Ore 9.30

Palestina

'Hanno ammazzato Rachel a sangue freddo, la sua e' una morte assurda, che l'esercito poteva e doveva evitare. Lo afferma a La Repubblica Gregory Schnebel, militante del Movimento per la solidarieta' internazionale,dove ieri e' rimasta uccisa dalle ruspe israeliane la pacifista americana Rachel Corrie. Stavamo cercando di fermare la demolizione di una casa. -racconta Schnebel- A un certo punto Rachel e' rimasta sola davanti all'abitazione. Si e' distesa a terra, gridando al conducente di fermarsi. Ma quello ha tirato dritto. In conducente, con la scavatrice, -continua Schnebel- ha raccolto un carico di sabbia e glielo ha rovesciato addosso, quindi le e' passato sopra e poi di nuovo a marcia indietro. E' stata una questione di secondi. -conclude il ragazzo- Neppure noi abbiamo avuto il tempo di intervenire.Intanto continuano le aggressioni israeliano alla popolazione palestinese: Sono almeno sei i palestinesi uccisi in seguito all' incursione nel campo profughi di Nusayrat, nel settore centrale della Striscia di Gaza, dove una trentina tra carri armati e autoblindo israeliani hanno fatto irruzione durante la notte prima dell'alba nel campo profughi, dove vivono 16mila persone.Fra le vittime, riferisce Ali Rabah, responsabile delle emergenze nell'ospedale del centro della Striscia, vi sono un bebe', un ragazzino di 13 anni e un civile che ha rifiutato di lasciare la sua casa prima che gli israeliani la distruggessero. Secondo Rabah, il numero delle vittime potrebbe crescere. "Arrenditi, pensa ai tuoi figli!", hanno intimato attraverso i megafoni i soldati occupanti a , Mohammad a-Sassafin, accusato di essere un dirigente di Hamas. L'uomo si e' arrampicato sul tetto della propria casa, circondata dai mezzi corazzati, e per tutta risposta ha preso a sparare raffiche di mitraglietta e a lanciare 'pipe bombs', tubi imbottiti di esplosivo, all'indirizzo degli israeliani: a quel punto gli hanno sparato, uccidendolo. Alla fine, trascorse alcune ore, le truppe ebraiche si sono ritirate, ma non prima di avere demolito l'abitazione di Sassafin. Ufficialmente la operazione e' stata motivata con l'obiettivo di catturare estremisti locali, colpevoli di alcuni recenti attacchi anti-israeliani. Il raid a Nusayrat ha fatto seguito alla uccisione, sempre a Gaza, di una pacifista americana che stava cercando di impedire l'abbattimento di un edificio ove vivevano semplici civili; la ragazza e' finita ricoperta di sabbia e travolta da una ruspa. Morti anche altri due palestinesi.