alla guerra.

Bin laden

Secca smentita della cattura di Osama Bin Laden da parte del governo Pakistano. La notizia e' completamente infondata. Non c'e' niente di vero, afferma Sheikn Rashid, ministro dell'Informazione. Per Faisal Saleh Hayat, ministro dell'Interno: Non abbiamo indizi sulla presenza di Osama Bin Laden in Pakistan. Non capisco perche' continuino a circolare storie inventate. Report incorretto, conferma un funzionario dell'intelligence in prima fila nella caccia ad al-Qaeda. Una radio iraniana nel primo pomeriggio aveva diffuso la notizia dell'arresto, dicendo che Bin Laden si trovava in custodia di agenti dell'intelligence pakistana

Cultura

Negli Stati Uniti, il paese che si considera l'unica superpotenza del mondo, appena 13 giovani adulti su cento sanno collocare su una carta geografica l'Iraq, la nazione contro cui da sei mesi il presidente Bush minaccia di andare in guerra. Per 87 giovani americani su cento - rivela un sondaggio del National Geographic condotto nella fascia di eta' compresa tra i 18 e i 24 anni - il paese di Saddam Hussein e' un'entita' geografica praticamente sconosciuta. Altrettanto misterioso per la maggioranza dei giovani americani e' l'Afghanistan, dove da oltre un anno gli Stati Uniti hanno dato la caccia a Osama bin Laden. Solo 17 degli interpellati hanno saputo identificarlo sulla carta geografica. Sorprendenti anche altri esempi di analfabetismo geografico: solo 15 americani tra i 18 e i 24 anni sanno dov'e' Israele. Mentre 65 su cento non sanno trovare la Francia sulla cartina.

PARIGI

Spettacolare evasione durante la notte di un ragazzo dal nome italiano fuggito dalla prigione di Fresnes presso Parigi grazie all'aiuto di complici dall'esterno. Poco dopo le 4 di notte un gruppo di almeno tre persone, travestite da poliziotti, ha attaccato l'edificio con dei lanciarazzi, sparando sulle sentinelle di guardia sulle torrette che hanno risposto al fuoco. I tre hanno superato tutte le porte blindate facendole saltare con dei piccoli ordigni perfettamente calibrati. Successivamente hanno consegnato dell'esplosivo al pigioniero che lo ha usato per far saltare le sbarre della finestra e dopo aver scalvato si è giunto ai tre amici. L'evaso è amico di un altra persona anch'essa evasa cinque giorni fa dal carcere di Borgo in analoghe circostanze. I due hanno all'attivo numerose rapine ma anche numerose evasioni, l'ultima condanna al ragazzo dal nome italiano risale al 22 gennaio, otto anni per una rapina del 1997.

gRor 13.00

PALESTINA

Almeno un palestinese, secondo gli israeliani un militare, e' rimasto ucciso durate uno scontro a fuoco con soldati israeliani nel villaggio cisgiordano di Saida, situato nel distretto di Tulkarem. Lo hanno denunciato testimoni oculari, secondo cui altri due palestinesi sono rimasti feriti nella sparatoria, e sono poi stati arrestati insieme a tre compagni. Fonti militari israeliano hanno precisato che i soldati, appoggiati da alcuni elicotteri d'assalto, hanno circondato la scuola locale al cui interno si sarebbero asserragliati non semplici ragazzi ma adulti. Alla vista dell'esercito con la stella di david nel centro abitato o militari israeliani sarebbero stati presi di mira con una bomba, che tuttavia non ha provocato alcun danno. Cosi l'esercito israeliano ha aperto il fuoco ferendo tre palestinesi e uccisdendone uno. L'operazione a Saida, che ha visto l'intervento di un elevato numero di effettivi, e' stata realizzata nell'ambito della piu' vasta campagna di rastrellamenti in corso da settimane in Cisgiordania. In tutto oggi sono stati una quindicina i palestinesi arrestati per presunta partecipazione all'intifada.

OCALAN

La Corte Europea dei Diritti umani ha condannato la Turchia per come ha gestito l'arresto e il processo di Abdullah Ocalan, il leader curdo in carcere a Imrali. La corte di Strasburgo ritiene che la Turchia abbia violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani che proibisce il trattamento disumano degli imputati. Ocalan fu arrestato mentre peregrinava per vari stati del mondo in cerca di ospitalità, l'esilio non gli fu concesso neppure dal governo italiano allora presieduto da D'Alema. Oggi la Corte ha decretato che l'arresto è avvenuto con procedure non consentite, cosi anche la traduzione del prigioniero e che il processo e' stato iniquo per la presenza ad alcune udienze di un giudice militare e per gli scarsi contatti consentiti a Ocalan con il suo avvocato. Teoricamente Ankara sarebbe tenuta a ripetere il processo, ma di fatto non e' obbligata.

IRAQ

L'attacco all'Iraq potrebbe essere spostato alla fine di marzo. L'ipotesi si fa più verosimile nel dibattito all'interno del Consiglio di Sicurezza, nonostante il segretario alla difesa americano Rumsfeld prema per un attacco imminente. I 6 Paesi indecisi tra i membri non permanenti del consiglio di sicurezza hanno proposto di spostare l'ultimatum all'Iraq di 45 giorni, cioè alla fine di aprile. Gli Stati Uniti si oppongono ma, contemporaneamente, sembra siano disposti ad accettare un ritardo di 10-15 giorni, alla fine di marzo. È questa l'ipotesi alla quale sta lavorando soprattutto la diplomazia britannica. Blair infatti è in forte difficoltà, un ministro laburasta minaccia le dimissioni in caso di un attacco senza l'avvallo dell'ONU.

Ma un'azione unilaterale avrebbe "legittimità limitata" e non godrebbe del "sostegno politico necessario per un successo sul lungo periodo". La guerra degli USA da soli, insomma, sarebbe illegale sul piano del diritto internazionale e fallimentare su quello politico. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, alza la voce e mette di nuovo in guardia l'amministrazione Bush sulle conseguenze di una guerra in Iraq senza l'appoggio del Consiglio di sicurezza Onu. Per Annan un'intesa tra i quindici paesi che siedono in Consiglio di sicurezza e che a giorni si riuniranno per votare sulla bozza di risoluzione che aprirebbe la strada a un conflitto resta fondamentale: "Se non concorderanno una posizione comune e se alcuni di questi lanceranno un attacco senza l'appoggio del Consiglio, la legittimità di questa azione sarà ampiamente messa in dubbio - scrive il segretario generale su Le Monde - e non otterrà il sostegno politico necessario ad assicurarne il successo sul lungo periodo, una volta che sarà terminata la fase militare".

Gli Stati Uniti, poco inclini a considerare le dichiarazioni ONU, progettano il dopo guerra per l'Iraq. secondo il Pentagono L'iraq sarà diviso in tre zone di occupazione, e si avvarranno della collaborazione di esuli iracheni. L'esercito iracheno verra' ingaggiato per la ricostruzione e che sia soldati che impiegati dei ministeri continueranno a ricevere il loro salario. Gli Stati Uniti nomineranno tre civili americani per l'amministrazione delle diverse zone: una a nord, l'altra a sud, l'ultima per la citta' di Baghdad. Il governo esistente nella zona autonoma curda verra' lasciato in carica, per essere poi successivamente integrato con il governo centrale di Baghdad.

TURCHIA

Il mezzi militari che da tutto il mondo convergono verso l'Iraq non scaturiscono le ire dei pacifisti solo sul canale Gavani a Livorno. Colpi di avvertimento in aria sono stati esplosi dalla polizia turca per disperdere un gruppo di dimostranti che stavano cercando di irrompere nel porto sud-orientale di Colpi di avvertimento in aria sono stati esplosi dalla polizia turca per disperdere un gruppo di dimostranti che stavano cercando di irrompere nel porto sud-orientale di Iskenderun, ove da giorni le truppe Usa stanno scaricando armi, attrezzatture ed equipaggiamento in vista di una probabile guerra all'Iraq. Lo ha riferito l'emittente 'Ntv', secondo cui la manifestazione era stata indetta dal Partito Comunista locale. La folla si e' assiepata all'ingresso del porto, intonando slogan di protesta come "Americani, a casa!", e ha tentato di forzare i blocchi eretti dalle forze dell'ordine. Ne sono scaturiti tafferugli. dove da giorni le truppe Usa stanno scaricando armi, attrezzatture ed equipaggiamento in vista di una quasi certa guerra all'Iraq. Lo ha riferito l'emittente 'Ntv', secondo cui la manifestazione era stata indetta dal Partito Comunista locale. La folla si e' assiepata all'ingresso del porto, intonando slogan di protesta come "Americani, a casa!", e ha tentato di forzare i blocchi eretti dalle forze dell'ordine. Ne sono scaturiti numerosi tafferugli.

Scuola

passata al senato con 146 voti favorevoli, 101 contrari e 2 astenuti la riforma scolastica fortemente voluta dal ministro Moratti. Prima riforma organica che rivede la ormai obsoleta riforma Gentile in vigore dal 1923. Quello che non convince sindacati e studenti è l'impianto dei nuovi cicli come le nuove forme di fininanziamento concesse agli istituti. sindacati e collettivi sostengono che il reale intento della riforma è cancellare e privatizzare l'istruzione tecnica e professionale come il taglio di almeno 100.000 posti di lavoro tra personale docente e non. altro intento è quello di stravolgere limpianto educativo delle scuole primarie degradandole a mero servizio assistenziale. ma anche la distruzzione del servizio pubblico eper quello privato. I Cobas hanno indetto uuno sciopero per l'intera giornata del 24 marzo.

Ore 9.30

Scuola

Stamani il Senato approverà definitivamente, dopo due anni di iter parlamentare, il disegno di legge di riforma dell’istruzione.Il ministero ha già varato il decreto sugli organici del prossimo anno scolastico: è previsto un taglio di 8 mila professori. I tagli sono concentrati nelle regioni del Sud,effetto previsto nella Finanziaria.Nella scuola elementare è stata ridotta la quota di organico utilizzata in vari progetti, come l’inglese. Nelle medie e nelle superiori è stato ricondotto a diciotto ore l’impegno orario dei docenti che, per motivi organizzativi, non riuscivano a coprirlo interamente.Per quanto riguarda i posti di sostegno non ci sono variazioni. In totale si passerà da 698.146 docenti dell’anno in corso ai 690.157 nel prossimo . La differenza è di 7.989 professori, pari all’1,14 per cento,le dotazioni organiche vengono assegnate a livello regionale. Spettera' dunque ai direttori regionali procedere alla ripartizione di tali dotazioni di personale tra le province.Sul versante del contratto, che riguarda un milione di persone, al Tesoro è in corso da due mesi la verifica delle risorse certificate dal ministro Moratti. Senza il timbro di Tremonti la trattativa all’Aran non procede. Proclamato uno sciopero nazionale per il giorno 24 contro la riforma e i tagli agli organici e le mancate assunzioni in ruolo.

Iraq

L'ipotesi che l'attacco all'Iraq potrebbe essere spostato alla fine di marzo si fa più verosimile nel dibattito all'interno del Consiglio di Sicurezza. E questo nonostante il segretario alla difesa americano Rumsfeld prema per la guerra.I 6 Paesi indecisi tra i membri non permanenti del consiglio di sicurezza hanno proposto di spostare l'ultimatum all'Iraq di 45 giorni alla fine di aprile.Gli Stati Uniti si oppongono ma, contemporaneamente, sembra siano disposti ad accettare un ritardo di 10-15 giorni, alla fine di marzo.È questa l'ipotesi alla quale sta lavorando soprattutto la diplomazia britannica. Blair infatti è in forte difficoltà. Gli inglesi all'80% sono contrari ad una guerra senza l'autorizzazione dell'Onu. Inoltre una parte del suo partito, il Labour, minaccia la convocazione di un congresso straordinario per destituirlo.Lo slittamento dell'ultimatum potrebbe forse permettere di guadagnare il consenso di qualche indeciso e arrivare cosi' ai 9 voti necessari per far passare la risoluzione americana.Per tutti questi motivi è provvidenziale il dibattito in corso alle Nazioni Unite chiesto dai Paesi non allineati, sospeso in serata e che riprende oggi pomeriggio. Da un punto di vista politico è assolutamente ininfluente, ma impone lo slittamento del voto in Consiglio e fornisce a tutti la foglia di fico dietro alla quale continuare a trattare.

Infine gli Stati Uniti sperano che, allungando appena i tempi dell'attacco, maturi il ripensamento turco e si possa così riaprire il fronte nord. Erdogan, leader del partito islamista al governo, formerà un nuovo governo ed il suo sì alle truppe americane non potrebbe essere ignorato dal suo partito. E Washington ha già ripreso la trattativa con Ankara.

Il premier conservatore australiano John Howard e' lanciato in una campagna finale per persuadere gli australiani della necessita' di un attacco guidato dagli Stati uniti per disarmare l'Iraq mentre, come conferma un nuovo sondaggio, si consolida l'opposizione a un conflitto senza l'avallo dell'Onu. La percentuale dei contrari a un attacco unilaterale e' salita al 59%, il livello piu' alto in sei mesi. Howard, che gia' in gennaio ha disposto il dispiegamento nel Golfo di 2.000 soldati e di mezzi aerei e navali a fianco delle truppe Usa e Gb, presentera' le ragioni del suo governo per la partecipazione a un intervento armato domani, al Club nazionale della stampa

La Fiom e' pronta a scioperare in caso di conflitto contro l'Iraq e alla mobilitazione permanente contro la guerra e contro il coinvolgimento italiano. Questi alcuni delle decisioni assunte all'unanimita' dal Comitato Centrale della Fiom riunitosi oggi. Il Comitato Centrale della Fiom, si legge in una nota, ha deciso la partecipazione del sindacato di categoria alla fermata europea alle ore 12 del 14 marzo; l'appello a tutti i metalmeccanici per scioperi immediati e manifestazioni nel momento in cui dovesse scoppiare il conflitto; di dare mandato alla segreteria per decidere ulteriori iniziative di sciopero nel quadro delle decisioni di lotta europee contro la guerra e la diffusione in tutti i luoghi di lavoro di un appello alla mobilitazione permanente dei metalmeccanici contro la guerra e contro il coinvolgimento italiano nella guerra.

Palestina

Proseguono da parte delle truppe israeliane in tutta la Cisgiordania rastrellamenti e retate, che soltanto nelle ultime ore hanno portato all'arresto di una quindicina di palestinesi. L'operazione piu' impegnativa ha avuto come teatro il villaggio di Saida, nel distretto di Tulkarem, ove sono stati catturati cinque palestinesi gia' ricercati dai servizi di sicurezza ebraici; l'occupazione del centro abitato ha richiesto l'intervento di un elevato numero di soldati. Fonti militari israeliane hanno riferito che, all'arrivo di questi ultimi, alcuni palestinesi hanno tirato loro contro una bomba, senza tuttavia provocare feriti.