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'''Palestina''' Milano- Un giovane è stato ucciso a coltellate, un altro è grave ed è sotto intervento chirurgico al Policlinico e altri 16 feriti. E' il bilancio di una agressione fascista avvenuta poco dopo la mezzanotte nella birreria Tipota alla periferia sud di Milano e proseguita poi con l’intervento delle forze dell'ordine al pronto soccorso del Policlinico. Il giovane ucciso a coltellate si chiamava Davide Cesare e aveva 29 anni.
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Milano- Un giovane è stato ucciso a coltellate, un altro è grave ed è sotto intervento chirurgico al Policlinico e altri 16 feriti. E' il bilancio di una agressione fascista avvenuta poco dopo la mezzanotte nella birreria Tipota alla periferia sud di Milano e proseguita poi con l’intervento delle forze dell'ordine al pronto soccorso del Policlinico. Il giovane ucciso a coltellate si chiamava Davide Cesare e aveva 29 anni. '''Palestina'''

Ore 9.30

Milano- Un giovane è stato ucciso a coltellate, un altro è grave ed è sotto intervento chirurgico al Policlinico e altri 16 feriti. E' il bilancio di una agressione fascista avvenuta poco dopo la mezzanotte nella birreria Tipota alla periferia sud di Milano e proseguita poi con l’intervento delle forze dell'ordine al pronto soccorso del Policlinico. Il giovane ucciso a coltellate si chiamava Davide Cesare e aveva 29 anni.

Palestina

'Hanno ammazzato Rachel a sangue freddo, la sua e' una morte assurda, che l'esercito poteva e doveva evitare. Lo afferma a La Repubblica Gregory Schnebel, militante del Movimento per la solidarieta' internazionale,dove ieri e' rimasta uccisa dalle ruspe israeliane la pacifista americana Rachel Corrie. Stavamo cercando di fermare la demolizione di una casa. -racconta Schnebel- A un certo punto Rachel e' rimasta sola davanti all'abitazione. Si e' distesa a terra, gridando al conducente di fermarsi. Ma quello ha tirato dritto. In conducente, con la scavatrice, -continua Schnebel- ha raccolto un carico di sabbia e glielo ha rovesciato addosso, quindi le e' passato sopra e poi di nuovo a marcia indietro. E' stata una questione di secondi. -conclude il ragazzo- Neppure noi abbiamo avuto il tempo di intervenire.Intanto continuano le aggressioni israeliano alla popolazione palestinese: Sono almeno sei i palestinesi uccisi in seguito all' incursione nel campo profughi di Nusayrat, nel settore centrale della Striscia di Gaza, dove una trentina tra carri armati e autoblindo israeliani hanno fatto irruzione durante la notte prima dell'alba nel campo profughi, dove vivono 16mila persone.Fra le vittime, riferisce Ali Rabah, responsabile delle emergenze nell'ospedale del centro della Striscia, vi sono un bebe', un ragazzino di 13 anni e un civile che ha rifiutato di lasciare la sua casa prima che gli israeliani la distruggessero. Secondo Rabah, il numero delle vittime potrebbe crescere. "Arrenditi, pensa ai tuoi figli!", hanno intimato attraverso i megafoni i soldati occupanti a , Mohammad a-Sassafin, accusato di essere un dirigente di Hamas. L'uomo si e' arrampicato sul tetto della propria casa, circondata dai mezzi corazzati, e per tutta risposta ha preso a sparare raffiche di mitraglietta e a lanciare 'pipe bombs', tubi imbottiti di esplosivo, all'indirizzo degli israeliani: a quel punto gli hanno sparato, uccidendolo. Alla fine, trascorse alcune ore, le truppe ebraiche si sono ritirate, ma non prima di avere demolito l'abitazione di Sassafin. Ufficialmente la operazione e' stata motivata con l'obiettivo di catturare estremisti locali, colpevoli di alcuni recenti attacchi anti-israeliani. Il raid a Nusayrat ha fatto seguito alla uccisione, sempre a Gaza, di una pacifista americana che stava cercando di impedire l'abbattimento di un edificio ove vivevano semplici civili; la ragazza e' finita ricoperta di sabbia e travolta da una ruspa. Morti anche altri due palestinesi.

GUERRA ALL’IRAQ PARIGI, 17 MAR -Il ministro degli esteri Dominique de Villepin ha definito oggi inaccettabile una seconda risoluzione Onu che contenga un ultimatum all'Iraq. La Francia - ha sottolineato de Villepin parlando ai microfoni della radio Europe 1 - non puo' accettare la risoluzione che e' sul tavolo e che pone un ultimatum. Non vedo come questa risoluzione possa essere presa in esame. A detta del capo della diplomazia francese non ci sono i presupposti per una guerra perche' l'Iraq non sta bloccando il lavoro degli ispettori dell'Onu e non c'e' nessuna prova di legami tra Saddam e al Qaida. Ieri sera il premier britannico Tony Blair aveva chiesto alla Francia di decidere nel corso della notte se era disposta ad avallare una seconda risoluzione e tramite l'intervista radiofonica de Villepin gli ha stamattina risposto un secco no.

Intanto dal Kuwait i cittadini britannici e poi quelli statunitensi sono stati invitati dalle rispettive ambasciate in Kuwait a lasciare immediatamente l'emirato. Due le motivazioni addotte: i pericoli insiti in un eventuale intervento militare contro il confinante Iraq, che ormai appare davvero prossimo, nonche' l'accresciuto rischio di attentati terroristici anti-occidentali derivante dallo stato di guerra. In precedenza il Dipartimento di Stato Usa aveva rivolto ai connazionali una raccomandazione nello stesso senso, e soprattutto aveva ordinato di rientrare in patria dallo stesso Kuwait, dalla Siria e da Israele ai diplomatici non adibiti a compiti essenziali come pure al personale di rango non diplomnatico delle legazioni americane nei tre Paesi mediorientali. Nel comunicato diramato dalle autorita' del Regno Unito se ne sollecitano i cittadini a partire dal Kuwait "con urgenza, finche' voli commerciali sono ancora disponibili".

gror030317 (last edited 2008-06-26 09:50:55 by anonymous)