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INDIA - Circa 550 manifestanti - in maggioranza musulmani - sono stati arrestati oggi a Bombay nel corso di una dimostrazione contro la guerra. Urlavano slogan contro il presidente degli Usa George W. Bush e stavano tentando di rompere una barriera di sicurezza presso il consolato statunitense. In India negli ultimi tempi le manifestazioni pacifiste si sono moltiplicate. A Calcutta hanno sfilato anche decine di prostitutee alcuni artisti indiani. Il governo si è espresso si è espresso contro un'azione unilaterale in Iraq, dicendo che avrebbe conseguenze disastrose per l'Onu e per l'ordine internazionale. Anche nel Kashmir pachistano si è svolta oggi una manifestazione contro la guerra, connotata da slogan e dimostrazioni anti-Usa. Circa 400 studenti hanno sfilato per le strade di Muzaffarabad, capitale della regione. Sono state bruciate bandiere Usa e anche un ritratto di Bush, definito una "bestia assetata di sangue". INDIA - Circa 550 manifestanti - in maggioranza musulmani - sono stati arrestati oggi a Bombay nel corso di una dimostrazione contro la guerra. Urlavano slogan contro il presidente degli Usa George W. Bush e stavano tentando di rompere una barriera di sicurezza presso il consolato statunitense. In India negli ultimi tempi le manifestazioni pacifiste si sono moltiplicate. A Calcutta hanno sfilato anche decine di prostitutee alcuni artisti indiani. Il governo si è espresso si è espresso contro un'azione unilaterale in Iraq, dicendo che avrebbe conseguenze disastrose per l'Onu e per l'ordine internazionale. Anche nel Kashmir pachistano si è svolta oggi una manifestazione contro la guerra, connotata da slogan e dimostrazioni anti-guerra. Circa 400 studenti hanno sfilato per le strade di Muzaffarabad, capitale della regione. Sono state bruciate bandiere Usa e anche un ritratto di Bush, definito una "bestia assetata di sangue". Il governo pachistano ha chiesto una soluzione pacifica alla crisi irachena, ma non ha condannato esplicitamente l'azione anglo-americana, nonostante le numerose manifestazioni di protesta organizzate da gruppi islamici.
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Il governo pachistano ha chiesto una soluzione pacifica alla crisi irachena, ma non ha condannato esplicitamente l'azione anglo-americana, nonostante le numerose manifestazioni di protesta organizzate da gruppi islamici AUSTRALIA - Una quindicina di attivisti di Greenpeace e dei movimenti per la pace, travestiti da soldati con berretti e tute mimetiche, si sono incatenati per tre ore ai cancelli della residenza del premier australiano John Howard a Canberra, impedendogli di uscire in automobile per raggiungere il Parlamento e costringendolo a utilizzare una vettura d'emergenza. I manifestanti hanno così espresso il loro dissenso per la decisione del primo ministro di impegnare le truppe dell'esercito (circa 2mila uomini) in vista dell'attacco degli Usa e dei suoi alleati all'Iraq. Howard ha detto di aver deciso di affiancare gli Stati Uniti in seguito a un invito “ufficiale” giunto telefonicamente da George W. Bush in persona. E’ stato questo il motivo scatenante delle numerose manifestazioni che si sono tenute in varie cittࠤel Paese. Proteste che, secondo recenti sondaggi, vanno a sommarsi a quei due terzi dell’opinione pubblica che si dichiara fermamente contraria a un intervento militare senza il supporto dell’Onu.
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Sempre a NApoli, stamattina, una numerosa delegazione di lavoratori della Fiat ha tenuto un sit-in di protesta (dalle ore 9.30 alle 10.30) alla sede RAi napoletana di Via Marconi affinchè sia data una più attenta informazione sulle mobilitazioni operaie di questi giorni. I lavoratori e le lavoratrici cercano di "collegare la lotta contro i licenziamenti e l'aumento dei ritmi in fabbrica al rifiuto di una guerra imminente che massacrerà i lavoratori e la povera gente in Iraq" così recita il comunicato. Gli operai di Pomigliano d'Arco denunciano inoltre il licenziamento di un operaio che aveva esposto la bandiera della pace in fabbrica. Infatti, dopo averlo precedentemente sospeso per 5 giorni dal lavoro, venerdi scorso la FIat Powertrain di Termoli ha licenziato Stefano, sindacalista dello Slai Cobas che aveva affisso la bandiera della pace alla portineria dello stabilimento. Ieri pomeriggio era stata effettuata una nuova protesta dei lavoratori della fabbrica contro i licenziamenti e per la pace. Ascoltiamo la corrispondenza di un lavoratore dello Slai Cobas. Sempre a NApoli, stamattina, una numerosa delegazione di lavoratori della Fiat ha tenuto un sit-in di protesta (dalle ore 9.30 alle 10.30) alla sede RAi napoletana di Via Marconi affinchè sia data una più attenta informazione sulle mobilitazioni operaie di questi giorni. I lavoratori e le lavoratrici cercano di "collegare la lotta contro i licenziamenti e l'aumento dei ritmi in fabbrica al rifiuto di una guerra imminente che massacrerà i lavoratori e la povera gente in Iraq" così recita il comunicato. Gli operai di Pomigliano d'Arco denunciano inoltre il licenziamento di un operaio che aveva esposto la bandiera della pace in fabbrica. Infatti, dopo averlo precedentemente sospeso per 5 giorni dal lavoro, venerdi scorso la FIat Powertrain di Termoli ha licenziato Stefano, sindacalista dello Slai Cobas che aveva affisso la bandiera della pace alla portineria dello stabilimento. Ieri pomeriggio era stata effettuata una nuova protesta dei lavoratori della fabbrica contro i licenziamenti e per la pace.

Invece riguardo alla posi
zione dei lavoratori della scuola su un possibile sciopero contro la guerra scoltiamo la corrispondenza di Mauro dei Cobas Scuola.
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BRUXELLES - Telefoni sotto controllo al Consiglio dei ministri dell'Unione europea, a Bruxelles. Qualcuno, ancora non si sa chi, ha piazzato sofisticati apparecchiature per l'ascolto nelle sale delle delegazioni riservate a Francia e Germania e di altri cinque o sei paesi. I microfoni spia, altamente sofisticati, sono stati trovati dai servizi di sicurezza interni. Una notizia tenuta nascosta fino ad oggi, quando l'indiscrezione è stata ripresa dal quotidiano francese Le Figaro, che ha puntato il dito contro gli americani e confermata, subito dopo, da un portavoce del Consiglio Dominique Marro. "Alcuni giorni fa - ha dichiarato Marro responsabile dell'ufficio stampa del Consiglio dei ministri dell'Unione europea - è stato trovato un certo numero di apparati di ascolto telefonico". Marro ha precisato che non si trattava di semplici microfoni, ma di congegni di ascolto sistemati nemmeno nelle sale delle delegazioni riservate ad alcuni Paesi membri, ma "a livello del centralino". Gli Stati membri i cui telefoni erano stati messi sotto controllo sono stati avvertiti già qualche giorno fa, ma per cercare di identificare i responsabili i servizi di sicurezza del Consiglio hanno preferito tenere nascosta la notizia fino alla pubblicazione, oggi, dell'indiscrezione.

Da Paula: ci lavoriamo Paola e io.

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Gr serale di mercoledi 19 marzo - ore 19.30

SOMMARIO

NO WAR - Notizie varie

NO WAR - Mobilitazioni Italia (ROMA, NAPOLI,Pomigliano d'arco...) e Mondo

NO WAR - corrispondenze

ANTIFASCSIMO MILANO - Manifestazione sabato e ricovero compagno

ANTIFASCISMO BOLOGNA - Manifestazione per morte Davide

ANTIFASCISMO FORLI' - Presidio contro Forza Nuova

NO WAR

IRAQ - Il vice presidente iracheno Tareq Aziz è apparso in televisione mentre rispondeva alla domande dei giornalisti radunati nella sala della stampa internazionale a Baghdad. Le immagini sono state trasmesse in diretta dalla Cnn. Per tutta la giornata si erano rincorse voci su una sua possibile defezione con tentativo di fuga dalla capitale irachena. Già nel pomeriggio un alto responsabile del Partito democratico del Kurdistan (PdK) aveva smentito le voci secondo le quali il vice premier iracheno Tareq Aziz è fuggito da Baghdad e ha trovato rifugio nel Kurdistan. Comunque Aziz ha detto nella conferenza stampa a Baghdad che "le voci (di una sua defezione) si iscrivono nel quadro di una guerra psicologica condotta dagli Stati Uniti per minare il morale del popolo iracheno".

INDIA - Circa 550 manifestanti - in maggioranza musulmani - sono stati arrestati oggi a Bombay nel corso di una dimostrazione contro la guerra. Urlavano slogan contro il presidente degli Usa George W. Bush e stavano tentando di rompere una barriera di sicurezza presso il consolato statunitense. In India negli ultimi tempi le manifestazioni pacifiste si sono moltiplicate. A Calcutta hanno sfilato anche decine di prostitutee alcuni artisti indiani. Il governo si è espresso si è espresso contro un'azione unilaterale in Iraq, dicendo che avrebbe conseguenze disastrose per l'Onu e per l'ordine internazionale. Anche nel Kashmir pachistano si è svolta oggi una manifestazione contro la guerra, connotata da slogan e dimostrazioni anti-guerra. Circa 400 studenti hanno sfilato per le strade di Muzaffarabad, capitale della regione. Sono state bruciate bandiere Usa e anche un ritratto di Bush, definito una "bestia assetata di sangue". Il governo pachistano ha chiesto una soluzione pacifica alla crisi irachena, ma non ha condannato esplicitamente l'azione anglo-americana, nonostante le numerose manifestazioni di protesta organizzate da gruppi islamici.

AUSTRALIA - Una quindicina di attivisti di Greenpeace e dei movimenti per la pace, travestiti da soldati con berretti e tute mimetiche, si sono incatenati per tre ore ai cancelli della residenza del premier australiano John Howard a Canberra, impedendogli di uscire in automobile per raggiungere il Parlamento e costringendolo a utilizzare una vettura d'emergenza. I manifestanti hanno così espresso il loro dissenso per la decisione del primo ministro di impegnare le truppe dell'esercito (circa 2mila uomini) in vista dell'attacco degli Usa e dei suoi alleati all'Iraq. Howard ha detto di aver deciso di affiancare gli Stati Uniti in seguito a un invito “ufficiale” giunto telefonicamente da George W. Bush in persona. E’ stato questo il motivo scatenante delle numerose manifestazioni che si sono tenute in varie cittࠤel Paese. Proteste che, secondo recenti sondaggi, vanno a sommarsi a quei due terzi dell’opinione pubblica che si dichiara fermamente contraria a un intervento militare senza il supporto dell’Onu.

USA - E intanto arrivano dichiarazioni ufficiali del governo nordamericano tese a rassicurare l'opinione pubblica sulla guerra imminente. "Non colpiremo obiettivi civili, ha dichiarato Condoleeza Rice, anche perchè le nostre armi sono molto più precise di 10 anni fa, e quindi, colpiremo solo obiettivi militari in modo chirurgico". Peccato che molti degli obiettivi militari si trovano al centro di aree residenziali. E anche Colin Powell cerca di tranquillizzare sul futuro massacro di civili ad opera di bombe angloamericane, dicendo che quella contro l'Iraq sarà una guerra di 6 giorni, non di più. Fonte sito Indymedia.

NO WAR Roma - E ' stato dato disco verde della Camera dei deputati al sorvolo e all'uso delle basi agli Stati Uniti. L'assemblea di Montecitorio ha infatti approvato con 304 sì, 244 no e 8 astenuti la risoluzione del centrodestra sulla crisi irachena. La Camera ha invece respinto con 305 voti contrari, 247 voti favorevoli e tre astenuti la mozione unitaria di Ulivo e Rifondazione Comunista, la mozione che chiedeva un impegno del Governo a non concedere "alcun supporto politico, diplomatico, operativo e logistico" nell'imminente conflitto iracheno. A Montecitorio si è tenuto un presidio contro la guerra mentre si aspettava il voto sull'appoggio o meno al conflitto. Ascoltiamo la corrispondenza.

NO WAR Napoli - Questa mattina il Movimento NO GLOBAL ha occupato il palazzo della Borsa ed il consolato Ungherese per dare ulteriore visibilità e voce al dissenso che gran parte della città condivide contro la guerra, come mostrano le centinaia di migliaia di Bandiere esposte ai balconi. Ai balconi della borsa crocevia di interessi economico-finanziari dei signori della guerra è stato esposto un enorme striscione con su scritto: generalizziamo lo sciopero, fermiamo il paese, picchettiamo le città. Allo scoppio della guerra il movimento campano si titroverà il giorno seguente a partire dalle 10 in Piazza del Plebiscito per paralizzare insieme ai lavoratori, ai disoccupati, precari, migranti, studenti, gente comune la normale ordinarietà. Il 22 saremo insieme alle altre forze del comitato cittadino contro la guerra alla base Nato di Bagnoli per far sentire in quel luogo simbolo la voce ed il dissenso della stragrande maggioranza dell' umanità.

Sempre a NApoli, stamattina, una numerosa delegazione di lavoratori della Fiat ha tenuto un sit-in di protesta (dalle ore 9.30 alle 10.30) alla sede RAi napoletana di Via Marconi affinchè sia data una più attenta informazione sulle mobilitazioni operaie di questi giorni. I lavoratori e le lavoratrici cercano di "collegare la lotta contro i licenziamenti e l'aumento dei ritmi in fabbrica al rifiuto di una guerra imminente che massacrerà i lavoratori e la povera gente in Iraq" così recita il comunicato. Gli operai di Pomigliano d'Arco denunciano inoltre il licenziamento di un operaio che aveva esposto la bandiera della pace in fabbrica. Infatti, dopo averlo precedentemente sospeso per 5 giorni dal lavoro, venerdi scorso la FIat Powertrain di Termoli ha licenziato Stefano, sindacalista dello Slai Cobas che aveva affisso la bandiera della pace alla portineria dello stabilimento. Ieri pomeriggio era stata effettuata una nuova protesta dei lavoratori della fabbrica contro i licenziamenti e per la pace.

Invece riguardo alla posizione dei lavoratori della scuola su un possibile sciopero contro la guerra scoltiamo la corrispondenza di Mauro dei Cobas Scuola.

ANTIFASCISMO

MILANO - I funerali di Davide, compagno ucciso tra la notte di domenica e lunedi, si terranno sabato mattina alle ore 11 a Rozzano, nell'hinterland milanese, poi alle ore 14 è prevista una manifestazione a Milano. Per partecipare da Brescia il centro sociale magazzino 47, radio onda d'urto e Rifondazione organizzano un treno. l'orario di partenza preciso (indicativamente la partenza sarà attorno alle ore 9) sarà comunicato in seguito anche da radio onda d'urto. per prenotare telefonare a radio Onda d'urto al numero 030-45670. Fonte sito Indy.

APPUNTAMENTI: SABATO ORE 11 FUNERALI DI DAVIDE A ROZZANO ORE 14.30 PIAZZA VENTIQUATTRO MAGGIO CONCENTRAMENTO MANIFESTAZIONE PER DAVIDE(IN CASO DI SCOPPIO DI GUERRA SI CONFLUIRA' CON LO SPEZZONE NEL CORTEO CHE PARTIRA' DA PIAZZA DUOMO) QUANDO LA GUERRA SCOPPIERA': PRESIDIO IMMEDIATO SOTTO IL CONSOLATO AMERICANO E IL MATTINO SEGUENTE CORTEO STUDENTESCO STUDENTI MEDI ORE 9.30 IN LARGO CAIROLI STUDENTI UNIVERSITARI ORE 8.00 FUORI DALLA STATALE (FESTA DEL PERDONO)

Intanto è stato ricoverato questa mattina d'urgenza un compagno vittima della repressione della polizia nell'Ospedale San Paolo ,la notte dell'omicidio di Davide. Dopo aver fatto la TAC gli e' stata riscontrata una frattura facciale, tra il naso e lo zigomo. si attende il responso dei medici per un'eventuale operazione. piu' tardi aggiornamenti. Fonte Indymedia

BOLOGNA - Dalle 14 un presidio in piazza verdi ha espresso oggi rabbia e solidarieta' per i fatti di milano, volantini e slogan hanno comunicato a tutt* la presenza antifascista all' universita' e nel territorio bolognese. Dopo qualche minuto un gruppo di militanti si è avvicinato alla facolta' di giurisprudenza dove alcuni fascisti hanno una sede, e fuori di essa sono stati strappati i loro manifesti pieni di celtiche e scritte razziste. Dopo aver annunciato pubblicamente alla piazza l' azione, tutt* ile compagn* hanno deciso di avvicinarsi alla facolta'. Durante il corteo, aperto dallo striscione DAVIDE NON DIMENTICHIAMO, SENZA GIUSTIZIA NESSUNA PACE, vi è stata una provocazione: una decina di fascisti hanno iniziato a correre verso il corteo con il braccio alzato, urlando slogan sul duce, e mostrando fieri le celtiche che avevano sul petto. Il corteo non ha permesso che la provocazione durasse cacciandoli via con determinazione.Dopo poco il corteo ha continuato a presidiare piazza Verdi leggendo le cronache sugli eventi di milano e scandendo slogan.

FORLI' - Sabato prossimo, 22 marzo, Forza Nuova terrà un convegno anti-abortista a Forlì in una sala della Camera di commercio (P.zza Saffi); è prevista la presenza di Roberto Fiore. Il presidio si riunisce alle ore 15:30 davanti alla Camera di commercio.


BRUXELLES - Telefoni sotto controllo al Consiglio dei ministri dell'Unione europea, a Bruxelles. Qualcuno, ancora non si sa chi, ha piazzato sofisticati apparecchiature per l'ascolto nelle sale delle delegazioni riservate a Francia e Germania e di altri cinque o sei paesi. I microfoni spia, altamente sofisticati, sono stati trovati dai servizi di sicurezza interni. Una notizia tenuta nascosta fino ad oggi, quando l'indiscrezione è stata ripresa dal quotidiano francese Le Figaro, che ha puntato il dito contro gli americani e confermata, subito dopo, da un portavoce del Consiglio Dominique Marro. "Alcuni giorni fa - ha dichiarato Marro responsabile dell'ufficio stampa del Consiglio dei ministri dell'Unione europea - è stato trovato un certo numero di apparati di ascolto telefonico". Marro ha precisato che non si trattava di semplici microfoni, ma di congegni di ascolto sistemati nemmeno nelle sale delle delegazioni riservate ad alcuni Paesi membri, ma "a livello del centralino". Gli Stati membri i cui telefoni erano stati messi sotto controllo sono stati avvertiti già qualche giorno fa, ma per cercare di identificare i responsabili i servizi di sicurezza del Consiglio hanno preferito tenere nascosta la notizia fino alla pubblicazione, oggi, dell'indiscrezione.

gror030319 (last edited 2008-06-26 10:00:56 by anonymous)