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'''diritti umani'''

I 53 Stati membri della Commissione dei diritti dell'Uomo dell'Onu, hanno adottato oggi una risoluzione sull'Iraq che prolunga di un anno il mandato di un relatore dell'Onu incaricato di sorvegliare la situazione nel paese. La risoluzione, patrocinata da Unione Europea e Stati Uniti, chiede alla comunita' internazionale ''di far fronte d'urgenza agli enormi bisogni umanitari della popolazione irachena''. Il testo, lungamente discusso e piu' volte modificato, e' stato adottato con 31 voti a favore, tre contrari (Cuba, Malesia e Zimbabwe) e 12 astensioni. In particolare Cina, Algeria, Libia, Sudan e Africa del Sud non hanno partecipato al voto per sottolineare la loro disapprovazione. Le Organizzazioni Non Governative, in particolare Amnesty International, hanno criticato il fatto che la risoluzione non preveda di estendere il mandato del relatore alle forze che occupano l'Iraq ne' agli avvenimenti occorsi dopo la caduta del regime di Saddam Hussein.

GR ORE 17.00

25 aprile

Giornata di mobilitazione oggi in tutta italia per il 58 anniversario della liberazione. Una ricorrenza ancora una volta caricata di polemiche, da parte di una maggioranza di governo che tenta sempre di riscrivere la storia piegandola ai propri interessi. E così, mentre a ROma migliaia di persone manifestavano in corteo, e il presidente della repubblica ciampi si appellava ancora una volta alla costituzione, a Trieste le autorità locali rendevano omaggio alle Foibe, e compiendo addirittura una clamorosa gaffe nel discorso ufficiale alla risiera di san saba. Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste (Fi) ha scatenato la reazione delle persone presenti in Risiera - alcune migliaia secondo le prime stime - nel passaggio conclusivo del discorso tenuto dal primo cittadino: Onore ai martiri delle foibe, ha dichiarato Dipiazza, correggendo poi subito quello che ha definito un lapsus freudiano sostituendo la parola foibe con quella di Risiera. Berlusconi invece non ha partecipato ad alcuna manifestazione, cosa inusuale per un presidente del consiglio, che nella sua veste istituzioanle è tenuto a partecipare alle celebrazioni delle festività istituzionali. La scusa, iun infortunio alla mano sinistra.

E Alfonso Pecoraro Scanio , insieme con alcuni attivisti (anche loro fintamente infortunati), si e' presentato, dopo la cerimonia ufficiale, a Napoli, in piazza Carita', per una provocazione diretta al presidente del Consiglio, Berlusconi. Questa e' la dimostrazione che pure se si e' infortunati ad una mano - ha detto Pecoraro Scanio - si poteva e si doveva, se si voleva, essere presenti alle celebrazioni del 25 aprile. Invece Berlusconi ha disertato le celebrazioni, non era al Quirinale e non era in nessun luogo dove si e' celebrata la festa. La sua e' stata una scusa quantomeno 'originale' - ha spiegato Pecoraro Scanio, riferendosi all'infortunio del premier alla mano sinistra - la verita' e' che quella di Berlusconi e' stata una defezione. A Milano, il corteo è partito nel primo pomeriggio.

Iraq

La prossima settimana gli Stati Uniti presenteranno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una proposta di risoluzione per sollevare le sanzioni economiche entrate in vigore contro l'Iraq dopo la guerra del Golfo nel 1991 e per limitare drasticamente il ruolo dell'Onu nella fase di transizione. Secondo quanto anticipa il Washington Post citando una fonte dell'Amministrazione, gli Stati Uniti chiederanno a Kofi Annan di nominare un rappresentante speciale, inviato a Baghdad per lavorare al fianco degli americani nella distribuzione di aiuti umanitari e nella ricostruzione, oltre che nella formazione di un governo iracheno ad interim. Le Nazioni Unite non avranno quindi nessun ruolo diretto nella gestione dei proventi della vendita di petrolio gia' a partire dal prossimo mese di giugno.

  • I primi ispettori americani arriveranno in Iraq gia' la prossima settimana per trovare e smantellare eventuali armi biologiche o chimiche oltre che impianti e materiali a uso duale. Lo rende noto il New York Times citando fonti del Pentagono. I tecnici, militari e civili, rimarranno in Iraq per oltre un anno, con il compito principale di trasferire in un unico punto di raccolta, alla fabbrica di Muthanna, un ex impianto chimico a una sessantina di chilometri a nordovest di Baghdad, tutte le armi non convenzionali ritrovate in territorio iracheno

E' scoppiato il boom edilizio a Bassora. Camion stracarichi di mattoni e asini con al traino cavi metallici affollano le strade della citta' del sud dell'Iraq, dove gli abitanti cercano di prevenire l'insediamento di una nuova autorita' e il conseguente blocco alla costruzione di nuovi edifici non autorizzati. Tutto il materiale e' virtualmente rubato, terreni compresi, come scrive l'inviato del Los Angeles Times.

I neo ladri vengono chiamati Ali Baba. Ma in molti si pentono, soprattutto dopo i moniti lanciati dagli imam. Tanto che gli spazi di fronte alle pieni di materiali e mezzi rubati, dalle autoambulanze agli autobus, e poi restituiti da Ali Baba pentiti.

E' la migliore opportunita' che io abbia mai avuto nella vita. E' l'opportunita' per fare qualsiasi cosa, perche' qualsiasi cosa e' a buon mercato e puoi farla senza permessi -spiega un abitante della citta' che ammette di essersi appropriato di un terreno in uno dei quartieri meridionali. So che nessuno mi avrebbe fermato perche' non c'e' un governo. Mi sto affrettando per finire prima dell'insediamento di un nuovo governo.

Nuovo governo

Abdel Aziz Hakim, numero due del Supremo consiglio per la rivoluzione islamica in Iraq (Sciri), principale gruppo dell'ex opposizione sciita, e' giunto oggi a Baghdad, dove ha respinto l'ipotesi di qualsiasi governo che venga imposto agli iracheni. In un discorso davanti ai suoi sostenitori, il responsabile sciita ha riaffermato la posizione del suo movimento in favore di un governo nazionale iracheno. Non parteciperemo ad alcun governo che ci venga imposto, ha detto Hakim parlando in un mausoleo sciita a Karrada-est, nel centro di Baghdad. Giunto alcuni giorni fa in Iraq, Hakim, il cui movimento ha l'ambizione di essere uno degli attori politici maggiori in Iraq, e' rimasto nel sud del paese. Questa e' la prima volta che si mostra a Baghdad. Nel mausoleo Al-Idriss, i sostenitori di Hakim lo hanno aspettato a lungo scandendo slogan in favore dell'unita' degli sciiti e contro la presenza americana. No all'America, no a Saddam Hussein, ha gridato la folla. Dopo aver annunciato il prossimo arrivo in Iraq di suo padre e leader dello Sciri, l'ayatollah Mohammad Baqer Hakim, che vive in Iran, il numero due del movimento ha lanciato un appello per l'unita' delle forze politiche irachene allo scopo di preservare la vittoria della caduta del "tiranno" Saddam Hussein. Gli iracheni sono capaci di governarsi da soli. Ogni soluzione imposta all'Iraq condurra' all'instabilita' del paese, ha detto aggiungendo che tale instabilita' minera' la sicurezza dell'intera regione

diritti umani

I 53 Stati membri della Commissione dei diritti dell'Uomo dell'Onu, hanno adottato oggi una risoluzione sull'Iraq che prolunga di un anno il mandato di un relatore dell'Onu incaricato di sorvegliare la situazione nel paese. La risoluzione, patrocinata da Unione Europea e Stati Uniti, chiede alla comunita' internazionale di far fronte d'urgenza agli enormi bisogni umanitari della popolazione irachena. Il testo, lungamente discusso e piu' volte modificato, e' stato adottato con 31 voti a favore, tre contrari (Cuba, Malesia e Zimbabwe) e 12 astensioni. In particolare Cina, Algeria, Libia, Sudan e Africa del Sud non hanno partecipato al voto per sottolineare la loro disapprovazione. Le Organizzazioni Non Governative, in particolare Amnesty International, hanno criticato il fatto che la risoluzione non preveda di estendere il mandato del relatore alle forze che occupano l'Iraq ne' agli avvenimenti occorsi dopo la caduta del regime di Saddam Hussein.

Palestina

Una sezione speciale della Cia sara' incaricata di seguire da vicino la reale efficienza della lotta al terrorismo da parte del premier palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas). Lo anticipa oggi il quotidiano palestinese al-Quds secondo cui gli agenti Usa - coadiuvati da funzionari del Dipartimento di stato - dovranno verificare anche la effettiva realizzazione da parte di Israele di gesti di buona volonta' verso i palestinesi, come la revoca dell'assedio militare nei Territori e la rimozione di posti di blocco. Secondo il giornale questi sviluppi sono legati comunque alla conferma da parte del Consiglio legislativo palestinese della fiducia al nuovo governo di Abu Mazen - fra alcuni giorni - e all'esito di una spola fra Gerusalemme e Ramallah - prevista per i primi di maggio - del Segretario di stato Colin Powell. Sulla imminente pubblicazione della 'road map' che dovrebbe servire da punto di partenza per negoziati israelo-palestinesi, al-Quds nota un certo malumore in Europa verso gli Stati Uniti, i quali avrebbero creato talvolta la impressione che si tratti di una loro iniziativa. Intanto il presidente del parlamento palestinese Ahmed Qrei (Abu Ala) ha auspicato che Israele compia verso Abu Mazen gesti di buona volonta' fra cui la liberazione di Marwan Barghuti, il leader di al-Fatah sotto processo a Tel Aviv dove e' accusato di aver ispirato una lunga serie di attentati.

Un raid militare israeliano e' stato condotto stamane a Jenin (Cisgiordania) e nel vicino campo profughi. Lo hanno riferito fonti palestinesi al sito internet del quotidiano Yediot Ahronot, Ynet. Secondo queste fonti, ci sono stati lunghi scontri a fuoco e un soldato israeliano e' rimasto ferito. La notizia non ha finora conferma ufficiale in Israele. La radio militare israeliana ha riferito da parte sua che severe misure di sicurezza sono state adottate stamane a nord di Tel Aviv nel timore di nuovi attentati palestinesi dopo quello avvenuto ieri nella stazione ferroviaria di Kfar Saba, dove due persone sono rimaste uccise (il kamikaze palestinese e un guardiano israeliano) e quindici passeggeri sono rimasti feriti.

Cipro

Continua a sgretolarsi l'ultimo muro d'Europa: anche oggi, per il terzo giorno consecutivo, migliaia di greco ciprioti si sono messi pazientemente in fila, aspettando il loro turno per varcare la linea Attila ed entrare nella parte turca di Cipro, off limits per 29 anni. Secondo quanto riferito dalla polizia di Nicosia, gia' dalla scorsa notte centinaia di persone si sono accampate lungo le strade che portano al checkpoint del Ledra Palace - un ex albergo trasformato nel quartier generale dell'Onu dove sono ancora visibili i colpi sparati da turco ciprioti e greco ciprioti dopo l'invasione turca del 20 luglio del 1974 - in modo da essere stamattina le prime a poter varcare la linea verde. In quasi tre giorni, sono state 12.500 le persone di entrambe le comunita' - piu' di settemila greco ciprioti e oltre cinquemila turco ciprioti - che hanno oltrepassato il muro. Secondo le autorita' di Nicosia, questa cifra e' destinata a raddoppiare, dal momento che la popolazione greco cipriota approfittera' delle vacanze della Pasqua ortodossa per recarsi nelle chiese e nei villaggi che si trovano al di la' della linea Attila, tornando entro la mezzanotte. Lunghe file di automobili si sono formate anche al checkpoint di Pergamos, vicino alla base britannica di Dhekelia. (s

Pena di morte

É stata approvata per il settimo anno consecutivo dalla Commissione diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra la risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali e l'abolizione della pena di morte. Il provvedimento è passato con 24 voti a favore, 10 astensioni e 18 contrari. Il testo abolizionista di quest'anno, presentato dalla Grecia a cui tocca la presidenza di turno dell'Ue, è più forte nei contenuti rispetto alle precedenti risoluzioni, secondo 'Nessuno tocchi Caino', l'associazione che ha lanciato la battaglia contro la pena di morte in sede Onu. Per la prima volta quest'anno la risoluzione è stata sottoscritta da Paesi quali la Turchia, la Costa d'Avorio, Timor Est e Serbia e Montenegro; alcuni di questi hanno abolito solo recentemente la pena capitale dal proprio sistema giudiziario, confermando così la tendenza positiva a livello internazionale dell'opposizione alla condanna a morte. Adesioni sono giunte per la prima volta a Ginevra anche da Nazioni come Djibuti, Seychelles, Palau, Guinea Bissau e Papua Nuova Guinea. Intanto oggi l’organizzazione non governativa statunitense ’Death penalty focus’ ha annunciato di aver premiato il presidente messicano Vicente Fox "per la sua ferma opposizione alla pena di morte". Il capo di Stato messicano ha condotto una battaglia contro le esecuzioni di immigrati messicani negli Stati Uniti, unico Paese occidentale ad applicare ancora la pena di morte. Attualmente sono 51 i messicani nel braccio della morte delle carceri statunitensi.

gror030425 (last edited 2008-06-26 09:50:22 by anonymous)