GR ORE 19.30

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Lavoro

Privacy

Maggiori garanzie per la privacy dei cittadini e regole precise per partiti e candidati impegnati nelle prossime consultazioni elettorali, soprattutto se la propaganda elettorale si avvale di nuovi mezzi di comunicazione quali Sms, Mms, e-mail. E' pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale e dunque ha applicazione immediata il provvedimento generale dell'Autorita' garante della Privacy (Stefano Rodota', Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi e Mauro Paissan) che indica a partiti, organismi politici, sostenitori di liste e candidati le regole per raccogliere e utilizzare correttamente i dati personali dei cittadini che intendono contattare a fini di comunicazione e propaganda elettorale. Si tratta, come recita il titolo, di Disposizioni in meteria di comunicazione e propaganda politica. Secondo il Garante, la comunicazione elettorale deve tener conto dei diritti e delle liberta' fondamentali delle persone. E le nuove indicazioni sono state fornite alla luce delle novita' introdotte dal Codice in materia di protezione dei dati personale, entrato in vigore il 1 gennaio 2004.

Esteri

Palestina

Alla Corte internazionale dell'Aia si sono appena concluse le udienze della terza e ultima sessione dedicata al muro di separazione tra Israele e Cisgiordania. La Lega Araba ha lanciato questa mattina un attacco graffiante contro la barriera costruita da Israele, affermando che la struttura edificata costituisca una violazione della legge internazionale e che quindi i suoi architetti dovrebbero essere arrestati. La testimonianza dei rappresentati della Lega Araba (che raccoglie 22 paesi) è stata al centro di questo ultimo giorno di audizioni per esaminare la legalità del muro. Com'è noto, Israele ha deciso di non presentarsi di fronte ai giudici dell'Aia, sostenendo che si tratta di una barriera difensiva, la cui struttura può essere oggetto di negoziati bilaterali con i palestinesi ma non può essere giudicata da una corte internazionale, di cui contesta peraltro l'imparzialità. Tutti i 15 paesi che hanno testimoniato questa settimana di fronte ai giudici hanno espresso effettivamente tesi in appoggio alla causa palestinese. La Lega Araba ha colto l'occasione per insistere affinché non venga dibattuto internazionalmente solo il muro ma la stessa occupazione dei Territori palestinesi da parte di Israele, che dura ormai da 37 anni. Michael Bothe, a capo dei rappresentanti della Lega, ha detto ai giudici che la barriera suscita ben più che preoccupazioni di sicurezza.

Ex Iugoslavia

Palestina

Nel mirino sono finite due filiali dell'Arab Bank (una al centro di Ramallah, l'altra nel quartiere di El-Bireh), l'International Palestinian Bank e la banca Cairo-Amman, perquisite mentre i soldati coprivano le telecamere di sorveglianza con dei panni e le aree circostanti erano chiuse al traffico. I militari sono anche entrati negli uffici di un'organizazione a tutela dei diritti civili, l'Istituto per la Sanita', lo Sviluppo, Informazione e Politica dove sono stati perquisiti l'ufficio del contabile e gli archivi finanziari. Nella notte era stato arrestato un impiegato della Cairo-Amman Bank, ma non e' chiaro se l'esercito abbia portato via altri bancari.

Uganda

E' pesantamente degenerata la manifestazione promossa a Lira, nel nord dell'Uganda, in segno di protesta contro l'escalation di violenza nella regione. La folla ha picchiato a morte due persone e in reazione la polizia ha sparato ad altezza d'uomo: secondo alcuni testimoni, gli spari hanno provocato almeno altre due vittime. Poco prima che avesse inizio la manifestazione, l'esercito ugandese aveva annunciato di aver ucciso ventuno ribelli, come rappresaglia della sanguinosa incursione avvenuta la settimana scorsa in un campo profughi di Barlonyo, nel nord della Paese. Nell'assalto sono state massacrate centinaia di persone. Un fotografo dell'Associated Press ha confermato che la polizia ha sparato sulla folla e ha aggiunto che sono state ferite anche cinque persone. Ma non è stato in grado di specificare se gli agenti abbiano risposto al fuoco o sparato di loro inziativa. Al corteo hanno partecipato migliaia di persone.

Elezioni in Iran

Australia

Nonostante le critiche delle organizzazioni internazionali e delle associazioni per i diritti umani, continuano in australia le misure protezzionistiche e repressive contro i migranti. L'ultima novità, presentata dal ministro della difesa e da quello della giustizia, è la collocazione di radar ad alta frequenza in due lontane isole settentrionali per proteggere i confini da traffico di droga e da immigrazione clandestina. I radar potranno essere usati anche come parte dello scudo americano di difesa anti-missile, e saranno in grado di individuare imbarcazioni ed aerei per un raggio esteso oltre l'orizzonte, fornendo continua sorveglianza in una vasta area.

G.R. 13,00

PALESTINA

SCONTRI A RAMALLAH, ARRESTI E FERITI - Scontri sono in corso a Ramallah tra truppe israeliane e dimostranti palestinesi. Secondo informazioni di un giornalista dell'Ansa nel capoluogo della Cisgiordania, negli scontri sono rimaste ferite 19 persone, una delle quali in modo grave. I soldati israeliani, impegnati da stamane in un raid nel grosso centro palestinese, avrebbero inoltre tratto in arresto il vice-direttore della Cairo-Amman Bank.

COREA NORD: NUCLEARE; CINA, RAGGIUNTO UN CERTO CONSENSO

PECHINO, 25 FEB - I Paesi che partecipano ai colloqui a sei di Pechino sul programma nucleare della Corea del nord hanno raggiunto "un certo grado di consenso" sulla soluzione della crisi. Lo ha detto oggi il portavoce della delegazione cinese, Liu Jianchao, in una conferenza stampa che ha concluso il primo giorno di trattative. Ai colloqui sono presenti le delegazioni di Corea del nord, Corea del sud, Cina, Usa, Giappone e Russia. Liu ha confermato che la delegazione americana e quella nordcoreana si sono incontrate separatamente. Secondo il portavoce, i partecipanti stanno lavorando alla costruzione di un meccanismo stabile di consultazione per risolvere definitivamente la crisi. Tutti, ha detto Liu, sono d'accordo sulla necessità di risolvere la crisi pacificamente e sull'obiettivo ultimo delle trattative, che è quello di arrivare a rimuovere tutte le armi nucleari dalla penisola coreana.

IRAN

DOPO ELEZIONI; ALTRI INCIDENTI CON FERITI

TEHERAN, 25 FEB - Altri incidenti, che hanno provocato alcuni feriti, sono avvenuti ieri in Iran per l'annuncio dei risultati delle elezioni, dopo quelli che sabato, nel sud-ovest del Paese, avevano provocato 8 morti e una trentina di feriti. Lo scrive oggi il quotidiano Jomhuri Eslami. I nuovi incidenti, precisa il giornale, si sono verificati ieri nella città di Ardar, nella regione centrale del Paese, dove circa 1.700 persone si sono radunate davanti all'ufficio del governatore scandendo slogan contro l'elezione di un candidato. La manifestazione ha fatto seguito ad una voce che si era sparsa in città "circa molti voti falsi ricevuti dal candidato". Secondo un'altra diceria, aggiunge il quotidiano, "il denaro distribuito dal candidato per essere votato, era falso". La polizia è intervenuta e ha disperso la folla facendo anche uso di gas lacrimogeni.

UGANDA

'Kofi Annan aiutaci immediatamente' e non 'spargete altro sangue innocente': queste sono solo due delle scritte che campeggiano sui cartelloni delle decine di migliaia di persone che questa mattina si sono raccolte allo Stadio John Akii-bua di Lira, capoluogo dell'omonimo distretto ugandese e che nelle prossime ore sfileranno per la città per ricordare le oltre 250 vittime del massacro compiuto lo scorso fine settimana nel campo profughi di Barlonyo dai ribelli del sedicente Esercito di resistenza del signore (Lord's resistance army, Lra). La folla, definita "oceanica" da fonti della MISNA che stanno prendendo parte al corteo, vive sentimenti contrapposti di commozione e rabbia; i cartelli, i canti e gli slogan dei manifestanti chiedono giustizia e l'intervento dell'Onu, ma accusano anche i militari e i politici locali di inefficienza nel gestire un'ondata di violenza che da mesi ormai colpisce la zona intorno a Lira. ANCORA UN MORTO SI è VERIFICATO DURANTE LA MANIFESTAZIONE

AIDS

Il piano d'azione con cui George Bush intende combattere l'Aids nei prossimi 5 anni - e spendere i 15 miliardi di dollari che ha promesso di stanziare contro il virus - si è meritato una secca bocciatura da parte della società civile americana. Il motivo? Nelle 103 pagine di azione contro l'Aids che ha presentato il 23 febbraio a Washington, il presidente deglo Stati Uniti si è dimenticato di dare una risposta alla domanda che tutto il mondo si pone: Bush comprerà i farmaci generici anti Aids che molti Paesi sono già in grado di produrre o quelli coperti dal brevetto delle multinazionali che hanno finanziato, e rifinanzieranno, la sua campagna elettorale? La società civile sospetta che Bush sceglierà di non scontentare i suoi finanziatori. Anche perché, ad amministrare i 15 miliardi di dollari che ha destinato alla lotta all'Aids ha scelto proprio un rappresentante della lobby farmaceutica: l'ex amministratore delegato della Eli Lilly Randall Tobias

INTERROGATORIO PER I PRESUNTI APPARTENENTI ALLE NUOVE BRIGATE ROSSE

FIRENZE, 25 FEB - I fratelli Fabio e Maurizio Viscido, arrestati ieri nell' ambito dell' inchiesta sulle nuove Brigate Rosse, si sono dichiarati estranei alla vicenda. I due presunti brigatisti hanno risposto all' interrogatorio di garanzia al quale sono stati sottoposti dal gip di Firenze Antonio Crivelli. L' interrogatorio è durato circa due ore e si é svolto nel carcere fiorentino di Sollicciano. "I miei assistiti hanno risposto all' interrogatorio - ha detto l'avvocato Massimo Focacci - hanno contestato tutti gli addebiti, si sono detti completamente estranei alla vicenda, ma hanno ammesso di conoscere diverse persone finite nell' inchiesta".

ALTRO FERMO IN INCHIESTA SUL COSIDDETTO TERRORISMO ISLAMICO A BRESCIA Un fermo è stato compiuto dalla Digos di Brescia e Cremona nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto terrorismo islamico che, ieri, aveva portato all'emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare. Il fermato è Najib Rouass, marocchino, 38 anni, residente a Bergamo. Dopo l'arresto degli imam di Cremona, teneva prediche nella moschea della città del Torrazzo, al centro dell'attenzione degli inquirenti. Rouass è stato bloccato a Brescia.

G.R. 9,30

COREA NORD

NUCLEARE, INIZIATI COLLOQUI A 6 A PECHINO

PECHINO, 25 FEB - Stati Uniti e Corea del Nord sono rimasti sulle loro posizioni nelle dichiarazioni che hanno segnato l'inizio della nuova tornata di colloqui a sei sul programma nucleare di Pyongyang. Parlando davanti alle delegazioni riunite a Pechino, l'inviato americano James Kelly ha ripetuto oggi che gli Usa vogliono lo smantellamento "completo, verificabile e irreversibile" del programma. Il rappresentante di Pyongyang. Il coreano Kim Gye-gwan ha risposto affermando che il suo governo si manterrà fedele ai suoi "principi" ma si è impegnato a mostrare "flessibilità". Ai colloqui partecipano le delegazioni di Corea del Nord, Corea del Sud, Cina, Usa, Giappone e Russia. Un primo round di discussioni, che si è tenuto lo scorso agosto, sempre a Pechino, si è concluso con un nulla di fatto. La crisi è scoppiata nell'ottobre del 2002 quando gli Usa hanno accusato la Corea del Nord di aver mantenuto in vita il suo programma di sviluppo di armi nucleari, che sarebbe basato sull'uso di uranio arricchito. Pyongyang ha respinto le accuse ma ha affermato che è un suo "diritto" dotarsi di armi atomiche attraverso un programma basato sul plutonio. La Corea del Nord si è dichiarata pronta ad offrire un "congelamento" del programma nucleare in cambio di un indennizzo. La proposta difficilmente sarà accettata dagli Usa, che sono alla vigilia di un'elezione presidenziale che si annuncia combattuta. I colloqui di Pechino continueranno almeno fino a venerdì prossimo.

FILIPPINE

ESPLOSIONE IN CASERMA POLIZIA A MANILA Una serie di esplosioni ha devastato una stazione di polizia a Manila dopo che un incendio era scoppiato nel deposito delle armi. Lo hanno reso noto testimoni sul posto.

IRAQ

UCCISI A MOSSUL ALTO UFFICIALE POLIZIA ED EX GENERALE

MOSSUL - Un alto responsabile della polizia irachena ed un ex generale dell'esercito di Saddan Hussein sono stati assassinati a Mussul, nel nord dell'Iraq, in due distinti agguati nelle ultime ore. Lo rivela la polizia irachena. Si tratta del gen. Hikmat Mahmoud Mohammad, direttore dell'amministrazione della polizia della città, colpito mentre usciva di casa stamattina presto dai proiettili sparati da tre sconosciuti a bordo di un'auto, e dell'ex generale Abdel Ilah al Anaz, che è anche ex funzionario del partito Baath, raggiuntoi da numerosi proiettili mentre era a bordo della propria vettura verso le 22 locali di ieri. Nell'attentato è rimasto gravemente ferito anche il figlio dell'ex militare.

HAITI

ARISTIDE LANCIA UN NUOVO APPELLO A COMUNITA' INTERNAZIONALE SENZA AIUTI RISCHIO ESODO PROFUGHI E CATASTROFE UMANITARIA CITTA' DEL MESSICO - Il presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide ha rivolto un nuovo appello alla comunità internazionale affinché intervenga "con urgenza" al fianco del "legittimo governo" di Haiti avvertendo che, in caso contrario, "potrebbero morire migliaia di persone" e verificarsi un "esodo di profughi verso la Florida". Secondo alcune fonti, gli Stati Uniti intenderebbero riproporre, magari modificato, il piano di pace alle parti in lotta per scongiurare il rischio di una soluzione armata della crisi in atto nell'isola caraibica. Intanto i ribelli sono a pochi chilometri della capitale.

MAROCCO, OLTRE 500 LE VITTIME DEL SISMA

RABAT, E' salito a 564 vittime il bilancio del forte terremoto che la notte scorsa ha colpito la provincia di Al Hoceima nel nord est del Marocco. Lo ha riferito in una breve dichiarazione fatta alla televisione pubblica il ministro della salute marocchino Cheikh Biadillah, precisando che i feriti sono centinaia. Si teme che il numero di vittime e feriti possa crescere ancora, man mano che i soccorritori raggiungono i villaggi più periferici e inaccessibili e cominciano a scavare – spesso a mani nude – sotto le macerie delle case e delle capanne. Il sovrano marocchino, re Mohammed VI, si è spostato a Tangeri per seguire da vicino le operazioni di salvataggio, in attesa di potersi recare personalmente, forse già nelle prossime ore, nelle zone colpite dal terremoto. Intanto cominciano ad arrivare nel Paese le prime squadre di soccorso inviate dalla comunità internazionale. All'aeroporto di Al Hoceima è appena atterrata una squadra di esperti inviata dalla 'Protezione civile italiana' per valutare le modalità con cui intervenire e coordinare le operazioni con le autorità locali. Tra qualche ora, invece, arriverà il primo gruppo di una trentina di soccorritori, composto da personale dei Vigili del Fuoco, unità cinofile per la ricerca di persone disperse sotto le macerie e tecnici del Servizio sismico del Dipartimento della Protezione civile.

UGANDA

'Kofi Annan aiutaci immediatamente' e non 'spargete altro sangue innocente': queste sono solo due delle scritte che campeggiano sui cartelloni delle decine di migliaia di persone che questa mattina si sono raccolte allo Stadio John Akii-bua di Lira, capoluogo dell'omonimo distretto ugandese e che nelle prossime ore sfileranno per la città per ricordare le oltre 250 vittime del massacro compiuto lo scorso fine settimana nel campo profughi di Barlonyo dai ribelli del sedicente Esercito di resistenza del signore (Lord's resistance army, Lra). La folla, definita "oceanica" da fonti della MISNA che stanno prendendo parte al corteo, vive sentimenti contrapposti di commozione e rabbia; i cartelli, i canti e gli slogan dei manifestanti chiedono giustizia e l'intervento dell'Onu, ma accusano anche i militari e i politici locali di inefficienza nel gestire un'ondata di violenza che da mesi ormai colpisce la zona intorno a Lira. ANCORA UN MORTO SI è VERIFICATO DURANTE LA MANIFESTAZIONE

AIDS

Il piano d'azione con cui George Bush intende combattere l'Aids nei prossimi 5 anni - e spendere i 15 miliardi di dollari che ha promesso di stanziare contro il virus - si è meritato una secca bocciatura da parte della società civile americana. Il motivo? Nelle 103 pagine di azione contro l'Aids che ha presentato il 23 febbraio a Washington, il presidente deglo Stati Uniti si è dimenticato di dare una risposta alla domanda che tutto il mondo si pone: Bush comprerà i farmaci generici anti Aids che molti Paesi sono già in grado di produrre o quelli coperti dal brevetto delle multinazionali che hanno finanziato, e rifinanzieranno, la sua campagna elettorale? La società civile sospetta che Bush sceglierà di non scontentare i suoi finanziatori. Anche perché, ad amministrare i 15 miliardi di dollari che ha destinato alla lotta all'Aids ha scelto proprio un rappresentante della lobby farmaceutica: l'ex amministratore delegato della Eli Lilly Randall Tobias