Ore 9.30

Iraq

Vi sono stati scontri fra abitanti della citta' irachena di Khaneqeyn, a nord est di Baghdad, e forze leali al presidente Saddam Hussein. Lo riferisce da Sulaimaniyah, nel Kurdistan iracheno, il gruppo di opposizione sciita Sciiri (Consiglio della Rivoluzione Islamica in Iraq), senza tuttavia fornire altri dettagli. La notizia viene diffusa anche dall'agenzia stampa iraniana Irna, che cita fonti ben informate. Negli scontri vi sarebbero stati diversi morti da entrambe le parti e sarebbero stati danneggiati edifici del governo e installazioni militari.

Gli ambasciatori americano e britannico all'Onu hanno informato il Consiglio di Sicurezza della loro intenzione di non mettere ai voti una nuova risoluzione sull'Iraq fino a lunedi'. L'americano John Negroponte e il britannico Jeremy Greenstock hanno detto al Consiglio durante una riunione a porte chiuse ieri sera che i negoziati sulla bozza di risoluzione proseguiranno durante il fine settimana, con la speranza di poter mettere il testo ai voti lunedi'.

Vi sono stati scontri fra abitanti della citta' irachena di Khaneqeyn, a nord est di Baghdad, e forze leali al presidente Saddam Hussein. Lo riferisce da Sulaimaniyah, nel Kurdistan iracheno, il gruppo di opposizione sciita Sciiri (Consiglio della Rivoluzione Islamica in Iraq), senza tuttavia fornire altri dettagli. La notizia viene diffusa anche dall'agenzia stampa iraniana Irna, che cita fonti ben informate. Negli scontri vi sarebbero stati diversi morti da entrambe le parti e sarebbero stati danneggiati edifici del governo e installazioni militari.

La maggioranza dei Paesi rappresentati nel Consiglio di sicurezza non vuole la guerra contro l'Iraq. E' quanto il cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder dira' al Parlamento in un discorso che terra' oggi. Il cancelliere sottolineera' l'esigenza di portare avanti il lavoro degli uomini di Hans Blix e Mohammed El Baradei. "Con un regime di ispezioni esteso - si legge nel testo diffuso dal suo ufficio - possiamo ottenere un disarmo duraturo e verificabile ed e' per questo che siamo e restiamo dell'idea che sia giusto insistere sulla logica della pace piuttosto che entrare in quella della guerra".

Turchia

Entro i primi quindici giorni di aprile il Fondo Monetario Internazionale potrebbe sbloccare una nuova tranche di prestito per 1,6 miliardi di dollari a favore delle autorita' di Ankara. Si e' infatti conclusa questa settimana la missione degli esperti di Washington in Turchia, dove e' stato raggiunto un accordo con il governo locale che apre la strada all'erogazione di una nuova tranche di crediti. In realta', l'accordo con il governo turco e' stato trovato sulle grandi linee di un progetto di lettera di intenti che riassume le misure accettate da Ankara in cambio dell'emissione di una nuova tranche di crediti accordata nel 2002. I dettagli saranno definiti la prossima settimana in modo che il via libera possa arrivare nella prima quindicina di aprile quando si riunira' il Consiglio di amministrazione del Fmi: in quell'occasione, infatti, a Washington si dovrebbe sbloccare una nuova tranche di crediti di quel prestito da 16 miliardi di dollari accordato nel febbraio 2002 ad Ankara per il biennio.

Palestina

Soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un'abitazione del campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, uccidendo sei palestinesi. Circa dieci tank dell'esercito, riferisce il sito di Ha'aretz, sono entrati nel campo dopo l'alba e hanno circondato l'edificio, considerato un covo della Jihad islamica.Dall'interno della casa i palestinesi si sono difesi. Secondo fonti militari quattro palestinesi sono morti nell'edificio, uno sul tetto e l'ultimo in strada. Nella casa sono state poi trovate uniformi dell'esercito israeliano. Intanto a Hebron sono stati arrestati undici palestinesi. Altri due sono stati arrestati nella Striscia di Gaza. Eranno armati di fucili e bombe a mano e secondo l'esercito intendevano compiere un attacco. Ieri cinque palestinesi sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco con i soldati nel vicino villaggio di Tamoun. Secondo i militari i cinque, che erano armati, erano attivisti di Hamas ricercati da Israele e uno di loro indossava una cintura esplosiva.