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=== GR ORE 19,30 ===

'''IRAQ'''
- Otto soldati americani sono stati uccisi nell'attacco a un convoglio a Khadijah. Lo riferisce la Ap dall'Iraq, citando la tv araba Al-Arabiya. Se confermato, l'episodio sarebbe il piu' sanguinoso per i soldati americani, almeno dal primo maggio, cioè da quando il presidente George W. Bush proclamò la fine delle ostilità e, forse, dal 23 marzo, la cosiddetta domenica nera dell'imboscata a un convoglio dell'intendenza a Nassiriya.

Secondo la ricostruzione dell'Ap, che aveva un giornalista sul posto, finito sotto il fuoco e impossibilitato ad avvicinarsi alla scena per verificare morti e feriti, un convoglio americano e' caduto in un'imboscata nella strada principale di Khadijah, una citta' nel cosiddetto 'triangolo sunnita'. I soldati, attaccati da piu' posizioni, hanno cercato protezione, fino all'arrivo dei rinforzi. Il giornalista dell'Ap ha visto un camion in fiamme mentre elicotteri sorvolavano la zona. La notizia degli otto morti va presa con cautela, perche' in passato informazioni del genere, sia pure di prima mano, si sono rilevate imprecise. Proprio a Khadijah, lunedi', era stato assassinato il capo della polizia, considerato un collaborazionista dai fedelissimi del deposto regime di Saddam Hussein.

LA CONFERMA DI AL JAZIRA - Lo afferma oggi la tv del Qatar Al Jazira, a conferma di un'analoga notizia gia' diramata dal un'altra tv araba, Al Arabiya, secondo la quale sono otto i militari Usa uccisi. Al Jazira ha mostrato immagini di almeno cinque veicoli militari americani in fiamme, e dispersi in un raggio di decine di metri. Secondo l'emittente, una bomba e' esplosa al passaggio del convoglio, diretto nella zona di Ramadi, nel pieno del cosiddetto 'triangolo sunnita', teatro delle azioni anti-americane dei seguaci dell'ex presidente Saddam Hussein.
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"Palestina" L'ex capo degli ispettori dell'Onu, Hans Blix, ha accusato i governi di Washington e Londra di aver 'sopravvalutato' le informazioni sulle armi in Iraq. Intervistato dalla BBC, Blix ha detto che il Regno Unito e gli Usa hanno lasciato che la politica dello 'spin' (cioe' della manipolazione dell'informazione) infettasse la loro presentazione del materiale di intelligence sul potenziale militare iracheno prima della guerra. 'Hanno sopravvalutato' le informazioni per giustificare il conflitto', ha precisato.
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Sharon rimanda il dibattio sul Muro dell'Apartheid
by ilnonsubire da imemc
Thursday September 18, 2003 at 03:07 AM
'''Algeria. Agguato del Gia, uccisi 9 soldati a Oued Djemaâ'''
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Con un'economia errata che e' sempre piu' diventata dipendente dagli aiuti internazioli per le proprie spese militari, Israele sembra esitare nel prossimo passo della costruzione del muro dell'Apartheid (vedere http://italy.indymedia.org/news/2003/09/374921.php), sopratutto dopo l'ambivalenza USA che ha dichiarato di pensare di ridurre le garanzie di prestito a Israele per le spese del Muro. Sharon ha quindi rimandato l'incontro per chiarire la posizione USA con Washington, prima di dare il via definitivo alla costruzione della nuova fase del Muro.
Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha rimandato l'incontro previsto per oggi in cui il governo doveva approvare definitivamente la controversia nuova fase di costruzione del Muro dell'Apartheid. Mentre Sharon dichiarava che "l'incontro non e' rimandato per via delle pressione da parte di Washington", fonti israeliane riportavano che l'opposizione americana al Muro e il suo possibile taglio sulle garanzie di prestito avrebbe bloccato Sharon sulla decisione da prendere.
La Casa Bianca ha intanto confermato che i soldi che Israele spende per le "attivita'" delle colonie saranno tagliati dai 9 milioni di dollari sulle garanzie di prestito, e che ancora non e' stato deciso se tagliare anche i soldi pensati per essere spesi nella costruzione del Muro
in Cisgiordania.
L'incontro di oggi doveva approvare l'ultima parte del progetto di Muro, tra Elkana e Ofer.
Scott McClellan (secretario dell'ufficio stampa della Casa Bianca) ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno ancora forti dubbi sulla costruzione del Muro dell'Apartheid, ma ancora non hanno deciso se tagliare i fondi o meno. John Snow (segretario dell'Ufficio del Tesoro USA) in visita in Israele si e' rifiutato di dichiarare quanti aiuti finanziari gli Stati Uniti sarebbero intenzionati a tagliere a causa delle attivita' delle colonie in Cisgiordania. John Snow ha anche invitato a un urgente e forte sforzo per riportare la pace nella regione. "Non credo che siamo preparati a dare numeri su questo", ha detto Snow dopo un'incontro con Sharon, "Ma abbiamo chiaramente reso l'idea che i tagli proverranno dalle garanzie di prestito per le azioni compiute in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, che vanno ben oltre quello che gli Stati Uniti si aspettavano".
Maggiori dettagli sulla seconda parte del progetto del Muro: <http://italy.indymedia.org/news/2003/09/374921.php>
I militari sono stati uccisi in un'imboscata tesa da un gruppo armato islamico nella zona del Djebel Louh, 160 chilometri da Algeri.
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Gli assalitori hanno prima fatto esplodere delle bombe di fabbricazione artigianale azionate a distanza; poi hanno sparato raffiche di armi automatiche su una pattuglia dell'esercito.
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""Barcelona"" L'attacco viene attribuito al Gruppo islamico armato Gia, di Rachid Abou Tourah. E' avvenuto mentre ad Algeri si teneva una riunione interafricana contro il terrorismo e il crimine organizzato.
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Negli ultimi giorni sono state effettuate, a Barcellona, due azioni nei confronti di organismi legati alla societa' carceraria.
a seguire una cronaca delle azioni.
'''ABIDJAN: STUDENTE UCCISO DURANTE MANIFESTAZIONE'''
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il giorno 10 settembre circa 70 persone si sono riunite sotto gli uffici della u.g.t. (union general de trabajadores), sindacato a cui fra altri, fanno riferimento coloro che gestiscono le carceri spagnole. Metre degli attivisti, bloccando il traffico, volantinavano e attaccavano uno striscione che leggeva ´UGT supporta i torturatori, i secondini non sono lavoratori sono torturatori´, un altro gruppo ha fatto un giro per gli uffici volantinando. Un giovane è rimasto ucciso durante gli scontri che si sono registrati oggi ad Abidjan, la principale città della Costa d'Avorio, a margine di una manifestazione organizzata degli studenti. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali, precisando che la polizia ivoriana è intervenuta, aprendo il fuoco, quando un gruppetto di ragazzi ha cominciato a lanciare pietre contro le macchine e a derubare i passanti. La protesta degli studenti era esplosa già due volte in passato, a luglio e ad agosto. I giovani ivoriani della capitale chiedono che il governo corrisponda loro la cifra pattuita di 300mila Cfa (poco oltre 500 euro) come risarcimento per l'anno scolastico perso a causa della guerra civile esplosa il 19 settembre scorso e che ha impedito il normale svolgimento delle lezioni e dei corsi per migliaia e migliaia di alunni. Secondo quanto riferito dalla polizia, almeno una dozzina di studenti sono stati arrestati nel corso delle dimostrazioni odierne. "I manifestanti erano molto violenti ed aggressivi e intendevono raggiungere il palazzo presidenziale" ha detto un portavoce della presidenza alla stampa internazionale. La protesta dei giovani arriva alla vigilia dell'anniversario del sollevamento armato che lo scorso anno scatenò la gravissima crisi politica, sociale e militare conclusasi ufficialmente nei mesi scorsi con gli accordi di pace raggiunti in Francia e con l'ingresso nel governo di unità nazionale dei rappresentanti dei 3 movimenti ribelli attivi durante la guerra. Nonostante la pace ufficiale, tuttavia, il Paese continua ad essere sostanzialmente diviso a metà con la zona nord occidentale in mano alla ex-ribellione e quella meridionale al governo del presidente Laurent Gbagbo.
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il giorno 12 settembre una cinquantina di persone si sono riunite sotto gli uffici del CIRE (centro di iniziative per le reinserzione). Mentre una parte delle persone ha bloccato la strada con uno striscione altri hanno prestato visita all´ùfficio attuando azioni di sabotaggio. L'azione nel complesso e' durata pochi minuti, la gente si e dispersa velocemente evitando scontri con la polizia o arresti.
Chi ha attuato questa azione dichiara chiaramente in un volantino, di non volere un miglioramento delle condizioni del lavoro nelle prigioni, ma lotta per la distruzione di tutte le carceri e la fine dello sfruttamento.
'''PRIMO GIORNO SCIOPERO MAOISTA, KATHMANDU DESERTA'''
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Cos´e` il CIRE?
il "centro di inziative per le reinserzioni", organismo pubblico soggetto a diritto privato, dipende dalla Generalitat de Catalunya, funziona come un impresa di lavoro temporale dentro le prigioni, gestendo la mano dópera carceraria e cercando le imprese che portano il lavoro in carcere.
La sua attivita consiste nello sfruttamento del lavoro, nascosto sotto l'ídea di reinserzione e nella formazione professionale dei carcerati. Nel 1999 questa impresa ha fatturato 1239 milioni di pesetas e ha atratto 62 nuovi impresari, sedotti dal vantaggio di non poter pagare i contributi alla Securitad Social, cosi come sapere che se un lavoratore non e' produttivo, si ammala etc, potra´ essere licenziato (art.9 del real decreto 782-2001, che regola la relazione lavorativa speciale penitenziaria).
Il carcere di LLeida, Ponent II, e´dove esistono piu´officine di produzione di tutta la Catalunya; in questo anno 2003 si sta aspettando che il tribunale della societa di LLeida realizzi i 12 casi di ricorso che 12 prigionieri hanno effetuato contro il CIRE, esigendo il salario minimo professionale, il pagamento dei contributi, gli straordinari, le ferie e il sussidio di disoccupazione...
Sotto la mascare di rinserzione e riabilitazione, si nasconde un'impresa i cui benefici vengono direttamente dallo sfruttamento di persone che, per la loro situazione di carcerati, hanno un'enorme difficolta' ad esigere quello che gli e' debito.
Proliferando sulla disperazione e la miseria, il CIRE apporta benefici economici ad imprese i cui prodotti sono spesso alla nostra portata,tutto questo mostrando un'odiosa faccia di assistenzialismo e di interessamento sociale.
"INTENDENDO CHE, A VOLTE, NEL CARCERE ESSERE SFRUTTATO PUO' ESSERE L'UNICA FORMA PER OTTENERE SOLDI NECESSARI PER LA SOPRAVVIVENZA, NOI NON VOGLIAMO MIGLIORI CONDIZIONI DI LAVORO PER I CARCERATI, VOGLIAMO FARLA FINATA CON LE CARCERI E LO SFUTTAMENTO."
Le strade nella valle di Kathmandu sono apparse quasi deserte, pochissimi automezzi pubblici e privati hanno circolato e la stragrande maggioranza degli esercizi commerciali e degli uffici sono rimasti chiusi questa mattina, nel primo di tre giorni di sciopero generale indetto dai ribelli maoisti nepalesi. La popolazione locale sembra dunque aver ignorato, almeno per il momento, l&#8217;appello lanciato nei giorni scorsi dal governo a boicottare lo sciopero, indetto dagli estremisti contro la monarchia costituzionale. Intanto oggi &#8216;Radio Nepal&#8217; ha fornito un nuovo bilancio degli scontri di ieri, sostenendo che le forze di sicurezza hanno ucciso 50 maoisti e ne hanno feriti centinaia in combattimenti avvenuti nel distretto di Rolpa. Tra i governativi ci sarebbero 5 morti e 4 feriti. La crisi politica del Paese asiatico si è acuita a fine agosto, quando sono falliti i colloqui di pace avviati all&#8217;inizio dell&#8217;anno tra esecutivo e guerriglia maoista, attiva dal 1996 nel Paese. La lotta dei ribelli per rovesciare la monarchia, sostituirla con una repubblica comunista e procedere a una radicale riforma agraria ha causato finora almeno 8mila morti.
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'''CANADA'''
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Un operaio salito sul tetto di una chiesa, nella cittadina di Saint Thomas in Canada ha trovato una grossa piantagione di marijuania. In tutto 29 piante distribuite in grossi vasi, alte un metro di altezza e pronte per la raccolta. La polizia ritiene che l'insolita e illegale piantagione fosse curata da qualcuno che fa parte della congregazione che gestisce la chiesa.Sono in corso le indagini.
2003-09-18 - 00:03:00
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GR ORE 19,30

IRAQ - Otto soldati americani sono stati uccisi nell'attacco a un convoglio a Khadijah. Lo riferisce la Ap dall'Iraq, citando la tv araba Al-Arabiya. Se confermato, l'episodio sarebbe il piu' sanguinoso per i soldati americani, almeno dal primo maggio, cioè da quando il presidente George W. Bush proclamò la fine delle ostilità e, forse, dal 23 marzo, la cosiddetta domenica nera dell'imboscata a un convoglio dell'intendenza a Nassiriya.

Secondo la ricostruzione dell'Ap, che aveva un giornalista sul posto, finito sotto il fuoco e impossibilitato ad avvicinarsi alla scena per verificare morti e feriti, un convoglio americano e' caduto in un'imboscata nella strada principale di Khadijah, una citta' nel cosiddetto 'triangolo sunnita'. I soldati, attaccati da piu' posizioni, hanno cercato protezione, fino all'arrivo dei rinforzi. Il giornalista dell'Ap ha visto un camion in fiamme mentre elicotteri sorvolavano la zona. La notizia degli otto morti va presa con cautela, perche' in passato informazioni del genere, sia pure di prima mano, si sono rilevate imprecise. Proprio a Khadijah, lunedi', era stato assassinato il capo della polizia, considerato un collaborazionista dai fedelissimi del deposto regime di Saddam Hussein.

LA CONFERMA DI AL JAZIRA - Lo afferma oggi la tv del Qatar Al Jazira, a conferma di un'analoga notizia gia' diramata dal un'altra tv araba, Al Arabiya, secondo la quale sono otto i militari Usa uccisi. Al Jazira ha mostrato immagini di almeno cinque veicoli militari americani in fiamme, e dispersi in un raggio di decine di metri. Secondo l'emittente, una bomba e' esplosa al passaggio del convoglio, diretto nella zona di Ramadi, nel pieno del cosiddetto 'triangolo sunnita', teatro delle azioni anti-americane dei seguaci dell'ex presidente Saddam Hussein.

L'ex capo degli ispettori dell'Onu, Hans Blix, ha accusato i governi di Washington e Londra di aver 'sopravvalutato' le informazioni sulle armi in Iraq. Intervistato dalla BBC, Blix ha detto che il Regno Unito e gli Usa hanno lasciato che la politica dello 'spin' (cioe' della manipolazione dell'informazione) infettasse la loro presentazione del materiale di intelligence sul potenziale militare iracheno prima della guerra. 'Hanno sopravvalutato' le informazioni per giustificare il conflitto', ha precisato.

Algeria. Agguato del Gia, uccisi 9 soldati a Oued Djemaâ

I militari sono stati uccisi in un'imboscata tesa da un gruppo armato islamico nella zona del Djebel Louh, 160 chilometri da Algeri.

Gli assalitori hanno prima fatto esplodere delle bombe di fabbricazione artigianale azionate a distanza; poi hanno sparato raffiche di armi automatiche su una pattuglia dell'esercito.

L'attacco viene attribuito al Gruppo islamico armato Gia, di Rachid Abou Tourah. E' avvenuto mentre ad Algeri si teneva una riunione interafricana contro il terrorismo e il crimine organizzato.

ABIDJAN: STUDENTE UCCISO DURANTE MANIFESTAZIONE

Un giovane è rimasto ucciso durante gli scontri che si sono registrati oggi ad Abidjan, la principale città della Costa d'Avorio, a margine di una manifestazione organizzata degli studenti. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali, precisando che la polizia ivoriana è intervenuta, aprendo il fuoco, quando un gruppetto di ragazzi ha cominciato a lanciare pietre contro le macchine e a derubare i passanti. La protesta degli studenti era esplosa già due volte in passato, a luglio e ad agosto. I giovani ivoriani della capitale chiedono che il governo corrisponda loro la cifra pattuita di 300mila Cfa (poco oltre 500 euro) come risarcimento per l'anno scolastico perso a causa della guerra civile esplosa il 19 settembre scorso e che ha impedito il normale svolgimento delle lezioni e dei corsi per migliaia e migliaia di alunni. Secondo quanto riferito dalla polizia, almeno una dozzina di studenti sono stati arrestati nel corso delle dimostrazioni odierne. "I manifestanti erano molto violenti ed aggressivi e intendevono raggiungere il palazzo presidenziale" ha detto un portavoce della presidenza alla stampa internazionale. La protesta dei giovani arriva alla vigilia dell'anniversario del sollevamento armato che lo scorso anno scatenò la gravissima crisi politica, sociale e militare conclusasi ufficialmente nei mesi scorsi con gli accordi di pace raggiunti in Francia e con l'ingresso nel governo di unità nazionale dei rappresentanti dei 3 movimenti ribelli attivi durante la guerra. Nonostante la pace ufficiale, tuttavia, il Paese continua ad essere sostanzialmente diviso a metà con la zona nord occidentale in mano alla ex-ribellione e quella meridionale al governo del presidente Laurent Gbagbo.

PRIMO GIORNO SCIOPERO MAOISTA, KATHMANDU DESERTA

Le strade nella valle di Kathmandu sono apparse quasi deserte, pochissimi automezzi pubblici e privati hanno circolato e la stragrande maggioranza degli esercizi commerciali e degli uffici sono rimasti chiusi questa mattina, nel primo di tre giorni di sciopero generale indetto dai ribelli maoisti nepalesi. La popolazione locale sembra dunque aver ignorato, almeno per il momento, l’appello lanciato nei giorni scorsi dal governo a boicottare lo sciopero, indetto dagli estremisti contro la monarchia costituzionale. Intanto oggi ‘Radio Nepal’ ha fornito un nuovo bilancio degli scontri di ieri, sostenendo che le forze di sicurezza hanno ucciso 50 maoisti e ne hanno feriti centinaia in combattimenti avvenuti nel distretto di Rolpa. Tra i governativi ci sarebbero 5 morti e 4 feriti. La crisi politica del Paese asiatico si è acuita a fine agosto, quando sono falliti i colloqui di pace avviati all’inizio dell’anno tra esecutivo e guerriglia maoista, attiva dal 1996 nel Paese. La lotta dei ribelli per rovesciare la monarchia, sostituirla con una repubblica comunista e procedere a una radicale riforma agraria ha causato finora almeno 8mila morti.

CANADA

Un operaio salito sul tetto di una chiesa, nella cittadina di Saint Thomas in Canada ha trovato una grossa piantagione di marijuania. In tutto 29 piante distribuite in grossi vasi, alte un metro di altezza e pronte per la raccolta. La polizia ritiene che l'insolita e illegale piantagione fosse curata da qualcuno che fa parte della congregazione che gestisce la chiesa.Sono in corso le indagini. 2003-09-18 - 00:03:00

gror030918 (last edited 2008-06-26 09:48:23 by anonymous)