GR 19.30

ESTERI

IRAQ:

ANCORA ATTACCHI SU BAGHDAD - La capitale irachena e' stata scossa anche nel pomeriggio da fortissime esplosioni ma i bombardamenti appaiono concentrati sulle difese esterne alla citta', dove e' schierata la guardia repubblicana, il corpo d'elite di Saddam, che secondo organi di informazione americani sarebbe pronto a far uso di armi chimiche.

PRONTI AL DISPIEGAMENTO INTORNO A BAGHDAD - Secondo una fonte della difesa britannica. le forze angloamericane prenderanno entro oggi posizione attorno a Baghdad. La colonna di blindati americani che era stata bloccata a Nassiriya da una forte resistenza irachena ha passato oggi l'Eufrate e il canale Saddam, dopo aspri combattimenti che avrebbero fatto oltre cento morti iracheni. Attraverso un 'corridoio' protetto da centinaia di mezzi corazzati, il convoglio ha ripreso ad avanzare verso Nord per ricongiungersi alle altre colonne che stanno per dispiegarsi intorno a Baghdad.

BASSORA SOTTO ASSEDIO - L'annuncio, fatto stamane da un portavoce britannico, che le forze alleate stavano per entrare nella citta' e combattere per stanare i miliziani che resistono al suo interno, e' stato rettificato dal comando in Qatar, secondo il quale l'ordine di attaccare non e' stato dato. Ma intanto, per il milione e mezzo di abitanti di Bassora, circondata e sottoposta a bombardamenti - il corrispondente sul posto di Al Jazira ha parlato di bombe a frammentazione lanciate ieri sera dagli angloamericani su un quartiere residenziale - la situazione si sta facendo sempre piu' insopportabile.

Intanto a Bassora scarseggia il cibo e i rifornimenti di acqua sono stati interrotti.

BASSORA: 100 MILA BAMBINI A RISCHIO EPIDEMIE - A Bassora, seconda citta' dell'Iraq posta d'assedio dalle forze angloamericane, e' emergenza acqua potabile: da venerdi' scorso, quando a causa dei combattimenti e' stato messo fuori uso il principale impianto di purificazione di Wafa a-Qaed, in citta' non c'e' piu' acqua potabile e la temperatura, in questi giorni, supera anche i 40ø. E' il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ad aggiornare sulla situazione. Uno specialista in ingegneria idraulica del Cicr e' arrivato la notte scorsa Bassora, nel sud-est dell'Iraq, e sta lavorando con i tecnici locali per cercare di ripristinare l'erogazione dell'acqua potabile ed allontanare cosi' la minaccia di una imponente crisi umanitaria che grava sui 1.200.000 abitanti della citta', ha riferito una portavoce dell'organizzazione. Come rilevato dall'Unicef (Fondo Onu per l'Infanzia), i danni provocati dall'interruzione delle forniture idriche e di quelli alla rete fognaria di Bassora espongono 100 mila bambini sotto i 5 anni a rischio di contrarre il colera, la febbre tifoidea o la diarrea che sono gia' tra le cause prime di mortalita' infantile in Iraq. Il Cicr ha riscontrato che sebbene a Bassora ci siano altri impianti di purificazione dell'acqua in grado di provvedere al 40% dei bisogni giornalieri della popolazione, la qualita' dell'acqua e' assai scadente. Se i rifornimenti di acqua potabile cosi' come l'erogazione della corrente elettrica non verranno ripristinati quanto prima, ha avvertito Balthasar Staehelin, direttore generale del Cicr per il Medio Oriente ed il Nord Africa, Bassora rischia una crisi umanitaria di grandi proporzioni. 25/03/2003 17:44

PARTE LA MACCHINA UMANITARIA: AIUTI ENTRO 48 ORE

LONDRA - Un comandante delle truppe britanniche nel Golfo ha affermato di augurarsi che il primo invio di aiuti umanitari via mare possa avvenire entro le prossime 48 ore, riporta Sky News. L'avvio delle operazioni umanitarie nel sud dell'Iraq e' imminente e prendera' il via non appena sara' finita l'opera di sminamento e la valutazione delle strutture portuali a Umm Qasr: lo ha detto all'Ansa il capitano di Gruppo Al Lockwood, portavoce delle forze britanniche nel Comando centrale in Qatar.

Iraq Il ministro del Commercio iracheno Muhammad Salih ha chiesto oggi la ripresa del programma Onu 'petrolio in cambio di cibo, sospeso alla vigilia dell'inizio delle ostilita', accusando il segretario generale delle Nazioni Unite di essersi piegato alle richieste di Stati Uniti e Gran Bretagna. L'appello, al sesto giorno di guerra, e' giunto durante una conferenza stampa nella sede del ministero dell'Informazione a Baghdad. Salih ha poi accusato Stati Uniti e Gran Bretagna di bloccare l'arrivo in Iraq dei carichi di cibo e medicine dovuti in base all'accordo. Tali carichi sono al momento stoccati ad al Rushid, in Giordania, afferma il ministro. Abbiamo chiesto alla Giordania di agire responsabilmente e di fornirci il materiale stoccato nel suo paese... Tutti questi carichi sono stati acquistati in base all'accordo 'petrolio in cambio di cibo', ma Bush e Blair hanno deciso di impedire al popolo iracheno di ricevere cibo e medicine- ha detto Salih.

Iraq: Annan vuole inviare i caschi blu per affrontare l'emergenza umanitaria

Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan vorrebbe mandare d'urgenza i caschi blu in Iraq per affrontare la questione umanitaria. La notizia, appresa da fonti delle Nazioni Unite, è stata diffusa da Rai News 24 nella corrispondenza da Washington del suo inviato Carlo De Blasio. Una mossa a sorpresa che potrebbe condizionare pesantemente gli sviluppi del conflitto.

Kofi Annan sta comunicando questa decisione al segretario generale per la sicurezza Usa, Condoleeza Rice, mentre Bush ne parlerà domani nell'incontro con il premier britannico Tony Blair. Da giorni Kofi Annan viene accusato dall'Iraq di essersi fatto scavalcare degli Usa nel decidere la guerra, ma ora è sottoposto a un'altra pesantissima critica: quella di essersi piegato ai voleri Washington nel bloccare gli aiuti umanitari all'Iraq, aiuti che sarebbero fermi alle frontiere.

Iraq: sospeso il segnale dell televisione di Baghdad

(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Da oltre un'ora le trasmissioni della tv irachena sono interrotte alle frequenze satellitari e sullo schermo appaiono barre orizzontali grigie e azzurre. Voci erano circolate sulla possibilita' che, nell'ambito della sempre piu' intensa guerra psicologica che si combatte inIraq in parallelo a quella esclusivamente militare, le frequenze della tv irachena venissero disturbate, in conseguenza delle immagini trasmesse due giorni fa di soldati americani massacrati e di altri cinque tenuti prigionieri. 2003-03-25 - 16:34:00

LA NATO ACCETTA LA PROPOSTA DELLA TURCHIA La Nato ha accettato la creazione di una striscia di 20 km in Kurdistan (Iraq del nord), gestita dalla Turchia. Lo ha confermato il segretario generale dell'Alleanza atlantica George Robertson spiegando che la zona di cuscinetto sara' utilizzata esclusivamente per ragioni umanitarie e servira' ad accogliere l'eventuale flusso di rifugiati iracheni in fuga dalle aree del conflitto. La Turchia ha detto chiaramente che il solo posto dove possono accogliere i rifugiati e' questa striscia di 20 chilometri. Perche' il versante turco della frontiera e' molto inospitale ed i profughi rischierebbero la vita, ha spiegato Robertson. Alla domanda se ci fosse un accordo in questo senso con Washington il segretario generale della Nato ha risposto: Questo e' stato accettato come una necessita' geografica. Quando gli e' stato chiesto di spiegare se anche gli altri partner dell'Alleanza avessero espresso il loro consenso, Robertson ha detto che tutti hanno accettato, purche' non si vada oltre, la creazione di questa fascia umanitaria. Le autorita' turche, ha proseguito il segretario generale dell'organizzazione atlantica, hanno confermato a me ed al presidente della Commissione europea che non hanno intenzione di invadere il nord dell'Iraq, ma che hanno la chiara necessita' di gestire i problemi umanitari che si avrebbero se i rifugiati affluissero verso il confine con la Turchia. Robertson ha aggiunto che la Nato vigilera' con attenzione 'affinche' la Turchia mantenga le sue promesse'.

Iraq, Bush: un giorno di guerra costa 300 milioni di dollari

Trecento milioni di dollari al giorno: è il costo della guerra in media, secondo le stime della Casa Bianca. Il dato è il frutto di un primo e approssimativo calcolo derivato dal bilancio suppletivo che il presidente George W.Bush ha deciso di trasmettere al Congresso degli Stati Uniti. Secondo le cifre fornite dalla Casa Bianca, Bush intende chiedere per la guerra circa 64 miliardi di dollari, all'interno di un bilancio suppletivo di circa 75 miliardi di dollari. La cifra di 64 miliardi di dollari è una stima dei costi per un mese di guerra guerreggiata, come quella in corso, e per sei mesi complessivi di impegno militare: è una somma che vale due volte il prodotto interno loro iracheno di un anno.

AGGIORNAMENTO SULLE MOBILITAZIONI CONTRO LA GUERRA A PARIGI: CORRISPONDENZA

NIGERIA 25/3/2003 17:01 CASO AMINA: RINVIATO L'APPELLO

È stato rinviato al 3 giugno prossimo il processo d'appello che coinvolge Amina Lawal, la trentaduenne nigeriana condannata a morte per adulterio. Il tribunale islamico dello Stato di Katsina (Nigeria settentrionale) ha così aggiornato il ricorso presentato dai legali della donna, dal momento che solo due dei quattro giudici della corte erano presenti al processo. Dopo un breve colloquio tra le parti, la pubblica accusa è riuscita a trovare un accordo con l'avvocato che difende la donna, Musa Aliyu Yawuri, per la proroga. Alcuni commentatori sostengono che la decisione di rinviare il processo al prossimo mese di giugno intende allontanare le polemiche legate al caso di Amina dalle delicatissime elezioni politiche, amministrative e presidenziali che si svolgeranno in Nigeria a partire da metà aprile. La donna è stata riconosciuta colpevole il 22 marzo del 2002 di adulterio e condannata a morte per lapidazione da un tribunale islamico in base alla 'Sharìa' (legge coranica), applicata in dodici dei trentasei Stati della Nigeria. Lo scorso 19 agosto era stato respinto un primo ricorso presentato dai legali di Amina alla corte di appello del Tribunale islamico di Funtua (Stato di Katsina). Il suo caso, analogamente a quello di Safya Husseini, ha suscitato una grande mobilitazione dell’opinione pubblica internazionale che fino ad ora non è riuscita a fermare il sistema giudiziario islamico del nord della Nigeria. In occasione del primo giudizio di appello, il ministro della giustizia nigeriano Kanu Agabi si era dichiarato totalmente contrario al verdetto. Anche se di fatto l’applicazione della sharìa è incostituzionale, la legge islamica continua ad essere praticata nei tribunali delle zone settentrionali del Paese, a netta maggioranza musulmana. [MZ]

PALESTINA: Betlemme, 18:28 uccisi due giovani palestinesi

Due giovani palestinesi sono stati uccisi e una donna è stata ferita in modo grave da spari esplosi da soldati israeliani nel corso di una incursione stasera a Betlemme, Cisgiordania. La notizia, riferita dalla agenzia dei coloni YeshaNews, non ha per il momento altra conferma.

Secondo l'agenzia YeshaNews, l'incidente è avvenuto mentre una unità speciale dell'esercito era impegnata a Betlemme nella ricerca di automobili israeliane rubate.

In precedenza un palestinese 14enne è stato ucciso da militari israeliani nella città cisgiordana di Jenin. (red)

A Proposito di Palestina abbiamo sentito per un aggiornamento, Maren, una compagna del comitato di solidarietà con l’Intifada, che si trova ora nella zona di Salsic, nel nord della Cisgiordania.

CORRISPONDENZA

’’Attacco contro ospedale Rawa in Pakistan’’’

La notte del 19 marzo 2003, a Rawalpindi, Pakistan, un commando di fondamentalisti, si è introdotto nell’Ospedale Malalai, gestito dalla RAWA, l’Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afgane, e ha sparato alcuni colpi di arma da fuoco contro il dottor Mose, il direttore sanitario, ferendolo in modo grave. Il ferito ha trovato ricovero nelle strutture di RAWA, dove è tenuto sotto osservazione, anche in considerazione del fatto che non è possibile garantirgli un ricovero in ospedale in condizioni di sicurezza. Con ogni probabilità, questo attacco costituisce una risposta alla pubblicazione, da parte di un quotidiano locale, di un servizio sulle attività di RAWA in Pakistan. Si tratta di un avvenimento che non stupisce più di tanto chi quotidianamente ha a che fare con repressioni di ogni genere, repressioni che motivano il fatto che molte delle attività del Rawa devono ancora oggi essere svolte semiclandestinamente. RAWA comunque si è rivolta alle autorità pachistane chiedendo che si smetta immediatamente di tollerare episodi del genere e che si intervenga attivamente per proteggere le persone ricoverate, in maggioranza donne e bambini provenienti dal vicino campo profughi, e il personale medico, che opera quotidianamente in condizioni difficili per la mancanza di medicinali e per la scarsa sicurezza. L’ospedale Malalai era stato fondato nel 1986 a Quetta, in Pakistan, per aiutare le donne ed i bambini afgani rifugiati. Vi trovavano posto circa 400 letti ed era in poco tempo diventato uno dei migliori ospedali di tutta l’area. Chiuso nel ’96 per problemi finanziari è stato riaperto nel 2001 grazie al supporto della Afghan Women Mission. L’invito è a istituzioni, enti e singole persone a livello nazionale e internazionale ad esprimere solidarietà a RAWA e a protestare con la massima fermezza presso il governo pachistano affinché esso intervenga a tutela della sicurezza della RAWA e delle persone che lavorano con RAWA per garantire ai profughi afgani un minimo di assistenza. Per i messaggi di solidarietà: rawa@rawa.org per info sull’ospedale: http://rawa.fancymarketing.net/malalai4.htm Gli indirizzi delle rappresentanze diplomatiche a cui inviare mail di protesta sono reperibili al: http://www.forisb.org/green_book/pakmissions.html

ITALIA:

L'assalto finale partirà dall'Italia

Partono per la guerra da casa nostra, dalla caserma Ederle di Vicenza, anche se il ministro degli esteri Franco Frattini dice di non saperne nulla. E non sono soldati qualsiasi, sono i milleottocento paracadutisti della 173a brigata aviotrasportata dell'esercito statunitense, unità tristemente nota ai tempi del Vietnam per i massacri di contadini e vitcong nelle risaie di Katum. Gli specialisti dell'assalto dal cielo sono destinati al nord dell'Iraq, dove già operano di corpi speciali ma le forze d'assalto anglo-americane arriveranno in aereo perché la Turchia non ha concesso il passaggio via terra. In due giorni al massimo, secondo fonti del Pentagono, dovrebbero essere lì. Fonti militari Usa citate dal Washington post aggiungono che i parà della 173a scenderanno elicotteri da assalto insieme a unità della 101a divisione, oggi in Kuwait. Loro compito sarà fronteggiare le postazioni fortificate irachene e aprire passaggi strategici per altri reparti, che poi controlleranno il territorio. Potrebbero prendere parte anche all'assalto finale a Baghdad, dove si prevedono le maggiori resistenze. E stanno lasciando proprio in questi giorni la base vicentina, dalla quale due settimane fa erano partiti camion e altri mezzi blindati sui treni armati che giravano per l'Italia nonostante i blocchi pacifisti. Centinaia di parà sarebbero già partiti (secondo fonti locali per la Giordania) e almeno 800 sarebbero ancora lì, pronti a trasferirsi in un aeroporto (forse Aviano) dal quale decollare verso l'Iraq, oppure in qualche base in Germania come fecero l'anno scorso per andare Afghanistan.

Legge 185: Colpo di scena, il Senato ha approvato i primi due articoli. (stamattina!)

La preoccupazione e l'angoscia per la guerra in atto, forse, non erano abbastanza. Il Senato, a sorpresa, ha ripresa stamattina la discussione sul tema delle armi. "La maggioranza ha riavviato la discussione sul ddl 1547, che cambierà la legge 185 sul commercio delle armi". Dall'Aula del Senato, il senatore Nuccio Iovene (Ds) ha lanciato l' "allarme rosso" sul destino della 185. Nel calendario di oggi era prevista la discussione di ben 4 disegni di legge prima del 1547. "Ma questi provvedimenti sono stati rapidamente incardinati e in pochissimo tempo si è passati all'esame del disegno sulla 185" continua il senatore.

L'opposizione ha richiesto la verifica del numero legale e dopo le 11 è riuscita a far sospendere la seduta per alcuni minuti. In quel momento, era stato già approvato il primo articolo e votati gli emendamenti del secondo articolo. "E' chiaro che il governo sta cercando di sfruttare un momento in cui l'opinione pubblica è distratta dalla guerra" riflette Iovene, "E che, pagato un prezzo forte già ieri, in termini di immagine, nei confronti dell'elettorato cattolico, sta tentando di far passare i provvedimenti "indigesti" tutti in una volta".

Oggi pom si è svolto un sit-in di fronte al Senato.

CORRISPONDENZA DEIANA

MICROSOFT: ACCORDO CON LA CAMERA DEI DEPUTATI Roma, 25 mar. (Adnkronos/ITnews) - Microsoft ha siglato con la Camera dei Deputati un accordo triennale (Enterprise Agreement) che prevede l'aggiornamento dell'intera gamma di soluzioni desktop dell'organo costituzionale. In particolare l'accordo prevede la standardizzazione dell'intera piattaforma desktop presente alla Camera, con Windows XP e Office XP Professional. Grazie a questo accordo Microsoft mette a disposizione della Camera dei Deputati le proprie soluzioni per ottimizzare la gestione dell'infrastruttura, elevare il livello di sicurezza grazie all'utilizzo delle ultime versioni del software disponibile e migliorare il mantenimento e il supporto del sistema informativo. Le funzionalita' presenti in Windows XP e Office XP permettono, inoltre, di facilitare lo scambio delle informazioni e la diffusione della conoscenza tra gli utenti - sfruttando al meglio la posta elettronica e il Web - e di ottimizzare i flussi di lavoro. Infine, l'Enterprise Agreement rappresenta uno strumento contrattuale personalizzato che Microsoft offre alla Camera dei Deputati per semplificare la pianificazione del budget nell'arco dei tre anni.

Rai. Rinviato a domani il Cda per la nomina del direttore generale

Fumata nera questa mattina a Viale Mazzini. Il CdA si è riunito per un 'pre-consiglio' al termine del quale si è deciso di rinviare la riunione fissata per oggi. All'ordine del giorno la nomina del nuovo direttore generale. Il nuovo appuntamento è stato fissato per domani alle ore 17.

GR flash ore 17.00

Iraq

Il ministro del Commercio iracheno Muhammad Salih ha chiesto oggi la ripresa del programma Onu 'petrolio in cambio di cibo, sospeso alla vigilia dell'inizio delle ostilita', accusando il segretario generale delle Nazioni Unite di essersi piegato alle richieste di Stati Uniti e Gran Bretagna. L'appello, al sesto giorno di guerra, e' giunto durante una conferenza stampa nella sede del ministero dell'Informazione a Baghdad. Salih ha poi accusato Stati Uniti e Gran Bretagna di bloccare l'arrivo in Iraq dei carichi di cibo e medicine dovuti in base all'accordo. Tali carichi sono al momento stoccati ad al Rushid, in Giordania, afferma il ministro. Abbiamo chiesto alla Giordania di agire responsabilmente e di fornirci il materiale stoccato nel suo paese... Tutti questi carichi sono stati acquistati in base all'accordo 'petrolio in cambio di cibo', ma Bush e Blair hanno deciso di impedire al popolo iracheno di ricevere cibo e medicine- ha detto Salih.

Intanto a Bassora scarseggia il cibo e i rifornimenti di acqua sono stati interrotti.

  • BRUXELLES - Dopo massicci raid aerei sulle citta' di Mossul e Kirkuk, le truppe anglo-americane iniziano a dislocarsi nel nord dell'Iraq, occupando alcune zone del Kurdistan con aerei di trasporto truppe.

LA NATO ACCETTA LA PROPOSTA DELLA TURCHIA La Nato ha accettato la creazione di una striscia di 20 km in Kurdistan (Iraq del nord), gestita dalla Turchia. Lo ha confermato il segretario generale dell'Alleanza atlantica George Robertson spiegando che la zona di cuscinetto sara' utilizzata esclusivamente per ragioni umanitarie e servira' ad accogliere l'eventuale flusso di rifugiati iracheni in fuga dalle aree del conflitto. La Turchia ha detto chiaramente che il solo posto dove possono accogliere i rifugiati e' questa striscia di 20 chilometri. Perche' il versante turco della frontiera e' molto inospitale ed i profughi rischierebbero la vita, ha spiegato Robertson. Alla domanda se ci fosse un accordo in questo senso con Washington il segretario generale della Nato ha risposto: Questo e' stato accettato come una necessita' geografica. Quando gli e' stato chiesto di spiegare se anche gli altri partner dell'Alleanza avessero espresso il loro consenso, Robertson ha detto che tutti hanno accettato, purche' non si vada oltre, la creazione di questa fascia umanitaria. Le autorita' turche, ha proseguito il segretario generale dell'organizzazione atlantica, hanno confermato a me ed al presidente della Commissione europea che non hanno intenzione di invadere il nord dell'Iraq, ma che hanno la chiara necessita' di gestire i problemi umanitari che si avrebbero se i rifugiati affluissero verso il confine con la Turchia. Robertson ha aggiunto che la Nato vigilera' con attenzione 'affinche' la Turchia mantenga le sue promesse'.

Afganistan

- Le autorita' afghane hano arrestato quattro ex alti dirigenti del regime talebano, tra cui il viceministro dell'Istruzione Mawlavi Shahidkhel. I quattro sono stati fermati nella notte nelle vicinaze di Ghazni, 20 chilometri a sudovest di Kabul, una delle aree piu' calde dell'Afghanistan: qui gli ex talebani si stanno riorganizzando con il gruppo Hezb-i-Islami del signore della guerra Gulbuddin Hekmatiar. Secondo il capo dei servizi segreti, il comandante Ismael, nel fine settimana i talebani e Hezb-i-Islami hanno tenuto un vertice vicino a Ghazni. Shahidkhel, uno dei leader piu' in vista del deposto regime, e' accusato di una serie di attacchi contro forze del nuovo governo e di avere distribuito volantini nei quali si minacciano funzionari locali di gravi conseguenze se continueranno a collaborare con l'esecutivo filostatunitense. Nel sud dell'Afghanistan, le forze della coalizione antiterrorismo hanno effettuato oggi un nuovo raid aereo sui dintorni di Kandahar, un tempo roccaforte dei talebani. Il bombardamento ha avuto per la prima volta come obbiettivo una serie di villaggi e cunicoli sulle montagne di Samighar, dove potrebbe nascondersi Osama bin Laden, ad appena 30 chilometri dal confine con il Pakistan

Serbia: Djindjic, arrestati i presunti sicari; Uno e' vicecapo delle (ANSA) - BELGRADO, 25 MAR - La polizia serba ha arrestato due dei presunti esecutori materiali dell'uccisione, il 12 marzo scorso, del premier serbo Zoran Djindjic.Si tratta del vicecomandante delle forze speciali dei servizi segreti (meglio note come 'Berretti rossi'), Zvezdan Jovanovic, detto 'Zveki', e del membro dei 'Berretti rossi', Sasa Pejakovic, detto 'Pele'. Quest'ultimo avrebbe premuto il grilletto del fucile di precisione che ha ucciso il premier, mentre Zveki sarebbe l'organizzatore dell'esecuzione. /RED

Brasile

Singolare sentenza contro un evasore fiscale in Brasile. La giustizia federale ha condannato l?imprenditore William Duarte a versare 50mila reales (14.700 dollari) sul conto del programma ?Fame Zero?, il principale piano di sviluppo sociale voluto dal presidente Luiz In?o Lula da Silva per sradicare la povert? la fame che colpiscono il 30 per cento dei 175 milioni di abitanti del Paese. Il giudice Ali Maloum aveva inizialmente inflitto a Duarte due anni di reclusione offrendo una scelta: l?imprenditore avrebbe potuto, come pena alternativa, pagare una somma di denaro destinato alla lotta alla fame e svolgere per 24 mesi un servizio di volontariato presso una casa di riposo per anziani. Duarte ha scelto ?Fame Zero?.

Italia

E' un dovere di ogni pacifista "autoconvocarsi" individualmente e andare a Roma di fronte al Senato martedì 25 marzo. Ognuno con la bandiera della pace. Ognuno contro i mercanti di armi che stanno per brindare alla vittoria. Infatti la legge 185/90, una buona legge scritta nata per controllare l'esportazione di armi italiane, sta per essere smantellata. Quella legge la chiedemmo noi pacifisti quando i venditori di morte si arricchivano inviando armi a Saddam Hussein e ad altri dittatori. Oggi - nel pieno di una guerra nata con il pretesto di disarmare "il rais" ieri così ben armato da chi oggi lo bombarda - rispunta la "lobby di Saddam". Sì, proprio quella che ieri armò il dittatore e che oggi punta ad armare altri dittatori liberalizzando il mercato bellico, oggi regolato per l'Italia dalla legge 185/90 che proibisce di vendere armi a nazioni che violano i diritti umani. Che fare?

Napoli

Una cinquantina di disoccupati aderenti alla lista Movimento di lotta per il lavoro, ha occupato gli scavi archeologici di Ercolano. I manifestanti sono entrati a piccoli gruppi nell'area archeologica occupando la biglietteria degli Scavi e non fanno entrare turisti e visitatori. Sul posto sono giunti polizia e carabinieri, ma non si registrano tensioni. I disoccupati hanno diffuso e distribuito ai delusi visitatori un volantino che reca il titolo: 'L'unica lotta legittima e' quella dei proletari'. I manifestanti hanno reso noto di aspettarsi risposte concrete per l'occupazione e la istituzione di 'corsie preferenziali' per l'avviamento al lavoro.

GR ore 13.00

La coalizione angloamericana ha conquistato una città strategica per la conquista dell'Iraq. Dopo giorni di intensa battaglia, è stata sconfitta la resistenza a Umm Qasr.

Ora la città, che rappresenta l'unico sbocco iracheno sul Golfo Persico, è "sicura e accessibile". La notizia è stata data da un comandante militare britannico, citato dalla tv britannica Sky News.

Il responsabile militare ha sottolineato che grazie alla liberazione del porto, entro 48 ore potrà attraccare l'unità navale con i primi aiuti umanitari per la popolazione civile irachena.

Una serie di esplosioni in rapida successione ha scosso l'area sud di Baghdad intorno alle 10 e 30 ora italiana. "Ci sono state piu' o meno dieci esplosioni in dieci minuti", ha riferito un giornalista. Localizzare con precisione il luogo in cui sarebbero tornati a colpire gli alleati e' difficilissimo per via della tempesta di sabbia che si e' abbattuta sulla capitale irachena. Tra gli obiettivi principali della missione l'aeroporto internazionale "Saddam Hussein", bersaglio di un intenso bombardamento.

Intanto la tv irachena rilancia la notizia di un nuovo abbattimento di un velivolo americano senza pilota. Si tratterebbe del terzo "drone" distrutto dalla contraerea del regime.

Mentre proseguono i bombardamenti sulla capitale, le truppe americane continuano la risalita da sud. Circa 4mila marines hanno attraversato l'Eufrate nella città di Nassiriyah, 350 km a sud-est di Baghdad. Più di cento cadaveri di iracheni, di cui è impossibile dire se siano civili o militari, sono visibili lungo la strada che va verso badgad dalla città di Nassiriyah. I cadaveri sono sulla strada a una quindicina di chilometri a nord della città, e un odore di carne bruciata è percepibile nellì'aria, secondo quanto riporta il corrispondente della AFP a seguito dei marines americani. Secondo un ufficiale americano, 40 iracheni feritisono stati fatti prigionieri lungo la strada.

Sempre sul fronte meridionale, gli americani hanno invitato la minoranza sciita-irachena a non partecipare ai combattimenti contro le forze militari di Saddam.

iraq

Intanto a Bassora scarseggia il cibo e i rifornimenti di acqua sono stati interrotti.

Turchia

Les discussions à Ankara entre diplomates turcs et américains sur les modalités d'un déploiement de troupes turques dans le nord de l'Irak, contrôlé par les factions kurdes, n'ont abouti à aucun accord mardi."Les discussions vont se poursuivre dans les prochains jours", a indiqué à la presse Zalmay Khalilzad, le représentant du président américain auprès de l'opposition irakienne, au terme de nouveaux entretiens, pendant près de deux heures, au ministère turc des Affaires étrangères.L'émissaire américain a parlé de questions "difficiles et compliquées" évoquées depuis lundi avec la délégation turque, dirigée par le sous-secrétaire d'Etat adjoint aux Affaires étrangères, Ali Tuygan.Une entrée possible des troupes turques dans le Kurdistan irakien, dans le but d'endiguer un afflux de réfugiés vers la Turquie et de contrecarrer les visées sécessionnistes des groupes kurdes, constitue un sujet de vive tension avec Washington et les pays européens.Le secrétaire d'Etat américain, Colin Powell, a de nouveau insisté lundi auprès de la Turquie pour qu'elle n'entre pas dans le nord de l'Irak.Plusieurs milliers de soldats turcs sont déployés depuis plusieurs semaines à la frontière dans l'attente d'un ordre pour la franchir et établir un "cordon sanitaire" de plusieurs kilomètres de profondeur.Le journal turc Radikal affirmait mardi que Turcs et Américains étaient tombés d'accord sur l'envoi dans le nord de l'Irak de 6.000 soldats turcs, à 20 kilomètres à l'intéreur du territoire irakien.Les Kurdes, qui redoutent de voir les Turcs s'installer durablement dans leur région, auraient cependant rejeté ces conditions, selon Radikal.

Vittime britanniche

Suicidio

Un iracheno ha compiuto un attentato suicida a Fao, nel sud-est dell'Iraq, ed e' riuscito a distruggere un carro armato della coalizione americano-britannica, nella notte tra lunedi' e martedi', ha affermato Hazem Al Rawi, portavoce dell'esercito iracheno. 'Il primo attentato suicida e' stato compiuto questa notte', ha dichiarato Rawi durante una conferenza stampa a Baghdad. L'attentato suicida e' avvenuto nel settore della penisola di Fao. Un civile iracheno 'e' penetrato dietro le fila del nemico e ha distrutto un carro armato', ha dichiarato il responsabile iracheno, che non ha fornito ulteriori precisazioni.

Cina

La Chine a renouvelé mardi son appel aux Etats-Unis à arrêter la guerre en Irak, tout en se disant "gravement préoccupée" par la détérioration de la situation humanitaire dans ce pays."Nous demandons instamment aux pays concernés de mettre un terme à la guerre et de retrouver la voie d'une solution pacifique", a déclaré le porte-parole du ministère des Affaires étrangères, Kong Quan, au cours d'un point de presse."Nous sommes très inquiets devant la détérioration de la situation humanitaire en Irak", a ajouté M. Kong, qui a rappelé que Pékin avait fourni une assistance humanitaire à la Jordanie pour aider Amman à venir en aide aux réfugiés irakiens.Il a par ailleurs indiqué que la Chine comprenait la nécessité d'accorder au secrétaire général de l'ONU Kofi Annan les pleins pouvoirs pour relancer le programme "pétrole contre nourriture", suspendu depuis de la guerre.A la suite de cette proposition du Conseil de sécurité, l'Irak avait accusé l'ONU de vouloir coloniser le pays."Nous comprenons qu'il puisse être nécessaire d'aménager le programme afin de satisfaire les besoins urgents de l'Irak", a déclaré M. Kong, qui a souligné que le programme "pétrole contre nourriture" était très important aux yeux de la Chine."La Chine va adopter une attitude responsable et participer aux discussions sur le sujet dans le cadre du Conseil de sécurité de l'ONU", a ajouté le porte-parole.Par ailleurs, "la Chine va fournir une assistance humanitaire dans la mesure de ses possibilités pour reloger les Irakiens réfugiés, devant le fléau de la guerre", toujours selon M. Kong."Nous sommes prêts, en accord avec la communauté internationale, à prendre toutes les mesures contribuant à un retour de la question irakienne dans le cadre des Nations unies et à la recherche d'une solution politique dans ce cadre", a encore dit le porte-parole.La Chine, l'un des cinq membres permanents du Conseil de sécurité des Nations unies, a demandé de manière répétée un arrêt de la guerre depuis le début du conflit, le 20 mars, et accusé les Etats-Unis d'avoir violé la charte des Nations unies.

Afganistan

- Le autorita' afghane hano arrestato quattro ex alti dirigenti del regime talebano, tra cui il viceministro dell'Istruzione Mawlavi Shahidkhel. I quattro sono stati fermati nella notte nelle vicinaze di Ghazni, 20 chilometri a sudovest di Kabul, una delle aree piu' calde dell'Afghanistan: qui gli ex talebani si stanno riorganizzando con il gruppo Hezb-i-Islami del signore della guerra Gulbuddin Hekmatiar. Secondo il capo dei servizi segreti, il comandante Ismael, nel fine settimana i talebani e Hezb-i-Islami hanno tenuto un vertice vicino a Ghazni. Shahidkhel, uno dei leader piu' in vista del deposto regime, e' accusato di una serie di attacchi contro forze del nuovo governo e di avere distribuito volantini nei quali si minacciano funzionari locali di gravi conseguenze se continueranno a collaborare con l'esecutivo filostatunitense. Nel sud dell'Afghanistan, le forze della coalizione antiterrorismo hanno effettuato oggi un nuovo raid aereo sui dintorni di Kandahar, un tempo roccaforte dei talebani. Il bombardamento ha avuto per la prima volta come obbiettivo una serie di villaggi e cunicoli sulle montagne di Samighar, dove potrebbe nascondersi Osama bin Laden, ad appena 30 chilometri dal confine con il Pakistan

I mille militari italiani inviati in Afghanistan per l' operazione Enduring Freedom non hanno sostituito forze armate americane che sono state spostate sullo scacchiere iracheno. Lo ha precisato il ministro della Difesa, Antonio Martino, nel corso di un' audizione alla commissione Difesa del Senato. 'Prima della guerra in Iraq - ha spiegato Martino - c' erano ottomila militari americani in Afghanistan, gli stessi che ci sono ora, dopo che e' iniziata l' operazione in Iraq. Non condivido dunque le valutazioni fatte da alcuni esponenti dell' opposizione'. Quanto alla coincidenza tra bombardamenti in Iraq ed in alcune zone dell' Afghanistan da parte delle forze alleate, secondo il ministro, 'si e' trattato solo di una coincidenza temporale'.

palestina

Continuano i rastrellamenti in Cisgiordania da parte delle forze militari di Tel Aviv che nella notte hanno arrestato 19 palestinesi sospettati di attivit?anti-israeliane?. Due dei fermati sono esponenti di ?al-Fatah?, (schieramento di Yasser Arafat e principale componente dell?Organizzazione per la Liberazione della Palestina ? Olp), e sono stati bloccati mentre transitavano a Ramallah (nord della Cisgiordania) su una vettura con immatricolazione e targa dell?Unione Europea. La radio israeliana ha precisato che tra gli arrestati, due sono stati fermati prima che potessero mettere in atto l?attentato suicida che stavano organizzando. La retata delle scorse ore segue a un?analoga operazione della notte tra domenica e luned?urante la quale erano stati arrestati altri 33 palestinesi. Tutti gli fermati si vanno ad unire agli oltre 7mila detenuti palestinesi che attualmente sono nelle carceri militari israeliane, catturati dopo l?inizio della seconda Intifada nel settembre del 2000.

Salvador

Se vuoi la pace, lotta per la giustizia?. A passo lento, ripetendo queste parole, centinaia di persone hanno marciato ieri contro la guerra a San Salvador, nel giorno dell?anniversario dell?assassinio di monsignor Oscar Arnulfo Romero, ucciso il 24 marzo del 1980. ?Monse??era un uomo di pace, per questo ricordandolo noi oggi diciamo no alla guerra in Iraq?, ha dichiarato Juan Ramon Cordova, uno degli organizzatori delle numerose iniziative in memoria del vescovo assassinato. Non sono mancate le critiche al presidente Francisco Flores, schieratosi con i belligeranti. ?Non siamo mai stati consultati ma ora vogliamo far sentire la nostra voce?, ha rilevato Cordova. Diversi cortei sono confluiti verso la Cattedrale, dove ?tata celebrata una Santa Messa per monsignor Romero,

Brasile

Singolare sentenza contro un evasore fiscale in Brasile. La giustizia federale ha condannato l?imprenditore William Duarte a versare 50mila reales (14.700 dollari) sul conto del programma ?Fame Zero?, il principale piano di sviluppo sociale voluto dal presidente Luiz In?o Lula da Silva per sradicare la povert? la fame che colpiscono il 30 per cento dei 175 milioni di abitanti del Paese. Il giudice Ali Maloum aveva inizialmente inflitto a Duarte due anni di reclusione offrendo una scelta: l?imprenditore avrebbe potuto, come pena alternativa, pagare una somma di denaro destinato alla lotta alla fame e svolgere per 24 mesi un servizio di volontariato presso una casa di riposo per anziani. Duarte ha scelto ?Fame Zero?.

Italia

E' un dovere di ogni pacifista "autoconvocarsi" individualmente e andare a Roma di fronte al Senato martedì 25 marzo. Ognuno con la bandiera della pace. Ognuno contro i mercanti di armi che stanno per brindare alla vittoria. Infatti la legge 185/90, una buona legge scritta nata per controllare l'esportazione di armi italiane, sta per essere smantellata. Quella legge la chiedemmo noi pacifisti quando i venditori di morte si arricchivano inviando armi a Saddam Hussein e ad altri dittatori. Oggi - nel pieno di una guerra nata con il pretesto di disarmare "il rais" ieri così ben armato da chi oggi lo bombarda - rispunta la "lobby di Saddam". Sì, proprio quella che ieri armò il dittatore e che oggi punta ad armare altri dittatori liberalizzando il mercato bellico, oggi regolato per l'Italia dalla legge 185/90 che proibisce di vendere armi a nazioni che violano i diritti umani. Che fare?

Napoli

Una cinquantina di disoccupati aderenti alla lista Movimento di lotta per il lavoro, ha occupato gli scavi archeologici di Ercolano. I manifestanti sono entrati a piccoli gruppi nell'area archeologica occupando la biglietteria degli Scavi e non fanno entrare turisti e visitatori. Sul posto sono giunti polizia e carabinieri, ma non si registrano tensioni. I disoccupati hanno diffuso e distribuito ai delusi visitatori un volantino che reca il titolo: 'L'unica lotta legittima e' quella dei proletari'. I manifestanti hanno reso noto di aspettarsi risposte concrete per l'occupazione e la istituzione di 'corsie preferenziali' per l'avviamento al lavoro.

GR ORE 9.30

Iraq

Le truppe alleate angloamericane avanzano verso Baghdad e si preparano alla battaglia per la capitale irachena, ma dietro di loro sul terreno lasciano molte città che non sono completamente conquistate. Non appare tranquilla la situazione a Bassora nel sud né a Nasariyah, dove per due giorni si è combattuto aspramente e dove si è concentrato il grosso delle perdite angloamericane in battaglia. Ma proprio da Nasariyah passano ora le truppe dirette a nord. Nuovi bombardamenti alla periferia di Baghdad fanno tremare gli edifici del centro della capitale. Il punto in cui si concentrano i bombardamenti alleati è verso sud, dove sono dislocate unità della Guardia Repubblicana. L'accanirsi dei raid alleati sulla linea difensiva a sud sembra annunciare l'imminenza della battaglia, decisiva, per la presa di Baghdad. Una nuova ondata di esplosioni e' stata udita nei dintorni di Baghdad poco dopo le 8 e 30 ora italiana, mentre aerei alleati sorvolavano la capitale irachena. Un testimone ha riferito di almeno sette potentissime deflagrazioni alla periferia meridionale e orientale della citta', probabilmente a cinque-sei chilometri dal centro. Questa notte uno squadrone di elicotteri Usa Apache ha attaccato la divisione "Medina" della Guardia Repubblicana, asserragliata a sud della capitale. Fonti del Pentagono riferiscono che sarebbero stati distrutti 10 carri armati iracheni, mentre gli Apache, pur raggiunti da numerosi proiettili di mitragliatrice, sarebbero tornati tutti illesi alla base. Proprio un elicottero Apache è al centro del nuovo episodio della guerra mediatica fra gli alleati e il regime di Baghdad. Dopo i prigionieri di domenica, i due piloti dell'elicottero abbattuto vicino a Karbala sono stati ripresi ieri dalla televisione irachena (che peraltro sostiene che sono due gli Apache abbattuti), nel giorno in cui Saddam ha promesso in tv al popolo la vittoria, e Tareq Aziz ha smentito in conferenza stampa che il regime sia vicino a crollare. Intanto le tv internazionali cominciano a mandare in onda le immagini dei civili iracheni in ospedale. Il governo iracheno ha diramato ieri le prime cifre ufficiali delle vittime della guerra, entrata nel sesto giorno. Si tratta di 252, di cui 194 a Baghdad. Ma l'esecutivo si è rifiutato di fornire il numero dei militari morti. Un secondo soldato britannico è stato ucciso in un combattimento di terra in Iraq, riferisce la Bbc, informata da fonti della Difesa britannica. Non viene per ora specificato dove il soldato britannico abbia perso la vita. Ieri, nei pressi di Bassora, i britannici hanno registrato la prima perdita in combattimento. Il ministero della Difesa britannico ha ufficilizzato l'uccisione di un militare britannico in combattimento ad Az Zubay con un comunicato. Nessun dettaglio sull'accaduto, se non che che la famiglia della vittima è già stata avvertita.

Questione umanitaria

Il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, incontra oggi Condoleezza Rice, consigliere per la sicurezza nazionale Usa, per discutere le questioni umanitarie legate alla guerra in Iraq. Annan ha avvertito ieri dei rischi di "catastrofe umanitaria" a Bassora, dove proseguono i violenti combattimenti tra gli iracheni e le forze della coalizione.

Bassora

Secondo quanto riporta la televisione araba Al Jazeera, i civili di Bassora sono usciti questa mattina per le strade del centro per inscenare una manifestazione anti-americana contro la presenza dei soldati Usa nella città meridionale. Al-Jazeera ha trasmesso le immagini di uomini che hanno sfilato per le strade del centro inneggiando a Saddam con i fucili imbracciati.

Le truppe britanniche hanno dichiarato obiettivo militare Bassora -la citta' nel sud dell'Iraq dove le truppe alleate non sono ancora riuscite a piegare la resistenza- e dovranno probabilmente andare a combattere all'interno della citta'. Lo ha reso noto alla Cnn il portavoce britannico al Comando centrale di Doha, il capitano Al Lockwood, spiegando che "non si tratta soltanto di un cambio nella strategia, ma di una operazione difficile e ad alto rischio". "Stiamo incontrando resistenza da parte di irregolari, fedayn estremamente fedeli al regime di Saddam Hussein". "Stanno terrorizzando la cittadinanza e probabilmente dovremo andare a combattere all'interno della citta'

Governo iracheno

Il governo iracheno ha smentito che truppe anglo-americane di terra si trovino ormai ad appena 90-100 chilometri da Baghdad, come sostenuto da varie fonti in Usa e Gran Bretagna. "Simili affermazioni in proposito fanno semplicemente parte della loro guerra psicologica", hanno tagliato corto fonti del regime di Saddam Hussein. Erano stati tra gli altri il premier britannico Tony Blair e il generale Tommy Franks, l'americano comandante in capo delle forze alleate, ad affermare che esse sono ormai vicinissime alla capitale irachena. Franks aveva peraltro ammesso che persistono sacche di resistenza pure alla retroguardia dell'avanzata su Baghdad. Ad operazioni militari terminate, l'Iraq intende consegnare tutti i prigionieri di guerra, dichiara l'ambasciatore iracheno a Mosca, Abbas Khalaf. Sottintendento che la vittoria sarà dell'Iraq, l'ambasciatore assicura che il rimpatrio dei soldati alleati in mano agli iracheni non sarà in nessun caso messo in questione. "L'Iraq tratta e tratterà i prigionieri di guerra americani e britannici in base alla Convenzione di Ginevra", sottolinea il rappresentante iracheno in un'intervista all'agenzia Interfax. Abbas Khalaf definisce "menzogne" le voci di preparativi iracheni per l'uso di armi chimiche nella difesa di Baghdad.

Afganistan

- Le autorita' afghane hano arrestato quattro ex alti dirigenti del regime talebano, tra cui il viceministro dell'Istruzione Mawlavi Shahidkhel. I quattro sono stati fermati nella notte nelle vicinaze di Ghazni, 20 chilometri a sudovest di Kabul, una delle aree piu' calde dell'Afghanistan: qui gli ex talebani si stanno riorganizzando con il gruppo Hezb-i-Islami del signore della guerra Gulbuddin Hekmatiar. Secondo il capo dei servizi segreti, il comandante Ismael, nel fine settimana i talebani e Hezb-i-Islami hanno tenuto un vertice vicino a Ghazni. Shahidkhel, uno dei leader piu' in vista del deposto regime, e' accusato di una serie di attacchi contro forze del nuovo governo e di avere distribuito volantini nei quali si minacciano funzionari locali di gravi conseguenze se continueranno a collaborare con l'esecutivo filostatunitense. Nel sud dell'Afghanistan, le forze della coalizione antiterrorismo hanno effettuato oggi un nuovo raid aereo sui dintorni di Kandahar, un tempo roccaforte dei talebani. Il bombardamento ha avuto per la prima volta come obbiettivo una serie di villaggi e cunicoli sulle montagne di Samighar, dove potrebbe nascondersi Osama bin Laden, ad appena 30 chilometri dal confine con il Pakistan

Guatemala

Una missione della Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) ha iniziato una visita in Guatemala con l’obiettivo di analizzare “la situazione dello Stato di diritto” nel tormentato Paese centroamericano, a 7 anni dalla fine della sanguinosa guerra civile. In un comunicato, la Cidh ha precisato che la missione “osserverà con particolare attenzione la situazione dei minori, dei popoli indigeni e dell’amministrazione della giustizia”. Della delegazione fanno parte, tra gli altri, il primo vice presidente della Cidh, José Zalaquett, il secondo vice, Clare Roberts, la relatrice per il Guatemala, Susana Villarán. Alla vigilia dell’inizio della missione, il Gruppo di appoggio mutuo (Gam) - del quale fanno parte i familiari dei ‘desaparecidos’ causati dal conflitto interno - ha denunciato un totale di 593 violazioni dei diritti umani e atti di violenza contro la popolazione civile (incluse nove esecuzioni extragiudiziali) registrati nei primi due mesi del 2003. “Il Guatemala sta progressivamente diventando uno dei Paesi con il più alto indice di insicurezza del continente, dove si mescolano delinquenza organizzata e crimini di matrice politica”, ha fatto sapere in una nota il Gam. Organo di spicco dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), la Cidh ha il mandato di promuovere il rispetto dei diritti civili e politici in base ai parametri stabiliti dalla Convenzione americana dei diritti umani approvata nel 1969 ed entrata in vigore nel 1978 dopo la ratifica di 25 dei 35 Stati membri dell’Osa. La particolarità della Convenzione sta nel fatto che individua un nucleo ‘duro’ di alcuni diritti umani che non possono essere derogati neppure in tempo di guerra o di emergenza, sebbene non proibisca la pena di morte, consentendone l’applicazione nei casi più gravi. Impedisce, tuttavia, agli Stati che l’avessero abolita di ripristinarla. La Convenzione ha anche istituito la Corte Interamericana dei diritti umani, composta da 7 giudici, con sede a San Josè, in Costarica

Italia

In Commissione Affari Costituzionali riprende da oggi il tentativo del relatore di maggioranza, il forzista Sandro Bondi, di superare il fermo no della Lega Nord al ddl governativo 2531 in materia di liberta' religiosa e culti ammessi. La scorsa settimana in varie Commissioni, chiamate ad esprimere il loro parere sul controverso provvedimento che le Camere stanno cercando di varare da oltre 10 anni per rivedere una normativa che risale al 1929, i deputati leghisti sono intervenuti in massa per contrastare l'iter di questo ddl soprattutto per le norme che prevedono la possibilita' di realizzare intese dello Stato con le organizzazioni di culto islamico esistenti in Italia. Per superare l'ostacolo Bondi ha gia' presentato una serie di emendamenti, ma il gruppo di Umberto Bossi ha ribadito che e' pronto a dare battaglia anche in aula. In merito e' attesa per oggi anche la conclusione del parere che deve esprimere la Lavoro per i riflessi che il riconoscimento della liberta' di pratiche religiose negli ambienti lavorativi potra' determinare anche sui contratti nazionali collettivi. Il seguito dell'esame in Affari Costituzionali previsto anche nelle sedute di domani e giovedi' dovra' chiarire se e come potranno essere ricuciti i contrasti nella maggioranza su questo provvedimento evitando di andare ad uno scontro aperto in aula

gror030325 (last edited 2008-06-26 09:53:31 by anonymous)