Differences between revisions 10 and 25 (spanning 15 versions)
Revision 10 as of 2003-03-28 08:32:47
Size: 5215
Editor: anonymous
Comment:
Revision 25 as of 2003-03-28 18:42:38
Size: 38433
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 3: Line 3:
= GR 9.30 =

== SOMMARIO ==

=== GUERRA ===

=== ESTERI ===

=== INTERNI ===


Continuano i bombardamenti sulle principali citta irachene.
Anche nella mattinata di oggi una pioggia di bombe su Baghdad. Approfittando delle migliorate condizioni del tempo e della visibilità ritornata ottimale, gli aerei Usa e britannici hanno ripreso intensamente la loro attività sull'Iraq. Il comando centrale americano ha detto che nella giornata di ieri, giovedì, sono state compiute in totale oltre 1.500 missioni, più di 500 delle quali di bombardamento. Le altre sono state missioni di appoggio, copertura e rifornimento dei bombardieri in volo.Gran parte delle missioni hanno avuto come obiettivo le postazioni della Guarda Repubblicana all'interno e alla periferiadi Baghdad. Colpiti anche i centri di comunicazione della rete dicomando e controllo dello stato maggiore iracheno.Le missioni di bombardamento su Baghdad sono continuate, conintensità sostenuta, anche nella mattinata di oggi.


Combattimenti si sonosvolti durante la notte a Nasiriya dove 12 marines sono considerati dispersi. Secondo un fotografo della Dpa, a seguito delle truppe americane, le forze Usa hanno bombardatole posizioni irachene con l'aviazione e l'artiglieria. Durante la notte i marines hanno catturato un complesso militare dove hanno trovato un deposito di armi. Attorno alla citta',120 chilometri a sud di Baghdad, vi sono state diverse azioni diguerriglia da parte irachena. Ieri pomeriggio un gruppo di milizianiin abiti civili si e' avvicinato ai soldati a bordo di tre auto e haaperto il fuoco. I marines hanno risposto uccidendo un aggressore eprendendone un altro prigioniero. Altri miliziani, sei o dieci, sono riusciti a fuggire.

== GR ORE 19.30 ==

'''Proposta sommario'''

'''Iraq, attacchi contro bagdad'''


Continuano notte e giorno i bombardamenti su Bagdad; secondo i corrispondenti, sono i più gravi dall'inizio della guerra.
Colpito sia il centro sia la periferia della capitale. Secondo la CNN, per colpire il centro del sistema di comunicazione del paese, sulla riva est del fiume Tigri, aerei B-2 hanno sganciato bombe 'sfonda-bunker' da 9 tonnellate.
Una violenta battaglia si è combattuta per almeno 7 ore nella zona di Najaf, la città santa sciita, tra marines USA e truppe irachene che cercavano di fermare l'avanzata nemica verso Bagdad. Bombardate postazioni irachene anche a Nassiriya, più a sud, dove, secondo la BBC, un generale iracheno è stato fatto prigioniero. Le truppe USA si stanno posizionando per quella che si prevede sarà uno scontro durissimo con la Guardia Repubblicana nei pressi di Karbala, altra città santa sciita, 110 km a sud di Baghdad.
lmeno otto civili sono rimasti uccisi a Bagdad, e altri 33 feriti, da due missili americani che oggi hanno colpito una zona residenziale della città. Lo denunciano testimoni citati dall'Agenzia di stampa Xinhua.
Due missili hanno colpito la zona di Mansur nel centro della città, distruggendo completamente una casa e danneggiando seriamente altri tre edifici. I bombardamenti di oggi hanno colpito tre centri di comunicazione della capitale e si teme che molte persone siano rimaste intrappolate sotto le macerie.
Completamente distrutto il centro di comunicazioni di Olwayia, nella strada centrale di Sadoun, colpito da un missile che ha provocato una voragine di 20 venti metri di diametro e cinque di profondità. Sul posto proseguono le operazioni di soccorso.
Questa mattina il ministro dell'Informazione iracheno Mohammed Saeed Sahaf ha detto che nel corso dei raid aerei di questa notte sulla capitale sono rimaste uccise sette persone e 92 sono state ferite.

'''L'america in disagio'''

Ufficialmente tutto procede secondo i piani, ma il dubbio che il Pentagono abbia sbagliato i calcoli nelle sua previsioni di una guerra lampo in Iraq trova ogni giorno conferme autorevoli. "Il nemico che stiamo affrontando è diverso da quello contro cui abbiamo combattuto nelle simulazioni della guerra", ha spiegato il generale Williams S. Wallace, comandante del Quinto corpo dell'esercito Usa, in un'intervista al 'Washington Post'.
Le dichiarazioni di Wallace hanno creato non poco imbarazzo alla amministrazione Bush, tanto che una fonte della Casa Bianca oggi si è affrettata a ribadire che i dubbi sulla strategia militare sono ingiustificati: "La guerra sta andando bene", ha assicurato.
Le linee di rifornimento troppo lunghe e un nemico che agisce con tattiche non convenzionali hanno bloccato l'avanzata verso Bagdad degli alleati, ha spiegato, e questo prolungherà i tempi della guerra. Wallace, che ieri ha visitato la base allestita nell'Iraq centrale dalla 101esima Divisione aviotrasportata, ha detto di essere rimasto "atterrito" dalla strategia scelta dagli uomini di Saddam Hussein, dalle azioni suicide degli iracheni che si scagliano con i pickup contro potentissimi carri armati.
Viste le difficoltà, il Pentagono starebbe ora pensando a nuove strategie per rovesciare Saddam Hussein, conferma il 'New York Times'. Due secondo il quotidiano le strade esplorate: la prima avanzare velocemente verso la periferia di Baghdad, annientare la Guardia Repubblicana e poi conquistare la città.



'''La guerra dell'informazione'''

Il presidente Bush si mostra sempre più irritato e in imbarazzo durante le conferenze stampa, ma anche durante gli incontri internazionali.
Colpa di questo, la diversa attenzione che la stampa, anche quella americana, sta dando adesso al suo modo di condurre la guerra.Dopo alcune dichiarazioni fatte da suoi generali, e ex generali, la stampa americabna comincia a pressare il presidente.
In quanto comandante in capo, Bush ritiene di dover essere l'ultima persona dellacatena di comando a esprimere dubbi e preoccupazioni, nel timore dipoter demoralizzare 'i suoi uomini'. Dubbi e preoccupazioni che pero'starebbero facendo breccia nell'amministrazione, dopo le perplessita'espresse da alcuni militari in pensione sulla validita' dei piani eanche sulla dimensione delle forze mandate in campo. Secondo il segretario per il Commercio Donald L.Evans, che parla ogni giorno con lui, Bush 'non ha alcun dubbio sul fatto che le forze della coalizione hanno le risorse per prevalere, non e' unaquestione di 'se' ma di 'ma'. In realta', secondo alcune personeche lo hanno visto nei giorni scorsi, il presidente sarebbe apparsomolto stanco e provato dopo mesi di pianificazione di guerra e dicontatti diplomatici: 'Non sembra energico come in altre occasioni,il suo volto, il suo body language indicano che ha alle spalle giorni lunghi'

A dubitare del comportamento dei vertici americani, della loro intelligenza e della loro lungimiranza,ci si mettono anche i settimanali in genere più accomodanti. Secondo quanto riferisce oggi il francese liberation, nel numero in edicola questa szettimana del settimanale NYorker,si racconta la storia delle false prove sull'urnio impoverito Dès l'automne 2002, la CIA affirmait avoir les preuves que l'Irak a tenté, entre 1999 et 2001, d'acheter «500 tonnes d'uranium au gouvernement nigérien».

Mais ce n'est que le 7 mars, devant le Conseil de sécurité de l'ONU, que le directeur de l'AIEA, Mohamed el-Baradei, a déclaré ces informations «non authentiques». L'AIEA ose aujourd'hui dire que les faux étaient cousus de fil blanc. Une lettre du président nigérien actuel se référait à ses pouvoirs aux termes de la Constitution de 1965... caduque depuis quatre ans. En outre, sa signature avait été visiblement imitée. Une autre lettre, d'octobre 2000, émanait du ministre des Affaires étrangères Alle Elhadj Habibou, qui n'occupe plus ce poste depuis... 1989. Elle portait l'en-tête du Conseil militaire suprême dissous en 1999. «Dès septembre 2002, lorsque Colin Powell a lancé pour la première fois ce soupçon contre le Niger, nous avons réclamé leurs preuves aux Américains, nous a indiqué, sous couvert d'anonymat, un haut responsable de l'AIEA, à Vienne. Nous avons dû patienter presque six mois, pour finalement les recevoir fin février.» Powell s'est borné à rétorquer que ces documents «ne venaient pas des Etats-Unis». Interrogée par l'AIEA, la CIA n'a même pas pris la peine de se défendre. Comme le rappelle The New Yorker, le premier pays à lancer la «piste africaine» a en effet été la Grande-Bretagne. Même grossières, les «preuves» du MI6 étaient pain bénit pour convaincre l'opposition démocrate de se rallier, au Congrès, à la motion donnant à Bush le feu vert pour attaquer Bagdad... .

'''Gli arabi e la guerra'''

'''I programmi umanitari'''

 La Commissione Europea sino ad ora hastanziato 21 milioni di euro per affrontare i primi bisogni degli sfollati della guerra irachena. Altri 79 milioni di euro sonostati promessi. Oltre all'idea di tenere i profughi pronti al rientro,l'obiettivo europeo ?hiaramente quello di non importarepotenziali immigrati a lungo termine. "Siamo d'accordo sul fattoche i centri profughi vadano creati attorno all'Iraq, perprevenire ulteriori spostamenti dei rifugiati", ha precisato oggiil ministro degli Interni tedesco, Otto Schily.Il progetto di 'gestione locale' del problema dei profughiiracheni segue una pi??nerale riflessione, a Veria, sullavolontà europea di contenere il fenomeno dell'immigrazioneclandestina. Con Italia, Spagna e Grecia tradizionali portoni del flusso dei clandestini, ogni anno 500.000 stranieri entrano illegalmente nell'Unione Europea.Tra le idee per ridimensionare il fenomeno, c'è quella britannica di creare "zone cuscinetto" in Paesi non membri dell'Ue, dove sarebbero passate al vaglio le richieste di asilo.


'''Palestina'''

Soldati israelianihanno ucciso un militante palestinese di 20 anni e ne hanno ferito unaltro a Tulkarem, in Cisgiordania, dove e' stata compiutaun'incursione militare notturna alla ricerca di sospetti. Secondo gliisraeliani i due uomini facevano parte della milizia dei Tanzim ederano armati. Fonti palestinesi accusano gli israeliani di averaperto il fuoco senza provocazioni dall'altra parte. Intanto la polizia israeliana ha deciso di limitare oggil'accesso alla Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme per evitare possibilidisordini e manifestazioni contro la guerra in Iraq. Potrannopartecipare alla preghiera del venerdi solo uomini a partire daiquarant'anni e donne, tutti in possesso di carta d'identita'israeliana.

'''Argentina, 1 e 2'''

''' argentina'''
 
 
Il senatore argentino Luis Barrionuevo, del ‘Partido Justicialista’ (Pj, al governo), conserverà il suo status di parlamentare. La mozione di espulsione dalla Camera alta del Congresso, presentata da alcuni suoi colleghi, non è stata accolta dalla maggioranza. Barrionuevo è stato protagonista delle proteste e i tumulti che 15 giorni fa hanno provocato il rinvio delle elezioni nella provincia di Catamarca. In quell’occasione, centinaia di suoi sostenitori assaltarono i seggi, bruciando le urne e malmenando gli scrutatori, per protestare contro il rifiuto delle autorità elettorali di iscriverlo nella lista degli aspiranti alla carica di governatore. Inequivocabile l’impedimento legale alla candidatura di Barrionuevo: la Costituzione provinciale di Catamarca impedisce a coloro che non abbiano risieduto per almeno quattro anni nel suo territorio di candidarsi alla guida dell’amministrazione locale. Non possedendo il requisito, il senatore del Pj – il movimento dell'ex presidente Carlos Menem e dell'attuale capo di Stato Eduardo Duhalde, acerrimi rivali – esortò alla ‘ribellione popolare’ i suoi elettori, provocando il rinvio ‘sine die’ delle elezioni. Nonostante l'abbondante materiale video e le registrazioni delle dichiarazioni di Barrionuevo con le minacce dirette contro le autorità locali su imminenti disordini, il Senato argentino ha fatto scudo attorno al parlamentare negando i due terzi dei voti necessari ad espellerlo. Sia i senatori vicini a Menem, che i ‘fedelissimi’ di Duhalde, con poche eccezioni, hanno votato contro la misura disciplinare. La notizia ha provocato dure reazioni da parte dell'opinione pubblica che ha fatto sentire la propria voce telefonando a numerosi programmi radio e protestando per una decisione definita "scandalosa". Varie organizzazioni della società civile, da tempo avevano chiesto il provvedimento di espulsione, per il grave precedente costituito da un legislatore incapace di ottemperare quanto stabilito dalla legge.
 
 
La Camera Federale di Buenos Aires ha confermato ieri l’ordine di custodia cautelare contro Cristino Nicolaides, ex capo dell’esercito durante la dittatura militare (1976-83). I reati a suo carico sono: associazione illecita aggravata, omicidio aggravato e sequestro di 17 esponenti del gruppo peronista dei Montoneros, ‘desaparecidos’ nel 1980. I giudici Horacio Cattani e Martín Irurzun, riconfermando le decisioni assunte lo scorso 19 dicembre dal giudice federale Claudio Bonadío, hanno ratificato il procedimento ai danni di Nicolaides e ordinato il blocco dei suoi beni per un valore di 4,6 milioni di pesos (pari a circa 1 milione e mezzo di euro). Nella stessa seduta, tuttavia, i giudici hanno deciso di revocare il procedimento a carico di Claudio Scagliuzzi, un ex agente civile del battaglione ‘601’ dell’esercito, estradato l’anno scorso dalla Spagna. L’uomo è stato rimesso in libertà in quanto, come si legge nella sentenza di 27 pagine, svolgeva una funzione “nettamente subalterna”. I due giudici hanno anche confermato la propria contrarietà alle leggi di ‘punto finale’ e 'obbedienza dovuta’ - delle quali beneficiarono 1.180 militari accusati di crimini commessi durante il regime – già dichiarate incostituzionali l’anno scorso dallo stesso giudice Bonadio. Le due normative sono attualmente sottoposte al vaglio della Corte Suprema argentina.

'''serbia'''

La polizia serba ha ritrovato i resti dell'ex presidente Ivan Stambolic, rapito nell'agosto del 2000 a Belgrado, alla vigilia delle elezioni che videro la sconfitta di Slobodan Milosevic. Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro degli interni serbo Dusan Mihajlovic, precisando che il corpo è stato disseppellito nelle colline di Fruska Gora, in Vojvodina (Serbia del nord), a una quarantina di chilometri dalla capitale.
Stambolic, ha detto Mihajlovic, "è stato rapito da quattro membri delle forze speciali meglio note come "berretti rossi "(braccio armato dei servizi segreti disciolto tre giorni fa nell'ambito delle indagini per l'omicidio del premier serbo Zoran Djindjic, ndr) e ucciso perché avrebbe potuto candidarsi contro Milosevic. E' stato un delitto politico, per cui dovremo interrogare anche Milosevic (nelle carceri del Tribunale penale internazionale dell'Aja, ndr) e sua moglie Mira Markovic".

Ieri in una sparatoria la polizia ha ucciso il presunto autore del rapimento, nonché fra i principali indiziati per l'attentato costato la vita a Djindjic, il capo della cosca criminale di Zemun (dal nome di un sobborgo di Belgrado) Dusan "Siptar" Spasojevic. Anche il "'numero due" di "Siptar", Milan "Kum" Lukovic, è rimasto ucciso nella sparatoria.



'''Mobilitazioni'''

 Migliaia di persone scese oggi nelle piazze di Tehran per il primo raduno iraniano di protesta dopo l’inizio del conflitto in Iraq. Le manifestazioni, che si sono svolte dopo la preghiera collettiva musulmana del venerdì, erano state promosse nei giorni scorsi sia da enti statali (ministeri, radio e televisione) sia da numerose organizzazioni, tra cui l’Associazione delle giornaliste donne (Roza) e gli enti per la promozione del cinema tra i giovani. Nonostante i difficili rapporti tra i due Paesi, derivanti dalla guerra irano-irachena del 1980-88, migliaia di persone si sono mobilitate per sottolineare la loro opposizione al conflitto, senza però offrire alcun sostegno all’Iraq. Il governo di Tehran si è sempre dichiarato contrario all’attacco della coalizione anglo-statunitense. L’ayatollah Mohamed Yazdi, capo del potere giudiziario, parlando all’università di Teheran ha sottolineato che l’Iran non appoggia il regime di Baghdad, ma nel frattempo è anche “contro il colonialismo e l’imperialismo nella regione”. Posizioni ribadite anche dai discorsi di piazza che si sono tenuti durante i cortei di oggi. “Consideriamo l'attacco degli Usa all’Iraq come illegale. E per questo lo condanniamo" diceva uno speaker da un megafono mentre alcuni manifestanti davano fuoco a bandiere statunitensi e israeliane. In piazza si sono visti poi numerosi poster, molti in inglese, dove si leggeva “No alla Guerra”, “A morte Saddam” e “Abbasso gli Usa”. Su un grande striscione c’erano disegnati poi alcuni missili a stelle e strisce che riportavano la scritta “Democrazia dei Cruise”. E’ stato segnalato comunque qualche incidente: circa 500 persone si erano radunate di fronte all’ambasciata britannica e all’improvviso hanno cominciato a lanciare sassi contro l’edificio, mandando in frantumi alcune vetrate. La polizia, schierata in forze attorno alla sede diplomatica, è comunque riuscita a disperdere il gruppo.

'''Bolivia'''

Ha creato sconcerto nell’opinione pubblica boliviana il rapporto divulgato questa settimana dall’ambasciata degli Stati Uniti a La Paz, nel quale si lancia l’allarme su un imminente golpe pianificato dal leader dell’opposizione, Evo Morales Ayma. Il documento, del quale la stampa locale ha pubblicato in estrema sintesi il contenuto, avverte il governo che la vita dello stesso Morales sarebbe in pericolo a causa di un complotto ordito dai suoi compagni di schieramento, il Movimento al socialismo (Mas). Nel rapporto, elaborato da agenti dell’intelligence statunitense, si menziona tra le persone a rischio anche il senatore e ideologo del Mas, Filemón Escóbar. “É un documento mirato ad intimidirci, dividerci e farci passare come golpisti e assassini dei nostri stessi compagni” ha commentato Morales, tornato in questi giorni a guidare le proteste dei ‘cocaleros’ (produttori di coca) del Chapare. Da parte sua, l’esecutivo del presidente Gonzalo Sánchez de Lozada ha annunciato l’avvio di un’inchiesta. Intanto, sul fronte delle mobilitazioni contro la politica antidroga del governo si segnalano nuovi scontri tra forze dell’ordine e ‘cocaleros’. Al termine di un’assemblea convocata a Eterazama (180 chilometri a est di Cochabamba) i coltivatori hanno deciso di attaccare per la seconda volta in tre giorni gli uffici locali del Progetto di sviluppo delle colture alternative (Pdar). Polizia e militari hanno fermato l’assalto con uso di gas lacrimogeni e proiettili di gomma, fortunatamente senza provocare feriti. Disordini sono stati registrati anche a Chimoré dove un gruppo di coltivatori ha lanciato pietre contro le finestre di un altro ufficio del Pdar. Secondo il dirigente locale dei produttori Eulogio Toco, si tratta di azioni che rientrano “nella nuova strategia ‘cocalera’, che consiste nell’attaccare le strutture di un programma che non funziona e ha solo portato miseria alle famiglie contadine che hanno abbandonato la coltivazione della coca”. E proprio a seguito delle nuove proteste, seguite alla rottura del dialogo tra governo e ‘cocaleros’, annunciata mercoledì da Morales, militari e polizia hanno aumentato la sorveglianza nel Tropico di Cochabamba, sopratutto con l’obiettivo di impedire che vengano eretti nuovi blocchi stradali sull’asse Cochabamba-Santa Cruz.


'''Italia'''

'''Sciopero del 2'''

Ancora una volta la commissione di garanzia tenta di vietare lo sciopero dei siondacati di base, indetto per il 2 aprile. Lo ha fatto attraverso una lerttera inviata ai sindacati che hanno indetto lo sciopero, affermando che non ci sono le condizioni necessarie. Il commento di pino gianpietro.

'''Manifestazioni domani'''

VICENZA - Dalla caserma Ederle sarebbe pronto a partire per l'Iraq anche il secondo battaglione della 173/a Brigata aviotrasportata, composta da due battaglioni, il primo dei quali ha lasciato Vicenza il 26 marzo. L'ipotesi, riportata da alcuni quotidiani, non trova conferma, dato il massimo riserbo



'''Manifestazioni oggi'''

Poco prima delle 8 di stamani,un gruppo di disobbedienti ''no war'' ha bloccato l'ingresso delparcheggio delle autocisterne della raffineria Agip di Livorno. Ipacifisti hanno issato uno striscione con la scritta ''metti sabbianon olio nel motore della guerra'' e distribuito volantini agliautotrasportatori spiegando che l'iniziativa h da inquadrarsi nelleattivit` di boicottaggio alla guerra del petrolio. La manifestazioneha incontrato la solidariet` di molti lavoratori, un autista haaddirittura esposto sulla motrice una bandiera della pace. Altri disobbedienti si sono poi incatenati al cancello dellastrada di servizio che conduce alla raffineria, dopo aver appeso allaporta d'accesso un'enorme bandiera con i colori dell'iride ed avercostruito una sorta di barriera con una trentina di balle di fieno. I manifestanti si sono poi spostati in corteo lungo l'Aurelia,senza perr provocare grandi problemi alla circolazione delle auto, edhanno bloccato tutti e quattro gli accessi allo stabilimento,compreso l'ingresso principale dove si h formata una colonna dialcuni camion in attesa di poter entrare in raffineria. Lamanifestazione si i terminata poco dopo le 10.

ROMA - Un pacifista austriaco con un parapendio a motore e' atterrato intorno alle 6:45 in piazza San Pietro, portando con se' uno striscione per la pace. Sul posto sono intervenute le Forze dell'ordine e l'uomo e' stato portato al commissariato. A quanto si e' appreso, il pacifista intendeva atterrare proprio al centro della piazza, ma la presenza delle forze dell'ordine, che presidiano l'area giorno e notte, lo avrebbe indotto a toccare terra nella cosiddetta ''zona franca'', un corridoio proprio a ridosso della piazza. La polizia ha fermato altri pacifisti, che con videocamere e macchine fotografiche stavano aspettando l'atterraggio, e li ha portati al commissariato Borgo per l'identificazione.

 
LIVORNO - Alcune decine di appartenenti alla rete toscana ''Stop global war'' stamani hanno bloccato l'accesso al parcheggio e alla strada di servizio della raffineria dell'Agip petroli in localita' Stagno, nel comune di Livorno, fermando l'attivita' di una dozzina di autobotti. Poco prima delle 8, un gruppo di attivisti contro la guerra ha bloccato a singhiozzo l' ingresso del parcheggio delle autocisterne della raffineria con uno striscione con la scritta ''metti sabbia non olio nel motore della guerra''. I pacifisti hanno distribuito volantini agli autotrasportatori spiegando che l' iniziativa e' da inquadrarsi nelle attivita' di boicottaggio alla guerra del petrolio, incontrando la solidarieta' di molti lavoratori. Un autista ha addirittura esposto sulla motrice anche una bandiera della pace. Intanto, altri disobbedienti si sono incatenati al cancello della strada di servizio che conduce alla raffineria, dopo aver appeso alla porta d' accesso un' enorme bandiera con i colori dell' iride ed aver costruito una sorta di barriera con una trentina di balle di fieno.
 

Manifestazione di protesta dei noglobal e dei disobbedienti a Nisida nelle cui acque e' ormeggiata lafregata olandese della Nato. La nave, che doveva attraccare al moloBeverello, per problemi di ordine pubblico e in vista dell'annunciataprotesta dei no global e' stata 'dirottata' a Nisida. I no global, capitanati da Francesco Caruso, non si sono,per', dati per vinti e dopo essersi radunati al molo Beverello sonopartiti con le macchine per recarsi sulla spiaggia di Bagnoli da dovesi intravede la nave. Qui erano gia' presenti altri manifestanti cheavevano innalzato cartelli contro la guerra e per la pace. Caruso,per agevolare una manovra che partiva da un'altra zona della costa hapreso in affitto una barca dicendo di voler andare sotto la fregata.In realta' dal porto di Bagnoli era partito un motoscafo con a bordoalcuni disobbedienti con l'intento di abbordare la nave della Nato.Il tentativo e', pero', fallito. Motovedette della Guardia di finanzali hanno, infatti, bloccati a poca distanza dalla nave. Caruso si e' dichiarato soddisfatto della manifestazionesottolineando che ''prosegue senza sosta l'azione nei confronti deiguerrafondai. Non ci fermeranno. Continueremo le nostre azioni didisturbo tese ad evidenziare la nostra ferma ostilita' nei confrontidella guerra. Il nostro slogan 'cacciamoli dalle coste' rivolto allenavi da guerra ha indubbiamente avuto successo. Ma noi continueremo amuoverci anche nelle ferrovie e nelle strade per cercare di fermaregli strumenti della morte''





= ore 13 =

'''iraq'''

Il Ministro dell'informazione iracheno, Mohammed Said Al Sahhaf, ha detto oggi durante una conferenza stampa che diversi soldati nemici sono stati catturati e quattro uccisi. Sono stati inoltre distrutti o danneggiati - ha aggiunto - 33 veicoli blindati, tra cui carri armati.
26 iracheni uccisi a Najaf
Facendo un bilancio dei recenti bombardamenti su Najaf, il ministro ha detto che 26 iracheni sono stati uccisi e 60 sono rimasti feriti.
almeno 7 morti e 92 feriti nel raid su Baghdad di questa notte e questa mattina.
Al Sahhaf ha aggiunto che sette civili sono morti e 92 sono rimasti feriti nel bombardamento notturno su Baghdad. Ieri complessivamente sono morti 75 civili iracheni.




Il presidente russo è tornato a chiedere oggi "la sospensione immediata delle ostilita"' in Iraq e "la ripresa del processo verso una soluzione politica nell'ambito del Consiglio di sicurezza dell'Onu".
Secondo Putin, si tratta "dell'unica soluzione equa per la crisi irachena".
Putin ha aggiunto che la Russia intende proseguire il dialogo per il
consolidamento di un rapporto di partnership con gli Stati Uniti
a dispetto delle divergenze sulla crisi irachena.
La Russia ha "i propri interessi economici in Iraq", ma la sua posizione sulla guerra in corso "non e' mai stata determinata da fattori o vantaggi economici".
Putin ha sottolineato che "l'economia è un elemento importante della politica", ma non può essere disgiunta da una visione complessiva dei problemi.
Line 26: Line 129:

La sorella di un caduto smentisce Blair.  La sorella di uno dei soldati britannici caduti in Iraq e mostrati alla televisione smentisce le affermazioni del premier Tony Blair secondo le quali sono stati giustiziati dalle forze armate irachene.In un'intervista che appare oggi sul Daily Mirror, Nina Allsopp precisa che l'esercito le ha comunicato che suo fratello Luke era stato ucciso in combattimento.Ieri, Blair aveva ricordato le immagini apparse su Al Jazeera dei soldati britannici uccisi parlando di loro come di "soldati britannici giustiziati" e denunciando "un atto di crudeltà inimmaginabile". Il soldato Allsopp e il sergente SimonCullingworth, artificieri del Genio, erano scomparsi domenica in un combattimento vicino a Bassora.Non riesco capire perché delle persone mentano su ciò che è successo. Deve essere un errore ha denunciato Nina Allsopp. E'importante per noi che la gente sappia la verità, che tutti sappiano che cosa è veramente successo ha detto la donna.Un portavoce di Tony Blair, che ha chiesto di parlare sottoanonimato, ha messo in chiaro che il governo non è assolutamente sicuro che i due soldati siano stati giustiziati.
La sorella di un caduto smentisce Blair.Nina Allsopp,sorella di uno dei soldati britannici caduti in Iraq e mostrati alla televisione smentisce le affermazioni del premier Tony Blair secondo le quali sono stati giustiziati dalle forze armate irachene.  Ieri, Blair aveva ricordato le immagini apparse su Al Jazeera dei soldati britannici uccisi parlando di loro come di "soldati britannici giustiziati" e denunciando "un atto di crudeltà inimmaginabile",ma un portavoce di Tony Blair, che ha chiesto di parlare sottoanonimato, ha messo in chiaro che il governo non è assolutamente sicuro che i due soldati siano stati giustiziati.Il soldato Allsopp e il sergente SimonCullingworth, artificieri del Genio, erano scomparsi domenica in un combattimento vicino a Bassora.
In un'intervista che appare oggi sul Daily Mirror, Nina Allsopp precisa che l'esercito le ha comunicato che suo fratello Luke era stato ucciso in combattimento.Non riesco capire perché delle persone mentano su ciò che è successo. Deve essere un errore ha denunciato Nina Allsopp. E'importante per noi che la gente sappia la verità, che tutti sappiano che cosa è veramente successo ha detto la donna.


  
Line 45: Line 153:

 che circonda ogni attività della base americana.


''' argentina'''
 
 
Il senatore argentino Luis Barrionuevo, del ‘Partido Justicialista’ (Pj, al governo), conserverà il suo status di parlamentare. La mozione di espulsione dalla Camera alta del Congresso, presentata da alcuni suoi colleghi, non è stata accolta dalla maggioranza. Barrionuevo è stato protagonista delle proteste e i tumulti che 15 giorni fa hanno provocato il rinvio delle elezioni nella provincia di Catamarca. In quell’occasione, centinaia di suoi sostenitori assaltarono i seggi, bruciando le urne e malmenando gli scrutatori, per protestare contro il rifiuto delle autorità elettorali di iscriverlo nella lista degli aspiranti alla carica di governatore. Inequivocabile l’impedimento legale alla candidatura di Barrionuevo: la Costituzione provinciale di Catamarca impedisce a coloro che non abbiano risieduto per almeno quattro anni nel suo territorio di candidarsi alla guida dell’amministrazione locale. Non possedendo il requisito, il senatore del Pj – il movimento dell'ex presidente Carlos Menem e dell'attuale capo di Stato Eduardo Duhalde, acerrimi rivali – esortò alla ‘ribellione popolare’ i suoi elettori, provocando il rinvio ‘sine die’ delle elezioni. Nonostante l'abbondante materiale video e le registrazioni delle dichiarazioni di Barrionuevo con le minacce dirette contro le autorità locali su imminenti disordini, il Senato argentino ha fatto scudo attorno al parlamentare negando i due terzi dei voti necessari ad espellerlo. Sia i senatori vicini a Menem, che i ‘fedelissimi’ di Duhalde, con poche eccezioni, hanno votato contro la misura disciplinare. La notizia ha provocato dure reazioni da parte dell'opinione pubblica che ha fatto sentire la propria voce telefonando a numerosi programmi radio e protestando per una decisione definita "scandalosa". Varie organizzazioni della società civile, da tempo avevano chiesto il provvedimento di espulsione, per il grave precedente costituito da un legislatore incapace di ottemperare quanto stabilito dalla legge.
 
 
La Camera Federale di Buenos Aires ha confermato ieri l’ordine di custodia cautelare contro Cristino Nicolaides, ex capo dell’esercito durante la dittatura militare (1976-83). I reati a suo carico sono: associazione illecita aggravata, omicidio aggravato e sequestro di 17 esponenti del gruppo peronista dei Montoneros, ‘desaparecidos’ nel 1980. I giudici Horacio Cattani e Martín Irurzun, riconfermando le decisioni assunte lo scorso 19 dicembre dal giudice federale Claudio Bonadío, hanno ratificato il procedimento ai danni di Nicolaides e ordinato il blocco dei suoi beni per un valore di 4,6 milioni di pesos (pari a circa 1 milione e mezzo di euro). Nella stessa seduta, tuttavia, i giudici hanno deciso di revocare il procedimento a carico di Claudio Scagliuzzi, un ex agente civile del battaglione ‘601’ dell’esercito, estradato l’anno scorso dalla Spagna. L’uomo è stato rimesso in libertà in quanto, come si legge nella sentenza di 27 pagine, svolgeva una funzione “nettamente subalterna”. I due giudici hanno anche confermato la propria contrarietà alle leggi di ‘punto finale’ e 'obbedienza dovuta’ - delle quali beneficiarono 1.180 militari accusati di crimini commessi durante il regime – già dichiarate incostituzionali l’anno scorso dallo stesso giudice Bonadio. Le due normative sono attualmente sottoposte al vaglio della Corte Suprema argentina.

'''serbia'''

La polizia serba ha ritrovato i resti dell'ex presidente Ivan Stambolic, rapito nell'agosto del 2000 a Belgrado, alla vigilia delle elezioni che videro la sconfitta di Slobodan Milosevic. Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro degli interni serbo Dusan Mihajlovic, precisando che il corpo è stato disseppellito nelle colline di Fruska Gora, in Vojvodina (Serbia del nord), a una quarantina di chilometri dalla capitale.
Stambolic, ha detto Mihajlovic, "è stato rapito da quattro membri delle forze speciali meglio note come "berretti rossi "(braccio armato dei servizi segreti disciolto tre giorni fa nell'ambito delle indagini per l'omicidio del premier serbo Zoran Djindjic, ndr) e ucciso perché avrebbe potuto candidarsi contro Milosevic. E' stato un delitto politico, per cui dovremo interrogare anche Milosevic (nelle carceri del Tribunale penale internazionale dell'Aja, ndr) e sua moglie Mira Markovic".

Ieri in una sparatoria la polizia ha ucciso il presunto autore del rapimento, nonché fra i principali indiziati per l'attentato costato la vita a Djindjic, il capo della cosca criminale di Zemun (dal nome di un sobborgo di Belgrado) Dusan "Siptar" Spasojevic. Anche il "'numero due" di "Siptar", Milan "Kum" Lukovic, è rimasto ucciso nella sparatoria.

ITALIA

TORINO - Strappa volantino Forza Nuova: le incidono svastica su mano
Siccome stava staccando un volantino di Forza Nuova da un palo, tre teste rasate l'hanno aggredita, picchiata e le hanno inciso una svastica sulla mano sinistra.
Erano le 15:30 quando una donna di 26 anni ha subito l'aggressione nel giardino davanti al palazzo di Giustizia. La notizia, diffusa da un sito internet, è stata confermata dal segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Stefano Alberione.
La giovane non è andata in ospedale per farsi curare la mano, ma è stata medicata da un'amica infermiera che le ha anche messo una pomata antibiotica. "C'è un preoccupante diffondersi di pratiche tragicamente imitative", ha commentato Alberione ricordando l'omicidio del giovane di Milano e l'aggressione al segretario dei Giovani comunisti avvenuta la settimana scorsa a Torino durante il corteo per la pace.
"Episodi - ha aggiunto Alberione - che sono stati presi in modo superficiale dalle istituzioni della Città. Torino, medaglia d'oro alla resistenza, non percepisce che modalità antidemocratiche di questo tipo si possono diffondere sul territorio. Chiedo che ci sia una vigilanza e una presa di posizione ufficiale delle forze politiche e delle istituzioni della città". La giovane ha detto ad Alberione che farà denuncia alle forze dell'ordine.

ROMA - Un pacifista austriaco con un parapendio a motore e' atterrato intorno alle 6:45 in piazza San Pietro, portando con se' uno striscione per la pace. Sul posto sono intervenute le Forze dell'ordine e l'uomo e' stato portato al commissariato. A quanto si e' appreso, il pacifista intendeva atterrare proprio al centro della piazza, ma la presenza delle forze dell'ordine, che presidiano l'area giorno e notte, lo avrebbe indotto a toccare terra nella cosiddetta ''zona franca'', un corridoio proprio a ridosso della piazza. La polizia ha fermato altri pacifisti, che con videocamere e macchine fotografiche stavano aspettando l'atterraggio, e li ha portati al commissariato Borgo per l'identificazione.

 
LIVORNO - Alcune decine di appartenenti alla rete toscana ''Stop global war'' stamani hanno bloccato l'accesso al parcheggio e alla strada di servizio della raffineria dell'Agip petroli in localita' Stagno, nel comune di Livorno, fermando l'attivita' di una dozzina di autobotti. Poco prima delle 8, un gruppo di attivisti contro la guerra ha bloccato a singhiozzo l' ingresso del parcheggio delle autocisterne della raffineria con uno striscione con la scritta ''metti sabbia non olio nel motore della guerra''. I pacifisti hanno distribuito volantini agli autotrasportatori spiegando che l' iniziativa e' da inquadrarsi nelle attivita' di boicottaggio alla guerra del petrolio, incontrando la solidarieta' di molti lavoratori. Un autista ha addirittura esposto sulla motrice anche una bandiera della pace. Intanto, altri disobbedienti si sono incatenati al cancello della strada di servizio che conduce alla raffineria, dopo aver appeso alla porta d' accesso un' enorme bandiera con i colori dell' iride ed aver costruito una sorta di barriera con una trentina di balle di fieno.
 
VICENZA - Dalla caserma Ederle sarebbe pronto a partire per l'Iraq anche il secondo battaglione della 173/a Brigata aviotrasportata, composta da due battaglioni, il primo dei quali ha lasciato Vicenza il 26 marzo. L'ipotesi, riportata da alcuni quotidiani, non trova conferma, dato il massimo riserbo

'''milano'''
Questa mattina i sindacati degli inquilini hanno tenuto un presidio in Piazza Prealpi per impedire lo sgombero di 10 famiglie da delle case occupate.
La polizia egli ufficiali giudiziari continuano ad eseguire sgomberi non tenendo mai conto dei requisiti stabiliti che consentono ai nuclei familiari di non perdere la casa.
Tra l'altro, in Regione, è in corso una trattativa per la regolarizzazione dei contratti e delle occupazioni.



 

 










= GR 9.30 =

== SOMMARIO ==

=== GUERRA ===

=== ESTERI ===

=== INTERNI ===


Continuano i bombardamenti sulle principali citta irachene.
Anche nella mattinata di oggi una pioggia di bombe su Baghdad. Approfittando delle migliorate condizioni del tempo e della visibilità ritornata ottimale, gli aerei Usa e britannici hanno ripreso intensamente la loro attività sull'Iraq. Il comando centrale americano ha detto che nella giornata di ieri, giovedì, sono state compiute in totale oltre 1.500 missioni, più di 500 delle quali di bombardamento.
Combattimenti si sonosvolti durante la notte a Nasiriya dove 12 marines sono considerati dispersi. Secondo un fotografo della Dpa, a seguito delle truppe americane, le forze Usa hanno bombardatole posizioni irachene con l'aviazione e l'artiglieria. Durante la notte i marines hanno catturato un complesso militare dove hanno trovato un deposito di armi. Attorno alla citta',120 chilometri a sud di Baghdad, vi sono state diverse azioni diguerriglia da parte irachena. Ieri pomeriggio un gruppo di combattenti si e' avvicinato ai soldati a bordo di tre auto e ha aperto il fuoco.


Buongiorno Gr delle 09.30 aperto da luca!!!

GR ORE 19.30

Proposta sommario

Iraq, attacchi contro bagdad

Continuano notte e giorno i bombardamenti su Bagdad; secondo i corrispondenti, sono i più gravi dall'inizio della guerra. Colpito sia il centro sia la periferia della capitale. Secondo la CNN, per colpire il centro del sistema di comunicazione del paese, sulla riva est del fiume Tigri, aerei B-2 hanno sganciato bombe 'sfonda-bunker' da 9 tonnellate. Una violenta battaglia si è combattuta per almeno 7 ore nella zona di Najaf, la città santa sciita, tra marines USA e truppe irachene che cercavano di fermare l'avanzata nemica verso Bagdad. Bombardate postazioni irachene anche a Nassiriya, più a sud, dove, secondo la BBC, un generale iracheno è stato fatto prigioniero. Le truppe USA si stanno posizionando per quella che si prevede sarà uno scontro durissimo con la Guardia Repubblicana nei pressi di Karbala, altra città santa sciita, 110 km a sud di Baghdad. lmeno otto civili sono rimasti uccisi a Bagdad, e altri 33 feriti, da due missili americani che oggi hanno colpito una zona residenziale della città. Lo denunciano testimoni citati dall'Agenzia di stampa Xinhua. Due missili hanno colpito la zona di Mansur nel centro della città, distruggendo completamente una casa e danneggiando seriamente altri tre edifici. I bombardamenti di oggi hanno colpito tre centri di comunicazione della capitale e si teme che molte persone siano rimaste intrappolate sotto le macerie. Completamente distrutto il centro di comunicazioni di Olwayia, nella strada centrale di Sadoun, colpito da un missile che ha provocato una voragine di 20 venti metri di diametro e cinque di profondità. Sul posto proseguono le operazioni di soccorso. Questa mattina il ministro dell'Informazione iracheno Mohammed Saeed Sahaf ha detto che nel corso dei raid aerei di questa notte sulla capitale sono rimaste uccise sette persone e 92 sono state ferite.

L'america in disagio

Ufficialmente tutto procede secondo i piani, ma il dubbio che il Pentagono abbia sbagliato i calcoli nelle sua previsioni di una guerra lampo in Iraq trova ogni giorno conferme autorevoli. "Il nemico che stiamo affrontando è diverso da quello contro cui abbiamo combattuto nelle simulazioni della guerra", ha spiegato il generale Williams S. Wallace, comandante del Quinto corpo dell'esercito Usa, in un'intervista al 'Washington Post'. Le dichiarazioni di Wallace hanno creato non poco imbarazzo alla amministrazione Bush, tanto che una fonte della Casa Bianca oggi si è affrettata a ribadire che i dubbi sulla strategia militare sono ingiustificati: "La guerra sta andando bene", ha assicurato. Le linee di rifornimento troppo lunghe e un nemico che agisce con tattiche non convenzionali hanno bloccato l'avanzata verso Bagdad degli alleati, ha spiegato, e questo prolungherà i tempi della guerra. Wallace, che ieri ha visitato la base allestita nell'Iraq centrale dalla 101esima Divisione aviotrasportata, ha detto di essere rimasto "atterrito" dalla strategia scelta dagli uomini di Saddam Hussein, dalle azioni suicide degli iracheni che si scagliano con i pickup contro potentissimi carri armati. Viste le difficoltà, il Pentagono starebbe ora pensando a nuove strategie per rovesciare Saddam Hussein, conferma il 'New York Times'. Due secondo il quotidiano le strade esplorate: la prima avanzare velocemente verso la periferia di Baghdad, annientare la Guardia Repubblicana e poi conquistare la città.

La guerra dell'informazione

Il presidente Bush si mostra sempre più irritato e in imbarazzo durante le conferenze stampa, ma anche durante gli incontri internazionali. Colpa di questo, la diversa attenzione che la stampa, anche quella americana, sta dando adesso al suo modo di condurre la guerra.Dopo alcune dichiarazioni fatte da suoi generali, e ex generali, la stampa americabna comincia a pressare il presidente. In quanto comandante in capo, Bush ritiene di dover essere l'ultima persona dellacatena di comando a esprimere dubbi e preoccupazioni, nel timore dipoter demoralizzare 'i suoi uomini'. Dubbi e preoccupazioni che pero'starebbero facendo breccia nell'amministrazione, dopo le perplessita'espresse da alcuni militari in pensione sulla validita' dei piani eanche sulla dimensione delle forze mandate in campo. Secondo il segretario per il Commercio Donald L.Evans, che parla ogni giorno con lui, Bush 'non ha alcun dubbio sul fatto che le forze della coalizione hanno le risorse per prevalere, non e' unaquestione di 'se' ma di 'ma'. In realta', secondo alcune personeche lo hanno visto nei giorni scorsi, il presidente sarebbe apparsomolto stanco e provato dopo mesi di pianificazione di guerra e dicontatti diplomatici: 'Non sembra energico come in altre occasioni,il suo volto, il suo body language indicano che ha alle spalle giorni lunghi'

A dubitare del comportamento dei vertici americani, della loro intelligenza e della loro lungimiranza,ci si mettono anche i settimanali in genere più accomodanti. Secondo quanto riferisce oggi il francese liberation, nel numero in edicola questa szettimana del settimanale NYorker,si racconta la storia delle false prove sull'urnio impoverito Dès l'automne 2002, la CIA affirmait avoir les preuves que l'Irak a tenté, entre 1999 et 2001, d'acheter «500 tonnes d'uranium au gouvernement nigérien».

Mais ce n'est que le 7 mars, devant le Conseil de sécurité de l'ONU, que le directeur de l'AIEA, Mohamed el-Baradei, a déclaré ces informations «non authentiques». L'AIEA ose aujourd'hui dire que les faux étaient cousus de fil blanc. Une lettre du président nigérien actuel se référait à ses pouvoirs aux termes de la Constitution de 1965... caduque depuis quatre ans. En outre, sa signature avait été visiblement imitée. Une autre lettre, d'octobre 2000, émanait du ministre des Affaires étrangères Alle Elhadj Habibou, qui n'occupe plus ce poste depuis... 1989. Elle portait l'en-tête du Conseil militaire suprême dissous en 1999. «Dès septembre 2002, lorsque Colin Powell a lancé pour la première fois ce soupçon contre le Niger, nous avons réclamé leurs preuves aux Américains, nous a indiqué, sous couvert d'anonymat, un haut responsable de l'AIEA, à Vienne. Nous avons dû patienter presque six mois, pour finalement les recevoir fin février.» Powell s'est borné à rétorquer que ces documents «ne venaient pas des Etats-Unis». Interrogée par l'AIEA, la CIA n'a même pas pris la peine de se défendre. Comme le rappelle The New Yorker, le premier pays à lancer la «piste africaine» a en effet été la Grande-Bretagne. Même grossières, les «preuves» du MI6 étaient pain bénit pour convaincre l'opposition démocrate de se rallier, au Congrès, à la motion donnant à Bush le feu vert pour attaquer Bagdad... .

Gli arabi e la guerra

I programmi umanitari

  • La Commissione Europea sino ad ora hastanziato 21 milioni di euro per affrontare i primi bisogni degli sfollati della guerra irachena. Altri 79 milioni di euro sonostati promessi. Oltre all'idea di tenere i profughi pronti al rientro,l'obiettivo europeo ?hiaramente quello di non importarepotenziali immigrati a lungo termine. "Siamo d'accordo sul fattoche i centri profughi vadano creati attorno all'Iraq, perprevenire ulteriori spostamenti dei rifugiati", ha precisato oggiil ministro degli Interni tedesco, Otto Schily.Il progetto di 'gestione locale' del problema dei profughiiracheni segue una pi??nerale riflessione, a Veria, sullavolontà europea di contenere il fenomeno dell'immigrazioneclandestina. Con Italia, Spagna e Grecia tradizionali portoni del flusso dei clandestini, ogni anno 500.000 stranieri entrano illegalmente nell'Unione Europea.Tra le idee per ridimensionare il fenomeno, c'è quella britannica di creare "zone cuscinetto" in Paesi non membri dell'Ue, dove sarebbero passate al vaglio le richieste di asilo.

Palestina

Soldati israelianihanno ucciso un militante palestinese di 20 anni e ne hanno ferito unaltro a Tulkarem, in Cisgiordania, dove e' stata compiutaun'incursione militare notturna alla ricerca di sospetti. Secondo gliisraeliani i due uomini facevano parte della milizia dei Tanzim ederano armati. Fonti palestinesi accusano gli israeliani di averaperto il fuoco senza provocazioni dall'altra parte. Intanto la polizia israeliana ha deciso di limitare oggil'accesso alla Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme per evitare possibilidisordini e manifestazioni contro la guerra in Iraq. Potrannopartecipare alla preghiera del venerdi solo uomini a partire daiquarant'anni e donne, tutti in possesso di carta d'identita'israeliana.

Argentina, 1 e 2

argentina

Il senatore argentino Luis Barrionuevo, del ‘Partido Justicialista’ (Pj, al governo), conserverà il suo status di parlamentare. La mozione di espulsione dalla Camera alta del Congresso, presentata da alcuni suoi colleghi, non è stata accolta dalla maggioranza. Barrionuevo è stato protagonista delle proteste e i tumulti che 15 giorni fa hanno provocato il rinvio delle elezioni nella provincia di Catamarca. In quell’occasione, centinaia di suoi sostenitori assaltarono i seggi, bruciando le urne e malmenando gli scrutatori, per protestare contro il rifiuto delle autorità elettorali di iscriverlo nella lista degli aspiranti alla carica di governatore. Inequivocabile l’impedimento legale alla candidatura di Barrionuevo: la Costituzione provinciale di Catamarca impedisce a coloro che non abbiano risieduto per almeno quattro anni nel suo territorio di candidarsi alla guida dell’amministrazione locale. Non possedendo il requisito, il senatore del Pj – il movimento dell'ex presidente Carlos Menem e dell'attuale capo di Stato Eduardo Duhalde, acerrimi rivali – esortò alla ‘ribellione popolare’ i suoi elettori, provocando il rinvio ‘sine die’ delle elezioni. Nonostante l'abbondante materiale video e le registrazioni delle dichiarazioni di Barrionuevo con le minacce dirette contro le autorità locali su imminenti disordini, il Senato argentino ha fatto scudo attorno al parlamentare negando i due terzi dei voti necessari ad espellerlo. Sia i senatori vicini a Menem, che i ‘fedelissimi’ di Duhalde, con poche eccezioni, hanno votato contro la misura disciplinare. La notizia ha provocato dure reazioni da parte dell'opinione pubblica che ha fatto sentire la propria voce telefonando a numerosi programmi radio e protestando per una decisione definita "scandalosa". Varie organizzazioni della società civile, da tempo avevano chiesto il provvedimento di espulsione, per il grave precedente costituito da un legislatore incapace di ottemperare quanto stabilito dalla legge.

La Camera Federale di Buenos Aires ha confermato ieri l’ordine di custodia cautelare contro Cristino Nicolaides, ex capo dell’esercito durante la dittatura militare (1976-83). I reati a suo carico sono: associazione illecita aggravata, omicidio aggravato e sequestro di 17 esponenti del gruppo peronista dei Montoneros, ‘desaparecidos’ nel 1980. I giudici Horacio Cattani e Martín Irurzun, riconfermando le decisioni assunte lo scorso 19 dicembre dal giudice federale Claudio Bonadío, hanno ratificato il procedimento ai danni di Nicolaides e ordinato il blocco dei suoi beni per un valore di 4,6 milioni di pesos (pari a circa 1 milione e mezzo di euro). Nella stessa seduta, tuttavia, i giudici hanno deciso di revocare il procedimento a carico di Claudio Scagliuzzi, un ex agente civile del battaglione ‘601’ dell’esercito, estradato l’anno scorso dalla Spagna. L’uomo è stato rimesso in libertà in quanto, come si legge nella sentenza di 27 pagine, svolgeva una funzione “nettamente subalterna”. I due giudici hanno anche confermato la propria contrarietà alle leggi di ‘punto finale’ e 'obbedienza dovuta’ - delle quali beneficiarono 1.180 militari accusati di crimini commessi durante il regime – già dichiarate incostituzionali l’anno scorso dallo stesso giudice Bonadio. Le due normative sono attualmente sottoposte al vaglio della Corte Suprema argentina.

serbia

La polizia serba ha ritrovato i resti dell'ex presidente Ivan Stambolic, rapito nell'agosto del 2000 a Belgrado, alla vigilia delle elezioni che videro la sconfitta di Slobodan Milosevic. Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro degli interni serbo Dusan Mihajlovic, precisando che il corpo è stato disseppellito nelle colline di Fruska Gora, in Vojvodina (Serbia del nord), a una quarantina di chilometri dalla capitale. Stambolic, ha detto Mihajlovic, "è stato rapito da quattro membri delle forze speciali meglio note come "berretti rossi "(braccio armato dei servizi segreti disciolto tre giorni fa nell'ambito delle indagini per l'omicidio del premier serbo Zoran Djindjic, ndr) e ucciso perché avrebbe potuto candidarsi contro Milosevic. E' stato un delitto politico, per cui dovremo interrogare anche Milosevic (nelle carceri del Tribunale penale internazionale dell'Aja, ndr) e sua moglie Mira Markovic".

Ieri in una sparatoria la polizia ha ucciso il presunto autore del rapimento, nonché fra i principali indiziati per l'attentato costato la vita a Djindjic, il capo della cosca criminale di Zemun (dal nome di un sobborgo di Belgrado) Dusan "Siptar" Spasojevic. Anche il "'numero due" di "Siptar", Milan "Kum" Lukovic, è rimasto ucciso nella sparatoria.

Mobilitazioni

  • Migliaia di persone scese oggi nelle piazze di Tehran per il primo raduno iraniano di protesta dopo l’inizio del conflitto in Iraq. Le manifestazioni, che si sono svolte dopo la preghiera collettiva musulmana del venerdì, erano state promosse nei giorni scorsi sia da enti statali (ministeri, radio e televisione) sia da numerose organizzazioni, tra cui l’Associazione delle giornaliste donne (Roza) e gli enti per la promozione del cinema tra i giovani. Nonostante i difficili rapporti tra i due Paesi, derivanti dalla guerra irano-irachena del 1980-88, migliaia di persone si sono mobilitate per sottolineare la loro opposizione al conflitto, senza però offrire alcun sostegno all’Iraq. Il governo di Tehran si è sempre dichiarato contrario all’attacco della coalizione anglo-statunitense. L’ayatollah Mohamed Yazdi, capo del potere giudiziario, parlando all’università di Teheran ha sottolineato che l’Iran non appoggia il regime di Baghdad, ma nel frattempo è anche “contro il colonialismo e l’imperialismo nella regione”. Posizioni ribadite anche dai discorsi di piazza che si sono tenuti durante i cortei di oggi. “Consideriamo l'attacco degli Usa all’Iraq come illegale. E per questo lo condanniamo" diceva uno speaker da un megafono mentre alcuni manifestanti davano fuoco a bandiere statunitensi e israeliane. In piazza si sono visti poi numerosi poster, molti in inglese, dove si leggeva “No alla Guerra”, “A morte Saddam” e “Abbasso gli Usa”. Su un grande striscione c’erano disegnati poi alcuni missili a stelle e strisce che riportavano la scritta “Democrazia dei Cruise”. E’ stato segnalato comunque qualche incidente: circa 500 persone si erano radunate di fronte all’ambasciata britannica e all’improvviso hanno cominciato a lanciare sassi contro l’edificio, mandando in frantumi alcune vetrate. La polizia, schierata in forze attorno alla sede diplomatica, è comunque riuscita a disperdere il gruppo.

Bolivia

Ha creato sconcerto nell’opinione pubblica boliviana il rapporto divulgato questa settimana dall’ambasciata degli Stati Uniti a La Paz, nel quale si lancia l’allarme su un imminente golpe pianificato dal leader dell’opposizione, Evo Morales Ayma. Il documento, del quale la stampa locale ha pubblicato in estrema sintesi il contenuto, avverte il governo che la vita dello stesso Morales sarebbe in pericolo a causa di un complotto ordito dai suoi compagni di schieramento, il Movimento al socialismo (Mas). Nel rapporto, elaborato da agenti dell’intelligence statunitense, si menziona tra le persone a rischio anche il senatore e ideologo del Mas, Filemón Escóbar. “É un documento mirato ad intimidirci, dividerci e farci passare come golpisti e assassini dei nostri stessi compagni” ha commentato Morales, tornato in questi giorni a guidare le proteste dei ‘cocaleros’ (produttori di coca) del Chapare. Da parte sua, l’esecutivo del presidente Gonzalo Sánchez de Lozada ha annunciato l’avvio di un’inchiesta. Intanto, sul fronte delle mobilitazioni contro la politica antidroga del governo si segnalano nuovi scontri tra forze dell’ordine e ‘cocaleros’. Al termine di un’assemblea convocata a Eterazama (180 chilometri a est di Cochabamba) i coltivatori hanno deciso di attaccare per la seconda volta in tre giorni gli uffici locali del Progetto di sviluppo delle colture alternative (Pdar). Polizia e militari hanno fermato l’assalto con uso di gas lacrimogeni e proiettili di gomma, fortunatamente senza provocare feriti. Disordini sono stati registrati anche a Chimoré dove un gruppo di coltivatori ha lanciato pietre contro le finestre di un altro ufficio del Pdar. Secondo il dirigente locale dei produttori Eulogio Toco, si tratta di azioni che rientrano “nella nuova strategia ‘cocalera’, che consiste nell’attaccare le strutture di un programma che non funziona e ha solo portato miseria alle famiglie contadine che hanno abbandonato la coltivazione della coca”. E proprio a seguito delle nuove proteste, seguite alla rottura del dialogo tra governo e ‘cocaleros’, annunciata mercoledì da Morales, militari e polizia hanno aumentato la sorveglianza nel Tropico di Cochabamba, sopratutto con l’obiettivo di impedire che vengano eretti nuovi blocchi stradali sull’asse Cochabamba-Santa Cruz.

Italia

Sciopero del 2

Ancora una volta la commissione di garanzia tenta di vietare lo sciopero dei siondacati di base, indetto per il 2 aprile. Lo ha fatto attraverso una lerttera inviata ai sindacati che hanno indetto lo sciopero, affermando che non ci sono le condizioni necessarie. Il commento di pino gianpietro.

Manifestazioni domani

VICENZA - Dalla caserma Ederle sarebbe pronto a partire per l'Iraq anche il secondo battaglione della 173/a Brigata aviotrasportata, composta da due battaglioni, il primo dei quali ha lasciato Vicenza il 26 marzo. L'ipotesi, riportata da alcuni quotidiani, non trova conferma, dato il massimo riserbo

Manifestazioni oggi

Poco prima delle 8 di stamani,un gruppo di disobbedienti no war ha bloccato l'ingresso delparcheggio delle autocisterne della raffineria Agip di Livorno. Ipacifisti hanno issato uno striscione con la scritta metti sabbianon olio nel motore della guerra e distribuito volantini agliautotrasportatori spiegando che l'iniziativa h da inquadrarsi nelleattivit di boicottaggio alla guerra del petrolio. La manifestazioneha incontrato la solidariet di molti lavoratori, un autista haaddirittura esposto sulla motrice una bandiera della pace. Altri disobbedienti si sono poi incatenati al cancello dellastrada di servizio che conduce alla raffineria, dopo aver appeso allaporta d'accesso un'enorme bandiera con i colori dell'iride ed avercostruito una sorta di barriera con una trentina di balle di fieno. I manifestanti si sono poi spostati in corteo lungo l'Aurelia,senza perr provocare grandi problemi alla circolazione delle auto, edhanno bloccato tutti e quattro gli accessi allo stabilimento,compreso l'ingresso principale dove si h formata una colonna dialcuni camion in attesa di poter entrare in raffineria. Lamanifestazione si i terminata poco dopo le 10.

ROMA - Un pacifista austriaco con un parapendio a motore e' atterrato intorno alle 6:45 in piazza San Pietro, portando con se' uno striscione per la pace. Sul posto sono intervenute le Forze dell'ordine e l'uomo e' stato portato al commissariato. A quanto si e' appreso, il pacifista intendeva atterrare proprio al centro della piazza, ma la presenza delle forze dell'ordine, che presidiano l'area giorno e notte, lo avrebbe indotto a toccare terra nella cosiddetta zona franca, un corridoio proprio a ridosso della piazza. La polizia ha fermato altri pacifisti, che con videocamere e macchine fotografiche stavano aspettando l'atterraggio, e li ha portati al commissariato Borgo per l'identificazione.

LIVORNO - Alcune decine di appartenenti alla rete toscana Stop global war stamani hanno bloccato l'accesso al parcheggio e alla strada di servizio della raffineria dell'Agip petroli in localita' Stagno, nel comune di Livorno, fermando l'attivita' di una dozzina di autobotti. Poco prima delle 8, un gruppo di attivisti contro la guerra ha bloccato a singhiozzo l' ingresso del parcheggio delle autocisterne della raffineria con uno striscione con la scritta metti sabbia non olio nel motore della guerra. I pacifisti hanno distribuito volantini agli autotrasportatori spiegando che l' iniziativa e' da inquadrarsi nelle attivita' di boicottaggio alla guerra del petrolio, incontrando la solidarieta' di molti lavoratori. Un autista ha addirittura esposto sulla motrice anche una bandiera della pace. Intanto, altri disobbedienti si sono incatenati al cancello della strada di servizio che conduce alla raffineria, dopo aver appeso alla porta d' accesso un' enorme bandiera con i colori dell' iride ed aver costruito una sorta di barriera con una trentina di balle di fieno.

Manifestazione di protesta dei noglobal e dei disobbedienti a Nisida nelle cui acque e' ormeggiata lafregata olandese della Nato. La nave, che doveva attraccare al moloBeverello, per problemi di ordine pubblico e in vista dell'annunciataprotesta dei no global e' stata 'dirottata' a Nisida. I no global, capitanati da Francesco Caruso, non si sono,per', dati per vinti e dopo essersi radunati al molo Beverello sonopartiti con le macchine per recarsi sulla spiaggia di Bagnoli da dovesi intravede la nave. Qui erano gia' presenti altri manifestanti cheavevano innalzato cartelli contro la guerra e per la pace. Caruso,per agevolare una manovra che partiva da un'altra zona della costa hapreso in affitto una barca dicendo di voler andare sotto la fregata.In realta' dal porto di Bagnoli era partito un motoscafo con a bordoalcuni disobbedienti con l'intento di abbordare la nave della Nato.Il tentativo e', pero', fallito. Motovedette della Guardia di finanzali hanno, infatti, bloccati a poca distanza dalla nave. Caruso si e' dichiarato soddisfatto della manifestazionesottolineando che prosegue senza sosta l'azione nei confronti deiguerrafondai. Non ci fermeranno. Continueremo le nostre azioni didisturbo tese ad evidenziare la nostra ferma ostilita' nei confrontidella guerra. Il nostro slogan 'cacciamoli dalle coste' rivolto allenavi da guerra ha indubbiamente avuto successo. Ma noi continueremo amuoverci anche nelle ferrovie e nelle strade per cercare di fermaregli strumenti della morte

ore 13

iraq

Il Ministro dell'informazione iracheno, Mohammed Said Al Sahhaf, ha detto oggi durante una conferenza stampa che diversi soldati nemici sono stati catturati e quattro uccisi. Sono stati inoltre distrutti o danneggiati - ha aggiunto - 33 veicoli blindati, tra cui carri armati. 26 iracheni uccisi a Najaf Facendo un bilancio dei recenti bombardamenti su Najaf, il ministro ha detto che 26 iracheni sono stati uccisi e 60 sono rimasti feriti. almeno 7 morti e 92 feriti nel raid su Baghdad di questa notte e questa mattina. Al Sahhaf ha aggiunto che sette civili sono morti e 92 sono rimasti feriti nel bombardamento notturno su Baghdad. Ieri complessivamente sono morti 75 civili iracheni.

Il presidente russo è tornato a chiedere oggi "la sospensione immediata delle ostilita"' in Iraq e "la ripresa del processo verso una soluzione politica nell'ambito del Consiglio di sicurezza dell'Onu". Secondo Putin, si tratta "dell'unica soluzione equa per la crisi irachena". Putin ha aggiunto che la Russia intende proseguire il dialogo per il consolidamento di un rapporto di partnership con gli Stati Uniti a dispetto delle divergenze sulla crisi irachena. La Russia ha "i propri interessi economici in Iraq", ma la sua posizione sulla guerra in corso "non e' mai stata determinata da fattori o vantaggi economici". Putin ha sottolineato che "l'economia è un elemento importante della politica", ma non può essere disgiunta da una visione complessiva dei problemi.

LE BUGIE DEL GOVERNI INGLESE !!

La sorella di un caduto smentisce Blair.Nina Allsopp,sorella di uno dei soldati britannici caduti in Iraq e mostrati alla televisione smentisce le affermazioni del premier Tony Blair secondo le quali sono stati giustiziati dalle forze armate irachene. Ieri, Blair aveva ricordato le immagini apparse su Al Jazeera dei soldati britannici uccisi parlando di loro come di "soldati britannici giustiziati" e denunciando "un atto di crudeltà inimmaginabile",ma un portavoce di Tony Blair, che ha chiesto di parlare sottoanonimato, ha messo in chiaro che il governo non è assolutamente sicuro che i due soldati siano stati giustiziati.Il soldato Allsopp e il sergente SimonCullingworth, artificieri del Genio, erano scomparsi domenica in un combattimento vicino a Bassora. In un'intervista che appare oggi sul Daily Mirror, Nina Allsopp precisa che l'esercito le ha comunicato che suo fratello Luke era stato ucciso in combattimento.Non riesco capire perché delle persone mentano su ciò che è successo. Deve essere un errore ha denunciato Nina Allsopp. E'importante per noi che la gente sappia la verità, che tutti sappiano che cosa è veramente successo ha detto la donna.

LA GUERRA DEL PETROLIO

Il complicarsi delle operazioni belliche in Iraq e l'interruzione delle esportazioni dalla Nigeria sta provocando un nuovo rialzo delle quotazioni del petrolio che e' tornato stabilmente sopra la soglia dei 30 dollari al barile. Secondo i dati forniti dall'agenzia Bloomberg, nelle contrattazioni notturne sul tabellone elettronico del New York Mercantile Exchange il greggio viene scambiato a 30,84 dollari ilbarile contro i 30,37 dollari della chiusura di ieri. In Nigeria la Royal Dutch Shell Group è stata costretta a sospendere la propria produzione a causa dell'esplodere ditensioni civili che hanno reso gli impianti non sicuri per ilpersonale. Insieme Nigeria e Iraq contribuiscono per il 15% alleimportazioni americane di petrolio. Negli Stati Uniti le ri servesono vicine al minimo degli ultimi 28 anni. La Nigeria ha contribuito a peggiorare una situazione già moltodifficile - ha detto Chris Mennis, di New Wave Energy - e con laguerra in Iraq che sembra destinata a durare piu' delleprevisioni, e' improbabile che il petrolio torni sotto la sogliadei 30 dollari.

PALESTINA

Soldati israeliani hanno ucciso un militante palestinese di 20 anni e ne hanno ferito un altro a Tulkarem, in Cisgiordania, dove e' stata compiuta un'incursione militare notturna. Fonti palestinesi accusano gli israeliani di aver aperto il fuoco senza provocazioni da parte deo palestinesi. Intanto la polizia israeliana ha deciso di limitare oggil'accesso alla Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme per evitare possibili disordini e manifestazioni contro la guerra in Iraq. Potranno partecipare alla preghiera del venerdi solo uomini a partire dai quarant'anni e donne, tutti in possesso di carta d'identita'israeliana.

KASHMIR

SECONDA GIORNATA DI SCIOPERO CONTRO GUERRA Per il secondo giornoconsecutivo i negozi sono rimasti chiusi a Srinagar, nel Kashmirindiano, a causa dello sciopero proclamato dal gruppo islamicofuori legge Jamiat-ul-mujahedeen per protestare contro la guerrain Iraq. Jamiat-ul-mujahedeen, è uno dei numerosi movimenti separatistiche combattono contro le truppe indiane dal 1989 per ottenerel'indipendenza del Kashmir dall'India o la sua annessione al Pakistan.

  • che circonda ogni attività della base americana.

argentina

Il senatore argentino Luis Barrionuevo, del ‘Partido Justicialista’ (Pj, al governo), conserverà il suo status di parlamentare. La mozione di espulsione dalla Camera alta del Congresso, presentata da alcuni suoi colleghi, non è stata accolta dalla maggioranza. Barrionuevo è stato protagonista delle proteste e i tumulti che 15 giorni fa hanno provocato il rinvio delle elezioni nella provincia di Catamarca. In quell’occasione, centinaia di suoi sostenitori assaltarono i seggi, bruciando le urne e malmenando gli scrutatori, per protestare contro il rifiuto delle autorità elettorali di iscriverlo nella lista degli aspiranti alla carica di governatore. Inequivocabile l’impedimento legale alla candidatura di Barrionuevo: la Costituzione provinciale di Catamarca impedisce a coloro che non abbiano risieduto per almeno quattro anni nel suo territorio di candidarsi alla guida dell’amministrazione locale. Non possedendo il requisito, il senatore del Pj – il movimento dell'ex presidente Carlos Menem e dell'attuale capo di Stato Eduardo Duhalde, acerrimi rivali – esortò alla ‘ribellione popolare’ i suoi elettori, provocando il rinvio ‘sine die’ delle elezioni. Nonostante l'abbondante materiale video e le registrazioni delle dichiarazioni di Barrionuevo con le minacce dirette contro le autorità locali su imminenti disordini, il Senato argentino ha fatto scudo attorno al parlamentare negando i due terzi dei voti necessari ad espellerlo. Sia i senatori vicini a Menem, che i ‘fedelissimi’ di Duhalde, con poche eccezioni, hanno votato contro la misura disciplinare. La notizia ha provocato dure reazioni da parte dell'opinione pubblica che ha fatto sentire la propria voce telefonando a numerosi programmi radio e protestando per una decisione definita "scandalosa". Varie organizzazioni della società civile, da tempo avevano chiesto il provvedimento di espulsione, per il grave precedente costituito da un legislatore incapace di ottemperare quanto stabilito dalla legge.

La Camera Federale di Buenos Aires ha confermato ieri l’ordine di custodia cautelare contro Cristino Nicolaides, ex capo dell’esercito durante la dittatura militare (1976-83). I reati a suo carico sono: associazione illecita aggravata, omicidio aggravato e sequestro di 17 esponenti del gruppo peronista dei Montoneros, ‘desaparecidos’ nel 1980. I giudici Horacio Cattani e Martín Irurzun, riconfermando le decisioni assunte lo scorso 19 dicembre dal giudice federale Claudio Bonadío, hanno ratificato il procedimento ai danni di Nicolaides e ordinato il blocco dei suoi beni per un valore di 4,6 milioni di pesos (pari a circa 1 milione e mezzo di euro). Nella stessa seduta, tuttavia, i giudici hanno deciso di revocare il procedimento a carico di Claudio Scagliuzzi, un ex agente civile del battaglione ‘601’ dell’esercito, estradato l’anno scorso dalla Spagna. L’uomo è stato rimesso in libertà in quanto, come si legge nella sentenza di 27 pagine, svolgeva una funzione “nettamente subalterna”. I due giudici hanno anche confermato la propria contrarietà alle leggi di ‘punto finale’ e 'obbedienza dovuta’ - delle quali beneficiarono 1.180 militari accusati di crimini commessi durante il regime – già dichiarate incostituzionali l’anno scorso dallo stesso giudice Bonadio. Le due normative sono attualmente sottoposte al vaglio della Corte Suprema argentina.

serbia

La polizia serba ha ritrovato i resti dell'ex presidente Ivan Stambolic, rapito nell'agosto del 2000 a Belgrado, alla vigilia delle elezioni che videro la sconfitta di Slobodan Milosevic. Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro degli interni serbo Dusan Mihajlovic, precisando che il corpo è stato disseppellito nelle colline di Fruska Gora, in Vojvodina (Serbia del nord), a una quarantina di chilometri dalla capitale. Stambolic, ha detto Mihajlovic, "è stato rapito da quattro membri delle forze speciali meglio note come "berretti rossi "(braccio armato dei servizi segreti disciolto tre giorni fa nell'ambito delle indagini per l'omicidio del premier serbo Zoran Djindjic, ndr) e ucciso perché avrebbe potuto candidarsi contro Milosevic. E' stato un delitto politico, per cui dovremo interrogare anche Milosevic (nelle carceri del Tribunale penale internazionale dell'Aja, ndr) e sua moglie Mira Markovic".

Ieri in una sparatoria la polizia ha ucciso il presunto autore del rapimento, nonché fra i principali indiziati per l'attentato costato la vita a Djindjic, il capo della cosca criminale di Zemun (dal nome di un sobborgo di Belgrado) Dusan "Siptar" Spasojevic. Anche il "'numero due" di "Siptar", Milan "Kum" Lukovic, è rimasto ucciso nella sparatoria.

ITALIA

TORINO - Strappa volantino Forza Nuova: le incidono svastica su mano Siccome stava staccando un volantino di Forza Nuova da un palo, tre teste rasate l'hanno aggredita, picchiata e le hanno inciso una svastica sulla mano sinistra. Erano le 15:30 quando una donna di 26 anni ha subito l'aggressione nel giardino davanti al palazzo di Giustizia. La notizia, diffusa da un sito internet, è stata confermata dal segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Stefano Alberione. La giovane non è andata in ospedale per farsi curare la mano, ma è stata medicata da un'amica infermiera che le ha anche messo una pomata antibiotica. "C'è un preoccupante diffondersi di pratiche tragicamente imitative", ha commentato Alberione ricordando l'omicidio del giovane di Milano e l'aggressione al segretario dei Giovani comunisti avvenuta la settimana scorsa a Torino durante il corteo per la pace. "Episodi - ha aggiunto Alberione - che sono stati presi in modo superficiale dalle istituzioni della Città. Torino, medaglia d'oro alla resistenza, non percepisce che modalità antidemocratiche di questo tipo si possono diffondere sul territorio. Chiedo che ci sia una vigilanza e una presa di posizione ufficiale delle forze politiche e delle istituzioni della città". La giovane ha detto ad Alberione che farà denuncia alle forze dell'ordine.

ROMA - Un pacifista austriaco con un parapendio a motore e' atterrato intorno alle 6:45 in piazza San Pietro, portando con se' uno striscione per la pace. Sul posto sono intervenute le Forze dell'ordine e l'uomo e' stato portato al commissariato. A quanto si e' appreso, il pacifista intendeva atterrare proprio al centro della piazza, ma la presenza delle forze dell'ordine, che presidiano l'area giorno e notte, lo avrebbe indotto a toccare terra nella cosiddetta zona franca, un corridoio proprio a ridosso della piazza. La polizia ha fermato altri pacifisti, che con videocamere e macchine fotografiche stavano aspettando l'atterraggio, e li ha portati al commissariato Borgo per l'identificazione.

LIVORNO - Alcune decine di appartenenti alla rete toscana Stop global war stamani hanno bloccato l'accesso al parcheggio e alla strada di servizio della raffineria dell'Agip petroli in localita' Stagno, nel comune di Livorno, fermando l'attivita' di una dozzina di autobotti. Poco prima delle 8, un gruppo di attivisti contro la guerra ha bloccato a singhiozzo l' ingresso del parcheggio delle autocisterne della raffineria con uno striscione con la scritta metti sabbia non olio nel motore della guerra. I pacifisti hanno distribuito volantini agli autotrasportatori spiegando che l' iniziativa e' da inquadrarsi nelle attivita' di boicottaggio alla guerra del petrolio, incontrando la solidarieta' di molti lavoratori. Un autista ha addirittura esposto sulla motrice anche una bandiera della pace. Intanto, altri disobbedienti si sono incatenati al cancello della strada di servizio che conduce alla raffineria, dopo aver appeso alla porta d' accesso un' enorme bandiera con i colori dell' iride ed aver costruito una sorta di barriera con una trentina di balle di fieno.

VICENZA - Dalla caserma Ederle sarebbe pronto a partire per l'Iraq anche il secondo battaglione della 173/a Brigata aviotrasportata, composta da due battaglioni, il primo dei quali ha lasciato Vicenza il 26 marzo. L'ipotesi, riportata da alcuni quotidiani, non trova conferma, dato il massimo riserbo

milano Questa mattina i sindacati degli inquilini hanno tenuto un presidio in Piazza Prealpi per impedire lo sgombero di 10 famiglie da delle case occupate. La polizia egli ufficiali giudiziari continuano ad eseguire sgomberi non tenendo mai conto dei requisiti stabiliti che consentono ai nuclei familiari di non perdere la casa. Tra l'altro, in Regione, è in corso una trattativa per la regolarizzazione dei contratti e delle occupazioni.

GR 9.30

SOMMARIO

GUERRA

ESTERI

INTERNI

Continuano i bombardamenti sulle principali citta irachene. Anche nella mattinata di oggi una pioggia di bombe su Baghdad. Approfittando delle migliorate condizioni del tempo e della visibilità ritornata ottimale, gli aerei Usa e britannici hanno ripreso intensamente la loro attività sull'Iraq. Il comando centrale americano ha detto che nella giornata di ieri, giovedì, sono state compiute in totale oltre 1.500 missioni, più di 500 delle quali di bombardamento. Combattimenti si sonosvolti durante la notte a Nasiriya dove 12 marines sono considerati dispersi. Secondo un fotografo della Dpa, a seguito delle truppe americane, le forze Usa hanno bombardatole posizioni irachene con l'aviazione e l'artiglieria. Durante la notte i marines hanno catturato un complesso militare dove hanno trovato un deposito di armi. Attorno alla citta',120 chilometri a sud di Baghdad, vi sono state diverse azioni diguerriglia da parte irachena. Ieri pomeriggio un gruppo di combattenti si e' avvicinato ai soldati a bordo di tre auto e ha aperto il fuoco.

gror030328 (last edited 2008-06-26 09:53:32 by anonymous)