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GRS Lun 08 Set 03

Sommario

Esteri

IRAQ - esplosione in oleodotto verso Kirkuk - BERLINO INSISTE, NON MANDEREMO TRUPPE, GB INVIERA' ALTRI 1200 SOLDATI - CONTO DELLA GUERRA SEMPRE PIU' SALATO, SIAMO A 165 MLD USD. Tutte errate le precedenti stime di spesa dell'amministrazione americana

Palestina - ABU ALA ha acxcettato l' incarico per la formazione del nuovo governo palestinese - Israele, presentato il rapporto annuale di Amnesty INternational, dure accuse al governo di Sharon

CILE - Commemorazioni 30 ANNI DOPO GOLPE, 23.000 CARABINEROS PER EVITARE INCIDENTI E DISORDINI

Brasile, oggi la giornata contro l'Alca

Paesi baschi - Continuano gli arresti nei paesi baschi di militanti considerati legati all'ETa

Svizzera- Questa mattina presto, gli operai comunali sono giunti al CSA il Molino ed hanno iniziato a preparare una parte della struttura per l'abbattimento

Cultura - ORIANA FALLACI, NUOVO PROCESSO A PARIGI per ISTIGAZIONE all' ODIO RAZZIALE

Italia

Roma - riaperta la tangenziale, dopo la sperimentazione in vista del suo abbattimento

=== GR ===

IRAQ

Un'esplosione e' avvenuta stamane in un oleodotto nella regione di Kirkuk, nell'Iraq settentrionale. Lo ha reso noto un responsabile della difesa civile a Kirkuk senza dare altri particolari. Secondo il comandante Saleh Mohammad l'esplosione sarebbe dovuto ad un 'atto di sabotaggio'.

Il portavoce del governo tedesco ha affermato oggi che Non vi sono piani per un coinvolgimento militare, ricordando che la Germania partecipera' alla ricostruzione irachena con contributi umanitari. La posizione tedesca, ha ricordato, resta quella espressa dalle leadership di Berlino e Parigi a Dresda: l'invito americano all'Onu perche' svolga un ruolo piu' importante in Iraq rappresenta un passo nella giusta direzione, ma di per se' non e' sufficiente.

Invece l' Inghilterra INVIERA' ALTRI 2 nuovi battaglioni, per un totale di 1200 soldati; lo ha reso noto il ministro della difesa Geoff Hoon in una comunicazione scritta al parlamento. Nel paese gia' sono presenti 11.000 militari inglesi.

Ottantasette miliardi di dollari per un anno di operazioni in Iraq, ovvero oltre tre volte il budget del dipartimento americano per la Homeland Security. E' questa la cifra che il Presidente Usa George W. Bush ha richiesto ieri in diretta televisiva ai contribuenti americani. La cifra costituisce un'implicita ammissione che le previsioni secondo cui l'Iraq sarebbe stato in grado di autosostenersi grazie al ripristino della produzione di petrolio erano completamente sballate. Tra l' altro oggi Baghdad riesce a malapena a estrarre petrolio sufficiente al consumo interno. Inoltre, a paragone, i costi della prima Guerra del Golfo appaiono incommensurabilmente piu' piccoli. Nel suo discorso, Bush e' stato molto chiaro sui numeri: le operazioni militari e di intelligence in Iraq e Afghanistan costeranno 66 miliardi di dollari lungo i prossimi 12 mesi, e quelle di ricostruzione 21. La nuova stima si aggiunge allo stanziamento da 78 miliardi approvato lo scorso aprile al Congresso Usa per coprire i costi della guerra e le prime necessita' post-belliche, e va ben oltre i 50-80 miliardi attesi dagli analisti. Il totale quindi e' di 165 miliardi che potrebbe far salire il totale del deficit federale per il 2004 dai 480 miliardi di dollari previsti fino ad ora a circa 650. In termini ancora piu significativi, corrisponde piu' o meno all'l'1,5% del prodotto interno lordo annuale degli Stati Uniti.Tutto questo mentre ad agosto in america sono andati persi altri 90.000 impieghi, con nove milioni di lavoratori ancora disoccupati.

Palestina

Abu Ala ha accettato l'incarico di formare il nuovo governo palestinese, dopo un incontro nel pomeriggio con Il presidente Arafat nel suo quartier generale a Ramallah. Per il successore del dimissionario Abu Mazen alla guida del governo palestinese oggi è arrivato anche il via libera dell'Unione Europea. "Saremo pronti a lavorare con lui, non abbiamo nessun dubbio sulle sue referenze, anche perché abbiamo avuto rapporti con lui in passato" ha dichiarato alla stampa Diego de Ojeda, portavoce della Commissione Europea a Bruxelles. Abu Ala, uomo chiave dei negoziati segreti che nel 1993 portarono agli accordi di pace di Oslo del 1993, ha sollecitato oggi il governo eletto israeliano a cambiare il modo in cui tratta il presidente eletto palestinese. Israele e Stati Uniti boicottano Arafat ritenendolo un ostacolo al processo di pace.

E' stato reso noto oggi il rapporto di Amnesty INternational su israele. Il rapporto "Sopravvivere sotto assedio – L'impatto delle restrizioni di movimento sul diritto al lavoro" prende in esame le conseguenze di tali misure. Esse spesso impediscono ai palestinesi di raggiungere il posto di lavoro o distribuire i propri prodotti; le fabbriche e le imprese agricole falliscono a causa delle forti perdite economiche, dell'elevato aumento del costo dei trasporti e della perdita dei mercati per l'esportazione. La disoccupazione è salita al 50%, più della metà della popolazione vive attualmente al di sotto della soglia della povertà e si registra un aumento dei casi di malnutrizione e di altre malattie. La maggior parte dei palestinesi dei Territori Occupati è costretta a dipendere per l'alimentazione e altre necessità primarie, almeno in parte, dalla beneficenza. In quanto potenza occupante Israele ha l'obbligo, sulla base del diritto internazionale, di assicurare la libertà di movimento, un adeguato standard di vita e condizioni di vita le più normali possibili. Le restrizioni imposte da Israele violano questi obblighi e, in molti casi, costituiscono punizioni collettive proibite dal diritto internazionale.

Cile

In occasione delle commemorazioni del 30/o anniversario del golpe in Cile contro Salvador Allende, almeno 23.000 carabineros saranno impegnati in un piano per evitare incidenti e disordini. Lo ha reso noto in un' intervista il direttore generale della forza di sicurezza Cienfuegos. Solo nella capitale saranno schierati15.000 uomini. Nei giorni scorsi fonti politiche e giornalistiche hanno manifestato il timore che soprattutto il 10 e l'11 settembre possano verificarsi incidenti durante le manifestazioni.

Brasile

Centinaia di migliaia di persone, tra cui lavoratori, contadini senza-terra, cittadini senza-tetto e studenti, hanno perso parte ieri in varie località del Brasile alla nona edizione del ‘Grido degli esclusi’, manifestazione organizzata dalle pastorali sociali della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) insieme con diversi movimenti della società civile. Il tema della protesta di quest’anno era l’Alca (Area di libero commercio delle Americhe), il progetto economico fortemente voluto dal presidente statunitense George W. Bush, che, se andasse in porto, garantirebbe agli Usa il controllo di un territorio che va dall’Artico all’Antartico. Contro l’Alca i manifestanti hanno coniato lo slogan: “Via le mani dal Brasile, è la nostra terra” ed hanno inoltre raccolto firme per organizzare un referendum popolare sull’adesione del Brasile all’accordo. Gli organizzatori del ‘Grido degli esclusi’ parlano invece di 120mila presenze. Ad Aparecida c’erano, tra gli altri, il presidente del Cut (Centrale unica dei lavoratori), Luiz Marinho e il leader del Mst (Movimento dei lavoratori senza terra), João Pedro Stédile.

Paesi baschi

Continuano gli arresti nei paesi baschi di militanti considerati legati all'ETa. Tra venerdì e domenica, sono stati sette gli arrestati, ora detenuti in diverse carceri del paese. Gli arrestati sono accusati di aver legami, di tipo differente, con l'eta. Uno degli arrestati, sindacalista della Lab, ha denunciato soprusi nei ocnfronti della sua famiglia

Svizzera

Questa mattina presto, gli operai comunali sono giunti al CSA il Molino ed hanno iniziato a preparare una parte della struttura per l'abbattimento. Lo stabile interessato è quello che entrando è sulla destra, accanto al cancello. Gli operai hanno riferito che abbatteranno "solamente" l'ala sud lasciando intatto il nostro magazzino. Dopo aver richiesto l'intervento delle autorità, i lavori di abbattimento dello stabile all'entrata del CSA il Molino pare si siano fermati. Intanto gli operai hanno già praticato dei fori alla base dello stabile e lo hanno svuotato da tutto il materiale del comune. La scorsa settimana, il comune aveva stacato la luce allo stabile, avvertendo dell'imminente demolizione.

Ginevra

Oggi a Ginevra il Foro Contadino ha dato vita ad un'iniziativa di protesta nei confronti del WTO, penetrando all'interno della sede svizzera, già oggetto di contestazioni durante il recente vertice. E proprio in vista del prossimo vertice del Wto a cancun, una cinquantina di attivisti si sono radunati davanti la sede, subito circondati da numerosi poliziotti, che hanno anche tentato in tre differenti momenti di caricare il gruppo, mangandellando i presenti. La dimostrazione, iniziata alle cinque, si è conclusa poco dopo le 18.30

Cultura

Nuovo processo in Francia per la scrittrice Oriana Fallaci e ancora una volta all'origine dei suoi guai giudiziari c'e' il libro La rabbia e l'orgoglio. Sara' resa nota il 10 ottobre la decisione della camera di consiglio della diciasettesima sezione penale della Pretura di Parigi, chiamata a decidere se l' autrice sia o meno perseguibile per il reato di istigazione all'odio razziale. A denunciarla e' stato un gruppo di musulmani della citta' francese di Lione, il quale ritiene che La rabbia e l'orgoglio contenga frasi provocatorie nei confronti dell'Islam e che al tempo stesso diffondono l'odio contro i seguaci del Corano. La Procura di Parigi ha gia' dichiarato irricevibile la denuncia. Ora sul merito del ricorso dovra' esprimersi la camera di consiglio, che ha gia' fatto sapere che la decisione sara' annunciata il 10 ottobre. L'anno passato tre associazioni antirazziste avevano gia' avviato un'azione penale contro la scrittrice, con la speranza di bloccare la diffusione in Francia della tradizione di 'La rabbia e l'orgoglio. Il Tribunale di Parigi allora non si pronuncio'pero' sul merito della richiesta, rigettando l'azione per ragioni di procedura. Il libro, che tante polemiche ha suscitato, è nato sull'onda emotiva degli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle.

Italia

Roma

Riaperti al traffico lunedì 8 settembre, come previsto, gli svincoli della Tangenziale Est su via Prenestina: il tratto di strada, rimasto chiuso ventidue giorni, è di nuovo percorribile. Il temporaneo stop alle auto è stato voluto per sperimentare la possibilità di eliminare la sopraelevata. A chiederne la definitiva chiusura erano state decine di associazioni dei quartieri interessati, e l'attuale sindaco l'aveva inserita all'interno del suo programma elettorale. Nonostante le promesse, ci sono voluti mesi perchè si desse vita questo esperimento, cui però il Comune ha prestato ben poca attenzione, visto che a monitorare il trafico non c'era quasi mai nessuno. Ma secondo il comune, il test ha dato risultati interessanti, pur dichiarando che occorre prevedere serie alternative. Entro il 2003 il Comune presenterà un progetto complessivo di riorganizzazione della viabilità del quartiere che verrà discusso con i residenti. Ma l'ipotesi più credibile è che il Comune abbia semplicemnte voluto, con questa operazione, prendere ulteriore tempo.

gror030908 (last edited 2008-06-26 09:55:23 by anonymous)