GR ORE 9.30

Iran

Gran Bretagna, Francia e Germania hanno raggiunto un accordo di compromesso con gli Stati Uniti su una risoluzione Onu che ammonisce l'Iran per aver nascosto per 18 anni le sue passate attività nucleari in violazione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Lo si apprende dal sito Internet della Bbc che precisa, citando fonti diplomatiche, che l'accordo è stato raggiunto dopo cinque giorni di colloqui e che sarà discusso domani dai governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Un diplomatico occidentale, a Vienna, ha dichiarato all'emittente britannica che la nuova risoluzione dovrebbe essere considerata accettabile da tutti e 35 i membri del Consiglio direttivo dell'Aiea. Londra, Parigi e Berlino sono riuscite ad avere la meglio su Washington che voleva inserire nel testo un'esplicita minaccia di un'azione del Consiglio di sicurezza dell'Onu contro l'Iran. Pare comunque che il nuovo testo sia formulato con una terminologia più forte di quello avanzato la settimana scorsa dalle tre potenze europee. Quest'ultimo esortava l'Iran a continuare nel suo impegno di aprire i suoi siti nucleari a ispezioni più severe da parte dell'Aiea. Gli Stati Uniti accusano l'Iran di star sviluppando segretamente armi nucleari. L'Aiea invece, sebbene accusi Teheran di aver violato il Tnp per quasi due decenni, sostiene che non vi siano le prove di un programma iraniano di armamenti nucleari.

Iraq

Tre iracheni sono rimasti feriti oggi dallo scoppio di un ordigno esplosivo all'entrata del principale albergo di Kirkuk, nel nord-est dell'Iraq. Due sono poliziotti che facevano la guardia all'hotel, il terzo e' un impiegato, ha detto il capitano Adel Ibrahim, aggiungendo che due dei feriti si trovano in gravi condizioni. Il Kirkuk Palace , situato nel centro cittadino, ospita in genere personale della compagnia petrolifera americana Kbr, di diverse compagnie turche e giornalisti stranieri - ha spiegato l'ufficiale

Palestina

Il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat ha affermato che l'asserita disponibilita' israeliana a iniziative unilaterali in caso di fallimento dei negoziati di pace dimostra che il primo ministro Ariel Sharon non vuole l' applicazione della 'Road Map', appoggiata dagli Stati Uniti. I mezzi di informazione israeliani hanno riferito che Sharon potrebbe smantellare alcuni insediamenti ebraici e tracciare poi il confine di uno Stato palestinese lungo il controverso 'muro di sicurezza' in costruzione in Cisgiordania. Cio' significa che non vogliono fare la pace, questo e' contro la Road Map, ha detto Arafat in un'intervista concessa in serata alla Reuters nel suo quartier generale di Ramallah, dove e' confinato da quasi due anni. Gli israeliani stanno seguendo questo piano per sfuggire all'applicazione della Road Map, ha aggiunto. Il presidente dell'Anp ha altresi' messo in dubbio la disponibilita' di Israele a un cessate il fuoco: Perche' funzioni, ci dev'essere una forte spinta, e occorre inviare, se non forze Onu, almeno osservatori Onu, ha affermato. Dal canto suo, il primo ministro palestinese Ahmed Qrei (Abu Ala) si e' detto favorevole a qualsiasi iniziativa unilaterale per smantellare colonie ebraiche dai Territori occupati solo se cio' condurra' all'applicazione della Road Map. Secondo Abu Ala, perche' vi sia un vero progresso occorre che Israele cessi la sua occupazione di terre palestinesi, tolga i posti di blocco militari intorno alle citta' della Cisgiordania e consenta ad Arafat di muoversi liberamente.

Israele

Les colons israéliens ont présenté mardi les grandes lignes d'un "plan de paix" excluant la création d'un Etat palestinien ou le démantèlement de la moindre colonie, en réponse à "l'Initiative de Genève" et à la "feuille de route".Ce plan prévoit "l'éradication du terrorisme, l'abandon du principe de la paix en échange des territoires, une autonomie administrative pour les Arabes et un accord final régional excluant la création d'un Etat palestinien ou le démantèlement de colonies", a indiqué à la radio militaire un chef colon Ben Tzvi Lieberman.Selon la radio publique, ce plan, mis au point par 14 députés d'extrême-droite et du Likoud, le parti du Premier ministre Ariel Sharon, prévoit une division des territoires israéliens et palestiniens en 10 cantons.Dans les deux cantons qui leur seraient réservés, les Palestiniens qui en feront la demande pourraient voter pour les législatives dans le cadre d'un scrutin par canton qui assurerait "une majorité juive automatique au parlement".Le Premier ministre serait juif, tandis qu'un Arabe pourrait devenir vice-Premier ministre, a ajouté la radio."Ce plan est une réponse à l'Initiative de Genève et à la feuille de route, qui constituent de très mauvaises solutions", a ajouté M. Lieberman, un des dirigeants du Conseil des implantations de Judée-Samarie (Cisjordanie) et de la bande de Gaza."L'Initiative de Genève", qui doit être lancée officiellement le 1er décembre, a été préparée par des politiciens de l'opposition israélienne, dont l'ex-ministre travailliste Yossi Beilin, et d'anciens responsables palestiniens, dont l'ex-ministre Yasser Abed Rabbo

Colombia

Nelle mani dell'Eln restano ancora quattro turisti israeliani ed uno inglese.

Diritto d'asilo

L’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Ruud Lubbers, ieri ha criticato il progetto di direttiva europea sulle procedure d’asilo il cui scopo è di armonizzare la materia tra le nazioni europee, ma che, secondo Lubbers, fornisce solo un livello minimo di tutela rischiando di erodere in materia sostanziale gli standard di protezione. In una lettera indirizzata al presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi, attuale presidente di turno dell'Unione Europea, Lubbers ha affermato che se il testo della direttiva non sarà migliorato in maniera significativa, sarebbe meglio stralciarlo dall'agenda e attendere un "momento più propizio". Lubbers ha ribadito il pieno sostegno dell’alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Acnur) al processo di armonizzazione in ambito UE. Ma la direttiva sulle procedure d'asilo – avverte Lubbers nella lettera - dovrebbe mirare a standard elevati di protezione dei rifugiati e costituire un impegno per il raggiungimento di un livello di armonizzazione che sia veramente significativo. Le preoccupazioni dell’Acnur rispetto alla direttiva europea in fieri riguardano otto diversi punti, ed in particolare la nozione di ‘Paese sicuro’, le procedure alla frontiere per chiedere asilo e il diritto di rimanere nel Paese durante il ricorso in caso la richiesta di protezione umanitaria sia stata rigettata. Il numero dei richiedenti asilo arrivati nei paesi dell'UE durante la prima metà del 2003 ha registrato una notevole diminuzione rispetto agli anni precedenti (circa 150mila nel periodo gennaio-giugno), e il numero globale di nuove domande d'asilo è nettamente inferiore a quello dei primi anni '90, quando scoppiarono una serie di conflitti nei Balcani, e la sola Germania ricevette 438mila richiedenti asilo in un solo anno.