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GR ORE 19.30

IRAQ BASE AS SAYLIYAH (QATAR), 1 APR - Il Comando centrale in Qatar (Centcom) ha confermato di aver colpito due autobus sulla strada che unisce Baghdad alla Giordania., Ma non ha 'alcuna informazione' relativa alle affermazioni del governo iracheno secondo il quale sugli autobus si trovavano scudi umani che sarebbero rimasti feriti. Le stesse fonti Centcom non hanno per il momento informazioni sui bombardamenti a Hilla, dove ci sarebbero state almeno 33 vittime civili, tra cui bambini.

Bombardati bus degli Human Schields by da repubblica Tuesday April 01, 2003 at 03:54 PM

  • Viaggiavano a bordo di due autobus quando un aereo ha aperto il fuoco. Sarebbero americani ed europei L'Iraq: "Colpiti scudi umani" Ma il comando Usa non conferma

BAGDAD - Scudi umani finiti sotto il fuoco di un aereo americano. La notizia, lanciata dal ministro iracheno dell'Informazione, non è stata per il momento né smentita né confermata dal comando militare americano in Qatar, che non sarebbe a conoscenza dell'incidente. Gli scudi umani, secondo la ricostruzione irachena, viaggiavano su due autobus civili che percorrevano la strada che collega Bagdad e Amman quando un aereo americano è sceso aprendo il fuoco. Mohammad Said al Sahaf, ministro dell'Informazione irachena, ha dichiarato che a bordo degli autobus c'erano cittadini americani ed europei, alcuni dei quali sono rimasti feriti. "Questi passeggeri sono scudi umani che difendevano siti civili" in Iraq, ha aggiunto Sahaf in una conferenza stampa a Bagdad. La notizia, ha precisato il ministro, arriva dal corrispondente dell'agenzia ufficiale irachena Ina a Routbah, una cittadina vicina alla frontiera con la Giordania. Ed è proprio nell'ospedale di Routbah, ha detto il ministro, che si trovano ora ricoverati i passeggeri rimasti feriti. Alcuni sono scudi umani, altri civili iracheni che viaggiavano sui due autobus. Sono centinaia gli attivisti che hanno raggiunto Bagdad prima del conflitto. Alcuni si sono sistemati in accampamenti vicino a centrali elettriche e depuratori per cercare di impedire bombardamenti alleati sui questi siti chiave necessari alla sopravvivenza della popolazione. Ma dall'inizio della guerra molti pacifisti hanno lasciato l'Iraq, via terra, verso la Giordania. Una di loro è Donna Mulhearn, 34 anni, australiana, arrivata ad Amman ieri sera da Bagdad, dopo un viaggio rocambolesco. La donna in una intervista alla Abc ha chiesto di essere ricevuta dal premier australiano John Howard e ha raccontato la devastazione di cui è stata testimone ("scene nausenati") e la disperazione degli iracheni, che imploravano la fine dei bombardamenti. Bagdad, ha raccontato la donna, è coperta di un fitto fumo nero, le strade sono deserte e gli edifici governativi distrutti. Mulhearn ha spiegato che la principale ragione per cui ha lasciato l'Iraq è che con l'inizio dell'attacco di terra, "il lavoro degli scudi umani è finito". Ha aggiunto però di aver voluto anche evitare i disordini civili che potranno scoppiare con l'arrivo delle truppe della coalizione.

GUERRA: I FATTI DEL GIORNO/ MATTINO

  • General, Standard

Trentatré civili, tra cui alcuni bambini, sono stati uccisi, e 310 sono rimasti feriti in un bombardamento angloamericano, stamane, nella città di Hillah, provincia di Babilonia, a sud di Baghdad. Lo ha riferito il direttore del locale ospedale. Secondo testimoni, gli ordigni hanno colpito il quartiere residenziale di Nader, nel sud della città, situata a circa 80 chilometri a sud della capitale irachena.

Continuano le polemiche sul grave episodio avvenuto ieri in serata nei pressi di Najaf, Iraq meridionale, dove un gruppo di marines americani ha aperto il fuoco contro un camioncino uccidendo, a seconda delle fonti, dai 7 ai 13 civili. Se il numero delle vittime del fuoco angloamericano può variare è certo il fatto che a bordo di quel furgoncino che non ha rispettato l'alt di un posto di blocco Usa si trovavano civili, per lo più donne e bambini, disarmati, uccisi a causa di un nervosismo che mal si concilia con i proclami di vittoria e i trionfalistici bollettini di guerra diffusi dai comandi inglesi e statunitensi. Dal comando centrale alleato si sono affrettati a sottolineare che i soldati americani hanno agito secondo le regole e la colpa per quanto avvenuto è del regime iracheno e del suo uso di civili per operazioni di guerriglia, come ha detto il capitano Frank Thorp, portavoce del Comando centrale (Centcom) delle forze alleate in Qatar. La versione ufficiale sull'accaduto non coincide però con quanto raccontato da un giornalista del 'Washington Post' che si trovava sul posto. Stando a quanto dichiarato dal corrispondente del quotidiano americano i soldati al posto di blocco non hanno sparato alcun colpo di avvertimento. Il comando militare della coalizione ha comunque fatto sapere di aver aperto un'indagine sulla strage di Najaf. Altri due episodi analoghi a quello di ieri sera sono avvenuti stamani a Shatra, nei pressi di Nassiriya, e a Samawa, vicino a Najaf. In entrambi i casi i militari americani hanno aperto il fuoco contro furgoncini uccidendone i conducenti, colpevoli di non aver rispettato l'alt intimato loro. In almeno uno dei due episodi le stesse forze Usa hanno ammesso che si trattava di un civile disarmato.

Corea del Nord Il governo giapponese non ha ancora potuto confermare la notizia, riportata dai suoi comandi militari, secondo la quale la Corea del Nord questa mattina avrebbe lanciato un missile anti-nave. "Abbiamo informazioni sul missile ma non abbiamo conferma", ha detto il segretario del capo di gabinetto, Yasuo Fukuda. Secondo un responsabile dell'agenzia giapponese di difesa, Takamasa Iba, il missile di corta gittata è stato lanciato dalla costa nordoccidentale della penisola coreana. Anche la Corea del Sud che inizialmente aveva confermato la notizia ha detto di non avere le prove che il lancio sia effettivamente avvenuto. Questa mattina la corea del nord aveva smoentito ogni ipotesi su questo lancio

. Secondo il viceministro degli Esteri russo Alexander Losyukov, le cui dichiarazioni sono state riportate dall'agenzia Interfax il conflitto iracheno avrà probabilmente l'effetto di incoraggiare la Corea del Nord ad accelerare i tempi del proprio programma di riarmo nucleare Lo scorso mese di ottobre la Corea del Nord ha infatti deciso di espellere gli ispettori dell'Aiea e di rimettere in funzione le proprie centarli nucleari, ufficialmente per scopi di produzione di energia. In base all'accordo quadro del 1994, la Corea del Nord aveva rinunciato alle proprie centrali in cambio di forniture petrolifere che, accusa Pyongyang, Washington non ha mai fornito. Gli Stati Uniti temono invece che gli impianti possano venire usati per produrre uranio e plutonio per scopi bellici, e secondo alcuni esperti Pyongyang disporrebbe già di alcuni ordigni nucleari.

Indultino: bocciatura del Senato (ANSA) - ROMA, 1 APR - La commissione Giustizia del Senato ha bocciato in sede referente ogni ipotesi di indultino, compreso il testo approvato dalla Camera.Il provvedimento passa ora all' esame dell' aula di Palazzo Madama, con un parere negativo della commissione

COBAS, DOMANI SCIOPERO GENERALE PER FERMARE GUERRA = Roma, 1 apr. - (Adnkronos) -

  • Sciopero generale domani di Cobas, Cub e tutto il sindacalismo di base dei lavoratori dipendenti per l'intera giornata contro la guerra: l'obiettivo e' quello di fermare la guerra e cancellare in Italia il decreto che ha proclamato lo Stato di emergenza. Sono in programma manifestazioni di piazza a Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna, Palermo, Torino, Pisa, Taranto, Brescia, Genova, Vicenza, Ancona, Ascoli e Frosinone. E a Roma, in particolare, il corteo (Piazza della Repubblica ore 10) portera' la protesta popolare contro la guerra sia sotto l'ambasciata britannica sia a ridosso di quella statunitense. La guerra degli Usa e dei loro alleati contro l'Iraq -si legge in un comunicato- va avanti con un carico crescente di distruzione, morte, orrori. La sbalorditiva mistificazione di una guerra 'indolore' e' svanita d'incanto: non e' Saddam Hussein ad essere colpito, ma e' il popolo iracheno tutto, gia' abbondantemente martoriato in questi annni, che paga un prezzo enorme alla brutale volonta' statunitense di dominio incontrollato sul mondo. Anche la sudditanza del governo Berlusconi agli Usa -continua la nota- e' stata messa a nudo: l'Italia in realta' e' in guerra anch'essa, perche' dal nostro Paese partono azioni di guerra, reparti combattenti, armi di guerra (Aviano, Ederle, Camp Darby). Proprio sull aquestione delle basi, Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, risponderà domani davanti alle commissioni Esteri e Difesa del Senato sulla vicenda dei paracadustisti americani partiti dalla base di Ederle. Lo ha riferito il ministro per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, al termine della conferenza dei capigruppo a palazzo Madama. Domani infatti il ministro degli Esteri Franco Frattini si presenterà dinanzi alle commissioni Difesa e Esteri di Senato e Camera riunite in seduta congiunta. Il responsabile della Farnesina dovrà rispondere a domande relative all'utilizzo delle basi italiane nell'ambito della guerra all'Iraq, con particolare riferimento alla vicenda dei parà statunitensi. Inoltre il ministro per i rapporti con il Parlamento ha annunciato che la prossima settimana il Governo riferirà in aula al Senato, ma soltanto sulla base delle mozioni presentate, escludendo ogni ipotesi di dibattito.

INIZIATIVA GIOVANI COMUNISTI Sit in organizzato dai giovani comunisti sotto la Banca di Roma nella zona di piazza vittorio. ascoltiamo l'audio Ascoltiamo la corrispondenza di una insegnante di guidonia.

KURDISTAN Si è aperto il 28 marzo il nuovo processo Leyla Zana ed altri tre parlamentari curdi

Leyla Zana è una parlamentare curda che, regolarmente eletta nel 1991, ha osato prestare giuramento in parlamento nella sua lingua, il curdo, vestendo i colori della sua bandiera. Da allora lei ed altri tre parlamentari curdi sono in carcere: sono passati 9 anni ed il 28 marzo si è riaperto il processo, anche grazie alla forte pressione internazionale e forse al desiderio della turchia di entrare in europa. Leyla Zana è una figura di riferimento imprortante per la lotta di tutto il popolo curdo ma anche come simbolo della lotta delle donne per i propri diritti, che ha sempre rivendicato e difeso. E' stata candidata al premio nobel per la pace. Ascoltiamo una corrispondenza con francesca che lavora nell'ufficio di informazione del kurdistan in iItalia

GR ORE 13.00

Operazioni militari'

Elicotteri della 101* divisione aviotrasportata continuano oggi per il terzo giorno consecutivo le operazioni intorno a Najaf, 150 km a sud di Baghdad. Elicotteri Apache e Kiowa sono intervenuti a sud della città. A nord, invece, elicotteri e truppe di fanteria della divisione sono impegnati contro una divisione blindata irachena. Intanto a Bassora la situazione appare ancora molto confusa con i soldati britannici impegnati a combattere contro una forte resistenza degli iracheni

  • Dopo il primo, duro, scontro di terra tra i militari Usa e la guardia repubblicana irachena, sembra avvicinarsi la battaglia decisa per la presa della capitale irachena Baghdad. Fonti militari Usa citate dal Financial Times rendono noto di non aver intenzione di aspettare l'arrivo dei rinforzi per scatenare la grande battaglia. Le fonti militari Usa citate dal quotidiano britannico, spiegano che la battaglia di ieri con gli uomini della divisione Nabucodonosor e Medina della Guardia repubblicana irachena, deve essere considerata l'inizio di una vera e propria battaglia campale per portare l'avanguardia militare Usa sino alle porte della capitale. Al Pentagono e al Comando Centrale del Qatar, starebbe prevalendo l'ipotesi di attaccare la capitale anche prima dell'arrivo dei rinforzi della Quarta divisione di Fanteria, che sta ancora organizzandosi e scaricando armi e scorte in Kuwait. contro questa ipotesi, sarebbero schierati alcuni generali dell'esercito, che invitano a non correre troppo e a non precipitare le cose. Per i comandi militari Usa la resistenza della Guardia Repubblicana irachena non può essere sottovalutata. Alcuni segnali, dicono per delle fonti al Financial, lasciano pensare che i collegamenti tra le divisioni della Guardia piazzate attorno a Karbala e la capitale si siano deteriorati. E questo - dicono al Comando Centrale - potrebbe favorire l'offensiva alleata.

Il Pentagono e il dipartimento di Stato americano sono ai ferri corti anche sul dopo Saddam. Dopo le divergenze che hanno segnato tutta la fase diplomatica della crisi irachena, i due ministeri non riescono a trovare un'intesa neppure sulle personalita' che dovranno entrare a far parte dell'amministrazione irachena che nascera' dopo il crollo del regime. Secondo quanto rivelato dal Washington Post, il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld ha respinto una lista di nomi presentata dal dipartimento di Stato americano, confermando una volta di piu' che il Pentagono vuole controllare ogni aspetto della ricostruzione del Paese e della formazione del governo. Contemporaneamente al veto a otto ex ed attuali funzionari del dipartimento di Stato, tra cui alcuni ambasciatori in Paesi arabi, la leadership civile del Pentagono sta spianando la strada nell'amministrazione del dopoguerra all'ex capo della Cia, James Woolsey, che sarebbe candidato a fare il ministro dell'Informazione. Dopo gli attacchi portati dall'amministrazione bush contro la siria, e nel timore di essere il prossimo bersaglio dell'invasione americana, continua lo scambio di accuse tra Usa e Siria. Oggi da Damasco viene un secco attacco agli americani e alla guerra in Iraq. il principale quotidiano in lingua inglese di Dmasco, il Syria Times, non ha esitazioni: la guerra americana è un "fiasco" completo. Il quotidiano evidenzia come la strategia militare americana non stia dando i risultati sperati e abbia solo creato un "profondo imbarazzo" nella stessa leadership militare statunitense. Politicamente, aggiunge il Syria Times, bisogna notare che se la guerra continuerà i sentimenti anti-americani nella regione sono destinati a raggiungere "livelli senza precedenti".

Corea del Nord

  • Il governo giapponese non ha ancora potuto confermare la notizia, riportata dai suoi comandi militari, secondo la quale la Corea del Nord questa mattina avrebbe lanciato un missile anti-nave. "Abbiamo informazioni sul missile ma non abbiamo conferma", ha detto il segretario del capo di gabinetto, Yasuo Fukuda. Secondo un responsabile dell'agenzia giapponese di difesa, Takamasa Iba, il missile di corta gittata è stato lanciato dalla costa nordoccidentale della penisola coreana. Anche la Corea del Sud che inizialmente aveva confermato la notizia ha detto di non avere le prove che il lancio sia effettivamente avvenuto. Questa mattina la corea del nord aveva smoentito ogni ipotesi su questo lancio

. Secondo il viceministro degli Esteri russo Alexander Losyukov, le cui dichiarazioni sono state riportate dall'agenzia Interfax il conflitto iracheno avrà probabilmente l'effetto di incoraggiare la Corea del Nord ad accelerare i tempi del proprio programma di riarmo nucleare Lo scorso mese di ottobre la Corea del Nord ha infatti deciso di espellere gli ispettori dell'Aiea e di rimettere in funzione le proprie centarli nucleari, ufficialmente per scopi di produzione di energia. In base all'accordo quadro del 1994, la Corea del Nord aveva rinunciato alle proprie centrali in cambio di forniture petrolifere che, accusa Pyongyang, Washington non ha mai fornito. Gli Stati Uniti temono invece che gli impianti possano venire usati per produrre uranio e plutonio per scopi bellici, e secondo alcuni esperti Pyongyang disporrebbe già di alcuni ordigni nucleari.

COBAS, DOMANI SCIOPERO GENERALE PER FERMARE GUERRA = Roma, 1 apr. - (Adnkronos) - Sciopero generale domani di Cobas, Cub e tutto il sindacalismo di base dei lavoratori dipendenti per l'intera giornata contro la guerra: l'obiettivo e' quello di fermare la guerra e cancellare in Italia il decreto che ha proclamato lo Stato di emergenza. Sono in programma manifestazioni di piazza a Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna, Palermo, Torino, Pisa, Taranto, Brescia, Genova, Vicenza, Ancona, Ascoli e Frosinone. E a Roma, in particolare, il corteo (Piazza della Repubblica ore 10) portera' la protesta popolare contro la guerra sia sotto l'ambasciata britannica sia a ridosso di quella statunitense. La guerra degli Usa e dei loro alleati contro l'Iraq -si legge in un comunicato- va avanti con un carico crescente di distruzione, morte, orrori. La sbalorditiva mistificazione di una guerra 'indolore' e' svanita d'incanto: non e' Saddam Hussein ad essere colpito, ma e' il popolo iracheno tutto, gia' abbondantemente martoriato in questi annni, che paga un prezzo enorme alla brutale volonta' statunitense di dominio incontrollato sul mondo. Anche la sudditanza del governo Berlusconi agli Usa -continua la nota- e' stata messa a nudo: l'Italia in realta' e' in guerra anch'essa, perche' dal nostro Paese partono azioni di guerra, reparti combattenti, armi di guerra (Aviano, Ederle, Camp Darby). Proprio sull aquestione delle basi, Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, risponderà domani davanti alle commissioni Esteri e Difesa del Senato sulla vicenda dei paracadustisti americani partiti dalla base di Ederle. Lo ha riferito il ministro per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, al termine della conferenza dei capigruppo a palazzo Madama. Domani infatti il ministro degli Esteri Franco Frattini si presenterà dinanzi alle commissioni Difesa e Esteri di Senato e Camera riunite in seduta congiunta. Il responsabile della Farnesina dovrà rispondere a domande relative all'utilizzo delle basi italiane nell'ambito della guerra all'Iraq, con particolare riferimento alla vicenda dei parà statunitensi. Inoltre il ministro per i rapporti con il Parlamento ha annunciato che la prossima settimana il Governo riferirà in aula al Senato, ma soltanto sulla base delle mozioni presentate, escludendo ogni ipotesi di dibattito.

E' il primo aprile?

Emesso un mandato di ricerca per una neurologa pachistana Washington, 1 apr. (Ap) - La nuova arma di Al Qaida potrebbe essere donna. L'Fbi teme infatti che, dopo il suo drastico ridimensionamento dovuto all'incalzante campagna internazionale contro il terrorismo guidata dagli Usa, la rete di Osama bin Laden abbia scelto di impiegare il 'sesso debole' per compiere - o almeno facilitare - i suoi nuovi attentati. Per la prima volta dall'avvio della guerra al terrore, l'intelligence statunitense ha emesso un mandato di ricerca per una donna, il neurologo pachistano Aafia Siddiqui, 31 anni, sospettata di legami con Al Qaida. L'Fbi sostiene che la Siddiqui, che vanta un dottorato al Massachusetts Institute of Technology, potrebbe trovarsi in Pakistan, ma ha vissuto a Boston e recentemente si è recata in Maryland, nei dintorni di Washington. I servizi statunitensi sostengono di non voler affermare che la donna sia "collegata a specifiche attività terroristiche", ma di volerla interrogare in merito a possibili legami con sospetti. La rete indebolita starebbe cambiando strategia per colpire Washington, 1 apr. L'Fbi sta esaminando le dichiarazioni di un'altra donna intervistata recentemente da un quotidiano arabo, l'Asharq al Awsat, che ha sostenuto che Al Qaida stia mettendo in piedi campi d'addestramento per donne destinate al "martirio". La donna si è presentata semplicemente come Umm Usama, la "madre di Osama".

Siria

Il presidente siriano Bassar El Assad accusa gli Stati Uniti di non assegnare alcuna importanza al processo di pace in Medio Oriente e di aver commesso un grave errore con la guerra contro l'Iraq. In un'intervista al quotidiano austriaco Der Standard, Assad spiega: Il governo americano non da' nessuna importanza al processo di pace in Medio Oriente...fanno delle proposte che vengono respinte da Israele...Israele non vuole la pace e gli americani non hanno alcuna visione a lungo termine. Secondo il presidente siriano, gli Stati Uniti hanno dichiarato le loro reali intenzioni nella guerra in Iraq. Vogliono il petrolio e vogliono rimodellare l'intera regione, questo portera' a disordini nel mondo intero, non solo qui. E cio' nuocera' ai loro interessi, compresi quelli economici. In piu' ci sono le manifestazioni che vediamo dappertutto. Sono una reazione alle loro ambizioni egemoniche e questa reazione diventera' ancora piu' imponente. I rapporti tra Siria e Stati Uniti sono particolarmante tesi negli ultimi giorni, da quando il segretario alla Difesa Donald Rumsfled ha accusato Damasco di inviare materiale bellico in Iraq.

Israele

Le ministre israélien de la Défense Shaoul Mofaz a lancé mardi une mise en garde au président syrien Bachar al-Assad en lui rappelant la "puissance militaire" d'Israël, a indiqué la radio publique."Le président Bachar al-Assad connaît la puissance et les forces d'Israël dans tous les domaines y compris militaire", a affirmé M. Mofaz, selon la radio.Le ministre de la Défense a ainsi réagi aux propos du président Assad qui a déclaré la semaine dernière dans une interview au quotidien libanais al-Safir que "tant qu'Israël existera la menace (contre la Syrie) existera"."Ces déclarations sont d'autant plus graves qu'elles interviennent au moment où il s'avère que les Syriens aident l'Irak comme l'ont révélé les dirigeants américains", a ajouté M. Mofaz.Lundi, un des chefs du service des renseignement militaires israéliens, le général Kuperwasser a évoqué la possibilité que l'Irak ait transféré en Syrie des missiles et des armes non-conventionnelles.La tension entre la Syrie et les Etats-Unis est apparue au grand jour lorsque le secrétaire américain à la Défense Donald Rumsfeld a accusé la semaine dernière Damas d'avoir livré des armements à l'Irak et qualifié cet acte d'"hostile".Ses propos ont aussitôt été démentis par la Syrie, mais le président al-Assad a pronostiqué et même souhaité un échec des Etats-Unis en Irak face à la "résistance populaire arabe".Le 24 décembre 2002, le Premier ministre israélien Ariel Sharon avait affirmé disposer d'informations selon lesquelles l'Irak avait transféré des armes non conventionnelles en Syrie."Il y a des informations que nous vérifions. Mais nous sommes sûrs que l'Irak a récemment transféré des armes chimique ou bactériologiques en Syrie", avait affirmé M. Sharon.

Palestina

Truppe israeliane hanno demolito oggi cinque case di militanti palestinesi, compresa quella della famiglia del kamikaze che ha compiuto l'attentato suicida a Netanya, domenica scorsa. La notizia proviene dall'esercito israeliano e da fonti palestinesi. Nel villaggio di Dir Rasoum, vicino a Tulkarem, in Cisgiordania, le forze armate israeliane hanno distrutto la casa di Rami Ghanem, il ventenne della Jihad islamica che domenica si è immolato al Cafe London di Netanya, ferendo 49 persone, ha comunicato l'esercito. Nel campo profughi di Al-Amri, vicino a Ramallah, le truppe hanno demolito quattro case appartenenti alla famiglia Naji, riferisce l'esercito. Come sempre in questi casi, la giustificazione dell'esercito è basatasulla presunta appartenenza della famiglia alla Brigata Martiri di Al-Aqsa, un gruppo militante affiliato alla fazione Al Fatah legata ad Arafat. La famiglia Naji è accusata dagli israeliani di aver condotto e organizzato una serie di attacchi in Israele.

Migranti

Sono sbarcati nella notte a Lampedusa i 207 migranti che ieri pomeriggio erano stati avvistati da un aereo della Marina militare a largo dell'isola di Linosa.I migrantii che viaggiavano su un barcone fatiscente sono stati soccorsi da due motovedette della Capitaneria di porto, una della Guardia di finanza e dalla nave militare Libra. I clandestini sono giunti a Lampedusa a bordo della motovedette dopo essere trasbordati, il loro barcone e' affondato poco dopo l'inizio delle operazioni di rimorchio. Nel gruppo di perrsone ci sono 25 donne e 14 bambini. Secondo quanto accertato i migranti sono di nazionalita' ghanese, somala, liberiana, Costa d'Avorio mentre 25 sarebbero gli iracheni. Le loro condizioni di salute sono considerate buone. Al momento si trovano nel centro di prima accoglienza dell'isola gestito dalla confraternita 'Misericordia', in attesa di essere trasferiti in altre strutture del centro-sud.

GR ORE 9.30

Operazioni militari

Proseguono quasi ininterrotti i bombardamenti sulla capitale irachena Baghdad. la Cnn rende noto che nuove pesanti esplosioni hanno adesso colpito la parte occidentale della capitale (dove si trova anche il palazzo del quartier generale dei servizi di intelligence iracheni). Prima, forti esplosioni si erano avvertite nella zona sud. Nuovi raid aerei alleati sulla capitale irachena e su Karbala, ottanta chilometri più a sud, dove si concentrano le forze della guardia repubblicana irachena. Alle 9 e mezza ora di Baghdad, un'enorme esplosione ha scosso gli edifici del centro della capitale. Nel fragore e nella confusione non è ancora chiaro quale sia stato l'obbiettivo colpito ma le testimonianze sono concordi nell'affermare che quella di questa mattina sarebbe stata una delle deflagrazioni più forti da quando sono iniziati i bombardamenti. Nella notte, gli attacchi aerei si erano susseguiti con regolarità è in uno di questi attacchi sei esplosioni quasi contemporanee avevano fatto tremare la città. In questa occasione era stato colpito anche il Palazzo presidenziale sulle rive del Tigri (il palazzo Vecchio) a meno di un chilometro e mezzo del Palesatine Hotel, l'albergo che ospita gran parte dei corrispondenti stranieri. Prima, erano stati colpiti anche il Comitato Olimpico iracheno (diretto da Qudai Hussein) e il ministero della gioventù. Il Comitato Olimpico è considerato da esponenti dell'opposizione, un luogo di detenzione e tortura. Missili e bombe sono tornate a colpire anche Karbala, a sud della capitale. Ieri non lontano da Karbala, a Hindiyah, si è verificato il vero e proprio primo scontro di terra tra l'avanguardia militare americana e le truppe della guardia repubblicana irachena.

  • I marines americani hanno ucciso oggi un civile iracheno disarmato alla guida di un camioncino a un posto di blocco fuori dalla citta' di Shatra, nel sud dell'Iraq. Secondo quanto riferito, i marines hanno aperto il fuoco contro il pickup che procedeva a forte velocita' verso il checkpoint, pensando si trattasse di un kamikaze.

Un soldato britannico e' rimasto ucciso in combattimento nel sud dell'Iraq, portando a 26 il numero dei militari inglesi morti nel Paese da quando e' iniziata la campagna militare alleata il 20 marzo scorso. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Londra, precisando che il soldato e' morto ieri Il comando centrale americano ha comunicato che un prigioniero iracheno è stato colpito a morte dopo aver tentato di prendere l'arma di un marine mentre veniva interrogato. Lo ha riferito oggi il tenente Charles Owen, portavoce del comando, senza fornire altri particolari. L'esercito americano ha annunciato di aver messo fine a un programma di addestramento di volontari iracheni in Ungheria. Il programma mirava a addestrare dissidenti iracheni volontari a collaborare con le forze della coalizione in Iraq per azioni di sostegno e non di combattimento. Gli ultimi iracheni ad aver terminato l'addestramento hanno lasciato la base militare di Taszar, ha dichiarato il maggiore Robert Stern, portavoce dell'esercito Usa. Gli istruttori americani lasceranno la base la settimana prossima. La base sarà smantellata, ha dichiarato il ministro della difesa ungherese, citato dall'agenzia ufficiale di stampa MTI. Gli americani non hanno spiegato perché il programma è stato interrotto, quando soltanto ottanta volontari hanno condotto a termine il loro addestramento.

Profughi

In nessuno dei Paesi confinanti con l'Iraq – Giordania, Siria, Turchia e Iran - sono stati finora registrati rilevanti arrivi di rifugiati. Lo riferisce l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) che prosegue le sue attività di monitoraggio delle frontiere e di preparazione per le operazioni umanitarie nella regione. (Il confine con il Kuwait, essendo zona di guerra, per ora non è citato dall’Acnur). Lo stesso ente informa che intanto in Siria centinaia di iracheni si sono riversati nei suoi uffici di Damasco per chiedere lo status di protezione temporanea. “Dovrebbe trattarsi di iracheni che hanno lasciato il proprio Paese prima dell'attuale conflitto ma che ora, a causa della guerra, chiedono di veder formalizzato il proprio status in Siria” fa sapere l’agenzia Onu. A partire da domenica l’Acnur ha rilasciato a 1.400 di loro un documento che li riconosce come persone bisognose di protezione temporanea e che quindi non possono essere rimandate nel loro Paese finché non vi saranno sufficienti condizioni di sicurezza. Sempre sul fronte siriano, l’Acnur trasferirà oggi altro personale ad Al Hasakah che costituirà la sua base per le operazioni nella Siria orientale. Da questa località saranno monitorati i posti di frontiera di Al Yarubieh e Faysh Khabur nel nord-est del Paese. In Giordania sono nel frattempo arrivati all'aeroporto internazionale Queen Alia due Boeing 747 con equipaggio della forza aerea giapponese di autodifesa con un carico di 160 tende - capaci di ospitare 10 persone ciascuna - donate dal governo di Tokyo. L’Acnur ha in programma di inviare parte di questo contributo nel deposito nella Giordania orientale. Le tende rimanenti verranno stoccate nel deposito regionale dell'Acnur nei pressi di Amman, da dove potranno essere distribuite ai vari posti di frontiera nella regione per ospitare eventuali rifugiati. Sul versante della Turchia, l’Acnur sta ammassando scorte di aiuti umanitari nel suo deposito regionale di Iskenderun, nel sud. A oggi, il deposito contiene10.800 tende (che possono ospitare fino a 54mila persone); 95.500 coperte (per circa 48mila persone); 58mila materassi (per 96mila persone); 20.800 stufe/fornelli, oltre a notevoli quantità di teli di plastica, lanterne e taniche per l'acqua. Ma i team mobili dell'agenzia Onu che monitorano le frontiere in Turchia continuano a dover affrontare notevoli difficoltà. Nelle remote aree montuose del sud-est del Paese - dove attualmente operano due di questi team - le cattive condizioni delle strade continuano ad ostacolare le operazioni. Anche in Iran proseguono infine i preparativi per ospitare i rifugiati iracheni. Quattro i campi allestiti nelle province occidentali di Kermanshah, Khuzestan e Ilam che potranno inizialmente ospitare 60mila persone. Altri 6 siti sono stati bonificati dalle mine e livellati; se necessario potranno essere aperti. In conclusione l’Acnur ha riferito di aver ricevuto finora dai Paesi donatori contributi per oltre 31 milioni e mezzo di dollari.

francia

La polizia è intervenuta questa mattina per fermare un centinaio di curdi di nazionalità turca, clandestini, tra i quali una decina di famiglie con bambini, che si erano installati in Piazza della Repubblica a Bordeaux, di fronte al palazzo di giustizia, per reclamare la loro regolarizzazione. La polizia ha detto che i curdi sono stati portati al commissariato per controlli. Si ignora al momento se saranno rimessi in libertà o posti detenzione amministrativa. Ieri, il prefetto della Gironda, la regione di Bordeaux, Christian Fremont aveva avvertito che non poteva lasciare la situazione come era e rischiare pure uno sciopero della fame. "Chi sono? Hanno documenti? Hanno già fatto richiesta di regolarizzazione? Il loro movimento è legato a ciò che succede in Iraq? Studierò tutto questo e farò quel che devo per evitare ciò che è successo tre mesi fa" aveva detto ieri il prefetto, facendo allusione ai 27 curdi che avevano fatto un lungo sciopero della fame in una parrocchia di Bordeaux prima di ottenere lo status di rifugiati politici.

Corea

Le ministère sud-coréen de la Défense a démenti mardi les informations faisant état d'un nouveau tir de missile à courte portée par la Corée du Nord."Il n'y a aucune indication d'un tir de missile aujourd'hui", a déclaré à l'AFP un porte-parole ministériel, ajoutant : "c'est la position officielle de notre ministère sur le sujet".Ce démenti officiel intervient peu après l'annonce par des sources officielles à Tokyo que la Corée du Nord avait procédé mardi matin vers 10H15 (01H15 GMT) à un nouveau tir d'un missile sol-mer à courte portée, capable d'atteindre des navires en pleine mer.

Cuba

Un uomo armato con due granate ha dirottato un aereo delle linee aeree cubane con a bordo 46 persone, chiedendo di dirigersi negli Stati Uniti, ma il velivolo e' stato costretto ad atterrare all'Avana per mancanza di carburante. Lo hanno reso noto le autorita' cubane, precisando che l'aereo si trova adesso fermo su una pista dell'aeroporto internazionale della capitale. Secondo le informazioni, il dirottatore si trova nella parte posteriore dell'aereo e ha con se' due granate, informa un comunicato ufficiale letto alla televisione.

gror030401 (last edited 2008-06-26 09:49:43 by anonymous)