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= Gr di mercoledi 2 aprile - ore 19.30 =

IRAQ - La capitale irachena è finita sotto un nuovo e pesantissimo bombardamento oggi pomeriggio. Sono state sentite esplosioni e viste colonne di fumo in diverse parti di Baghdad. Inoltre precedenti raid Usa su Baghdad hanno danneggiato il reparto maternità dell'ospedale della capitale irachena, dove vi sarebbero vittime. Secondo altri testimoni, alcune bombe sono finite anche su automobili in transito sulle strade della città e anche qui ci sarebbero diversi morti. Riguardo a questi drammatici avvenimenti ascoltiamo la corrispondenza registrata da Radio Onda d'urto di Brescia con Lello Rienzi di 'Un ponte per' riuscito a mettersi in contatto con Simona Torretta che cercava di raggiungere, a Bagdad, proprio la mezzaluna rossa bombardata.
Intanto sempre oggi bombardieri B-52 utilizzati nell'attacco alla Guardia Repubblicana hanno sganciato sei bombe a grappolo di precisione da 1.000 libbre ciascuna, quasi mezza tonnellata, su una colonna di carri schierata a difesa di Baghdad.

Era americano il missile che ha colpito venerdi' scorso il mercato di Baghdad, provocando la morte di almeno 62 civili iracheni. Ne e' sicuro il corrispondente dell'''Indipendent'', Robert Fisk, il quale, accorso sulla scena della strage, ha potuto vedere i codici dei numeri di serie del missili. Codici, scrive oggi il quotidiano britannico, che corrispondono a quelli usati dalla ''Ray-theon'', la compagnia del Texas che la piu' grande produttrice mondiale dei armi cosiddette ''intelligenti''. Come era successo per il primo bombardamento del mercato, mercoledi' scorso, sia Washington che Londra avevano negato la responsabilita' delle forze della coalizione, ed avevano sostenuto l'ipotesi che a provocare le stragi fossero stati i missili della contraerea irachena. ''L'identificazione del missile come americano -si legge sull'Indipendent- e' un colpo imbarazzante per Washington e Londra, impegnate a sostenere le loro promesse di contenere al minimo le vittime civili compiendo bombardamenti di precisione''.

Amnesty internationale ha chiesto questa mattina che gli Usa accettino un'inchiesta indipendente sulle stragi di civili a Najaf e Hilla, dove in diversi episodi i marines hanno aperto il fuoco su veicoli civili e una bomba ha centrato un quartiere residenziale. L'inchiesta indipendente, scrive Amnesty, che sollecita anche le truppe Usa a proteggere maggiormente la vita dei civili, è necessaria perché il comando Usa in Qatar ha dato una versione dei fatti diversa da quella riferita dal corrispondente del Washington post presente sul posto a Hilla.
 

'''SCIOPERO CONTRO LA GUERRA'''

Oggi Manifestazioni a carattere regionale e provinciale, promosse congiuntamente dal sindacalismo di base, si sono svolte nelle principali città italiane nell'ambito delle sciopero generale di tutte le categorie proclamato per protestare contro la guerra in iraq, il coinvolgimento dell'italia nel conflitto e tutte le conseguenze causate dall'intervento angloamericano.
A Roma la manifestazione è partita da Piazza della Repubblica. La piazza si è riempita di lavoratori e di studenti arrivati in corteo dalle varie scuole romane.
Man mano il corteo si è ingrossato fino a raggiungere i 30.000 partecipanti. Durante il passaggio del corteo dei sindacati di base contro la guerra in Iraq, partito stamani alle 11, è stata realizzata una azione contro la sede di via Barberini della "Federal Express", azienda nordamericana che si occupa di spedizioni di merci per via aerea. Una delle vetrine è stata frantumata, mentre le altre due sono state coperte con vernice rossa e la scritta "sabotare le multi Usa". E In via Barberini sono stati ricoperti di scritte anche i vetri esterni del negozio Blockbuster. Polizia e carabinieri, oltre al cordone in via Veneto, hanno bloccato anche le strade laterali intorno all'ambasciata statunitense e l'accesso di via del Tritone. Anche a Firenze il corteo ha sfilato per le vie del centro cittadino, durante il percorso gli studenti hanno svolto alcune. azioni di disturbo davanti alla banca nazionale del lavoro con affissione di volantini contro chi finanzia la guerra.
8.000 sono stati i partecipanti alla manifestazione che si è conclusa con l'indizione due importanti appuntamenti: per il 5 aprile con l' apertura della campagna referendaria sull'art.18 e per l'11 aprile giornata di boicottaggio delle aziende e prodotti che partecipano alla guerra.
Significativa la manifestazione di Pisa che è partita da Piazza XX settembre e si è sviluppata in corteo fino alla Prefettura, ed ha visto la presenza di almeno seicento tra lavoratori e studenti. Arrivati in Piazza Mazzini, sede della Prefettura, si è costituita una delegazione che ha portato al Prefetto le istanze del movimento per la cessazione immediata del conflitto, il ritiro della partecipazione italiana e del decreto sullo stato di emergenza.
L'iniziativa pisana si è idealmente unita con quella di Grosseto che ha visto un presidio al porticciolo di Bengodi a Talamone per l'arrivo di armi da camp darby.
Anche a Bologna si è registrata una forte presenza del pubblico impiego e di numerosi delegati di fabbrica
Inoltre cortei, manifestazioni e presidi hanno percorso le strade di Genova, Torino, Taranto, Ancona, Palermo, Vicenza
A Milano nel corso della manifestazione contro la guerra è stata bloccata la stazione.


'''TERRORISMO/ SPAGNA AD UE: METTERE BATASUNA IN LISTA TERRORISTI'''
 Il ministro della Giustizia spagnolo Josè Maria Michavila ha annunciato che il suo governo chiederè l'inclusione dell'organizzazione estremista basca Batasuna nella lista dei movimenti considerati terroristici dall'Unione Europea. Il Ministro ha proseguito spiegando che dopo la sentenza della Corte Suprema spagnola del 17 marzo con la quale è stata messa al bando l'organizzazione 'abertzale' per i suoi legami con l'Eta (di cui era considerata il braccio politico), l'iniziativa era d'obbligo e trova l'appoggio del Commissario europeo alla Giustizia, Antonio Vitorino, e le sue controparti francese e tedesca, Dominique Perben e Brigitte Zypries. La richiesta verrà resentata ufficialmente a Bruxelles entro breve tempo, ma Michavila non ha voluto indicare una data esatta.





INDULTINO - La commissione Giustizia del Senato ha bocciato ieri in sede referente ogni ipotesi di indultino, compreso il testo approvato dalla Camera.Il provvedimento passa ora all' esame dell' aula di Palazzo Madama, con un parere negativo della commissione. [Ascoltiamo a proposito un punto sulla situazione realizzato da un redattore della radio].


TELECOMUNICAZIONI - Con una votazione a sorpresa la Camera dei deputati ha accolto questa mattina un emendamento dell'opposizione che sostanzialmente riscrive l'articolo centrale della legge di riforma del sistema televisivo del governo, ripristinando i limiti già presenti nella normativa esistente e inserendone di nuovi. E' quanto sottolineano gli esponenti della minoranza. Tra gli altri elementi dell'emendamento, che sostanzialmente riscrive l'articolo 15 della cosiddetta Legge Gasparri:
1) torna la proibizione a possedere quotidiani per gli editori che controllano più del 20 per cento delle risorse economiche e finanziarie nel settore della tv analogica terrestre.
2) limiti per la raccolta pubblicitaria;
3) limite del 15 per cento del totale della programmazione televisiva terrestre, una volta arrivati alle trasmissioni satellitari. [Ce ne parla la corrispondenza che andiamo ad ascoltare.]



Gr di mercoledi 2 aprile - ore 19.30

IRAQ - La capitale irachena è finita sotto un nuovo e pesantissimo bombardamento oggi pomeriggio. Sono state sentite esplosioni e viste colonne di fumo in diverse parti di Baghdad. Inoltre precedenti raid Usa su Baghdad hanno danneggiato il reparto maternità dell'ospedale della capitale irachena, dove vi sarebbero vittime. Secondo altri testimoni, alcune bombe sono finite anche su automobili in transito sulle strade della città e anche qui ci sarebbero diversi morti. Riguardo a questi drammatici avvenimenti ascoltiamo la corrispondenza registrata da Radio Onda d'urto di Brescia con Lello Rienzi di 'Un ponte per' riuscito a mettersi in contatto con Simona Torretta che cercava di raggiungere, a Bagdad, proprio la mezzaluna rossa bombardata. Intanto sempre oggi bombardieri B-52 utilizzati nell'attacco alla Guardia Repubblicana hanno sganciato sei bombe a grappolo di precisione da 1.000 libbre ciascuna, quasi mezza tonnellata, su una colonna di carri schierata a difesa di Baghdad.

Era americano il missile che ha colpito venerdi' scorso il mercato di Baghdad, provocando la morte di almeno 62 civili iracheni. Ne e' sicuro il corrispondente dellIndipendent, Robert Fisk, il quale, accorso sulla scena della strage, ha potuto vedere i codici dei numeri di serie del missili. Codici, scrive oggi il quotidiano britannico, che corrispondono a quelli usati dalla Ray-theon, la compagnia del Texas che la piu' grande produttrice mondiale dei armi cosiddette intelligenti. Come era successo per il primo bombardamento del mercato, mercoledi' scorso, sia Washington che Londra avevano negato la responsabilita' delle forze della coalizione, ed avevano sostenuto l'ipotesi che a provocare le stragi fossero stati i missili della contraerea irachena. L'identificazione del missile come americano -si legge sull'Indipendent- e' un colpo imbarazzante per Washington e Londra, impegnate a sostenere le loro promesse di contenere al minimo le vittime civili compiendo bombardamenti di precisione.

Amnesty internationale ha chiesto questa mattina che gli Usa accettino un'inchiesta indipendente sulle stragi di civili a Najaf e Hilla, dove in diversi episodi i marines hanno aperto il fuoco su veicoli civili e una bomba ha centrato un quartiere residenziale. L'inchiesta indipendente, scrive Amnesty, che sollecita anche le truppe Usa a proteggere maggiormente la vita dei civili, è necessaria perché il comando Usa in Qatar ha dato una versione dei fatti diversa da quella riferita dal corrispondente del Washington post presente sul posto a Hilla.

SCIOPERO CONTRO LA GUERRA

Oggi Manifestazioni a carattere regionale e provinciale, promosse congiuntamente dal sindacalismo di base, si sono svolte nelle principali città italiane nell'ambito delle sciopero generale di tutte le categorie proclamato per protestare contro la guerra in iraq, il coinvolgimento dell'italia nel conflitto e tutte le conseguenze causate dall'intervento angloamericano. A Roma la manifestazione è partita da Piazza della Repubblica. La piazza si è riempita di lavoratori e di studenti arrivati in corteo dalle varie scuole romane. Man mano il corteo si è ingrossato fino a raggiungere i 30.000 partecipanti. Durante il passaggio del corteo dei sindacati di base contro la guerra in Iraq, partito stamani alle 11, è stata realizzata una azione contro la sede di via Barberini della "Federal Express", azienda nordamericana che si occupa di spedizioni di merci per via aerea. Una delle vetrine è stata frantumata, mentre le altre due sono state coperte con vernice rossa e la scritta "sabotare le multi Usa". E In via Barberini sono stati ricoperti di scritte anche i vetri esterni del negozio Blockbuster. Polizia e carabinieri, oltre al cordone in via Veneto, hanno bloccato anche le strade laterali intorno all'ambasciata statunitense e l'accesso di via del Tritone. Anche a Firenze il corteo ha sfilato per le vie del centro cittadino, durante il percorso gli studenti hanno svolto alcune. azioni di disturbo davanti alla banca nazionale del lavoro con affissione di volantini contro chi finanzia la guerra. 8.000 sono stati i partecipanti alla manifestazione che si è conclusa con l'indizione due importanti appuntamenti: per il 5 aprile con l' apertura della campagna referendaria sull'art.18 e per l'11 aprile giornata di boicottaggio delle aziende e prodotti che partecipano alla guerra. Significativa la manifestazione di Pisa che è partita da Piazza XX settembre e si è sviluppata in corteo fino alla Prefettura, ed ha visto la presenza di almeno seicento tra lavoratori e studenti. Arrivati in Piazza Mazzini, sede della Prefettura, si è costituita una delegazione che ha portato al Prefetto le istanze del movimento per la cessazione immediata del conflitto, il ritiro della partecipazione italiana e del decreto sullo stato di emergenza. L'iniziativa pisana si è idealmente unita con quella di Grosseto che ha visto un presidio al porticciolo di Bengodi a Talamone per l'arrivo di armi da camp darby. Anche a Bologna si è registrata una forte presenza del pubblico impiego e di numerosi delegati di fabbrica Inoltre cortei, manifestazioni e presidi hanno percorso le strade di Genova, Torino, Taranto, Ancona, Palermo, Vicenza A Milano nel corso della manifestazione contro la guerra è stata bloccata la stazione.

TERRORISMO/ SPAGNA AD UE: METTERE BATASUNA IN LISTA TERRORISTI

  • Il ministro della Giustizia spagnolo Josè Maria Michavila ha annunciato che il suo governo chiederè l'inclusione dell'organizzazione estremista basca Batasuna nella lista dei movimenti considerati terroristici dall'Unione Europea. Il Ministro ha proseguito spiegando che dopo la sentenza della Corte Suprema spagnola del 17 marzo con la quale è stata messa al bando l'organizzazione 'abertzale' per i suoi legami con l'Eta (di cui era considerata il braccio politico), l'iniziativa era d'obbligo e trova l'appoggio del Commissario europeo alla Giustizia, Antonio Vitorino, e le sue controparti francese e tedesca, Dominique Perben e Brigitte Zypries. La richiesta verrà resentata ufficialmente a Bruxelles entro breve tempo, ma Michavila non ha voluto indicare una data esatta.

INDULTINO - La commissione Giustizia del Senato ha bocciato ieri in sede referente ogni ipotesi di indultino, compreso il testo approvato dalla Camera.Il provvedimento passa ora all' esame dell' aula di Palazzo Madama, con un parere negativo della commissione. [Ascoltiamo a proposito un punto sulla situazione realizzato da un redattore della radio].

TELECOMUNICAZIONI - Con una votazione a sorpresa la Camera dei deputati ha accolto questa mattina un emendamento dell'opposizione che sostanzialmente riscrive l'articolo centrale della legge di riforma del sistema televisivo del governo, ripristinando i limiti già presenti nella normativa esistente e inserendone di nuovi. E' quanto sottolineano gli esponenti della minoranza. Tra gli altri elementi dell'emendamento, che sostanzialmente riscrive l'articolo 15 della cosiddetta Legge Gasparri: 1) torna la proibizione a possedere quotidiani per gli editori che controllano più del 20 per cento delle risorse economiche e finanziarie nel settore della tv analogica terrestre. 2) limiti per la raccolta pubblicitaria; 3) limite del 15 per cento del totale della programmazione televisiva terrestre, una volta arrivati alle trasmissioni satellitari. [Ce ne parla la corrispondenza che andiamo ad ascoltare.]

GR ORE 13.00

ESTERI

Iraq

Baghdad, i marines avanzano da sud, continuano i bombardamenti e un convoglio armato avanza da terra. Sul fronte nord, i bombardieri statunitensi hanno compiuto almeno tre incursioni, sganciando mezza dozzina di bombe ogni volta. Un reporter Reuters ha riferito di aver visto un convoglio composto di circa 25 camion con targa turca i commando diretti verso il sud lungo la strada che conduce a Dohuk, scortati da militari statunitensi. Le truppe statunitensi, stanno cercando di bersagliare le posizioni difensive irachene per aprire con decisione un nuovo fronte a nord di Baghdad. Secondo la tv satellitare in lingua araba al Jazira sono almeno 21 i civili morti e 75 i feriti per un bombardamento angloamericano nel villaggio cristiano di Bartala

Strategia di guerra

Agenti dell'intelligence americana e britannica hanno pagato milioni di dollari a diversi capi tribali iracheni per ottenere la loro collaborazione, ma al momento sembra che tale azione condotta durante la preparazione della guerra non abbia ottenuto risultati tangibili. Fin'ora nessuno degli sceicchi a capo delle 150 tribu' e duemila sotto tribu' dell'Iraq ha esortato i suoi uomini alla rivolta contro Saddam, e anzi molti di loro rimangono a fianco del regime. Lo scrive oggi il quotidiano israeliano Ha'aretz, citando fonti in Kuwait. Il tentativo di comprare l'alleanza dei capi tribali, come e' avvenuto in Afghanistan, e' stato condotto su raccomandazione di diversi esponenti dell'opposizione irachena, che hanno indicato gli sceicchi con i quali, secondo loro, valeva la pena ed era possibile cooperare

prigionieri

  • Il comando militare americano ha ufficialmente autorizzato le forze in Iraq ad arrestare civili iracheni che 'interferiscono con il compimento delle missioni'. E di trattenerli fino a 30 giorni nell'ambito della lotta alle forze paramilitari irachene, che si celano dietro abiti civili. La nuova direttiva viene riportata oggi il corrispondente a seguito delle forze dei 'marines' del 'Washington Post'. Secondo la direttiva, all'inizio questi prigionieri non verranno riconosciuti prigionieri di guerra, nel senso della definizione della legge internazionale, ma godranno dello stesso trattamento: 'in ogni momento dovranno essere trattati come un essere umano, non devono essere torturati o degradati in nessun modo'. 'La detenzione temporanea deve essere intesa della durata di giorni' continua la direttiva che precisa che per arrivare al mese intero di detenzione sara' necessario aver trasferito il prigioniero nelle retrovie, dove si trovano ufficiali della magistratura militare. Ma se alla fine del procedimento si stabilira' che i catturati abbiano usato civili come scudi umani o abbiano violato le leggi di guerra - aggiunge il Post - questi verranno definiti 'combattenti illegali' e trasferiti in centri di detenzioni come quello che si trova nella base militare americana a Cuba di Guantanamo.

A Guantanamo sono detenuti da oltre un anno i circa 600 prigionieri, provenienti da 40 paesi diversi, catturati in Afghanistan. Gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere loro lo status di prigionieri di guerra e non hanno mai incriminato formalmente nessuno di loro o concesso loro i diritti giuridici. E, di fronte alle critiche e le denunce internazionali, sono ricorsi a questa formula di 'combattenti illegali', nel tentativo di dare una giustificazione legale alla detenzione. Nei giorni scorsi, sempre il 'Post', aveva rivelato che i vertici militari stavano valutando la possibilita' di trasferire anche i 300 civili finora catturati, con il sospetto che siano 'Fedayn di Saddam', a Guantanamo, che essendo fuori dal territorio nazionale americano, costituisce una sorta di 'limbo' legale in cui la magistratura americana, piu' volte sollecitata dalle associazioni per la difesa dei diritti civili, non puo' far valere l'habeas corpus' del diritto americano, cioe' il diritto per ogni detenuto di essere informato delle incriminazioni che gli vengono contestate. Ma il Pentagono aveva poi smentito l'intenzione di trasferire a Guantanamo i prigionieri iracheni, continuando pero' ad usare i termini 'combattenti illegali' per indicarli.

Russia

La Russia ha protestato formalmente oggi con il governo degli Stati Uniti, dopo che alcune bombe sganciate dall'aviazione statunitense sono cadute nei pressi dell'ambasciata russa a Baghdad. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri russo in un comunicato, secondo il quale alcune bombe sono cadute in un distretto civile di Baghdad in cui si trova l'ambasciata russa. Le vite dei diplomatici russi sono state messe a rischio diretto. Il governo russo, afferma il comunicato, ha consegnato una dura protesta all'ambasciatore Usa a Mosca, Alexander Vershbow, definendo l'incidente inaccettabile. Non è la prima volta che le forze armate Usa bombardano per presunti errori ambasciate o uffici diplomatici di paesi formalmente ostili all'attacco militare. L'8 maggio del 1999, durante la guerra in Kosovo, le forze Usa colpirono l'ambasciata cinese a Belgrado, uccidendo 3 giornalisti cinesi e ferendo 7 dipendenti dell'ambasciata. Durante la guerra della nato contro la federazione Jugoslava eraano sempre Russia e Cina, paesi non appartenenti alla nato ma nel consiglio di sicurezza della Nazioni Uniti con diritto di veto, ad opporsi.

Cecoslovacchia

Uno studente universitario ceco di 21 anni è morto dopo essersi dato fuoco in un parcheggio di Plzen, una cittadina a circa 100 km a sud ovest di Praga. Lo ha detto il portavoce della polizia locale Petr Kovar. Il giovane, un brillante studente di storia, avrebbe lasciato un biglietto d'addio, in cui avrebbe espresso il suo disagio per le condizioni attuali del mondo e della società. Inevitabile il ricordo di Jan Palash, che il 16 gennaio del 69 in piazza san Venceslao a Praga si diede fuoco per difendere il suo paese dall'entrata dei carri armati sovietici

Unione europea

Turchia

"Pensiamo che il lavoro che stiamo facendo nella regione renda inutile, da parte turca, considerare la possibilità di un'incursione": con questa dichiarazione, a metà auspicio, metà monito, il segretario di Stato Colin Powell ha avviato oggi la sua giornata di colloqui ad Ankara. Poco prima dell'arrivo di Powell, stamattina, al ministero degli Esteri, per l'incontro con l'omologo turco Abdullah Gul, uno sparuto gruppo di manifestanti anti-guerra è finito in manette. Più tardi, il segretario di Stato Usa incontra il premier Recep Tayyip Erdogan. Powell arriva in Turchia armato della promessa - attualmente all'esame del Congresso Usa - di aiuti 'speciali' per 1 miliardo di dollari. Un sesto di quanto Ankara non ha ottenuto, causa il rifiuto di far transitare le truppe americane verso il Nord iracheno, ma proprio per questo compensazione che la Turchia non vorrebbe perdere. Powell ha anche detto che il Pentagono sta considerando "altri modi in cui la Turchia potrebbe essere d'aiuto", al di là della concessione dello spazio aereo. Da Ankara, Powell parte per Belgrado, dove si fermerà un paio d'ore, per poi procedere alla volta di Bruxelles

Siria

La Gran Bretagna precisa oggi che la Siria e l'Iran non sono dei potenziali obbiettivi della coalizione. Non c'è quindi da temere - lascia capire il ministro degli esteri britannico Jack Straw - un allargamento del conflitto. In un'intervista alla Bbc, Straw precisa di non avere l'impressione che alcune dichiarazioni di funzionari Usa abbiano lasciato presagire un possibile ampliamento del conflitto ad altri bersagli, e in particolare all'Iran e alla Siria. Se una cosa del genere fosse vera mi preoccuperei. Ma non è vera e noi non saremmo mai disponibili ad un simile approccio", ha detto Straw rassicurando da un lato Siria e Iran e dall'altro prendendo le distanze dal tono usato nei giorni scorsi dal ministro della difesa Usa Donald H. Rumsfeld. Venerdì scorso, Rumsfeld aveva detto che l'inviio di armi da parte della Siria in Iraq e il flusso di volontari che dal confine siriano si dirigevano verso Baghdad per combattere, sono considerati degli "atti ostili" da parte degli Usa. Con toni molto più cauti, anche Straw in ogni caso invita la Siria a vigilare per "assicurarsi che il suo territorio non venga usato per dare forniture militare all'Iraq". Straw ha anche precisato che nessun paragone è possibile tra Iran e Iraq anche se entrambi i paesi sono considerati dal presidente americano Bush parte di quello che l'amministrazione Usa definisce "l'asse del male". Straw spiega: quello dell'Iran è un caso "completamente differente" da quello dell'Iraq. in "Iran sta emergendo una democrazia e nei confronti dell'Iran non sembra giustificabile qualsiasi tipo di azione" ostile

Giornalisti

- I sette giornalisti italiani fermati dalla polizia irachena alcuni giorni fa a Bassora e successivamente trasferiti a Baghdad dove sono virtualmente agli arresti domiciliari in un albergo della capitale, verranno espulsi verso la Giordania. Lo hanno riferito ad Ap.Biscom fonti del ministero degli Esteri giordano che non hanno prò saputo precisare quando i giornalisti giungeranno nel regno hascemita.

Palestina

Truppe israeliane spalleggiate da elicotteri da combattimento hanno fatto irruzione nel campo profughi di di Tulkarem alle prime ore di stamane. L'operazione, riferiscono fonti militari citate dal quotidiano Ha'aretz, punta a prevenire attacchi suicidi e potrebbe durare diversi giorni. Secondo fonti palestinesi, gli israeliani hanno arrestato mille uomini nel campo e hanno iniziato ad interrogarli. Nel villaggio di Dir Rasoul, presso Tulkarem, forze israeliane hanno raso al suolo la casa della famiglia di Rami Ghanem, il terrorista suicida di vent'anni che si e' fatto saltare in aria domenica a Netanya, ferendo 49 persone. Nel campo profughi di Al Amari, presso Ramallah, sono state abbattute quattro case di membri della stessa famiglia Najis, ritenuti membri della Brigata dei Martiri di Al Aqsa.

Italia

imi sir Il processo Lodo-Imi che vede come imputato di corruzione in atti giudiziari il parlamentare di forza italia Cesare Previti sarà aggiornato alle 15 del prossimo 16 aprile in attesa della decisione della Corte d'Appello. In apertura di udienza, questa mattina, l'avvocato romano Giovanni Acampora aveva rilasciato alcune dichiarazioni spontanee per giustificare i passaggi di denaro che lo legano a Cesare Previti: gli stessi che per l'accusa sono la prova della corruzione. Per il legale, invece, sono solo operazioni finanziarie e lauti compensi professionali ricevuti per cause sostenute con il senatore di Forza Italia.

manifestazioni

governo e leggi

processo imi-sir

gror030402 (last edited 2008-06-26 09:49:45 by anonymous)