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buon di apre dani
''' Gr serale lun 28 apr 03 '''

Sommario

'''Esteri'''

Iraq - l'amministratore americano per l' Iraq occupato Garner ha aperto la prima grande riunione sul dopo-Saddam convocata dagli Stati Uniti. All'incontro odierno, che fa seguito a quello tenuto il 15 aprile scorso a Nassiriya - fallito per la scarsa partecipazione - sono presenti 250 personalità politiche e religiose

Palestina - prevista per domani a Ramallah (Cisgiordania) la sessione speciale del parlamento palestinese per il voto di fiducia al nuovo governo del neo premier Abu Mazen - A Jenin un'incursione israeliana avrebbe portato all'arresto del comandante locale della Jihad islamica, ma avrebbe anche causato la morte di un giovane passante palestinese - secondo un quotidiano palestinese migliaia di profughi palestinesi residenti a Baghdad rischiano di essere sfrattati dalle loro abitazizoni, se entro la fine di questo mese non pagheranno i canoni d'affitto che, fino al suo crollo, venivano pagati in segno di solidarieta' dal regime di Saddam Hussein

Europa - Si tiene domani a Bruxelles il contestato minivertice tra i leader di Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo per rafforzare la cooperazione in materia di difesa

Armi di distruzione di massa - Decine di attivisti di Greenpeace hanno proceduto oggi davanti alla sede europea delle Nazioni Unite a Ginevra all'eliminazione simbolica di missili nucleari finti, dipinti con i colori dei Paesi in possesso dell'arma atomica.
Oggi si riuniva il Comitato preparatorio 2003 alla revisione nel 2005 del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp).

Argentina - presidenziali: due peronisti al ballottaggio ( l'ex presidente Menem e il governatore di Santa Cruz Kirchner)

AFGHANISTAN - CONVOGLIO SALTA SU MINE: MORTI 10 soldati USA E 12 AFGANI

TURCHIA - Due membri della gendarmeria paramilitare sono rimasti uccisi in SCONTRI FRA ESERCITO TURCO E MILITANTI CURDI.

'''Italia'''

Scuola, niente quorum: a vuoto la consultazione sulla legge che finanzia i buoni per le famiglie. I "sì" sono il 94,3%, ma solo un ligure su quattro ha votato al referendum

Articolo 18 - ancora divisioni in vista del referendum

Lavoro - secondo l' istat sono 31.500 i minori sfruttati sul lavoro in Italia


'''Iraq'''

'È il sessantaseiesimo compleanno di Saddam Hussein e proprio oggi prende il via il processo di democratizzazione a beneficio dei figli dell'Iraq': l'amministratore americano per l' Iraq occupato Garner, lo ha detto oggi in occasione dell'apertura della prima grande riunione sul dopo-Saddam convocata dagli Stati Uniti. All'incontro odierno, che fa seguito a quello tenuto il 15 aprile scorso a Nassiriya - fallito per la scarsa partecipazione - sono presenti 250 personalità politiche e religiose tra cui delegati dell'Inc (Congresso nazionale iracheno) di Chalabi e dello Sciri, il principale gruppo dell'opposizione sciita al regime, che ha il suo quartier generale a Teheran. Partecipano anche delegati provenienti dal Kurdistan ma non rappresentanti delle formazioni curde Pdk e Upk. Assente il Dawa, importante partito sciita. Evidenziata l'opportunità di evitare divisioni tra sunniti, sciiti, arabi iracheni e curdi, nei loro interventi alcuni delegati hanno ringraziato gli americani, pur ribadendo, come ha fatto Sheik Hussein Sadr, che "l'Iraq può essere governato solo da iracheni. Da parte sua, Sheikh Ahmad al-Tikriti - membro dell'Associazione degli storici musulmani - ha dichiarato all'emittente televisiva al-Jazira che gli sciiti (il 60 per cento della popolazione) sono a favore di uno Stato islamico e chiedono un'adeguata rappresentanza nella nuova amministrazione. "È naturale e logico che gli sciiti abbiano i due terzi dei seggi" ha detto al-Tikriti che, sulle forze americane ha aggiunto: "Essendo venute in Iraq con il pretesto di liberarlo, se ne devono andare al più presto se vogliono essere credibili agli occhi degli iracheni". Ancora più esplicito Mohammed Yacoubi, un imam sciita della capitale: il nuovo leader dell'Iraq dovrà essere musulmano, preferibilmente appartenente alla Hawza, l'assemblea dei religiosi sciiti della città santa di Najaf. Una richiesta scandita anche dagli slogan di diverse migliaia di manifestanti, riunitisi prima dell'apertura della riunione nel centro di Baghdad per chiedere 'un nuovo congresso delle forze politiche'. 'La Hawza di Najaf deve partecipare alla conferenza perché rappresenta l'opinione del popolo era scritto su un cartello. Non sono inoltre mancati pronunciamenti di sostegno all'autoproclamato governatore di Baghdad, Mohammed Mohsen Zubaidi, arrestato ieri dagli statunitensi che lo hanno accusato di esercitare poteri che non ha e di agire contro gli anglo-americani, ma liberato oggi in segno di distensione.
Un terzo incontro con i rappresentanti delle varie fazioni e della societa' civile irachena si terra' fra due-tre settimane nel nord dell'Iraq, quasi certamente a Mosul. Ma gia' domani si svolgera' una nuova riunione, senza Garner, dei sei membri del Consiglio dell'opposizione. Il portavoce del Congresso nazionale iracheno (Inc), Zaab Sethna, ha assicurato che gli Usa hanno dato il loro benestare all'incontro e forniranno la necessaria sicurezza.

sulla situazione irachena il commento di michele giorgio raccolto da radio onda d'urto


'''Palestina'''

É prevista per domani a Ramallah (Cisgiordania) la sessione speciale del Consiglio legislativo palestinese (Clp, ovvero il parlamento) per il voto di fiducia al nuovo governo del neo premier Abu Mazen. Per l'occasione, Israele consentirà l'ingresso a Ramallah a tutti i membri del Clp rimuovendo le restrizioni annunciate nei giorni scorsi contro alcuni parlamentari sospettati di coinvolgimento in attentati.
 Secondo fonti giornalistiche palestinesi, una parte degli 88 parlamentari del partito di Arafat potrebbe votare 'no' al nuovo governo, considerato frutto di "pressioni e interferenze degli Stati Uniti e di Israele". Il movimento di Arafat Fatah ha comunque annunciato che sosterrà la lista dei ministri proposta dal premier palestiese designato Abu Mazen, rendendo più probabile l'approvazione del nuovo gabinetto da parte del parlamento palestinese. Fatah e i suoi sostenitori controllano infatti 62 degli 85 membri dell'organo legislativo che domani è chiamato a votare la lista dei ministri, compilata da Abu Mazen dopo un braccio di ferro con Arafat durato diverse settimane. Il Comitato centrale di Fatah ha deciso di dare istruzione ai suoi deputati di sostenere il gabinetto, ha detto Shaath, ministro degli Esteri designato da Abu Mazen nel nuovo gabinetto ed esponente di spicco del movimento. I deputati incontreranno in giornata Arafat e Abu Mazen. Per ottenere l'approvazione Abu Mazen ha bisogno di una maggioranza di 43 voti.

Mazen ieri aveva affermato che non si sarebbe recato mai a Washington se prima non fosse stata garantita ad Arafat una totale libertà di movimenti. Sha'at ha intanto ribadito che dopo il voto di domani i palestinesi si aspettano "l'immediata presentazione della road map", la 'mappa o tracciato di pace' messa a punto da Usa-Ue-Onu-Russia per una soluzione negoziale del conflitto israelo-palestinese. Si attende ora l'arrivo in Israele e nei Territori degli inviati statunitensi Sutterfield e Burns, preludio della missione del segretario di Stato Powell, che dovrebbe recarsi in Medio Oriente nella seconda settimana di maggio.

Nel frattempo, per la cronaca dai Territori: la radio militare israeliana ha annunciato la cattura di due ricercati palestinesi a Nablus, al termine di un prolungato scontro a fuoco nel quale due soldati israeliani sono rimasti feriti; secondo l' emittente un terzo palestinese e' stato colpito durante la battaglia, e potrebbe essere morto. Da parte palestinese questa notizia non ha finora conferma perche' il rione interessato resta sotto coprifuoco. Uno degli arrestati, secondo fonti israeliane, sarebbe tra gli organizzatori dell'attentato di giovedì scorso contro la stazione ferroviaria di Kfar Saba, a nord di Tel Aviv, dove un kamikaze aveva provocatoun morto e e il ferimento una quindicina di persone. A Jenin un'incursione israeliana avrebbe portato all'arresto del comandante locale della Jihad islamica, ma avrebbe anche causato la morte di un giovane passante palestinese. Durante la notte, a Hebron, nel sud della Cisgiordania, erano stati arrestati 31 palestinesi ricercati dagli organismi di sicurezza israeliana; mentre a Qalqiliya, l'esercito ha distrutto l'abitazione del kamikaze responsabile dell'attentato all'universita' di Bar Ilan.

'''Israele'''


Come ulteriore prova del supporto apparentemente incondizionato della magistratura israeliana all'esercito israeliano e alle sue azioni, la Corte Suprema israeliana questa mattina ha emesso un'ordinanza che permette all'esercito israeliano l'effettivo utilizzo di proiettili antiuomo da carro flechette contro i civili palestinesi.
Nella loro delibera, i giudici hanno respinto una petizione sottoposta dal Comitato palestinese per i diritti Umani (PCHR) e da Medici per i Diritti Umani - Israele, dove si richiede l'assoluta proibizione dell'uso di proiettili da carro 'flechette' che vengono utilizzati sempre più frequentemente dalle forze d'occupazione israeliane nei territori occupati palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza.
La legge umanitaria internazionale proibisce l'uso di armi che sono indiscriminanti e classifica come crimini di guerra gli attacchi indiscriminati che provocano eccessiva sofferenza tra i civili. I proiettili da carro 'flechette' sono studiati specificatamente per ferire o uccidere il maggior numero di persone in un'area quanto più ampia è possibile. Non possono essere diretti verso un preciso obiettivo e quindi non permettono di fare una distinzione tra bersagli militari e civili. Sono armi intenzionalmente indiscriminanti e, come tali, il loro utilizzo è vietato in aree popolate da civili. I proiettili 'flechette' vengono lanciati da un carro armato e sono progettati perché esplodano prima dell'impatto. Nell'esplosione diffondono migliaia di piccole freccette di metallo in un'area grande approssimativamente 300x100 metri. Secondo la documentazione raccolta dal PCHR, dal 2 marzo 2000, quando il PCHR documentò per la prima volta l'utilizzo da parte delle forze di occupazione israeliane di questi proiettili, fino alla fine di marzo 2003, almeno 33 civili palestinesi sono stati uccisi da 'flechette'. 29 delle vittime, tra cui 8 bambini, sono state uccise nella Striscia di Gaz

'''Palestina-iraq'''

Migliaia di profughi palestinesi residenti a Baghdad rischiano di essere sfrattati dalle loro abitazizoni, se entro la fine di questo mese non pagheranno i canoni d'affitto che, fino al suo crollo, venivano pagati in segno di solidarieta' dal regime di Saddam Hussein. Lo ha riferito oggi il quotidiano palestinese Al-Hayat al-Jedida, edito a Ramallah (Cisgiordania) e considerato il portavoce ufficioso dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp). Il quotidiano ha affermato che la minaccia di sfratto riguarderebbe circa 1.500 famiglie palestinesi residenti nel rione Baladayat del quartiere di Qaradah dove, dopo il crollo del regime di Baghdad, nessuno paga piu' loro l'affitto. Secondo il quotidiano, in Iraq vivono circa 42.000 profughi palestinesi, che temono ora di essere espulsi, poiche' le fazioni curde intenderebbero scacciare gli arabi. I quali, nei decenni scorsi e con il sostegno del regime di Saddam Hussein, si erano insediati a Kirkuk, l'importante centro petrolifero nel Kurdistan iracheno. Sempre secondo il quotidiano, centinaia di studenti palestinesi temono inoltre di essere privati delle borse di studio di cui hanno finora usufruito per frequentare le Universita' irachene.


'''Armi di distruzione di massa'''

Decine di attivisti di Greenpeace hanno proceduto oggi davanti alla sede europea delle Nazioni Unite a Ginevra all'eliminazione simbolica di missili nucleari finti, dipinti con i colori dei Paesi in possesso dell'arma atomica.
Oggi infatti si riuniva il Comitato preparatorio 2003 alla revisione nel 2005 del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp).
Greenpeace chiede alle potenze nucleari ufficiose (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, Israele, India e Pakistan) «di assumere i loro obblighi legali e di sbarazzarsi delle armi atomiche». I trattati destinati a prevenire la proliferazione nucleare devono essere «rafforzati». Soprattutto ai paesi che ahnno voluto la guerra all'iraq, o che l'hanno sostenuta, si chiede di essere coerentie di distruggere le armi in loro possesso.
L'organizzazione ecologista raccomanda di negoziare per arrivare a un mondo denuclearizzato. La questione coreana deve in particolar modo essere affrontata attraverso un negoziato, e non attraverso prove di forza come vorrebbero gli stati uniti.
Secondo greenpeace, il modo ,migliore di affrontare la questione è quello di imporre le stsse regople a tutti gli stati, uSA e israele compresi.
Proprio oggi arriva la dichiarazione della cina su quello che è stato l'esito dei colloqui nel vertice a tre che si è svolto nei giorni scorsi
 

'''Europa'''

Si tiene domani a Bruxelles il minivertice tra i leader di Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo per rafforzare la cooperazione in materia di difesa. Il summit e' stato preceduto da aspre polemiche con gli altri partner, Gran Bretagna in testa, che temono la volonta' dei Paesi 'pacifisti' sull'Iraq di creare un embrione di difesa comune in chiave anti-Nato. "Voglio chiarire che questo vertice non e' diretto contro la Nato o contro gli americani", ha rassicurato il premier belga Verhofstadt, promotore dell'incontro, in un'intervista.
Per Verhofstadt, accusato di aver cercato una passerella a poche settimane dalle elezioni in Belgio, "una coerente politica estera sara' impossibile nell'Unione senza uno strumento coerente in materia di difesa" e la crisi irachena ha dimostrato che l'Europa non e' ancora in grado di svolgere un ruolo in questi settori.
Intanto la Commissione europea ha ribadito il suo apprezzamento per l'iniziativa, pur avendo respinto l'invito a partecipare al minisummit. Il portavoce Kemppinen ha assicurato che Prodi "sostiene questa idea" di "discutere importanti questioni di difesa per l'Ue", ma ha sottolineato che l'iniziativa "deve restare aperta a tutti gli Stati membri". Anche il rappresentante della politica estera dell'Ue Solana, ha declinato l'invito a partecipare ma ha spiegato che "se questa riunione induce i Paesi a spendere di piu' per la difesa, e cio' induce altri a fare lo stesso, questa sarebbe una buona notizia per tutta l'Ue: cio' che serve sono i fatti". Per l'Italia Frattini ha ammonito a non dare l'impressione di voler creare "una microzona di difesa" con il conseguente indebolimento della Nato. In un' intervista il ministro degli Esteri ha spiegato che una simile tendenza alla divisione rischierebbe di riportare alla "logica" emersa sull'Iraq, con il risultato che anche "l'Italia, la Spagna e la Gran Bretagna potrebbero forse organizzare un vertice sulla difesa". Un simile summit, ha pero' precisato, non rientra nei desideri dell'Italia. Al quotidiano tedesco Frattini ha detto di considerare "in maniera molto critica" l'eventualita' che a Bruxelles "nasca un embrione di cooperazione rafforzata sulla difesa". Del resto, ha osservato, "se io dovessi prendere in considerazione una cooperazione rafforzata sulla difesa, non potrei immaginarmi che questa avvenga senza la Gran Bretagna, la maggiore potenza militare in Europa". E la gran Bretagna, dal canto suo, ha invitato l'unione europae a togliersi la tentazione di diventare una forza antagonosta agli stati uniti.


'''Argentina'''

  - Due peronisti, l'ex presidente Menem e il governatore di Santa Cruz Kirchner andranno al ballottaggio per le presidenziali in Argentina il 18 maggio prossimo. I due sono risultati ampiamente davanti a due ex radicali di destra e di sinistra, Lopez Murphy e Carrio'.


'''AFGHANISTAN'''

Non vi è ancora conferma ufficiale, ma un convoglio militare pare sia saltato su mine anticarro nell'Afghanistan orientale, vicino al confine pachistano. Il bilancio è di 10 soldati statunitensi e 12 afgani morti. Molti anche i feriti. Lo riferisce il quotidiano pachistano Frontier Post. Truppe Usa e afgane stavano facendo un pattugliamento congiunto di una parte della provincia di Pakhtia, a ridosso del confine pachistano, dove è concentrato il grosso dei talebani ancora in lotta, quando uno dei camion del convoglio ha urtato una mina.


'''TURCHIA'''

SCONTRI FRA ESERCITO TURCO E MILITANTI CURDI. Due membri della gendarmeria paramilitare turca sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti nel corso di uno scontro a fuoco con alcuni guerriglieri curdi nell’est della Turchia, lo annuncia il quotidiano basco Gara che riprende fonti ufficiali turche. Gli scontri sarebbero avvenuti sabato nella provincia orientale di Bingol, i guerriglieri apparterrebbero alla formazione derivata dal vecchio PKK curdo.


'''LAVORO'''

OGGI VIENE CELEBRATA la GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL LAVORO: ogni anno muoiono nel modo per cause legate all'attivita' lavorativa circa 2 milioni di persone, mentre gli infortuni totali sono 270 milioni. I dati sono stati diffusi dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) nel corso dell'VIII Giornata internazionale in memoria dei lavoratori morti o feriti sul lavoro. In Europa, secondo i dati di fonte Eurostat, i tassi di infortunio piu' elevati si riscontrano in Spagna, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Germania, che si collocano al di sopra della media UE, pari a 4.037 casi che equivale al tasso di incidenza standardizzata per 100.000 occupati. Valori sensibilmente inferiori alla media UE si registrano invece in Gran Bretagna, Svezia e Irlanda. Fa pero' notare l'Eurostat che questi ultimi dati probabilmente non sono reali in quanto l'incentivo economico per la dichiarazione degli infortuni sul lavoro non e' molto forte. Per quanto riguarda l'Italia, nel 2002 sono stati denunciati 981.523 infortuni sul lavoro, di cui quasi 56.000 in itinere (cioè nel percorso per recarsi al lavoro e per tornare a casa).


'''Italia'''


'''art.18'''

Era chiaro sin dall'inizio che l'approvazione del referendum per l'estensione dell'art. 18 avrebbe causato pesanti divisioni tra i sindacati, tra i partiti dell'ulivo e nei DS. ancora oggi la posizione della Cgli è tutt'altro che chiara mentre nelle ultime ore è emersa la contrarietà al quesito referendario da parte delle Acli. L'associazione cattolica, che fa riferimento al sindacato CISL, ha fatto sapere attracverso il suo presidente, Luigi Bobba, di considerare l'uso del referendum per rimodulare le tutele dei lavoratori, come un arma impropria. l'estensione richiesta attraverso il referendum non sarebbe totale: lascerebbe comunque fuori tutti i lavoratori atipici. Le motivazioni che adduce Bobba ricalcano esattamente le stesse già date da Pezzotta.
Sull'art.18 oggi si sono registrati anche gli interventi di C. Salvi e F. Bertinotti. Il primo si è espresso bocciando l'idea di un'assemblea del'Ulivo per decidere la posizione che lo stesso deve tenere in merito al quesito referendario e ha affermato che 'l'indicazione naturale per tutte le forze della sinistra davanti a un referendum di questo tipo deve essere il si'... 'Se Letta ritiene di votare 'no' non ha bisogno di convocare un'assemblea per arrivare a questa sua conclusione'.
Fausto Bertinotti pone nuovamente l'accento sulla scelta che farà Sergio Cofferati. Da tale scelta deriverà la posizione di buona parte dei Ds e della Cgil. Il segretario di Rif. Comunista ha dichiarato che sarebbe stupito e dispiaciuto se Cofferati proponesse ai Ds la liberta' di voto sul referendum per l'art.18' e che si augura che l'ex leader della Cgil non contraddica il suo programma politico; ha di seguito messo in evidenza quanto sia importante che la piu' grande organizzazione dell'associazionismo, l'Arci, abbia deciso per il 'si' e che la maggiore organizzazione sindacale, la Cgil, abbia proposto di schierarsi a favore del quesito'.
Infine annotiamo la posizione del ministro del Welfare Maroni che oltre a ribadire il secco no all'estensione dell'art.18 si è anche auguratoi auguro che il quorum del referendum venga raggiunto, poichè a suo avviso l'unica risposta utile per l'economia e quindi per i lavoratori è una bocciatura del referendum".

'''Genova''' -

Manca il quorum, fallisce il referendum regionale per l'abrogazione della legge sui buoni scuola. L'affluenza si è fermata a quota 24,47%, meno della metà del quorum necessario. I votanti si sono espressi al 94,3% per l'abrogazione, ma la legge che concede contributi a chi iscrive i figli alle scuole private resterà in vigore.
 

'''SFRUTTAMENTO MINORILE'''

Sono 31.500 i minori sfruttati sul lavoro in Italia. Di questi, secondo le stime Istat, 12.300 svolgono un lavoro di tipo continuativo e 19.200 un lavoro non continuativo. Nel 2002, 1.457 minori erano adibiti illecitamente al lavoro. I datori di lavoro denunciati sono stati 874. La maggior parte dei minori erano collocati nel settore del commercio e dell'artigianato per lavori non consentiti o perchè avviati all'attività senza essere sottoposti alle preventive e periodiche visite mediche e/o impiegati in orari notturni, non ammessi a godere del riposo settimanale o della pausa quotidiana.

Sulla base dei dati più recenti nel mondo si stimano in 352 milioni i bambini dai 5 ai 14 anni che esercitano un'attività economica di qualunque tipo. Di questi ben 246 milioni sono sottoposti a forme di lavoro illegali. Dal punto di vista della ripartizione geografica, è nella regione Asia-Pacifico il maggior numero di bambini al lavoro: 127 milioni, il 60% del totale mondiale.



== GR ORE 17.00 ==

'''Palestina'''

É prevista per domani a Ramallah (Cisgiordania) la sessione speciale del Consiglio legislativo palestinese (Clp, ovvero il parlamento) per il voto di fiducia al nuovo governo del neo premier Abu Mazen. Per l'occasione, Israele consentirà l'ingresso a Ramallah a tutti i membri del Clp rimuovendo le restrizioni annunciate nei giorni scorsi contro alcuni parlamentari sospettati di coinvolgimento in attentati. "Il presidente Arafat e il comitato centrale di al- Fatah daranno al nuovo gabinetto tutto il sostegno necessario per ottenere il voto di fiducia" ha affermato oggi Nabil Sha'at, indicato come futuro ministro degli esteri. Secondo fonti giornalistiche palestinesi, una parte degli 88 parlamentari del partito di Arafat potrebbe comunque votare 'no' al nuovo governo, considerato frutto di "pressioni e interferenze degli Stati Uniti e di Israele". Il movimento di Yasser Arafat, Fatah, ha annunciato che sosterrà la lista dei ministri proposta dal premier palestiese designato Abu Mazen, rendendo più probabile l'approvazione del nuovo gabinetto da parte del parlamento palestinese. Fatah e i suoi sostenitori controllano infatti 62 degli 85 membri dell'organo legislativo che domani è chiamato a votare la lista dei ministri, compilata da Abu Mazen dopo un braccio di ferro con Yasser Arafat durato diverse settimane. Il Comitato centrale di Fatah ha deciso di dare istruzione ai suoi deputati di sostenere il gabinetto, ha detto Nabil Shaath, ministro degli Esteri designato da Abu Mazen nel nuovo gabinetto ed esponente di spicco del movimento. "Il presidente Arafat e il Comitato centrale di Fatah forniranno al nuovo governo tutto il sostegno di Fatah e l'appoggio personale per vincere il voto di fiducia di domani", ha detto ancora Shaath. I deputati incontreranno in giornata Arafat e Abu Mazen. Per ottenere l'approvazione Abu Mazen ha bisogno di una maggioranza di 43 voti.

. Mazen ieri aveva affermato che non si sarebbe recato mai a Washington se prima non fosse stata garantita ad Arafat una totale libertà di movimenti. Sha'at ha intanto ribadito che dopo il voto di domani i palestinesi si aspettano "l'immediata presentazione della road map", la 'mappa o tracciato di pace' messa a punto da Usa-Ue-Onu-Russia per una soluzione negoziale del conflitto israelo-palestinese. Si attende ora l'arrivo in Israele e nei Territori degli inviati statunitensi David Sutterfield e William Burns, preludio della missione del segretario di Stato Colin Powell, che dovrebbe recarsi in Medio Oriente nella seconda settimana di maggio.
Movimentata nel frattempo, la cronaca dai Territori: la radio militare israeliana ha annunciato la cattura di due ricercati palestinesi - Alam Kaaba e Amir Swalmeh -nel quartiere Ras el-Eyn a Nablus, al termine di un prolungato scontro a fuoco; Swalmeh, secondo fonti israeliane, sarebbe uno degli organizzatori dell'attentato di giovedì scorso contro la stazione ferroviaria di Kfar Saba, a nord di Tel Aviv, dove un kamikaze originario di Nablus aveva provocato la morte di un dipendente delle ferrovie e il ferimento una quindicina di passeggeri. A Jenin, inoltre, si è da poco conclusa, nel rione al-Hadaf, un'incursione israeliana che avrebbe portato all'arresto di Abu Rashid comandante locale della Jihad islamica, ma avrebbe anche causato la morte di un giovane passante palestinese.


'''Palestina-iraq'''

Migliaia di profughi palestinesi residenti a Baghdad rischiano di essere sfrattati dalle loro abitazizoni, se entro la fine di questo mese non pagheranno i canoni d'affitto che, fino al suo crollo, venivano pagati in segno di solidarieta' dal regime di Saddam Hussein. Lo ha riferito oggi il quotidiano palestinese Al-Hayat al-Jedida, edito a Ramallah (Cisgiordania) e considerato il portavoce ufficioso dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp). Il quotidiano ha affermato che la minaccia di sfratto riguarderebbe circa 1.500 famiglie palestinesi residenti nel rione Baladayat del quartiere di Qaradah dove, dopo il crollo del regime di Baghdad, nessuno paga piu' loro l'affitto. Secondo il quotidiano, in Iraq vivono circa 42.000 profughi palestinesi, che temono ora di essere espulsi, poiche' le fazioni curde intenderebbero scacciare gli arabi. I quali, nei decenni scorsi e con il sostegno del regime di Saddam Hussein, si erano insediati a Kirkuk, l'importante centro petrolifero nel Kurdistan iracheno. Sempre secondo il quotidiano, centinaia di studenti palestinesi temono inoltre di essere privati delle borse di studio di cui hanno finora usufruito per frequentare le Universita' irachene

'''Iraq'''

'È il sessantaseiesimo compleanno di Saddam Hussein e proprio oggi prende il via il processo di democratizzazione a beneficio dei figli dell'Iraq': l'amministratore americano per l' Iraq occupato, Jay Garner, lo ha detto oggi in occasione dell'apertura della prima grande riunione sul dopo-Saddam convocata dagli Stati Uniti. All'incontro odierno, che fa seguito a quello tenuto il 15 aprile scorso a Nassiriya - fallito per la scarsa partecipazione - sono presenti oltre 200 personalità politiche e religiose tra cui delegati dell'Inc (Congresso nazionale iracheno) di Ahmed Chalabi e dello Sciri, il principale gruppo dell'opposizione sciita al regime, che ha il suo quartier generale a Teheran. Partecipano anche delegati provenienti dal Kurdistan ma non rappresentanti delle formazioni curde Pdk e Upk. Assente il
Dawa, importante partito sciita. Evidenziata l'opportunità di evitare divisioni tra sunniti, sciiti, arabi iracheni e curdi, nei loro interventi alcuni delegati hanno ringraziato gli americani, pur ribadendo, come ha fatto Sheik
Hussein Sadr, che "l'Iraq può essere governato solo da iracheni''. Da parte sua, Sheikh Ahmad al-Tikriti - membro dell'Associazione degli storici musulmani - ha dichiarato all'emittente televisiva al-Jazira che gli sciiti (il 60 per cento della popolazione) sono a favore di uno Stato islamico e chiedono un'adeguata rappresentanza nella nuova amministrazione. "È naturale e logico che gli sciiti abbiano i due terzi dei seggi" ha detto al-Tikriti che, sulle forze americane ha aggiunto: "Essendo venute in Iraq con il pretesto di liberarlo, se ne devono andare al più presto se vogliono essere credibili agli occhi degli iracheni". Ancora più esplicito Mohammed Yacoubi, un imam sciita della capitale: il nuovo leader dell'Iraq dovrà essere musulmano, preferibilmente appartenente alla Hawza, l'assemblea dei religiosi sciiti della città santa di Najaf. Una richiesta scandita anche dagli slogan di diverse migliaia di manifestanti, riunitisi prima dell'apertura della riunione nel centro di Baghdad per chiedere 'un nuovo congresso delle forze politiche'. 'La Hawza di Najaf deve partecipare alla conferenza perché rappresenta l'opinione del popolo'' era scritto su un cartello. Non sono inoltre mancati pronunciamenti di sostegno all'autoproclamato governatore di Baghdad, Mohammed Mohsen Zubaidi, arrestato ieri dagli statunitensi che lo hanno accusato di esercitare poteri che non ha e di agire contro gli anglo-americani.


'''Europa'''

Si tiene domani a Bruxelles il contestato minivertice tra i leader di Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo per rafforzare la cooperazione in materia di difesa. Il summit e' stato preceduto da aspre polemiche con gli altri partner, Gran Bretagna in testa, che temono la volonta' dei Paesi 'pacifisti' sull'Iraq di creare un embrione di difesa comune in chiave anti-Nato. "Voglio chiarire che questo vertice non e' diretto contro la Nato o contro gli americani", ha rassicurato il premier belga Guy Verhofstadt, promotore dell'incontro, in un'intervista a 'Le soir'. Per Verhofstadt, accusato di aver cercato una passerella a poche settimane dalle elezioni in Belgio, "una coerente politica estera sara' impossibile nell'Unione senza uno strumento coerente in materia di difesa" e la crisi irachena ha dimostrato che l'Europa non e' ancora in grado di svolgere un ruolo in questi settori. Intanto la Commissione europea ha ribadito il suo apprezzamento per l'iniziativa, pur avendo respinto l'invito a partecipare al minisummit. Il portavoce Reijo Kemppinen ha assicurato che Romano Prodi "sostiene questa idea" di "discutere importanti questioni di difesa per l'Ue", ma ha sottolineato che l'iniziativa "deve restare aperta a tutti gli Stati membri". Anche il rappresentante della politica estera dell'Ue, Javier Solana, ha declinato l'invito a partecipare ma ha spiegato che "se questa riunione induce i Paesi a spendere di piu' per la difesa, e cio' induce altri a fare lo stesso, questa sarebbe una buona notizia per tutta l'Ue: cio' che serve sono i fatti". Per l'Italia Franco Frattini ha ammonito a non dare l'impressione di voler creare "una microzona di difesa" con il conseguente indebolimento della Nato. In un'intervista alla "Frankfurter Allgemeine Zeitung", il ministro degli Esteri ha spiegato che una simile tendenza alla divisione rischierebbe di riportare alla "logica" emersa sull'Iraq, con il risultato che anche "l'Italia, la Spagna e la Gran Bretagna potrebbero forse organizzare un vertice sulla difesa". Un simile summit, ha pero' precisato, non rientra nei desideri dell'Italia. Al quotidiano tedesco Frattini ha detto di considerare "in maniera molto critica" l'eventualita' che a Bruxelles "nasca un embrione di cooperazione rafforzata sulla difesa". Del resto, ha osservato, "se io dovessi prendere in considerazione una cooperazione rafforzata sulla difesa, non potrei immaginarmi che questa avvenga senza la Gran Bretagna, la maggiore potenza militare in Europa".
E la gran Bretagna, dal canto suo, ha invitato l'unione europae a togliersi al tentazione di diventare una forza antagonosta agli stati uniti.


 
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= G.R. ore 13.00 =

GUERRA IN IRAQ

Gli Stati Uniti stanno trasferendo il loro principale centro di comando per le operazioni aeree in Medio Oriente dall'Arabia Saudita al Qatar. Lo scrive oggi il New York Times, affermando che si tratta del primo passo di quella che potrebbe essere una significativa riduzione delle forze americane in Arabia Saudita e piu' in generale di un ridispiegamento nella regione.

Tre giornalisti iraniani che erano stati arrestati dalle forze americane vicino a Bassora, in Iraq, sono stati rilasciati, ma i loro passaporti sono stati trattenuti. Lo riferisce la stampa di Teheran. Uno di loro, Yasser Hashtroudi, dell'agenzia fotografica e televisiva Revayat-e Fat, ha detto in un'intervista al quotidiano Mardom Salari di essere stato bloccato dagli americani martedi' scorso insieme al collega Said Sadeghi. Entrambi, ha aggiunto, erano entrati in Iraq per un servizio su 200 cadaveri scoperti dalle truppe britanniche vicine a Bassora, che Teheran sostiene essere di propri militari uccisi durante la guerra tra Iran e Iraq (1980-1988). I due sono stati rilasciati dopo quasi tre giorni di detenzione. Ieri il sito Internet iraniano Ruidad aveva scritto che la Cia stava esaminando il ruolo avuto da ''tre infiltrati iraniani a Bassora''. Non e' escluso quindi che si trattasse dei tre giornalisti.

ARMI CHIMICHE
Il New York Times smentisce il ritrovamento di armi chimiche. Gli ultimi test compiuti sul materiale chimico scoperto nella città di Baji hanno mostrato che i contenitori non contengono agenti nervini, come il cyclosarin e sostanze vescicanti come il gas mostarda. Nei contenitori non c'erano armi chimiche di sorta. Secondo il N.Y.T., gli iniziali sospetti che i due veicoli sequestrati fossero laboratori chimici mobili si sono rivelati un errore. Il colonnello Ted Martin del decimo reggimento cavalleria aveva detto che una squadra di esperti chimici aveva esaminato dei fusti rinvenuti nel deposito trovando delle tracce di ciclosarin, un agente nervino, e un agente che produce vesciche, che fa parte della famiglia dei gas mostarda. Ma i nuovi test, secondo quanto riferisce il New York Times, hanno clamorosamente smentito il colonnello: nessuna arma chimica e nessun laboratorio mobile.

DOMANI BLAIR VOLA A MOSCA PER INCONTRARE PUTIN Discuteranno di Iraq, Onu, Medio Oriente e G8 Roma, - Domani il premier britannico Tony Blair volerà a Mosca dove incontrerà il presidente russo Vladimir Putin. Lo riferisce l'agenzia russa Novosti, citando il portavoce di Downing Street. I due discuteranno del dopoguerra in Iraq, del futuro ruolo delle Nazioni Unite, del processo di pace in Medio Oriente e dell'imminente vertice del G8, che si terrà a Evian, in Francia. Si tratta del primo colloquio faccia a faccia tra i due leader da quando è esplosa la crisi irachena

PALESTINA
Gerusalemme, 28 apr. - Due soldati israeliani sono rimasti feriti, uno in modo grave, in uno scontro a fuoco a Nablus, mentre tentavano di arrestare un miliziano di Hamas (il Movimento di resistenza islamica) nel quartiere di Ras El Amus della citta' cisgiordana. Intanto durante la notte, a Hebron, nel sud della Cisgiordania, erano stati arrestati 31 palestinesi ricercati dagli organismi di sicurezza israeliana; mentre a Qalqiliya, l'esercito ha distrutto l'abitazione del kamikaze responsabile dell'attentato all'universita' di Bar Ilan. Ma in generale, nonostante alcuni altri incidenti minotri, il clima sembra piuttosto tranquillo in queste ore nei territori e la relativa quiete e' probabilmente legata al prossimo insediamento del governo palestinese, guidato da Mahomoud Abbas

Al termine di un prolungato scontro a fuoco nel rione di Ras el-Eyn di Nablus (Cisgiordania), due palestinesi ricercati da una unita' israeliana si sono arresi e hanno lasciato l'edificio in cui si erano asserragliati. Lo ha riferito la radio militare. Secondo la emittente un terzo palestinese e' stato colpito durante la battaglia, e potrebbe essere morto. Da parte palestinese questa notizia non ha finora conferma perche' il rione Ras el-Eyn resta sotto coprifuoco.

AFGHANISTAN

CONVOGLIO SALTA SU MINE: MORTI 10 USA E 12 AFGANI Vicino al confine pachistano. Non vi è ancora conferma ufficiale, ma un convoglio militare pare sia saltato su mine anticarro nell'Afghanistan orientale. Il bilancio è pesantissimo: 10 soldati statunitensi e 12 afgani morti. Molti anche i feriti. Lo riferisce il quotidiano pachistano Frontier Post. Truppe Usa e afgane stavano facendo un pattugliamento congiunto di una parte della provincia di Pakhtia, a ridosso del confine pachistano, dove è concentrato il grosso dei talebani ancora in lotta, quando uno dei camion del convoglio ha urtato una mina.

TURCHIA

SCONTRI FRA ESERCITO TURCO E MILITANTI CURDI. Due membri della gendarmeria paramilitare turca sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti nel corso di uno scontro a fuoco con alcuni guerriglieri curdi nell’est della Turchia, lo annuncia il quotidiano basco Gara che riprende fonti ufficiali turche. Gli scontri sarebbero avvenuti sabato nella provincia orientale di Bingol, i guerriglieri apparterrebbero alla formazione derivata dal vecchio PKK curdo.


LAVORO

OGGI VIENE CELEBRATA UNA INSIGNIFICATIVA GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL LAVORO, che è utile soltanto a diffondere i dati drammatici delle vittime dello sfruttamento: ogni anno muoiono nel modo per cause legate all'attivita' lavorativa circa 2 milioni di persone, mentre gli infortuni totali sono 270 milioni. I dati sono stati diffusi dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) nel corso dell'VIII Giornata internazionale in memoria dei lavoratori morti o feriti sul lavoro, che si celebra nell’indifferenza generale soprattutto di chi lucra e sullo sfruttamento causa prima di queste tragedie. Il problema degli infortuni sul lavoro e' un problema mondiale che interessa non solo i Paesi con un'economia industrializzata ma anche quelli in via di sviluppo. In Europa, secondo i dati di fonte Eurostat, i tassi di infortunio piu' elevati si riscontrano in Spagna, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Germania, che si collocano al di sopra della media UE, pari a 4.037 casi che equivale al tasso di incidenza standardizzata per 100.000 occupati. La Spagna fa registrare 7.047 infortuni, il Portogallo 5.196, la Francia 5.026, il Lussemburgo 4.885 e la Germania 4.752. L’Italia segue con 4.046 casi. Valori sensibilmente inferiori alla media UE si registrano invece in Gran Bretagna (1.683), Svezia (1.44) e Irlanda (1.027). Fa peraltro notare l'Eurostat che questi ultimi dati, che si rivelano molto bassi, probabilmente non sono reali in quanto l'incentivo economico per la dichiarazione degli infortuni sul lavoro non e' molto forte. Per quanto riguarda l'Italia, nel 2002 sono stati denunciati 981.523 infortuni sul lavoro, di cui quasi 56.000 in itinere (cioè nel percorso per recarsi al lavoro e per tornare a casa).

SUPERSFRUTTAMENTO E MINORILE
Sono 31.500 i minori sfruttati sul lavoro in Italia. Di questi, secondo le stime Istat, 12.300 svolgono un lavoro di tipo continuativo e 19.200 un lavoro non continuativo. Nel 2002, 1.457 minori erano adibiti illecitamente al lavoro. I datori di lavoro denunciati sono stati 874. La maggior parte dei minori erano collocati nel settore del commercio e dell'artigianato per lavori non consentiti o perchè avviati all'attività senza essere sottoposti alle preventive e periodiche visite mediche e/o impiegati in orari notturni, non ammessi a godere del riposo settimanale o della pausa quotidiana.
 Sulla base dei dati più recenti nel mondo si stimano in 352 milioni i bambini dai 5 ai 14 anni che esercitano un'attività economica di qualunque tipo. Di questi ben 246 milioni sono sottoposti a forme di lavoro illegali. Dal punto di vista della ripartizione geografica, è nella regione Asia-Pacifico il maggior numero di bambini al lavoro: 127 milioni, il 60% del totale mondiale

PROCESSO A BERLUSCONI
Una eventuale condanna in primo grado a Silvio Berlusconi dal tribunale di Milano ''non comporta affatto un obbligo automatico di dimissioni'' da presidente del Consiglio ma, ''tanto piu' se dovesse arrivare durante la sua presidenza di turno del Consiglio Ue'', renderebbe ''necessario un ritorno alle urne'' per ''verificare e rafforzare il consenso popolare che e' alla base del suo mandato di premier. Se ne dice convinto il presidente di Fi della commissione Giustizia Gaetano Pecorella.




Gr serale lun 28 apr 03

Sommario

Esteri

Iraq - l'amministratore americano per l' Iraq occupato Garner ha aperto la prima grande riunione sul dopo-Saddam convocata dagli Stati Uniti. All'incontro odierno, che fa seguito a quello tenuto il 15 aprile scorso a Nassiriya - fallito per la scarsa partecipazione - sono presenti 250 personalità politiche e religiose

Palestina - prevista per domani a Ramallah (Cisgiordania) la sessione speciale del parlamento palestinese per il voto di fiducia al nuovo governo del neo premier Abu Mazen - A Jenin un'incursione israeliana avrebbe portato all'arresto del comandante locale della Jihad islamica, ma avrebbe anche causato la morte di un giovane passante palestinese - secondo un quotidiano palestinese migliaia di profughi palestinesi residenti a Baghdad rischiano di essere sfrattati dalle loro abitazizoni, se entro la fine di questo mese non pagheranno i canoni d'affitto che, fino al suo crollo, venivano pagati in segno di solidarieta' dal regime di Saddam Hussein

Europa - Si tiene domani a Bruxelles il contestato minivertice tra i leader di Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo per rafforzare la cooperazione in materia di difesa

Armi di distruzione di massa - Decine di attivisti di Greenpeace hanno proceduto oggi davanti alla sede europea delle Nazioni Unite a Ginevra all'eliminazione simbolica di missili nucleari finti, dipinti con i colori dei Paesi in possesso dell'arma atomica. Oggi si riuniva il Comitato preparatorio 2003 alla revisione nel 2005 del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp).

Argentina - presidenziali: due peronisti al ballottaggio ( l'ex presidente Menem e il governatore di Santa Cruz Kirchner)

AFGHANISTAN - CONVOGLIO SALTA SU MINE: MORTI 10 soldati USA E 12 AFGANI

TURCHIA - Due membri della gendarmeria paramilitare sono rimasti uccisi in SCONTRI FRA ESERCITO TURCO E MILITANTI CURDI.

Italia

Scuola, niente quorum: a vuoto la consultazione sulla legge che finanzia i buoni per le famiglie. I "sì" sono il 94,3%, ma solo un ligure su quattro ha votato al referendum

Articolo 18 - ancora divisioni in vista del referendum

Lavoro - secondo l' istat sono 31.500 i minori sfruttati sul lavoro in Italia

Iraq

'È il sessantaseiesimo compleanno di Saddam Hussein e proprio oggi prende il via il processo di democratizzazione a beneficio dei figli dell'Iraq': l'amministratore americano per l' Iraq occupato Garner, lo ha detto oggi in occasione dell'apertura della prima grande riunione sul dopo-Saddam convocata dagli Stati Uniti. All'incontro odierno, che fa seguito a quello tenuto il 15 aprile scorso a Nassiriya - fallito per la scarsa partecipazione - sono presenti 250 personalità politiche e religiose tra cui delegati dell'Inc (Congresso nazionale iracheno) di Chalabi e dello Sciri, il principale gruppo dell'opposizione sciita al regime, che ha il suo quartier generale a Teheran. Partecipano anche delegati provenienti dal Kurdistan ma non rappresentanti delle formazioni curde Pdk e Upk. Assente il Dawa, importante partito sciita. Evidenziata l'opportunità di evitare divisioni tra sunniti, sciiti, arabi iracheni e curdi, nei loro interventi alcuni delegati hanno ringraziato gli americani, pur ribadendo, come ha fatto Sheik Hussein Sadr, che "l'Iraq può essere governato solo da iracheni. Da parte sua, Sheikh Ahmad al-Tikriti - membro dell'Associazione degli storici musulmani - ha dichiarato all'emittente televisiva al-Jazira che gli sciiti (il 60 per cento della popolazione) sono a favore di uno Stato islamico e chiedono un'adeguata rappresentanza nella nuova amministrazione. "È naturale e logico che gli sciiti abbiano i due terzi dei seggi" ha detto al-Tikriti che, sulle forze americane ha aggiunto: "Essendo venute in Iraq con il pretesto di liberarlo, se ne devono andare al più presto se vogliono essere credibili agli occhi degli iracheni". Ancora più esplicito Mohammed Yacoubi, un imam sciita della capitale: il nuovo leader dell'Iraq dovrà essere musulmano, preferibilmente appartenente alla Hawza, l'assemblea dei religiosi sciiti della città santa di Najaf. Una richiesta scandita anche dagli slogan di diverse migliaia di manifestanti, riunitisi prima dell'apertura della riunione nel centro di Baghdad per chiedere 'un nuovo congresso delle forze politiche'. 'La Hawza di Najaf deve partecipare alla conferenza perché rappresenta l'opinione del popolo era scritto su un cartello. Non sono inoltre mancati pronunciamenti di sostegno all'autoproclamato governatore di Baghdad, Mohammed Mohsen Zubaidi, arrestato ieri dagli statunitensi che lo hanno accusato di esercitare poteri che non ha e di agire contro gli anglo-americani, ma liberato oggi in segno di distensione. Un terzo incontro con i rappresentanti delle varie fazioni e della societa' civile irachena si terra' fra due-tre settimane nel nord dell'Iraq, quasi certamente a Mosul. Ma gia' domani si svolgera' una nuova riunione, senza Garner, dei sei membri del Consiglio dell'opposizione. Il portavoce del Congresso nazionale iracheno (Inc), Zaab Sethna, ha assicurato che gli Usa hanno dato il loro benestare all'incontro e forniranno la necessaria sicurezza.

sulla situazione irachena il commento di michele giorgio raccolto da radio onda d'urto

Palestina

É prevista per domani a Ramallah (Cisgiordania) la sessione speciale del Consiglio legislativo palestinese (Clp, ovvero il parlamento) per il voto di fiducia al nuovo governo del neo premier Abu Mazen. Per l'occasione, Israele consentirà l'ingresso a Ramallah a tutti i membri del Clp rimuovendo le restrizioni annunciate nei giorni scorsi contro alcuni parlamentari sospettati di coinvolgimento in attentati.

  • Secondo fonti giornalistiche palestinesi, una parte degli 88 parlamentari del partito di Arafat potrebbe votare 'no' al nuovo governo, considerato frutto di "pressioni e interferenze degli Stati Uniti e di Israele". Il movimento di Arafat Fatah ha comunque annunciato che sosterrà la lista dei ministri proposta dal premier palestiese designato Abu Mazen, rendendo più probabile l'approvazione del nuovo gabinetto da parte del parlamento palestinese. Fatah e i suoi sostenitori controllano infatti 62 degli 85 membri dell'organo legislativo che domani è chiamato a votare la lista dei ministri, compilata da Abu Mazen dopo un braccio di ferro con Arafat durato diverse settimane. Il Comitato centrale di Fatah ha deciso di dare istruzione ai suoi deputati di sostenere il gabinetto, ha detto Shaath, ministro degli Esteri designato da Abu Mazen nel nuovo gabinetto ed esponente di spicco del movimento. I deputati incontreranno in giornata Arafat e Abu Mazen. Per ottenere l'approvazione Abu Mazen ha bisogno di una maggioranza di 43 voti.

Mazen ieri aveva affermato che non si sarebbe recato mai a Washington se prima non fosse stata garantita ad Arafat una totale libertà di movimenti. Sha'at ha intanto ribadito che dopo il voto di domani i palestinesi si aspettano "l'immediata presentazione della road map", la 'mappa o tracciato di pace' messa a punto da Usa-Ue-Onu-Russia per una soluzione negoziale del conflitto israelo-palestinese. Si attende ora l'arrivo in Israele e nei Territori degli inviati statunitensi Sutterfield e Burns, preludio della missione del segretario di Stato Powell, che dovrebbe recarsi in Medio Oriente nella seconda settimana di maggio.

Nel frattempo, per la cronaca dai Territori: la radio militare israeliana ha annunciato la cattura di due ricercati palestinesi a Nablus, al termine di un prolungato scontro a fuoco nel quale due soldati israeliani sono rimasti feriti; secondo l' emittente un terzo palestinese e' stato colpito durante la battaglia, e potrebbe essere morto. Da parte palestinese questa notizia non ha finora conferma perche' il rione interessato resta sotto coprifuoco. Uno degli arrestati, secondo fonti israeliane, sarebbe tra gli organizzatori dell'attentato di giovedì scorso contro la stazione ferroviaria di Kfar Saba, a nord di Tel Aviv, dove un kamikaze aveva provocatoun morto e e il ferimento una quindicina di persone. A Jenin un'incursione israeliana avrebbe portato all'arresto del comandante locale della Jihad islamica, ma avrebbe anche causato la morte di un giovane passante palestinese. Durante la notte, a Hebron, nel sud della Cisgiordania, erano stati arrestati 31 palestinesi ricercati dagli organismi di sicurezza israeliana; mentre a Qalqiliya, l'esercito ha distrutto l'abitazione del kamikaze responsabile dell'attentato all'universita' di Bar Ilan.

Israele

Come ulteriore prova del supporto apparentemente incondizionato della magistratura israeliana all'esercito israeliano e alle sue azioni, la Corte Suprema israeliana questa mattina ha emesso un'ordinanza che permette all'esercito israeliano l'effettivo utilizzo di proiettili antiuomo da carro flechette contro i civili palestinesi. Nella loro delibera, i giudici hanno respinto una petizione sottoposta dal Comitato palestinese per i diritti Umani (PCHR) e da Medici per i Diritti Umani - Israele, dove si richiede l'assoluta proibizione dell'uso di proiettili da carro 'flechette' che vengono utilizzati sempre più frequentemente dalle forze d'occupazione israeliane nei territori occupati palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza. La legge umanitaria internazionale proibisce l'uso di armi che sono indiscriminanti e classifica come crimini di guerra gli attacchi indiscriminati che provocano eccessiva sofferenza tra i civili. I proiettili da carro 'flechette' sono studiati specificatamente per ferire o uccidere il maggior numero di persone in un'area quanto più ampia è possibile. Non possono essere diretti verso un preciso obiettivo e quindi non permettono di fare una distinzione tra bersagli militari e civili. Sono armi intenzionalmente indiscriminanti e, come tali, il loro utilizzo è vietato in aree popolate da civili. I proiettili 'flechette' vengono lanciati da un carro armato e sono progettati perché esplodano prima dell'impatto. Nell'esplosione diffondono migliaia di piccole freccette di metallo in un'area grande approssimativamente 300x100 metri. Secondo la documentazione raccolta dal PCHR, dal 2 marzo 2000, quando il PCHR documentò per la prima volta l'utilizzo da parte delle forze di occupazione israeliane di questi proiettili, fino alla fine di marzo 2003, almeno 33 civili palestinesi sono stati uccisi da 'flechette'. 29 delle vittime, tra cui 8 bambini, sono state uccise nella Striscia di Gaz

Palestina-iraq

Migliaia di profughi palestinesi residenti a Baghdad rischiano di essere sfrattati dalle loro abitazizoni, se entro la fine di questo mese non pagheranno i canoni d'affitto che, fino al suo crollo, venivano pagati in segno di solidarieta' dal regime di Saddam Hussein. Lo ha riferito oggi il quotidiano palestinese Al-Hayat al-Jedida, edito a Ramallah (Cisgiordania) e considerato il portavoce ufficioso dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp). Il quotidiano ha affermato che la minaccia di sfratto riguarderebbe circa 1.500 famiglie palestinesi residenti nel rione Baladayat del quartiere di Qaradah dove, dopo il crollo del regime di Baghdad, nessuno paga piu' loro l'affitto. Secondo il quotidiano, in Iraq vivono circa 42.000 profughi palestinesi, che temono ora di essere espulsi, poiche' le fazioni curde intenderebbero scacciare gli arabi. I quali, nei decenni scorsi e con il sostegno del regime di Saddam Hussein, si erano insediati a Kirkuk, l'importante centro petrolifero nel Kurdistan iracheno. Sempre secondo il quotidiano, centinaia di studenti palestinesi temono inoltre di essere privati delle borse di studio di cui hanno finora usufruito per frequentare le Universita' irachene.

Armi di distruzione di massa

Decine di attivisti di Greenpeace hanno proceduto oggi davanti alla sede europea delle Nazioni Unite a Ginevra all'eliminazione simbolica di missili nucleari finti, dipinti con i colori dei Paesi in possesso dell'arma atomica. Oggi infatti si riuniva il Comitato preparatorio 2003 alla revisione nel 2005 del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp). Greenpeace chiede alle potenze nucleari ufficiose (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, Israele, India e Pakistan) «di assumere i loro obblighi legali e di sbarazzarsi delle armi atomiche». I trattati destinati a prevenire la proliferazione nucleare devono essere «rafforzati». Soprattutto ai paesi che ahnno voluto la guerra all'iraq, o che l'hanno sostenuta, si chiede di essere coerentie di distruggere le armi in loro possesso. L'organizzazione ecologista raccomanda di negoziare per arrivare a un mondo denuclearizzato. La questione coreana deve in particolar modo essere affrontata attraverso un negoziato, e non attraverso prove di forza come vorrebbero gli stati uniti. Secondo greenpeace, il modo ,migliore di affrontare la questione è quello di imporre le stsse regople a tutti gli stati, uSA e israele compresi. Proprio oggi arriva la dichiarazione della cina su quello che è stato l'esito dei colloqui nel vertice a tre che si è svolto nei giorni scorsi

Europa

Si tiene domani a Bruxelles il minivertice tra i leader di Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo per rafforzare la cooperazione in materia di difesa. Il summit e' stato preceduto da aspre polemiche con gli altri partner, Gran Bretagna in testa, che temono la volonta' dei Paesi 'pacifisti' sull'Iraq di creare un embrione di difesa comune in chiave anti-Nato. "Voglio chiarire che questo vertice non e' diretto contro la Nato o contro gli americani", ha rassicurato il premier belga Verhofstadt, promotore dell'incontro, in un'intervista. Per Verhofstadt, accusato di aver cercato una passerella a poche settimane dalle elezioni in Belgio, "una coerente politica estera sara' impossibile nell'Unione senza uno strumento coerente in materia di difesa" e la crisi irachena ha dimostrato che l'Europa non e' ancora in grado di svolgere un ruolo in questi settori. Intanto la Commissione europea ha ribadito il suo apprezzamento per l'iniziativa, pur avendo respinto l'invito a partecipare al minisummit. Il portavoce Kemppinen ha assicurato che Prodi "sostiene questa idea" di "discutere importanti questioni di difesa per l'Ue", ma ha sottolineato che l'iniziativa "deve restare aperta a tutti gli Stati membri". Anche il rappresentante della politica estera dell'Ue Solana, ha declinato l'invito a partecipare ma ha spiegato che "se questa riunione induce i Paesi a spendere di piu' per la difesa, e cio' induce altri a fare lo stesso, questa sarebbe una buona notizia per tutta l'Ue: cio' che serve sono i fatti". Per l'Italia Frattini ha ammonito a non dare l'impressione di voler creare "una microzona di difesa" con il conseguente indebolimento della Nato. In un' intervista il ministro degli Esteri ha spiegato che una simile tendenza alla divisione rischierebbe di riportare alla "logica" emersa sull'Iraq, con il risultato che anche "l'Italia, la Spagna e la Gran Bretagna potrebbero forse organizzare un vertice sulla difesa". Un simile summit, ha pero' precisato, non rientra nei desideri dell'Italia. Al quotidiano tedesco Frattini ha detto di considerare "in maniera molto critica" l'eventualita' che a Bruxelles "nasca un embrione di cooperazione rafforzata sulla difesa". Del resto, ha osservato, "se io dovessi prendere in considerazione una cooperazione rafforzata sulla difesa, non potrei immaginarmi che questa avvenga senza la Gran Bretagna, la maggiore potenza militare in Europa". E la gran Bretagna, dal canto suo, ha invitato l'unione europae a togliersi la tentazione di diventare una forza antagonosta agli stati uniti.

Argentina

  • - Due peronisti, l'ex presidente Menem e il governatore di Santa Cruz Kirchner andranno al ballottaggio per le presidenziali in Argentina il 18 maggio prossimo. I due sono risultati ampiamente davanti a due ex radicali di destra e di sinistra, Lopez Murphy e Carrio'.

AFGHANISTAN

Non vi è ancora conferma ufficiale, ma un convoglio militare pare sia saltato su mine anticarro nell'Afghanistan orientale, vicino al confine pachistano. Il bilancio è di 10 soldati statunitensi e 12 afgani morti. Molti anche i feriti. Lo riferisce il quotidiano pachistano Frontier Post. Truppe Usa e afgane stavano facendo un pattugliamento congiunto di una parte della provincia di Pakhtia, a ridosso del confine pachistano, dove è concentrato il grosso dei talebani ancora in lotta, quando uno dei camion del convoglio ha urtato una mina.

TURCHIA

SCONTRI FRA ESERCITO TURCO E MILITANTI CURDI. Due membri della gendarmeria paramilitare turca sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti nel corso di uno scontro a fuoco con alcuni guerriglieri curdi nell’est della Turchia, lo annuncia il quotidiano basco Gara che riprende fonti ufficiali turche. Gli scontri sarebbero avvenuti sabato nella provincia orientale di Bingol, i guerriglieri apparterrebbero alla formazione derivata dal vecchio PKK curdo.

LAVORO

OGGI VIENE CELEBRATA la GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL LAVORO: ogni anno muoiono nel modo per cause legate all'attivita' lavorativa circa 2 milioni di persone, mentre gli infortuni totali sono 270 milioni. I dati sono stati diffusi dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) nel corso dell'VIII Giornata internazionale in memoria dei lavoratori morti o feriti sul lavoro. In Europa, secondo i dati di fonte Eurostat, i tassi di infortunio piu' elevati si riscontrano in Spagna, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Germania, che si collocano al di sopra della media UE, pari a 4.037 casi che equivale al tasso di incidenza standardizzata per 100.000 occupati. Valori sensibilmente inferiori alla media UE si registrano invece in Gran Bretagna, Svezia e Irlanda. Fa pero' notare l'Eurostat che questi ultimi dati probabilmente non sono reali in quanto l'incentivo economico per la dichiarazione degli infortuni sul lavoro non e' molto forte. Per quanto riguarda l'Italia, nel 2002 sono stati denunciati 981.523 infortuni sul lavoro, di cui quasi 56.000 in itinere (cioè nel percorso per recarsi al lavoro e per tornare a casa).

Italia

art.18

Era chiaro sin dall'inizio che l'approvazione del referendum per l'estensione dell'art. 18 avrebbe causato pesanti divisioni tra i sindacati, tra i partiti dell'ulivo e nei DS. ancora oggi la posizione della Cgli è tutt'altro che chiara mentre nelle ultime ore è emersa la contrarietà al quesito referendario da parte delle Acli. L'associazione cattolica, che fa riferimento al sindacato CISL, ha fatto sapere attracverso il suo presidente, Luigi Bobba, di considerare l'uso del referendum per rimodulare le tutele dei lavoratori, come un arma impropria. l'estensione richiesta attraverso il referendum non sarebbe totale: lascerebbe comunque fuori tutti i lavoratori atipici. Le motivazioni che adduce Bobba ricalcano esattamente le stesse già date da Pezzotta. Sull'art.18 oggi si sono registrati anche gli interventi di C. Salvi e F. Bertinotti. Il primo si è espresso bocciando l'idea di un'assemblea del'Ulivo per decidere la posizione che lo stesso deve tenere in merito al quesito referendario e ha affermato che 'l'indicazione naturale per tutte le forze della sinistra davanti a un referendum di questo tipo deve essere il si'... 'Se Letta ritiene di votare 'no' non ha bisogno di convocare un'assemblea per arrivare a questa sua conclusione'. Fausto Bertinotti pone nuovamente l'accento sulla scelta che farà Sergio Cofferati. Da tale scelta deriverà la posizione di buona parte dei Ds e della Cgil. Il segretario di Rif. Comunista ha dichiarato che sarebbe stupito e dispiaciuto se Cofferati proponesse ai Ds la liberta' di voto sul referendum per l'art.18' e che si augura che l'ex leader della Cgil non contraddica il suo programma politico; ha di seguito messo in evidenza quanto sia importante che la piu' grande organizzazione dell'associazionismo, l'Arci, abbia deciso per il 'si' e che la maggiore organizzazione sindacale, la Cgil, abbia proposto di schierarsi a favore del quesito'. Infine annotiamo la posizione del ministro del Welfare Maroni che oltre a ribadire il secco no all'estensione dell'art.18 si è anche auguratoi auguro che il quorum del referendum venga raggiunto, poichè a suo avviso l'unica risposta utile per l'economia e quindi per i lavoratori è una bocciatura del referendum".

Genova -

Manca il quorum, fallisce il referendum regionale per l'abrogazione della legge sui buoni scuola. L'affluenza si è fermata a quota 24,47%, meno della metà del quorum necessario. I votanti si sono espressi al 94,3% per l'abrogazione, ma la legge che concede contributi a chi iscrive i figli alle scuole private resterà in vigore.

SFRUTTAMENTO MINORILE

Sono 31.500 i minori sfruttati sul lavoro in Italia. Di questi, secondo le stime Istat, 12.300 svolgono un lavoro di tipo continuativo e 19.200 un lavoro non continuativo. Nel 2002, 1.457 minori erano adibiti illecitamente al lavoro. I datori di lavoro denunciati sono stati 874. La maggior parte dei minori erano collocati nel settore del commercio e dell'artigianato per lavori non consentiti o perchè avviati all'attività senza essere sottoposti alle preventive e periodiche visite mediche e/o impiegati in orari notturni, non ammessi a godere del riposo settimanale o della pausa quotidiana.

Sulla base dei dati più recenti nel mondo si stimano in 352 milioni i bambini dai 5 ai 14 anni che esercitano un'attività economica di qualunque tipo. Di questi ben 246 milioni sono sottoposti a forme di lavoro illegali. Dal punto di vista della ripartizione geografica, è nella regione Asia-Pacifico il maggior numero di bambini al lavoro: 127 milioni, il 60% del totale mondiale.

GR ORE 17.00

Palestina

É prevista per domani a Ramallah (Cisgiordania) la sessione speciale del Consiglio legislativo palestinese (Clp, ovvero il parlamento) per il voto di fiducia al nuovo governo del neo premier Abu Mazen. Per l'occasione, Israele consentirà l'ingresso a Ramallah a tutti i membri del Clp rimuovendo le restrizioni annunciate nei giorni scorsi contro alcuni parlamentari sospettati di coinvolgimento in attentati. "Il presidente Arafat e il comitato centrale di al- Fatah daranno al nuovo gabinetto tutto il sostegno necessario per ottenere il voto di fiducia" ha affermato oggi Nabil Sha'at, indicato come futuro ministro degli esteri. Secondo fonti giornalistiche palestinesi, una parte degli 88 parlamentari del partito di Arafat potrebbe comunque votare 'no' al nuovo governo, considerato frutto di "pressioni e interferenze degli Stati Uniti e di Israele". Il movimento di Yasser Arafat, Fatah, ha annunciato che sosterrà la lista dei ministri proposta dal premier palestiese designato Abu Mazen, rendendo più probabile l'approvazione del nuovo gabinetto da parte del parlamento palestinese. Fatah e i suoi sostenitori controllano infatti 62 degli 85 membri dell'organo legislativo che domani è chiamato a votare la lista dei ministri, compilata da Abu Mazen dopo un braccio di ferro con Yasser Arafat durato diverse settimane. Il Comitato centrale di Fatah ha deciso di dare istruzione ai suoi deputati di sostenere il gabinetto, ha detto Nabil Shaath, ministro degli Esteri designato da Abu Mazen nel nuovo gabinetto ed esponente di spicco del movimento. "Il presidente Arafat e il Comitato centrale di Fatah forniranno al nuovo governo tutto il sostegno di Fatah e l'appoggio personale per vincere il voto di fiducia di domani", ha detto ancora Shaath. I deputati incontreranno in giornata Arafat e Abu Mazen. Per ottenere l'approvazione Abu Mazen ha bisogno di una maggioranza di 43 voti.

. Mazen ieri aveva affermato che non si sarebbe recato mai a Washington se prima non fosse stata garantita ad Arafat una totale libertà di movimenti. Sha'at ha intanto ribadito che dopo il voto di domani i palestinesi si aspettano "l'immediata presentazione della road map", la 'mappa o tracciato di pace' messa a punto da Usa-Ue-Onu-Russia per una soluzione negoziale del conflitto israelo-palestinese. Si attende ora l'arrivo in Israele e nei Territori degli inviati statunitensi David Sutterfield e William Burns, preludio della missione del segretario di Stato Colin Powell, che dovrebbe recarsi in Medio Oriente nella seconda settimana di maggio. Movimentata nel frattempo, la cronaca dai Territori: la radio militare israeliana ha annunciato la cattura di due ricercati palestinesi - Alam Kaaba e Amir Swalmeh -nel quartiere Ras el-Eyn a Nablus, al termine di un prolungato scontro a fuoco; Swalmeh, secondo fonti israeliane, sarebbe uno degli organizzatori dell'attentato di giovedì scorso contro la stazione ferroviaria di Kfar Saba, a nord di Tel Aviv, dove un kamikaze originario di Nablus aveva provocato la morte di un dipendente delle ferrovie e il ferimento una quindicina di passeggeri. A Jenin, inoltre, si è da poco conclusa, nel rione al-Hadaf, un'incursione israeliana che avrebbe portato all'arresto di Abu Rashid comandante locale della Jihad islamica, ma avrebbe anche causato la morte di un giovane passante palestinese.

Palestina-iraq

Migliaia di profughi palestinesi residenti a Baghdad rischiano di essere sfrattati dalle loro abitazizoni, se entro la fine di questo mese non pagheranno i canoni d'affitto che, fino al suo crollo, venivano pagati in segno di solidarieta' dal regime di Saddam Hussein. Lo ha riferito oggi il quotidiano palestinese Al-Hayat al-Jedida, edito a Ramallah (Cisgiordania) e considerato il portavoce ufficioso dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp). Il quotidiano ha affermato che la minaccia di sfratto riguarderebbe circa 1.500 famiglie palestinesi residenti nel rione Baladayat del quartiere di Qaradah dove, dopo il crollo del regime di Baghdad, nessuno paga piu' loro l'affitto. Secondo il quotidiano, in Iraq vivono circa 42.000 profughi palestinesi, che temono ora di essere espulsi, poiche' le fazioni curde intenderebbero scacciare gli arabi. I quali, nei decenni scorsi e con il sostegno del regime di Saddam Hussein, si erano insediati a Kirkuk, l'importante centro petrolifero nel Kurdistan iracheno. Sempre secondo il quotidiano, centinaia di studenti palestinesi temono inoltre di essere privati delle borse di studio di cui hanno finora usufruito per frequentare le Universita' irachene

Iraq

'È il sessantaseiesimo compleanno di Saddam Hussein e proprio oggi prende il via il processo di democratizzazione a beneficio dei figli dell'Iraq': l'amministratore americano per l' Iraq occupato, Jay Garner, lo ha detto oggi in occasione dell'apertura della prima grande riunione sul dopo-Saddam convocata dagli Stati Uniti. All'incontro odierno, che fa seguito a quello tenuto il 15 aprile scorso a Nassiriya - fallito per la scarsa partecipazione - sono presenti oltre 200 personalità politiche e religiose tra cui delegati dell'Inc (Congresso nazionale iracheno) di Ahmed Chalabi e dello Sciri, il principale gruppo dell'opposizione sciita al regime, che ha il suo quartier generale a Teheran. Partecipano anche delegati provenienti dal Kurdistan ma non rappresentanti delle formazioni curde Pdk e Upk. Assente il Dawa, importante partito sciita. Evidenziata l'opportunità di evitare divisioni tra sunniti, sciiti, arabi iracheni e curdi, nei loro interventi alcuni delegati hanno ringraziato gli americani, pur ribadendo, come ha fatto Sheik Hussein Sadr, che "l'Iraq può essere governato solo da iracheni. Da parte sua, Sheikh Ahmad al-Tikriti - membro dell'Associazione degli storici musulmani - ha dichiarato all'emittente televisiva al-Jazira che gli sciiti (il 60 per cento della popolazione) sono a favore di uno Stato islamico e chiedono un'adeguata rappresentanza nella nuova amministrazione. "È naturale e logico che gli sciiti abbiano i due terzi dei seggi" ha detto al-Tikriti che, sulle forze americane ha aggiunto: "Essendo venute in Iraq con il pretesto di liberarlo, se ne devono andare al più presto se vogliono essere credibili agli occhi degli iracheni". Ancora più esplicito Mohammed Yacoubi, un imam sciita della capitale: il nuovo leader dell'Iraq dovrà essere musulmano, preferibilmente appartenente alla Hawza, l'assemblea dei religiosi sciiti della città santa di Najaf. Una richiesta scandita anche dagli slogan di diverse migliaia di manifestanti, riunitisi prima dell'apertura della riunione nel centro di Baghdad per chiedere 'un nuovo congresso delle forze politiche'. 'La Hawza di Najaf deve partecipare alla conferenza perché rappresenta l'opinione del popolo era scritto su un cartello. Non sono inoltre mancati pronunciamenti di sostegno all'autoproclamato governatore di Baghdad, Mohammed Mohsen Zubaidi, arrestato ieri dagli statunitensi che lo hanno accusato di esercitare poteri che non ha e di agire contro gli anglo-americani.

Europa

Si tiene domani a Bruxelles il contestato minivertice tra i leader di Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo per rafforzare la cooperazione in materia di difesa. Il summit e' stato preceduto da aspre polemiche con gli altri partner, Gran Bretagna in testa, che temono la volonta' dei Paesi 'pacifisti' sull'Iraq di creare un embrione di difesa comune in chiave anti-Nato. "Voglio chiarire che questo vertice non e' diretto contro la Nato o contro gli americani", ha rassicurato il premier belga Guy Verhofstadt, promotore dell'incontro, in un'intervista a 'Le soir'. Per Verhofstadt, accusato di aver cercato una passerella a poche settimane dalle elezioni in Belgio, "una coerente politica estera sara' impossibile nell'Unione senza uno strumento coerente in materia di difesa" e la crisi irachena ha dimostrato che l'Europa non e' ancora in grado di svolgere un ruolo in questi settori. Intanto la Commissione europea ha ribadito il suo apprezzamento per l'iniziativa, pur avendo respinto l'invito a partecipare al minisummit. Il portavoce Reijo Kemppinen ha assicurato che Romano Prodi "sostiene questa idea" di "discutere importanti questioni di difesa per l'Ue", ma ha sottolineato che l'iniziativa "deve restare aperta a tutti gli Stati membri". Anche il rappresentante della politica estera dell'Ue, Javier Solana, ha declinato l'invito a partecipare ma ha spiegato che "se questa riunione induce i Paesi a spendere di piu' per la difesa, e cio' induce altri a fare lo stesso, questa sarebbe una buona notizia per tutta l'Ue: cio' che serve sono i fatti". Per l'Italia Franco Frattini ha ammonito a non dare l'impressione di voler creare "una microzona di difesa" con il conseguente indebolimento della Nato. In un'intervista alla "Frankfurter Allgemeine Zeitung", il ministro degli Esteri ha spiegato che una simile tendenza alla divisione rischierebbe di riportare alla "logica" emersa sull'Iraq, con il risultato che anche "l'Italia, la Spagna e la Gran Bretagna potrebbero forse organizzare un vertice sulla difesa". Un simile summit, ha pero' precisato, non rientra nei desideri dell'Italia. Al quotidiano tedesco Frattini ha detto di considerare "in maniera molto critica" l'eventualita' che a Bruxelles "nasca un embrione di cooperazione rafforzata sulla difesa". Del resto, ha osservato, "se io dovessi prendere in considerazione una cooperazione rafforzata sulla difesa, non potrei immaginarmi che questa avvenga senza la Gran Bretagna, la maggiore potenza militare in Europa". E la gran Bretagna, dal canto suo, ha invitato l'unione europae a togliersi al tentazione di diventare una forza antagonosta agli stati uniti.

G.R. ore 9.30

esteri

Iraq, migliaia di sciiti in piazza nella capitale

Diverse migliaia di sciiti hanno cominciato a manifestare oggi nel centro di Baghdad per esigere "un nuovo congresso delle forze politiche" che decida dell'avvenire politico dell'Iraq. "Vogliamo un nuovo congresso nazionale", hanno scandito i manifestanti che erano guidati da decine di religiosi che rappresentano la Hawza, l'assemblea dei religiosi sciiti della città santa di Najaf. Questa dimostrazione di forza degli sciiti coincide con una riunione convocata dagli Usa con la partecipazione di centinaia di dirigenti dell'ex opposizione in esilio e di personalità del paese per preparare il dopo-Saddam. La riunione convocata per le 9:00 locali (le 7:00 in Italia) non è ancora cominciata. (Red) Baghdad, 09:29 Iraq, in 200 alla riunione sul dopo-Saddam

E' cominciata con circa due ore di ritardo la riunione di esponenti politici iracheni convocata dall'amministratore americano Jay Garner a Baghdad per esaminare le prospettive del dopo Saddam. Gli intervenuti, circa 200 rispetto a 300-400 attesi, hanno cominciato i lavori con la lettura del Corano intorno alle 11:00 locali (le 9:00 in Italia. Sono presenti rappresentanti dal Congresso nazionale iracheno (ma non è stato visto il suo leader Ahmad Chalabi) e del Consiglio supremo islamico della rivoluzione in Iraq (Sciri) che durante il regime di Saddam Hussein ha avuto le sue basi in Iran. (Red)

Argentina: presidenziali, due peronisti al ballottaggio (ANSA) - BUENOS AIRES, 28 APR - Due peronisti, l'ex presidente Menem e il governatore di Santa Cruz Kirchner andranno al ballottaggio per le presidenziali in Argentina. IL ballottaggio si svolgera' il 18 maggio prossimo. Sulla base delle schede dell'86,44% dei seggi, Menem ha ottenuto il 23,87% dei voti e Kirchner il 21,78%, ampiamente davanti a due ex radicali di destra e di sinistra, Ricardo Lopez Murphy (16,83%) e Elisa Carrio' (14,44%), e ad un terzo peronista, Adolfo Rodriguez Saa (13,93%).

Asuncion, 08:52 Paraguay, Duarte si conferma e vince le elezioni

Nicanor Duarte Frutos ha vinto le elezioni in Paraguay e si appresta a diventare il prossimo presidente del piccolo Stato sudamericano. A scrutinio delle schede pressocchè concluso, infatti il vantaggio dell'ex ministro dell'istruzione è tale da assicurare al suo Partito Colorado la continuità al potere. Avvocato, 46 anni, candidato del partito che da 56 anni domina la scena politica nazionale, Duarte ha visto confermare dai risultati delle urne i dati usciti dai primi exit poll (per lui, quando erano scrutinati oltre l'80 % delle schede, quasi 487.000 voti, pari al 37,6%). La legge elettorale paraguayana non prevede il secondo turno e dunque il suo vantaggio di 15 punti sui rivali gli è sufficiente ad assicurarsi la vittoria.

Il secondo arrivato, l'eterno candidato dell'opposizione, il vice-presidente Julio Cesar Franco (23% del consenso), del Partito Liberal Radical e il banchiere cattolico Pedro Fadul Niella (il 22%), un outsider che ha fondato il movimento "Patria Querida", hanno già riconosciuto la sconfitta. (Red)

Yemen. Elezioni tra le violenze: 15 feriti, tre seggi chiusi

San'a, 28 aprile 2003

Incidenti con sparatorie e almeno 15 feriti hanno marcato le prime elezioni legislative in Yemen dopo sei anni. Tre seggi elettorali sono stati chiusi per gli incidenti, mentre l'eccesso di affluenza ha costretto a ritardare di due ore la chiusura in alcune zone.

Circa 175 osservatori internazionali e migliaia di controllori yemeniti hanno controllato la regolarità del voto.

Abdul al-Janadi, capo della Suprema Commissione per le Elezioni, ha detto che i risultati saranno annunciati entro 72 ore, cioè tre giorni.

I candidati sono 1.200 e si contendono 301 seggi nel parlamento nelle prime elezioni negli ultimi sei anni. I partiti politici presenti sono ventidue, ma ci sono anche candidati indipendenti. Tra i candidati anche dodici donne.

italia

fallito referendum liguria

Scuola, niente quorum A vuoto la consultazione sulla legge che finanzia i buoni per le famiglie. I "sì" sono il 94,3% Solo un ligure su quattro vota al referendum

Genova Manca il quorum, fallisce il referendum regionale per l'abrogazione della legge sui buoni scuola. L'affluenza si è fermata a quota 24,47%, meno della metà del quorum necessario. I votanti si sono espressi al 94,3% per l'abrogazione, ma la legge che concede contributi a chi iscrive i figli alle scuole private resterà in vigore

1° maggio Palermo

Primo Maggio a Palermo

1° MAGGIO 2003

No alla Guerra Infinita! Autodeterminazione dei Popoli! Contro la Precarietà del Lavoro e dell'Esistenza! Contro il Razzismo della Bossi-Fini! Per la Libera circolazione di tutte le Persone!

PROGRAMMA Ore 11.00 Biciclettata antimilitarista da Piazza Bologni. Ore 17.00 Mayday Parade da Piazza Politeama a Piazza Bologni. Ore 22.00 Concerti.

Per tutta la giornata, a Piazza Bologni: Libri, Cibo e prodotti del commercio Equo e Solidale, Spettacoli di strada e Dibattiti.

PALERMO INTERNAZIONALISTA E INTERETNICA PRECARIATO SOCIALE IN MOVIMENTO

Alle precarie e ai precari, a tutto l'attivismo sociale, sindacale, metropolitano, agli insubordinati e ai parasubordinati, ai milioni di migranti e ai milioni di manifestanti, ai ciclisti della città e ai contorsionisti della flessibilità.

mayday 003 Assemblea transcittadina, metropolitana, europrecaria GIO 3 APRILE 003, ORE 21:30 Preokkupati, viale monza 251, M1 precotto mailing lists: chainworkers@inventati.org, esa@inventati.org e-mail: chainworkers@ecn.org infoline 320 0838107, 02 58365759 (pomeriggi)

il Neoliberismo Ardente - Ieri Ha Reso Tutte € Tutti Precari - Oggi Uccide X $ua £ogika di GueRRa Spegnamolo nell'Oceano Pacifico della Mayday Parade 003

PREAPPELLO MAYDAY 003: la parade del precariato europeo Blair, Aznar, Berlusconi: che cosa hanno in comune? Sono tutti e tre alleati di Bush nella guerra d'aggressione contro l'Iraq e le persone che vi abitano. Una guerra per il controllo del mondo che spenga sul nascere il progetto di un’Europa sociale, costruita dal basso dai nuovi movimenti transnazionali per la democrazia globale.

La triade degli atlantisti a oltranza va in guerra con Bush per difendere il neoliberismo autoritario e menzognero, che manipola la realtà attraverso il controllo diretto di tutti i media televisivi e l’oscuramento di tutte le immagini di sofferenza e offesa arrecate in Mesopotamia (Mr B assicura la copertura in Italia, Rupert Murdoch garantisce l'informazione globale di regime).

Bush e i suoi fedeli neoliberisti che lo seguono in una guerra preventiva folle e sventurata, sono gli stessi vogliono ridurre in servitu' perenne i corpi e le vite delle persone che lavorano, a partire dalle donne, dai migranti, dai marginalizzati, dai piu' giovani, dai piu' deboli. Bush e i tre giulivi alleati che liquidano le regole del diritto internazionale, sono gli stessi che vogliono annullare ogni diritto sindacale e vincolo sociale esistente.

E' l'Europa neoliberista stupida e servile quella che affianca l'America ultraliberista e ipermilitarista. Dà carta bianca di distruzione permanente all'America patrizia e WASP che detiene l'industria mondiale delle armi e del petrolio. L'America feudalizzata dalle miriadi di Wal-Mart e McDonald's che degradano il territorio e sfruttano il precariato sociale diffuso, il precariato dei neri, dei latinos, dei bianchi poveri, delle mille etnie sospinte dal bisogno e assoggettate dalla necessità. E’ lo stesso precariato che oggi si aggira per le metropoli europee e asiatiche, fatto da lavoratori temporanei e semilegali, ricattabili a piacere e licenziabili a volontà, sfruttabili fino all’ultimo istante di vita, umiliabili in un delirio di ignorante prevaricazione e crudele offesa.

Coloro che oggi sono precarizzati ed esclusi al Nord, sono quelli che vengono massacrati e affamati al Sud. E i sinistri stragisti del triangolo delle Azzorre sperimentano oggi sui civili la nuova «flessibilità» militare di Rumsfeld e dei suoi gerarchi, perché vogliono asservire il lavoro «flessibile» e dominare i corpi «senza valore» degli uni e degli altri. L'elite globale euramericana non distingue piu' fra pubblico e privato, fra ricchezza e privilegio, fra lavoro e servitu', fra libertà e morte. Al Nord le elite globali che dominano la finanza, la tecnologia, il consumo, i media inghiottono il lavoro, il tempo, la vita degli esseri umani; al Sud inghiottono le loro vite e i loro corpi, li smerciano, li violentano.

Ma l'Europa, l'America Latina, la Terra intera hanno dato vita in questi anni e in questi mesi a un nuovo continente: l'Oceano Pacifico dei milioni di individui in rete mobilitati per un progetto piu' forte di ogni militarismo ipertecnologico e di ogni fondamentalismo cristiano o musulmano. E' il progetto di una democrazia sociale globale che promuova e difenda i diritti di tutte e di tutti, dove la guerra sia bandita per sempre dalle relazioni fra collettività eco/sociali ed etno/politiche.

Il movimento globale di Seattle e di Porto Alegre, di Genova e di Firenze, che oggi si oppone all'invasione dell’Iraq, ha fatto emergere e diffondere in Europa un nuovo soggetto politico capace di riedificare attraverso l'agitazione, l'attivismo, la partecipazione reticolari l'architettura morente dell'Europa dei banchieri e dei tecnocrati. Questo nuovo soggetto politico è il precariato sociale e la sue armi sono il mediattivismo e il conflitto. Sono i milioni di donne e di uomini che in Italia e in Europa lavorano a futuro indeterminato e a salario incerto, che sgobbano di notte e di giorno, di sabato e di domenica pure, che non possiedono piu’ né vita né affetti, ormai dati interamente in pegno alle imprese in cambio di assenza di protezioni sociali, in cambio di mancato accesso a casa, sanità, istruzione, libertà d’informazione, in cambio di aria minerale, acqua naturale, traffico fatale.

Il precariato sta al postfordismo come il proletariato stava al fordismo: i precari sono il gruppo sociale prodotto dalla trasformazione neoliberista dell’economia. E’ la massa critica che emerge dal perenne vortice della globalizzazione multinazionale, mentre si sventrano le fabbriche e i quartieri popolari e si erigono uffici direzionali e centri commerciali. E’ il terziariato degli ipermercati e delle catene commerciali, dei servizi alle imprese e alle persone; è il cognitariato della tecnologia dell’informazione e dell’industria della comunicazione: siamo ormai quasi tutti precari, o scientemente vampirizzati o perfidamente ingannati dall’ideologia della flessibilità.

E' al precariato, questo nuovo e cruciale soggetto sociale, che il MayDay 003 vuole dare voce ed energia. E per questo che ti chiediamo di unirti, di allearsi, di riunirci insieme all’eurosocialattivismo che mette già ora in rete l@s herman@s di ChainWorkers, Strikers, Critical Mass, Equilibrio Precario, la rete europea *esa* (euro social activism) che ci lega ad Aarrg!, YoMango (Barcellona), CGT réstauration rapide (Parigi), McWorkers Resistance (Glasgow), il Bulk e le numerose realtà autogestite di Milano, Roma, Bologna, Bergamo, Brescia, Laveno, Abbiategrasso, Novara, Pavia, nonché la CUB e le altre organizzazioni del sindacalismo di base, i movimenti di giovani comunisti, di giovani anarchici, di cattolici non catodici e democratici metodici. Indymedia accompagna e supporta la comunicazione del progetto MayDay, dando anche vita all'Indymedia Center che connetterà i mayday europei e planetari da Piazza Castello, dove probabilmente ci concluderà la MayDay Parade quest'anno.

Abbiamo oggi un compito storico: abbattere il governo di Mr B e nominarlo nel consiglio di Teleprigione, così come i compagni catalani, baschi e castigliani hano il dovere di rispedire Aznar a organizzare festini di matrimonio. La questione del lavoro è quella che Mr B e il Senor A soffrono di piu’ insieme alla questione della pace.

Con il referendum sull’art.18 (SI CLARO QUE SI SI VOTA SI) abbiamo un’occasione irripetibile per mettere nero su bianco che questo governo liberfascista è in minoranza e se ne deve andare, magari in esilio. Ma che sia chiaro a tutti, il precariato sociale che si mobilita intorno al SI, lo fa perché è la prima tappa per affermare nuovi diritti europei sulle condizioni di lavoro e di vita e per assicurarsi nuovi diritti di conflitto, contratto, rappresentanza sindacale.

La delega 848 sui contratti a tempo né pieno né determinato, del lavoro di chi non è né autonomo né dipendente, aumenta ancor di piu’ la precarietà; già oggi molti dei nuovi poveri creati dal neoliberismo italico, sono lavoratori precari. Rischiamo ulteriore disfacimento e imbarbarimento della società italiana. Noi che animiamo il MayDay vogliamo una radicale semplificazione dei contratti di lavoro: o autonomo o dipendente, o a tempo parziale o a tempo pieno, o a tempo determinato o a tempo indeterminato. E BASTA! Non ce la facciamo piu’ a essere co.co.co. in formazione lavoro come apprendisti per un’agenzia interinale che ha dato il subappalto a una cooperativa di servizi. CAPITO? Non ce la facciamo piu’ a non riuscire ad arrivare a fine mese e a non sapere quando saremo finamente pagati. CAPITO? Non ce la facciamo piu’ a vederci rifiutato l’affitto o il conto in banca, la carta di credito o il mutuo perché non siamo assunti. Ma soprattutto abbiamo bisogno di più tempo, l'unica risorsa oggi veramente scarsa, tempo per amare e sentire, per lottare e cooperare, tempo per partecipare e progettare, tempo per dare tempo alla vita, alla libertà, alla diversità, alla solidarietà.

G.R. ore 13.00

GUERRA IN IRAQ

Gli Stati Uniti stanno trasferendo il loro principale centro di comando per le operazioni aeree in Medio Oriente dall'Arabia Saudita al Qatar. Lo scrive oggi il New York Times, affermando che si tratta del primo passo di quella che potrebbe essere una significativa riduzione delle forze americane in Arabia Saudita e piu' in generale di un ridispiegamento nella regione.

Tre giornalisti iraniani che erano stati arrestati dalle forze americane vicino a Bassora, in Iraq, sono stati rilasciati, ma i loro passaporti sono stati trattenuti. Lo riferisce la stampa di Teheran. Uno di loro, Yasser Hashtroudi, dell'agenzia fotografica e televisiva Revayat-e Fat, ha detto in un'intervista al quotidiano Mardom Salari di essere stato bloccato dagli americani martedi' scorso insieme al collega Said Sadeghi. Entrambi, ha aggiunto, erano entrati in Iraq per un servizio su 200 cadaveri scoperti dalle truppe britanniche vicine a Bassora, che Teheran sostiene essere di propri militari uccisi durante la guerra tra Iran e Iraq (1980-1988). I due sono stati rilasciati dopo quasi tre giorni di detenzione. Ieri il sito Internet iraniano Ruidad aveva scritto che la Cia stava esaminando il ruolo avuto da tre infiltrati iraniani a Bassora. Non e' escluso quindi che si trattasse dei tre giornalisti.

ARMI CHIMICHE Il New York Times smentisce il ritrovamento di armi chimiche. Gli ultimi test compiuti sul materiale chimico scoperto nella città di Baji hanno mostrato che i contenitori non contengono agenti nervini, come il cyclosarin e sostanze vescicanti come il gas mostarda. Nei contenitori non c'erano armi chimiche di sorta. Secondo il N.Y.T., gli iniziali sospetti che i due veicoli sequestrati fossero laboratori chimici mobili si sono rivelati un errore. Il colonnello Ted Martin del decimo reggimento cavalleria aveva detto che una squadra di esperti chimici aveva esaminato dei fusti rinvenuti nel deposito trovando delle tracce di ciclosarin, un agente nervino, e un agente che produce vesciche, che fa parte della famiglia dei gas mostarda. Ma i nuovi test, secondo quanto riferisce il New York Times, hanno clamorosamente smentito il colonnello: nessuna arma chimica e nessun laboratorio mobile.

DOMANI BLAIR VOLA A MOSCA PER INCONTRARE PUTIN Discuteranno di Iraq, Onu, Medio Oriente e G8 Roma, - Domani il premier britannico Tony Blair volerà a Mosca dove incontrerà il presidente russo Vladimir Putin. Lo riferisce l'agenzia russa Novosti, citando il portavoce di Downing Street. I due discuteranno del dopoguerra in Iraq, del futuro ruolo delle Nazioni Unite, del processo di pace in Medio Oriente e dell'imminente vertice del G8, che si terrà a Evian, in Francia. Si tratta del primo colloquio faccia a faccia tra i due leader da quando è esplosa la crisi irachena

PALESTINA Gerusalemme, 28 apr. - Due soldati israeliani sono rimasti feriti, uno in modo grave, in uno scontro a fuoco a Nablus, mentre tentavano di arrestare un miliziano di Hamas (il Movimento di resistenza islamica) nel quartiere di Ras El Amus della citta' cisgiordana. Intanto durante la notte, a Hebron, nel sud della Cisgiordania, erano stati arrestati 31 palestinesi ricercati dagli organismi di sicurezza israeliana; mentre a Qalqiliya, l'esercito ha distrutto l'abitazione del kamikaze responsabile dell'attentato all'universita' di Bar Ilan. Ma in generale, nonostante alcuni altri incidenti minotri, il clima sembra piuttosto tranquillo in queste ore nei territori e la relativa quiete e' probabilmente legata al prossimo insediamento del governo palestinese, guidato da Mahomoud Abbas

Al termine di un prolungato scontro a fuoco nel rione di Ras el-Eyn di Nablus (Cisgiordania), due palestinesi ricercati da una unita' israeliana si sono arresi e hanno lasciato l'edificio in cui si erano asserragliati. Lo ha riferito la radio militare. Secondo la emittente un terzo palestinese e' stato colpito durante la battaglia, e potrebbe essere morto. Da parte palestinese questa notizia non ha finora conferma perche' il rione Ras el-Eyn resta sotto coprifuoco.

AFGHANISTAN

CONVOGLIO SALTA SU MINE: MORTI 10 USA E 12 AFGANI Vicino al confine pachistano. Non vi è ancora conferma ufficiale, ma un convoglio militare pare sia saltato su mine anticarro nell'Afghanistan orientale. Il bilancio è pesantissimo: 10 soldati statunitensi e 12 afgani morti. Molti anche i feriti. Lo riferisce il quotidiano pachistano Frontier Post. Truppe Usa e afgane stavano facendo un pattugliamento congiunto di una parte della provincia di Pakhtia, a ridosso del confine pachistano, dove è concentrato il grosso dei talebani ancora in lotta, quando uno dei camion del convoglio ha urtato una mina.

TURCHIA

SCONTRI FRA ESERCITO TURCO E MILITANTI CURDI. Due membri della gendarmeria paramilitare turca sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti nel corso di uno scontro a fuoco con alcuni guerriglieri curdi nell’est della Turchia, lo annuncia il quotidiano basco Gara che riprende fonti ufficiali turche. Gli scontri sarebbero avvenuti sabato nella provincia orientale di Bingol, i guerriglieri apparterrebbero alla formazione derivata dal vecchio PKK curdo.

LAVORO

OGGI VIENE CELEBRATA UNA INSIGNIFICATIVA GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL LAVORO, che è utile soltanto a diffondere i dati drammatici delle vittime dello sfruttamento: ogni anno muoiono nel modo per cause legate all'attivita' lavorativa circa 2 milioni di persone, mentre gli infortuni totali sono 270 milioni. I dati sono stati diffusi dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) nel corso dell'VIII Giornata internazionale in memoria dei lavoratori morti o feriti sul lavoro, che si celebra nell’indifferenza generale soprattutto di chi lucra e sullo sfruttamento causa prima di queste tragedie. Il problema degli infortuni sul lavoro e' un problema mondiale che interessa non solo i Paesi con un'economia industrializzata ma anche quelli in via di sviluppo. In Europa, secondo i dati di fonte Eurostat, i tassi di infortunio piu' elevati si riscontrano in Spagna, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Germania, che si collocano al di sopra della media UE, pari a 4.037 casi che equivale al tasso di incidenza standardizzata per 100.000 occupati. La Spagna fa registrare 7.047 infortuni, il Portogallo 5.196, la Francia 5.026, il Lussemburgo 4.885 e la Germania 4.752. L’Italia segue con 4.046 casi. Valori sensibilmente inferiori alla media UE si registrano invece in Gran Bretagna (1.683), Svezia (1.44) e Irlanda (1.027). Fa peraltro notare l'Eurostat che questi ultimi dati, che si rivelano molto bassi, probabilmente non sono reali in quanto l'incentivo economico per la dichiarazione degli infortuni sul lavoro non e' molto forte. Per quanto riguarda l'Italia, nel 2002 sono stati denunciati 981.523 infortuni sul lavoro, di cui quasi 56.000 in itinere (cioè nel percorso per recarsi al lavoro e per tornare a casa).

SUPERSFRUTTAMENTO E MINORILE Sono 31.500 i minori sfruttati sul lavoro in Italia. Di questi, secondo le stime Istat, 12.300 svolgono un lavoro di tipo continuativo e 19.200 un lavoro non continuativo. Nel 2002, 1.457 minori erano adibiti illecitamente al lavoro. I datori di lavoro denunciati sono stati 874. La maggior parte dei minori erano collocati nel settore del commercio e dell'artigianato per lavori non consentiti o perchè avviati all'attività senza essere sottoposti alle preventive e periodiche visite mediche e/o impiegati in orari notturni, non ammessi a godere del riposo settimanale o della pausa quotidiana.

  • Sulla base dei dati più recenti nel mondo si stimano in 352 milioni i bambini dai 5 ai 14 anni che esercitano un'attività economica di qualunque tipo. Di questi ben 246 milioni sono sottoposti a forme di lavoro illegali. Dal punto di vista della ripartizione geografica, è nella regione Asia-Pacifico il maggior numero di bambini al lavoro: 127 milioni, il 60% del totale mondiale

PROCESSO A BERLUSCONI Una eventuale condanna in primo grado a Silvio Berlusconi dal tribunale di Milano non comporta affatto un obbligo automatico di dimissioni da presidente del Consiglio ma, tanto piu' se dovesse arrivare durante la sua presidenza di turno del Consiglio Ue, renderebbe necessario un ritorno alle urne per verificare e rafforzare il consenso popolare che e' alla base del suo mandato di premier. Se ne dice convinto il presidente di Fi della commissione Giustizia Gaetano Pecorella.

gror030428 (last edited 2008-06-26 09:50:20 by anonymous)