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'''Pensioni'''


E' iniziato poco dopo le 10 al ministero del Welfare il confronto tra il ministro Roberto Maroni e i sindacati per discutere sulla riforma delle pensioni.
La delegazione sindacale è guidata dai segretari confederali della Cgil Morena Piccinini e della Cisl Pierpaolo Baretta, e dal segretario generale aggiunto della Uil, Adriano Musi. Alla riunione sono presenti anche il sottosegretario al Welfare, e il presidente dell'Inps
Il confronto tra il ministro Maroni e i sindacati dovrebbe partire dai temi legati alla previdenza complementare e all' utilizzo del Tfr per i fondi pensione. Quello di oggi è il primo di una serie di incontri fissati la settimana scorsa a Palazzo Chigi. Il confronto, infatti, proseguirà domani e, successivamente, il 7, l'8 e il 9 gennaio. Lunedì 12 gennaio dovrebbe quindi ripartire l'iter parlamentare della delega previdenziale.

'''Controllo'''

"Con la presente, intendo protestare per il decreto che il consiglio dei ministri ha improvvisamente varato lo scorso 23 dicembre. Ritengo che la conservazione coatta dei siti che visito, dei destinatari delle mie telefonate e delle mie email per un periodo non inferiore ai 5 anni costituisca una violazione inaccettabile dei diritti inviolabili che mi spettano in quanto cittadino, così come sancito dall'art. 15 della Costituzione. Ritengo inoltre che una decisione così importante avrebbe meritato un ampio dibattito pubblico, e non una scelta unilaterale ed improvvisa. Auspico quindi che il Parlamento possa correggere i punti del decreto nel rispetto del nuovo codice della Privacy. Diversamente, mi servirò solo di provider che sfruttano server e connessioni residenti all'estero".
Questo il testo della petizione messa a punto da QuintoStato, una petizione che punta a raccogliere le manifestazioni di dissenso verso una normativa sulla data retention che non è andata giù ai provider italiani, non è piaciuta affatto al Garante per la privacy e che in molti contestano apertamente dal momento della sua approvazione nei giorni scorsi.

La petizione è introdotta dal testo dei Verdi Fiorello Cortiana e Monica Frassoni, secondo cui "il decreto legge del governo, che raddoppia i tempi di conservazione dei tabulati telefonici e di internet per tutti i cittadini nel nome della lotta al terrorismo, mette in discussione in modo indiscriminato diritti fondamentali garantiti costituzionalmente".

'''Morte sul lavoro'''


La polizia di Palermo ha consegnato alla Procura una prima relazione sul crollo dell'impalcatura, sabato scorso, di un palazzo in via Trinacria a Palermo che ha provocato la morte di un operaio di 31 anni, Filippo Piano. L'informativa, da quanto si e' appreso, contiene i nomi delle aziende che, a vario titolo, hanno avuto a che fare con l'appalto di restauro della facciata dello stabile. Attualmente i poliziotti stanno ancora identificando le persone coinvolte nella vicenda. Otto gli iscritti sul registro degli indagati. L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero, Ambrogio Cartosio, ipotizza i reati di disastro colposo e omicidio colposo.

'''Palestina'''


Quattro insediamenti israeliani illegali dovrebbero essere presto smantellati in seguito a un ordine firmato ieri dal presidente Ariel Sharon e dal ministro della Difesa Shaul Mofaz. Si tratta di Ginot Aryeh vicino Ofra, Hazon David nei pressi di Kiryat Arba, West Bat Ayin Maarav e Havat Shaker in zona di Yitzhar I primi due si trovano nel nord della Cisgiordania e gli altri a sud. Soltanto il primo è in realtà abitato da una decina di famiglie mentre gli altri “outpost” sono deserti. Il provvedimento è stato reso noto al termine di una domenica particolarmente dura: tre palestinesi sono stati uccisi nella tarda serata a Gaza, nell’area di Netzarim, dall’esercito israeliano, dopo una giornata con un “numero insolitamente alto di scontri a fuoco” scrive il giornale israeliano “Haaretz”. Le sparatorie sono avvenute in Cisgiordania a Jenin, Nablus, e Tul Karm, e a Gaza vicino a Gush Katif e Rafah. Negli incidenti non ci sarebbero stati feriti ma il loro moltiplicarsi è apparso allarmante, visto soprattutto il clima teso suscitato dal caso del giovane israeliano Gil Na’amati gravemente ferito alle gambe dalla brigata israeliana “Golani” durante una manifestazione di protesta contro il cosiddetto “muro della vergogna e dell’altro pianto” che Tel Aviv sta facendo costruire in Cisgiordania. Il giovane aveva concluso da poco tre anni di servizio nelle forze armate di Israele. Suo padre, intervistato dalla televisione israeliana, pur dicendosi personalmente favorevole al “muro” , ha pubblicamente difeso il figlio senza mezzi termini

'''Afganistan'''



Dovrebbe riprendere oggi la discussione sulla bozza di costituzione dell'Afghanistan: la seduta di ieri della Loya Jirga, a cui hanno partecipato tutti i 502 delegati, incluse 100 donne, si è rivelata inconcludente. Quello di ieri avrebbe dovuto essere il giorno finale del dibattito dell'assemblea costituente, ma non c'è stato accordo sugli emendamenti proposti che dovrebbero oggi essere ripresentati in forma scritta.
Pochi giorni, forse solo poche ore ci separano dalla conclusione del Gran Consiglio costituzionale. Si dice che il consenso si stia aggregando intorno ad una forma di governo semipresidenziale, alla francese. Si dice, perche’ da una settimana i lavori della Jirga si svolgono a porte chiuse, le discussioni, le votazioni, i dibattiti a microfoni e telecamere spente.

Da quando Malali Joya, delegata della provincia di Farah, ha accusato i comandanti mujaheden presenti in gran numero alla Jirga di essere criminali che andrebbero processati in tribunale, la trasmissione in diretta dei lavori del Gran Consiglio e’ stata sospesa, in televisione come per radio. Il paese, dunque, non deve sapere.
Momento delicatissimo per il fragile stato afgano, e sempre piu’ teso. L’esercito governativo e’ schierato in forze per le vie di una Kabul ormai blindata. Ad ogni angolo del centro sono installate postazioni fisse di mitragliatrici e postazioni mobili lanciarazzi.

Si spera in un accordo fra tutte le fazioni presenti alla Jirga. Ma si teme il peggio. La linea presidenzialista di Karzai, forse leggermente corretta a favore di un semipresidenzialismo alla francese, dovrebbe prevalere, con l’appoggio di alcune componenti fondamentaliste che hanno esercitato forti pressioni affinche’ venisse solennemente affermato il ruolo dell’Islam, della sua religione e delle sue leggi nella costituzione del futuro stato afgano.

Il forte sospetto è che denaro straniero stia comprando i voti alla Jirga. A Mazar-i Sharif come a Kandahar, a Herat come a Shebergan, nessuno e’ piu’ interessato alle decisioni del Gran Consiglio. Perche’ i signori della guerra locali possiedono le armi, e chi possiede le armi, in Afganistan – come nel resto del mondo – comanda. E qualunque sara’ il risultato della Jirga, le cose – per chi vive lontano dalla capitale, cioe’ per la maggioranza degli afgani – non cambieranno.

'''LIbia'''

Le ispezioni dell'Aiea in Libia sono iniziate nella giornata di domenica e per il momento non si sono registrati problemi. Il direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), Mohammed ElBaradei, ha iniziato infatti nella giornata di domenica le ispezioni dei programmi di armamenti non convenzionali libici che Tripoli ha promesso di smantellare.
ElBaradei e gli ispettori dell'agenzia hanno visitato quattro siti nella capitale, a meno di 24 ore dal loro arrivo nello Stato nordafricano.
Ieri mattina, Elbaradei, dopo aver avuto nuove garanzie sulla disponibilita' della Libia a cooperare, ha dichiarato che la Libia ha effettivamente cercato di arricchire uranio nell'ambito di un programma militare ma non sembra essere arrivata vicina alle fasi avanzate di realizzazione di un ordigno nucleare.

'''Guatemala'''


Oscar Berger, candidato di Grande alleanza nazionale (Gana), ha vinto il ballottaggio per le presidenziali in Guatemala: lo ha riferito il Tribunale supremo elettorale (Tse) del Paese centroamericano, precisando che col 94,20 per cento delle schede scrutinate Berger ha ottenuto il 54,16 per cento dei suffragi. Il suo rivale, Alvaro Colom, di Unità nazionale della speranza (Une), è distaccato col 45,84 per cento delle preferenze. Secondo il Tse, il tasso di affluenza alle urne ha raggiunto circa il 44 per cento, registrando un calo del 12,14 per cento rispetto al primo turno del 9 novembre scorso, vinto anch’esso da Berger. Sostenuto dalla destra liberista degli imprenditori, che controlla anche gran parte della stampa, Berger si insedierà il 14 gennaio, succedendo ad Alfonso Portillo

'''Sudan'''


Due giorni di violenti scontri, piu' di 600 soldati governativi morti. E' il bilancio dell'ennesima battaglia tra ribelli e miliziani dell'esercito avvenuta nella regione occidentale del Darfur. Tra i ribelli figurerebbero due gruppi distinti, l'Esercito Movimento di liberazione del Sudan (Splam) e il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (Jem). Entrambi si oppongono al potere del governo di Khartoum dalla disastrata regione al confine con il Ciad, dove la situazione umanitaria starebbe precipitando per piu' di 600mila sfollati.

GR ORE 13.00

Pensioni

E' iniziato poco dopo le 10 al ministero del Welfare il confronto tra il ministro Roberto Maroni e i sindacati per discutere sulla riforma delle pensioni. La delegazione sindacale è guidata dai segretari confederali della Cgil Morena Piccinini e della Cisl Pierpaolo Baretta, e dal segretario generale aggiunto della Uil, Adriano Musi. Alla riunione sono presenti anche il sottosegretario al Welfare, e il presidente dell'Inps Il confronto tra il ministro Maroni e i sindacati dovrebbe partire dai temi legati alla previdenza complementare e all' utilizzo del Tfr per i fondi pensione. Quello di oggi è il primo di una serie di incontri fissati la settimana scorsa a Palazzo Chigi. Il confronto, infatti, proseguirà domani e, successivamente, il 7, l'8 e il 9 gennaio. Lunedì 12 gennaio dovrebbe quindi ripartire l'iter parlamentare della delega previdenziale.

Controllo

"Con la presente, intendo protestare per il decreto che il consiglio dei ministri ha improvvisamente varato lo scorso 23 dicembre. Ritengo che la conservazione coatta dei siti che visito, dei destinatari delle mie telefonate e delle mie email per un periodo non inferiore ai 5 anni costituisca una violazione inaccettabile dei diritti inviolabili che mi spettano in quanto cittadino, così come sancito dall'art. 15 della Costituzione. Ritengo inoltre che una decisione così importante avrebbe meritato un ampio dibattito pubblico, e non una scelta unilaterale ed improvvisa. Auspico quindi che il Parlamento possa correggere i punti del decreto nel rispetto del nuovo codice della Privacy. Diversamente, mi servirò solo di provider che sfruttano server e connessioni residenti all'estero". Questo il testo della petizione messa a punto da QuintoStato, una petizione che punta a raccogliere le manifestazioni di dissenso verso una normativa sulla data retention che non è andata giù ai provider italiani, non è piaciuta affatto al Garante per la privacy e che in molti contestano apertamente dal momento della sua approvazione nei giorni scorsi.

La petizione è introdotta dal testo dei Verdi Fiorello Cortiana e Monica Frassoni, secondo cui "il decreto legge del governo, che raddoppia i tempi di conservazione dei tabulati telefonici e di internet per tutti i cittadini nel nome della lotta al terrorismo, mette in discussione in modo indiscriminato diritti fondamentali garantiti costituzionalmente".

Morte sul lavoro

La polizia di Palermo ha consegnato alla Procura una prima relazione sul crollo dell'impalcatura, sabato scorso, di un palazzo in via Trinacria a Palermo che ha provocato la morte di un operaio di 31 anni, Filippo Piano. L'informativa, da quanto si e' appreso, contiene i nomi delle aziende che, a vario titolo, hanno avuto a che fare con l'appalto di restauro della facciata dello stabile. Attualmente i poliziotti stanno ancora identificando le persone coinvolte nella vicenda. Otto gli iscritti sul registro degli indagati. L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero, Ambrogio Cartosio, ipotizza i reati di disastro colposo e omicidio colposo.

Palestina

Quattro insediamenti israeliani illegali dovrebbero essere presto smantellati in seguito a un ordine firmato ieri dal presidente Ariel Sharon e dal ministro della Difesa Shaul Mofaz. Si tratta di Ginot Aryeh vicino Ofra, Hazon David nei pressi di Kiryat Arba, West Bat Ayin Maarav e Havat Shaker in zona di Yitzhar I primi due si trovano nel nord della Cisgiordania e gli altri a sud. Soltanto il primo è in realtà abitato da una decina di famiglie mentre gli altri “outpost” sono deserti. Il provvedimento è stato reso noto al termine di una domenica particolarmente dura: tre palestinesi sono stati uccisi nella tarda serata a Gaza, nell’area di Netzarim, dall’esercito israeliano, dopo una giornata con un “numero insolitamente alto di scontri a fuoco” scrive il giornale israeliano “Haaretz”. Le sparatorie sono avvenute in Cisgiordania a Jenin, Nablus, e Tul Karm, e a Gaza vicino a Gush Katif e Rafah. Negli incidenti non ci sarebbero stati feriti ma il loro moltiplicarsi è apparso allarmante, visto soprattutto il clima teso suscitato dal caso del giovane israeliano Gil Na’amati gravemente ferito alle gambe dalla brigata israeliana “Golani” durante una manifestazione di protesta contro il cosiddetto “muro della vergogna e dell’altro pianto” che Tel Aviv sta facendo costruire in Cisgiordania. Il giovane aveva concluso da poco tre anni di servizio nelle forze armate di Israele. Suo padre, intervistato dalla televisione israeliana, pur dicendosi personalmente favorevole al “muro” , ha pubblicamente difeso il figlio senza mezzi termini

Afganistan

Dovrebbe riprendere oggi la discussione sulla bozza di costituzione dell'Afghanistan: la seduta di ieri della Loya Jirga, a cui hanno partecipato tutti i 502 delegati, incluse 100 donne, si è rivelata inconcludente. Quello di ieri avrebbe dovuto essere il giorno finale del dibattito dell'assemblea costituente, ma non c'è stato accordo sugli emendamenti proposti che dovrebbero oggi essere ripresentati in forma scritta. Pochi giorni, forse solo poche ore ci separano dalla conclusione del Gran Consiglio costituzionale. Si dice che il consenso si stia aggregando intorno ad una forma di governo semipresidenziale, alla francese. Si dice, perche’ da una settimana i lavori della Jirga si svolgono a porte chiuse, le discussioni, le votazioni, i dibattiti a microfoni e telecamere spente.

Da quando Malali Joya, delegata della provincia di Farah, ha accusato i comandanti mujaheden presenti in gran numero alla Jirga di essere criminali che andrebbero processati in tribunale, la trasmissione in diretta dei lavori del Gran Consiglio e’ stata sospesa, in televisione come per radio. Il paese, dunque, non deve sapere. Momento delicatissimo per il fragile stato afgano, e sempre piu’ teso. L’esercito governativo e’ schierato in forze per le vie di una Kabul ormai blindata. Ad ogni angolo del centro sono installate postazioni fisse di mitragliatrici e postazioni mobili lanciarazzi.

Si spera in un accordo fra tutte le fazioni presenti alla Jirga. Ma si teme il peggio. La linea presidenzialista di Karzai, forse leggermente corretta a favore di un semipresidenzialismo alla francese, dovrebbe prevalere, con l’appoggio di alcune componenti fondamentaliste che hanno esercitato forti pressioni affinche’ venisse solennemente affermato il ruolo dell’Islam, della sua religione e delle sue leggi nella costituzione del futuro stato afgano.

Il forte sospetto è che denaro straniero stia comprando i voti alla Jirga. A Mazar-i Sharif come a Kandahar, a Herat come a Shebergan, nessuno e’ piu’ interessato alle decisioni del Gran Consiglio. Perche’ i signori della guerra locali possiedono le armi, e chi possiede le armi, in Afganistan – come nel resto del mondo – comanda. E qualunque sara’ il risultato della Jirga, le cose – per chi vive lontano dalla capitale, cioe’ per la maggioranza degli afgani – non cambieranno.

LIbia

Le ispezioni dell'Aiea in Libia sono iniziate nella giornata di domenica e per il momento non si sono registrati problemi. Il direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), Mohammed ElBaradei, ha iniziato infatti nella giornata di domenica le ispezioni dei programmi di armamenti non convenzionali libici che Tripoli ha promesso di smantellare. ElBaradei e gli ispettori dell'agenzia hanno visitato quattro siti nella capitale, a meno di 24 ore dal loro arrivo nello Stato nordafricano. Ieri mattina, Elbaradei, dopo aver avuto nuove garanzie sulla disponibilita' della Libia a cooperare, ha dichiarato che la Libia ha effettivamente cercato di arricchire uranio nell'ambito di un programma militare ma non sembra essere arrivata vicina alle fasi avanzate di realizzazione di un ordigno nucleare.

Guatemala

Oscar Berger, candidato di Grande alleanza nazionale (Gana), ha vinto il ballottaggio per le presidenziali in Guatemala: lo ha riferito il Tribunale supremo elettorale (Tse) del Paese centroamericano, precisando che col 94,20 per cento delle schede scrutinate Berger ha ottenuto il 54,16 per cento dei suffragi. Il suo rivale, Alvaro Colom, di Unità nazionale della speranza (Une), è distaccato col 45,84 per cento delle preferenze. Secondo il Tse, il tasso di affluenza alle urne ha raggiunto circa il 44 per cento, registrando un calo del 12,14 per cento rispetto al primo turno del 9 novembre scorso, vinto anch’esso da Berger. Sostenuto dalla destra liberista degli imprenditori, che controlla anche gran parte della stampa, Berger si insedierà il 14 gennaio, succedendo ad Alfonso Portillo

Sudan

Due giorni di violenti scontri, piu' di 600 soldati governativi morti. E' il bilancio dell'ennesima battaglia tra ribelli e miliziani dell'esercito avvenuta nella regione occidentale del Darfur. Tra i ribelli figurerebbero due gruppi distinti, l'Esercito Movimento di liberazione del Sudan (Splam) e il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (Jem). Entrambi si oppongono al potere del governo di Khartoum dalla disastrata regione al confine con il Ciad, dove la situazione umanitaria starebbe precipitando per piu' di 600mila sfollati.

G.R. 9,30

IRAQ

AL JAZEERA, UCCISI 2 IRACHENI E FERITO INGEGNERE GB= Due guardie irachene sono state uccise e un ingegnere britannico e' rimasto ferito in un attacco armato contro l'auto sulla quale viaggiavano, compiuto da sconosciuti presso la citta' di Mahmoudiya, a sud di Baghdad. Lo afferma la rete televisiva araba al Jazeera, secondo la quale l'ingegnere lavorava a contratto per il ministero iracheno dell'elettricita'.

CAUCASO

1= UCCISO IN AGGUATO N.2 MINISTERO INTERNO INGUSCEZIA = Ignoti assalitori hanno assassinato la notte scorsa Apti Khakiyev, vice ministro dell'Interno dell'Inguscezia, piccola Repubblica autonoma russa sistuata nel Caucaso settentrionale e confinante con la ribelle Cecenia. Il delitto e' stato denunciato dalle autorita' locali, secondo cui la vittima e' stata aggredita a colpi di arma da fuoco mentre, a bordo della sua auto, si trovava in un'area boscosa nei pressi del villaggio di Alkhasty; Khakiyev e' deceduto durante il trasporto in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. Sconosciuto per il momento il possibile movente dell'omicidio; una caccia all'uomo capillare e' stata immediatamente intrapresa dalla polizia in tutta la zona alla ricerca dei colpevoli.

2 = GEORGIA COLPI DI GRANATA CONTRO TELEVISIONE INDIPENDENTE - Gli uffici della Rustavi-2, la principale televisione indipendente della Georgia, sono stati presi di mira da sconosciuti che questa notte li hanno bersagliati a colpi di granate senza fortunatamente ferire nessuno. Il ministro della sicurezza del governo provvisorio georgiano, Valery Khaburdzaniya, ha spiegato tuttavia che I colpi hanno aperto uno squarcio nel muro di una stanza molto vicina agli studio dove stavano lavorando alcuni tecnici e giornalisti della televisione- Il prossimo 4 gennaio, la Georgia andrà al voto per eleggere un governo che sostituisca quello dell'ex presidente Eduard Shevardnadze, costretto a dimettersi lo scorso 22 novembre dopo un mese di durissimo scontro politico con le opposizioni.

ELEZIONI SERBIA

Il partito radicale serbo di Vladimir Seselj, formazione ultranazionalista ha vinto le elezioni legislative di ieri in Serbia. Secondo i primi risultati, ancora non ufficiali, l'ultranazionalista Partito Radicale Serbo di Seselj ha ottenuto il 27,5% mentre festeggia anche il Parito Socialista dell'ex presidente Slobodan Milosevic che supera lo sbarramento del 5% arrivando quasi al 6%, e ottiene un seggio per l'ex-leader serbo, ora sotto processo per crimini di guerra al tribunale de L'Aia, insieme allo stesso Seselj. Secondo partito del Paese e' il Partito Democratico Serbo dell'ex presidente Vojislav Kostunica con il 17,4% mentre il Parito Democratico dell'ex primo ministro Zoran Djindjic, assassinato lo scorso marzo, ottiene un 12,7%. Con nessuna maggioranza consolidata dal voto, l'attenzione e' ora concentrata sul Partito del Rinnovamento serbo di Vuk Draskovic che ha ottenuto l'8,2%. I risultati definitivi dello spoglio non sono attesi prima di mercoledi'.

GUATEMALA

BERGER VINCE LE ELEZIONI PRESIDENZIALI = Sia Berger che Colom erano candidati di partiti di destra dell'opposizione. L'ex dittatore, il generale Efraim Rios Montt, che correva per il partito al potere, il Fronte repubblicano del Guatemala, era stato sconfitto al primo turno. Il presidente uscente, Alfonso Portillo non era elegibile per un altro mandato. Berger, 57 anni, assumera' il suo incarico il 14 gennaio. Fra i compiti del nuovo esecutivo vi sara' la realizzazione dell'accordo di pace firmato nel 1996 per metter fine a sette anni di guerra civile. L'accordo fra il governo e i guerriglieri di sinistra prevede un estensivo programma di lotta alla poverta'. Berger ha proposto una collaborazione con Rigoberta Menchu', la paladina dei diritti degli indios, premio Nobel per la pace 1992.

IRAQ

LA TRANSIZIONE SI COMPLICA, CURDI CHIEDONO L'AUTONOMIA e formano un loro organismo separato - Si complica sempre di più il processo della transizione politica in Iraq. I membri curdi del consiglio governativo iracheno stanno precisando e rendendo maggiormente pressanti le loro richieste di una sostanziale autonomia politica, economica e amministrativa. Tra le richieste avanzate dai curdi, sono da segnalare il controllo delle risorse naturali (petrolio) nella loro regione e il potere di veto sulle possibili manovre e spostamenti dell'esercito iracheno nella zona. In sostanza, le fazioni curde hanno ipotizzato la creazione di un loro organismo semiautonomo, chiamato il Consiglio dei ministri curdo, che avrebbe il potere di approvare (o respingere) tutte le azioni amministrative decise da Baghdad. La proposta sarebbe già stata messa nero su bianco in un documento una cui bozza è stata ottenuta dal Financial Times. Le richieste curde, tuttavia, sono fortemente contrastate dalle altre componenti del consiglio governativo, mentre anche sciiti e sunniti avanzano loro richieste e domande precise

CINA

SALITO A 233 MORTI BILANCIO DEL DISASTRO GIACIMENTO GAS = Con il ritrovamento di nuovi corpi, e' salito a 233 morti il bilancio della tragedia avvenuta in un giacimento di gas naturale presso la citta' di Chongqing, nella Cina sud occidentale. Lo hanno reso noto fonti ufficiali locali, citate dall'agenzia stampa cinese Xinhua. Il disastro e' avvenuta martedi durante operazioni di scavo nel giacimento, quando il gas si e' diffuso su un'area che comprende 28 centri abitati. Circa 10mila persone hanno sofferto degli effetti del gas e altre 42mila hanno dovuto abbandonare le loro case. Molti potranno farvi ritorno oggi, riferisce la Xinhua.

PENSIONI

A poche ore dalla riapertura del tavolo di confronto tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, il ministro del Welfare, Roberto Maroni, è tornato a ribadire la necessità di intervenire sulla previdenza. Il ministro ha preso a pretesto gli ultimi dati dell'Inps sull'aumento di oltre l'8% della spesa pensionistica in Italia, nel 2003. Maroni ha detto che il governo continuera' a parlare con il sindacato fino al 10 gennaio poi, in ogni caso, tirera' le conclusioni sulla delega di riforma, la cui approvazione, comunque vada, "resta confermata per la fine di gennaio". Pessimismo in casa Cgil che, come ha ribadito il segretario confederale Morena Piccinini, non si attende grossi risultati dall'incontro di oggi: "non sono fiduciosa neanche un po' per lunedi' perche' il Governo ha confermato che non discuteremo se intervenire sulla riduzione di spesa ma soltanto come intervenire". Oggi dovrebbe essere affrontato in particolare il tema della previdenza integrativa, sul quale qualche possibilita' di accordo esiste: dalle questioni legate all'utilizzo del Tfr (i sindacati chiedono sia destinato volontariamente, e non obbligatoriamente, ai fondi pensione) a quello delle eventuali agevolazioni per i fondi pensione chiusi (quelli di categoria). Lo scoglio piu' grande è quello dell'emendamento del Governo, che prevede come dal 2008 si potra' andare in pensione solo con 40 anni di contributi o con 65 di eta' (60 per le donne). Misura ritenuta necessaria dall'Esecutivo per aggredire la cosiddetta 'gobba' che tra il 2015 e il 2030 dovrebbe portare la spesa pensionistica al 16% del Pil.

PARMALAT

Resta in carcere Calisto Tanzi, dopo le sei ore e mezzo di interrogatorio di ieri davanti ai pm di Parma Ioffredi e Cavallari. Un ordine d'arresto infatti è stato emesso anche dai giudici di Milano, per aggiotaggio, dopo il fermo per associazione per delinquere e bancarotta deciso da Parma. Nei provvedimenti delle procure si delineano le accuse al patron di Parmalat e l'entità del 'buco'. Tanzi avrebbe creato una associazione a delinquere con almeno 8 dei suoi dirigenti per occultare "una perdita di bilancio superiore ai 7 miliardi di euro" e contemporaneamente avrebbe permesso il prelievo di fondi a proprio favore "di più di 800 milioni di euro tra il 1992 e il 2003, aggravando la crisi del gruppo oggi esposto verso il mercato e le banche fra i 10 e i 13 miliardi di euro".

gror031229 (last edited 2008-06-26 09:59:58 by anonymous)