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= PALESTINA =

Si dimette il ministro palestinese per i Negoziati Saeb Erekat - Si è dimesso il ministro palestinese per i Negoziati Saeb Erekat. Lo riferisce l'agenzia israeliana Itim. Le dimissioni giungono alla vigilia dell'atteso incontro di domani fra il primo ministro israeliano Ariel Sharon e l'omologo palestinese Abu Mazen.
Erekat, si apprende questa mattina, ha presentato nella notte le sue dimissioni al presidente palestinese Yasser Arafat e al primo ministro Abu Mazen, citando la sua insoddisfazione per il modo con il quale vengono condotti i contatti diplomatici con Israele.

A quanto riferiscono fonti palestinesi, a far precipitare le dimissioni è stata la decisione di Abu Mazen di non includere Erekat nella delegazione che domani lo accompagnerà a Gerusalemme per l'atteso incontro con il premier israeliano Ariel Sharon. Con Abu
Mazen andranno il responsabile della Sicurezza Mohammed Dahlan e il presidente del parlamento palestinese Abu Ala.

E la guerra continua
Per tutta la notte e ancora in mattinata le truppe israeliane hanno continuato a effettuare un po' ovunque rastrellamenti, perquisizioni e demolizioni di case appartenenti a presunti estremisti o alle loro famiglie: la morsa è stretta in particolare sulla Striscia di Gaza, teatro da ieri di un'occupazione in forze al nord, ove complessivamente sono state uccise già cinque persone, tra cui un bambino di 12 anni, un ragazzino di 15 e uno di 17; un sesto palestinese è stato invece colpito a morte nel sud, presso Rafah. In Cisgiordania per contro oggi una israeliana è rimasta ferita dai proiettili esplosi contro la sua vettura da almeno cinque cecchini palestinesi, appostati lungo uno strada vicino a Ramallah.


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= SCIOPERO METALMECCANICI =

MILANO - Secondo la Fiom sarebbero oltre 15 mila le persone che oggi a Milano stanno manifestando e scioperando contro il contratto dei metalmeccanici siglato da Fim e Uilm. Il segretario cittadino Maurizio Zipponi ha dichiarato che, nelle fabbriche medio-piccole, l'adesione allo sciopero è stata del 70 per cento. A Milano si sono dati appuntamento gli aderenti alla Fiom di Milano, Lecco, Pavia, Lodi e di tutta la Brianza. Da Porta Venezia fino alla sede di Assolombarda i manifestanti hanno sfilato in corteo gridando lo slogan "Contratto, contratto", sottolineando così implicitamente come la Fiom non consideri valido quello siglato dalle altre due organizzazioni sindacali che, ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, "insieme rappresentano meno di metà della nostra organizzazione e hanno siglato un contratto che invece è valido per tutti i lavoratori". Insieme a striscioni contro Cofferati, che avrebbe sbagliato a decidere di non votare il referendum sull'art. 18, altri contro il Governo, alcuni che irridono il presidente del Consiglio, molti contro il terrorismo che solidarizzano, invece, con la Cisl (davanti alla cui sede di Cagliari è esploso ieri un ordigno).

TORINO - Quattro ore di sciopero oggi nelle aziende metalmeccaniche del torinese. La protesta è stata dichiarata unilateralmente dalla Fiom e si inquadra nelle iniziative contro la recente firma del contratto nazionale dei metalmeccanici. L'adesione secondo la Fiom del Piemonte è stata molto alta e ha coinvolto 50.000 addetti alla produzione in 280 aziende. Tra le percentuali, i metalmeccanici della Cgil, segnalano il 100% nel comprensorio di Mirafiori, l'80% alla Pininfarina e il 60% alla Olivetti. Contemporaneamente allo sciopero che terminerà alle 13 si sono svolti dei presidi e in particolare ce ne sono stati due: uno alla porta 5 di Mirafiori e l'altro davanti agli ingressi dell'Iveco. Commentando la giornata il segretario torinese della Fiom, Giorgio Airaudo ha sosteuto "il contratto per noi non si è concluso e con lo sciopero di oggi riapriamo la vertenza. Il grande numero di aziende e di lavoratori coinvolti ci fa capire che dobbiamo continuare a mantenere alti i toni della protesta". Ovviamente diverse, nell'ambito del solito balletto di cifre, le percentuali che ha comunicato la Fiat riguardo alla partecipazione allo sciopero. Il Lingotto, infatti, con un suo portavoce parla di un'adesione del 9,7% alle meccaniche, dell'11% alle presse e del 14% alle carrozzerie dell'impianto di Mirafiori.

ORE 13,00

PALESTINA

Si dimette il ministro palestinese per i Negoziati Saeb Erekat - Si è dimesso il ministro palestinese per i Negoziati Saeb Erekat. Lo riferisce l'agenzia israeliana Itim. Le dimissioni giungono alla vigilia dell'atteso incontro di domani fra il primo ministro israeliano Ariel Sharon e l'omologo palestinese Abu Mazen. Erekat, si apprende questa mattina, ha presentato nella notte le sue dimissioni al presidente palestinese Yasser Arafat e al primo ministro Abu Mazen, citando la sua insoddisfazione per il modo con il quale vengono condotti i contatti diplomatici con Israele.

A quanto riferiscono fonti palestinesi, a far precipitare le dimissioni è stata la decisione di Abu Mazen di non includere Erekat nella delegazione che domani lo accompagnerà a Gerusalemme per l'atteso incontro con il premier israeliano Ariel Sharon. Con Abu Mazen andranno il responsabile della Sicurezza Mohammed Dahlan e il presidente del parlamento palestinese Abu Ala.

E la guerra continua Per tutta la notte e ancora in mattinata le truppe israeliane hanno continuato a effettuare un po' ovunque rastrellamenti, perquisizioni e demolizioni di case appartenenti a presunti estremisti o alle loro famiglie: la morsa è stretta in particolare sulla Striscia di Gaza, teatro da ieri di un'occupazione in forze al nord, ove complessivamente sono state uccise già cinque persone, tra cui un bambino di 12 anni, un ragazzino di 15 e uno di 17; un sesto palestinese è stato invece colpito a morte nel sud, presso Rafah. In Cisgiordania per contro oggi una israeliana è rimasta ferita dai proiettili esplosi contro la sua vettura da almeno cinque cecchini palestinesi, appostati lungo uno strada vicino a Ramallah.

IRAQ

242 PERSONE MORTE A BAGHDAD IN TRE SETTIMANE - Nelle ultime tre settimane sarebbero morte a Baghdad 242 persone, rimaste uccise quasi tutte da colpi di arma da fuoco. Lo scrive il quotidiano britannico The Independent nella sua edizione on-line, secondo cui questo sarebbe il "prezzo del dopoguerra che la capitale irachena sta pagando per il fallimento delle forze di occupazione" nel garantire la sicurezza nelle strade. E' il dottor Fa'ak Amin Bakr, il direttore dell'obitorio di Baghdad, a riferire del triste bilancio di 242 vittime negli ultimi 25 giorni, delle quali 9 su 10 uccise in sparatorie. Prima della guerra, ha osservato Bakr, la media nella capitale era di un morto al giorno per ferite da armi da fuoco. Negli ultimi 10 giorni, a Baghdad, sono state uccise con armi da fuoco 124 persone, il 60% in più rispetto ai dieci giorni precedenti.

LIBERIA

ACNUR: “LA SITUAZIONE È DISASTROSA” - “La situazione in Liberia è chiara: è un disastro”. Lo ha detto ieri l’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, Ruud Lubbers, in visita ufficiale a Monrovia, il quale incontrando i giornalisti ha anche invitato il presidente liberiano Charles Taylor a dividere il potere con i ribelli del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia) che da mesi combattono per rovesciare il capo di Stato. “Taylor deve condividere il potere con gli altri; è un’illusione pensarla in un’altra maniera", ha detto Lubbers. Il vostro presidente dovrebbe capire che si sta cacciando dalla padella nella brace”. La visita in Liberia del 'numero uno' dell’Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Acnur) cade proprio mentre sul terreno i ribelli del Lurd sembrano aver intensificato la loro offensiva. Intensi combattimenti si sono registrati ieri per tutta la giornata nella cittadina di Sasstown, una ventina di chilometri a nord ovest di Monrovia; secondo alcune testimonianze l'eco della battaglia avrebbe causato scene di panico tra gli sfollati che si trovano nel campo di Brewerville alla periferia della capitale. Ma l’avanzata dei ribelli, che secondo alcune fonti di stampa controllano ormai gran parte del Paese, continua anche su altri fronti e ieri la ‘Bbc’ ha diffuso la notizia che gli uomini del Lurd sono riusciti a sfondare i posti di blocco dei militari governativi nella città di Klay, meno di 40 chilometri ad est di Monrovia. La conferma dei combattimenti è arrivata anche dal ministro della difesa liberiano Daniel Chea, il quale ha detto però di non essere a conoscenza dei particolari. Da metà marzo del 2003 gli uomini del Lurd hanno intensificato i loro attacchi nel tentativo di rovesciare il presidente Taylor, che ad ottobre cercherà di concorrere per un secondo mandato nelle elezioni presidenziali in programma. Il governo liberiano formalmente si è detto disposto a sedersi al tavolo dei negoziati di pace in programma il 2 giungo prossimo ad Accra in Ghana. La guerra civile liberiana ha causato circa 250mila morti e decine di migliaia di sfollati

USA

PENA DI MORTE/ TEXAS GIUSTIZIA UN FOLLE OMICIDA, FLORIDA RINVIA - C'è differenza negli Usa, ai fini della esecuzione della pena di morte, tra malato di mente e ritardato mentale. Il primo può essere giustiziato, il secondo no. Nel Texas, un uomo di 56 anni, Bruce Charles Jacobs, è stato giustiziato ieri sera con una iniezione letale. Nel 1986 lo avevano condannato a morte per aver ucciso in un accesso di follia un ragazzo che festeggiava in casa il sedicesimo compleanno. L'uomo è stato riconosciuto dal padre della vittima, presente alla brutale aggressione, messa in atto con un coltellaccio da macellaio. In Florida, il governatore Jeb Bush ha sospeso all'ultimo minuto ieri sera l'esecuzione di Newton Carlton Slawson, 48 anni, che uccise a rivoltellate un famiglia di Tampa nel 1989. Se un esame psichiatrico accerterà la sua capacità di intendere e di volere, sarà giustiziato nelle prossime ore. Slawson nel 1989 aveva sterminato un'intera famiglia: padre, madre incinta e due bambini di tre e quattro anni. Dopo la strage, mutilò la donna e il feto.

SCIOPERO METALMECCANICI

MILANO - Secondo la Fiom sarebbero oltre 15 mila le persone che oggi a Milano stanno manifestando e scioperando contro il contratto dei metalmeccanici siglato da Fim e Uilm. Il segretario cittadino Maurizio Zipponi ha dichiarato che, nelle fabbriche medio-piccole, l'adesione allo sciopero è stata del 70 per cento. A Milano si sono dati appuntamento gli aderenti alla Fiom di Milano, Lecco, Pavia, Lodi e di tutta la Brianza. Da Porta Venezia fino alla sede di Assolombarda i manifestanti hanno sfilato in corteo gridando lo slogan "Contratto, contratto", sottolineando così implicitamente come la Fiom non consideri valido quello siglato dalle altre due organizzazioni sindacali che, ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, "insieme rappresentano meno di metà della nostra organizzazione e hanno siglato un contratto che invece è valido per tutti i lavoratori". Insieme a striscioni contro Cofferati, che avrebbe sbagliato a decidere di non votare il referendum sull'art. 18, altri contro il Governo, alcuni che irridono il presidente del Consiglio, molti contro il terrorismo che solidarizzano, invece, con la Cisl (davanti alla cui sede di Cagliari è esploso ieri un ordigno).

TORINO - Quattro ore di sciopero oggi nelle aziende metalmeccaniche del torinese. La protesta è stata dichiarata unilateralmente dalla Fiom e si inquadra nelle iniziative contro la recente firma del contratto nazionale dei metalmeccanici. L'adesione secondo la Fiom del Piemonte è stata molto alta e ha coinvolto 50.000 addetti alla produzione in 280 aziende. Tra le percentuali, i metalmeccanici della Cgil, segnalano il 100% nel comprensorio di Mirafiori, l'80% alla Pininfarina e il 60% alla Olivetti. Contemporaneamente allo sciopero che terminerà alle 13 si sono svolti dei presidi e in particolare ce ne sono stati due: uno alla porta 5 di Mirafiori e l'altro davanti agli ingressi dell'Iveco. Commentando la giornata il segretario torinese della Fiom, Giorgio Airaudo ha sosteuto "il contratto per noi non si è concluso e con lo sciopero di oggi riapriamo la vertenza. Il grande numero di aziende e di lavoratori coinvolti ci fa capire che dobbiamo continuare a mantenere alti i toni della protesta". Ovviamente diverse, nell'ambito del solito balletto di cifre, le percentuali che ha comunicato la Fiat riguardo alla partecipazione allo sciopero. Il Lingotto, infatti, con un suo portavoce parla di un'adesione del 9,7% alle meccaniche, dell'11% alle presse e del 14% alle carrozzerie dell'impianto di Mirafiori.

ECONOMIA

CONTRATTO SCUOLA: C'E' INTESA, SI DEFINISCONO DETTAGLI - L' intesa, secondo quanto si e' appreso, e' stata gia' raggiunta e si stanno definendo gli ultimi dettagli da parte dei capi delegazioni di Cgil, Cisl, Uil e Snals e dei rappresentanti dell' Aran. La seduta, cominciata nel tardo pomeriggio di ieri, e' andata avanti, ad oltranza, sino a questa mattina.

RICERCA: VERSO IL COMMISSARIAMENTO DEGLI ENTI - Il ministro della ricerca Letizia Moratti proporra' oggi al consiglio dei ministri il commissariamento di alcuni enti di ricerca: Cnr, Agenzia spaziale italiana e Istituto nazionale di astrofisica.

POSTE IN SCIOPERO PER RINNOVO CONTRATTO - Gli uffici postali rimarranno chiusi tutto il giorno per lo sciopero dei 160.000 dipendenti del gruppo Poste, che chiedono il rinnovo del contratto scaduto da 16 mesi. Non saranno pagate le pensioni in scadenza, mentre nelle grandi citta' saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla legge. A proclamare lo sciopero, tutte le sigle sindacali del settore. Manifestazioni e comizi sono previsti in tutti i capoluoghi di Regione.

gror030516 (last edited 2008-06-26 09:53:55 by anonymous)