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Cortei a Roma blocchi a Milano
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Roma praticamente in tilt per due cortei: quello della confederazione italiana degli agricoltori ed una altro, di studenti contro la guerra. Il traffico e' bloccato nell'area della stazione Termini, in via Nazionale, sino all'altezza di via Torino, a piazza del Popolo, via del Corso, piazza Venezia, via Veneto, in prossimita' dell'ambasciata Usa. L'Atac ha deviato 25 linee di autobus. Molto rallentato anche il traffico sui lungotevere sino all'altezza di Castel Sant'Angelo

Una delegazione di cassintegrati dello stabilimento Alfa Romeo di Arese ha bloccato la strada statale Varesina per protesta contro la guerra in Iraq. Il corteo dei lavoratori e' composto da circa 150 persone aderenti ai sindacati Cobas e Cgil. In tilt il traffico in direzione di Varese e Milano e sullo svincolo autostradale di Arese, a causa delle lunghe file di automezzi

Buongiorno: aperto da luca.

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Gr di venerdi 21 marzo - ore 9.30

SOMMARIO Gli americani avanzano

La guerra fa le prime vittime... sono solo anglosassoni

La Russia si chiera contro la guerra

Cortei a Roma blocchi a Milano

Confermati i fermi per l'aassasinio di Davide Cesari

Economia in bilico la Banca centrale europea si arruola

La resistenza Colombiana contro la guerra.

Argentina: confermate le condanne dei generali responsabili dei desaparesidos

NO WAR

Coperte e da un intenso fuoco di sbarramento, colonne di mezzi blindati statunitensi e britannici stanno avanzando nel deserto iracheno. Puntano su Bagdad. E marciano a circa 40-50 chilometri orari. Una marcia spedita: i marines incontrerebbero poca resistenza. Sono già penetrati per 150 chilometri all'interno del territorio iracheno. Ci sono voci, non confermate, dell'entrata degli alleati nel porto di Umm Qasr, vicino a Bassora. Ma gli stessi britannici che l'avrebbero presa, smentiscono. Sovvertendo i piani che erano stati tracciati, l'avanzata delle truppe di terra precede, invece di seguire, l'uragano di bombe dell'operazione aerea "colpisci e terrorizza", che doveva aprire il conflitto.

La guerra in Iraq fa le prime vittime tra i soldati dell'alleanza. Otto militari britannici e quattro statunitensi sono morti a bordo di un elicottero dei Marine precipitato in Kuwait, a circa sedici chilometri dal confine meridionale con l'Iraq. Lo ha reso noto il maggiore dei Marines, David Andersen, correggendo la versione iniziale dell'incidente data da funzionari di Washington, secondo cui il numero maggiore delle perdite era tra i miliatri statunitensi

Il presidente russo Vladimir Putin ritiene che l'uso della forza da parte degli Usa contro l'Iraq non abbia alcuna giustificazione, percio' ha sollecitato la fine dell'intervento. "L'azione militare non puo' essere giustificata in nessun modo. L'azione militare e' un grosso errore politico", ha affermato il capo del Cremlino durante una riunione ristretta coi membri del governo

Roma praticamente in tilt per due cortei: quello della confederazione italiana degli agricoltori ed una altro, di studenti contro la guerra. Il traffico e' bloccato nell'area della stazione Termini, in via Nazionale, sino all'altezza di via Torino, a piazza del Popolo, via del Corso, piazza Venezia, via Veneto, in prossimita' dell'ambasciata Usa. L'Atac ha deviato 25 linee di autobus. Molto rallentato anche il traffico sui lungotevere sino all'altezza di Castel Sant'Angelo

Una delegazione di cassintegrati dello stabilimento Alfa Romeo di Arese ha bloccato la strada statale Varesina per protesta contro la guerra in Iraq. Il corteo dei lavoratori e' composto da circa 150 persone aderenti ai sindacati Cobas e Cgil. In tilt il traffico in direzione di Varese e Milano e sullo svincolo autostradale di Arese, a causa delle lunghe file di automezzi

Il giudice per le indagini preliminari, Maurizio Grigo ha convalidato il fermo di Giorgio e Federico Morbi, rispettivamente padre e figlio accusati dell'omicidio di Davide Cesare, il giovane di 26 anni morto in seguito alle ferite riportate. Secondo il gip, che ha disposto la custodia cautelare in carcere, esistono il pericolo di reiterazione del reato, pericolo di fuga e inquinamento delle prove anche in seguito al fatto che i due, interrogati stamani, non hanno risposto e non hanno quindi fornito la loro versione dei fatti.

APPELLO AL CORTEO NAZIONALE

PRIMO APPELLO ALLA MOBILITAZIONE NAZIONALE !

SABATO 22 MARZO CHIEDIAMO A TUTTI I COMPAGNI E A TUTTE LE COMPAGNE DI PARTECIPARE IN MASSA AL CORTEO CHE SI TERRA’ A MILANO ,

CREDIAMO IMPORTANTE COSTRUIRE INSIEME UNA MOBILITAZIONE CHE, ALL’INTERNO DI UNA DENUNCIA DELLA PROSSIMA AGGRESSIONE IMPERIALISTA AL POPOLO IRACHENO, RICORDI CON FORZA L’ASSASSINIO DI DAVIDE PER MANO DI UNA SQUADRACCIA FASCISTA ARMATA DA UN GOVERNO DI DESTRA CHE FA DEL RAZZISMO UNA DELLE COLONNE PORTANTI DELLA PROPRIA POLITICA.

L’ASSASSINIO DI DAVIDE E’ SOLO UN TASSELLO DI UNA STRATEGIA DI GUERRA A BASSA INTENSITA’ CHE TUTTI I MOVIMENTI CONTINUANO A PROVARE SULLA PROPRIA PELLE, LA RISPOSTA CHE VOGLIAMO DARE E’ UNA GROSSA MOBILITAZIONE DI MASSA CHE DENUNCI , SENZA ALCUN VITTIMISMO, L’IPOCRISIA DI UNO STATO CHE SCEGLIE INDIFFERENTEMENTE STRUMENTI DIVERSI (concertazione o stragismo, guerra o fascismo) PER IMPORRE FORME DI CONTROLLO SOCIALE SEMPRE PIU’ AUTORITARIO E REPRESSIVO.

La Banca centrale europea e' pronta a intervenire, se necessario. In una nota, l'istituto centrale di Francoforte precisa che il direttivo di oggi ha discusso della situazione economica alla luce del conflitto appena iniziato e che ogni sviluppo sara' monitorato con particolare attenzione.

  • "I mercati finanziari - dice la Bce - possono contare sulla fornitura di sufficiente liquidita' anche in circostanze eccezionali, come e' stato dimostrato in passato". Secondo la Bce, e' difficile valutare l'impatto della guerra in Iraq "che puo' variare in ambiti e dimensioni", a seconda degli sviluppi. E' oltremodo importante, prosegue la Bce, che i politici non perdano di vista le loro responsabilita', "riducendo l'incertezza e rafforzando la fiducia".

FARC-EP: CONTRO URIBE VELEZ E L'AGGRESSIONE ALL'IRAQ!

Le FARC-EP condannano energicamente il Governo fascista di Alvaro Uribe Vélez e la sua cricca governante dell’oligarchia liberal-conservatrice, che, con il loro appoggio all’irrazionale guerra dei governi di Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna contro il popolo ed il governo legittimo dell’Iraq, hanno macchiato e compromesso ulteriormente il nome della Colombia di fronte al mondo. Il Governo vende patria di Uribe Vélez ed i suoi seguaci dell’oligarchia, al servizio degli interessi dell’impero, chiedono affannosamente l’intervento militare degli Stati Uniti in Colombia. Lo fanno perché non sentono dolore per la Patria e sono impegnati nella svendita della dignità e della sovranità dei colombiani. Questi mandatari della guerra appoggiano oggi l’intervento militare contro l’Iraq, e domani lo faranno altrettanto spudoratamente contro i popoli fratelli e vicini della Colombia. Le FARC-EP lanciano un appello urgente a tutti i democratici, alle forze antimperialiste, bolivariane e comuniste, al movimento popolare ed al popolo in generale ad organizzarsi per ripudiare politicamente con energia, attraverso tutte le istanze ed i mezzi alla loro portata, l’inaccettabile ed odiosa inclusione della nostra Patria, da parte di Uribe Vélez, nel gruppo di paesi alleati della guerra senza ragione del Governo Bush in Iraq.

CONFERMATE CONDANNE CONTRO GENERALI SUREZ E RIVEROS

Una grande soddisfazione per una processo storico, iniziato nel 1983 e concluso finalmente nel 2003”. La presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela Carlotto, ha accolto con gioia la sentenza emessa questa settimana dalla Corte di assise di appello di Roma, che ha confermato le pene detentive giࠥmesse in primo grado contro sette esponenti del regime militare di Jorge Videla, accusati del sequestro e dell’omicidio di otto italo-argentini. In base al verdetto, i generali Guillermo SuᲥz Mason e Santiago Omar Riveros – considerati l'emblema della repressione e del terrore in Argentina fra il 1976 ed il 1983 – sono stati condannati all’ergastolo mentre agli ufficiali dell' esercito Juan Carlo Gerardi, Julio Roberto Rossin, Alejandro Puerta, Jos頌uis Porchetto e Omar Hector Maldonado sono stati comminati 24 anni di reclusione. Gli imputati sono stati tutti giudicati in contumacia, poich頮essuno di loro ha mai messo piede in aula. “Dal momento che non c’蠮頶erit࠮頧iustizia in Argentina, abbiamo dovuto cercarle in un altro Paese che voleva difendere i suoi ‘desaparecidos’” ha rilevato la Carlotto. Nel Paese sudamericano sono ancora in vigore le leggi di ‘punto finale’ e ‘obbedienza dovuta’, varate per regolare la transizione dal potere militare alla democrazia, che di fatto hanno sancito l’impunitࠡnche per i pi񠳡nguinari esponenti dell’ex giunta al potere.

gror030321 (last edited 2008-06-26 09:53:30 by anonymous)