GR ORE 9.30

Iraq

Le truppe alleate angloamericane avanzano verso Baghdad e si preparano alla battaglia per la capitale irachena, ma dietro di loro sul terreno lasciano molte città che non sono completamente conquistate. Non appare tranquilla la situazione a Bassora nel sud né a Nasariyah, dove per due giorni si è combattuto aspramente e dove si è concentrato il grosso delle perdite angloamericane in battaglia. Ma proprio da Nasariyah passano ora le truppe dirette a nord. Nuovi bombardamenti alla periferia di Baghdad fanno tremare gli edifici del centro della capitale. Il punto in cui si concentrano i bombardamenti alleati è verso sud, dove sono dislocate unità della Guardia Repubblicana. L'accanirsi dei raid alleati sulla linea difensiva a sud sembra annunciare l'imminenza della battaglia, decisiva, per la presa di Baghdad. Una nuova ondata di esplosioni e' stata udita nei dintorni di Baghdad poco dopo le 8 e 30 ora italiana, mentre aerei alleati sorvolavano la capitale irachena. Un testimone ha riferito di almeno sette potentissime deflagrazioni alla periferia meridionale e orientale della citta', probabilmente a cinque-sei chilometri dal centro. Questa notte uno squadrone di elicotteri Usa Apache ha attaccato la divisione "Medina" della Guardia Repubblicana, asserragliata a sud della capitale. Fonti del Pentagono riferiscono che sarebbero stati distrutti 10 carri armati iracheni, mentre gli Apache, pur raggiunti da numerosi proiettili di mitragliatrice, sarebbero tornati tutti illesi alla base. Proprio un elicottero Apache è al centro del nuovo episodio della guerra mediatica fra gli alleati e il regime di Baghdad. Dopo i prigionieri di domenica, i due piloti dell'elicottero abbattuto vicino a Karbala sono stati ripresi ieri dalla televisione irachena (che peraltro sostiene che sono due gli Apache abbattuti), nel giorno in cui Saddam ha promesso in tv al popolo la vittoria, e Tareq Aziz ha smentito in conferenza stampa che il regime sia vicino a crollare. Intanto le tv internazionali cominciano a mandare in onda le immagini dei civili iracheni in ospedale. Il governo iracheno ha diramato ieri le prime cifre ufficiali delle vittime della guerra, entrata nel sesto giorno. Si tratta di 252, di cui 194 a Baghdad. Ma l'esecutivo si è rifiutato di fornire il numero dei militari morti. Un secondo soldato britannico è stato ucciso in un combattimento di terra in Iraq, riferisce la Bbc, informata da fonti della Difesa britannica. Non viene per ora specificato dove il soldato britannico abbia perso la vita. Ieri, nei pressi di Bassora, i britannici hanno registrato la prima perdita in combattimento. Il ministero della Difesa britannico ha ufficilizzato l'uccisione di un militare britannico in combattimento ad Az Zubay con un comunicato. Nessun dettaglio sull'accaduto, se non che che la famiglia della vittima è già stata avvertita.

Questione umanitaria

Il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, incontra oggi Condoleezza Rice, consigliere per la sicurezza nazionale Usa, per discutere le questioni umanitarie legate alla guerra in Iraq. Annan ha avvertito ieri dei rischi di "catastrofe umanitaria" a Bassora, dove proseguono i violenti combattimenti tra gli iracheni e le forze della coalizione.

Bassora

Secondo quanto riporta la televisione araba Al Jazeera, i civili di Bassora sono usciti questa mattina per le strade del centro per inscenare una manifestazione anti-americana contro la presenza dei soldati Usa nella città meridionale. Al-Jazeera ha trasmesso le immagini di uomini che hanno sfilato per le strade del centro inneggiando a Saddam con i fucili imbracciati.

Le truppe britanniche hanno dichiarato obiettivo militare Bassora -la citta' nel sud dell'Iraq dove le truppe alleate non sono ancora riuscite a piegare la resistenza- e dovranno probabilmente andare a combattere all'interno della citta'. Lo ha reso noto alla Cnn il portavoce britannico al Comando centrale di Doha, il capitano Al Lockwood, spiegando che "non si tratta soltanto di un cambio nella strategia, ma di una operazione difficile e ad alto rischio". "Stiamo incontrando resistenza da parte di irregolari, fedayn estremamente fedeli al regime di Saddam Hussein". "Stanno terrorizzando la cittadinanza e probabilmente dovremo andare a combattere all'interno della citta'

Governo iracheno

Il governo iracheno ha smentito che truppe anglo-americane di terra si trovino ormai ad appena 90-100 chilometri da Baghdad, come sostenuto da varie fonti in Usa e Gran Bretagna. "Simili affermazioni in proposito fanno semplicemente parte della loro guerra psicologica", hanno tagliato corto fonti del regime di Saddam Hussein. Erano stati tra gli altri il premier britannico Tony Blair e il generale Tommy Franks, l'americano comandante in capo delle forze alleate, ad affermare che esse sono ormai vicinissime alla capitale irachena. Franks aveva peraltro ammesso che persistono sacche di resistenza pure alla retroguardia dell'avanzata su Baghdad. Ad operazioni militari terminate, l'Iraq intende consegnare tutti i prigionieri di guerra, dichiara l'ambasciatore iracheno a Mosca, Abbas Khalaf. Sottintendento che la vittoria sarà dell'Iraq, l'ambasciatore assicura che il rimpatrio dei soldati alleati in mano agli iracheni non sarà in nessun caso messo in questione. "L'Iraq tratta e tratterà i prigionieri di guerra americani e britannici in base alla Convenzione di Ginevra", sottolinea il rappresentante iracheno in un'intervista all'agenzia Interfax. Abbas Khalaf definisce "menzogne" le voci di preparativi iracheni per l'uso di armi chimiche nella difesa di Baghdad.

Afganistan

- Le autorita' afghane hano arrestato quattro ex alti dirigenti del regime talebano, tra cui il viceministro dell'Istruzione Mawlavi Shahidkhel. I quattro sono stati fermati nella notte nelle vicinaze di Ghazni, 20 chilometri a sudovest di Kabul, una delle aree piu' calde dell'Afghanistan: qui gli ex talebani si stanno riorganizzando con il gruppo Hezb-i-Islami del signore della guerra Gulbuddin Hekmatiar. Secondo il capo dei servizi segreti, il comandante Ismael, nel fine settimana i talebani e Hezb-i-Islami hanno tenuto un vertice vicino a Ghazni. Shahidkhel, uno dei leader piu' in vista del deposto regime, e' accusato di una serie di attacchi contro forze del nuovo governo e di avere distribuito volantini nei quali si minacciano funzionari locali di gravi conseguenze se continueranno a collaborare con l'esecutivo filostatunitense. Nel sud dell'Afghanistan, le forze della coalizione antiterrorismo hanno effettuato oggi un nuovo raid aereo sui dintorni di Kandahar, un tempo roccaforte dei talebani. Il bombardamento ha avuto per la prima volta come obbiettivo una serie di villaggi e cunicoli sulle montagne di Samighar, dove potrebbe nascondersi Osama bin Laden, ad appena 30 chilometri dal confine con il Pakistan

Guatemala

Una missione della Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) ha iniziato una visita in Guatemala con l’obiettivo di analizzare “la situazione dello Stato di diritto” nel tormentato Paese centroamericano, a 7 anni dalla fine della sanguinosa guerra civile. In un comunicato, la Cidh ha precisato che la missione “osserverà con particolare attenzione la situazione dei minori, dei popoli indigeni e dell’amministrazione della giustizia”. Della delegazione fanno parte, tra gli altri, il primo vice presidente della Cidh, José Zalaquett, il secondo vice, Clare Roberts, la relatrice per il Guatemala, Susana Villarán. Alla vigilia dell’inizio della missione, il Gruppo di appoggio mutuo (Gam) - del quale fanno parte i familiari dei ‘desaparecidos’ causati dal conflitto interno - ha denunciato un totale di 593 violazioni dei diritti umani e atti di violenza contro la popolazione civile (incluse nove esecuzioni extragiudiziali) registrati nei primi due mesi del 2003. “Il Guatemala sta progressivamente diventando uno dei Paesi con il più alto indice di insicurezza del continente, dove si mescolano delinquenza organizzata e crimini di matrice politica”, ha fatto sapere in una nota il Gam. Organo di spicco dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), la Cidh ha il mandato di promuovere il rispetto dei diritti civili e politici in base ai parametri stabiliti dalla Convenzione americana dei diritti umani approvata nel 1969 ed entrata in vigore nel 1978 dopo la ratifica di 25 dei 35 Stati membri dell’Osa. La particolarità della Convenzione sta nel fatto che individua un nucleo ‘duro’ di alcuni diritti umani che non possono essere derogati neppure in tempo di guerra o di emergenza, sebbene non proibisca la pena di morte, consentendone l’applicazione nei casi più gravi. Impedisce, tuttavia, agli Stati che l’avessero abolita di ripristinarla. La Convenzione ha anche istituito la Corte Interamericana dei diritti umani, composta da 7 giudici, con sede a San Josè, in Costarica

Italia

In Commissione Affari Costituzionali riprende da oggi il tentativo del relatore di maggioranza, il forzista Sandro Bondi, di superare il fermo no della Lega Nord al ddl governativo 2531 in materia di liberta' religiosa e culti ammessi. La scorsa settimana in varie Commissioni, chiamate ad esprimere il loro parere sul controverso provvedimento che le Camere stanno cercando di varare da oltre 10 anni per rivedere una normativa che risale al 1929, i deputati leghisti sono intervenuti in massa per contrastare l'iter di questo ddl soprattutto per le norme che prevedono la possibilita' di realizzare intese dello Stato con le organizzazioni di culto islamico esistenti in Italia. Per superare l'ostacolo Bondi ha gia' presentato una serie di emendamenti, ma il gruppo di Umberto Bossi ha ribadito che e' pronto a dare battaglia anche in aula. In merito e' attesa per oggi anche la conclusione del parere che deve esprimere la Lavoro per i riflessi che il riconoscimento della liberta' di pratiche religiose negli ambienti lavorativi potra' determinare anche sui contratti nazionali collettivi. Il seguito dell'esame in Affari Costituzionali previsto anche nelle sedute di domani e giovedi' dovra' chiarire se e come potranno essere ricuciti i contrasti nella maggioranza su questo provvedimento evitando di andare ad uno scontro aperto in aula