ORE 13,00

IRAQ

Due sorelle irachene di 12 e 15 anni sono state uccise ieri da soldati americani vicino al villaggio di Baaqouba (60 chilometri a nord di Baghdad). Lo ha reso noto oggi la polizia irachena e fonti della famiglia. Le truppe americane di stanza all'aeroporto di Ibn Firnas hanno fatto fuoco contro Fatima e Azraa, rispettivamente di 15 e 12 anni, uccidendole mentre raccoglievano della legna in un campo ad una trentina di metri dalle forze americane, ha raccontato il fratello delle ragazze, Qussai di 18 anni. Azraa e' morta sul colpo e sua sorella in seguito alle ferite riportate, ha aggiunto il ragazzo. Un agente iracheno ha detto che gli americani hanno consegnato alla polizia il corpo di una delle ragazze affermando che aveva un'arma. Secondo l'agente, una perquisizione nella case delle ragazze non ha dato alcun esito.

Un soldato americano e' stato ucciso da un colpo di arma da fuoco nella caserma dove si trovava nella citta' irachena di Ramadi, circa 10 chilometri ad ovest di Baghdad. Lo ha reso noto il Comando delle forze Usa in un comunicato nel quale non si precisa se l' ennesima vittima americana in Iraq sia caduto in un agguato. Il militare faceva parte della 82/ma divisione aviotrasportata.

ULSTER: RIPRESO SPOGLIO, PAISLEY IN TESTA

UGANDA DISTRETTO DI LIRA: NUOVI ATTACCHI DEI RIBELLI

I ribelli del sedicente Esercito di resistenza del signore (Lord’s resistence army, Lra) hanno compiuto una serie di attacchi nelle ultime 24 ore nel distretto di Lira, nel nord Uganda, dove stamani è stato ferito anche padre Guido Cellana, un missionario comboniano. Fonti della MISNA riferiscono che ieri pomeriggio intorno alle 14:00 i miliziani hanno compiuto un’imboscata a un piccolo furgone nei pressi di Otuboi, una settantina di chilometri a est di Lira. Il conducente del veicolo è stato ucciso sul colpo, mentre un numero imprecisato di persone è rimasto ferito. Ieri sera, tra le 19:00 e le 24:00 i ribelli hanno compiuto un raid nella zona di Barre, a circa 22 chilometri dal capoluogo distrettuale Lira. Almeno 4 civili sono stati uccisi. Ad Adyiaka, una quindicina di chilometri dalla città, le bande armate dell’Lra hanno massacrato altre 4 persone. Dopo aver saccheggiato le capanne, ne hanno bruciate una dozzina e hanno appiccato le fiamme anche a una cappella della chiesa protestante. Nell’ultimo periodo i ribelli stanno prendendo in particolare i villaggi e la popolazione della zona di Lira. Sono già migliaia gli ugandesi sfollati verso la città per sfuggire ai continui attacchi dell’Lra, il movimento guidato dal leader Joseph Kony che vorrebbe rovesciare il presidente ugandese Yoweri Museveni. Fino ad ora l’Lra ha sequestrato – secondo fonti locali – oltre ventimila bambini e provocato la morte di circa 100mila persone. Jan Egeland, vicesegretario generale dell’Onu, responsabile delle questioni umanitarie, al termine di una recente visita in nord Uganda ha detto che la situazione “è peggiore che in Iraq”.

SCANZANO

Il ministro per i Rapporti con il parlamento Carlo Giovanardi ha anticipato subito dopo la riunione che "il Consiglio dei ministri ha deciso l'istituzione di una commissione di scienziati, designati da Stato e regioni, che dovrà decidere tra tutti i siti potenzialmente adatti, oltre a Scanzano, quello che ha le caratteristiche migliori per stoccare definitivamente le scorie nucleari". "Il Consiglio dei ministri - ha aggiunto Giovanardi - ha confermato la validità del decreto, la messa in sicurezza provvisoria delle scorie laddove sono attualmente stoccate e la disponibilità ad approfondire la designazione di un sito unico di stoccaggio definitivo attraverso la costituzione di una commissione".

Ora è allarme in altre regioni. Mentre si sollevano già voci di protesta e dichiarazioni di battaglia, il presidente della regione siciliana Salvatore Cuffaro smentisce ci siano già accordi per costruire il deposito nell'isola. "Che io sappia non ci sono siti siciliani all'attenzione del Consiglio dei ministri. Se ci sono altre idee, non ufficiali - ha aggiunto Cuffaro - io non le conosco".

Si mette in allarme anche la Toscana: "Il fatto che si torni a parlare della Maremma e del monte Amiata come luogo possibile per il deposito delle scorie nucleari ci preoccupa e ci mobilita - ha detto il segretario regionale dei Ds Marco Filippeschi - la vicenda di Scanzano Ionico è eloquente. Vigileremo perchè i disastri combinati dal governo non si scarichino sulla Toscana".

Protesta anche chi le scorie le ha già, o meglio, le ha ancora cioè Caorso, dove si trovava una delle centrali nucleari smantellate dopo il referendum del 1987. In paese i residui nucleari non sono mai stati adeguatamente smaltiti. "E' un film già visto, dal 1981 ascoltiamo dai governi che si sono succeduti promesse mai mantenute - dice il sindaco di Caorso Daniele Nastrucci - e aspettiamo che qualcuno ci liberi da questa spazzatura radioattiva. Questa decisione del Governo ci ha profondamente delusi, non perchè le nostre scorie non andranno a Scanzano, ma per come è stata gestita questa partita - dice il sindaco - i rifiuti nucleari debbono essere collocati in condizioni ottimali per la sicurezza, ma qui non lo sono. E allora mi chiedo, perchè dobbiamo tenerceli noi? ".

ORE 9,30

IRAQ/ BILANCIO: 434 CADUTI USA, 52 BRITANNICI, 17 ITALIANI

Un soldato americano e' stato ucciso da un colpo di arma da fuoco nella caserma dove si trovava nella citta' irachena di Ramadi, circa 10 chilometri ad ovest di Baghdad. Lo ha reso noto il Comando delle forze Usa in un comunicato nel quale non si precisa se l' ennesima vittima americana in Iraq sia caduto in un agguato. Il militare faceva parte della 82/ma divisione aviotrasportata.

MESSICO, MANIFESTAZIONE CONTRO PRESIDENTE FOX, QUATTRO ARRESTI

Sindacalisti, esponenti delle sinistre e agricoltori hanno partecipato a Città del Messico a una manifestazione di protesta delle opposizioni contro i progetti del presidente Vicente Fox di eliminare facilitazioni fiscali su alimentari e medicine e aumentare gli investimenti privati nelle aziende elettriche statali. La manifestazione si è svolta senza violenza, ma sotto una accresciuta vigilanza della polizia. Almeno quattro persone sono state arrestate dalle migliaia di poliziotti presenti sul tracciato della marcia. La consistenza della protesta denuncia, secondo gli osservatori, le crescenti difficoltà di Fox nel gestire la situazione politica ed economica del Paese, che si traduce in un crescente deprezzamento della moneta nazionale, il peso, nei confronti del dollaro.

PERU', SCONTRO FRA AGRICOLTORI E POLIZIA, DUE VITTIME

Due contadini sono morti in scontri con la polizia durante una manifestazione di protesta nei pressi della città di Carhuamayo, a circa 160 chilometri da Lima. Lo ha detto all'Associated Press il portavoce del ministero dell'Interno Manuel Boluarte. La protesta era originata dalla richiesta di bonificare dall'inquinamento il vicino lago Junin, le cui acque sono avvelenate dalle scorie di un impianto minerario. Circa cinquecento agricoltori della zona hanno bloccato l'autostrada diretta a Carhuamayo, accogliendo con sassate la polizia giunta a disperdere il blocco. Secondo il ministero dell'Interno peruviano, i due agricoltori vittime dello scontro sono morti colpiti da sassi lanciati dai loro stessi compagni. Il giornalista radiofonico Lenin Arzapalo, presente alla scena, ha invece riferito all'Associated Press che sono stati vittime di colpi sparati dagli agenti di polizia, che erano appoggiati da reparti militari.

Ulster: Gerry Adams rieletto a Belfast Ovest

Il presidente dello Sinn Fein Gerry Adams e' stato rieletto deputato dell'Assemblea del Irlanda del Nord. Adams ha vinto nel suo tradizionale collegio elettorale a Belfast Ovest. Il leader repubblicano e' stato proclamato alla prima conta dei voti cosi' come l'estremista protestante Ian Paisley. Lo spoglio, molto lungo, e' cominciato stamani e finora i seggi assegnati alla prima conta sono 11 su 108. I risultati definitivi sono attesi per domani sera.

Trasporti. Al via una serie di scioperi. Oggi si fermano i voli

Aerei, autobus, tram, metropolitane e wagon lits. A partire da oggi sono in arrivo una serie di scioperi nel settore dei trasporti. I primi ad incrociare le braccia, afferma una nota Filt-Cgil, saranno i dipendenti di terra e di volo del gruppo Alitalia, che si fermeranno dalle 12,30 alle 16,30 di domani, per uno sciopero proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Sulta, Anpav, Atv, Avia e Unione Piloti contro il piano industriale della compagnia aerea.

Sempre oggi, dalle 15 e per 48 ore, si asterra' dal lavoro il personale delle carrozze letto delle ferrovie. Lo sciopero e' stato proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Salpas per protestare contro la procedura di moblita' per 167 lavoratori dichiarati in esubero da Wagon Lits.

Lunedi' 1 dicembre, invece, aggiunge la nota, si fermeranno per 8 ore, con modalita' diverse da citta' a citta', autobus, tram e metropolitane per lo sciopero proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, che chiedono da quasi due anni il rinnovo del secondo biennio economico del contratto di lavoro del trasporto pubblico locale.

COPPA DAVIS, GAFFE AUSTRALIANA SULL'INNO SPAGNOLO, SFIORATO L'INCIDENTE DIPLOMATICO

Nel corso di una conferenza stampa, il ministro spagnolo dello Sport ha tenuto ad esprimere la "assoluta indignazione" davanti alla "offesa fatta all'insieme della delegazione spagnola ma anche a tutta la Spagna". Durante la cerimonia d'apertura e l'inizio dell'esecuzione dell'inno sbagliato, Juan Antonio Gomez Angulo aveva subito abbandonato la tribuna in compagnia dell'ambasciatore di Spagna Josè Baranano. Il ministro spagnolo ha sottolineato che porterà la faccenda davanti alle istanze internazionali del tennis, anche se, come ha preteso, domani al momento della conclusione, sarà eseguito l'inno giusto, quello monarchico.