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'''ITALIA'''

'''Genova'''

E' iniziata stamane alle 9.35 ed e' ancora in corso l' udienza davanti al Gip Elena Daloiso per la richiesta di archiviazione, formulata dal Pm Silvio Franz, nei confronti dei due carabinieri indagati per la morte di Carlo Giuliani, Mario Placanica e Filippo Cavataio. L' uccisione del giovane no global avvenne in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001, durante gli scontri del G8. All' udienza che si tiene nell' aula terza del settimo piano del palazzo di Giustizia di Genova, sono presenti i difensori di Placanica, indagato di omicidio volontario, Giuseppe Gallo e Vittorio Colosimo, il difensore di Cavataio, Umberto Pruzzo e i legali della famiglia Giuliani, Giuliano Pisapia e Lia Vinci. Assente, come già all'udienza scorsa, Mario Placanica.Contro le richieste di archiviazione la famiglia Giuliani ha presentato, il 10 dicembre scorso, opposizione in tribunale. I punti fondamentali a sostegno dell' opposizione all' archiviazione della posizione di Placanica, riguardano lo stato d' animo con il quale il carabiniere avrebbe sparato e l' aspetto tecnico della ricostruzione dell' episodio: la distanza dalla camionetta in cui si trovava Carlo Giuliani al momento della morte, la traiettoria del proiettile, e la deviazione dello stesso da parte di un calcinaccio in volo. Sulla posizione processuale di Cavataio, il carabiniere che era alla guida del defender, i legali della famiglia hanno concluso che anche nei suoi confronti va appurato se la camionetta non abbia contribuito a provocare la morte di Carlo o almeno a procurargli gravi lesioni

'''Palermo'''


E' stata lanciata a Palermo una sottoscrizione per aiutare le famiglie dei rifugiati sudanesi ormai da mesi ospitati nei centri sociali della città.
Fino ad oggi, nella totale latitanza delle istituzioni competenti e in particolare di quella comunale (ossia dell'ente che e' il piu' direttamente responsabile per l'accoglienza), soltanto i ragazzi di un centro sociale occupato e poche realta' della societa' civile palermitana si sono fatti carico dell'accoglienza notturna e del minimo necessario per la loro sopravvivenza.
Oggi, dopo lunghe e sostanzialmente vane trattative in Prefettura, si sta prefigurando qualche prospettiva in merito al problema abitativo, soltanto grazie a un impegno assunto dalla Provincia di Palermo.
Ma, a prescindere dalla pur importante soluzione abitativa - che comunque, nella sua provvisorieta', non risolve nessuno dei problemi strutturali dell'incapacita' d'accogliere della citta' di Palermo - si sta ora creando un nuovo e grave ostacolo alla loro permanenza in Italia: stanno fioccando i primi dinieghi alla richiesta di asilo politico per i sudanesi.
Le realta' impegnate a difesa dei diritti umani degli immigrati e per dare un segnale, a partire da Palermo, che coinvolga a livello nazionale l'associazionismo antirazzista, lanciano una SOTTOSCRIZIONE POPOLARE, per sostenere concretamente le spese legali per la tutela del loro diritto all'asilo e per garantire il diritto di difesa nel caso, molto probabile, si debba ricorrere contro giudizi sommari che azzerano la loro tragedia umana.

'''Napoli'''

Un disoccupato di cui non sono note le generalita', si e' cosparso di benzina e minaccia di darsi fuoco a Napoli. La vicenda e' in corso nella sede universitaria di Monte Sant'Angelo nel quartiere Soccavo dove e' in svolgimento una manifestazione di protesta di circa 20 ex custodi degli atenei napoletani. I disoccupati, di una societa' denominata 'Janel', svolgevano fino a qualche tempo fa servizio di portierato e vigilanza in alcune facolta' e sedi universitarie. Successivamente sono stati licenziati. Sul luogo della protesta sono giunte le forze dell'ordine ed un' ambulanza in via precauzionale


'''ESTERI'''
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Sono ripresi con un giallo che potrebbe trasformarsi in caso diplomatico i lavori della seconda giornata del vertice Ue di Atene. I leader comunitari tengono una riunione congiunta a 40 con tutti i Paesi europei non membri e non candidati all'Ue ma partecipanti alla Conferenza europea. Prima, però, la presidenza greca ha diffuso a nome del vertice una dichiarazione sull'Iraq, nella quale riafferma l'esigenza di dare un ruolo centrale all'Onu nel dopo Saddam. "Non ne abbiamo parlato al tavolo comune" dei capi di Stato e di governo dei Quindici, precisa il premier italiano Silvio Berlusconi. Che aggiunge: non può esserci "una dichiarazione di alcuni Paesi che possa passare dal Consiglio europeo. Non mi sembra la procedura corretta". L'Union européenne a publié jeudi une déclaration demandant que l'ONU joue un "rôle central" dans la reconstruction de l'Irak et réaffirmant "sa volonté de jouer un rôle significatif" dans ce processus.Selon une déclaration de la présidence grecque approuvée par les Quinze, les Nations unies "doivent jouer un rôle central dans le processus menant à un gouvernement autonome" en Irak et l'Union européenne "réaffirme son engagement à jouer un rôle significatif dans la reconstruction économique et politique du pays".L'UE demande à la coalition, emmenée par les Etats-Unis et la Grande-Bretagne, "d'assurer un environnement sûr, y compris pour l'assistance humanitaire et la protection du patrimoine culturel et des musées".La déclaration "réaffirme" également "l'engagement de l'Union européenne" envers le succès du processus de paix israélo-palestinien, "par la mise en oeuvre des étapes prévues dans la feuille de route du Quartette (Etats-Unis, Union européenne, Russie, ONU), dans les délais prévus"."Il est essentiel qu'il y ait une approbation rapide par le président Arafat et le Conseil législatif palestinien d'un gouvernement nommé par Abou Mazen et décidé à réformer", selon la déclaration, diffusée en anglais sur le site web de la présidence (www.eu2003.gr).Le texte fait suite à une initiative des quatre pays européens qui, avant la guerre en Irak, s'étaient fortement opposé sur le sujet: la Grande-Bretagne, l'Espagne, la France et l'Allemagne. Ces quatre pays sont actuellement membres du Conseil de sécurité de l'ONULe texte affirme également que "les voisins de l'Irak devraient soutenir la stabilité en Irak et dans la région".L'UE salue également la participation du Fonds monétaire international (FMI) à la reconstruction de l'Irak "selon les modalités" définies par le Groupe des sept principaux pays industrialisés (G7) le week-end dernier à Washington. L'Union européenne se félicite aussi de la nomination d'un conseiller spécial pour l'Irak auprès du Secrétaire général des Nations unies et espère "un nouveau renforcement de l'implication des Nations unies dans l'Irak de l'après-guerre, en commençant par la coordination de l'aide humanitaire"."Le peuple d'Irak a maintenant une chance de forger un nouvel avenir pour son pays et de rejoindre la communauté internationale", souligne la déclaration.
Protesta Berlusconi:
"Non ne abbiamo parlato al tavolo comune" dei capi di Stato e di governo dei Quindici, precisa il premier italiano Silvio Berlusconi. Che aggiunge: non può esserci "una dichiarazione di alcuni Paesi che possa passare dal Consiglio europeo. Non mi sembra la procedura corretta".
Line 7: Line 32:
La dichiarazione sull' Iraq è stata presentata ieri da quattro Paesi: Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna. Ma oggi è stata presentata come dichiarazione della presidenza greca.
 
Il presidente del Consiglio ribadisce quindi che, in vista del semestre di presidenza di turno dell'Ue (1 luglio 2003), "l'Italia non avanza nessuna proposta" sulle istituzioni comuni come l'ONU, "avendo la responsabilità di trovare una soluzione finale". Cosi l'Italia di fatto, in quanto a fedele sudditanza agli USA scavalca i cobelligeranti Gran Bretagna e l'alleata Spagna. Una dichiarazione di principi subito 'ritoccata' di fronte all'opinione che vorrebbe il Consiglio europeo trasformato nell'unico organo esecutivo dell'Unione: "Esiste un'altra tesi - spiega ai giornalisti Berlusconi - per cui il Consiglio dovrebbe assegnare a ogni capo di governo una competenza che oggi è assegnata ai vari commissari. In questo modo il Consiglio sarebbe un vero consiglio dei ministri, che dovrebbe riunirsi con regolarità ogni 15 giorni".
Il presidente del Consiglio ribadisce quindi che, in vista del semestre di presidenza di turno dell'Ue (1 luglio 2003), "l'Italia non avanza nessuna proposta" sulle istituzioni comuni come l'ONU, "avendo la responsabilità di trovare una soluzione finale". Cosi l'Italia di fatto, in quanto a fedele sudditanza agli USA scavalca i cobelligeranti Gran Bretagna e l'alleata Spagna.
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'''Palestina'''

Un ragazzo palestinese e' stato ucciso a Tulkarem dalle truppe israeliane che hanno aperto il fuoco contro un gruppo di persone che lanciava pietre. Secondo fonti della sicurezza palestinese, che hanno riferito l'accaduto, Yussef Yahia, 16 anni, manifestava contro l'imposizione del coprifuoco nella citta' cisgiordana. Quasi nello stesso momento, nella striscia di Gaza, tre palestinesi sono stati feriti durante un'incursione dell'esercito a Deir el-Balah.


Il nuovo governo palestinese potrebbe essere annunciato entro due giorni, dopo che il premier incaricato Mahmud Abbas (Abu Mazen) avrebbe ''risolto molte delle questioni pendenti'' in un incontro con l'apposito sottocomitato del Comitato centrale di Al-Fatah, il partito di maggioranza relativa fondato e guidato da Yasser Arafat. Lo ha riferito oggi il quotidiano Al-Quds, edito a Gerusalemme est. Il quotidiano ha precisato che Abu Mazen ha incontrato ieri sera i quattro membri del sottocomitato, incaricato di discutere della formazione del nuovo governo e composto dal presidente del Consiglio legislativo palestinese (Clp, Parlamento) Ahmed Qrea (Abu Ala), dal ministro della cooperazione internazionale Nabil Shaat e da due membri del comitato centrale di Al-Fatah, Hamdan Ashur e Sakher Habbash. ''Abbiamo incontrato Abu Mazen e abbiamo risolto molte delle questioni pendenti che sembra potranno essere finalizzate entro sabato'', ha dichiarato Habbash al piu' diffuso quotidiano palestinese. Habbash ha tuttavia rifiutato di indicare i nomi contenuti nella lista di ministri proposta dal premier incaricato e sui quali il presidente palestinese Arafat avrebbe manifestato delle riserve. ''Parte di quanto e' stato riferito dalla stampa e' inaccurato. Ci sono dei nomi che non saranno ATZinclusi nel governo di Abu Mazen'', si e' limtato ad affermare Habbash
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 Il gigante dell'agrochimica Monsanto ha ricevuto il
rating piu' basso, tripla C, sul fronte ambientale e della gestione
Boicottaggio e consapevolezza delle scelte dei consumatori possono influire sulle società e sui loro bilanci. E' quanto emerge dall'analisi fatta sulla Monsanto, azienda tra le principali fautrici degli oGM.
Il gigante dell'agrochimica Monsanto ha ricevuto il rating piu' basso, tripla C, sul fronte ambientale e della gestione
Line 44: Line 72:
Il rapporto della Innovest sui rischi associati ad un investimento nella
Monsanto dedica particolare attenzione all'inevitabilita' della
contaminazione genetica. Riferendosi al caso Starlink, nel quale la Aventis
ha perso 1 miliardo di dollari, Innovest stima la perdita potenziale per uno
scenario simile in 3,83 dollari per azione (attualmente il titolo e' quotato
sui 16 euro).
"L'agrochimica rimane il business principale della Monsanto, ma il calo di
vendite di Round-up ed altri pesticidi non selettivi del 24% registrato lo
scorso anno ha lasciato la societa' sempre piu' vulnerabile. La Monsanto si
sta scavando la fossa con le proprie mani insistendo a proporre gli Ogm"
afferma Luca Colombo, responsabile campagna Ogm di Greenpeace.


'''Irlanda'''

Des éléments des forces de l'ordre britanniques ont collaboré avec les milices protestantes pour assassiner des catholiques dans les années 1980, selon un rapport d'enquête explosif de la police des polices qui doit être publié jeudi.Des officiers de la police antiterroriste et des services de renseignement militaire britanniques ont aidé leurs informateurs au sein des groupes armés protestants à abattre des catholiques, dont l'avocat Pat Finucane, tué à son domicile dans le nord de Belfast, devant sa famille, en 1989.Ce troisième et dernier rapport du chef de la police métropolitaine de Londres John Stevens, qui sera transmis officiellement au chef de la police nord-irlandaise jeudi en fin de matinée, met fin à 14 ans d'enquête sur l'assassinat de l'avocat catholique.L'équipe de John Stevens a recommandé des poursuites judiciaires à l'encontre d'une vingtaine de policiers et de soldats dont les dossiers ont été transmis à Alasdair Fraser, procureur général d'Irlande du Nord.Le général Gordon Kerr, ancien chef d'une section spéciale des services de renseignement militaire à Belfast (Force Research Unit), aujourd'hui attaché militaire à l'ambassade britannique de Pékin, est en tête de liste.Le rapport Stevens montre également que des officiers de la police et de l'armée ont "fait obstruction" aux enquêtes criminelles et ont "caché et détruit des preuves matérielles cruciales".Durant la longue enquête du chef de la police métropolitaine, ses bureaux et ses archives en Irlande du Nord ont même été victimes d'un incendie criminel.Furieuse qu'aucun membre des forces de l'ordre en vie n'ait encore été inculpé dans le cadre de cette affaire, la famille de Pat Finucane a exigé l'ouverture d'une enquête judiciaire publique sur l'assassinat de l'avocat.Pour Michael, le fils de Pat Finucane, la collusion entre les forces de l'ordre et les tueurs protestants de l'UDA (Association de défense de l'Ulster) était "une politique délibérée du gouvernement britannique"."Rien n'a fait défaut, aux yeux du gouvernement britannique le système a parfaitement fonctionné, la politique en Irlande du Nord était, et elle est peut-être encore, de cultiver des tueurs potentiels au sein des paramilitaires loyalistes... et de les diriger vers des cibles sélectionnées pour se débarrasser de ses ennemis", estime Michael Finucane.De leur côté, les organisations humanitaires ont critiqué l'équipe de John Stevens pour n'avoir publié que 15 pages d'un rapport de plus 3.000 pages réservé au chef actuel du Service de police d'Irlande du Nord, Hugh Orde.

Il ruolo della Gran Bretagna in quella che 蠳tata battezzata "la guerra sporca" contro l'Ira potrebbe portare all'incriminazione d'alti esponenti dell'esercito e della polizia britannici. Lo scrive il quotidiano britannico "Times" asserendo che il rapporto sull'Irlanda del Nord - che sar࠰resentato oggi da Sir John Stevens, Commissario della Polizia metropolitana - confermerࠩ sospetti sui modi in cui polizia ed esercito hanno operato nella provincia, almeno nell'ultimo ventennio. Una sezione dell'esercito, chiamata "Force research unit" 荊implicata nell'omicidio di Patrick Finucane, un avvocato che difese presunti terroristi e che Sir Stevens ritiene non sia stato un membro dell'Ira. La stessa unitࠤell'esercito 蠡ccusata di collusione con le forze paramilitari protestanti per l'eliminazione di sospetti membri dell'Ira. Due terzi delle 100 persone arrestate nell'ambito dei 14 anni d'inchiesta lavoravano tutte per i servizi segreti, l'esercito o la Royal Ulster Constabulary, la polizia speciale nordirlandese. Ci sono tutti gli elementi perch鍊l'inchiesta faccia scoppiare uno scandalo. Secondo una fonte del Times, ci sarebbero le prove per incriminare almeno 7 delle 23 persone sospettate di aver avuto un ruolo attivo nella "guerra sporca" contro l''Ira

ore 13.00

ITALIA

Genova

E' iniziata stamane alle 9.35 ed e' ancora in corso l' udienza davanti al Gip Elena Daloiso per la richiesta di archiviazione, formulata dal Pm Silvio Franz, nei confronti dei due carabinieri indagati per la morte di Carlo Giuliani, Mario Placanica e Filippo Cavataio. L' uccisione del giovane no global avvenne in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001, durante gli scontri del G8. All' udienza che si tiene nell' aula terza del settimo piano del palazzo di Giustizia di Genova, sono presenti i difensori di Placanica, indagato di omicidio volontario, Giuseppe Gallo e Vittorio Colosimo, il difensore di Cavataio, Umberto Pruzzo e i legali della famiglia Giuliani, Giuliano Pisapia e Lia Vinci. Assente, come già all'udienza scorsa, Mario Placanica.Contro le richieste di archiviazione la famiglia Giuliani ha presentato, il 10 dicembre scorso, opposizione in tribunale. I punti fondamentali a sostegno dell' opposizione all' archiviazione della posizione di Placanica, riguardano lo stato d' animo con il quale il carabiniere avrebbe sparato e l' aspetto tecnico della ricostruzione dell' episodio: la distanza dalla camionetta in cui si trovava Carlo Giuliani al momento della morte, la traiettoria del proiettile, e la deviazione dello stesso da parte di un calcinaccio in volo. Sulla posizione processuale di Cavataio, il carabiniere che era alla guida del defender, i legali della famiglia hanno concluso che anche nei suoi confronti va appurato se la camionetta non abbia contribuito a provocare la morte di Carlo o almeno a procurargli gravi lesioni

Palermo

E' stata lanciata a Palermo una sottoscrizione per aiutare le famiglie dei rifugiati sudanesi ormai da mesi ospitati nei centri sociali della città. Fino ad oggi, nella totale latitanza delle istituzioni competenti e in particolare di quella comunale (ossia dell'ente che e' il piu' direttamente responsabile per l'accoglienza), soltanto i ragazzi di un centro sociale occupato e poche realta' della societa' civile palermitana si sono fatti carico dell'accoglienza notturna e del minimo necessario per la loro sopravvivenza. Oggi, dopo lunghe e sostanzialmente vane trattative in Prefettura, si sta prefigurando qualche prospettiva in merito al problema abitativo, soltanto grazie a un impegno assunto dalla Provincia di Palermo. Ma, a prescindere dalla pur importante soluzione abitativa - che comunque, nella sua provvisorieta', non risolve nessuno dei problemi strutturali dell'incapacita' d'accogliere della citta' di Palermo - si sta ora creando un nuovo e grave ostacolo alla loro permanenza in Italia: stanno fioccando i primi dinieghi alla richiesta di asilo politico per i sudanesi. Le realta' impegnate a difesa dei diritti umani degli immigrati e per dare un segnale, a partire da Palermo, che coinvolga a livello nazionale l'associazionismo antirazzista, lanciano una SOTTOSCRIZIONE POPOLARE, per sostenere concretamente le spese legali per la tutela del loro diritto all'asilo e per garantire il diritto di difesa nel caso, molto probabile, si debba ricorrere contro giudizi sommari che azzerano la loro tragedia umana.

Napoli

Un disoccupato di cui non sono note le generalita', si e' cosparso di benzina e minaccia di darsi fuoco a Napoli. La vicenda e' in corso nella sede universitaria di Monte Sant'Angelo nel quartiere Soccavo dove e' in svolgimento una manifestazione di protesta di circa 20 ex custodi degli atenei napoletani. I disoccupati, di una societa' denominata 'Janel', svolgevano fino a qualche tempo fa servizio di portierato e vigilanza in alcune facolta' e sedi universitarie. Successivamente sono stati licenziati. Sul luogo della protesta sono giunte le forze dell'ordine ed un' ambulanza in via precauzionale

ESTERI

unione europea

L'Union européenne a publié jeudi une déclaration demandant que l'ONU joue un "rôle central" dans la reconstruction de l'Irak et réaffirmant "sa volonté de jouer un rôle significatif" dans ce processus.Selon une déclaration de la présidence grecque approuvée par les Quinze, les Nations unies "doivent jouer un rôle central dans le processus menant à un gouvernement autonome" en Irak et l'Union européenne "réaffirme son engagement à jouer un rôle significatif dans la reconstruction économique et politique du pays".L'UE demande à la coalition, emmenée par les Etats-Unis et la Grande-Bretagne, "d'assurer un environnement sûr, y compris pour l'assistance humanitaire et la protection du patrimoine culturel et des musées".La déclaration "réaffirme" également "l'engagement de l'Union européenne" envers le succès du processus de paix israélo-palestinien, "par la mise en oeuvre des étapes prévues dans la feuille de route du Quartette (Etats-Unis, Union européenne, Russie, ONU), dans les délais prévus"."Il est essentiel qu'il y ait une approbation rapide par le président Arafat et le Conseil législatif palestinien d'un gouvernement nommé par Abou Mazen et décidé à réformer", selon la déclaration, diffusée en anglais sur le site web de la présidence (www.eu2003.gr).Le texte fait suite à une initiative des quatre pays européens qui, avant la guerre en Irak, s'étaient fortement opposé sur le sujet: la Grande-Bretagne, l'Espagne, la France et l'Allemagne. Ces quatre pays sont actuellement membres du Conseil de sécurité de l'ONULe texte affirme également que "les voisins de l'Irak devraient soutenir la stabilité en Irak et dans la région".L'UE salue également la participation du Fonds monétaire international (FMI) à la reconstruction de l'Irak "selon les modalités" définies par le Groupe des sept principaux pays industrialisés (G7) le week-end dernier à Washington. L'Union européenne se félicite aussi de la nomination d'un conseiller spécial pour l'Irak auprès du Secrétaire général des Nations unies et espère "un nouveau renforcement de l'implication des Nations unies dans l'Irak de l'après-guerre, en commençant par la coordination de l'aide humanitaire"."Le peuple d'Irak a maintenant une chance de forger un nouvel avenir pour son pays et de rejoindre la communauté internationale", souligne la déclaration. Protesta Berlusconi: "Non ne abbiamo parlato al tavolo comune" dei capi di Stato e di governo dei Quindici, precisa il premier italiano Silvio Berlusconi. Che aggiunge: non può esserci "una dichiarazione di alcuni Paesi che possa passare dal Consiglio europeo. Non mi sembra la procedura corretta".

Il presidente del Consiglio ribadisce quindi che, in vista del semestre di presidenza di turno dell'Ue (1 luglio 2003), "l'Italia non avanza nessuna proposta" sulle istituzioni comuni come l'ONU, "avendo la responsabilità di trovare una soluzione finale". Cosi l'Italia di fatto, in quanto a fedele sudditanza agli USA scavalca i cobelligeranti Gran Bretagna e l'alleata Spagna. Ma la leggerezza italiana ad abolire possibili strategie comuni destrutturando le istituzioni comunitarie si è manifestata durante tutta la giornata di ieri sottoforma di consapevole parodia: Ieri ad Atene era circolata la voce di un'intesa sorprendente fra alcuni capi di Stato e di governo per abolire la Commissione europea, trasferendo i suoi poteri al Consiglio: "Una proposta paradossale - taglia corto Berlusconi - Una risposta a una proposta altrettanto paradossale (abolire il Consiglio, ndr) avanzata da Jacques Chirac".

Palestina

Un ragazzo palestinese e' stato ucciso a Tulkarem dalle truppe israeliane che hanno aperto il fuoco contro un gruppo di persone che lanciava pietre. Secondo fonti della sicurezza palestinese, che hanno riferito l'accaduto, Yussef Yahia, 16 anni, manifestava contro l'imposizione del coprifuoco nella citta' cisgiordana. Quasi nello stesso momento, nella striscia di Gaza, tre palestinesi sono stati feriti durante un'incursione dell'esercito a Deir el-Balah.

Il nuovo governo palestinese potrebbe essere annunciato entro due giorni, dopo che il premier incaricato Mahmud Abbas (Abu Mazen) avrebbe risolto molte delle questioni pendenti in un incontro con l'apposito sottocomitato del Comitato centrale di Al-Fatah, il partito di maggioranza relativa fondato e guidato da Yasser Arafat. Lo ha riferito oggi il quotidiano Al-Quds, edito a Gerusalemme est. Il quotidiano ha precisato che Abu Mazen ha incontrato ieri sera i quattro membri del sottocomitato, incaricato di discutere della formazione del nuovo governo e composto dal presidente del Consiglio legislativo palestinese (Clp, Parlamento) Ahmed Qrea (Abu Ala), dal ministro della cooperazione internazionale Nabil Shaat e da due membri del comitato centrale di Al-Fatah, Hamdan Ashur e Sakher Habbash. Abbiamo incontrato Abu Mazen e abbiamo risolto molte delle questioni pendenti che sembra potranno essere finalizzate entro sabato, ha dichiarato Habbash al piu' diffuso quotidiano palestinese. Habbash ha tuttavia rifiutato di indicare i nomi contenuti nella lista di ministri proposta dal premier incaricato e sui quali il presidente palestinese Arafat avrebbe manifestato delle riserve. Parte di quanto e' stato riferito dalla stampa e' inaccurato. Ci sono dei nomi che non saranno ATZinclusi nel governo di Abu Mazen, si e' limtato ad affermare Habbash

OGM e greenpeace

Boicottaggio e consapevolezza delle scelte dei consumatori possono influire sulle società e sui loro bilanci. E' quanto emerge dall'analisi fatta sulla Monsanto, azienda tra le principali fautrici degli oGM. Il gigante dell'agrochimica Monsanto ha ricevuto il rating piu' basso, tripla C, sul fronte ambientale e della gestione strategica, da Innovest, una societa' di consulenza alla quale Greenpeace ha commissionato una ricerca, resa nota oggi a New York. Il rapporto, che arriva a pochi giorni dalla riunione generale annuale della Monsanto, mette in guardia gli azionisti ed i potenziali investitori sul "rischio al di sopra della media" a cui vanno incontro e prevede che la Monsanto "avra' probabilmente una performance inferiore nel mercato a medio-lungo termine". Monsanto ha sofferto perdite per 1,7 miliardi di dollari nel 2002 e non e' riuscita ad entrare in nuovi mercati per i suoi controversi prodotti geneticamente modificati. Eppure la Monsanto continua a perseguire la sua politica incosciente scommettendo su una diffusa accettazione degli Ogm. "Sebbene le perdite dello scorso anno abbiano portato ad un cambio nella dirigenza dell'azienda, non hanno mutato affatto la strategia. Se la Monsanto non intraprende dei passi per mitigare i rischi, ulteriori perdite per gli investitori sono prevedibili" afferma Frank Dixon , direttore della Innovest. "Il rischio di forti perdite dovute all'inquinamento genetico o a fallimenti tecnologici insieme al rifiuto evidente del mercato degli Ogm non fanno della Monsanto un buon investimento" Gli Ogm costituiscono uno dei prodotti che hanno incontrato piu' di ogni altro il rifiuto dei consumatori ed i Paesi che sono i maggiori importatori di cibo (Cina, Giappone e Corea) hanno seguito di recente l'approccio restrittivo dell'Unione Europea. Negli Usa, piu' del 90% dei consumatori chiede ora l'etichettatura degli Ogm e molti rifiuterebbero questi prodotti se fosse data loro la scelta. Ad aggravare la situazione, Innovest sottolinea il mancato ottenimento di autorizzazioni alla commercializzazione di alcune varieta' ogm.

Irlanda

Des éléments des forces de l'ordre britanniques ont collaboré avec les milices protestantes pour assassiner des catholiques dans les années 1980, selon un rapport d'enquête explosif de la police des polices qui doit être publié jeudi.Des officiers de la police antiterroriste et des services de renseignement militaire britanniques ont aidé leurs informateurs au sein des groupes armés protestants à abattre des catholiques, dont l'avocat Pat Finucane, tué à son domicile dans le nord de Belfast, devant sa famille, en 1989.Ce troisième et dernier rapport du chef de la police métropolitaine de Londres John Stevens, qui sera transmis officiellement au chef de la police nord-irlandaise jeudi en fin de matinée, met fin à 14 ans d'enquête sur l'assassinat de l'avocat catholique.L'équipe de John Stevens a recommandé des poursuites judiciaires à l'encontre d'une vingtaine de policiers et de soldats dont les dossiers ont été transmis à Alasdair Fraser, procureur général d'Irlande du Nord.Le général Gordon Kerr, ancien chef d'une section spéciale des services de renseignement militaire à Belfast (Force Research Unit), aujourd'hui attaché militaire à l'ambassade britannique de Pékin, est en tête de liste.Le rapport Stevens montre également que des officiers de la police et de l'armée ont "fait obstruction" aux enquêtes criminelles et ont "caché et détruit des preuves matérielles cruciales".Durant la longue enquête du chef de la police métropolitaine, ses bureaux et ses archives en Irlande du Nord ont même été victimes d'un incendie criminel.Furieuse qu'aucun membre des forces de l'ordre en vie n'ait encore été inculpé dans le cadre de cette affaire, la famille de Pat Finucane a exigé l'ouverture d'une enquête judiciaire publique sur l'assassinat de l'avocat.Pour Michael, le fils de Pat Finucane, la collusion entre les forces de l'ordre et les tueurs protestants de l'UDA (Association de défense de l'Ulster) était "une politique délibérée du gouvernement britannique"."Rien n'a fait défaut, aux yeux du gouvernement britannique le système a parfaitement fonctionné, la politique en Irlande du Nord était, et elle est peut-être encore, de cultiver des tueurs potentiels au sein des paramilitaires loyalistes... et de les diriger vers des cibles sélectionnées pour se débarrasser de ses ennemis", estime Michael Finucane.De leur côté, les organisations humanitaires ont critiqué l'équipe de John Stevens pour n'avoir publié que 15 pages d'un rapport de plus 3.000 pages réservé au chef actuel du Service de police d'Irlande du Nord, Hugh Orde.

Il ruolo della Gran Bretagna in quella che 蠳tata battezzata "la guerra sporca" contro l'Ira potrebbe portare all'incriminazione d'alti esponenti dell'esercito e della polizia britannici. Lo scrive il quotidiano britannico "Times" asserendo che il rapporto sull'Irlanda del Nord - che sar࠰resentato oggi da Sir John Stevens, Commissario della Polizia metropolitana - confermerࠩ sospetti sui modi in cui polizia ed esercito hanno operato nella provincia, almeno nell'ultimo ventennio. Una sezione dell'esercito, chiamata "Force research unit" 荊implicata nell'omicidio di Patrick Finucane, un avvocato che difese presunti terroristi e che Sir Stevens ritiene non sia stato un membro dell'Ira. La stessa unitࠤell'esercito 蠡ccusata di collusione con le forze paramilitari protestanti per l'eliminazione di sospetti membri dell'Ira. Due terzi delle 100 persone arrestate nell'ambito dei 14 anni d'inchiesta lavoravano tutte per i servizi segreti, l'esercito o la Royal Ulster Constabulary, la polizia speciale nordirlandese. Ci sono tutti gli elementi perch鍊l'inchiesta faccia scoppiare uno scandalo. Secondo una fonte del Times, ci sarebbero le prove per incriminare almeno 7 delle 23 persone sospettate di aver avuto un ruolo attivo nella "guerra sporca" contro lIra

GR ORE 9.30

ESTERI

Iraq

Il generale Tommy Franks, capo delle operazioni militari in Iraq, sposterà prossimamente il quartier generale, ora a Doha, nel Qatar, per trasferirsi in Iraq. Lo ha annunciato ieri il generale Stanley McChrystal nel corso di una conferenza stampa al Pentagono.

  • "Se il quartier generale sarà situato proprio a Baghdad non lo posso dire. Ma ora, poiché siamo in una fase di transizione, il generale Franks trasferirà probabilmente il quartier generale in Iraq" ha dichiarato McChrystal. Il generale McChrystal ha poi affermato che, anche se la guerra è praticamente terminata, rimangono città che non sono state ancora raggiunte dagli americani, specialmente a nord di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein. Una parte delle truppe potrebbe tuttavia tornare in patria, ha annunciato.

In Iraq, comunque, i combattimenti non sono finiti. Focolai di resistenza sono presenti in alcune aree, soprattutto al nord.

Siria

L'esercito americano è pronto a lanciare un'operazione di commando in territorio siriano se Saddam Hussein dovesse essere localizzato in Siria. Lo scrive il quotidiano londinese Times. Sebbene le truppe che cercano in Iraq i gerarchi del deposto regime abbiano ricevuto l'ordine di rispettare la frontiera siriana, per Saddam Hussein verrebbe fatta un'eccezione, scrive il giornale citando una fonte americana di alto livello presso il Comando centrale (Centcom) in Qatar. Se le forze speciali americane impegnate nell'ovest dell'Iraq avessero "prove credibili" sulla localizzazione dell'ex dittatore, hanno l'autorizzazione del comando ad entrare in Siria. Per giustificare l'azione, scrive il giornale, il comando americano invocherebbe un controverso diritto previsto dalla legge internazionale, in base al quale i militari che inseguono un sospettato di terrorismo avrebbero diritto a entrare in un paese straniero senza autorizzazione. Il segretario di stato americano Collin Powell ha annunciato oggi l'intenzione di recarsi a Damasco per discutere con il presidente siriano Bahsar Assad le tensioni sorte tra i due Paesi in seguito alla guerra in Iraq. In un'intervista alla televisione dell'agenzia di stampa Associated Press, Powell ha rivelato di aver avviato uno scambio diplomatico molto intenso con le autorita' di Damasco Gli esperti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite s'incontreranno oggi per discutere la bozza di risoluzione proposta dalla Siria, che chiede la liberazione dalle armi di distruzione di massa del Medio Oriente. Se gli esperti non raggiungeranno un accordo, la bozza tornerà al Consiglio di sicurezza. Lo ha spiegato l'ambasciatore messicano presso l'Onu, Adolfo Aguilar Zinser. La Siria ha proposto la risoluzione per liberarsi dall'accusa di avere programmi per la costruzione di armi chimiche e batteriologiche, ma anche per mettere in imbarazzo gli Stati Uniti, il cui principale alleato nella regione, Israele, è ampiamente sospettato di detenere armi nucleari.

Afganistan

Il comando strategico e il controllo dell’Isaf, la forza militare internazionale di peacekeeping composta da 4500 uomini di 29 Paesi, in estate passeranno alla Nato. E' questa la prima volta che l'Alleanza Atlantica assumerà il comando di una missione in un'area esterna al suo normale territorio d'azione; e lo fa su richiesta dell'Olanda e della Germania che hanno guidato l'Isaf finora nella sua attività mirata a garantire sicurezza al governo afgano a Kabul e nei dintorni. Superata, a quanto pare, qualche perplessità espressa sulle rpime dalla Francia che sembrva obiettare a un'influenza troppo americana sulla Nato. E' anche questo un aspetto della trasformazione che l'Alleanza, a cui aderiscono oggi 19 Paesi, sta di fatto gradualmente subendo rispetto agli scopi per cui nacque nel 1949. In Afghanistan agisce anche un'altra forza militare di coalizione di oltre undicimila uomini guidata dagli Stati Uniti e impegnata nella caccia ai talebani e agli uomini di al Qaida in varie zone del Paese.

Australia

È stato ufficialmente chiuso oggi il controverso centro di detenzione per richiedenti asilo di Woomera (Australia meridionale), già teatro di frequenti rivendicazioni e disordini messi in atto dai profughi, esasperati dalle pesanti condizioni di vita e dalle lungaggini burocratiche. Una delle più gravi forme di protesta è avvenuta un anno fa, proprio nel periodo di Pasqua, quando centinaia di attivisti giunti da ogni parte del Paese hanno abbattuto parte del recinto ed aiutato a fuggire una cinquantina di richiedenti asilo. Alcuni reclusi nel centro di Woomera, che finora ha ospitato circa 1.400 ‘boat-people’ (in prevalenza afgani, iracheni e iraniani), sono arrivati in passato a cucirsi la bocca con del filo per protestare contro il governo australiano, mentre altri hanno scelto il suicidio. Mentre Woomera chiude, si temono nuove proteste in un altro campo di detenzione nel sud dell’Australia, quello di Port Augusta. Trecento poliziotti sono stati inviati sul posto per evitare che, in vista della Pasqua, gli ‘ospiti’ tentino di emulare la fuga attuata lo scorso anno dai residenti di Woomera. La legge australiana prevede che le migliaia di clandestini che con sempre maggiore frequenza approdano sulle coste del Paese vengano rinchiusi in centri di raccolta per il periodo necessario a istruire una pratica che porterà alla concessione dell’asilo o all’espulsione. Di fatto i richiedenti asilo arrivano ad attendere anche 3 o 4 anni prima di vedere espletata la loro pratica e, nel frattempo, vengono lasciati in questi edifici sperduti nel deserto dai quali è proibito fuggire.

Italia

Giovedi' 17 aprile ci sara’ la decisione del gip sulla richiesta di archiviazione per legittima difesa per il carabiniere accusato dell’omicidio di Carlo Giuliani. La prima udienza era stata il 18 febbraio, ma era durata solo un quarto d' ora ed e' stata rinviata al 17 aprile, per impedimento di uno degli avvocati, l' udienza del Gip Elena Daloiso sulla richiesta di archiviazione, formulata dal pm Silvio Franz, nei confronti dei due carabinieri indagati per la morte di Carlo Giuliani, avvenuta in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001 durante gli scontri del G8. L' udienza si e' tenuta in una delle aule del settimo piano di palazzo di giustizia. Erano assenti i due carabinieri indagati Mario Placanica, accusato di aver sparato a Carlo Giuliani, e Filippo Cavataio, autista del defender sul quale i militari si trovavano. In aula erano presenti i difensori dei due carabinieri, l' avvocato Giuseppe Gallo per Placanica e Umberto Pruzzo per Cavataio, e i legali della parte civile, cioe' la famiglia Giuliani, Giuliano Pisapia e Sara Pinton. Per quanto riguarda il terzo militare che si trovava sul defender, Dario Raffone, la sua posizione e' gia' stata archiviata I consulenti nominati dal PM S. Franz sostengono che Placanica non aveva scelta e avrebbe sparato perché esposto a pericolo “grave ed imminente”. Placanica avrebbe inoltre sparato in aria; il proiettile esploso dalla sua pistola sarebbe poi stato deviato da un calcinaccio prima di colpire Carlo Giuliani. Diametralmente opposte le conclusioni a cui giungono i consulenti nominati dalla parte civile, secondo i quali il calcinaccio non devia il proiettile, anzi colpisce proprio il Defender, lasciandovi un’evidente ammaccatura. Quindi secondo G. Pisapia, legale della famiglia Giuliani, Placanica spara ad altezza uomo. Quello che si vuole è un processo, un dibattimento, che renda possibile discutere delle diverse ipotesi della parte civile, delle contraddizioni di Placanica negli interrogatori. Un processo con periti al di sopra delle parti, dove anche la parte civile abbia la possibilità di poter interrogare e controinterrogare i testimoni, soprattutto Placanica e gli altri occupanti del Defender come l’autista Cavataio. Solo un dibattimento processuale garantisce quel meccanismo di esame e controesame di testimoni, parti e periti, che può portare all’attento esame di tutte le ipotesi, e all’emersione di nuove ipotesi.

gror030417 (last edited 2008-06-26 09:56:34 by anonymous)