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Il presidente della Turchia, Ahmed Necdet Sezer, considera "chiusa" la controversa questione dell'invio di truppe turche in Iraq per partecipare alle operazioni di stabilizzazione del paese. La richiesta di inviare truppe in Iraq era arrivata dal governo alleato degli Stati Uniti. Sezer non si e' pronunciato sulla giustezza o meno di una partecipazione turca all'operazione militare in Iraq: ha pero' spiegato che "e' molto difficile armonizzare le condizioni necessarie" per l'invio delle truppe. Ma la sua espressione "per me la questione e' chiusa" costituisce un rovescio per il piano militare di Washington per la stabilizzazione dell'Iraq.
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Ventidue milioni di reais, pari a circa 6 milioni e mezzo di euro: è quello che la Procura del lavoro dello Stato amazzonico del Pará ha chiesto come indennizzo all’impresa ‘Lima Araújo Agropecuária’ per aver costretto a lavorare in regime di schiavitù i contadini impiegati in due latifondi di sua proprietà. Le ‘fazendas’ sono quelle di ‘Estrela de Alagoas’, nel comune di Piçarra, e ‘Estrela de Maceió’ a Santana de Araguaia, nel sud del Pará. Si tratta di una cifra record rispetto a quanto comunemente viene richiesto in riparazione dei danni morali e materiali subiti dai contadini schiavizzati, ovvero in media tra i 30 e i 60mila reais (tra gli 8mila e i 17mila euro). Ma questa volta la volontà è quella di colpire in maniera esemplare la ‘Lima Araújo Agropecuária’, accusata non solo di violare sistematicamente la legislazione a tutela dei lavoratori, ignorando i richiami dell’autorità giudiziaria, ma anche di aver mostrato “disprezzo” nei confronti dei contadini “in modo reiterato”. Tra il 1998 e il 2002 funzionari del ministero del lavoro ha ispezionato quattro volte le ‘fazendas’ incriminate trovando 180 contadini che versavano in condizioni degradanti, tra cui almeno cinque minori. Gli accertamenti hanno stabilito che lavoravano esclusivamente per potersi pagare cibo, trasporto e attrezzi, sotto stretta vigilanza armata. I loro documenti di identità erano stati requisiti, subivano minacce e non veniva prestato loro soccorso in caso di incidenti o malattia. Nel’ottobre del 2001 un’altra delegazione del ministero aveva colto in flagrante a ‘Estrela de Alagoas’ alcune guardie armate che vigilavano il lavoro nei campi, scoprendo che i contadini erano costretti a dormire nelle stalle, sopra gli escrementi degli animali. L’indennizzo richiesto, secondo la Procura del lavoro del Pará equivale al 40 per cento del valore dei due latifondi e del bestiame che vi è custodito. Ventidue milioni di reais, pari a circa 6 milioni e mezzo di euro: è quello che la Procura del lavoro dello Stato amazzonico del Pará ha chiesto come indennizzo all’impresa ‘Lima Araújo Agropecuária’ per aver costretto a lavorare in regime di schiavitù i contadini impiegati in due latifondi di sua proprietà. Le ‘fazendas’ sono quelle di ‘Estrela de Alagoas’, nel comune di Piçarra, e ‘Estrela de Maceió’ a Santana de Araguaia, nel sud del Pará. Si tratta di una cifra record rispetto a quanto comunemente viene richiesto in riparazione dei danni morali e materiali subiti dai contadini schiavizzati, ovvero in media tra i 30 e i 60mila reais (tra gli 8mila e i 17mila euro). Ma questa volta la volontà è quella di colpire in maniera esemplare la ‘Lima Araújo Agropecuária’, accusata non solo di violare sistematicamente la legislazione a tutela dei lavoratori, ignorando i richiami dell’autorità giudiziaria, ma anche di aver mostrato “disprezzo” nei confronti dei contadini “in modo reiterato”. Tra il 1998 e il 2002 funzionari del ministero del lavoro ha ispezionato quattro volte le ‘fazendas’ incriminate trovando 180 contadini che versavano in condizioni degradanti, tra cui almeno cinque minori. Gli accertamenti hanno stabilito che lavoravano esclusivamente per potersi pagare cibo, trasporto e attrezzi, sotto stretta vigilanza armata. I loro documenti di identità erano stati requisiti, subivano minacce e non veniva prestato loro soccorso in caso di incidenti o malattia. Nel’ottobre del 2001 un’altra delegazione del ministero aveva colto in flagrante a ‘Estrela de Alagoas’ alcune guardie armate che vigilavano il lavoro nei campi, scoprendo che i contadini erano costretti a dormire nelle stalle, sopra gli escrementi degli animali. L’indennizzo richiesto, secondo la Procura del lavoro del Pará equivale al 40 per cento del valore dei due latifondi e del bestiame che vi è custodito.

GR ORE 9.30

Esteri

Irak

Una parziale vittoria, ma al contempo un grosso risultato politico: questo è quanto ha ottenuto G.Bush, dopo che nella notte i leader di Camera e Senato si sono accordati per stanziare all'Iraq un aiuto di 18,4 miliardi di dollari, senza trasformarli in prestiti da restituire. Nel pacchetto finale mancano circa 1,8 miliardi di dollari rispetto ai 20,3 miliardi richiesti dalla Casa Bianca, ma l'accordo rappresenta un successo per l'amministrazione Bush, che si era dichiarata contraria al fatto che gli aiuti fossero trasformati in prestiti. La decisione è arrivata dopo che i senatori democratici hanno deciso di ritirare dal voto un emendamento che prevedeva di trasformare 8 miliardi in prestiti da ripagare. E forte dell'appoggio del Congresso, l'esercito statunitense continua le sue operazioni in Iraq. Le forze armate americane hanno condotta una operazione di rastrellamento poco prima dell'alba a Tikrit, il Paese natale di Saddam Hussein, nel corso della quale sono stati arrestati una quindicina di uomini sospettati di organizzare una nuova cellula terrorista. Lo ha annunciato l'esercito americano.

Il presidente della Turchia, Ahmed Necdet Sezer, considera "chiusa" la controversa questione dell'invio di truppe turche in Iraq per partecipare alle operazioni di stabilizzazione del paese. La richiesta di inviare truppe in Iraq era arrivata dal governo alleato degli Stati Uniti. Sezer non si e' pronunciato sulla giustezza o meno di una partecipazione turca all'operazione militare in Iraq: ha pero' spiegato che "e' molto difficile armonizzare le condizioni necessarie" per l'invio delle truppe. Ma la sua espressione "per me la questione e' chiusa" costituisce un rovescio per il piano militare di Washington per la stabilizzazione dell'Iraq.

Israele

  • Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha risposto oggi con indignazione alle critiche espresse dal comandante dell'esercito, gen. Moshe' Yaalon, riprese dai giornali di stamane: oltre a fargli sapere che aveva "passato il limite" imposto dalle sue mansioni, Sharon - secondo quanto si apprende da fonti a lui vicine - e' arrivato a chiedere la sua testa, anche se per ora preferisce soprassedere alla decisione di destituirlo. I quotidiani hanno ripreso le dichiarazioni di Yaalon, rilasciate non ufficialmente, sotto titoli quali "Politica distruttiva per Israele", "La politica di Israele nella Cisgiordania e a Gaza e' nociva", e "Israele deve togliere l'assedio ai palestinesi". In serata, Yaalon e' stato convocato dal ministro della difesa Shaul Mofaz, un elemento fautore della linea piu' dura, il quale gli ha espresso lo sdegno del governo per le sue dichiarazioni, e per chiederne la ritrattazione. Poco dopo, l'ufficio stampa dell'esercito diramava un comunicato nel quale si spiegava che le dichiarazioni riprese dai giornali erano state "tolte dal contesto".

Sharon si dimostra dunque sempre più ostile alle critiche, in patria come all'estero, come dimostrano anche i suoi recenti attacchi ocntro paesio da lui giudicati ostili, colpevoli solo di cercare strade alternative alla sua "pace".

Brasile

Ventidue milioni di reais, pari a circa 6 milioni e mezzo di euro: è quello che la Procura del lavoro dello Stato amazzonico del Pará ha chiesto come indennizzo all’impresa ‘Lima Araújo Agropecuária’ per aver costretto a lavorare in regime di schiavitù i contadini impiegati in due latifondi di sua proprietà. Le ‘fazendas’ sono quelle di ‘Estrela de Alagoas’, nel comune di Piçarra, e ‘Estrela de Maceió’ a Santana de Araguaia, nel sud del Pará. Si tratta di una cifra record rispetto a quanto comunemente viene richiesto in riparazione dei danni morali e materiali subiti dai contadini schiavizzati, ovvero in media tra i 30 e i 60mila reais (tra gli 8mila e i 17mila euro). Ma questa volta la volontà è quella di colpire in maniera esemplare la ‘Lima Araújo Agropecuária’, accusata non solo di violare sistematicamente la legislazione a tutela dei lavoratori, ignorando i richiami dell’autorità giudiziaria, ma anche di aver mostrato “disprezzo” nei confronti dei contadini “in modo reiterato”. Tra il 1998 e il 2002 funzionari del ministero del lavoro ha ispezionato quattro volte le ‘fazendas’ incriminate trovando 180 contadini che versavano in condizioni degradanti, tra cui almeno cinque minori. Gli accertamenti hanno stabilito che lavoravano esclusivamente per potersi pagare cibo, trasporto e attrezzi, sotto stretta vigilanza armata. I loro documenti di identità erano stati requisiti, subivano minacce e non veniva prestato loro soccorso in caso di incidenti o malattia. Nel’ottobre del 2001 un’altra delegazione del ministero aveva colto in flagrante a ‘Estrela de Alagoas’ alcune guardie armate che vigilavano il lavoro nei campi, scoprendo che i contadini erano costretti a dormire nelle stalle, sopra gli escrementi degli animali. L’indennizzo richiesto, secondo la Procura del lavoro del Pará equivale al 40 per cento del valore dei due latifondi e del bestiame che vi è custodito.

Italia

Arresti

Banda armata, partecipazione all'omicidio d'antona, prove filmate inconfutabili: con queste motivazioni è stata fermata ieri Luana Mancino, amica d'infanzia di uno degli arrestati nella notte tra giovedì e venerdì. POi, nella notte, il rilascio: cadono gli indizi a fronte dell'alibi della donna, e gli stessi pm ammettono che i filmati sono troppo confusi Sul fotogramma che, in base alla valutazione di investigatori, ritrarrebbe la donna, i penalisti hanno detto che "non e' nitido e, in ogni caso, non sembrava proprio che la donna filmata fosse lei". La decisione dei Pm Ionta e Saviotti di rilasciarla e' stata dettata, dicono loro stessi, da ragioni di opportunita' e correttezza: davanti ad un alibi apparentemente valido,, sarebbe stato avventato il trasferimento in carcere della donna che, tuttavia, rimane indagata.

Enel

Il ministero dell'Economia ha venduto nella notte a Morgan Stanley la seconda tranche di Enel cedendo 400 milioni di azioni ordinarie (il 6,6% del capitale). Con la cessione la quota del ministero dell'Economia in Enel scende a poco meno del 61% del capitale sociale. Il ministero si è impegnato a non vendere ulteriori azioni o strumenti finanziari per 180 giorni.

gror031030 (last edited 2008-06-26 09:55:03 by anonymous)