ore 19.30

Irak: L'opposizione Sciita contro l'occupazione angloamericana

Siria: No alle ispezioni

La Siria non permetterà alcuna ispezione dei suoi arsenali militari o del suo territorio. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri siriano, Faruq El Sharaa, dopo un colloquio con il presidente egiziano, Hosni Mubarak. "La Siria non permetterà alcuna ispezione - ha detto - soprattutto dopo l' affermazione del Consiglio di Sicurezza di voler fare del Medio Oriente una regione priva di armi di distruzioni di massa. La Siria contribuirà con i suoi fratelli arabi e tutti i paesi del mondo a trasformare il Medio Oriente in area esente da tutte le armi di distruzione di massa, chimiche, biologiche e nucleari. Noi riteniamo che questa decisione - ha affermato Faruq El Sharaa - faccia eliminare dal Medio Oriente tutte queste armi di distruzione terribili e smantelli egualmente tutti i pretesti ai quali fanno ricorso gli Stati Uniti o altri". "Alcuni responsabili dell'amministrazione Usa - ha osservato ancora - hanno atteggiamenti pregiudiziali non solo contro arabi e musulmani ma contro alcuni europei, al punto che li abbiamo sentiti dire che c'è un' Europa vecchia ed una moderna. Naturalmente con questi atteggiamenti non ci saranno visioni oggettive e segnate da buone intenzioni".

Irak: gli USA rifiutano ufficialmente di bonificare il paese dall'Uranio Impoverito

Gli USA affermano di non avere in progetto di rimuovere l’Uranio Impoverito (DU) derivato dalle armi da loro utilizzate in Iraq. La motivazione è che la bonifica non si rende necessaria in quanto le ricerche sull’Uranio Impoverito non hanno dimostrato che quest’ultimo abbia effetti a lungo termine. Una ricerca dell’ONU dimostra che l’Uranio Impoverito contamina l’acqua e l’aria per almeno i sette anni successivi all'esplosione. L’Uranio Impoverito è molto denso e molto efficace nel perforare i veicoli corrazzati. Quando un’arma con la punta in Uranio colpisce un oggetto solido, come la copertura di un serbatoio, attraversa la parete prima di esplodere in una nube di vapore bollente. Questa nube si deposita poi come polvere chimicamente tossica e radioattiva. Uno studio del Programma di Studio Ambientale dell’ONU, pubblicato nel marzo 2003, ha rilevato Uranio Impoverito nell’aria e nel suolo della Bosnia sette anni dopo l’uso delle armi. L’ONU ha affermato che i dati attuali suggeriscono che è “altamente improbabile” che l’Uranio Impoverito possa essere collegato a qualunque problema di salute riportato in quei luoghi. Molti veterani della guerra del Golfo e del Kossovo ritengono che l’Uranio Impoverito li abbia fatti ammalare molto gravemente. Un veterano di guerra britannico, che fu impiegato nel Golfo, è Ray Bristow, un ex maratoneta. "Ora, nei miei giorni migliori, cammino decentemente con un bastone da passeggio, per percorsi brevi. Per il resto devo essere spinto su di una sedia a rotelle. Il test ha rilevato che sono stato esposto a cento volte la quantità di Uranio Impoverito che è ritenuta pericolosa per un individuo in un anno intero.”

Irak: Blix chiede il ritorno degli ispettori Onu

Hans Blix in un'intervista rilasciata al quotidiano tedesco 'Der Spiegel' sollecita un nuovo invio a Baghdad degli esperti della sua Unmovic, la Commissione Onu di Monitoraggio, Verifica e Ispezione di cui e' capo: "specialisti riconosciuti dalla comunita' internazionale", li definisce, il cui lavoro deve ricominciare per fare si' che nessuno possa mettere in dubbio l'autenticita' di ogni eventuale ritrovamento di armi di distruzione di massa, e dunque della prova delle violazioni delle risoluzioni Onu perpetrate dal regime di Saddam Hussein. Gli ispettori dell'Unmovic lasciarono il paese arabo il 18 marzo scorso, due giorni prima dell'inizio della guerra. E adesso gli Usa vogliono inviare una propria missione di ispettori alla ricerca delle armi di distruzione di massa che ancora non sono comparse.

Palestina

Un palestinese di 21 anni e' stato ucciso dai soldati israeliani nella citta' di Tulkarm, Cisgiordania. Alcuni testimoni palestinesi hanno riferito che il giovane, Yusuf Yahya, e' stato raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco dopo essere stato inseguito per le strade della città.Un portavoce dell'esercito israeliano ha riferito che i militari hanno sparato contro l'uomo dopo che questi aveva lanciato due bombe incendiarie contro una pattuglia e si stava preparando a lanciarne un terza, quando hanno aperto il fuoco. L'esercito israeliano ha circondato l'ospedale della città impedendo a chiunque di entrarvi.

Il nuovo governo palestinese potrebbe essere annunciato entro due giorni, dopo che il premier incaricato Mahmud Abbas (Abu Mazen) avrebbe risolto molte delle questioni pendenti in un incontro con l'apposito sottocomitato del Comitato centrale di Al-Fatah, il partito di maggioranza relativa fondato e guidato da Yasser Arafat. Lo ha riferito oggi il quotidiano Al-Quds, edito a Gerusalemme est. Il quotidiano ha precisato che Abu Mazen ha incontrato ieri sera i quattro membri del sottocomitato, incaricato di discutere della formazione del nuovo governo e composto dal presidente del Consiglio legislativo palestinese (Clp, Parlamento) Ahmed Qrea (Abu Ala), dal ministro della cooperazione internazionale Nabil Shaat e da due membri del comitato centrale di Al-Fatah, Hamdan Ashur e Sakher Habbash. Abbiamo incontrato Abu Mazen e abbiamo risolto molte delle questioni pendenti che sembra potranno essere finalizzate entro sabato, ha dichiarato Habbash al piu' diffuso quotidiano palestinese. Habbash ha tuttavia rifiutato di indicare i nomi contenuti nella lista di ministri proposta dal premier incaricato e sui quali il presidente palestinese Arafat avrebbe manifestato delle riserve. Parte di quanto e' stato riferito dalla stampa e' inaccurato. Ci sono dei nomi che non saranno ATZinclusi nel governo di Abu Mazen, si e' limtato ad affermare Habbash

Cuba. Sui diritti umani, approvata dall'Onu una risoluzione moderata

La Commissione dell'Onu sui diritti umani, riunita in sessione annuale a Ginevra, ha oggi approvato una risoluzione moderata sulla situazione a Cuba. Il testo è stato approvato con 24 voti a favore, 20 contrari e nove astensioni. Il testo approvato non menziona le recenti condanne di dissidenti ed esorta il governo cubano a ricevere la rappresentante personale dell'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, la giurista francese Christine Chanet; e ad assisterla nel suo mandato che intende, tra l'altro, favorire la cooperazione tra le autorità dell'Avana e l'Alto commissariato dell'Onu sui diritti umani.

Brasile: Mobilitazione dei sem terra nella giornata di lotta per la riforma agraria

Oggi 17 aprile si celebra la Giornata nazionale di lotta per la Riforma Agraria, su proposta dell'ex senatrice Marina Silva, allieva di Chico Mendes (martire per la difesa dell'Amazzonia) e Leonardo Boff (tra i fondatori della Teologia della Liberazione), oggi ministro dell'Ambiente del governo Lula. Il Movimento "Via Campesina" ha convocato centinaia di organizzazioni popolari e contadine anche in occasione del settimo anniversario del massacro di Eldorado dos Carajás, dall’omonima località del Pará dove il 17 aprile 1996 la polizia militare uccise 19 ‘Sem Terra’ e ne ferì un centinaio. "Via Campesina" promuove a livello mondiale la "Campagna Globale per la Riforma Agraria - Pane, Terra e Libertà" concentrando in quest'occasione l'attenzione sulle politiche legate alla terra della Banca Mondiale. Con questa giornata si vuole spiegare alla popolazione urbana e rurale quali problemi causano il latifondo e la mancanza di un serio programma di riforma agraria. In tutto il Brasile sono in corso eventi come marce e occupazioni di latifondi improduttivi. La campagna già cominciata all’inizio di aprile, si intensifica in questa giornata e proseguirà poi per tutto l'anno.

Belgio: Scontri tra polizia e manifestanti

Proteste contro la chiusura degli altoforni dello stabilimento belga, oggi a Lussemburgo davanti alla sede centrale del gruppo siderurgico Arcelor. Secondo un primo bilancio reso noto dalla polizia, cinque persone sono state arrestate e alcuni manifestanti sono rimasti feriti lievemente, danneggiate anche auto in sosta e cabine telefoniche. La protesta e' stata attuata dalle organizzazioni sindacali che hanno proclamato per oggi uno sciopero dei dipendenti della Cockerill-Sambre, societa' belga del gruppo. I sindacalisti giudicano inaccettabile la dismissione della linea di produzione a caldo, con pesanti ripercussioni sull'occupazione. Sono circa 1700 i lavoratori interessati nella regione di Liegi, nel sud del Belgio. Secondo il gruppo Arcelor, la sovrapproduzione della Cockerill-Sambre sara' di 700 mila tonnellate da qui alla fine del 2003, di 3,5 milioni di tonnellate nel 2004 e di circa 5-6 milioni di tonnellate nel 2006. Un piano aziendale prevede per questo la chiusura di un primo altoforno nel 2005 e di tutta la line a caldo l'anno successivo. I sindacati chiedono invece che ogni decisione sulla chiusura degli altiforni sia congelata fino al 2008. Oggi al termine della manifestazione una delegazione di lavoratori ha incontrato alcuni rappresentanti della direzione del gruppo che hanno annunciato la ripresa delle trattative

COLOMBIA: MINE ANTIPERSONA: 120 I MORTI DALL’INIZIO DELL’ANNO

I centomila ordigni antipersona disseminati in territorio colombiano dall'inizio del 2003 hanno già ucciso 120 persone, per lo più soldati e ‘campesinos’. “È come un’epidemia, aggravata dal fatto che una mina può esplodere anche 50 anni dopo il momento in cui viene deposta” ha detto Beatriz Gutiérrez, coordinatrice dell’Osservatorio sulle mine antipersona della Colombia, organismo della vice presidenza. In base a dati forniti dallo stesso Osservatorio, oltre 420 centri abitati di 30 dipartimenti del Paese sarebbero infestati dalle mine, presenti soprattutto nelle aree rurali. Dal 1990 a oggi le vittime di questi ordigni - tra morti, mutilati e feriti - sono state 1.747. A più riprese il ‘difensore civico’ Eduardo Cifuentes ha esortato i gruppi armati a “smettere di utilizzare questo tipo di armi che non uccidono solo i militari ma anche i civili, in gran parte bambini, da non coinvolgere nel conflitto interno”. Secondo uno studio della ‘Direzione giustizia e sicurezza del dipartimento di pianificazione nazionale’, alla Colombia servono ancora una ventina d’anni e oltre 23 milioni di dollari per distruggere tutte le mine in stoccaggio e bonificare l’intero territorio nazionale, adempiendo così agli impegni contratti con la ratifica del Trattato internazionale di Ottawa nel 2001. Nel rapporto si afferma che finora le operazioni di sminamento sono state effettuate soprattutto con lo scopo di aprire corridoi per facilitare le operazioni militari dell’esercito regolare contro guerriglia e paramilitari. A complicare la situazione, la mancanza di mappe delle aree più a rischio e le difficoltà di eseguire le operazioni mentre continua un conflitto interno che dura ormai da quasi 40 anni.

Polmonite atipica. A Hong Kong morte altre 4 persone. 29 nuovi casi

Le cifre ufficiali sono state messe in dubbio dall'Oms Altre quattro persone sono morte oggi di Sars ad Hong Kong, portando a 65 il totale delle vittime dell' epidemia nel territorio. Lo ha annunciato il governo di Hong Kong, che è una regione della Cina con una larga autonomia. Una delle vittime era una donna di 39 anni, senza una precedente storia di malattia. Le altre tre vittime- due di 69 anni, una di 42 - soffrivano di altre gravi malattie quando sono state colpite dalla Sars.

Genova

E' iniziata stamane alle 9.35 ed e' ancora in corso l' udienza davanti al Gip Elena Daloiso per la richiesta di archiviazione, formulata dal Pm Silvio Franz, nei confronti dei due carabinieri indagati per la morte di Carlo Giuliani, Mario Placanica e Filippo Cavataio. L' uccisione di Carlo Giulianil avvenne in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001, durante gli scontri seguiti alle cariche violentissime dei carabinieri contro il corteo dei disobbedienti, il responsabile delle operazioni per i carabinieri e lo stesso generale che in questi giorni il governo ha deciso di mandare in Irak con funzioni di ordine pubblico, le responsabilità dei superiori di placanica in piazza e nella centrale operativa non sono mai state fatto oggetto d'indagine da parte dell'autorità giudiziaria . All' udienza che si tiene nell' aula terza del settimo piano del palazzo di Giustizia di Genova, sono presenti i difensori di Placanica, indagato di omicidio volontario, Giuseppe Gallo e Vittorio Colosimo, il difensore di Cavataio, Umberto Pruzzo e i legali della famiglia Giuliani, Giuliano Pisapia e Lia Vinci. Assente, come già all'udienza scorsa, Mario Placanica.Contro le richieste di archiviazione la famiglia Giuliani ha presentato, il 10 dicembre scorso, opposizione in tribunale. I punti fondamentali a sostegno dell' opposizione all' archiviazione della posizione di Placanica, riguardano lo stato d' animo con il quale il carabiniere avrebbe sparato e l' aspetto tecnico della ricostruzione dell' episodio: la distanza dalla camionetta in cui si trovava Carlo Giuliani al momento della morte, la traiettoria del proiettile, e la deviazione dello stesso da parte di un calcinaccio in volo. Sulla posizione processuale di Cavataio, il carabiniere che era alla guida del defender, i legali della famiglia hanno concluso che anche nei suoi confronti va appurato se la camionetta non abbia contribuito a provocare la morte di Carlo o almeno a procurargli gravi lesioni, infatti il mezzo dei carabinieri schiaccio carlo giuliani dopo che era stato colpito da Placanica.

Il comitato promotore per il si al referendum sull'art,18 replica a Fassino e Rutelli

Fassino e Rutelli, leader dell'Ulivo, hanno ragione: il referendum sull'articolo 18 e' una vera iattura. Infatti, la vittoria del si' impone una questione per loro defunta: i diritti nel lavoro base e condizione della giustizia sociale e della democrazia, come peraltro vorrebbe la nostra Costituzione". Paolo Cagna Ninchi, presidente del Comitato promotore del referendum popolare per l'estensione dell'art. 18, replica cosi' alle dichiarazioni di Fassino e Rutelli che hanno feninito la tornata referendaria una iattura. "La vittoria del si' - prosegue Cagna Ninchi - risponde alla speranza di quei milioni di persone che credono nella giustizia di fronte a atti arbitrari, come e' un licenziamento senza giusta causa. Un principio cardine per una societa' che si vuole civile e condizione per uscire dallo stato di cittadini di serie B nel lavoro e nella societa'". "Queste 'iatture' - e' la conclusione - sono, con buona pace di Fassino e Rutelli, leader senza speranza e senza sorriso, le ragioni per le quali questi milioni di cittadini il 15 giugno si riaccosteranno alla politica votando si' per estendere a tutti l'articolo 18, per avere una classe politica piu' attenta ai loro bisogni e alle loro speranze, per una societa' piu' giusta

L'obiettivo del governo resta quello di approvare la riforma delle pensioni entro giugno. Lo ha detto il ministro del Welfare Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa seguita all'incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil sulla delega previdenziale. Sono disposto ad accogliere solo proposte migliorative, coerenti con gli obiettivi della delega, e non modificative. In quest'ultimo caso non mi interessano. Il prossimo incontro con il ministro si svolgera' tra il 5 e il 6 maggio e dovrebbe essere decisivo.

ore 17.00

ITALIA

Genova

E' iniziata stamane alle 9.35 ed e' ancora in corso l' udienza davanti al Gip Elena Daloiso per la richiesta di archiviazione, formulata dal Pm Silvio Franz, nei confronti dei due carabinieri indagati per la morte di Carlo Giuliani, Mario Placanica e Filippo Cavataio. L' uccisione di Carlo Giulianil avvenne in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001, durante gli scontri seguiti alle cariche violentissime dei carabinieri contro il corteo dei disobbedienti, il responsabile delle operazioni per i carabinieri e lo stesso generale che in questi giorni il governo ha deciso di mandare in Irak con funzioni di ordine pubblico, le responsabilità dei superiori di placanica in piazza e nella centrale operativa non sono mai state fatto oggetto d'indagine da parte dell'autorità giudiziaria . All' udienza che si tiene nell' aula terza del settimo piano del palazzo di Giustizia di Genova, sono presenti i difensori di Placanica, indagato di omicidio volontario, Giuseppe Gallo e Vittorio Colosimo, il difensore di Cavataio, Umberto Pruzzo e i legali della famiglia Giuliani, Giuliano Pisapia e Lia Vinci. Assente, come già all'udienza scorsa, Mario Placanica.Contro le richieste di archiviazione la famiglia Giuliani ha presentato, il 10 dicembre scorso, opposizione in tribunale. I punti fondamentali a sostegno dell' opposizione all' archiviazione della posizione di Placanica, riguardano lo stato d' animo con il quale il carabiniere avrebbe sparato e l' aspetto tecnico della ricostruzione dell' episodio: la distanza dalla camionetta in cui si trovava Carlo Giuliani al momento della morte, la traiettoria del proiettile, e la deviazione dello stesso da parte di un calcinaccio in volo. Sulla posizione processuale di Cavataio, il carabiniere che era alla guida del defender, i legali della famiglia hanno concluso che anche nei suoi confronti va appurato se la camionetta non abbia contribuito a provocare la morte di Carlo o almeno a procurargli gravi lesioni, infatti il mezzo dei carabinieri schiaccio carlo giuliani dopo che era stato colpito da Placanica.

ESTERI

irak

In Iraq, i combattimenti non sono finiti. Scontri armati proseguono in diverse aree, soprattutto al nord. Mosul è nel caos. Dopo due giorni di proteste antiamericane e di dura repressione da parte dei militari statunitensi, negli ospedali della città si contano 17 morti e circa una ventina di feriti. I marines americani che occupano Tikrit, città natale di Saddam Hussein, ma anche nel sud le forze di occupazione degli stati Uniti hanno bombardato nei giorni scorsi le basi della maggiore organizzazione dell' opposizione armata al regime di Teheran - i Mujaheddin del popolo, lo scrive oggi il New York Times on line che cita fonti del Dipartimento della difesa americana. Gia il 9 e 10 aprile milizie Pasdaran iraniane avevano attacato le basi della resistenza iraniana, La resistenza iraniana ha tentato negli anni di rovesciare il regime, denunciando le gravi violazione dei diritti umani e dei diritti politici in Iran. Sul terreno si va così a determinare un alleanza di fatto tra gli Stati Uniti e l'Iran. Proprio per denunciare la situazione e lo strabismo dell'amministrazione americana si terra sabato a roma una manifestazione promossa dalla resistenza iraniana in Italia.

Armi chimiche

Irritati dalla mancanza di successi registrata fino ad ora dalle operazioni di ricerca delle armi di distruzione di massa del regime di Saddam Hussein, gli Stati Uniti si stanno preparando a mandare in Iraq un autentico esercito di rinforzi composto da 1000 fra scienziati, ricercatori ed analisti. Secondo quanto riporta questa mattina il Wall Street Journal, la nuova forza si chiamera' "Iraq Survey Group" e coordinera' gli sforzi anche del settantacinquesimo "Exploitation Group" che e' alla vana ricerca degli ordigni dall'inizio della guerra in Iraq. Il Survey Group sara' composto principalmente di civili ma sara' diretto da un generale e sara' dotato di laboratori mobili in modo da poter fare subito in loco tutti i testi necessari a identificare gli agenti chimici o biologici ritrovati. La decisione degli Stati Uniti di intensificare la presenza del proprio gruppo di esperti rischia tuttavia di generare nuove tensioni con le Nazioni Unite che, secondo quanto riporta il Wsj, starebbero pensando di rimandare nella regione il proprio gruppo di ispettori capitanato da Hans Blix. Una fonte del dipartimento della Difesa ha gia' fatto sapere che questa eventualita' non sarebbe affatto ben accetta: "Non si capisce quale potrebbe essere il ruolo delle ispezioni Onu in questo momento. - ha detto - Abbiamo altri problemi da risolvere prima di poter cominciare a pensare di riportare indietro Blix, ammesso e non concesso che sia la persona giusta per portare a termine questo compito in Iraq - Gli ispettori dell'ONU devono rientrare in Iraq per verificare se Bagdad abbia avuto un programma per lo sviluppo delle armi di distruzione di massa e per evitare che siano messi in dubbio eventuali ritrovamenti. Lo ha detto il capo degli ispettori Hans Blix in un'intervista a Der Spiegel. Il lavoro degli specialisti riconosciuti dalla comunita' internazionale deve riprendere - ha detto - cosicche' l'autenticita' dei ritrovamenti di questo tipo di armi non possa essere messo in dubbio.

Siria

L'esercito americano è pronto a lanciare un'operazione di commando in territorio siriano se Saddam Hussein dovesse essere localizzato in Siria. Lo scrive il quotidiano londinese Times. Sebbene le truppe che cercano in Iraq i gerarchi del deposto regime abbiano ricevuto l'ordine di rispettare la frontiera siriana, per Saddam Hussein verrebbe fatta un'eccezione, scrive il giornale citando una fonte americana di alto livello presso il Comando centrale (Centcom) in Qatar. Se le forze speciali americane impegnate nell'ovest dell'Iraq avessero "prove credibili" sulla localizzazione dell'ex dittatore, hanno l'autorizzazione del comando ad entrare in Siria. Per giustificare l'azione, scrive il giornale, il comando americano invocherebbe un controverso diritto previsto dalla legge internazionale, in base al quale i militari che inseguono un sospettato di terrorismo avrebbero diritto a entrare in un paese straniero senza autorizzazione. Il segretario di stato americano Collin Powell ha annunciato oggi l'intenzione di recarsi a Damasco per discutere con il presidente siriano Bahsar Assad le tensioni sorte tra i due Paesi in seguito alla guerra in Iraq. In un'intervista alla televisione dell'agenzia di stampa Associated Press, Powell ha rivelato di aver avviato uno scambio diplomatico molto intenso con le autorita' di Damasco Gli esperti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite s'incontreranno oggi per discutere la bozza di risoluzione proposta dalla Siria, che chiede la liberazione dalle armi di distruzione di massa del Medio Oriente. Se gli esperti non raggiungeranno un accordo, la bozza tornerà al Consiglio di sicurezza. Lo ha spiegato l'ambasciatore messicano presso l'Onu, Adolfo Aguilar Zinser. La Siria ha proposto la risoluzione per liberarsi dall'accusa di avere programmi per la costruzione di armi chimiche e batteriologiche, ma anche per mettere in imbarazzo gli Stati Uniti, il cui principale alleato nella regione, Israele, è ampiamente sospettato di detenere armi nucleari.

Palestina

Un palestinese di 21 anni e' stato ucciso dai soldati israeliani nella citta' di Tulkarm, Cisgiordania. Alcuni testimoni palestinesi hanno riferito che il giovane, Yusuf Yahya, e' stato raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco dopo essere stato inseguito per le strade della città.Un portavoce dell'esercito israeliano ha riferito che i militari hanno sparato contro l'uomo dopo che questi aveva lanciato due bombe incendiarie contro una pattuglia e si stava preparando a lanciarne un terza, quando hanno aperto il fuoco. L'esercito israeliano ha circondato l'ospedale della città impedendo a chiunque di entrarvi.

Il nuovo governo palestinese potrebbe essere annunciato entro due giorni, dopo che il premier incaricato Mahmud Abbas (Abu Mazen) avrebbe risolto molte delle questioni pendenti in un incontro con l'apposito sottocomitato del Comitato centrale di Al-Fatah, il partito di maggioranza relativa fondato e guidato da Yasser Arafat. Lo ha riferito oggi il quotidiano Al-Quds, edito a Gerusalemme est. Il quotidiano ha precisato che Abu Mazen ha incontrato ieri sera i quattro membri del sottocomitato, incaricato di discutere della formazione del nuovo governo e composto dal presidente del Consiglio legislativo palestinese (Clp, Parlamento) Ahmed Qrea (Abu Ala), dal ministro della cooperazione internazionale Nabil Shaat e da due membri del comitato centrale di Al-Fatah, Hamdan Ashur e Sakher Habbash. Abbiamo incontrato Abu Mazen e abbiamo risolto molte delle questioni pendenti che sembra potranno essere finalizzate entro sabato, ha dichiarato Habbash al piu' diffuso quotidiano palestinese. Habbash ha tuttavia rifiutato di indicare i nomi contenuti nella lista di ministri proposta dal premier incaricato e sui quali il presidente palestinese Arafat avrebbe manifestato delle riserve. Parte di quanto e' stato riferito dalla stampa e' inaccurato. Ci sono dei nomi che non saranno ATZinclusi nel governo di Abu Mazen, si e' limtato ad affermare Habbash

OGM e greenpeace

Boicottaggio e consapevolezza delle scelte dei consumatori possono influire sulle società e sui loro bilanci. E' quanto emerge dall'analisi fatta sulla Monsanto, azienda tra le principali fautrici degli oGM. Il gigante dell'agrochimica Monsanto ha ricevuto il rating piu' basso, tripla C, sul fronte ambientale e della gestione strategica, da Innovest, una societa' di consulenza alla quale Greenpeace ha commissionato una ricerca, resa nota oggi a New York. Il rapporto, che arriva a pochi giorni dalla riunione generale annuale della Monsanto, mette in guardia gli azionisti ed i potenziali investitori sul "rischio al di sopra della media" a cui vanno incontro e prevede che la Monsanto "avra' probabilmente una performance inferiore nel mercato a medio-lungo termine". Monsanto ha sofferto perdite per 1,7 miliardi di dollari nel 2002 e non e' riuscita ad entrare in nuovi mercati per i suoi controversi prodotti geneticamente modificati. Eppure la Monsanto continua a perseguire la sua politica incosciente scommettendo su una diffusa accettazione degli Ogm. "Sebbene le perdite dello scorso anno abbiano portato ad un cambio nella dirigenza dell'azienda, non hanno mutato affatto la strategia. Se la Monsanto non intraprende dei passi per mitigare i rischi, ulteriori perdite per gli investitori sono prevedibili" afferma Frank Dixon , direttore della Innovest. "Il rischio di forti perdite dovute all'inquinamento genetico o a fallimenti tecnologici insieme al rifiuto evidente del mercato degli Ogm non fanno della Monsanto un buon investimento" Gli Ogm costituiscono uno dei prodotti che hanno incontrato piu' di ogni altro il rifiuto dei consumatori ed i Paesi che sono i maggiori importatori di cibo (Cina, Giappone e Corea) hanno seguito di recente l'approccio restrittivo dell'Unione Europea. Negli Usa, piu' del 90% dei consumatori chiede ora l'etichettatura degli Ogm e molti rifiuterebbero questi prodotti se fosse data loro la scelta. Ad aggravare la situazione, Innovest sottolinea il mancato ottenimento di autorizzazioni alla commercializzazione di alcune varieta' ogm.

Il ruolo della Gran Bretagna in quella che ?tata battezzata "la guerra sporca" contro l'Ira potrebbe portare all'incriminazione d'alti esponenti dell'esercito e della polizia britannici. Lo scrive il quotidiano britannico "Times" asserendo che il rapporto sull'Irlanda del Nord - che sarà presentato oggi da Sir John Stevens, Commissario della Polizia metropolitana - confermerebbe i sospetti sui modi in cui polizia ed esercito hanno operato nella provincia, almeno nell'ultimo ventennio. Una sezione dell'esercito, chiamata "Force research unit" ?implicata nell'omicidio di Patrick Finucane, un avvocato che difese presunti terroristi e che Sir Stevens ritiene non sia stato un membro dell'Ira. La stessa unit?ell'esercito ?ccusata di collusione con le forze paramilitari protestanti per l'eliminazione di sospetti membri dell'Ira. Due terzi delle 100 persone arrestate nell'ambito dei 14 anni d'inchiesta lavoravano tutte per i servizi segreti, l'esercito o la Royal Ulster Constabulary, la polizia speciale nordirlandese. Ci sono tutti gli elementi perch?l'inchiesta faccia scoppiare uno scandalo. Secondo una fonte del Times, ci sarebbero le prove per incriminare almeno 7 delle 23 persone sospettate di aver avuto un ruolo attivo nella "guerra sporca" contro lIra

Australia

È stato ufficialmente chiuso oggi il controverso centro di detenzione per richiedenti asilo di Woomera (Australia meridionale), già teatro di frequenti rivendicazioni e disordini messi in atto dai profughi, esasperati dalle pesanti condizioni di vita e dalle lungaggini burocratiche. Una delle più gravi forme di protesta è avvenuta un anno fa, proprio nel periodo di Pasqua, quando centinaia di attivisti giunti da ogni parte del Paese hanno abbattuto parte del recinto ed aiutato a fuggire una cinquantina di richiedenti asilo. Alcuni reclusi nel centro di Woomera, che finora ha ospitato circa 1.400 ‘boat-people’ (in prevalenza afgani, iracheni e iraniani), sono arrivati in passato a cucirsi la bocca con del filo per protestare contro il governo australiano, mentre altri hanno scelto il suicidio. Mentre Woomera chiude, si temono nuove proteste in un altro campo di detenzione nel sud dell’Australia, quello di Port Augusta. Trecento poliziotti sono stati inviati sul posto per evitare che, in vista della Pasqua, gli ‘ospiti’ tentino di emulare la fuga attuata lo scorso anno dai residenti di Woomera. La legge australiana prevede che le migliaia di clandestini che con sempre maggiore frequenza approdano sulle coste del Paese vengano rinchiusi in centri di raccolta per il periodo necessario a istruire una pratica che porterà alla concessione dell’asilo o all’espulsione. Di fatto i richiedenti asilo arrivano ad attendere anche 3 o 4 anni prima di vedere espletata la loro pratica e, nel frattempo, vengono lasciati in questi edifici sperduti nel deserto dai quali è proibito fuggire.

Brasile

Oggi 17 aprile si celebra la Giornata nazionale di lotta per la Riforma Agraria, su proposta dell'ex senatrice Marina Silva, allieva di Chico Mendes (martire per la difesa dell'Amazzonia) e Leonardo Boff (tra i fondatori della Teologia della Liberazione), oggi ministro dell'Ambiente del governo Lula. Il Movimento "Via Campesina" ha convocato centinaia di organizzazioni popolari e contadine anche in occasione del settimo anniversario del massacro di Eldorado dos Caraj dove il 17 aprile 1996 la polizia militare uccise 19 Sem Terra e ne feri un centinaio. "Via Campesina" promuove a livello mondiale la "Campagna Globale per la Riforma Agraria - Pane, Terra e Libertà concentrando in quest'occasione l'attenzione sulle politiche legate alla terra della Banca Mondiale. Con questa giornata si vuole spiegare alla popolazione urbana e rurale quali problemi causano il latifondo e la mancanza di un serio programma di riforma agraria. In tutto il Brasile sono in corso eventi come marce e occupazioni di latifondi improduttivi. La campagna gia cominciata all'inizio di aprile, si intensifica in questa giornata e proseguira poi per tutto l'anno. In questo contesto il movimento dei Sem Terra ha deciso di riprendere le occupazioni dei latifondi considerando la politica del governo Lula non al'altezza della situazione

ore 13.00

ITALIA

Genova

E' iniziata stamane alle 9.35 ed e' ancora in corso l' udienza davanti al Gip Elena Daloiso per la richiesta di archiviazione, formulata dal Pm Silvio Franz, nei confronti dei due carabinieri indagati per la morte di Carlo Giuliani, Mario Placanica e Filippo Cavataio. L' uccisione del giovane no global avvenne in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001, durante gli scontri del G8. All' udienza che si tiene nell' aula terza del settimo piano del palazzo di Giustizia di Genova, sono presenti i difensori di Placanica, indagato di omicidio volontario, Giuseppe Gallo e Vittorio Colosimo, il difensore di Cavataio, Umberto Pruzzo e i legali della famiglia Giuliani, Giuliano Pisapia e Lia Vinci. Assente, come già all'udienza scorsa, Mario Placanica.Contro le richieste di archiviazione la famiglia Giuliani ha presentato, il 10 dicembre scorso, opposizione in tribunale. I punti fondamentali a sostegno dell' opposizione all' archiviazione della posizione di Placanica, riguardano lo stato d' animo con il quale il carabiniere avrebbe sparato e l' aspetto tecnico della ricostruzione dell' episodio: la distanza dalla camionetta in cui si trovava Carlo Giuliani al momento della morte, la traiettoria del proiettile, e la deviazione dello stesso da parte di un calcinaccio in volo. Sulla posizione processuale di Cavataio, il carabiniere che era alla guida del defender, i legali della famiglia hanno concluso che anche nei suoi confronti va appurato se la camionetta non abbia contribuito a provocare la morte di Carlo o almeno a procurargli gravi lesioni

Palermo

E' stata lanciata a Palermo una sottoscrizione per aiutare le famiglie dei rifugiati sudanesi ormai da mesi ospitati nei centri sociali della città. Fino ad oggi, nella totale latitanza delle istituzioni competenti e in particolare di quella comunale (ossia dell'ente che e' il piu' direttamente responsabile per l'accoglienza), soltanto i ragazzi di un centro sociale occupato e poche realta' della societa' civile palermitana si sono fatti carico dell'accoglienza notturna e del minimo necessario per la loro sopravvivenza. Oggi, dopo lunghe e sostanzialmente vane trattative in Prefettura, si sta prefigurando qualche prospettiva in merito al problema abitativo, soltanto grazie a un impegno assunto dalla Provincia di Palermo. Ma, a prescindere dalla pur importante soluzione abitativa - che comunque, nella sua provvisorieta', non risolve nessuno dei problemi strutturali dell'incapacita' d'accogliere della citta' di Palermo - si sta ora creando un nuovo e grave ostacolo alla loro permanenza in Italia: stanno fioccando i primi dinieghi alla richiesta di asilo politico per i sudanesi. Le realta' impegnate a difesa dei diritti umani degli immigrati e per dare un segnale, a partire da Palermo, che coinvolga a livello nazionale l'associazionismo antirazzista, lanciano una SOTTOSCRIZIONE POPOLARE, per sostenere concretamente le spese legali per la tutela del loro diritto all'asilo e per garantire il diritto di difesa nel caso, molto probabile, si debba ricorrere contro giudizi sommari che azzerano la loro tragedia umana.

Napoli

Un disoccupato di cui non sono note le generalita', si e' cosparso di benzina e minaccia di darsi fuoco a Napoli. La vicenda e' in corso nella sede universitaria di Monte Sant'Angelo nel quartiere Soccavo dove e' in svolgimento una manifestazione di protesta di circa 20 ex custodi degli atenei napoletani. I disoccupati, di una societa' denominata 'Janel', svolgevano fino a qualche tempo fa servizio di portierato e vigilanza in alcune facolta' e sedi universitarie. Successivamente sono stati licenziati. Sul luogo della protesta sono giunte le forze dell'ordine ed un' ambulanza in via precauzionale

ESTERI

irak

In Iraq, i combattimenti non sono finiti. Focolai di resistenza sono presenti in alcune aree, soprattutto al nord. Mosul è nel caos. Dopo due giorni di proteste antiamericane e di dura repressione da parte dei militari statunitensi, negli ospedali della città si contano 17 morti e circa una ventina di feriti. I marines americani che occupano Tikrit, città natale di Saddam Hussein, cercano di sedare gli scontri tra alcuni fedeli al rais e membri di altri clan rivali.

Le resse sono scoppiate durante la distribuzione di aiuti umanitari: otto uomi armati di bastoni, hanno attaccato tre persone che stavano caricando un camioncino con riso, zucchero e latte; in un secondo incidente, altri dieci uomini hanno attaccato i due occupanti di un autoveicolo.

Armi chimiche

Irritati dalla mancanza di successi registrata fino ad ora dalle operazioni di ricerca delle armi di distruzione di massa del regime di Saddam Hussein, gli Stati Uniti si stanno preparando a mandare in Iraq un autentico esercito di rinforzi composto da 1000 fra scienziati, ricercatori ed analisti. Secondo quanto riporta questa mattina il Wall Street Journal, la nuova forza si chiamera' "Iraq Survey Group" e coordinera' gli sforzi anche del settantacinquesimo "Exploitation Group" che e' alla vana ricerca degli ordigni dall'inizio della guerra in Iraq. Il Survey Group sara' composto principalmente di civili ma sara' diretto da un generale e sara' dotato di laboratori mobili in modo da poter fare subito in loco tutti i testi necessari a identificare gli agenti chimici o biologici ritrovati. La decisione degli Stati Uniti di intensificare la presenza del proprio gruppo di esperti rischia tuttavia di generare nuove tensioni con le Nazioni Unite che, secondo quanto riporta il Wsj, starebbero pensando di rimandare nella regione il proprio gruppo di ispettori capitanato da Hans Blix. Una fonte del dipartimento della Difesa ha gia' fatto sapere che questa eventualita' non sarebbe affatto ben accetta: "Non si capisce quale potrebbe essere il ruolo delle ispezioni Onu in questo momento. - ha detto - Abbiamo altri problemi da risolvere prima di poter cominciare a pensare di riportare indietro Blix, ammesso e non concesso che sia la persona giusta per portare a termine questo compito in Iraq - Gli ispettori dell'ONU devono rientrare in Iraq per verificare se Bagdad abbia avuto un programma per lo sviluppo delle armi di distruzione di massa e per evitare che siano messi in dubbio eventuali ritrovamenti. Lo ha detto il capo degli ispettori Hans Blix in un'intervista a Der Spiegel. Il lavoro degli specialisti riconosciuti dalla comunita' internazionale deve riprendere - ha detto - cosicche' l'autenticita' dei ritrovamenti di questo tipo di armi non possa essere messo in dubbio.

Siria

L'esercito americano è pronto a lanciare un'operazione di commando in territorio siriano se Saddam Hussein dovesse essere localizzato in Siria. Lo scrive il quotidiano londinese Times. Sebbene le truppe che cercano in Iraq i gerarchi del deposto regime abbiano ricevuto l'ordine di rispettare la frontiera siriana, per Saddam Hussein verrebbe fatta un'eccezione, scrive il giornale citando una fonte americana di alto livello presso il Comando centrale (Centcom) in Qatar. Se le forze speciali americane impegnate nell'ovest dell'Iraq avessero "prove credibili" sulla localizzazione dell'ex dittatore, hanno l'autorizzazione del comando ad entrare in Siria. Per giustificare l'azione, scrive il giornale, il comando americano invocherebbe un controverso diritto previsto dalla legge internazionale, in base al quale i militari che inseguono un sospettato di terrorismo avrebbero diritto a entrare in un paese straniero senza autorizzazione. Il segretario di stato americano Collin Powell ha annunciato oggi l'intenzione di recarsi a Damasco per discutere con il presidente siriano Bahsar Assad le tensioni sorte tra i due Paesi in seguito alla guerra in Iraq. In un'intervista alla televisione dell'agenzia di stampa Associated Press, Powell ha rivelato di aver avviato uno scambio diplomatico molto intenso con le autorita' di Damasco Gli esperti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite s'incontreranno oggi per discutere la bozza di risoluzione proposta dalla Siria, che chiede la liberazione dalle armi di distruzione di massa del Medio Oriente. Se gli esperti non raggiungeranno un accordo, la bozza tornerà al Consiglio di sicurezza. Lo ha spiegato l'ambasciatore messicano presso l'Onu, Adolfo Aguilar Zinser. La Siria ha proposto la risoluzione per liberarsi dall'accusa di avere programmi per la costruzione di armi chimiche e batteriologiche, ma anche per mettere in imbarazzo gli Stati Uniti, il cui principale alleato nella regione, Israele, è ampiamente sospettato di detenere armi nucleari.

unione europea

L'Union européenne a publié jeudi une déclaration demandant que l'ONU joue un "rôle central" dans la reconstruction de l'Irak et réaffirmant "sa volonté de jouer un rôle significatif" dans ce processus.Selon une déclaration de la présidence grecque approuvée par les Quinze, les Nations unies "doivent jouer un rôle central dans le processus menant à un gouvernement autonome" en Irak et l'Union européenne "réaffirme son engagement à jouer un rôle significatif dans la reconstruction économique et politique du pays".L'UE demande à la coalition, emmenée par les Etats-Unis et la Grande-Bretagne, "d'assurer un environnement sûr, y compris pour l'assistance humanitaire et la protection du patrimoine culturel et des musées".La déclaration "réaffirme" également "l'engagement de l'Union européenne" envers le succès du processus de paix israélo-palestinien, "par la mise en oeuvre des étapes prévues dans la feuille de route du Quartette (Etats-Unis, Union européenne, Russie, ONU), dans les délais prévus"."Il est essentiel qu'il y ait une approbation rapide par le président Arafat et le Conseil législatif palestinien d'un gouvernement nommé par Abou Mazen et décidé à réformer", selon la déclaration, diffusée en anglais sur le site web de la présidence (www.eu2003.gr).Le texte fait suite à une initiative des quatre pays européens qui, avant la guerre en Irak, s'étaient fortement opposé sur le sujet: la Grande-Bretagne, l'Espagne, la France et l'Allemagne. Ces quatre pays sont actuellement membres du Conseil de sécurité de l'ONULe texte affirme également que "les voisins de l'Irak devraient soutenir la stabilité en Irak et dans la région".L'UE salue également la participation du Fonds monétaire international (FMI) à la reconstruction de l'Irak "selon les modalités" définies par le Groupe des sept principaux pays industrialisés (G7) le week-end dernier à Washington. L'Union européenne se félicite aussi de la nomination d'un conseiller spécial pour l'Irak auprès du Secrétaire général des Nations unies et espère "un nouveau renforcement de l'implication des Nations unies dans l'Irak de l'après-guerre, en commençant par la coordination de l'aide humanitaire"."Le peuple d'Irak a maintenant une chance de forger un nouvel avenir pour son pays et de rejoindre la communauté internationale", souligne la déclaration. Protesta Berlusconi: "Non ne abbiamo parlato al tavolo comune" dei capi di Stato e di governo dei Quindici, precisa il premier italiano Silvio Berlusconi. Che aggiunge: non può esserci "una dichiarazione di alcuni Paesi che possa passare dal Consiglio europeo. Non mi sembra la procedura corretta".

Il presidente del Consiglio ribadisce quindi che, in vista del semestre di presidenza di turno dell'Ue (1 luglio 2003), "l'Italia non avanza nessuna proposta" sulle istituzioni comuni come l'ONU, "avendo la responsabilità di trovare una soluzione finale". Cosi l'Italia di fatto, in quanto a fedele sudditanza agli USA scavalca i cobelligeranti Gran Bretagna e l'alleata Spagna. Ma la leggerezza italiana ad abolire possibili strategie comuni destrutturando le istituzioni comunitarie si è manifestata durante tutta la giornata di ieri sottoforma di consapevole parodia: Ieri ad Atene era circolata la voce di un'intesa sorprendente fra alcuni capi di Stato e di governo per abolire la Commissione europea, trasferendo i suoi poteri al Consiglio: "Una proposta paradossale - taglia corto Berlusconi - Una risposta a una proposta altrettanto paradossale (abolire il Consiglio, ndr) avanzata da Jacques Chirac".

Palestina

Un ragazzo palestinese e' stato ucciso a Tulkarem dalle truppe israeliane che hanno aperto il fuoco contro un gruppo di persone che lanciava pietre. Secondo fonti della sicurezza palestinese, che hanno riferito l'accaduto, Yussef Yahia, 16 anni, manifestava contro l'imposizione del coprifuoco nella citta' cisgiordana. Quasi nello stesso momento, nella striscia di Gaza, tre palestinesi sono stati feriti durante un'incursione dell'esercito a Deir el-Balah.

Il nuovo governo palestinese potrebbe essere annunciato entro due giorni, dopo che il premier incaricato Mahmud Abbas (Abu Mazen) avrebbe risolto molte delle questioni pendenti in un incontro con l'apposito sottocomitato del Comitato centrale di Al-Fatah, il partito di maggioranza relativa fondato e guidato da Yasser Arafat. Lo ha riferito oggi il quotidiano Al-Quds, edito a Gerusalemme est. Il quotidiano ha precisato che Abu Mazen ha incontrato ieri sera i quattro membri del sottocomitato, incaricato di discutere della formazione del nuovo governo e composto dal presidente del Consiglio legislativo palestinese (Clp, Parlamento) Ahmed Qrea (Abu Ala), dal ministro della cooperazione internazionale Nabil Shaat e da due membri del comitato centrale di Al-Fatah, Hamdan Ashur e Sakher Habbash. Abbiamo incontrato Abu Mazen e abbiamo risolto molte delle questioni pendenti che sembra potranno essere finalizzate entro sabato, ha dichiarato Habbash al piu' diffuso quotidiano palestinese. Habbash ha tuttavia rifiutato di indicare i nomi contenuti nella lista di ministri proposta dal premier incaricato e sui quali il presidente palestinese Arafat avrebbe manifestato delle riserve. Parte di quanto e' stato riferito dalla stampa e' inaccurato. Ci sono dei nomi che non saranno ATZinclusi nel governo di Abu Mazen, si e' limtato ad affermare Habbash

OGM e greenpeace

Boicottaggio e consapevolezza delle scelte dei consumatori possono influire sulle società e sui loro bilanci. E' quanto emerge dall'analisi fatta sulla Monsanto, azienda tra le principali fautrici degli oGM. Il gigante dell'agrochimica Monsanto ha ricevuto il rating piu' basso, tripla C, sul fronte ambientale e della gestione strategica, da Innovest, una societa' di consulenza alla quale Greenpeace ha commissionato una ricerca, resa nota oggi a New York. Il rapporto, che arriva a pochi giorni dalla riunione generale annuale della Monsanto, mette in guardia gli azionisti ed i potenziali investitori sul "rischio al di sopra della media" a cui vanno incontro e prevede che la Monsanto "avra' probabilmente una performance inferiore nel mercato a medio-lungo termine". Monsanto ha sofferto perdite per 1,7 miliardi di dollari nel 2002 e non e' riuscita ad entrare in nuovi mercati per i suoi controversi prodotti geneticamente modificati. Eppure la Monsanto continua a perseguire la sua politica incosciente scommettendo su una diffusa accettazione degli Ogm. "Sebbene le perdite dello scorso anno abbiano portato ad un cambio nella dirigenza dell'azienda, non hanno mutato affatto la strategia. Se la Monsanto non intraprende dei passi per mitigare i rischi, ulteriori perdite per gli investitori sono prevedibili" afferma Frank Dixon , direttore della Innovest. "Il rischio di forti perdite dovute all'inquinamento genetico o a fallimenti tecnologici insieme al rifiuto evidente del mercato degli Ogm non fanno della Monsanto un buon investimento" Gli Ogm costituiscono uno dei prodotti che hanno incontrato piu' di ogni altro il rifiuto dei consumatori ed i Paesi che sono i maggiori importatori di cibo (Cina, Giappone e Corea) hanno seguito di recente l'approccio restrittivo dell'Unione Europea. Negli Usa, piu' del 90% dei consumatori chiede ora l'etichettatura degli Ogm e molti rifiuterebbero questi prodotti se fosse data loro la scelta. Ad aggravare la situazione, Innovest sottolinea il mancato ottenimento di autorizzazioni alla commercializzazione di alcune varieta' ogm.

Irlanda

Des éléments des forces de l'ordre britanniques ont collaboré avec les milices protestantes pour assassiner des catholiques dans les années 1980, selon un rapport d'enquête explosif de la police des polices qui doit être publié jeudi.Des officiers de la police antiterroriste et des services de renseignement militaire britanniques ont aidé leurs informateurs au sein des groupes armés protestants à abattre des catholiques, dont l'avocat Pat Finucane, tué à son domicile dans le nord de Belfast, devant sa famille, en 1989.Ce troisième et dernier rapport du chef de la police métropolitaine de Londres John Stevens, qui sera transmis officiellement au chef de la police nord-irlandaise jeudi en fin de matinée, met fin à 14 ans d'enquête sur l'assassinat de l'avocat catholique.L'équipe de John Stevens a recommandé des poursuites judiciaires à l'encontre d'une vingtaine de policiers et de soldats dont les dossiers ont été transmis à Alasdair Fraser, procureur général d'Irlande du Nord.Le général Gordon Kerr, ancien chef d'une section spéciale des services de renseignement militaire à Belfast (Force Research Unit), aujourd'hui attaché militaire à l'ambassade britannique de Pékin, est en tête de liste.Le rapport Stevens montre également que des officiers de la police et de l'armée ont "fait obstruction" aux enquêtes criminelles et ont "caché et détruit des preuves matérielles cruciales".Durant la longue enquête du chef de la police métropolitaine, ses bureaux et ses archives en Irlande du Nord ont même été victimes d'un incendie criminel.Furieuse qu'aucun membre des forces de l'ordre en vie n'ait encore été inculpé dans le cadre de cette affaire, la famille de Pat Finucane a exigé l'ouverture d'une enquête judiciaire publique sur l'assassinat de l'avocat.Pour Michael, le fils de Pat Finucane, la collusion entre les forces de l'ordre et les tueurs protestants de l'UDA (Association de défense de l'Ulster) était "une politique délibérée du gouvernement britannique"."Rien n'a fait défaut, aux yeux du gouvernement britannique le système a parfaitement fonctionné, la politique en Irlande du Nord était, et elle est peut-être encore, de cultiver des tueurs potentiels au sein des paramilitaires loyalistes... et de les diriger vers des cibles sélectionnées pour se débarrasser de ses ennemis", estime Michael Finucane.De leur côté, les organisations humanitaires ont critiqué l'équipe de John Stevens pour n'avoir publié que 15 pages d'un rapport de plus 3.000 pages réservé au chef actuel du Service de police d'Irlande du Nord, Hugh Orde.

Il ruolo della Gran Bretagna in quella che 蠳tata battezzata "la guerra sporca" contro l'Ira potrebbe portare all'incriminazione d'alti esponenti dell'esercito e della polizia britannici. Lo scrive il quotidiano britannico "Times" asserendo che il rapporto sull'Irlanda del Nord - che sar࠰resentato oggi da Sir John Stevens, Commissario della Polizia metropolitana - confermerࠩ sospetti sui modi in cui polizia ed esercito hanno operato nella provincia, almeno nell'ultimo ventennio. Una sezione dell'esercito, chiamata "Force research unit" 荊implicata nell'omicidio di Patrick Finucane, un avvocato che difese presunti terroristi e che Sir Stevens ritiene non sia stato un membro dell'Ira. La stessa unitࠤell'esercito 蠡ccusata di collusione con le forze paramilitari protestanti per l'eliminazione di sospetti membri dell'Ira. Due terzi delle 100 persone arrestate nell'ambito dei 14 anni d'inchiesta lavoravano tutte per i servizi segreti, l'esercito o la Royal Ulster Constabulary, la polizia speciale nordirlandese. Ci sono tutti gli elementi perch鍊l'inchiesta faccia scoppiare uno scandalo. Secondo una fonte del Times, ci sarebbero le prove per incriminare almeno 7 delle 23 persone sospettate di aver avuto un ruolo attivo nella "guerra sporca" contro lIra

Australia

È stato ufficialmente chiuso oggi il controverso centro di detenzione per richiedenti asilo di Woomera (Australia meridionale), già teatro di frequenti rivendicazioni e disordini messi in atto dai profughi, esasperati dalle pesanti condizioni di vita e dalle lungaggini burocratiche. Una delle più gravi forme di protesta è avvenuta un anno fa, proprio nel periodo di Pasqua, quando centinaia di attivisti giunti da ogni parte del Paese hanno abbattuto parte del recinto ed aiutato a fuggire una cinquantina di richiedenti asilo. Alcuni reclusi nel centro di Woomera, che finora ha ospitato circa 1.400 ‘boat-people’ (in prevalenza afgani, iracheni e iraniani), sono arrivati in passato a cucirsi la bocca con del filo per protestare contro il governo australiano, mentre altri hanno scelto il suicidio. Mentre Woomera chiude, si temono nuove proteste in un altro campo di detenzione nel sud dell’Australia, quello di Port Augusta. Trecento poliziotti sono stati inviati sul posto per evitare che, in vista della Pasqua, gli ‘ospiti’ tentino di emulare la fuga attuata lo scorso anno dai residenti di Woomera. La legge australiana prevede che le migliaia di clandestini che con sempre maggiore frequenza approdano sulle coste del Paese vengano rinchiusi in centri di raccolta per il periodo necessario a istruire una pratica che porterà alla concessione dell’asilo o all’espulsione. Di fatto i richiedenti asilo arrivano ad attendere anche 3 o 4 anni prima di vedere espletata la loro pratica e, nel frattempo, vengono lasciati in questi edifici sperduti nel deserto dai quali è proibito fuggire.

GR ORE 9.30

ESTERI

Iraq

Il generale Tommy Franks, capo delle operazioni militari in Iraq, sposterà prossimamente il quartier generale, ora a Doha, nel Qatar, per trasferirsi in Iraq. Lo ha annunciato ieri il generale Stanley McChrystal nel corso di una conferenza stampa al Pentagono.

  • "Se il quartier generale sarà situato proprio a Baghdad non lo posso dire. Ma ora, poiché siamo in una fase di transizione, il generale Franks trasferirà probabilmente il quartier generale in Iraq" ha dichiarato McChrystal. Il generale McChrystal ha poi affermato che, anche se la guerra è praticamente terminata, rimangono città che non sono state ancora raggiunte dagli americani, specialmente a nord di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein. Una parte delle truppe potrebbe tuttavia tornare in patria, ha annunciato.

In Iraq, comunque, i combattimenti non sono finiti. Focolai di resistenza sono presenti in alcune aree, soprattutto al nord.

Siria

L'esercito americano è pronto a lanciare un'operazione di commando in territorio siriano se Saddam Hussein dovesse essere localizzato in Siria. Lo scrive il quotidiano londinese Times. Sebbene le truppe che cercano in Iraq i gerarchi del deposto regime abbiano ricevuto l'ordine di rispettare la frontiera siriana, per Saddam Hussein verrebbe fatta un'eccezione, scrive il giornale citando una fonte americana di alto livello presso il Comando centrale (Centcom) in Qatar. Se le forze speciali americane impegnate nell'ovest dell'Iraq avessero "prove credibili" sulla localizzazione dell'ex dittatore, hanno l'autorizzazione del comando ad entrare in Siria. Per giustificare l'azione, scrive il giornale, il comando americano invocherebbe un controverso diritto previsto dalla legge internazionale, in base al quale i militari che inseguono un sospettato di terrorismo avrebbero diritto a entrare in un paese straniero senza autorizzazione. Il segretario di stato americano Collin Powell ha annunciato oggi l'intenzione di recarsi a Damasco per discutere con il presidente siriano Bahsar Assad le tensioni sorte tra i due Paesi in seguito alla guerra in Iraq. In un'intervista alla televisione dell'agenzia di stampa Associated Press, Powell ha rivelato di aver avviato uno scambio diplomatico molto intenso con le autorita' di Damasco Gli esperti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite s'incontreranno oggi per discutere la bozza di risoluzione proposta dalla Siria, che chiede la liberazione dalle armi di distruzione di massa del Medio Oriente. Se gli esperti non raggiungeranno un accordo, la bozza tornerà al Consiglio di sicurezza. Lo ha spiegato l'ambasciatore messicano presso l'Onu, Adolfo Aguilar Zinser. La Siria ha proposto la risoluzione per liberarsi dall'accusa di avere programmi per la costruzione di armi chimiche e batteriologiche, ma anche per mettere in imbarazzo gli Stati Uniti, il cui principale alleato nella regione, Israele, è ampiamente sospettato di detenere armi nucleari.

Afganistan

Il comando strategico e il controllo dell’Isaf, la forza militare internazionale di peacekeeping composta da 4500 uomini di 29 Paesi, in estate passeranno alla Nato. E' questa la prima volta che l'Alleanza Atlantica assumerà il comando di una missione in un'area esterna al suo normale territorio d'azione; e lo fa su richiesta dell'Olanda e della Germania che hanno guidato l'Isaf finora nella sua attività mirata a garantire sicurezza al governo afgano a Kabul e nei dintorni. Superata, a quanto pare, qualche perplessità espressa sulle rpime dalla Francia che sembrva obiettare a un'influenza troppo americana sulla Nato. E' anche questo un aspetto della trasformazione che l'Alleanza, a cui aderiscono oggi 19 Paesi, sta di fatto gradualmente subendo rispetto agli scopi per cui nacque nel 1949. In Afghanistan agisce anche un'altra forza militare di coalizione di oltre undicimila uomini guidata dagli Stati Uniti e impegnata nella caccia ai talebani e agli uomini di al Qaida in varie zone del Paese.

Australia

È stato ufficialmente chiuso oggi il controverso centro di detenzione per richiedenti asilo di Woomera (Australia meridionale), già teatro di frequenti rivendicazioni e disordini messi in atto dai profughi, esasperati dalle pesanti condizioni di vita e dalle lungaggini burocratiche. Una delle più gravi forme di protesta è avvenuta un anno fa, proprio nel periodo di Pasqua, quando centinaia di attivisti giunti da ogni parte del Paese hanno abbattuto parte del recinto ed aiutato a fuggire una cinquantina di richiedenti asilo. Alcuni reclusi nel centro di Woomera, che finora ha ospitato circa 1.400 ‘boat-people’ (in prevalenza afgani, iracheni e iraniani), sono arrivati in passato a cucirsi la bocca con del filo per protestare contro il governo australiano, mentre altri hanno scelto il suicidio. Mentre Woomera chiude, si temono nuove proteste in un altro campo di detenzione nel sud dell’Australia, quello di Port Augusta. Trecento poliziotti sono stati inviati sul posto per evitare che, in vista della Pasqua, gli ‘ospiti’ tentino di emulare la fuga attuata lo scorso anno dai residenti di Woomera. La legge australiana prevede che le migliaia di clandestini che con sempre maggiore frequenza approdano sulle coste del Paese vengano rinchiusi in centri di raccolta per il periodo necessario a istruire una pratica che porterà alla concessione dell’asilo o all’espulsione. Di fatto i richiedenti asilo arrivano ad attendere anche 3 o 4 anni prima di vedere espletata la loro pratica e, nel frattempo, vengono lasciati in questi edifici sperduti nel deserto dai quali è proibito fuggire.

Italia

Giovedi' 17 aprile ci sara’ la decisione del gip sulla richiesta di archiviazione per legittima difesa per il carabiniere accusato dell’omicidio di Carlo Giuliani. La prima udienza era stata il 18 febbraio, ma era durata solo un quarto d' ora ed e' stata rinviata al 17 aprile, per impedimento di uno degli avvocati, l' udienza del Gip Elena Daloiso sulla richiesta di archiviazione, formulata dal pm Silvio Franz, nei confronti dei due carabinieri indagati per la morte di Carlo Giuliani, avvenuta in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001 durante gli scontri del G8. L' udienza si e' tenuta in una delle aule del settimo piano di palazzo di giustizia. Erano assenti i due carabinieri indagati Mario Placanica, accusato di aver sparato a Carlo Giuliani, e Filippo Cavataio, autista del defender sul quale i militari si trovavano. In aula erano presenti i difensori dei due carabinieri, l' avvocato Giuseppe Gallo per Placanica e Umberto Pruzzo per Cavataio, e i legali della parte civile, cioe' la famiglia Giuliani, Giuliano Pisapia e Sara Pinton. Per quanto riguarda il terzo militare che si trovava sul defender, Dario Raffone, la sua posizione e' gia' stata archiviata I consulenti nominati dal PM S. Franz sostengono che Placanica non aveva scelta e avrebbe sparato perché esposto a pericolo “grave ed imminente”. Placanica avrebbe inoltre sparato in aria; il proiettile esploso dalla sua pistola sarebbe poi stato deviato da un calcinaccio prima di colpire Carlo Giuliani. Diametralmente opposte le conclusioni a cui giungono i consulenti nominati dalla parte civile, secondo i quali il calcinaccio non devia il proiettile, anzi colpisce proprio il Defender, lasciandovi un’evidente ammaccatura. Quindi secondo G. Pisapia, legale della famiglia Giuliani, Placanica spara ad altezza uomo. Quello che si vuole è un processo, un dibattimento, che renda possibile discutere delle diverse ipotesi della parte civile, delle contraddizioni di Placanica negli interrogatori. Un processo con periti al di sopra delle parti, dove anche la parte civile abbia la possibilità di poter interrogare e controinterrogare i testimoni, soprattutto Placanica e gli altri occupanti del Defender come l’autista Cavataio. Solo un dibattimento processuale garantisce quel meccanismo di esame e controesame di testimoni, parti e periti, che può portare all’attento esame di tutte le ipotesi, e all’emersione di nuove ipotesi.

gror030417 (last edited 2008-06-26 09:56:34 by anonymous)