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Da Paula: hola chicas, vi metto in fondo alcune cose. naturlamente sta a voi decidere se servono o meno. Da Paula: hola chicas, vi metto in fondo in fondo alcune cose. naturlamente sta a voi decidere se servono o meno.
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1) Amnesty International critica la proposta inglese
sui centri per rifugiati
 
È slittata al 3 giugno la presentazione alla Commissione europea del rapporto sulla controversa proposta britannica di «parcheggiare» in Paesi confinanti con l'Unione europea (dunque fuori dal territorio dell'Unione) i profughi che chiedono asilo all'Europa, in attesa che le loro domande siano accolte o respinte. Lo ha annunciato a Bruxelles il portavoce della Commissione europea, Reijo Kemppinen. Gli esperti di Bruxelles hanno chiesto «tempo supplementare» per mettere a punto gli aspetti linguistici del documento, riflettendo le diverse sensibilità nazionali.
Il rapporto dell'euro-governo affronta le questioni legali, finanziarie e logistiche della proposta britannica che prevede la creazione all'esterno dei confini dell'Unione europea di campi d’accoglienza per i richiedenti asilo: una prospettiva duramente criticata già in marzo da Amnesty International che la giudica «legalmente infondata» e «completamente inappropriata». L'idea avanzata da Londra chiama direttamente in causa “i quindici” quando propone che anche i richiedenti asilo già nel territorio dell'Unione europea vengano trasferiti nei centri per l'esame delle domande di ammissione che la Gran Bretagna vorrebbe istituire in Paesi confinanti con l'Ue, come l'Albania, la Romania e l'Ucraina.
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2) Questa risale a venerdi scorso prima delle elezioni. è comparsa solo oggi sul sito di migranews. non so se riadattata parecchio varrebbe la pena da segnalare.


Lydia non ha votato. Ma dopo 10 anni che fine ha fatto la convenzione di Strasburgo?

Vicenza. Lydia, l’operaia ghanese che (tramite l’associazione «Score Italy») aveva presentato ricorso al tribunale di Vicenza, ai sensi del decreto legislativo 286 del 1998, per chiedere di votare alle amministrative, non potrà farlo. Lo ha stabilito il giudice della sezione civile del tribunale di Vicenza, Gaetano Campo dopo un’udienza durata nemmeno dieci minuti e una camera di consiglio di circa un’ora. Il giudice ha rigettato la domanda di Lydia Amoateng per due motivi: il primo perché la richiedente non è in possesso della carta di soggiorno e il secondo per l’impossibilità di fondare un diritto di voto per gli immigrati sulla base del diritto vigente. Si è così infranto venerdì 23 maggio, a due giorni dalle elezioni amministrative, il sogno di Lydia (e di tantissimi cittadini immigrati) che vivendo in Italia e pagando come tutti le tasse, vorrebbero - come già accade in altri Paesi europei, eleggere il sindaco della città in cui vivono. L’Italia, di fatto, non ha mai ratificato il capitolo della convenzione di Strasburgo del 1992 che si riferisce al diritto di voto nelle elezioni amministrative.

 

 

Da Paula: hola chicas, vi metto in fondo in fondo alcune cose. naturlamente sta a voi decidere se servono o meno.


Per OLGHITA E MARTITA

stamattina c'era una conferenza stampa per presentare le iniziative delle ong al controvertice di evian. Su www.vita.org trovate la notizia. Alla conferenza stampa cmq c'è andato angelo mastrandrea (manifesto), al limite chiamate lui.

Anche in austria ci sarà lo sciopero per le pensioni. Ieri dani aveva fatto trx sullo sciopero in francia, quindi magari se ne potrebbe parlare in un discorso più ampio sul lavoro in europa. Io la notizia l'ho trovate su Le Monde, quindi in francese, ma credo si possa trovare adesso anche in italiano. Insieme, ieri c'è stata anche la riunione della Confederzione dei sindacati europei, che tenta di darsi una credibilità anche da punto di vista della capacità di condizionare le imprese. Rinaldini, della Fiom, ha partecipato alla conferenza.

Sulle elezioni, abbiamo fatto trx stamattina, poii cmq dato la notizia nel gr delle 13.00. Se non ci sono urgenze, direi che ormai basta....

In palestina la situazione è sempre la stessa, purtroppo. Ma ieri sharon ha ammesso che quella dei territori occupati è ufficialmente un occupazione. La cosa non è di poco conto, andrebbe vista bene e sottolineata. se non lo fate, lasciatemelo detto, perchè io giovedì ho trx sulla road map, e al limite ne me occupo io, oppure se registrate qualcosa, ditemi dove la lasciate, così la riutilizzo.

Stasera c'è la home parade qui a san lorenzo, il numero di riferimento è quello di giuliana, per adesso.

Non ci sono moltissime notizie, ma anche perchè noi siamo state in ritardo su tutto, e quindi abbiamo avuto poche occasioni per controllare quello che accadeva......

buona giornata da paoletta e margherita, oggi per la prima volta insieme!!!!!

Ah: sul gr trovate la notizia del banchetto rom con sedie e tavoli rubati: potete chiamare margherita per un commento sui banchetti nuziali

vi lascio qui questa notizia presa da carta, sarebbe da seguirla. I numeri li trovate sull'agenda:

26 May - 15:39 Napoli Dalla Rete campana no global:

"Martedì 27 Maggio si svolgerà presso il tribunale di Napoli l'udienza di appello dei PM contro la decisione del GIP di revocare le misure di restrizione (obbligo di firma)contro i disoccupati organizzati del Coord. di lotta per il lavoro ed il Mov. Disoccupati Autorganizzati di Acerrra.

I fatti: circa due mesi fa 30 disoccupati e disoccupate sono stati raggiunti da un assurdo provedimento giudiziario con il quale venivano accusati di far parte di un associazione di stampo criminale a delinquere finalizzata all'estorsione di Corsi di formazione e richiesto l'arresto. Tale accusa veniva respinta dal GIP che trasformava la richiesta di arresto in obbligo di firma, successivamente eliminate per la gran parte, tranne che per tre compagni che ancora a distanza di mesi continuano a firmare. Tuttavia i PM titolari del procedimento sono ritornati all'attacco facendo appello rispetto alla decisione del GIP e chiedendo di nuovo l'arresto per tutti i disoccupati.

Basta poco a capire che si tratta di un odioso ed insopportabile atto di repressione nei confronti di chi lotta per il diritto al lavoro e ad una vita dignitosa, senza cedere alla rassegnazione ed alla criminalità organizzata. Tuttavia ciò che è ancora più grave è la scelta, probabilmente concordata con gli apparati politici di far passare agli occhi dell' opinione pubblica le battaglia contro la disoccupazione e la precarietà come atti di comune delinquenza diretti da organizzazioni criminale. Sembra un grande paradosso nella città della disoccupazione per eccelenza, invece si tratta di una precisa scelta politica volta a screditare chi lotta e si organizza per rivendicare i diritti minimi calpestati.

Per questo motivo il processo non è solo contro i Disoccupati ma contro l'intero movimento.

Contro l'obbligo di firma Contro ogni tentativo di crimilizzare le lotte sociali saremo a fianco dei Disoccupati e Disoccupate di Napoli e di Acerra perché in gioco c'è la liberta di tutti!!! Partecipiamo in massa!!!

GR ORE 13.00

Italia

Elezioni

l quadro del primo turno è ormai chiaro. E adesso che anche i voti di lista sono sul tavolo dei leader di maggioranza e opposizione, per i partiti e gli schieramenti è il momento di fare una valutazione politica sull'esito di questa consultazione. Un analisi a porte chiuse, nella quale entrano a pieno titolo anche quegli aspetti - come i rapporti di forza all'interno delle coalizioni - che non trovano posto nelle parole ufficiali pronunciate a commento del voto. Nella Casa delle libertà una prima analisi comune verrà fatta molto probabilmente già stasera a Palazzo Grazioli, residenza romana del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Non sarà ancora il "chiarimento" invocato da Fini, perché per il chiarimento vero e proprio mancano elementi essenziali di valutazione, come il risultato che otterrà la leghista Alessandra Guerra in Friuli o l'esito del ballottaggio di Brescia tra Viviana Beccalossi (An) e il candidato dell'Ulivo Corsini. Resta il fatto che per il partito del vicepremier la sconfitta alla provincia di Roma è un duro colpo, e lo dimostra la immediata polemica innescata contro Umberto Bossi, messo sotto accusa da Alleanza nazionale per i suoi reiterati attacchi contro la capitale. Ci sono poi i centristi di Follini e Buttiglione, che dopo il sorpasso in Sicilia su Forza Italia, cui si accompagna una generalizzata crescita di consensi, puntano ad un riequilibrio "moderato" dell'alleanza; e i leghisti, che se non trionfano in termini numerici, da queste amministrative vedono confermato il loro potere di interdizione. In mezzo, Berlusconi, che dice "avrebbe potuto andar peggio" ed è convinto che la sua "sovraesposizione" delle ultime settimane di campagna elettorale abbia limitato in extremis i danni. Tutto da vedere, perché il partito del premier esce anch'esso indebolito, e a dimostrarlo ci sono i numeri di Roma e il "travaso" centrista in Sicilia. Intanto anche i Ds fanno i loro bilanci. Oggi in segreteria, domani nel direttivo. Il leader della Quercia Fassino metterà sul tavolo la crescita del partito in quasi tutti i luoghi dove si è votato. Se la soglia fissata dal segretario era una percentuale intorno al 20%, è stata raggiunto, e con essa l'obiettivo politico di essere, fugando ogni dubbio, il "traino" della coalizione.

  • anche i moderati del centrosinistra si avviano a riflettere sui segnali che giungono dall'elettorato. Il successo dei Democratici di sinistra, al quale non corrisponde una analoga avanzata della Margherita, rischia di mettere in difficoltà l'ex sindaco di Roma. Ma è anche vero - e questo sarà uno degli argomenti di Rutelli - che la vittoria di Roma porta la firma "personale" di Gasbarra, amico di Veltroni ma pur sempre un uomo di centro.

Carcere

Un detenuto questa notte si è suicidato nel carcere "San Sebastiano" di Sassari. Aveva 28 anni ed era stato ricoverato in passato in reparti psichiatrici. Questo è il seconda persona che si si toglie la vita negli ultimi giorni in Sardegna. Una settimana fa, il pomeriggio di lunedì 19 maggio, si è impiccato un detenuto bulgaro di 22 anni, tossicodipendente nella sua cella della Casa circondariale di Macomer, nel Nuorese.

Anche il detenuto di questa notte, originario del Cagliaritano, si è impiccato nella cella dove era rinchiuso con altre persone che al momento del suicidio dormivano. Sono stati i compagni di cella a dare l'allarme. In passato il giovane detenuto si era tagliato le vene e ieri era apparso prostrato al rientro in carcere dopo essere andato in tribunale per un'udienza

banchetto di nozze

  • I carabinieri della compagnia Trionfale hanno denunciato ieri per furto e ricettazione un nomade di 35 anni, J.G., accusato di aver rubato tavoli e sedie in un circolo universitario poco distante dal campo in via di Tor di Quinto per organizzare un banchetto nuziale. Ad accorgersi del furto e' stato proprio il presidente del circolo, che ha 40 anni, il quale si e' subito rivolto ai carabinieri, descrivendo anche il particolare intarsio nel legno delle sedie. I militari hanno effettuato un controllo in vari accampamenti e a Tor di Quinto hanno interrotto la festa nuziale, visto che tutto il tradizionale ricevimento nomade era stato allestito sui tavoli rubati. Gli invitati, invece, stavano mangiando comodamente seduti sulle sedie portate via dal circolo universitario.

Esteri

Palestina

Non avrà luogo domani l'atteso incontro fra il premier Ariel Sharon e il suo omologo palestinese Abu Mazen. Lo ha appreso la radio militare da fonti politiche israeliane secondo cui i dirigenti palestinesi saranno impegnati domani a Ramallah in importanti incontri di Stato. Secondo l'emittente israeliana è possibile che il rinvio sia dovuto anche al prolungarsi delle consultazioni in corso fra il presidente dell'Anp Yasser Arafat e i dirigenti palestinesi in vista del colloquio di Abu Mazen con Sharon. Queste ultime notizie non sono state finora commentate da parte palestinese.

Il vertice a tre tra George W. Bush, Ariel Sharon e Abu Mazen, invece si terrà fra una settimana ad Aqaba, in Giordania: o mercoledì 4 giugno, o al massimo di giovedì prossimo. Lo hanno confermato fonti riservate del governo israeliano, secondo cui al summit nella località balneare sul Mar Rosso prenderà parte, oltre al presidente americano, al premier israeliano e al suo omologo dell'Autorità Nazionale Palestinese, anche re Abdallah II. Bush potrebbe inoltre spostarsi nel vicino Egitto per vedere Hosni Mubarak e con non meglio precisati "altri leader arabi". Scopo della riunione, hanno sottolineato le fonti, garantire un generalizzato consenso del mondo arabo a favore della Roadmap, il piano di pace del Quartetto di Madrid. Un piano di pace perfettamente accettato dall'esercito israeliano: si chiamava Sam Arar e aveva 11 anni il bambino ucciso ieri sera in uno scontro a fuoco avvenuto tra soldati israeliani e palestinesi presso il villaggio di Krawat Ani Zeid, a est di Qalqilyah, in Cisgiordania. Lo riporta l'edizione online del quotidiano israeliano Hàaretz. Secondo i testimoni Arar - scrive Hàaretz - è stato colpito alla testa mentre i soldati hanno aperto il fuoco nel tentativo di disperdere una folla di persone che stavano lanciando sassi. I funzionari dell'ospedale palestinese in cui è stato ricoverato hanno affermato che il bambino è morto in seguito alle ferite riportate. Sono 5 i civili disarmati uccisi a Krawat Ani Zeid nel corso dell'ultimo mese. Ennesimo raid dell'Esercito israeliano nei territori autonomi palestinesi: all'alba truppe appoggiate da numerosi carri armati e autoblindo hanno fatto irruzione a Jenin, in Cisgiordania, e in altri tre villaggi del circondario. Lo hanno denunciato fonti dei servizi di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese. A 48 ore del si' del governo ebraico alla cosiddetta roadmap, 24 prima del previsto secondo colloquio a Gerusalemme tra Ariel Sharon e Abu Mazen, scontri a fuoco ed esplosioni sono rapidamente cominciati a risuonare in citta' e nell'adiacente campo profughi, gia' teatro un anno fa di una delle battaglie in assoluto piu' cruente tra israeliani e palestinesi; su Jenin stessa e sull'accampamento gli occupanti hanno immediatamente imposto il coprifuoco. Un militante di Fatah, Shadi Battat, e' stato ucciso questa mattina da truppe israeliane che intendevano radere al suolo la sua abitazione, nel villaggio di Dahariya, a sud di Hebron. A quanto si legge sul sito del quotidiano israeliano Ha'aretz, quando i militari sono arrivati davanti alla casa, Battat e' fuggito. I soldati hanno sparato e lo hanno ucciso. L'uomo era ricercato per una bomba scoppiata a Hebron e per il ferimento di quattro automobilisti israeliani in un'imboscata armate. E l'esercito spara anche sulle rappresentanze diplomatiche. Eì stata infatti colpita la la vettura del rappresentante svizzero che faceva parte di un convoglio di auto di diplomatici che stavano lasciando la localita' palestinese di Beit Hanoun, nel nord della striscia di Gaza, per entrare in Israele dal posto di confine di Erez. Il convoglio - hanno detto le fonti - comprendeva rappresentanti di Svizzera, Gran Bretagna. Grecia, Svezia e Austria. La vettura, blindata, del diplomatico svizzero e' stata raggiunta da due colpi al parabrezza. Mentre l'esercito israeliano non ha finora commentato l' episodio, fonti militari hanno detto che le truppe israeliane avevano bloccato l'uscita da Beit Hanoun a causa di avvertimenti su tentativi di organizzazioni terroristiche di lasciare la citta'. C'erano parecchie vetture, in un ingorgo di traffico, che cervavano di lasciare Beit Hanoun. Alcuni veicoli hanno tentato di aggirare il blocco stradale e sono stati sparati colpi in aria per dissuaderli e ristabilire l'ordine, hanno aggiunto le fonti, precisando: L'asserzione riguardo a spari contro un' auto diplomatica viene ora controllata dall'esercito.

Occupazione

Un'occupazione 蠵n occupazione. Il ministro degli esteri israeliano, scrive il quotidiano Haaretz, sta preparando una circolare interna in cui autorizzerebbe i portavoce ufficiali di Israele ad usare il termine "occupazione" per riferirsi alla situazione nei territori palestinesi. Il termine era sinora tab񠥠invece di parlare di occupazione i funzionari israeliani dovevano sbizzarrirsi alla ricerca di fantasiosi e un po' improbabili eufemismi. La decisione 蠳tata presa dopo che lo stesso primo ministro Ariel Sharon ha messo da parte cautele e tatticismi verbali per chiamare le cose con il loro nome. Rivolgendosi ieri ai parlamentari del Likud, Sharon aveva detto: "penso non sia una buona cosa per Israele e per i palestinesi continuare a continuare a tenere 3 milioni e mezzo di palestinesi sotto occupazione". Pausa e precisazione: "si - aveva proseguito - ho detto occupazione, potr࠮on piacervi la parola ma quello che si sta verificando 蠵n'occupazione". Secondo la Radio dell'esercito israeliano, "sinora la parola occupazione era praticamente proibita particolarmente in contesti internazionali. La convinzione 蠣he parlare di occupazione avrebbe nociuto all'immagine di Israele". Ma ora che Sharon ha rotto il tab񬠩l ministero degli esteri di adegua. Un'occupazione 蠵n occupazione.

Onu

Di fronte ai sintomi di insicurezza che si sono recentemente accentuati, Carlo Azeglio Ciampi vede una crescente aspettativa per il potenziamento del sistema multilaterale basato sulle regole del diritto ed in grado di fronteggiare le nuove sfide: lo sradicamento della poverta', la lotta alle malattie, le risorse idriche, l'ambiente ed anche il terrorismo che resta questione prioritaria e spesso trova radici e alimento nella poverta' e in condizioni di marginalizzazione sociale. Il presidente della Repubblica lo ha detto alla celebrazione della Giornata dell'Africa. Le Nazioni Unite - ha aggiunto - rimangono uno strumento unico ed essenziale per dare risposta a queste sfide globali proprio le vicende africane, ha concluso, sottolineano l'imperativo di un rafforzamento del sistema dell'Onu

Iraq

Almeno un soldato statunitense è rimasto ucciso e altri feriti in un attacco nella città di Falluja, in Iraq. I militari hanno risposto al fuoco con i mezzi corazzati uccidendo due attaccanti e catturandone sei, secondo quanto comunicato dal Comando centrale americano (Centcom). I miliziani erano armati di lanciagranate e di armi leggere: dai primi rapporti risulta che gli iracheni hanno aperto il fuoco dall'interno di una moschea; gli americani hanno risposto con le mitragliatrici dei carri armati Bradley. Oltre ai due miliziani uccisi, altre sei persone sono state arrestate: un elicottero statunitense atterrato sul luogo della sparatoria per sgomberare i feriti è stato danneggiato da uno dei blindati mentre manovrava per raggiungere la posizione di fuoco. Tutti i soldati feriti sono stati ricoverati in un ospedale militare della zona. Alla fine di aprile proprio Falluja fu teatro di ripetuti scontri tra truppe americane e insorti, costati complessivamente la vita a una ventina di iracheni. Gli scontri di oggi arrivano dopo una giornata, quella di ieri, che ha visto i soldati americani vittime di una serie di agguati in varie zone dell'Iraq: uno di loro è morto e quattro sono rimasti feriti. Sempre ieri è stata uccisa una terrorista aspirante suicida, che stava cercando di lanciare una granata.

iraq usa

Il governo australiano ha ignorato gli avvertimenti dei suoi funzionari di intelligence, secondo i quali i rapporti provenienti dagli Stati Uniti esageravano le dimensioni del programma di armi di distruzione di massa dell'Iraq ed i presunti legami di Baghdad con i terroristi. La denuncia viene dall'ex analista di intelligence dei servizi segreti australiani - detti Office of National Assessments (Ona) - Andrew Wilkie, che si era dimesso dall'incarico in protesta alla partecipazione dell'Australia nell'attacco all'Iraq, pochi giorni prima che in marzo scoppiassero le ostilita'. Wilkie ha dichiarato al 'Sydney Morning Herald' che il governo di Canberra aveva fatto pressione sui servizi di intelligence perche' producessero rapporti favorevoli alla linea governativa. Secondo Wilkie, l'Onu riteneva che l'Iraq possedesse armi di sterminio, ma assolutamente non nella scala indicata dai servizi segreti americani. I dubbi sull'intelligence proveniente da Washington erano ancora piu' pronunciati quando si trattava dei presunti legami tra Saddam Hussein e al Qaida. Alcune delle informazioni in proposito dagli Usa erano sconcertanti, ha detto. Le informazioni dagli Stati uniti erano difettose perche' vi erano forti pressioni politiche a produrre una 'pistola fumante', sostiene l'ex funzionario. Credo poi che le agenzie Usa fossero a loro volta disinformate da fonti legate al movimento di opposizione in Iraq, che volevano incoraggiare gli Usa ad intervenire, ha aggiunto

Iraq-iran

"Abbiamo catturato alcuni membri di Al-Qaida e siamo disposti a consegnarli ad alcuni paesi amici come ad esempio l'Arabia Saudita". E' quanto ha affermato ieri l'ambasciatore iraniano presso l'ONU, Jouad Tharif, e rirpeso oggi dal quotidiano saudita Al-Jazira. Secondo il giornale in questo modo il governo di Teheran vorrebbe rispondere alle continue richieste giunte ieri da Washington di consegnare i membri della rete terroristica in loro possesso. Il governo iraniano infatti politicamente non può consegnare dei musulmani nelle mani degli Stati Uniti, e quindi gioca la carta dal paese amico

Terremoti

  • Una forte scossa di terremoto che, in base ai primi rilevamenti risulterebbe aver toccato i 6,4 gradi sulla scala Richter, ha provocato la morte di almeno una persona e numerosi feriti in un'isola nella zona orientale dell'Indonesia. Secondo quanto riferito dall'Ufficio meteorologico nazionale indonesiano, l'epicentro del movimento tellurico, avvenuto alle 4,23, ora locale - le 20,23 di ieri in Italia - e' stato localizzato in mare, circa 360 chilometri ad est della localita' di Bitung, nell'isola di Sulawesi. La scossa avrebbe provocato il crollo di almeno una cinquantina di edifici.(

GIAPPONE, Le centrali nucleari ed i servizi ferroviari ad alta velocita' si sono interrotti automaticamente appena e' stata avvertita la scossa. Chiusi anche diverse strade ed autostrade e aeroporti. Il terremoto ha colpito il paese alle 18.24 ora locale, le 11.24 in Italia. Alla stessa ora una scossa di intensita' pari a 4,9 gradi della scala Richter e' stata registrata nella parte nordorientale di Taiwan. Non sono stati segnalati danni o feriti

GR ORE 9.30

Palestina

La notizia è stata data da un dirigente israeliano: il premier Ariel Sharon e il primo ministro palestinese Mahmoud Abbas si incontreranno domani a Gerusalemme. La conferma dell'incontro tra i due premier, anticipata già ieri dal ministro degli Esteri palestinese Nabil Shaath, è arrivata oggi da fonti riservate del governo ebraico. Queste non hanno specificato la sede della riunione, dedicata agli sviluppi del confronto israelopalestinese alla luce della recentissima accettazione della cosiddetta roadmap da parte del gabinetto guidato dal leader del Likud, ma la radio statale d'Israele ha anticipato che si terrà nella residenza di Sharon, situata nel pieno centro della Città Santa, e non nel suo ufficio operativo come invece era avvenuto una decina di giorni fa. Il vertice a tre tra George W. Bush, Ariel Sharon e Abu Mazen, invece si terrà fra una settimana ad Aqaba, in Giordania: o mercoledì 4 giugno, o al massimo di giovedì prossimo. Lo hanno confermato fonti riservate del governo israeliano, secondo cui al summit nella località balneare sul Mar Rosso prenderà parte, oltre al presidente americano, al premier israeliano e al suo omologo dell'Autorità Nazionale Palestinese, anche re Abdallah II. Bush potrebbe inoltre spostarsi nel vicino Egitto per vedere Hosni Mubarak e con non meglio precisati "altri leader arabi". Scopo della riunione, hanno sottolineato le fonti, garantire un generalizzato consenso del mondo arabo a favore della Roadmap, il piano di pace del Quartetto di Madrid. Un piano di pace perfettamente accettato dall'esercito israeliano: si chiamava Sam Arar e aveva 11 anni il bambino ucciso ieri sera in uno scontro a fuoco avvenuto tra soldati israeliani e palestinesi presso il villaggio di Krawat Ani Zeid, a est di Qalqilyah, in Cisgiordania. Lo riporta l'edizione online del quotidiano israeliano Hàaretz. Secondo i testimoni Arar - scrive Hàaretz - è stato colpito alla testa mentre i soldati hanno aperto il fuoco nel tentativo di disperdere una folla di persone che stavano lanciando sassi. I funzionari dell'ospedale palestinese in cui è stato ricoverato hanno affermato che il bambino è morto in seguito alle ferite riportate. Sono 5 i civili disarmati uccisi a Krawat Ani Zeid nel corso dell'ultimo mese. Ennesimo raid dell'Esercito israeliano nei territori autonomi palestinesi: all'alba truppe appoggiate da numerosi carri armati e autoblindo hanno fatto irruzione a Jenin, in Cisgiordania, e in altri tre villaggi del circondario. Lo hanno denunciato fonti dei servizi di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese. A 48 ore del si' del governo ebraico alla cosiddetta roadmap, 24 prima del previsto secondo colloquio a Gerusalemme tra Ariel Sharon e Abu Mazen, scontri a fuoco ed esplosioni sono rapidamente cominciati a risuonare in citta' e nell'adiacente campo profughi, gia' teatro un anno fa di una delle battaglie in assoluto piu' cruente tra israeliani e palestinesi; su Jenin stessa e sull'accampamento gli occupanti hanno immediatamente imposto il coprifuoco. E l'esercito spara anche sulle rappresentanze diplomatiche. Eì stata infatti colpita la la vettura del rappresentante svizzero che faceva parte di un convoglio di auto di diplomatici che stavano lasciando la localita' palestinese di Beit Hanoun, nel nord della striscia di Gaza, per entrare in Israele dal posto di confine di Erez. Il convoglio - hanno detto le fonti - comprendeva rappresentanti di Svizzera, Gran Bretagna. Grecia, Svezia e Austria. La vettura, blindata, del diplomatico svizzero e' stata raggiunta da due colpi al parabrezza. Mentre l'esercito israeliano non ha finora commentato l' episodio, fonti militari hanno detto che le truppe israeliane avevano bloccato l'uscita da Beit Hanoun a causa di avvertimenti su tentativi di organizzazioni terroristiche di lasciare la citta'. C'erano parecchie vetture, in un ingorgo di traffico, che cervavano di lasciare Beit Hanoun. Alcuni veicoli hanno tentato di aggirare il blocco stradale e sono stati sparati colpi in aria per dissuaderli e ristabilire l'ordine, hanno aggiunto le fonti, precisando: L'asserzione riguardo a spari contro un' auto diplomatica viene ora controllata dall'esercito. Le truppe israeliane hanno lanciato all'inizio del mese un' offensiva contro Beit Hanoun, allo scopo dichiarato di impedire a guerriglieri palestinesi di lanciare razzi contro il territorio israeliano.

Iraq

Un elicottero militare statunitense è stato abbattuto nella città di AL-Fellouja, 50 Km ad est di Baghdad. Lo ha annunciato la Tv araba Al-Jazeera interrompendo la normale programmazione. Secondo l'emittente del Qatar diverse sarebbero le vittime, ma al momento non si hanno informazioni più precise. Questa notizia va ad inserirsi nei numerosi episodi accadati tra ieri ed oggi di agguati ed attacchi da parte della resistenza irachena contro soldati americani in Iraq

Brasile

Potrebbero passare anni prima che venga anche solo analizzato il ricorso presentato dalla difesa dei due latifondisti condannati venerdì scorso a lunghe pene detentive per l’uccisione del sindacalista João Canuto de Oliveira: nel frattempo i ‘fazendeiros’ Adilson Carvalho Laranjera, ex sindaco di Rio Maria, e Vantuir Gonçalves de Paula avrebbero tutto il tempo di scomparire dalla scena. Il sorprendente andamento dell’annosa vicenda giudiziaria è stato messo in evidenza dal Sindacato dei lavoratori rurali di Rio Maria, di cui Canuto era presidente, e dalla Commissione pastorale della Terra del sud del Pará. In una nota diffusa nelle ultime ore da Xinguara i due organismi non negano che la sentenza di condanna a 19 anni e 8 mesi ciascuno per i due latifondisti – accusati di essere i mandanti del crimine - rappresenti una vittoria, ma aggiungono: “E' una vittoria limitata, incompleta, preoccupante e pericolosa!”. Oltre all’evidente rischio di fuga dei condannati – che resteranno a piede libero almeno fino all’esame del ricorso – “per le loro testimonianze, i familiari di Canuto, del Comitato di Rio Maria, della Commissione pastorale della Terra potrebbero subire loro stessi nuove violenze”. Alla MISNA il dottor Girolamo Domenico Treccani, avvocato e professore di diritto agrario, nonché consulente giuridico della federazione dei lavoratori agricoli del Pará, dichiara: “Se si fosse trattato di poveri ladri di galline sarebbero stati portati immediatamente in cella; in qualità di imputati incensurati e avendo una residenza fissa sono protetti dalla legge”. Se poi il tribunale dovesse accogliere il loro ricorso non faranno neanche un minuto di carcere. "Speriamo solo che la giustizia riesca a trionfare davvero - aggiunge il legale - confermando in secondo grado le prove schiaccianti presentate dall’accusa”. Treccani, per sedici anni segretario regionale della Commissione pastorale della Terra di Pará e Amapá, ricorda le circostanze dell’omicidio del presidente del Sindacato di Rio Maria, ucciso il 18 dicembre del 1985. “Canuto, che aveva chiesto personalmente protezione al governatore del Pará Jader Fontenelle Barbalho, venne assassinato quattro giorni dopo aver presentato una denuncia per aver ricevuto minacce di morte. Un anno dopo, nel 1996, un commissario di polizia confermò ad Amnesty International che non era stata aperta nessuna inchiesta. Secondo un testimone, il sindaco di Rio Maria, Carvalho, e diversi altri grandi proprietari terrieri si erano accordati per pianificare la morte del sindacalista”. L’iter giudiziario è durato oltre un decennio e proprio per la lentezza con cui la magistratura procedeva il Brasile è stato condannato dalla Corte dei diritti umani dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa); una reazione tutt’altro che inspiegabile, considerando che, come lo stesso Treccani ricorda, su 703 casi di contadini assassinati nel Pará dal 1964 al 1998 solo 183 sono stati investigati e appena 113 sono stati portati in tribunale. Per quanto riguarda poi gli esiti di questi processi, basti pensare che finora un solo 'fazendeiro' è stato riconosciuto colpevole: si tratta di Jerônimo Amorim, giudicato responsabile dell'omicidio del deputato e leader contadino brasiliano João Carlos Batista, assassinato a Belém il 6 dicembre del 1988. Dopo un iter legale durato 13 anni, nel 2001 Amorim è stato condannato a 28 anni di carcere ma li sta scontando agli arresti domiciliari, pare per motivi di salute. “Il caso Canuto – conclude l’avvocato Treccani - è un tipico esempio della mancanza di volontà politica di punire i responsabili delle uccisioni di contadini”. Sulla mappa politica del nuovo Brasile che Luiz Inácio Lula da Silva e i suoi uomini vanno disegnando, oltre alla lotta contro la povertà, la fame e l'analfabetismo, forse è bene che trovi posto anche il problema di una più convincente amministrazione della giustizia.

Uruguay

Sono già 220mila le firme raccolte dalla ‘Commissione nazionale in difesa dell’acqua e la vita’ dell’Uruguay per bloccare il progetto di legge che -oggi al vaglio di una commissione del Parlamento nazionale - consentirebbe la privatizzazione delle risorse idriche di proprietà pubblica. Il progetto dellla coalizione di centrodestra che è al governo intende affermare la necessità di “ promuovere la partecipazione privata nella gestione e sviluppo del settore”, autorizzando l’incremento delle tariffe e concedendo uno sgravio fiscale alle imprese che presteranno il servizio di erogazione. La Commissione, nata per volontà di diversi gruppi politici e della società civile, intende chiedere un referendum di riforma costituzionale che stabilisca l’obbligatorietà del controllo dello Stato sulle risorse idriche, definendo l’accesso a queste ultime “diritto umano fondamentale” e “servizio sociale”. In base alla legge uruguayana per il referendum occorre un numero di firme corrispondenti al 10 per cento del corpo elettorale, ovvero 250mila su 2 milioni e 500mila votanti: i risultati ottenuti finora fanno ben sperare.

Argentina

In un un'atteso discorso all'aperto davanti alla sede della Facolta' di diritto di Buenos Aires, Fidel Castro ha parlato ieri sera per oltre due ore e mezzo a circa 5.000 studenti e militanti di partiti di sinistra, durante le quali non solo ha dettagliato molti aspetti della vita cubana e raccontato aneddoti di Ernesto 'Che' Guevara, ma si e' scagliato varie volte contro gli Stati Uniti. In particolare, il lider maximo, ha assicurato che nonostante le teorie nazi-fasciste, il nostro popolo non si arrendera' mai e siamo convinti che un attacco contro Cuba, costerebbe un prezzo molto alto. Castro, inoltre, toccando in particolare il tema della recente vittoria nelle elezioni del neopresidente argentino Nestor Kirchner su Carlos Menem, rivolgendosi alla folla, pur senza fare nomi, ha affermato: Voi non avete idea di quanto sia grande il favore che avete fatto all'America Latina, al mondo, sprofondando nelle fosse del Pacifico, il simbolo della globalizzazione liberista, al quale avete assestato un colpo immane. In questo modo - ha aggiunto il presidente cubano - avete dato una enorme forza a milioni di persone che in tutta l'America Latina stanno prendendo coscienza di cosa sia il liberismo. Castro, infine, dopo aver ricordato che Giovanni Paolo II ha parlato piu' volte di globalizzazione della solidarieta, un concetto con il quale dobbiamo essere tutti d'accordo, ha assicurato che un mondo migliore e' possibile ed ha concluso il suo discorso con la mitica frase di di Ernesto 'Che' Guevara Hasta la victoria, siempre


da paula

1) Amnesty International critica la proposta inglese sui centri per rifugiati

È slittata al 3 giugno la presentazione alla Commissione europea del rapporto sulla controversa proposta britannica di «parcheggiare» in Paesi confinanti con l'Unione europea (dunque fuori dal territorio dell'Unione) i profughi che chiedono asilo all'Europa, in attesa che le loro domande siano accolte o respinte. Lo ha annunciato a Bruxelles il portavoce della Commissione europea, Reijo Kemppinen. Gli esperti di Bruxelles hanno chiesto «tempo supplementare» per mettere a punto gli aspetti linguistici del documento, riflettendo le diverse sensibilità nazionali. Il rapporto dell'euro-governo affronta le questioni legali, finanziarie e logistiche della proposta britannica che prevede la creazione all'esterno dei confini dell'Unione europea di campi d’accoglienza per i richiedenti asilo: una prospettiva duramente criticata già in marzo da Amnesty International che la giudica «legalmente infondata» e «completamente inappropriata». L'idea avanzata da Londra chiama direttamente in causa “i quindici” quando propone che anche i richiedenti asilo già nel territorio dell'Unione europea vengano trasferiti nei centri per l'esame delle domande di ammissione che la Gran Bretagna vorrebbe istituire in Paesi confinanti con l'Ue, come l'Albania, la Romania e l'Ucraina.

2) Questa risale a venerdi scorso prima delle elezioni. è comparsa solo oggi sul sito di migranews. non so se riadattata parecchio varrebbe la pena da segnalare.

Lydia non ha votato. Ma dopo 10 anni che fine ha fatto la convenzione di Strasburgo?

Vicenza. Lydia, l’operaia ghanese che (tramite l’associazione «Score Italy») aveva presentato ricorso al tribunale di Vicenza, ai sensi del decreto legislativo 286 del 1998, per chiedere di votare alle amministrative, non potrà farlo. Lo ha stabilito il giudice della sezione civile del tribunale di Vicenza, Gaetano Campo dopo un’udienza durata nemmeno dieci minuti e una camera di consiglio di circa un’ora. Il giudice ha rigettato la domanda di Lydia Amoateng per due motivi: il primo perché la richiedente non è in possesso della carta di soggiorno e il secondo per l’impossibilità di fondare un diritto di voto per gli immigrati sulla base del diritto vigente. Si è così infranto venerdì 23 maggio, a due giorni dalle elezioni amministrative, il sogno di Lydia (e di tantissimi cittadini immigrati) che vivendo in Italia e pagando come tutti le tasse, vorrebbero - come già accade in altri Paesi europei, eleggere il sindaco della città in cui vivono. L’Italia, di fatto, non ha mai ratificato il capitolo della convenzione di Strasburgo del 1992 che si riferisce al diritto di voto nelle elezioni amministrative.

gror030527 (last edited 2008-06-26 10:00:39 by anonymous)