Differences between revisions 6 and 9 (spanning 3 versions)
Revision 6 as of 2003-03-21 11:59:42
Size: 8347
Editor: anonymous
Comment:
Revision 9 as of 2003-03-21 17:51:20
Size: 21248
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 2: Line 2:

== Gr ore 19.30 ==

'''ESTERI'''

'''Guerra'''

'''Attacchi militari'''

'''Reazioni'''

'''Mobilitazioni'''

centinaia di migliaia manifestanti che in tutto il mondo, da New York al Cairo, da Madrid a Napoli, hanno sfilato per dire no alla guerra. A Città del Messico, di fronte all’Ambasciata statunitense, erano un centinaio, in maggioranza studenti universitari e delle scuole superiori, e innalzavano cartelli contro “la politica aggressiva e imperialistica del governo Bush”. Ad Atene si sono contati invece almeno 100mila ragazzi delle scuole superiori che in accordo con i professori, come ha raccontato alla Bbc il quindicenne Lefteris Faniotakis, hanno “marinato la scuola per scendere in piazza”. In Indonesia circa 2mila persone sono scese per le strade di Giakarta per ribadire il loro supporto alle richieste del governo indonesiano per porre fine al conflitto. A Bruxelles ci sono stati invece degli scontri. Alcune centinaia di persone si erano date appuntamento di fronte l’ambasciata Usa e in seguito al lancio di alcune pietre la polizia è ricorsa all’uso degli idranti e dei gas lacrimogeni. Stesso scenario si è ripetuto a Ginevra, dove la polizia elvetica ha usato le maniere forti per disperdere un gruppo di studenti che stava marciando di fronte alla missione diplomatica statunitense. Tensioni ci sono state anche in alcune città africane. Nella capitale egiziana circa 3mila studenti dell’Università Americana del Cairo (Auc) si sono mobilitate per bloccare il traffico nella centralissima piazza Tahrir e innalzando una bandiera irachena lunga circa 20 metri. “Volevamo solo ribadire agli americani che qui non sono più i benvenuti” è stato il commento di Fadlallah Abu Wafia, uno dei leader degli studenti egiziani caricati dalla polizia dopo che avevano tentato di raggiungere l’Ambasciata statunitense. Ma le tensioni maggiori si sono registrate proprio negli Usa. Dalla California allo stato di New York, migliaia di manifestanti sono scesi per le strade e hanno improvvisato cortei di protesta. In seguito ad alcuni episodi di ‘disobbedienza civile’ che includevano il blocco della circolazione su ponti e intersezioni, la polizia è intervenuta arrestando i responsabili dei picchetti e dei blocchi stradali. Il bilancio totale degli arrestati è di circa 1500. Nella sola San Francisco (una tra le più ‘disobbedienti’) si sono contati ben 1025 fermi. “O sostieni gli Usa o tieni la bocca chiusa” commentavano lapidariamente i cartelli dei manifestanti.

'''Danni collaterali'''

"Due milioni di bambini affamati, un milione di donne incinte e malnutrite, 500.000 tra feriti e ammalati, e poi un milione e 400mila profughi. Eccole le uniche certezze dell'attacco in corso". Legambiente, che ha piu' volte condannato la guerra all'Iraq, presenta quello che potrebbe essere il conto umanitario dell'intervento militare Usa nel Golfo.
"Si tratta di stime che non provengono dal mondo pacifista, per altro maggioranza nella quasi totalità dei Paesi, ma previsioni fatte da organismi internazionali, ha spiegato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente. Per l'autorevolezza di chi le ha elaborate (si tratta di un documento stilato dall'Onu alla vigilia del conflitto) e per l'entità delle cifre non lasciano dubbi sul giudizio da dare al conflitto: una guerra illegittima e dannosissima".


'''Al quaeda'''

Le Kenya va extrader aux Etats-Unis un membre présumé du réseau Al-Qaïda, détenu au Kenya après avoir été arrêté en Somalie, a annoncé vendredi le ministre kényan des Affaires étrangères Kalonzo Musyoka.Selon le ministre, le suspect est lié à l'attentat contre l'ambassade américaine au Kenya en août 1998, perpétré par le réseau d'Oussama ben Laden, qui avait fait 213 morts, dont 12 Américains."Nous le remettrons aux tribunaux américains comme nous l'avons déjà fait dans le passé pour d'autres membres d'Al-Qaïda", a indiqué le ministre à quelques journalistes.Cet homme, dont l'identité n'a pas été révélée, "est impliquée dans l'attentat de 1998 (au Kenya) qui a fait tant de morts", a ajouté le ministre.Selon des informations concordantes à Mogadiscio (Somalie), où il a été arrêté mardi matin, le suspect est d'origine yéménite et avait un passeport sud-africain.Interrogé pour savoir si des agents américains avaient participé à son enlèvement, mardi matin dans un hôpital de Mogadiscio, le ministre a répondu que "l'arrestation a été faite par des officiers kényans qui ont travaillé avec des Somaliens".Il a toutefois ajouté, sans les nommer, que "d'autres parties intéressées (dans cette affaire) ont été impliquées".Selon des témoins de l'enlèvement du suspect à Mogadiscio, le personnel hospitalier et l'un des plus importants chefs de guerre de la capitale somalienne, six Américains armés mais habillés en civil, aidés de miliciens somaliens, ont procédé à l'enlèvement.Depuis le double attentat d'août 1998 contre les ambassades des Etats-Unis à Nairobi (213 morts) et Dar es-Salaam (11 morts), le FBI, la police fédérale américaine, entretient en permanence une importante équipe d'enquêteurs au Kenya qui travaille en étroite collaboration avec leurs homologues kényans.Cette collaboration s'est intensifiée depuis le double attentat anti-israélien perpétré à Mombasa, sur la côte kenyane, le 28 novembre 2002, qui a fait 18 morts (12 Kényans, trois Israéliens ainsi que les trois kamikazes).

'''Informazione'''


Un porte-parole du ministère de la Défense britannique a indiqué à l'Agence France-Presse que son gouvernement a imposé un black-out sur toutes les opérations militaires anglo-américaines en Irak. Le ministère refuse systématiquement de confirmer les informations émanant des journalistes présents sur le terrain des opérations.

Cnn e' stato ordinato di lasciare Baghdad. E' questo l'annuncio che ha dato, pochi minuti fa, il corrispondente dell'emittente via cavo statunitense da Kuwait City che ha ricordato come la televisione 'all news', che durante il conflitto del 1991 e' stata l'unica americana a rimanere nella capitale irachena durante la guerra, abbia sempre cercato di dare 'l'informazione non escludendo nessun punto di vista'.
- Forze americane e britanniche hanno raggiunto la periferia di Bassora. La notizia e' stata confermata da un alto ufficale britannico.


'''India'''

Un tribunale statunitense ha respinto una denuncia per danni presentata contro l’azienda ‘Union Carbide’ e il suo ex presidente Warren Anderson in relazione alla tragedia del 2 dicembre 1984, quando una nube tossica sprigionatasi dallo stabilimento di pesticidi uccise migliaia di persone a Bhopal (Madhya Pradesh, India). Il giudice federale John F. Keenan ha motivato ieri la decisione sostenendo che l’impresa statunitense ha già fatto tutto il possibile per riparare ai danni ed è ormai passato troppo tempo dal giorno del disastro. “La Union Carbide - ha detto il magistrato - ha assolto ai propri impegni di decontaminare la zona di Bhopal ed il terreno circostante. Avendo venduto le proprie quote tempo fa (dal 2001 la Union Carbide è stata assorbita dalla ‘Dow Chemical’, ndr), i suoi dirigenti non possono essere considerati responsabili”. La denuncia era stata presentata da una donna andata a vivere a poche centinaia di metri dallo stabilimento di Bhopal ed ammalatasi dopo aver bevuto acqua contaminata. In passato la Union Carbide aveva accettato la responsabilità morale della tragedia, ma l’aveva attribuita ad un atto di sabotaggio di impiegati frustrati. Nel 1989 l’azienda aveva accettato di versare 470 milioni di dollari quale patteggiamento extra-giudiziale per assicurarsi che i propri dirigenti non finissero sotto processo. Ma in seguito la Corte Suprema dell’India aveva annullato il patteggiamento. Quanto a Warren Anderson, è stato incriminato per omicidio ma è scomparso dall’India da diversi anni ed è stato dichiarato latitante dalle autorità del Paese asiatico, mentre quelle statunitensi hanno sempre sostenuto di non sapere dove si trovi. Nel 1984 la nube tossica uccise circa 4mila persone e ne ferì in modo grave almeno 500mila. Secondo stime ufficiali, nel giro di alcuni anni il numero dei decessi per cause correlate al drammatico episodio è salito ad almeno 13.164. Altre fonti arrivano però a parlare di 30mila morti.



'''Perù'''

La magistratura peruviana ha annullato la condanna all’ergastolo inflitta nel 1992 da un tribunale militare ad Abimael Guzmán, fondatore e leader ‘storico’ di ‘Sendero Luminoso’ (di ispirazione maoista), ordinando che sia sottoposto a un nuovo processo trasferito alla giustizia civile. Il procedimento si svolgerà tra sei o otto mesi e sarà pubblico e preceduto da un’ulteriore fase di indagini da parte di un giudice specializzato in casi di terrorismo. È la prima volta nella storia del Paese andino che si cancella un verdetto di condanna contro il massimo leader di un’organizzazione armata. Guzmán, ribattezzato dai suoi uomini ‘presidente Gonzalo’, è nel novero dei responsabili di un conflitto che ha provocato oltre 25mila morti e danni materiali per 26mila milioni di dollari tra il 1980 e la metà dei ’90. Venne arrestato la notte del 12 settembre del 1992 a Lima, durante l’amministrazione di Alberto Fujimori, per essere giudicato due mesi dopo da una corte di giudici ‘senza volto’, ovvero incappucciati, per evitare di essere riconosciuti e finire oggetto di rappresaglie. Fonti giudiziarie di Lima hanno preannunciato che anche l’ergastolo comminato a Victor Polay, fondatore e capo del Movimento rivoluzionario Tupac Amaru (Mrta, di ispirazione guevarista), verrà annullato in previsione di un nuovo processo. Sia Guzmán che Polay sono attualmente detenuti nel carcere di massima sicurezza della base navale di El Callao. Nello stesso penitenziario è recluso anche l’ex capo ‘de facto’ dei Servizi segreti nazionali (Sin), Vladimiro Montesinos. Fu lui a far costruire il carcere 10 anni fa proprio per ospitare leader della guerriglia e narcotrafficanti.



'''Argentina'''

CONFERMATE CONDANNE CONTRO GENERALI SUREZ E RIVEROS

Una grande soddisfazione per una processo storico, iniziato nel 1983 e concluso finalmente nel 2003”. La presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela Carlotto, ha accolto con gioia la sentenza emessa questa settimana dalla Corte di assise di appello di Roma, che ha confermato le pene detentive giࠥmesse in primo grado contro sette esponenti del regime militare di Jorge Videla, accusati del sequestro e dell’omicidio di otto italo-argentini. In base al verdetto, i generali Guillermo SuᲥz Mason e Santiago Omar Riveros – considerati l'emblema della repressione e del terrore in Argentina fra il 1976 ed il 1983 – sono stati condannati all’ergastolo mentre agli ufficiali dell' esercito Juan Carlo Gerardi, Julio Roberto Rossin, Alejandro Puerta, Jos頌uis Porchetto e Omar Hector Maldonado sono stati comminati 24 anni di reclusione. Gli imputati sono stati tutti giudicati in contumacia, poich頮essuno di loro ha mai messo piede in aula. “Dal momento che non c’蠮頶erit࠮頧iustizia in Argentina, abbiamo dovuto cercarle in un altro Paese che voleva difendere i suoi ‘desaparecidos’” ha rilevato la Carlotto. Nel Paese sudamericano sono ancora in vigore le leggi di ‘punto finale’ e ‘obbedienza dovuta’, varate per regolare la transizione dal potere militare alla democrazia, che di fatto hanno sancito l’impunitࠡnche per i pi񠳡nguinari esponenti dell’ex giunta al potere.



'''Italia'''

'''Davide'''




Line 27: Line 89:


L'offensiva di terra lanciata da forze Usa e GB al confine tra Kuwait e Iraq ha incontrato 'forte resistenza', dice il ministro britannico, Geoff Hoon.Il ministro britannico della difesa ha anche aggiunto che le operazioni sulla citta' di Umm Qasr sono ancora in corso, ma il luogo dovrebbe essere 'pienamente sotto il controllo della coalizione' a breve.


Il ministro dell'interno iracheno Mahmoud Diab al Ahmed ha smentito la caduta di Umm Qasr, che, ha detto, 'e' in mano irachena'.Il ministro iracheno dell'informazione Mohammed Said al Sahaf ha invece lanciato un avvertimento ai soldati americani e britannici 'che -ha detto- non usciranno vivi' dall'Iraq. Lo stesso ministro ha anche negato che soldati iracheni si siano arresi nel sud del Paese alle forze alleate. Quelli mostrati in tv 'erano contadini, non soldati', ha precisato.



Buongiorno: aperto da luca.

Gr ore 19.30

ESTERI

Guerra

Attacchi militari

Reazioni

Mobilitazioni

centinaia di migliaia manifestanti che in tutto il mondo, da New York al Cairo, da Madrid a Napoli, hanno sfilato per dire no alla guerra. A Città del Messico, di fronte all’Ambasciata statunitense, erano un centinaio, in maggioranza studenti universitari e delle scuole superiori, e innalzavano cartelli contro “la politica aggressiva e imperialistica del governo Bush”. Ad Atene si sono contati invece almeno 100mila ragazzi delle scuole superiori che in accordo con i professori, come ha raccontato alla Bbc il quindicenne Lefteris Faniotakis, hanno “marinato la scuola per scendere in piazza”. In Indonesia circa 2mila persone sono scese per le strade di Giakarta per ribadire il loro supporto alle richieste del governo indonesiano per porre fine al conflitto. A Bruxelles ci sono stati invece degli scontri. Alcune centinaia di persone si erano date appuntamento di fronte l’ambasciata Usa e in seguito al lancio di alcune pietre la polizia è ricorsa all’uso degli idranti e dei gas lacrimogeni. Stesso scenario si è ripetuto a Ginevra, dove la polizia elvetica ha usato le maniere forti per disperdere un gruppo di studenti che stava marciando di fronte alla missione diplomatica statunitense. Tensioni ci sono state anche in alcune città africane. Nella capitale egiziana circa 3mila studenti dell’Università Americana del Cairo (Auc) si sono mobilitate per bloccare il traffico nella centralissima piazza Tahrir e innalzando una bandiera irachena lunga circa 20 metri. “Volevamo solo ribadire agli americani che qui non sono più i benvenuti” è stato il commento di Fadlallah Abu Wafia, uno dei leader degli studenti egiziani caricati dalla polizia dopo che avevano tentato di raggiungere l’Ambasciata statunitense. Ma le tensioni maggiori si sono registrate proprio negli Usa. Dalla California allo stato di New York, migliaia di manifestanti sono scesi per le strade e hanno improvvisato cortei di protesta. In seguito ad alcuni episodi di ‘disobbedienza civile’ che includevano il blocco della circolazione su ponti e intersezioni, la polizia è intervenuta arrestando i responsabili dei picchetti e dei blocchi stradali. Il bilancio totale degli arrestati è di circa 1500. Nella sola San Francisco (una tra le più ‘disobbedienti’) si sono contati ben 1025 fermi. “O sostieni gli Usa o tieni la bocca chiusa” commentavano lapidariamente i cartelli dei manifestanti.

Danni collaterali

"Due milioni di bambini affamati, un milione di donne incinte e malnutrite, 500.000 tra feriti e ammalati, e poi un milione e 400mila profughi. Eccole le uniche certezze dell'attacco in corso". Legambiente, che ha piu' volte condannato la guerra all'Iraq, presenta quello che potrebbe essere il conto umanitario dell'intervento militare Usa nel Golfo. "Si tratta di stime che non provengono dal mondo pacifista, per altro maggioranza nella quasi totalità dei Paesi, ma previsioni fatte da organismi internazionali, ha spiegato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente. Per l'autorevolezza di chi le ha elaborate (si tratta di un documento stilato dall'Onu alla vigilia del conflitto) e per l'entità delle cifre non lasciano dubbi sul giudizio da dare al conflitto: una guerra illegittima e dannosissima".

Al quaeda

Le Kenya va extrader aux Etats-Unis un membre présumé du réseau Al-Qaïda, détenu au Kenya après avoir été arrêté en Somalie, a annoncé vendredi le ministre kényan des Affaires étrangères Kalonzo Musyoka.Selon le ministre, le suspect est lié à l'attentat contre l'ambassade américaine au Kenya en août 1998, perpétré par le réseau d'Oussama ben Laden, qui avait fait 213 morts, dont 12 Américains."Nous le remettrons aux tribunaux américains comme nous l'avons déjà fait dans le passé pour d'autres membres d'Al-Qaïda", a indiqué le ministre à quelques journalistes.Cet homme, dont l'identité n'a pas été révélée, "est impliquée dans l'attentat de 1998 (au Kenya) qui a fait tant de morts", a ajouté le ministre.Selon des informations concordantes à Mogadiscio (Somalie), où il a été arrêté mardi matin, le suspect est d'origine yéménite et avait un passeport sud-africain.Interrogé pour savoir si des agents américains avaient participé à son enlèvement, mardi matin dans un hôpital de Mogadiscio, le ministre a répondu que "l'arrestation a été faite par des officiers kényans qui ont travaillé avec des Somaliens".Il a toutefois ajouté, sans les nommer, que "d'autres parties intéressées (dans cette affaire) ont été impliquées".Selon des témoins de l'enlèvement du suspect à Mogadiscio, le personnel hospitalier et l'un des plus importants chefs de guerre de la capitale somalienne, six Américains armés mais habillés en civil, aidés de miliciens somaliens, ont procédé à l'enlèvement.Depuis le double attentat d'août 1998 contre les ambassades des Etats-Unis à Nairobi (213 morts) et Dar es-Salaam (11 morts), le FBI, la police fédérale américaine, entretient en permanence une importante équipe d'enquêteurs au Kenya qui travaille en étroite collaboration avec leurs homologues kényans.Cette collaboration s'est intensifiée depuis le double attentat anti-israélien perpétré à Mombasa, sur la côte kenyane, le 28 novembre 2002, qui a fait 18 morts (12 Kényans, trois Israéliens ainsi que les trois kamikazes).

Informazione

Un porte-parole du ministère de la Défense britannique a indiqué à l'Agence France-Presse que son gouvernement a imposé un black-out sur toutes les opérations militaires anglo-américaines en Irak. Le ministère refuse systématiquement de confirmer les informations émanant des journalistes présents sur le terrain des opérations.

Cnn e' stato ordinato di lasciare Baghdad. E' questo l'annuncio che ha dato, pochi minuti fa, il corrispondente dell'emittente via cavo statunitense da Kuwait City che ha ricordato come la televisione 'all news', che durante il conflitto del 1991 e' stata l'unica americana a rimanere nella capitale irachena durante la guerra, abbia sempre cercato di dare 'l'informazione non escludendo nessun punto di vista'. - Forze americane e britanniche hanno raggiunto la periferia di Bassora. La notizia e' stata confermata da un alto ufficale britannico.

India

Un tribunale statunitense ha respinto una denuncia per danni presentata contro l’azienda ‘Union Carbide’ e il suo ex presidente Warren Anderson in relazione alla tragedia del 2 dicembre 1984, quando una nube tossica sprigionatasi dallo stabilimento di pesticidi uccise migliaia di persone a Bhopal (Madhya Pradesh, India). Il giudice federale John F. Keenan ha motivato ieri la decisione sostenendo che l’impresa statunitense ha già fatto tutto il possibile per riparare ai danni ed è ormai passato troppo tempo dal giorno del disastro. “La Union Carbide - ha detto il magistrato - ha assolto ai propri impegni di decontaminare la zona di Bhopal ed il terreno circostante. Avendo venduto le proprie quote tempo fa (dal 2001 la Union Carbide è stata assorbita dalla ‘Dow Chemical’, ndr), i suoi dirigenti non possono essere considerati responsabili”. La denuncia era stata presentata da una donna andata a vivere a poche centinaia di metri dallo stabilimento di Bhopal ed ammalatasi dopo aver bevuto acqua contaminata. In passato la Union Carbide aveva accettato la responsabilità morale della tragedia, ma l’aveva attribuita ad un atto di sabotaggio di impiegati frustrati. Nel 1989 l’azienda aveva accettato di versare 470 milioni di dollari quale patteggiamento extra-giudiziale per assicurarsi che i propri dirigenti non finissero sotto processo. Ma in seguito la Corte Suprema dell’India aveva annullato il patteggiamento. Quanto a Warren Anderson, è stato incriminato per omicidio ma è scomparso dall’India da diversi anni ed è stato dichiarato latitante dalle autorità del Paese asiatico, mentre quelle statunitensi hanno sempre sostenuto di non sapere dove si trovi. Nel 1984 la nube tossica uccise circa 4mila persone e ne ferì in modo grave almeno 500mila. Secondo stime ufficiali, nel giro di alcuni anni il numero dei decessi per cause correlate al drammatico episodio è salito ad almeno 13.164. Altre fonti arrivano però a parlare di 30mila morti.

Perù

La magistratura peruviana ha annullato la condanna all’ergastolo inflitta nel 1992 da un tribunale militare ad Abimael Guzmán, fondatore e leader ‘storico’ di ‘Sendero Luminoso’ (di ispirazione maoista), ordinando che sia sottoposto a un nuovo processo trasferito alla giustizia civile. Il procedimento si svolgerà tra sei o otto mesi e sarà pubblico e preceduto da un’ulteriore fase di indagini da parte di un giudice specializzato in casi di terrorismo. È la prima volta nella storia del Paese andino che si cancella un verdetto di condanna contro il massimo leader di un’organizzazione armata. Guzmán, ribattezzato dai suoi uomini ‘presidente Gonzalo’, è nel novero dei responsabili di un conflitto che ha provocato oltre 25mila morti e danni materiali per 26mila milioni di dollari tra il 1980 e la metà dei ’90. Venne arrestato la notte del 12 settembre del 1992 a Lima, durante l’amministrazione di Alberto Fujimori, per essere giudicato due mesi dopo da una corte di giudici ‘senza volto’, ovvero incappucciati, per evitare di essere riconosciuti e finire oggetto di rappresaglie. Fonti giudiziarie di Lima hanno preannunciato che anche l’ergastolo comminato a Victor Polay, fondatore e capo del Movimento rivoluzionario Tupac Amaru (Mrta, di ispirazione guevarista), verrà annullato in previsione di un nuovo processo. Sia Guzmán che Polay sono attualmente detenuti nel carcere di massima sicurezza della base navale di El Callao. Nello stesso penitenziario è recluso anche l’ex capo ‘de facto’ dei Servizi segreti nazionali (Sin), Vladimiro Montesinos. Fu lui a far costruire il carcere 10 anni fa proprio per ospitare leader della guerriglia e narcotrafficanti.

Argentina

CONFERMATE CONDANNE CONTRO GENERALI SUREZ E RIVEROS

Una grande soddisfazione per una processo storico, iniziato nel 1983 e concluso finalmente nel 2003”. La presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela Carlotto, ha accolto con gioia la sentenza emessa questa settimana dalla Corte di assise di appello di Roma, che ha confermato le pene detentive giࠥmesse in primo grado contro sette esponenti del regime militare di Jorge Videla, accusati del sequestro e dell’omicidio di otto italo-argentini. In base al verdetto, i generali Guillermo SuᲥz Mason e Santiago Omar Riveros – considerati l'emblema della repressione e del terrore in Argentina fra il 1976 ed il 1983 – sono stati condannati all’ergastolo mentre agli ufficiali dell' esercito Juan Carlo Gerardi, Julio Roberto Rossin, Alejandro Puerta, Jos頌uis Porchetto e Omar Hector Maldonado sono stati comminati 24 anni di reclusione. Gli imputati sono stati tutti giudicati in contumacia, poich頮essuno di loro ha mai messo piede in aula. “Dal momento che non c’蠮頶erit࠮頧iustizia in Argentina, abbiamo dovuto cercarle in un altro Paese che voleva difendere i suoi ‘desaparecidos’” ha rilevato la Carlotto. Nel Paese sudamericano sono ancora in vigore le leggi di ‘punto finale’ e ‘obbedienza dovuta’, varate per regolare la transizione dal potere militare alla democrazia, che di fatto hanno sancito l’impunitࠡnche per i pi񠳡nguinari esponenti dell’ex giunta al potere.

Italia

Davide

---

Gr di venerdi 21 marzo - ore 9.30

SOMMARIO Gli americani avanzano

La guerra fa le prime vittime... sono solo anglosassoni

La Russia si chiera contro la guerra

Cortei a Roma blocchi a Milano

Confermati i fermi per l'aassasinio di Davide Cesari

Economia in bilico la Banca centrale europea si arruola

La resistenza Colombiana contro la guerra.

Argentina: confermate le condanne dei generali responsabili dei desaparesidos

NO WAR

L'offensiva di terra lanciata da forze Usa e GB al confine tra Kuwait e Iraq ha incontrato 'forte resistenza', dice il ministro britannico, Geoff Hoon.Il ministro britannico della difesa ha anche aggiunto che le operazioni sulla citta' di Umm Qasr sono ancora in corso, ma il luogo dovrebbe essere 'pienamente sotto il controllo della coalizione' a breve.

Il ministro dell'interno iracheno Mahmoud Diab al Ahmed ha smentito la caduta di Umm Qasr, che, ha detto, 'e' in mano irachena'.Il ministro iracheno dell'informazione Mohammed Said al Sahaf ha invece lanciato un avvertimento ai soldati americani e britannici 'che -ha detto- non usciranno vivi' dall'Iraq. Lo stesso ministro ha anche negato che soldati iracheni si siano arresi nel sud del Paese alle forze alleate. Quelli mostrati in tv 'erano contadini, non soldati', ha precisato.

Coperte e da un intenso fuoco di sbarramento, colonne di mezzi blindati statunitensi e britannici stanno avanzando nel deserto iracheno. Puntano su Bagdad. E marciano a circa 40-50 chilometri orari. Una marcia spedita: i marines incontrerebbero poca resistenza. Sono già penetrati per 150 chilometri all'interno del territorio iracheno. Ci sono voci, non confermate, dell'entrata degli alleati nel porto di Umm Qasr, vicino a Bassora. Ma gli stessi britannici che l'avrebbero presa, smentiscono. Sovvertendo i piani che erano stati tracciati, l'avanzata delle truppe di terra precede, invece di seguire, l'uragano di bombe dell'operazione aerea "colpisci e terrorizza", che doveva aprire il conflitto.

La guerra in Iraq fa le prime vittime tra i soldati dell'alleanza. Otto militari britannici e quattro statunitensi sono morti a bordo di un elicottero dei Marine precipitato in Kuwait, a circa sedici chilometri dal confine meridionale con l'Iraq. Lo ha reso noto il maggiore dei Marines, David Andersen, correggendo la versione iniziale dell'incidente data da funzionari di Washington, secondo cui il numero maggiore delle perdite era tra i miliatri statunitensi

Il presidente russo Vladimir Putin ritiene che l'uso della forza da parte degli Usa contro l'Iraq non abbia alcuna giustificazione, percio' ha sollecitato la fine dell'intervento. "L'azione militare non puo' essere giustificata in nessun modo. L'azione militare e' un grosso errore politico", ha affermato il capo del Cremlino durante una riunione ristretta coi membri del governo

Roma praticamente in tilt per due cortei: quello della confederazione italiana degli agricoltori ed una altro, di studenti contro la guerra. Il traffico e' bloccato nell'area della stazione Termini, in via Nazionale, sino all'altezza di via Torino, a piazza del Popolo, via del Corso, piazza Venezia, via Veneto, in prossimita' dell'ambasciata Usa. L'Atac ha deviato 25 linee di autobus. Molto rallentato anche il traffico sui lungotevere sino all'altezza di Castel Sant'Angelo

Una delegazione di cassintegrati dello stabilimento Alfa Romeo di Arese ha bloccato la strada statale Varesina per protesta contro la guerra in Iraq. Il corteo dei lavoratori e' composto da circa 150 persone aderenti ai sindacati Cobas e Cgil. In tilt il traffico in direzione di Varese e Milano e sullo svincolo autostradale di Arese, a causa delle lunghe file di automezzi

Il giudice per le indagini preliminari, Maurizio Grigo ha convalidato il fermo di Giorgio e Federico Morbi, rispettivamente padre e figlio accusati dell'omicidio di Davide Cesare, il giovane di 26 anni morto in seguito alle ferite riportate. Secondo il gip, che ha disposto la custodia cautelare in carcere, esistono il pericolo di reiterazione del reato, pericolo di fuga e inquinamento delle prove anche in seguito al fatto che i due, interrogati stamani, non hanno risposto e non hanno quindi fornito la loro versione dei fatti.

APPELLO AL CORTEO NAZIONALE

PRIMO APPELLO ALLA MOBILITAZIONE NAZIONALE !

SABATO 22 MARZO CHIEDIAMO A TUTTI I COMPAGNI E A TUTTE LE COMPAGNE DI PARTECIPARE IN MASSA AL CORTEO CHE SI TERRA’ A MILANO ,

CREDIAMO IMPORTANTE COSTRUIRE INSIEME UNA MOBILITAZIONE CHE, ALL’INTERNO DI UNA DENUNCIA DELLA PROSSIMA AGGRESSIONE IMPERIALISTA AL POPOLO IRACHENO, RICORDI CON FORZA L’ASSASSINIO DI DAVIDE PER MANO DI UNA SQUADRACCIA FASCISTA ARMATA DA UN GOVERNO DI DESTRA CHE FA DEL RAZZISMO UNA DELLE COLONNE PORTANTI DELLA PROPRIA POLITICA.

L’ASSASSINIO DI DAVIDE E’ SOLO UN TASSELLO DI UNA STRATEGIA DI GUERRA A BASSA INTENSITA’ CHE TUTTI I MOVIMENTI CONTINUANO A PROVARE SULLA PROPRIA PELLE, LA RISPOSTA CHE VOGLIAMO DARE E’ UNA GROSSA MOBILITAZIONE DI MASSA CHE DENUNCI , SENZA ALCUN VITTIMISMO, L’IPOCRISIA DI UNO STATO CHE SCEGLIE INDIFFERENTEMENTE STRUMENTI DIVERSI (concertazione o stragismo, guerra o fascismo) PER IMPORRE FORME DI CONTROLLO SOCIALE SEMPRE PIU’ AUTORITARIO E REPRESSIVO.

La Banca centrale europea e' pronta a intervenire, se necessario. In una nota, l'istituto centrale di Francoforte precisa che il direttivo di oggi ha discusso della situazione economica alla luce del conflitto appena iniziato e che ogni sviluppo sara' monitorato con particolare attenzione.

  • "I mercati finanziari - dice la Bce - possono contare sulla fornitura di sufficiente liquidita' anche in circostanze eccezionali, come e' stato dimostrato in passato". Secondo la Bce, e' difficile valutare l'impatto della guerra in Iraq "che puo' variare in ambiti e dimensioni", a seconda degli sviluppi. E' oltremodo importante, prosegue la Bce, che i politici non perdano di vista le loro responsabilita', "riducendo l'incertezza e rafforzando la fiducia".

FARC-EP: CONTRO URIBE VELEZ E L'AGGRESSIONE ALL'IRAQ!

Le FARC-EP condannano energicamente il Governo fascista di Alvaro Uribe Vélez e la sua cricca governante dell’oligarchia liberal-conservatrice, che, con il loro appoggio all’irrazionale guerra dei governi di Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna contro il popolo ed il governo legittimo dell’Iraq, hanno macchiato e compromesso ulteriormente il nome della Colombia di fronte al mondo. Il Governo vende patria di Uribe Vélez ed i suoi seguaci dell’oligarchia, al servizio degli interessi dell’impero, chiedono affannosamente l’intervento militare degli Stati Uniti in Colombia. Lo fanno perché non sentono dolore per la Patria e sono impegnati nella svendita della dignità e della sovranità dei colombiani. Questi mandatari della guerra appoggiano oggi l’intervento militare contro l’Iraq, e domani lo faranno altrettanto spudoratamente contro i popoli fratelli e vicini della Colombia. Le FARC-EP lanciano un appello urgente a tutti i democratici, alle forze antimperialiste, bolivariane e comuniste, al movimento popolare ed al popolo in generale ad organizzarsi per ripudiare politicamente con energia, attraverso tutte le istanze ed i mezzi alla loro portata, l’inaccettabile ed odiosa inclusione della nostra Patria, da parte di Uribe Vélez, nel gruppo di paesi alleati della guerra senza ragione del Governo Bush in Iraq.

CONFERMATE CONDANNE CONTRO GENERALI SUREZ E RIVEROS

Una grande soddisfazione per una processo storico, iniziato nel 1983 e concluso finalmente nel 2003”. La presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela Carlotto, ha accolto con gioia la sentenza emessa questa settimana dalla Corte di assise di appello di Roma, che ha confermato le pene detentive giࠥmesse in primo grado contro sette esponenti del regime militare di Jorge Videla, accusati del sequestro e dell’omicidio di otto italo-argentini. In base al verdetto, i generali Guillermo SuᲥz Mason e Santiago Omar Riveros – considerati l'emblema della repressione e del terrore in Argentina fra il 1976 ed il 1983 – sono stati condannati all’ergastolo mentre agli ufficiali dell' esercito Juan Carlo Gerardi, Julio Roberto Rossin, Alejandro Puerta, Jos頌uis Porchetto e Omar Hector Maldonado sono stati comminati 24 anni di reclusione. Gli imputati sono stati tutti giudicati in contumacia, poich頮essuno di loro ha mai messo piede in aula. “Dal momento che non c’蠮頶erit࠮頧iustizia in Argentina, abbiamo dovuto cercarle in un altro Paese che voleva difendere i suoi ‘desaparecidos’” ha rilevato la Carlotto. Nel Paese sudamericano sono ancora in vigore le leggi di ‘punto finale’ e ‘obbedienza dovuta’, varate per regolare la transizione dal potere militare alla democrazia, che di fatto hanno sancito l’impunitࠡnche per i pi񠳡nguinari esponenti dell’ex giunta al potere.

gror030321 (last edited 2008-06-26 09:53:30 by anonymous)